Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
28 November 2006
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 9 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda, La Nuova Sardegna e Il Sardegna

 
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 19
Per la prima volta l'Ateneo deve fare i conti con una difficile situazione finanziaria
Università, matita rossa sul bilancio
Il passivo ammonta a 10 milioni: il sindacato lancia l'allarme
Un bilancio da 192 milioni di euro, con un buco di dieci milioni da coprire con l'avanzo d'amministrazione dello scorso anno. È la situazione dell'Università di Cagliari, come risulta dal bilancio di previsione per il 2007 che si avvia ad essere varato giovedì nella seduta congiunta del Consiglio d'amministrazione e del Senato accademico. Nei giorni scorsi il documento è stato presentato dal rettore Pasquale Mistretta alle organizzazioni sindacali. Mistretta ha ricordato la difficile situazione nazionale, con gli inevitabili tagli alle Università che, secondo il rettore, hanno «le loro responsabilità, perché non hanno contribuito alla riduzione della spesa». Tra le azioni per il prossimo anno Mistretta ha annunciato la riorganizzazione della macchina amministrativa e il contenimento dei costi. Il bilancio, nel capitolo delle entrate, registra 182 milioni di euro (143 dai trasferimenti ministeriali, 16 dalle tasse studenti) e uscite per 192 milioni (con il 96 per cento assorbito dagli stipendi del personale docente e non). «Le spese - commenta Tomaso Demontis della segreteria della Cisl - superano di dieci milioni di euro le entrate. Per chiudere in pareggio si ricorre all'utilizzo dell'avanzo di amministrazione, ancora da accertare. Una situazione difficile dovuta anche alla mancata programmazione da parte dell'Ateneo». Tra le voci che più assillano la Flc-Cgil quella della riorganizzazione della macchina amministrativa: «Ancora una volta - sottolinea il segretario Pino Calledda - non siamo stati coinvolti. Un comportamento scorretto». Preoccupazione anche per i tagli (del 50 per cento) sulla ricerca scientifica e per il silenzio sui cinquecento precari: «Si deve avviare - aggiunge Calledda - un percorso di stabilizzazione, tenendo conto anche del forte esodo che ci sarà nel prossimo biennio». «Difficile fare miracoli - dice Arturo Maullu della Csa Cisal - con un bilancio ingoiato per il 96 per cento dagli stipendi. Si potrebbe pensare a minori costi per il personale amministrativo dirigenziale: 13 dirigenti costano 700 mila euro all'anno, contro i 500 mila stanziati per la ricerca». In parte soddisfatti gli studenti: «Non si toccano le tasse - evidenzia Maurizio Deiana, rappresentante in Senato accademico della lista Università per gli studenti - anche se le voci del bilancio dedicate agli studenti non sono molte».
Matteo Vercelli
 
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 20
Convegno alla facoltà di Economia e commercio
L'importanza delle lingue straniere nel mondo del lavoro e della ricerca
Le lingue straniere sono sempre più importanti nel mondo del lavoro e della ricerca e nel percorso formativo degli studenti. Un tema che sarà affrontato nel convegno organizzato dall'Associazione nazionale insegnanti lingue straniere di Cagliari (Anils) e che si svolgerà giovedì (dalle 9 alle 18) nella facoltà di Economia dell'Università cagliaritana. Diversi gli interventi in programma per sottolineare l'importanza della conoscenza delle lingue straniere in diversi settori. Dopo l'apertura dei lavori, con gli interventi di Luisa Marci Corona (vice presidente nazionale della Anils), di Armando Pietrella (direttore scolastico regionale) e di Gabriele Uras (presidente Irre Sardegna), Annamaria Baldussi, delegato Erasmus per la facoltà di Scienze politiche di Cagliari, parlerà della mobilità studentesca internazionale. Ad Antonio Cao, professore emerito di Pediatria, il compito di evidenziare il valore delle lingue straniere in medicina, mentre Luisanna Fodde, ordinario della facoltà di Economia, illustrerà i vantaggi di una conoscenza di diverse lingue nel fare impresa. Nel pomeriggio (dalle 14 alle 16) si svolgerà una tavola rotonda, gestita da Sandro Corso, sulle esperienze personali di lavoro e ricerca grazie alla conoscenza delle lingue, mentre dalle 16 alle 18 le delegazioni degli studenti interverranno per parlare delle lingue nel percorso formativo di un ragazzo. Il convegno si svolge in collaborazione della direzione scolastica regionale e dell'Irre Sardegna. (m.v.)
 
