Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
29 November 2006
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 9 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda, La Nuova Sardegna, Il Sardegna e BUR.it   
1 – L’Unione Sarda
Provincia Medio Camp Pagina 26
Pabillonis. Un progetto del Comune per rilanciare l’antica arte delle case in ladiri
Rinasce il regno della terra cruda
In una domus dell’800 il centro per lo studio della ceramica
Pabillonis punta a diventare la capitale della terra cruda e della ceramica tradizionale isolana. Incomincia a delinearsi infatti il programma della giunta guidata dal sindaco Marco Dessì, che intende rivalutare un settore che per Pabillonis è stato oltretutto, con le sue numerose botteghe di ceramica, una fonte di ricchezza nel passato. Un progetto non fine a sè stesso, ma integrato nel territorio e inserito nella rete dei Comuni di Serrenti, Arbus, Gonnosfanadiga, Samassi, San Gavino Serramanna ,Guspini e Villacidro, denominata "Le città della terra cruda". E’ questo in effetti il progetto pilota " Itinerari delle città della terra", importo complessivo 6.380.800 euro, presentato dalla rete all’Assessorato regionale degli Enti Locali per accedere ai finanziamenti del bando "Civis, rafforzamento centri minori" E’ qui che si inserisce anche il progetto del Comune, per un importo di 950.800 euro, con la programmazione tematica curata dall’architetto Alceo Vado e con il supporto della Facoltà di Ingegneria di Cagliari, approvato nell’ultima riunione di consiglio comunale dove è stata deliberata l’acquisizione, di proprietà della parrocchia, di una antica domus in ladiri risalente alla prima metà dell’800. Inserito nella parte più antica del centro storico, l’edificio costituisce un’integrazione delle strutture insediative originali che comprende la Chiesa della Beata Vergine della Neve e il palazzotto liberty dell’ex Municipio, futura sede stabile dell’artigianato locale, «e completa l’itinerario della cultura e della tradizione, come precisa Stefania Erdas assessore alla cultura. La nuova domus diventerà, di fatto, il centro comunale per la sperimentazione di nuova architettura in terra cruda e sede del Laboratorio per il recupero del centro storico, «ma soprattutto ospiterà l’Unità di Studio sulla Qualità delle Terre, sulla didattica della terracotta con una ricerca mirata sulle terre della Sardegna» afferma il sindaco. A sostegno di tale risultato sono previsti infatti 100 ore di corsi di formazione professionale per i progetti di : "Albergo diffuso in case di terra", "Progettare e costruire con la terra", " Conoscere e presentare la cultura della terra" . Anche le scuole del paese sono state coinvolte in questa iniziativa con diversi concorsi a premio e borse di studio, di 2.000 euro ciascuna, per due tesi di laurea sulla ceramica tradizionale e il recupero delle case di terra di Pabillonis.
Dario Frau
 
2 – L’Unione Sarda
Extra Internet Pagina 37
Uno studio dell’Università di Stanford
La grande rete peggio della droga
Internet come una droga. E tra le più potenti. La grande rete sta creando una forte dipendenza tra i suoi navigatori abituali, provocando veri e proprie crisi di astinenza e compromettendo le relazioni con il prossimo. Almeno secondo l’ultimo studio dell’Università di Stanford, in California, uscito su Cns Spectrums (www.cnsspectrums.com), una delle più autorevoli riviste americane di neuropsichiatria. Basta pensare che il 6 per cento degli intervistati ha confessato che l’uso eccessivo di internet ha fortemente compromesso le proprie relazioni familiari e sociali, portando in casi estremi anche alla separazione tra coppie prima ben affiatate. Ma non solo, la dipendenza dal web ha aumentato anche l’assenteismo al lavoro e ha portato addirittura a trascurare l’igiene personale e i figli. Secondo gli studiosi un’ora di internet diminuirebbe i contatti con i familiari di 24 minuti, mentre ridurrebbe il sonno di quasi 12 minuti. Gli intervistati hanno dichiarato che circa metà del tempo trascorso online lo si passa a controllare o scrivere e-mail ed a chattare su programmi come Messenger o Skype. Tra i giovanissimi sono invece molto diffusi i giochi on line, che permettono di sfidarsi in simultanea da tutti i continenti. (ale. t.)
 
