Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
15 December 2006
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 7 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  

1 – L’Unione Sarda
Provincia Medio Campidano - Pagina 34
Delegazione ieri in visita
L'Unesco promuove il Geoparco Miniere, che fascino
Si è conclusa ieri a Montevecchio la visita ufficiale della delegazione dell'Unesco. L'esame è finito, la promozione è a pieni voti. Margaret Patzak, responsabile per la rete mondiale dei Geositi e Geoparchi e capo della delegazione, ha riconoscito la valenza mondiale del Parco Geominerario della Sardegna. «In questi tre giorni abbiamo visitato dei siti geologici e di archeologia mineraria affascinanti e ricchi di storia», ha detto. A otto anni dalla sottoscrizione della Carta di Cagliari, la delegazione (di cui fanno parte anche Patrick Meckeever e Rosaria Modica) ha accertato che ci sono tutte le condizioni previste nell'accordo firmato il 30 settembre del 1998 con il Governo, la Regione e le Università di Cagliari e Sassari. «Sono molti anni che l'Unesco ha cominciato a collaborare con il parco Geominerario della Sardegna», ha affermato Margaret Patzak, «adesso c'è il fatto nuovo, e cioè la rete globale dei parchi con cinquanta oasi nel mondo». E ha aggiunto: «Siamo qui per aiutare la Regione e il Parco Geominerario a essere pienamente attivo nella rete globale. Siamo qui non solo per le valutazioni tecniche ma per dare tutto l'aiuto possibile anche grazie all'esperienza accumulata in questi anni». La giornata di ieri è iniziata con la visita al tempio di Antas. È quindi proseguita a Ingurtosu e al sistema dunale di Piscinas. Ad accogliere la delegazione il sindaco di Arbus Raimondo Angius e di Guspini Francesco Marras. A fare da ciceroni i dirigenti del Consorzio del parco, il presidente Emilio Pani, il direttore Luciano Ottelli, e Giampiero Pinna, consigliere e presidente dell'Associazione Pozzo Sella. «In questo territorio c'è una storia mineraria che ti coinvolge emotivamente. Ogni sito ha avuto una storia a sé. Ma ciò che ci ha colpito particolarmente è la partecipazione della gente. Tutti hanno risposto alle nostre domande. Siamo rimasti colpiti dalla bellezze ambientali, le dune di Piscinas ci hanno lasciato senza fiato», ha sottolineato Rosaria Modica. Nel pomeriggio la visita si è conclusa nella miniera di Montevecchio. Il sindaco Franceco Marras ha illustrato i passi compiuti nell'opera di risanamento, di ripristino e ristrutturazione della miniera. «Ma i ritardi della Regione, che ancora non ha deciso sul passaggio dei beni, ci sta condizionando per la gestione di questo patrimonio», ha sottolineato il sindaco di Guspini.
 
2 – L’Unione Sarda
Provincia Medio Camp Pagina 34
Sanluri
Allarme tiroide Un convegno con gli esperti
Le patologie della tiroide sono sempre più diffuse tra la popolazione sarda: l'incidenza supera il 33 per cento. E l'età media della popolazione tende ad abbassarsi. L'associazione sarda tireopatici organizza incontri, convegni e sostiene i malati e le famiglie colpite dalla patologia. «Il nostro progetto - spiega il presidente dell'associazione, Gesuino Onnis - è lavorare sulla prevenzione organizzando incontri informativi con la popolazione». Solo quest'anno i convegni organizzati dall'associazione sono stati una quindicina in tutta la Sardegna. L'ultimo si terrà domani a Sanluri dalle 15,30 all'ex Monte granatico, organizzato in collaborazione con la Fondazione Banco di Sardegna. I lavori saranno coordinati dal direttore sanitario della Asl 6 di Sanluri, Marco Sulcis. Interverranno il dirigente del reparto di Medicina nucleare dell'Oncologico di Cagliari Novella Giannoni, il primario del reparto di Chirurgia generale del Policlinico Universitario di Cagliari Angelo Nicolosi, il docente di Chirurgia plastica dell'Università di Cagliari Diego Rituffo e il dirigente del reparto di Chirurgia generale del Policlinico universitario di Cagliari Antonello Melis. Al termine delle relazioni verrà aperto il dibattito: il pubblico potrà porre domande e quesiti agli esperti. «Dove è possibile nelle scuole facciamo una visita generale e un'ecografia tiroidea agli studenti delle medie e li monitoriamo. Se ci sono dubbi invitiamo le famiglie a far effettuare ai ragazzi ulteriori accertamenti», conclude Onnis. «Alcune amministrazioni comunale stanno già seguendo i nostri consigli e nelle mense scolastiche distribuiscono soltanto il sale iodato».
