Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
07 November 2006
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati  8 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda, La Nuova Sardegna, L’altra Voce.net 

 
1 – L’Unione Sarda
Cultura Pagina 52
Appuntamenti.
Da oggi convegno sulla partecipazione femminile al voto
Quote rosa, donne e democrazia in Italia
La lunga strada per riconoscere il diritto al voto delle donne, il ruolo delle donne nelle istituzioni politiche in Sardegna, la partecipazione femminile alle elezioni sarde: sono solo alcuni dei numerosi temi che per tre giorni (da oggi alle 16 sino a giovedì) verranno affrontati durante il convegno che si svolgerà nel Teatro dei ciechi nella facoltà di Scienze Politiche a Cagliari. L’iniziativa (promossa dal Dipartimento Storico Politico Internazionale dell’Età Moderna e contemporanea e dal Dipartimento di Ricerche Economiche e Sociali) si intitola: "Nel segno dell’empowerment femminile: in Italia e nel mondo". L’iniziativa si colloca "ufficialmente" nel quadro delle celebrazioni nazionali in occasione del Sessantesimo anniversario del voto alle donne. Il seminario (coordinato dalla storica Cecilia Dau Novelli del comitato nazionale "Italiane al voto") si articola in cinque sessioni: la prima è dedicata agli aspetti storico-politici del voto in Italia e in Sardegna; la seconda riguarda invece l’analisi economica, sociale e giuridica in Italia e in Europa; la terza si occupa del mondo occidentale con uno sguardo a taluni aspetti degli Stati Uniti e della Germania; la quarta e la quinta intendono aprire delle finestre sul mondo africano e asiatico che a torto vengono spesso considerati in ritardo sui temi della condizione femminile. Governance Nell’ambito dell’attività didattica del Dottorato in Scienze della Governance e dei Sistemi complessi e del Corso Donne, Politica e Istituzioni, giovedì alle 15 nell’Aula magna della Facoltà di Scienze Politiche si terrà la conferenza del professor Roberto Segatori su "Governance e politicità: esperienze diverse". Segatori è ordinario di Sociologia dei fenomeni politici dell’Università di Perugia. Ingegneria«Garantire continuità e qualità dell’alimentazione elettrica: progettazione e realizzazione di impianti con gruppi statici di continuità» è il tema del convegno che si terrà giovedì nell’aula magna della facoltà di Ingegneria dalle 14. Obiettivo dell’incontro (promosso da Chloride Silectron e dal Dipartimento di Ingegneria elettrica ed elettronica dell’Università di Cagliari) è fare il punto sulla realtà attuale dei sistemi statici e rotanti evidenziando vantaggi e svantaggi delle diverse tecnologie. Saranno fornite le linee guida per il dimensionamento e la progettazione degli UPS.
 
2 – L’Unione Sarda
Carbonia Pagina 21
Serbariu
Parco Geominerario, neolaureati premiati
Hanno studiato il passato, il presente e il futuro del Parco Geominerario cercando di suggerire come migliorare l’istituzione voluta dall’Unesco. I loro sforzi sono stati premiati domenica nella sala convegni del Centro italiano della cultura del carbone, miniera di Serbariu, dove quattro (su 11) giovani neo laureati hanno ricevuto i riconoscimenti per le loro tesi di laurea sul Parco. Primo premio a Gloria Dessì, 26 anni di Carbonia, per la tesi sulla tutela giuridica dell’ente. Secondo posto ex aequo agli ingegneri Alfonso Sanna (27 anni di Perdaxius) e Sebastiana Frongia (25 di Siliqua) per lo studio sul recupero delle ferrovie minerarie. Terzo posto a Cecilia Ghilardi (24 anni di Iglesias) per la tesi sulla salvaguardia delle miniere. (a. s.)
