Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
13 December 2006
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 4 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  

 
1 – L’Unione Sarda
Prima Pagina Pagina 1
L’università di Cagliari e la manovra
Obiettivo: alto livello nonostante i tagli
di Pasquale Mistretta*
La manovra finanziaria all’esame del Senato evidenzia una continua ricerca di equilibri attraverso i diversi emendamenti per far sì che i 35 miliardi di euro consentano, da un lato, di contenere la spesa pubblica e dall’altro, di rilanciare lo sviluppo del Paese puntando su alcune particolari attività. Nel merito non è dato sapere in che misura la scelta di agire più sulle tasse che sullo sviluppo possa concretamente trovare consenso. Il dubbio nasce da alcuni segnali da non sottovalutare riguardanti la concertazione tra Governo e Sindacati su pensioni e modifiche della legge Biagi. In altri termini, c’è il rischio che l’intera manovra si traduca in una operazione sostanzialmente di tagli piuttosto che di investimenti. Ciò è vero in particolare per quanto riguarda le università. Per gli atenei l’aspetto relativo ai tagli è evidente, mentre quello relativo allo sviluppo è del tutto incerto, per non considerarlo oscuro, nei confronti non solo della formazione, ma del futuro dei giovani nel mercato del lavoro europeo. E’ ben vero che l’autonomia consente alle diverse università di adottare manovre finanziarie per avere bilanci adeguati. Ma è altrettanto vero che, specie negli atenei del Mezzogiorno, il problema delle entrate diverse da quelle dello Stato è quanto mai difficile da affrontare. Tanto più per raggiungere risultati di qualità se non di eccellenza nel percorso formativo. Sulla ricerca scientifica si è già detto e scritto molto con la preoccupazione di salvaguardare i "Centri di ricerca" piuttosto che la ricerca universitaria, essenza della ricerca stessa, anche per la capillarizzazione e la forte interazione con il sistema universitario e la sua mission istituzionale. L’Università di Cagliari vive questo momento con preoccupazione, pensando a un futuro non roseo anche per il trend di riduzione dei finanziamenti statali degli ultimi anni. Nonostante tutto abbiamo affrontato l’aumento dei costi di produzione della didattica, della ricerca e, in particolare, dei servizi agli studenti derivanti dall’aumento dell’offerta formativa, dagli investimenti per attività di ricerca con il sistema delle imprese sul territorio e, infine, dalle migliori dotazioni di aule, biblioteche e servizi informatizzati, che impegnano per la gestione notevoli risorse finanziarie. In questo quadro, sono determinanti i finanziamenti della Regione, per lo più finalizzati, e le tasse degli studenti, che incidono per l’otto per cento del bilancio dell’Ateneo. Sui finanziamenti regionali sappiamo di dover fare i conti con altrettante ristrettezze. Tuttavia, vorremmo che si tenesse conto della responsabilità che l’Ateneo di Cagliari si assume nel mantenere alto il livello della formazione e della ricerca scientifica, senza trascurare le tante realtà deboli e disagiate del sistema socio economico dell’Isola. Un contesto su cui anche noi siamo al lavoro per contrarre le spese, adottando iniziative più responsabili per risultati convincenti più di quanto non siamo stati capaci di fare negli ultimi anni. In particolare, stiamo discutendo sulla rimodulazione dell’offerta didattica in linea con i nuovi decreti ministeriali, su una analisi dettagliata dei costi di produzione per razionalizzare l’uso delle strutture e l’impiego del personale, e infine, sulla ridefinizione delle funzioni dirigenziali. Altrettanto incisiva sarà la verifica dei consumi energetici, telefonici e di rete.
*Rettore dell’Università di Cagliari
 