 
3 – L’Unione Sarda
Cultura - Pagina 23
Siviglia, ponte tra Sardegna e Africa
Si è aperto ieri a Siviglia il XVII convegno de L'Africa Romana promosso dall'Università di Sassari sul tema "Le ricchezze dell'Africa. Risorse, produzioni, scambi", con la partecipazione di oltre 300 studiosi. Pubblichiamo una sintesi dell'intervento introduttivo del Prorettore Attilio Mastino, che organizza la manifestazione. Vent'anni fa, quando prese avvio quest'avventura ed iniziammo a lavorare sull'archeologia romana del Nord Africa non immaginavamo certo che l'iniziativa dell'Università degli studi di Sassari si sarebbe sviluppata fino ad arrivare a queste dimensioni: oggi possiamo dire che i Convegni su "L'Africa Romana", che si sono svolti in Sardegna, in Tunisia ed in Marocco, hanno rappresentato senza dubbio il momento più significativo di confronto tra studiosi europei e studiosi arabi, tra metodologie e approcci disciplinari differenti, il luogo deputato a presentare e discutere le scoperte archeologiche, ma anche epigrafiche, numismatiche, storiche avvenute annualmente in Libia, Tunisia, Algeria e Marocco: ora questa tappa spagnola a Siviglia, che rompe la polarità Sardegna-Africa, ci porta nella terra dell'Andalusia, nel luogo nel quale fiorì una grande cultura araba, in qualche modo erede del mondo classico e insieme aperta verso un mondo nuovo. Nel clima di tensione creatosi dopo l'11 settembre, questo incontro vuol essere un esempio di collaborazione internazionale contro le guerre, il razzismo, l'integralismo, l'intolleranza. Ci siamo lasciati a Rabat nel dicembre 2004 discutendo sul tema della mobilità dei popoli nell'antichità, ricordando come ancora oggi spesso gli immigrati africani si muovono su instabili imbarcazioni dalla riva Sud del Mediterraneo verso un' Europa scintillante e desiderata, ma anche insensibile e incapace di accogliere l'altro: a Siviglia si discute invece del tema delle ricchezze africane, partendo da una celebre frase di Plinio il vecchio, semper aliquid novi Africa affert, l'Africa arreca sempre qualcosa di nuovo, nel nostro caso anche in termini di straordinarie scoperte archeologiche. Generazioni di studiosi si sono susseguite con passione civile, fornendo contributi di grande interesse e presentando un'enorme quantità di materiale inedito. È grazie a tutti loro che questi convegni hanno raggiunto uno straordinario ampliamento territoriale e geografico, abbracciando la storia del Nord Africa nel suo insieme, al di là della stessa denominazione letterale: l'Africa, intesa non come singola provincia ma vista in alternativa all'Europa ed all'Asia, come una delle tre parti dell'ecumene romana, con un allargamento di orizzonti e di prospettive che permette di superare la visione ristretta del Mar Mediterraneo, basata su un asse Nord-Sud e di ricordare quello che fu il bilinguismo ufficiale dell'impero dei Romani. Nell'occasione gli studiosi sardi presenteranno alcune delle più recenti scoperte effettuate nell'isola.

 
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 15 - Attualità
L’università boccia il governo
Esplode la collera dei rettori 
Stop agli inviti di ministri e sottosegretari a conferenze e incontri 
ROMA. Università off limits per ministri, sottosegretari e per chiunque rappresenti il governo. E’ la decisione presa ieri dai rettori come segno di protesta contro i tagli all’università e alla ricerca previsti dalla finanziaria. «Il contenuto del maxiemendamento dimostra la chiusura e la sordità del governo nei confronti delle esigenze della sola sopravvivenza delle università», hanno scritto i rettori.
 Da qui anche l’appello agli atenei perché «sospendano ogni invito ai membri del governo a partecipare a significative manifestazioni nelle università».