 
3 – L’Unione Sarda
Sport Pagina 22
Uisp regionale
Medicina e sport: un corso
In-forma prende forma. È cominciato ieri il secondo modulo d’In-forma@sport, corso di formazione per dirigenti e tecnici sportivi organizzato dall’Uisp regionale in collaborazione con la scuola di specializzazione in Medicina dello sport dell’Università di Cagliari e il Comune di Monserrato. Il primo appuntamento ha già riscosso un notevole successo e ha visto la partecipazione di dirigenti e tecnici che operano in società delle federazioni e degli enti di promozione e in diversi comuni dell’area urbana di Cagliari. In questa sessione, dedicata ai presidenti ed ai dirigenti delle associazioni sportive dilettantistiche, Marcello Marceddu, esperto in legislazione sportiva, ha proposto una serie di tematiche quali la costituzione e gli statuti delle associazioni sportive, le responsabilità nella gestione delle società, le responsabilità di dirigenti, tecnici e organizzatori. Gli interessati che non hanno potuto partecipare al primo modulo possono sempre iscriversi ad In-forma @sport, e possono recuperare le relazioni grazie ad un cd fornito dall’organizzazione Uisp. Il terzo modulo sarà presentato il 20 Novembre e tratterà i temi dello sport e della salute. Interverrà Nardino Degortes, docente di Teoria e metodologia dell’allenamento presso il corso di laurea specialistica in Scienze e tecnica dello sport dell’Università di Cagliari. (fe. fo.)
 
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Nuoro Pagina 18
Biblioteca Satta
Dibattito con Segni sulla riforma elettorale
Un tema di particolare attualità come "Legge elettorale e forma di governo" richiamerà questo pomeriggio (l’inizio è previsto per le 17,30) nell’auditorium della biblioteca Satta di piazza Asproni, alcuni studiosi di diritto costituzionale e il "padre" della legge elettorale maggioritaria (abrogata dall’attuale sistema) onorevole Mario Segni, che è docente di Diritto Civile all’Università di Sassari. Il programma prevede l’apertura con i saluti del presidente della Provincia Roberto Deriu e del presidente dell’Ordine degli avvocati di Nuoro Basilio Brodu. Quindi ci saranno gli interventi dell’avvocato Benedetto Ballero (docente di Diritto Regionale all’Università di Cagliari), dell’avvocato Andrea Pubusa (docente di Diritto Amministrativo dell’Università di Cagliari) e dell’onorevole Mario Segni. Coordinerà la serata il presidente del Consorzio per la pubblica lettura Sebastiano Satta Priamo Siotto. È previsto un dibattito al termine degli interventi.
 
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 3 - Nuoro
«Fuga dei cervelli? Introduciamo la quota giovani» 
Lo Sdi-Su: il Comune assegni metà degli incarichi professionali a nuoresi under 40 
NUORO. Stanco di continui ma improduttivi appelli per frenare lo spopolamento, ieri mattina, di buona lena, il consigliere comunale dello Sdi-Su, Raimondo Deiara, insieme al suo partito ha depositato in Comune la sua personale ricetta per arrestare la cosiddetta fuga dei giovani cervelli nuoresi.
 Si chiamerà «quota giovani», è contenuta in un ordine del giorno, e lui spera di cuore che venga presto discussa e approvata in consiglio comunale. Se passerà, il 50 per cento degli incarichi professionali assegnati dal Comune a nomina diretta verranno affidati di diritto a giovani professionisti nuoresi di età inferiore ai 40 anni. «E voglio proprio vedere chi avrà il coraggio di non votare questa proposta - dice Deiara - perché il problema esiste e tutti ne parlano da tempo. I giovani nuoresi vanno via, una volta terminato l’iter universitario se non prima, o si trovano comunque nell’impossibilità di spendere nella loro città d’origine le competenze professionali che hanno acquisito, costretti verso destinazioni in cui è più agevole l’inserimento lavorativo».
