Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
17 October 2006
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 2 articoli delle testate giornalistiche L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna

 
 
L’Unione Sarda
Pagina 35 – Lavoro
SPECIALIZZAZIONI Il programma regionale per il triennio 2005-2008
Alta formazione, borse e prestiti d'onore
Agevolazioni per tremila giovani residenti in Sardegna che desiderano approfondire studi o avviare un'impresa
Voucher per l'alta formazione, borse per l'inserimento lavorativo e prestiti d'onore per l'avvio di iniziative imprenditoriali innovative: sono queste le iniziative della Regione per venire incontro agli studenti universitari e ai neolaureati della Sardegna che desiderano seguire percorsi di alta formazione e tirocini in organismi di riconosciuto prestigio internazionale, oppure avviare un'attività imprenditoriale. Il programma regionale è finalizzato a sostenere la specializzazione professionale, nel triennio 2005-2008, di circa 3.000 giovani laureati in Sardegna, e il loro inserimento nel mercato del lavoro. borse di studioI voucher e le borse sono costituiti da contributi individuali a fondo perduto, erogati dall'amministrazione regionale a favore di laureati residenti in Sardegna con un eccellente curriculum di studi ed esperienze professionali, per la copertura dei costi di viaggio, di vitto e alloggio e dei costi di iscrizione e frequenza. L'importo massimo erogato non potrà superare i 16 mila euro per i percorsi formativi di durata annuale, i 28 mila euro per quelli di durata biennale e i 40 mila euro per quelli di durata triennale. I voucher potranno essere usati per la frequenza di dottorati di ricerca, di corsi di specializzazione e di master universitari di secondo livello, sia in Atenei italiani che in Università di altri paesi dell'Unione europea sia in qualsiasi paese fuori dalla Ue. Accesso al lavoroI programmi di inserimento lavorativo consisteranno, invece, in borse di ricerca per l'inserimento nelle Università e nei centri di ricerca pubblici della regione, in borse per l'inserimento nelle imprese o nelle istituzioni locali e nelle agenzie pubbliche della regione o, infine, in prestiti d'onore. Prestiti d'onoreI prestiti, finalizzati all'avvio di iniziative imprenditoriali innovative, saranno erogati fino all'importo massimo di 50 mila euro, di cui il 50% a fondo perduto e il 50% a tasso agevolato. Per essere ammessi ai benefici, bisognerà essere residenti in Sardegna da almeno tre anni dalla data della domanda, non aver compiuto 35 anni (40 se si è già occupati) ed essere in possesso di laurea o di laurea specialistica conseguita con votazione non inferiore a 105/110. Gli Ersu di Cagliari e di Sassari concederanno i prestiti d'onore, come stabilito dalla Giunta regionale che ha deciso di destinare l'agevolazione agli studenti iscritti alle lauree triennali e specialistiche nelle Università con sede in Sardegna. Anche in questo caso, i prestiti saranno concessi ai meritevoli. Per i prestiti d'onore, sono stati erogati 2 milioni e mezzo di euro così ripartiti: 1.625.000 euro all'Ersu di Cagliari e 875.000 euro all'Ersu di Sassari. Le modalità di concessione dei prestiti d'onore verranno concordate tra i due enti. InformazioniPer avere chiarimenti consultare il sito web della Regione Sardegna all'indirizzo http://www.regione.sardegna.it.
Alessia Corbu

 
 
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Audizione di preside e rettore in commissione Sanità
Appello dell’università per fare l’azienda mista
CAGLIARI. L’urgenza di avviare l’azienda mista (universitaria e ospedaliera) a Cagliari è stata sottolineata nella commissione Sanità del consiglio regionale dal preside della facoltà di Medicina, Gavino Faa, durante un’audizione assieme al rettore dell’ateneo cagliaritano Pasquale Mistretta. L’azienda dovrebbe riunire il policlinico universitario e il complesso pediatrico del San Giovanni di Dio, in base al protocollo firmato il 10 ottobre 2004 che ne prevedeva l’avvio «non oltre il 30 giugno del 2006».
 Faa e Mistretta hanno descritto «due anni di sofferenza», nei quali ha molto pesato la carenza di infermieri. Non potendo assumere a tempo indeterminato, il policlinico, struttura ad alta specializzazione, «prende chi capita, chi non ha trovato lavoro da altre parti». Ci sono, nel piano sanitario regionale, una serie di carenze e di «disattenzioni» che il preside di facoltà ha puntigliosamente annotato e riferito, a cominciare dalla prevenzione, una specie di araba fenice della sanità («da 40 anni se ne parla ma non si fa»). Poichè, in questi anni, la medicina è cambiata da scienza della malattia a scienza della salute, il piano dovrebbe prevedere misure che favoriscano il mantenimento della salute e, in caso di malattia, le diagnosi precoci. Oggi individuare un tumore allo stadio iniziale (al di sotto dei 5 millimetri) significa poter intervenire con successo. Ciò che si spende prima, nella prevenzione - ha detto Faa - non si spende nei controlli successivi alle malattie avanzate.
 Il piano trascura il fumo, killer numero uno (tumori polmonari). E’ stato bocciato un progetto dell’università, che coinvolgeva medici di base e ospedalieri, sui tumori del colon, killer numero due. Faa ha evidenziato la necessità di una chirurgia pediatrica, per evitare che duemila bambini l’anno siano costretti a emigrare in altre regioni, con un costa sulla sanità sarda di almeno 6 milioni di euro. Altre emergenze riguardano le malattie di fegato e la neuropsichiatria infantile. Sono 160 mila i sardi portatori di epatite virale, mentre la malattia ha un’incidenza molto più alta: per alcuni tipi quattro volte tanto della media nazionale. Sono, invece, 30 mila i ragazzi con affezioni neurologiche. Fra i 15 e i 25 anni il suicidio è la terza causa di morte. I neuropsichiatri per abitante sono, in Sardegna, la metà rispetto a quelli del Piemonte. Mancano le strutture per gli acuti: pochi i posti letto, concentrati su Sassari. Nell’audizione è emersa anche la fotografia di una classe medica di età avanzata, dal 1994 senza assunzioni, «che ha saltato una generazione» e pone problemi di turn over. Il rettore Mistretta ha insistito sull’azienda mista, per la quale, anche per le soluzioni logistiche, ha chiesto «un minimo di elasticità» rispetto alle perentorie indicazioni del protocollo, in particolare se sia produttivo scorporare 300 posti letto dal San Giovanni di Dio, con la prospettiva di creare diseconomie e un complesso molto articolato.

 

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