 Alla fine la collera dei rettori è esplosa. Dopo aver protestato contro i tagli al settore e dopo aver sperato inutilmente di vedere rimpolpati i finanziamenti alle università ieri, avuta certezza che nel maxiemendamento alla legge di bilancio non ci sarebbe stata alcuna novità positiva, i rettori non hanno esitato a reagire duramente.
 «Un milione e ottocentomila studenti e migliaia di ricercatori rischiano di pagare sulla loro pelle il peso delle decisioni assunte», hanno spiegato.
 Una reazione in qualche modo anticipata già martedì scorso, quando i rettori avevano espresso la loro preoccupazione per il fatto che il maxiemendamento venisse discusso direttamente in aula senza passare per la commissione Bilancio.
 «Sarebbe davvero paradossale se le richieste del sistema universitario, sostenute anche da emendamenti di maggioranza e opposizione, non dovessero essere accolte. Se così fosse la conferenza dei rettori dovrebbe inevitabilmente trarre le necessarie conseguenze», avevano avvertito. E così è stato.
 Silenzio dal parte del governo alla decisione presa dai rettori. Il ridimensionamento dei finanziamenti destinati a università e ricerca era già stato nelle scorse settimana oggetto di polemiche e di un duro scambio di accuse tra governo e rettori, preoccupati soprattutto dal taglio di 200 milioni di euro per le spese intermedie o per i consumi e per altri risparmi previsti nel decreto Bersani sulle liberalizzazioni.
 Tagli che, tra le altre cose, avrebbero messo a rischio anche il rinnovo dei contratti per migliaia di ricercatori. Tanto che perfino la senatrice a vita Rita Levi Montalcini aveva minacciato di non voler votare la finanziaria. E ieri gli studenti di destra non hanno perso l’occasione per rivolgersi alla premio Nobel chiedendole di rispettare l’impegno.
 Ma la solidarietà ai rettori è stata espressa da politici di entrambi gli schieramenti. «E’ una protesta da non ignorare», ha detto ad esempio il senatore dell’Ulivo Andrea Ranieri. «Questa finanziaria - ha spiegato - ha dovuto fare i conti con lo stato di bancarotta in cui il governo Berlusconi ha lasciato i conti pubblici e quindi non ha potuto risolvere questo problema che grava sulle università. Tuttavia il problema va affrontato e risolto». «Come avevamo già annunciato, per l’università è arrivata la clamorosa presa in giro», ha accusato invece il governo il senatore di Alleanza nazionale Giuseppe Valditara.
 «I tagli sono insostenibili, e pregiudicano lo sviluppo del sistema di ricerca pubblica, a dimostrazione che il sistema Prodi non ha a cuore il futuro dell’Italia».
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 3 - Cagliari
Monserrato guarda alla Cittadella 
Il piano strategico comunale traccia le linee di sviluppo 
MONSERRATO. Il futuro si chiama Cittadella universitaria. È questo il primo punto fermo che sta emergendo dagli incontri promossi dall’esecutivo Sini per la realizzazione del Piano strategico comunale, lo strumento che segnerà il volto della città da qui al 2016. Si parte da una premessa incoraggiante: l’alta partecipazione ai gruppi di lavoro registrata nelle scorse settimane. Imprenditori, studenti, esponenti della scuola, dell’associazionismo o semplici cittadini: tutti hanno voluto dire la loro sulle direttrici da seguire per migliorare la qualità della vita e sfruttare le potenzialità ancora inespresse di una comunità che, a distanza di anni, stenta ad identificare nel polo universitario una imprescindibile risorsa.
 Il primo problema?
 L’integrazione tra centro urbano e zona universitaria, tanto che quest’ultima sembra una propaggine mal gradita e quasi estranea.
