Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
14 November 2006
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 9 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna  

 
1 – L’Unione Sarda
Provincia Ogliastra Pagina 24
L'Università prepara il Puc
Tra qualche mese Tortolì potrebbe finalmente avere il suo Piano urbanistico comunale, atteso da troppi anni. La settimana scorsa l'Università di Cagliari e l'amministrazione comunale della cittadina hanno sottoscritto la convenzione che affida al Dipartimento di Ingegneria del territorio dell'ateneo cagliaritano diretto dal professor Giancarlo Deplano l'incarico di elaborare il Piano urbanistico comunale. Di pari passo e sotto la supervisione dell'Università verrà istituito un Ufficio di piano aperto ai contributi di professionisti esterni. E' stato l'assessore all'Urbanistica, il sardista Ignazio Ladu, a caldeggiare l'intervento degli esperti cagliaritani nella stesura di uno strumento che, seppure con notevole ritardo rispetto alla tabella di marcia, andrà a dettare le direttive per uno sviluppo urbanistico quanto più possibile armonico del popoloso centro costiero. La storia del Puc tortoliese è stata caratterizzata da ritardi e polemiche. Un primo incarico venne affidato dall'allora sindaco Franco Ladu ad un pool di urbanisti guidato dal professor La Cava ma il preliminare, che risale al 1995, non andò avanti. Prima approvato e poi revocato dal Consiglio comunale tortoliese rimase in un cassetto. Da allora nel tessuto urbanistico della città sono intervenuti tali e tanti cambiamenti, in virtù delle deroghe e delle varianti approvate in aula, che la bozza di Puc è praticamente inutilizzabile. Toccherà ai nuovi responsabili dello strumento di pianificazione ripartire da zero e formulare, alla luce delle norme del Piano paesistico regionale, un piano in grado di rispondere alle esigenze della cittadina. (gy. fe. )
 
2 – L’Unione Sarda
Impresa Oggi Pagina 28
L'indagine
Una ricerca della Regione evidenzia i bisogni delle imprese
A caccia di professionisti
Il lapideo è in cerca di progettisti e disegnatori
Business concentrati nel nord Sardegna. Un fatturato di 153 milioni per la trasformazione del sughero: 1.670 addetti in 156 imprese (dati 2005). Raggiunge invece i 144 milioni il giro d'affari del settore lapideo: 412 aziende censite nel 2004 per un totale di 2.569 occupati. Il sugheriero perde forza lavoro (-4,5% nel 2005). Nell'estrazione della pietra crescono i ricavi del marmo (tra +7,6% a +14%), mentre diminuiscono quelli del granito (-10%). E come risulta da "Sardegna fabbisogni formativi" ? Banca dati della Regione che ha commissionato un'indagine in collaborazione con il Fondo sociale europeo ? investire in professionalità è strategia economica condivisa. Obiettivo: aumentare prestazioni e competenze per acquisire nuove fette di mercato. Linee d'azione che si fermano davanti alla difficoltà di reperimento di specialisti e alla carenza di adeguate politiche regionali, lamentano gli imprenditori. Sugheriero Nell'isola le imprese del settore cercano tecnici di laboratorio. A loro il compito di realizzare analisi e test su materie prime e lavorati. Curano anche processi produttivi e impianti. Dai tecnici di laboratorio dipende, insomma, la qualità del prodotto sul quale si gioca la concorrenza tra imprese. Ma a contrastare la leadership del sughero è arrivato il tappo sintetico che ha "conquistato", assieme al tetrapak, importanti fette di mercato. In ogni caso, per il 51,6% degli intervistati è medio-alta la difficoltà di reperire queste figure. E se gli operatori sardi, concentrati nel distretto di Calangianus (Alta Gallura), considerano il settore di per sé autoselettivo («solo la qualità premia i produttori»), investire in politiche di marketing e