3 – L’Unione Sarda
Lettere & Opinioni Pagina 15
La maggioranza degli studenti sceglie il biennio specialistico
Il flop delle lauree triennali
Senza lavoro, si resta all’università
Mi piacerebbe che la Moratti mi spiegasse con quale criterio ha progettato la riforma universitaria! Si disse che l’Italia si doveva allineare agli standard europei e la durata dei corsi di laurea fu ridotta a tre anni. Salvo che la laurea triennale, a detta dei docenti, vale poco più di niente, per cui è indispensabile sobbarcarsi altri due anni per conseguire una laurea specialistica. Ma la cosa che più mi fa infuriare è che la Triennale non viene equiparata alla Quinquennale, pur dando la stessa preparazione! Il carico è identico: il piano di studi del vecchio ordinamento prevedeva 25 esami, quello della Triennale ben 40! Smettiamo di insinuare che la Triennale non serve a niente: prendete visione del Dpr 328 del giugno 2001, che indica molto chiaramente le numerose competenze che tale laurea conferisce dopo aver sostenuto l’esame di Stato!
Lettera firmata
 
La Riforma universitaria che ha introdotto il cosiddetto 3 + 2 (in realtà il sistema è ben più complesso) non è stata varata da Letizia Moratti. Il Decreto 509 risale al 1999 e porta la firma di Ortensio Zecchino, ministro dell’Università nei due governi D’Alema. Fa parte di un percorso, concordato a livello europeo, che dovrebbe armonizzare i sistemi di istruzione superiore e rendere comparabili i titoli di studio entro il 2010. Nell’Europa della Conoscenza, i cittadini dovrebbero potersi spostare per studio e per lavoro vedendosi riconoscere dovunque le competenze acquisite. Ignoro a che punto siamo di questo ambizioso e nobile programma. In Italia la riforma aveva però un’altra valenza particolare: avrebbe dovuto formare una classe di giovani che entrassero più velocemente nel mercato del lavoro con una preparazione superiore al diploma. Ma su questo piano è un fallimento: tutti le ricerche (su Internet se ne trovano diverse) confermano che due terzi dei triennalisti proseguono gli studi. Non solo, si orientano più spesso verso la laurea specialistica che non verso il Master di primo livello, che dovrebbe indirizzare a una professione. Ragionano quindi con la mentalità del vecchio ordinamento. Perché? Le ipotesi sono molte. Secondo il Consiglio nazionale degli ingegneri, le aziende non assumono laureati triennali perché non sanno quali mansioni possano svolgere, e con quali responsabilità. Altri sottolineano che l’Università resta un parcheggio per chi non trova lavoro, e probabilmente questo è vero in Sardegna. Il problema è complesso e non può certo essere affrontato in questa rubrica. Un ultimo chiarimento è però indispensabile: la laurea triennale non dà affatto la stessa preparazione delle lauree quadriennali e quinquennali del vecchio ordinamento, che infatti sono legalmente equiparate a quelle specialistiche del nuovo.
Daniela Pinna
 
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari – Pagina 20
24 ore – altre notizie
Lingue straniere
Domani convegno
Domani, dalle 9, alla facoltà di Economia in viale Fra Ignazio, convegno indirizzato agli insegnanti di lingue straniere e agli studenti sul tema dell’importanza dell’apprendimento e della conoscenza delle lingue nel mondo del lavoro. Organizzazione dell’Anils con la collaborazione della direzione scolastica regionale.