 ‹‹Le analisi - si legge nel documento nato dai laboratori di idee - rilevano la presenza di problemi legati alla viabilità interna e soprattutto esterna, che limitano fortemente l’accessibilità al centro urbano. Uno dei punti focali è quindi lo sviluppo di visioni che considerino il miglioramento ed il potenziamento della rete viaria e dei servizi di mobilità. Inoltre sono stati individuati fattori critici in termini di qualità della vita urbana e residenziale: carenza di servizi, verde pubblico e spazi di incontro, ai quali si aggiunge la scarsa valorizzazione del centro storico››. E ancora: un altro aspetto negativo riguarda la netta separazione tra la cittadella e la città, soprattutto sociale, e la mancanza di servizi commerciali, ricettivi ed imprenditoriali, posto che prima di agire in questo senso occorra considerare le reali esigenze. Che fare? Per rispondere a questo interrogativo, i gruppi di lavoro hanno focalizzato al meglio le carenze lamentate da tutti gli attori coinvolti, per poi tracciare un quadro della città tra dieci anni e ipotizzare il raggiungimento di tutti gli obiettivi. Ecco allora che per risolvere il problemi legati alla viabilità, le soluzioni proposte sono diverse, dalla realizzazione di un percorso pedonale e ciclabile che interessi gli istituti scolastici, l’università ed il centro storico, fino alla deviazione e all’interramento della statale 554 ed il potenziamento della metropolitana di superficie. Gli scambi sociali università-città potrebbero essere favoriti dalla gestione congiunta della biblioteca scientifica e del Museo dell’agricoltura, così come da iniziative mirate alla sensibilizzazione della popolazione. Ci sono poi i servizi: si va dalla realizzazione di nuovi impianti sportivi fino al recupero di strutture dismesse da adibire a ristoranti, pub e punti d’incontro. Infine, per quanto riguarda la riqualificazione del centro città, si pensa ad un recupero dei punti di aggregazione storici, come il cinema “Moderno”, alla realizzazione di un centro commerciale naturale e all’offerta turistica basata sull’ospitalità diffusa.
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 48 - Cultura e Spettacoli
Ha ripreso le pubblicazioni la rivista «Cronache di Archeologia» 
In viaggio nel passato 
Oggi un dibattito con esperti e studiosi 
SASSARI. La ripresa delle pubblicazioni di una rivista scientifica è sempre una buona notizia, tanto più se proviene da uno dei campi più assediati dalle grida non specialistiche e dalle tensioni del mercato dello straordinario. Parliamo di «Cronache di Archeologia», originata dall’associazione culturale «Aristeo», un nucleo di (ex) giovani archeologi che da tempo opera nel campo dell’editoria e della comunicazione originata dalla ricerca scientifica. La rivista viene presentata oggi all’aula Magna di Lettere e Filosofia di Sassari, in Via Roma (ore 17,30) dai curatori in un incontro con Vincenzo Santoni, Alberto Moravetti e Marcello Madau.
 Il volume numero 5 (editore Mediando, 18 euro) è dedicato alla Sardegna nuragica e, introdotto da Simonetta Castìa (curatrice e animatrice della rivista), si presenta - come sottolineato dalla stessa Castìa - con la «consueta pregiata veste, graficamente ricercata ed elegante e al tempo stesso appropriata, per semplicità e chiarezza, ai contenuti trattati».
 Gli articoli ruotano su due importanti monumenti nuragici: il nuraghe Adoni di Villanovatulo e la tomba VIII della necropoli di Sa Figu presso Ittiri, del tipo “a prospetto architettonico”; inoltre, viene proposta la rilettura di un monumento prenuragico (età del Rame, aspetti culturali di Filigosa e Abealzu) come la grotta funeraria di Grommosa sempre di Villanovatulo.
 Franco Campus e Valentina Leonelli scrivono dei vani 7 e 8 del nuraghe Adoni, magnifico nuraghe quadrilobato che evidenzia diverse fasi costruttive. Il quadro ceramico riporta alla prima fase del Bronzo Recente, attorno al tredicesimo secolo a.C. Interessante la lavorazione dell’osso, praticata per impugnature di materiali bronzei. È documentata l’indicazione stratigrafica.
 Lo scavo della cisterna pone il problema di un raffronto comparativo tra un’anforetta ed un esemplare analogo documentato in un bronzetto da Serri. Gli autori aderiscono alla datazione alta della produzione nuragica: se però si può pensare che alcuni esemplari possano risalire almeno all’XI-X secolo a.C., più problematico sostenere che la bronzistica figurata nuragica si chiuda entro e non oltre il IX secolo a.C.: molti dati stratigrafici e stilistici portano entro il VII secolo a.C., anche le statue “dedaliche” di Monti Prama e i bronzetti ad esse apparentati. L’abbandono progressivo del nuraghe Adoni entro il Bronzo Finale., in convergenza con altri siti nuragici, sembra contribuire alla lettura di un’isola a scarsa densità abitativa nell’età del Ferro (dal IX secolo a.C.).