organizzazione delle vendite è l'altro tassello della strategia industriale. Perché nel mercato isolano, le micro e piccole aziende (il 71,7% del totale) soffrono l'assenza di una rete commerciale. Si aggiunga che, per ovvie ragioni di fatturato, sono obbligate a vendere il prodotto, ancora semilavorato, ai grandi produttori. Gli unici che, al contrario, hanno potuto investire in tecnologia, automatizzando i processi di lavorazione e trattamento del sughero. Ostico risulta pure il reclutamento dei tecnici di ricerca, cui spetta studiare «lo sviluppo della materia prima e il suo adattamento alle opportunità del mercato» (applicazione del sughero all'edilizia per la realizzazione di isolanti e rivestimenti, ma anche al calzaturiero, all'abbigliamento e all'arredo). Il 100% degli intervistati, nelle aziende tra 6 e 9 addetti, considera mediamente difficile trovare tali figure professionali. LAPIDEO Nell'estrazione e lavorazione della pietra, la Sardegna è la decima regione italiana per numero di imprese e l'undicesima per totale occupati. Un comparto in cui la maggioranza delle imprese (308, pari al 74,9% per un 1.338 addetti e 77,2 milioni di fatturato) sviluppa esclusivamente l'attività di trasformazione di marmo e granito. È in questo scenario che i produttori sardi faticano a trovare disegnatori e progettisti. Non necessariamente laureati: l'importante è che conoscano i software Cad e Cam per curare linea e dettagli della pietra. Sono invece 60 (58,6 milioni di fatturato) le aziende proprietarie di cave. Puntano sugli operatori di estrazione, sui conduttori dei mezzi di sbancamento e sui telaisti per aumentare il business. Tutte figure professionali altamente specializzate, ma non facili da trovare. Difficile anche la ricerca di tecnici per il sistema di qualità e sicurezza (il lapideo è un settore a elevato impatto ambientale) e per gli informatici industriali (programmano i macchinari per l'estrazione della pietra). (al. ca.)
 
3 – L’Unione Sarda
Impresa Oggi Pagina 29
Il caso della Remosa Spa
«Un milione nella ricerca»
Alla Remosa Spa - azienda del cagliaritano con 350 dipendenti specializzata nella realizzazione di valvole destinate alle raffinerie petrolifere - quest'anno sono arrivati a spendere quasi l'8% del fatturato nella ricerca scientifica e tecnologica: quasi un milione di euro. Molto viene fatto in casa dagli ingeneri. Il più proviene da intelligenze esterne all'azienda: «Università di Cagliari e professionisti tutti locali», spiega il direttore amministrativo della Remosa, Pierluigi Peis. Nessuna collaborazione con il Crs4 e con il Consorzio 21: «La nostra attività si presta poco a questo genere di collaborazioni», ammettono alla Remosa. Il mercato diventa però sempre più agguerrito ed è facile finirne ai margini. Non è il caso dell'impresa cagliaritana tirata su da Romano Mambrini, considerata dagli esperti tra le aziende leader del settore. I mercatiSue le valvole per impianti di cràcking catalitici (processo di scissione termica di idrocarburi pesanti in frazioni più leggere) presenti nelle maggiori raffinerie petrolifere del Brasile, India, Taiwan, Cina e Russia. La produzione della Remosa per il 90% è proiettata all'estero. «Il nostro prodotto è tutto sardo», sottolinea Peis: «Dalla ideazione alla progettazione, passando per la realizzazione». Ma come si sta al passo coi tempi? «Fondamentale è la collaborazione con l'Università e la facoltà di Ingegneria di Cagliari», rivela Peis, «da lì provengono i nostri ingegneri». Senza dimenticare gli istituti tecnici del capoluogo sardo: come il Meucci e lo Scano. «Frequenti sono gli stage e le visite delle scolaresche», assicurano i funzionari dell'azienda, «ma ci sono stati anche momenti in cui gli studenti hanno tenuto lezioni ai nostri saldatori e operai».