1 – La Nuova Sardegna
Pagina 19 - Cagliari
Il presidente della Provincia ha avuto rassicurazioni da Cagliari e Sassari e confida nel rinnovato impegno della Regione 
Onida: «L’università oristanese non corre pericoli» 
ORISTANO. L’università oristanese? Non corre rischi, se tutti i soggetti interessati manterranno le promesse. Nei giorni scorsi si erano diffuse voci su una possibile soppressione di alcuni corsi gemmati dalle università di Cagliari e Sassari. «In effetti qualche rischio c’era - dice il presidente della Provincia, Pasquale Onida - legato più che altro a quento prevede la legge finanziaria nazionale».
 Il provvedimento di legge che fornisce la spina dorsale all’attività dello Stato attraverso lo stanziamento dei fondi e che attualmente è all’esame del Senato, interviene anche nella vita delle università. Spiega Onida: «La Finanziaria prevede che le facoltà gemmate debbano avere una convenzione con la sede madre della durata di almeno 20 anni».
 Lo Stato, quindi, chiede alle università un impegno duraturo, e non vuole che la proliferazione dei corsi sia solo un capriccio momentano. Alle università si chiede perciò di scommettere a lunga scadenza anche sui corsi gemmati.
 E in questo senso sembra che le cose possano prendere una piega positiva. «Abbiamo già l’impegno dell’Università di Sassari - spiega il presidente della Provincia -. Oggi o domani dovremmo avere un incontro con il rettore dell’università di Cagliari, Mistretta. Penso che anche in questo caso avremo delle risposte positive. Poi c’è la Regione, ma non credo proprio che la Regione voglia venire meno al proprio impegno nei confronti dell’università oristanese che, ormai da dieci anni, è una bella realtà. Per quanto ci riguarda abbiamo investito molte risorse nell’università. Il prossimo anno dorebbe essere ultimata anche la nuova sede».
 Insomma, la stretta imposta dalla legge finanziaria non dovrebbe compromettere il futuro dell’università oristanese che, anzi, entro il 2007, potrebbe avere una ‘casa’ tutta nuova. Spaziosa, confortevole e soprattutto idonea a ospitare lezioni e laboratori.
 Un processo di crescita lento, che a volte ha subito anche delle battute d’arresto, ma che comincia a dare buoni frutti.
R.Pe. 
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Cagliari
Corsi di formazione 
Convenzione tra università e Finanza 
CAGLIARI. La facoltà di Giurisprudenza ha stipulato una convenzione con il comando regionale della Guardia di finanza per favorire la frequenza e l’organizzazione di percorsi di formazione universitaria e di specializzazione post-lauream per le Fiamme gialle in servizio in Sardegna. La convenzione è stata firmata dal preside, Massimo Deiana, e dal comandante regionale della Guardia di finanza, Stefano Baduini, durante una cerimonia nell’aula Salis della facoltà di Giurisprudenza, in via Nicolodi, alla presenza del rettore Pasquale Mistretta. «Sarà una collaborazione biunivoca - ha spiegato il preside Deiana - con attività formativa in ambito giuridico, con tirocinii e stages, per il conseguimento della laurea triennale in Servizi Giuridici».
 Il rettore Mistretta ha detto che la convenzione costituira un’importante occasione anche per gli studenti della facoltà di Giurisprudenza, oltre che per gli appartenenti alla Guardia di finanza. Da parte sua il generale Baduini ha sostenuto che la formazione del personale è un investimento strategico.
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 41 - Cultura e Spettacoli
«Le parole e le cose» 
La presentazione del libro di Pigliaru oggi alla Facoltà di Lettere di Cagliari 
CAGLIARI. Il libro di Antonio Pigliaru «Le parole e le cose: alfabeto della democrazia spiegato alla radio» sarà presentato oggi per iniziativa della Facoltà di Lettere dell’Università. L’appuntamento è alle 17 nell’Aula 16 di Lettere a «Sa Duchessa». Interverranno Rina Pigliaru, Giovanna Cerina, Cristina Lavinio, Sandro Maxia. Il dibattito sarà coordinato da Giovanni Pirodda.
Circa un anno fa è stato costituito il comitato «Archivio Antonio Pigliaru», che si prefigge lo scopo di riunire, ordinare e catalogare le carte private di Antonio Pigliaru, rendendole accessibili agli studiosi. Si tratta, com’è noto, di un patrimonio prezioso per la storia della cultura politica sarda e per la storia del pensiero giuridico e politico italiano del dopoguerra, che necessita di essere salvaguardato. A tal fine il comitato si propone di dar vita a un archivio in formato elettronico e di pubblicare e curare gli inediti di Pigliaru di maggiore rilevanza scientifica. A tal riguardo da segnalare l’imminente pubblicazione del «Diario di un orientamento», breve saggio tra diritto e letteratura del 1946. Il progetto dell’Archivio è sostenuto dalla Fondazione Banco di Sardegna. Nel sito ufficiale dedicato ad Antonio Pigliaru (www.pigliaru.it), diviso in rubriche e ricco di notizie e materiali scaricabili, si potrà apprezzare lo stato di avanzamento dei lavori. Inoltre è stato firmato un contratto per la riedizione di sette opere di Antonio Pigliaru che non si trovano più in commercio, con la casa editrice Il Maestrale nella collana «I Quaderni di Antonio Pigliaru». I titoli sono «Meditazioni sul regime penitenziario italiano», «La piazza e lo stato», «Struttura, soprastruttura e lotta per il diritto», «L’eredità di Gramsci e la cultura sarda», «Raccolta degli articoli di Antonio Pigliaru su Ichnusa». Per Natale verranno ripubblicate «Persona umana e ordinamento giuridico» e «Promemoria sull’obiezione di coscienza». La cooperativa «Iniziative Culturali» ha collaborato e collabora con la presentazione e la promozione dei libri pubblicati.