2 – L’Unione Sarda
Carbonia Pagina 26
Il caso Welby divide gli studenti
Acceso dibattito sull’eutanasia tra i ragazzi dell’Angioy
Incontro nell’auditorium di via Costituente con il docente di bioetica Salvatore Pisu
Una mattinata di riflessione all’Angioy. Gli studenti hanno affrontato il tema dell’eutanasia insieme a un esperto di bioetica
«Una vita è sempre degna di essere vissuta anche quando una malattia non dà scampo e riserva soltanto atroci sofferenze? È davvero giusto lasciare che un corpo viva soltanto grazie a una macchina così come uno stereo funziona soltanto quando è attaccato alla corrente elettrica?» Sandy fa queste domande anche se non ha dubbi: secondo lei non è affatto giusto. Il confronto Sandy frequenta l’istituto tecnico Angioy e con gli altri studenti della scuola ieri ha potuto confrontarsi su un tema delicatissimo, qual è appunto il tema dell’eutanasia. I ragazzi ne hanno discusso insieme insieme a Salvatore Pisu, docente di Bioetica presso la facoltà di Medicina dell’Università di Cagliari (oltre che medico del 118) invitato dalla professoressa Anna Maria Loi. Un tema più che mai attuale, quello dell’eutanasia, oggi che l’opinione pubblica è spaccata in due davanti alla storia di Piergiorgio Welby l’uomo di 60 anni, totalmente immobilizzato ma con la mente lucidissima, che da anni vive soltanto grazie a un respiratore artificiale. Una vita simile a quella che Giovanni Nuvoli, 53 anni, conduce a Sassari, costretto a vivere immobilizzato in un letto a causa della sclerosi amiotrofica. Per entrambi non c’è speranza di guarigione, entrambi chiedono l’eutanasia, la dolce morte. Un aiuto a compiere il passo finale, quello da cui non si torna indietro, che loro non riescono a compiere da soli. Il medico«Un passo che un medico non potrebbe mai aiutare a compiere - ha detto Salvatore Pisu - e non solo per motivi legati alla fede. La missione del medico è curare il malato, aiutarlo a guarire e, se non è possibile, fare il possibile per non farlo mai sentire solo al punto da fare quella terribile richiesta». Tante le domande rivolte all’esperto Davanti alla domanda dell’eutanasia bisogna sempre mettere davanti il principio della sacralità della vita (Dio ha dato la vita e solo lui può toglierla) o bisogna difendere la libertà di ogni uomo di essere arbitro del proprio destino? Tanti gli studenti convinti di quest’ultima tesi. «Perché decidere sulla vita di un altro uomo? Welby non ha la possibilità di fare il minimo movimento altrimenti porrebbe da solo fine alla sua vita - ha detto Andrea - è ingiusto che le sue richieste cadano nel vuoto. Che ne è della sua libertà, della sua autonomia?» Più posizioni Già, la libertà di poter decidere autonomamente: «Una libertà che se concessa può aprire la porta a qualsiasi richiesta di eutanasia, non solo quella dei malati terminali - ha risposto il bioeticista - bisogna fare molta attenzione su questo punto. Nel momento in cui uno Stato apre all’eutanasia mettendo precisi paletti non risolverà il problema. Semmai ne creerà dei nuovi: qualsiasi paletto, in qualsiasi momento, può essere abbattuto. E l’esperienza olandese, dove oggi un genitore può chiedere l’eutanasia per un figlio malato (fino ai 12 anni) mostra che non si tratta di un eccesso di pessimismo».
 
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari Pagina 29
Sarroch
Un aiuto economico agli universitari
Un’assemblea pubblica per discutere dei rimborsi agli studenti universitari. Nella riunione, organizzata dagli iscritti della Sinistra giovanile locale, previsto per questo pomeriggio alle 17 e 30, l’amministrazione e i ragazzi discuteranno dei problemi economici che comporta recarsi quotidianamente verso il capoluogo. «Stiamo valutando la possibilità di destinare alcuni fondi di bilancio agli studenti più meritevoli - spiega il sindaco Mauro Cois - questo incontro darà la possibilità ai giovani di esporre i propri problemi e di illustrare proposte che il Comune prenderà in considerazione». L’obiettivo è incoraggiare i giovani a impegnarsi negli studi, premiando i loro sforzi con piccole borse di studio che permetteranno alle famiglie di limitare gli sforzi economici.

 
1 – La Nuova Sardegna
PAU 
Gli studi scientifici sull’ossidiana raccolti in un nuovo libro-dossier 
PAU. Consegnato nei giorni scorsi ai vari enti promotori, tra cui la Soprintendenza ai Beni archeologici e l’Università di Cagliari, il volume che raccoglie gli atti del quarto convegno internazionale sull’ossidiana del monte Arci nel corso del quale gli studiosi e i ricercatori arrivati dalla varie nazioni europee avevano dibattuto i temi relativi alle tecnologie delle risorse e all’identità culturale nella preistoria.
 Il volume si caratterizza per il suo alto livello scientifico e lo spessore delle relazioni. Quindi le testimonianze dei ritrovamenti della particolare pietra in diversi siti archeologici dell’isola e nell’intero bacino del Mediterraneo a dimostrazione del florido “commercio” stabilitosi durante tutto il neolitico.

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