Gian Luigi Pala
 
4 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari Pagina 47
Convegno all'Università
Qualità dei prodotti: una strada obbligata per l'agricoltura
Sarà la specificità e la qualità dei nostri prodotti ad assicurare il futuro dell'agricoltura dell'isola, in particolare, e dell'intero paese, in generale. Lo ha sostenuto il ministro dell'Agricoltura Paolo De Castro, intervenuto a Sassari per la presentazione del volume di Emanuele Bernardi su «La riforma agraria in Italia e gli Stati Uniti», edito da il Mulino. «Occorre puntare sulla politica della distintività dei nostri prodotti - ha spiegato nel suo intervento il ministro De Castro -: una tale politica ci salverà di fronte all'offensiva dei paesi asiatici e dei grossi stati come l'Australia, che ha invaso ormai il mercato dei prodotti, come il vino ed il latte. Ed è quindi indispensabile legare alla qualità dei prodotti il futuro delle nostre terre, malgrado questo concetto sia spesso ostacolato dalle politiche agricole dell'Unione Europea e dal conseguente protezionismo». L'incontro, presso l'aula Magna dell'Università, era stato favorito dalla Fondazione Antonio Segni, nell'ambito di tutta una serie di iniziative, di studi e di ricerche sull'argomento della riforma agraria, che aveva avuto nello statista sassarese uno dei massimi estimatori. Non si può dimenticare, infatti, come è stato ricordato dagli storici presenti alla manifestazione, e come viene riportato dallo stesso volume di Emanuele Bernardi, quel lontano 1951, quando Antonio Segni, allora ministro dell'Agricoltura, firmò le leggi di riforma agraria, convinto di potere attraverso questo strumento venire incontro alle esigenze ed ai bisogni dei contadini, visti come oggetti politici. Da ricordare, a questo proposito, la situazione del mondo agricolo, soprattutto nel Mezzogiorno d'Italia, con i suoi movimenti esplosivi che ponevano la Riforma agraria come ormai urgente ed improcrastinabile. L'incontro, sollecitato appunto dalla Fondazione Antonio Segni, è stato presieduto dal presidente Franco Nobili ed ha visto l'intervento di saluto del Rettore dell'Università degli studi, Alessandro Maida. Dopo l'intervento del ministro dall'Agricoltura, è stata la volta di Robin Gray, dell'ambasciata degli Stati Uniti, paese che tanta parte ebbe nel dibattito che portò alla firma delle leggi sulla Riforma Agraria, grazie al suo «ruolo che divenne uno snodo fondamentale della nostra storia». Alla presenza dell'autore, sono intervenuti quindi l'assessore regionale all'agricoltura Francesco Foddis, e gli storici Manlio Brigaglia e Maria Luisa di Felice. La conclusione dei lavori è stata affidata a Mario Segni. (g. f.)
 
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 3 - Cagliari
Pula. Per lo sviluppo delle aziende 
Il laboratorio di bioinformatica farà crescere il parco «Polaris» 
PULA. Nasce il laboratorio di Bioinformatica nel parco scientifico Polaris. Il nuovo laboratorio del CSR4, diretto da Anna Tramontano dell’università La Sapienza di Roma, insieme agli altri servizi di qualità presenti nel parco Polaris, è un utile strumento per la crescita e lo sviluppo delle aziende scientifiche e tecnologiche.
 La Bioinformatica, nuova disciplina nel campo delle bioscienze, utilizza strumenti informatici, analitici e numerici di supporto per l’interpretazione dei dati e per la risoluzione di problemi biologici. I metodi e gli strumenti di questa disciplina forniscono informazioni di fondamentale importanza per lo sviluppo delle biotecnologie che sono utilizzate in svariati campi di applicazione: medicina, farmacologia, agricoltura, veterinaria, bioindustria e ambiente, necessarie alla ricerca scientifica e farmaceutica.
 La Sardegna, secondo il rapporto 2006 sulle biotecnologie in Italia, presentato dall’amministratore delegato della Blossom associati, Stefano Milani, è sesta tra le regioni italiane per numero di imprese nel settore biotecnologico, confermandosi una delle regioni più sensibili e dinamiche in un settore che presenta prospettive di crescita elevate. Ed è proprio partendo da queste considerazioni che Polaris ha siglato un accordo di stretta collaborazione sia nella ricerca scientifica che nelle sue applicazioni con la Fondazione San Raffaele e il Science Park Raf di Milano.
 In questa direzione si muove anche la Giunta regionale che ha deciso costituire la società Fase-I, composta dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, dall’Istituto superiore di sanità e dall’Agenzia italiana del farmaco, a cui spetterà il compito di valutare i progetti in fase di brevetto per i nuovi farmaci.