 Esemplare l’analisi della domus a prospetto architettonico di Sa Figu, a Ittiri (tomba VIII) condotta da Manuela Marras e Paolo Melis: stiamo parlando di particolari domus de janas che riproducono in roccia la foggia della stele e dell’esedra delle tombe di giganti, con persistenze culturali e spirituali legate all’ipogeismo, riferendosi nel prospetto alle varianti megalitiche delle celebri strutture funerarie. Alcune di esse riadattarono ipogei già esistenti; altre vennero costruite ex-novo. Curiosa la presenza di vaghi di pasta vitrea di tradizione punica associati, a quanto pare, ad un’incinerazione.
 L’indagine antropologica e chimico-fisica sui resti ossei, condotta da Giampaolo Piga, Pasquale Bandiera, Pier Luigi Delogu, Stefano Enzo e Barbara Lasio (Dipartimenti di Scienze Biomediche e di Chimica dell’Università di Sassari), ha prodotto, fra le interessanti risultanze, l’evidenza della mortalità infantile ed un’aspettativa di vita fra i venti ed i trent’anni. Infine, la rilettura operata ancora da Franco Campus e Valentina Leonelli sulla grotta funeraria di Grommosa, a Villanovatulo, con due fasi di sepoltura: la prima, nell’età del Rame (aspetti di Filigosa-Abealzu), prima metà del III millennio a.C.), la seconda nell’età del Bronzo Antico, (entro la prima metà del millennio successivo).
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 26 - Sassari
Un confronto sulla chimica forense tra esperti, magistrati e inquirenti 
L’appuntamento è per oggi alle 17 nell’aula magna del polo didattico di via Vienna 
SASSARI. Riprende questo pomeriggio la serie di incontri di approfondimento promossa, a partire dalla scorsa estate, dall’Ordine provinciale dei chimici, coordinato dal presidente Gianfranco Scano. Le iniziative “I venerdì della chimica” avevano proposto, a giugno, le conferenze sul tema “La nuova rivoluzione della chimica-Prospettive in Sardegna” e su “Energie rinnovabili: le biomasse nel panorama energetico nazionale”. La tornata odierna, programmata come le precedenti all’aula magna del polo didattico universitario della facoltà di Scienze in via Vienna, con inizio alle 17, verterà sugli aspetti della chimica forense.
 La conferenza potrà contare sull’apporto di relatori come Michele Incani, sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Sassari e il tenente colonnello Gianni Delogu, comandante dei reparto di investigazione scientifiche dei carabinieri di Cagliari. Michele Incani si soffermerà sul nuovo impianto accusatorio e sulla perizia tecnica, con particolare attenzione sui compiti dei periti tecnici. Una figura che nel nuovo codice è diventata un indispensabile ausilio del difensore per una concreta attuazione del diritto di ricerca delle prove da contrapporre agli elementi probatori raccolti dalla pubblica accusa. Gianni Delogu, che oltre a rivestire l’incarico nel Ris è anche un chimico, laureato all’università di Sassari, nel suo intervento porrà in evidenza il ruolo delle scienze forensi e le principali tecniche analitiche chimiche quotidianamente impiegate, indicando anche i settori di prossimo sviluppo. «Nell’ambito delle Scienze forensi sono compresi, di norma, lo studio e l’applicazione delle conoscenze e dei metodi tesi alla soluzione dei problemi legali - puntualizza il presidente dell’Ordine provinciale dei chimici, Gianfranco Scano -. L’indagine della scena del crimine e dei vari reperti può essere effettuata solo con l’aiuto di una squadra multidisciplinare composta da esperti di varie materie. La medicina, la chimica, la fisica, la biologia, la psicologia e l’antropologia sono alcune delle materie fondamentali delle scienze forensi, con specializzazioni come medicina legale, tossicologia, chimica degli esplosivi, analisi del Dna, grafica e informatica. Ne deriva che è praticamente impossibile creare un organismo che riunisca tali competenze ma allo stesso tempo è indispensabile poter contare su strutture organizzate per risolvere la più ampia gamma di casi giudiziari».

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