 Se l’ordine del giorno con la proposta «quota giovani» dovesse insomma essere discusso e approvato, il Comune di Nuoro si dovrà, dunque, impegnare a redigere uno specifico regolamento che la preveda. Dovrà, in sostanza, stabilire che «nei casi in cui l’amministrazione comunale debba affidare incarichi professionali o avvalersi di consulenze con nomina diretta a liberi professionisti, sempre nel rispetto delle normative vigenti, una percentuale non inferiore al 50 per cento di tali mandati sia riservata a giovani professionisti nuoresi; e che tali professionisti vengano scelti per il tramite di appositi elenchi da costituirsi, previa istanza di iscrizione da parte dei professionisti interessati, nel rispetto del principio di rotazione degli incarichi».
 Per iscriversi in questi elenchi, secondo quanto proposto dall’ordine del giorno del gruppo consiliare dello Sdi-Su (primo firmatario Raimondo Deiara), ci vorrà la residenza a Nuoro da almeno dodici mesi, un’età inferiore ai 40 anni, l’iscrizione agli albi professionali da non più di dieci anni. Infine un ultimo, ma non secondario, requisito: che nei cinque anni precedenti non abbiano avuto incarichi professionali pubblici dal comune di Nuoro.
Valeria Gianoglio
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 15 - Cagliari
Parco geominerario: miniere e sviluppo 
A Serbariu la premiazione per le migliori tesi di laurea 
CARBONIA. Primo, importante appuntamento, nella «Grande miniera di Serbariu» all’indomani della sua inaugurazione come centro polifunzionale.
 La sua sala convegni ha fatto da sfondo alla cerimonia annuale dell’associazione Pozzo Sella per la consegna del Premio tesi di laurea, una borsa di studio destinata a neolaureati per lavori in qualche modo connessi con il Parco geominenario storico e ambientale della Sardegna.
 «Una scelta emblematica, quella della miniera rinata - hanno spiegato i responsabili dell’Associazione - perchè costituisce una occasione per evideniare che le strutture create dai nostri minatori possono essere ancora utilizzate e vissute come luoghi di cultura e di memoria».
 La cerimonia, alla sua quarta edizione, è diventata ormai uno degli tradizionali dell’area, acquisendo sempre maggiore importanza sia per numero di opere premiate che per l’interesse che queste rivestono. «È il momento finale di una serie di appuntamenti che si sono svolti nel corso di tutto l’anno e che hanno visto la presentazione pubblica delle delletesi di laurea nei comuni di residenza dei neolaureati - ha spiegato Giampiero Pinna, presidente del’associazione Pozzo Sella -. L’intento è quello di valorizzare e far conoscere i lavori di ricerca di giovani laureati che concludono il loro percorso di studi con lavori che toccano i temi del Parco». Undici le tesi presentate quest’anno nelle facoltà le più diverse. Ingegneria e architettura, scienze politiche e giurisprudenza, Lettere e filosofia e scienza della terra. Tra queste una apposita commissione ha prescelto la vincitrice del consorso, assegnando però altri tre premi, due secondi premi ex equo ed un terzo premio, resi possibili dall’ampliamento delle collaborazioni finanziarie da parte di operatori privati, che hanno consentito anche di aumentare la consistenza del premio. Alla cerimonia, coordinata da Giacomo Mameli, e dove ha fatto gli onori di casa Renzo Pasci, responsabile del Progetto «tesi di laurea» dell’associazione Pozzo Sella, hanno partecipato docenti universitari, sindaci e rappresentanti delle istituzioni del territorio, consiglieri regionali. Tra gli altri, è stata registrata una presenza particolare, quella di Giovanna Corda, nata a Carbonia ed emigrata in Belgio al seguito del padre, minatore della miniera di Serbariu, nel lontano 1956. Oggi è vicesindaco di Boussu, un comune di circa ventimila abitanti. Ha recitato alcuni suoi versi sulla miniera di Serbariu e su Carbonia. Vincitrice del premio è stata proclamata Gloria Dessì, laureata di Carbonia in giurisprudenza con una tesi sugli aspetti giuridici del Parco geominenario. Al secondo posto si sono collocati Alfonso Sanna e Sebastiana Frongia, il primo di Perdaxius e la seconda di Siliqua, per uno studio sulla possibilità di riutilizzazione dei vecchi tracciati ferroviari. Uno studio che proseguirà, visto che il parco intende muoversi per la realizzazione del progetto, affidando al’università la progettazione. E i due neolaureati lavoreranno al progetto. Terzo posto per Cecilia Gilardi, di Iglesias, per una tesi sul riuso delle strutture ex minerarie. Gli altri partecipanti sono stati Nicola Lenzu, laureato in lettere e filosofia; Doriano Boi di Seulo, laurea in scienza della terra; Erika Polzot di San Vito, laurea in scienze politiche, Alessandra Pau, di Iglesias, laurea in architettura; Andrea Granella di Iglesias, laurea in ingegneria; Tatiana Parodi, laurea in lettere e filosofia, di Iglesias; Stefano Sernagiotto, laurea in scienze politiche, di Carbonia.(g.f.n.)