3 – L’Unione Sarda
Cagliari e Provincia Pagina 17
Il caso. Il direttore tecnico in 41 anni di attività è rimasto a casa una sola volta
Giuseppe Fois, lo stacanovista dell'Orto botanico
A gennaio taglierà il traguardo dei 41 anni di lavoro. «Ogni giorno mi alzo felice perché mi piace sono innamorato della mia professione». Sarà per questo che Giuseppe Fois, 59 anni di Pimentel, in più di quarant'anni di lavoro nell'Orto botanico di Cagliari ha collezionato soltanto un giorno di assenza per malattia: «Avevo la febbre e non sono riuscito ad alzarmi dal letto. Era il 1984». Prima e dopo sempre presente: da quando ha iniziato come giardiniere all'Orto botanico di Napoli fino a oggi che ricopre l'incarico di direttore tecnico del giardino universitario di Cagliari. «Spero di lavorare ancora un po' di anni perché penso di poter insegnare qualcosa ai giovani». Fois partì dal suo paese da piccolo, spedito in un collegio della Toscana dal padre. Poi a Napoli la svolta della sua vita, con l'iscrizione nella scuola professionale di floricoltore - giardiniere. «L'allora direttore dell'orto botanico di Napoli, Aldo Merola, mi prese a lavorare. Fui assunto dall'Università di Napoli. Dal 1965 al 1983 ho imparato molto, ma ho anche studiato: ho preso il diploma di perito chimico e, nel '78, mi sono laureato in Scienze naturali, incoraggiato sempre da Merola. Lo studio è fondamentale». Dopo la morte del suo maestro la decisione di tornare in Sardegna: «La mia domanda di passare all'Orto botanico di Cagliari viene accettata nel 1983». All'Università di Cagliari porta tutta la sua esperienza napoletana: «Ho avuto la grande fortuna di godere sempre di buona salute e fare un lavoro che amo e che è la mia grande passione». La ricetta per sconfiggere l'assenteismo e i giochetti per non andare a lavoro? «Mi sembra che oggi ci sia la cultura della pensione, la ricerca continua dell'inganno. Se i giovani vedono i propri genitori o i loro superiori fare sacrifici e lavorare duro, cresceranno con la cultura del lavoro». Come il suo maestro, Aldo Merola: «Non fece neanche un'assenza». (m. v.)
 
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 19
Accordo Finanza-Università
L'università allarga il suo orizzonte di collaborazioni con la convenzione che verrà siglata oggi tra la facoltà di Giurisprudenza e il comando regionale della Guardia di finanza. Un'iniziativa che permetterà ai militari di poter continuare gli studi effettuati durante il loro periodo di formazione negli istituti militari di appartenenza, riconoscendo un numero di crediti formativi da poter utilizzare per il conseguimento della laurea di primo livello. Una bella novità per i finanzieri che avranno voglia, anche per possibili speranze di carriera, di riprendere in mano i libri o di proseguire il loro percorso di formazione. La firma sull'accordo avverrà oggi, alle 9,30 nell'aula Salis della facoltà di Giurisprudenza (all'ex istituto ciechi, in via Nicolodi 102). Parteciperanno il rettore Pasquale Mistretta, il preside di Giurisprudenza Massimo Deiana e il generale del comando regionale Sardegna della Guardia di Finanza, Stefano Baduini: sarà l'occasione per spiegare i contenuti dell'accordo e le iniziative formative che si intendono svolgere nell'abito della collaborazione sul territorio. È la prima volta che si raggiunge un rapporto di collaborazione di questo tipo tra la facoltà e il Comando militare delle Fiamme Gialle, utile per un arricchimento della formazione universitaria e della specializzazione post-lauream. (m.v.)
 