Laura Lusso 
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 10 - Nuoro
Ersu
Posti letto
Vista l’approvazione delle graduatorie definitive dei posti alloggio per il 2006/2007, l’Ersu avvisa gli studenti aventi diritto che nella Casa dello studente di via Padre Manzella, a Sassari, dalle ore 9,30, si provvederà alle assegnazioni dei posti letto secondo il seguente calendario:  giovedì 16 novembre, assegnazione alloggio ai titolari di posto letto confermati per il 2006/2007 iscritti a tutte le facoltà, corsi di laurea e laurea specialistica; 1º anno corso di laurea Specialistica dal nº 1 al nº 11;
 17 novembre, assegnazione posti letto agli studenti iscritti ai corsi di laurea al primo anno dal nº 1 al nº 59;
 20 novembre, nuova assegnazione posti letto a tutti gli studenti degli anni successivi al primo, che non siano conferme, iscritti a tutte le facoltà, corsi di laurea, lauree specialistiche e scuole di specializzazione (Sis, comprese le matricole);  21 novembre, assegnazione posti letto a tutti gli aventi diritto iscritti ai corsi di Accademia delle belle Arti e Conservatorio di Musica.
 A Nuoro, invece, mercoledì 15 novembre, dalle ore 9,30, nell’Ufficio staccato dell’Ersu, in via Salaris 18, si procederà all’assegnazione dell’alloggio ai titolari di posto letto per il 2006/2007 e agli studenti iscritti al primo anno. Lo studente assegnatario di posto alloggio al momento dell’assegnazione deve presentare: 1) certificato di idoneità psicofisica per convivenza in comunità; 2) copia leggibile di un valido documento di riconoscimento (accompagnata dal documento originale); 3) una foto formato tessera (escluse le conferme); 4) fotocopia leggibile del proprio codice fiscale; 5) versamento del deposito cauzionale di 120 euro (le conferme dovranno integrare la somma già versata). La presentazione incompleta della documentazione richiesta non consente l’assegnazione dell’alloggio. In caso di assenza non giustificata, si procederà all’assegnazione del posto alloggio allo studente successivo presente in graduatoria.
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 35 - Cultura e Spettacoli
L’innovativa struttura di Cuccuru Nuraxi di Settimo sarà presentata giovedì alla Borsa di Paestum 
La Sardegna? Nascosta nell’Arca del Tempo 
Madrid, un incontro con scrittori e registi sardi; mostra su Lawrence a Venezia 
CAGLIARI. Viaggiare nei secoli dentro l’Arca del Tempo. Un viaggio virtuale, ma non per questo meno emozionante e avventuroso. Stando comodamente seduti davanti ad un grande ed avvolgente schermo o manovrando joystick e mouse di una delle postazioni che tra non molto saranno disponibili in una inedita e innovativa (per la Sardegna) struttura capace di interessare alla nostra storia, non solo i visitatori estivi, ma anche e soprattutto i discendenti di quell’antico e, per molti versi, ancora sconosciuto popolo dei Nuraghi. L’Arca del Tempo - questo il nome prescelto per il nuovo complesso realizzato in territorio di Settimo grazie a fondi della Comunità europea - sta sorgendo ai piedi della collina di Cuccuru Nuraxi dove è attivo da tempo un cantiere archeologico. Sulla sommità i resti di un nuraghe trilobato, sotto il quale è stato scoperto un imponente e incredibile pozzo nuragico della profondità di ben 32 metri: una costruzione architettonica straordinaria. Ma non c’è solo questo. Dall’alto di questa collina, come si può vedere nel bellissimo ed efficace depliant, c’è un altrettanto stupefacente punto di vista panoramico capace di spaziare su tutta l’area vasta di Cagliari fino al mare. Questo sguardo ha suggerito il progetto culturale messo a punto da Alberto Soi con Maria Adele Ibba e Alfonso Stiglitz (responsabili scientifici Simonetta Angiolillo ed Enrico Atzeni). E che alla base ha un viaggio virtuale lungo il tempo. Dalla costa ai tempi del neolitico alla città in epoca romana, dal periodo medioevale ai giorni nostri. Un imponente