 
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 34 - Cultura e Spettacoli
La Sardegna dei pastori dal Medioevo a Soru 
Da domani ad Alghero quattro giornate di dibattito tra storia, diritto ed economia 
La pastorizia nel Mediterraneo, culture, saperi e tecniche di produzione 
Si apre domani ad Alghero un convegno internazionale di studi, «La pastorizia nel Mediterraneo. Storia, diritto e prospettive», promosso dal Dipartimento di Storia dell’Università di Sassari insieme all’assessorato all’Agricoltura della Regione e all’Ersat. «Nel 1938 - spiega Antonello Mattone, direttore del Dipartimento di Storia - una studiosa tedesca, Elli Müller, aveva realizzato una carta geografica in cui erano raffigurate tutte le transumanze pastorali del Mediterraneo, dalla Spagna alla Provenza, dal Tavoliere pugliese agli Abruzzi, dal Maghreb alla Campagna Romana, dall’Albania alla Sardegna. Si trattava di una raffigurazione grafica apparentemente unitaria che, però, al suo interno nascondeva esperienze e forme organizzative assai articolate e diverse fra loro che mettevano in gioco le condizioni climatiche, le vocazioni umane, le eredità storiche. Come aveva posto in evidenza Fernand Braudel ne “La Mediterranée et le monde méditerranéen”, che costituisce ancor oggi uno straordinario esempio di storia comparata, vi erano transumanze i cui spostamenti potevano raggiungere gli ottocento chilometri e transumanze a corto, spesso a cortissimo raggio». L’obiettivo dell’iniziativa che parte domani è proprio quello di mettere a confronto lo sviluppo delle varie pratiche di allevamento nel bacino del Mediterraneo, analizzando le forme della transumanza, l’allevamento stanziale, i risvolti sociali, economici e giuridici della pastorizia in un arco cronologico che dal Medioevo giunge all’età contemporanea. «Il tentativo - dice Mattone - è quello di avere un quadro d’insieme che consenta di cogliere somiglianze, differenze e influenze reciproche per comparare l’organizzazione complessiva di un sistema alla continua ricerca di un equilibrio tra le attività agricole e quelle pastorali».
 «Il convegno - aggiunge Mattone - è articolato in tre sezioni: 1) gli aspetti storico-economici (le transumanze; i rapporti tra pastorizia e agricoltura; gli sconfinamenti e i danneggiamenti del bestiame; fiscalità e dogane; produzione lattiero-casearia; produzione della lana e consumo delle carni; insediamenti e società pastorali; ruolo della lana nelle trasformazioni tecnologiche); 2) gli aspetti storico-giuridici (domini collettivi sul pascolo; contratti pastorali tra proprietario e conduttore del gregge; servitù di pascolo; abigeato e reati pastorali); 3) le tecniche di allevamento (conduzione delle greggi, qualità dei pascoli, miglioramento della razza ovina)».