5 – L’Unione Sarda
Impresa Oggi Pagina 32
PREVIDENZA Sono sempre più elevati i costi per maturare il diritto al trattamento
Il riscatto della laurea non conviene ai più giovani
È sempre meno vantaggioso riscattare la laurea. Un'operazione molto "gettonata" dai lavoratori, perché consente di raggiungere i requisiti per la pensione seppur a titolo oneroso. Nel passato, però, questo costo era accettabile ed economicamente valido. Col variare della normativa, il riscatto della laurea ha perso appeal. Oggi, in alcuni casi, sono più gli svantaggi. Bisogna, comunque, far bene i conti e valutare, soprattutto nel caso di lavoratori ancora giovani, se forme alternative di impiego dei propri soldi possono garantire assegni pensionistici migliori. In presenza, poi, del decollo della previdenza integrativa, è utile conoscere quali saranno i rendimenti dei fondi pensione. I vantaggi Il riscatto di un periodo di studi può essere considerato ancora un buon investimento per i lavoratori meno giovani che, avendo cominciato a lavorare prima del 1996, rientrano, ai fini del calcolo della pensione, nel sistema retributivo o misto. La convenienza si ha comunque solo quando, grazie al riscatto, l'interessato può raggiungere i requisiti per il pensionamento. Il sistema retributivo Se il lavoratore raggiunge 18 anni di contributi entro il 31 dicembre del 1995, ha diritto a una pensione calcolata interamente con il sistema retributivo. In questo caso, il riscatto della laurea è conveniente soprattutto se il periodo di laurea permette il raggiungimento dei 18 anni di contribuzione entro il 1995. Anche quanti raggiungono entro il 2007 i 35 anni di contributi e 57 anni di età, maturati con il riscatto della laurea, hanno un vantaggio col riscatto. Questo beneficio potrebbe anche estendersi al 2008 e per gli anni immediatamente successivi a condizione, però, che lo "scalone" previsto dalla riforma Maroni venga eliminato o, quantomeno, modificato. Gli anni riscattati incrementano, in questi due casi, anche l'importo della pensione. Sono, quindi, avvantaggiati soprattutto i dipendenti pubblici a condizione che la laurea sia stata conseguita entro il 1992. In questo caso, infatti, la quota di pensione maturata fino a quell'anno viene calcolata esclusivamente sulla base dell'ultimo stipendio. Il sistema misto Rientrano in questo sistema i lavoratori che, al 31 dicembre 1995, avevano meno di 18 anni di contributi. In questo caso, gli anni universitari sono pienamente utilizzabili sia per incrementare l'importo della pensione sia per maturare il diritto al pensionamento anticipato. In questo sistema ricadono pure quelli che vanno in pensione con gli stessi requisiti previsti per il sistema retributivo puro, anche se avranno una pensione calcolata in parte con il sistema retributivo e in parte con il sistema contributivo. Il sistema contributivo Rientrano, in questo sistema di calcolo, i lavoratori ancora giovani ai quali decisamente il ricorso al riscatto della laurea, soprattutto se richiesto alla fine della propria attività lavorativa, è pressoché da sconsigliare. La pensione di vecchiaia, infatti, calcolata con questo sistema, richiede, sotto l'aspetto contributivo, un minimo di 5 anni, che può essere dimostrato esclusivamente da chi possieda un rapporto di lavoro, dipendente o autonomo. Il costo Per i lavoratori che rientrano nel sistema retributivo o in quello misto, il costo viene calcolato applicando il criterio della riserva matematica. In sostanza, l'assicurato dovrà pagare di tasca propria l'incremento della pensione per gli anni riscattati. Il costo del riscatto di laurea viene, comunque, ammortizzato in quanto le somme versate sono interamente deducibili dal reddito e, in tal modo, permettono un risparmio non inferiore al 30% dell'importo da pagare.
 