1 - Il Sardegna

Grande Cagliari – Pagina 25

Parentopoli. Diventare ricercatore dell'ateneo non è un sogno proibito per molti “parenti illustri”
Una Università tutta in famiglia tra padri, figli e cattedre ad hoc
Il padre nel consiglio di amministrazione dell'Ateneo, la figlia impiegata all'Università. Il papà docente ordinario di Economia, il figlio che compie una brillante carriera ed è già professore associato. E ancora un docente babbo che vede crearsi una cattedra per un figlio e una per l'altro, per non scontentare nessuno in famiglia. Poi un'intera famiglia che invece lavora a braccetto: la mamma Maria Concetta Pisano insieme alle sorelle Valeria e Stefania Masia, assunte con contratti di collaborazione. Figli illustri che fanno rapidissime carriere, docenti che si uniscono in matrimoni dal sicuro successo: è l'Università cagliaritana a regalare coincidenze e sorprese nel caso Parentopoli. TRA I CORRIDOI del Rettorato circolano molte voci: come quella che dice che i contratti a tempo determinato, per i “parenti dei potenti”, vengono spesso trasformati in posti a tempo indeterminato. E poi ci sono le certezze: soprattutto tra i ricercatori universitari, padri e figli spuntano come funghi. E il sogno di tantissimi neolaureati, diventare docente universitario, si rivela invece una inquietante corsa ad ostacoli. Giovanni Melis, professore to: prima non esisteva. E un altro figlio, Massimo Corrias, curiosamente insegna anche lui diritto del lavoro, ma in Scienze politiche. E sempre in Giurisprudenza Guido Chessa, professore di procedura civile, non soffre di sicuro la lontananza del figlio che è associato di diritto bancario: Corrado C hessa. Mentre Giuseppe Casanova , che fa parte del consiglio di amministrazione nell'ateneo, ha una figlia, Nicole tt a, che ha un “cococo” e lavora al Personale amministrativo. Ma i casi sono tantissimi: soprattutto nel settore del dottorato. Dove volano gli assegni, spesso anche per parenti. Poi c'è un altro concorso che scotta all'Università: può vantare centinaia di partecipanti, ma vede soltanto al dodicesimo posto il figlio dell'ex direttore del centro di calcolo, Paolo Bullita. Chi ha ottenuto un contratto a tempo è invece Cristiana Bosoni: già dipendente dell'Università, con una mamma che lavora sempre nell'ateneo. L' ”amore conta” invece in Lettere, dove insegnano nella stessa facoltà Giovanna Cerina (semiotica del testo) e Giovann i Pirodda, professore di letteratura italiana. Ma gli studenti di Lettere conoscono bene anche l'amore che ha unito la professoressa Maria Teresa Sblendorio con il suo collega Paolo Cugusi. Poi c'è la saga di Filosofia. Pierluigi Lecis di Filosofia teoretica è convolato a nozze con Annamaria Loche: in nome della Filosofia politica. E di quella Parentopoli che scorre tra un'aula e l'altra, a volte un incubo per i disoccupati.
 
Ma in facoltà l'amore conta e le love story si intrecciano
Tutte le unioni Poi ci sono le “love story”, quelle che sbocciano tra una lezione e l'altra e che appassionano anche gli studenti. Come il matrimonio tra il preside di Scienze Politiche, Raffaele Paci, e la docente di Sociologia Giuliana Mandich. Amori nati però dopo essersi conosciuti in facoltà. Mentre Giuseppe “Pippo” Puggioni, storico professore di statistica di scienze politiche, “e ra ” il marito di Isabella Castangia, docente di diritto internazionale: da anni sono separati. Amori sbocciati solo per caso all'Università, e che non c'entrano a volte con le carriere: come quello tra Cugusi e Sbelndorio in Lettere. O come l'unione in Lettere tra Luigi Laurini, docente di letteratura greca, e la moglie Simonetta Angiolillo, che insegna storia dell'arte e archeologia. L'amore conta, direbbe Ligabue. Anche in facoltà.

Mobil Computing Campus
Venerdì 1 dicembre alle ore 9,30, presso l’Aula magna delle Cittadella universitaria di Monserrato, verra’ presentato alla stampa, agli addetti ai lavori e al pubblico il progetto "Mobil Computing Campus" (MC2) realizzato dall’Universita’ di Cagliari con finanziamenti derivanti dal Programma Operativo Nazionale (PON) 2000-2006 per le regioni dell’Obiettivo 1 (Ricerca scientifica, sviluppo tecnologico, alta formazione), col coordinamento del Prof. Vincenzo Piras.

Il progetto, oltre ad integrare la cittadella di Monserrato alla rete civica telematica cagliaritana, con un collegamento proprietario in grado di supportare una velocita’ fino a 20 volte superiore all’attuale, prevede l’attivazione del wi-fi per gli studenti, cioe’ il collegamento ad internet senza fili, che - dopo la dimostrazione di venerdì - verra’ esteso gradualmente dalla cittadella a tutti gli insediamenti della Universita’ di Cagliari.

Questionnaire and social

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