 «Ampio spazio - spiega ancora il direttore del Dipartimento di Storia - è dedicato alla storia della pastorizia in Sardegna. Nel 1612 il visitador spagnolo Martin Carrillo scriveva nella sua relazione a Filippo III che in Sardegna c’erano un milione e centomila capi ovini, su una popolazione di circa mezzo milione di abitanti. Nel 1774 Francesco Cetti, professore di geometria e matematica nell’Università di Sassari, nel primo volume della «Storia naturale di Sardegna», dedicata a «I quadrupedi», riteneva la pecora una risorsa preziosa che in Sardegna assicurava «la più forte delle entrate più comuni, anche a preferenza della terra».
 Il convegno si chiude con una riflessione dedicata al presente: «La pastorizia mediterranea: trasformazioni e prospettive di sviluppo», una sessione presieduta dal commissario dell’Ersat, Benedetto Meloni, e conclusa dall’assessore regionale all’Agricoltura, Franco Foddis, che affronta i temi dell’industria casearia, delle prospettive di sviluppo del settore ovino-caprino, dei formaggi “di vetta” e della qualità dei prodotti, delle carni ovine.
 «L’iniziativa - conclude Mattone - è dedicata alla memoria del professor Mario Da Passano che, insieme a Pinuccia Simbula e a me, aveva progettato questo convegno, dando preziosi suggerimenti sugli aspetti storico-giuridici».
 A lato del convegno, l’8 novembre alle 19,30, ad Alghero nei locali del Caval Marì sarà inaugurata la mostra «Migrazione di sardi nei poderi mezzadrili della Toscana», a cura di Benedetto Meloni, con fotografie di Domenico Selis, su concessione del «Museo della mezzadria senese» di Buonconvento. (r.c.)
 
Il programma
L’identità di un mondo millenario alle prese coi mercati globalizzati 
Il congresso «La pastorizia nel Mediterraneo. Storia, diritto e prospettive», promosso dal Dipartimento di storia dell’Università di Sassari, dall’assessorato all’agricoltura della Regione e dall’Ersat, si apre domani alle 9 nel Teatro Civico di Alghero.
 Dopo i saluti delle autorità (sono previsti gli interventi di Renato Soru, di Giacomo Spissu, di Alessandro Maida, di Antonello Arru, di Franco Borghetto), la seduta «Pastorizie mediterranee: esperienze a confronto», presieduta da Giovanni Vitolo, prevede le relazioni di Giovanni Cherubini (Università di Firenze) «Allevamento e transumanza nel Medioevo»; Pierre Toubert (Collège de France, Paris) «La percezione medievale del rischio nella pastorizia»; Vito Piergianni (Università di Genova) «La trattatistica giuridica sul «De iure ovium»; Salvatore Mannuzzu «Solu che fera: le vite del pastore sardo»; Rinaldo Comba (Università di Milano) «I monaci bianchi e l’allevamento»; John Marino (Università della California, San Diego), «I livelli di governo nella dogana di Foggia»; Gian Giacomo Ortu (Università di Cagliari) «L’organizzazione dello spazio spastorale nella Sardegna moderna».
 La seconda sessione, domani alle 15,30, al Teatro Civico di Alghero, presieduta da Rodolfo Savelli, è dedicata a «Consuetudini pastorali e diritti collettivi di pascolo», con relazioni sugli usi pastorali negli statuti laziali, in quelli del Ponente ligure, sugli usi divici e gli ademprivi della Sardegna, sui diritti collettivi in Spagna, sulla trattativa sulla conduzione del gregge.
 Giovedì, alle 9, nel chiostro di San Francesco, si apre la sessione dedicata a «Sentieri, contratti, reati», presieduta da Italo Birocchi, con interventi sull’abigeato, la soccida, la regolamentazione delle vie della transumanza. La seduta pomeridiana, alle 16, presieduta da Paola Massa, è dedicata a «Pascoli e tecniche di allevamento», con contributi sugli insediamenti pastorali, sui pascoli, sulle transumanze, sul miglioramento della razza ovina.