6 – L’Unione Sarda
Cultura Pagina 16
L'insigne giurista morto 50 anni fa ebbe allievi a Sassari Pigliaru, Satta e Cossiga
Capograssi, maestro del Novecento
Severo nel suo completo grigio scuro, austero nell'ispido capello canuto, con meticolosa puntualità solcava la soglia dell'università di Sassari, di provenienza dall'albergo Castello, dove alloggiava durante i soggiorni isolani. Un'ora di lezione, dalle 10 alle 11. Di innovativa capacità metodologica, ricordano le cronache. Stimato e autorevole protagonista del Novecento culturale italiano, Giuseppe Capograssi, luminare giurista, letterato e filosofo, ebbe proprio a Sassari uno dei suoi primi incarichi universitari, tra il 1933 e il 1935. Tra i suoi discepoli Antonio Pigliaru (che gli dedicò una commossa epigrafe nella prefazione a La vendetta barbaricina come ordinamento giuridico, Salvatore Satta e Francesco Cossiga. Nato a Sulmona nel 1889, Capograssi fu insigne studioso di filosofia del diritto, tra i fondatori dell'Unione giuristi cattolici italiani di cui fu anche primo presidente, docente nelle università di Sassari, Macerata (dove ricoprì anche la carica di rettore), Padova, Roma e Napoli e, poco prima della morte sopraggiunta nel 1956, giudice della Corte Costituzionale. A cinquant'anni dalla scomparsa, Sassari ne ha rinnovato il ricordo con un convegno di studi, promosso di recente all'Istituto superiore di scienze religiose dalle cattedre di filosofia morale e letteratura italiana e dal Dipartimento di teorie e ricerche dei sistemi culturali dell'ateneo turritano. Occasione commemorativa del magistero di un filosofo che, spiega il professor Antonio Delogu, «sostituì all'astrattezza tematica tradizionale della filosofia del diritto, la concretezza cioè l'implicanza dei rapporti tra filosofia e scienza del diritto, e il nesso dialettico tra diritto, società e Stato». E di etica e diritto, letteratura e politica in Capograssi si è parlato nella due giorni sassarese con un nutrito parterre di relatori giunti da tutta la penisola. Di forte nerbo teoretico l'intervento del professor Francesco Mercadante, presidente della Fondazione Capograssi di Roma, che riferisce di un intellettuale «autore di una pagina fondamentale della storia del Novecento italiano, filosofico e giuridico». (c. p.)
 
7 – L’Unione Sarda
Spettacoli e Società Pagina 53
Cinema Tarkovskij
Incontro a Cagliari Due giornate a Cagliari sul cinema, la figura e l'opera del regista Andrej Tarkovskij. Sono in programma oggi, nell'aula magna del corpo aggiunto della facoltà di Scienze della formazione e Lettere (località Sa Duchessa) dell'università, e domani, nel salone della Società Umanitaria. Tra i partecipanti al convegno, la sorella del regista. "La visione del tempo. Il cinema di Andrej Tarkovskij" è il titolo dell'incontro, organizzato dal Comune, dall'Istituto di bibliografia musicale e dalla Società Umanitaria-Cineteca Sarda, con il patrocinio del Dipartimento di filologie e letterature dell'università di Cagliari. I lavori cominceranno questo pomeriggio alle 16 e saranno introdotti da Simonetta Salvestroni. La sorella del regista, Marina Tarkovskaja, interverrà sul tema "La visione del tempo di Andrej Tarkovskij". Spazio quindi a Enrico Ghezzi per "Lo sguardo pe(n)sa" e Aleksander Gordon per "Andrej Tarkovskij negli anni Sessanta". Coordinerà gli interventi Antonello Zanda. In programma infine, per la prima volta in Italia e in Occidente, la presentazione del film "Sergej Lazò" (1968) di Aleksander Gordon. Domani inizio dei lavori alle 9,30, nel salone della Cineteca Sarda (viale Trieste 126). Paolo Vecchi interverrà sul tema "Da Andrej Tarkovskij a Bela Tarr: percorsi nel tempo'", Tullio Masoni su "La pittura per Andrej Tarkovskij: sacro e profano", Simonetta Salvestroni su "La visione del tempo in “Sacrificio'". Chiuderà Umberto Fasolato con "La musica cinematografica secondo Andrej Tarkovskij (Stalker')".
 