audiovisivo con le ricostruzioni visitabili, di monumenti (dai templi al porto) e paesaggi. Ma l’esplorazione dell’audiovisivo oltre a un uso di tipo didattico (sono previsti anche dei seminari e laboratori sulla storia e sullo scavo) avrà un interessante appeal di tipo turistico. Ecco perchè l’Arca del Tempo sarà presentata, dal 16 al 19 alla Nona edizione della Borsa mediterranea del turismo archeologico. E l’Arca del Tempo - fruibile in parte già dal prossimo mese - è la prima di tre iniziative messe in cantiere dall’assessorato alla cultura della Provincia cagliaritana con l’obiettivo di far conoscere aspetti inediti e originali della storia e della cultura regionale. Non solo passato ma anche presente, come ha spiegato ieri mattina l’assessore competente Luciano Marroccu che ha illustrato anche il primo di una serie di appuntamenti dedicati alla nostra recente letteratura e al nostro giovane cinema. Ecco quindi «Letteratura e cinema per raccontare un’identità», incontri con scrittori e registi sardi che domani e giovedì si svolgeranno a Madrid. Il via stasera all’Istituto italiano di cultura con la proiezione di «Storie brevi» film di Giovanni Columbu. Seguirà una tavola rotonda su «Rinascita letteraria nella Sardegna di oggi» con lo stesso Marroccu e lo scrittore Flavio Soriga, Lorenzo Bartoli e Corinna Ravera dell’Università madrilena. L’indomani, presso l’Aula magna della scuola italiana di Madrid, la proiezione dle film «»Passaggi di tempo» di Gianfranco Cabiddu. Nel campus universitario di Cantoblanco è previsto infine un incontro con gli studenti e gli scrittori sardi, mentre l’indomani sarà ancora la proiezione di un film di Columbu, «Arcipelaghi», a chiudere l’iniziativa sardo-spagnola.
 Rimanendo in tema letterario, ultima iniziativa presentata ieri mattina dall’assessorato alla cultura della Provincia, è quella che sarà mostrata alla decima edizione del Salone dei Beni e delle attività culturali di Venezia (dal 1 al 3 dicembre). Si tratta di una esposizione di pannelli e immagini realizzate dalla fotografa Rosy Giua che sulle tracce di D.H. Lawrence ha rivisitato i luoghi oggetto del suo reportage «Sun, sea and Sardinia». Una immersione nel cuore verde di un pezzo di Sardegna che da Mandas porta sino all’Ogliastra, sede del costituendo parco letterario intitolato al grande scrittore inglese che propone viaggi a tema a bordo del magico trenino verde.
Walter Porcedda
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 24 - Sassari
A Villanova la borsa di studio intitolata a Michela Marras 
Anche quest’anno verrà assegnata la borsa di studio intitolata a Michela Marras, dell’ammontare di 600 euro, e riservata ai giovani laureati residenti nel comune. Michela merita questo tributo, soprattutto per quello che, con il suo esempio, ha rappresentato e saputo trasmettere alla comunità villanovese, per l’impegno profuso nel sociale e per la spontanea dedizione agli altri, lei che, minata nel corpo da un male tremendo, riservava tutte le sue forze a chi aveva bisogno di aiuto. La cerimonia di premiazione, alla presenza dei genitori di Michela, si svolgerà il giorno 17 novembre alle ore 19, nella sala consiliare del comune di Villanova Monteleone. (l.a.)
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 32 - Nazionale
Università. Giovedì nell’aula magna in via Salaris 
Incontro sulla governance 
NUORO. Si discuterà di «governance multilivello e semplificazione dei livelli istituzionali», giovedì, dalle 15 alle 20, nell’aula magna del Consorzio per la promozione degli studi universitari nella Sardegna centrale, in via Salaris. Alla tavola rotonda parteciperanno: Gianmario Demuro, direttore scientifico del master sulla governance multilivello; il presidente della Sfirs, Gianfranco Bottazzi; la presidente del corso di laurea in Scienze dell’amministrazione, Paola Piras; Stefano Pinna; Sergio Russo.
 

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