 Il 10 novembre, alle 9, nel chiostro di San Francesco, presieduta da Giuseppe Meloni, si apre la sezione sulle «Transumanze», dove vengono messe varie esperienze a confronto dalla «Mesta» castigliana ai «tratturi» abruzzesi, dalla Lombardia alla Toscana, alle Puglie. Nel pomeriggio, alle 16, presieduta da Pietro Luciano, si apre la sezione «Allevare e produrre: lane, cuoi, formaggi, carni», con contributi relativi alla produzione del formaggio, alle lane e alla loro lavorazione, alla fabbricazione dei panni, all’industria casearia.
 La sezione finale, 11 novembre, alle 9, nel chiostro di San Francesco, presieduta da Benedetto Meloni, commissario Ersat, è dedicato alle prespettive della pastorizia Mediterranea con interventi di Antonio Sassu (presidente del Banco di Sardegna), di Salvatore Casu (Era), Giuseppe Pulina (Università di Sassari), Massimiliano Venusti (Ersat), Salvatore Meloni (Consorzio di tutela del pecorino romano), Battista Podda (Presidente Gal Barbagie), Antonello Salis (Cna alimentari). Le conclusioni saranno tratte da Franco Foddis, assessore regionale all’agricoltura.
Luisanna Fodde, ovvero l’entusiasmo al potere
per una Sardegna che punta sull’inglese
di Stefania Siddi
Sarà che è ancora fresca di nomina o sarà che per carattere è dinamica e intraprendente, ma Luisanna Fodde, neo-direttore del Centro Linguistico di Ateneo dell’Università di Cagliari, riesce davvero a trasmettere energia ed entusiasmo. Una solida esperienza come docente di inglese alla facoltà di Economia, una lunga lista di pubblicazioni su riviste scientifiche, numerose partecipazioni a convegni nazionali e internazionali, un’ampia serie di incarichi anche dirigenziali all’università, un passato di tennista di buon livello (per anni ha collaborato all’organizzazione di campionati internazionali di tennis, tra cui Wimbledon e a New York). E in più è anche relativamente giovane. Di certo arriva con una gran voglia di fare e c’è da credere che sotto la sua direzione il Centro Linguistico riuscirà ad aprire importanti scenari anche in ambito internazionale.
La sua investitura non arriva a sorpresa. Da tempo si ventilava l’ipotesi della sua nomina come direttore. Oggi che finalmente il momento è arrivato, come si sente?
"Oberata. Qualcuno mi ha perfino fatto le condoglianze. Ovviamente mi sento onorata, ma anche un po’ preoccupata per il grande impegno che la direzione di questa struttura comporta".
Lei diventa direttore del CLA a soli 48 anni. È raro che in Italia, anche nelle università, persone relativamente giovani occupino posizioni importanti.
"È vero che rispetto ai miei predecessori c’è uno stacco generazionale significativo, ma io non sono e non mi sento così giovane. Forse perché ho iniziato a lavorare all’Università a 25 anni e a 40 sono diventata professore ordinario. Questo è abbastanza infrequente in Italia, dove normalmente ci si laurea tardi. Ora con la riforma del 3+2 siamo riusciti ad abbassare l’età media dei laureati a 23 anni, ma essere fuori corso rappresenta la normalità, mentre all’estero non sanno cosa significhi".
Quali sono gli altri freni alla carriera universitaria?
"In Italia non si può fare il concorso universitario quando si è pronti, ma quando c’è la disponibilità di concorsi. E se non ci sono, bisogna aspettare. Io comunque, anche se relativamente giovane, mi sento preparata per la posizione che occupo. Per anni ho fatto parte del comitato scientifico del Centro Linguistico".
La riforma del 3+2 sembra un fallimento. Non crede che in Italia si sia cercato di introdurre un modello anglo-americano incompatibile con il nostro sistema?