 
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Sassari
GIOVEDÌ 
Incontro-dibattito: «No all’eutanasia» 
SASSARI. Le associazioni Scienza e Vita di Sassari e Cagliari in collaborazione con il Forum delle Famiglie, il Centro Culturale di Sassari e l’associazione Medicina e Persona hanno organizzato un incontro-dibattito dal titolo «Nè accanimento nè eutanasia» che si terrà giovedì alle 18 nei locali della Camera di Commercio. L’incontro si inserisce nella settimana in tutta Italia per dire no all’accanimento terapeutico e all’eutanasia. Per promuovere le cure palliative e la terapia del dolore.
 Interverranno Pietro Sedda, presidente di Scienza & Vita Sassari;,Salvatore Pisu, docente di bioetica presso l’Università di Cagliari ed autore di un saggio sull’eutanasia, Paolo Marchionni, medico legale ed esperto di bioetica, Pesaro, Cecilia Varcasia, dell’associazione Scienza & Vita di Sassari. Verranno approfondite le complesse tematiche relative all’assistenza ed alla dignità della persona negli stati di “confine”: malattie in fase terminale, patologie croniche e totalmente invalidanti. L’incontro è rivolto agli operatori della sanità ma anche ai non addetti ai lavori, vista la stringente attualità del tema. Nel contesto dell’evento sarà presentata la sottoscrizione del manifesto tematico “Né accanimento né Eutanasia”, elaborato dall’Associazione nazionale Scienza & Vita e condiviso dai responsabili delle sedi locali di Sassari e Cagliari.
 
1 – Il Sardegna
Grande Cagliari – pagina 27
Universitari tutti al campus
Bella idea ma non di Soru
«Un progetto che risale alle passate gestioni dell'Ersu. Buono, ma i posti letto devono essere in più».
di Enrico Fresu
Bella l'idea del campus universitario dal mille posti letto nell'ex semoleria di viale la Playa. Bella, tanto che chi ritiene di esserne il vero padre ne rivendica, appunto, la paternità: «È un progetto per il quale abbiamo trovato i finanziamenti quando io ero presidente dell'Ersu. Nella primavera del 2001 è stato deliberato l'acquisto dell'area». Chi si vanta adesso, nelle parole di Luigi Sotgiu, che ha guidato l'Ente per il diritto allo studio dal '96 al 2002, vive sulle spalle di chi lo ha preceduto. Ora Sotgiu è funzionario del centro Orientamento dell'università, uomo di Progetto Sardegna e sostenitore della prima ora di Progetto Cagliari, quindi non certo un avversario di Renato Soru, il presidente della giunta che ha deliberato lo stanziamento dei fondi per il campus.
Quindi quella della “città per universitari” è una buona idea?
«Sì, ma non è una conquista di queste amministrazioni. I numeri che sono stati snocciolati negli ultimi tempi sono gli stessi, salvo qualche finanziamento in più, dei quali si parlava mentre all'Ersu c'ero io. Si sta attuando un vecchio progetto».
In ogni caso saranno mille posti letto in più per gli studenti fuorisede. O no?
«Eh, questo è il dilemma: si tratta di posti letto aggiuntivi o sono in gran parte sostitutivi di quelli esistenti in strutture destinate alla dismissione?»
 In effetti c'è qualcuno che parla di cessione dell'ex Moderno in via Roma,degli spazi in via Businco e via Biasi...
«Già, per ora è solo una voce che circola. Se così fosse però vedo un pericolo per il futuro: mille e oltre studenti bravi e fortunati che vanno a risiedere in un bellissimo campus e altri diecimila, meno bravi e anche molto sfortunati, che continuano a vivere male, con affitti in nero da strozzinaggio, disseminati negli appartamenti cagliaritani».
Ecco, gli affitti in nero. Tutti ne sono a conoscenza ma nessuno fa niente..
«Vero, ma è anche molto difficile. Serve il lato repressivo, che porta avanti la guardia di finanza: ma i controlli non possono essere a tappeto e i proprietari non sentono il fiato sul collo. Ma è necessario anche l'incentivo: il Comune potrebbe farli uscire allo scoperto dimezzando l'Ici o con altre forme di agevolazione ».
Ben venga quindi il nuovo centro, ma con qualche consiglio?
«All'ex semoleria sorgerà un grande centro della cultura, ma non bisogna abbandonare ciò che esiste già. Altrimenti non cambierebbe niente e sarebbe una conquista di pregio sì, ma non una soluzione».    

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