"Avevamo l’esigenza di abbassare l’età media dei laureati, per renderli più competitivi con gli altri giovani europei. Inizialmente c’era terrore della riforma, perché non avevamo idea di che tipo di laureati saremmo riusciti a formare. Ora sappiamo che la laurea triennale deve servire ad entrare nel mondo del lavoro, mentre la laurea specialistica deve formare per la carriera dirigenziale e quella accademica. Ma da noi c’è ancora un sistema inadeguato. In America o nel Regno Unito un laureato di primo livello può fare il master o il dottorato, mentre da noi al master si accede dopo la laurea specialistica. Il risultato è sempre uguale. Abbiamo plurispecializzati ma vecchi".
Qualcuno però dice che i laureati attuali non sono abbastanza preparati.
"Il problema sta anzitutto nelle scuole dell’obbligo. Fino a circa dieci anni fa i diplomati avevano un livello culturale elevato rispetto ai coetanei europei, ma oggi c’è una crisi profonda della scuola. Il livello culturale di base è calato notevolmente e ai test di ingresso dell’università i giovani mostrano limiti enormi. Non sanno scrivere in italiano, non conoscono l’inglese e neanche la matematica. Gli studenti sardi vanno anche peggio degli altri ".
Quali sono i primi problemi che dovrà affrontare come direttore del Centro Linguistico?
"Sono tanti, ma anzitutto bisogna far capire alle facoltà l’importanza che la gestione delle lingue dipenda dal Centro Linguistico e che non rimanga in mano a ogni singola facoltà. Sembra però che ora questo principio stia trovando un crescente consenso".
Come sarà il CLA diretto da Luisanna Fodde?
"Spero che sia sempre più indipendente, anzitutto finanziariamente. Oggi non è ancora cosi. Poi è importante che il Centro disponga di personale proprio a tempo pieno e indeterminato, non solo di collaboratori a ore come avviene adesso. Avere personale didattico interno è importantissimo per far crescere il Centro, per produrre materiale didattico, promuovere la ricerca e le certificazioni".
Non pensa che anche per dirigere il Centro ci sarebbe bisogno di un direttore a tempo pieno? Come farà a conciliare i suoi numerosi incarichi?
"Si, anche questo è un problema serio ma la situazione dipende dall’attuale statuto. Da tempo sostengo che per dirigere la Scuola ci sarebbe bisogno di una persona che si occupi almeno degli aspetti tecnici. Tra gli obbiettivi quindi c’è anche quello di cambiare lo statuto, in modo tale che il direttore possa avere una figura tecnica a fianco".
Fra qualche tempo partirà il progetto ’Sardegna Speaks English’. Lei avrà la fortuna di poter seminare su un terreno che è gia stato arato dai suoi predecessori e di raccoglierne i frutti. Che ruolo avrà il Centro Linguistico?
"Noi siamo dentro il progetto come soggetto promotore. L’aspetto importante è che la nostra Scuola otterrà dei finanziamenti per la certificazione Toefl, per il livello avanzato e oltre, e sarà sede di esame per questo tipo di certificazione internazionale. Per il resto ci sarà molto da lavorare su progetti specifici".
La Sardegna ha puntato molto sull’apprendimento dell’inglese. Ma con l’apertura ai nuovi mercati e con lo sviluppo delle relazioni con i paesi del Mediterraneo non sarebbe meglio puntare anche sull’arabo, lo spagnolo, il cinese, il russo o il portoghese?
"La lingua inglese è una lingua globale, fondamentale per gli scambi, ma anche per lo studio e la ricerca. Quindi è essenziale che si persegua l’obbiettivo di un acculturamento generale dei sardi, e ancor più dei giovani. Non è detto che non si possa anche pensare di approfondire le altre lingue: io penso che sarebbe importante rendere i giovani competenti sulla lingua inglese e poi costruire su quella. Nessuno vuole cancellare le altre lingue, ma oggi l’inglese rappresenta un pilastro fondamentale".

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