Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
20 July 2006
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 4 articoli delle testate: L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna 


1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari Pagina 18
Ateneo. Verso le elezioni
Nuovo cda dell'Ersu: studenti contro il rappresentante
«Un rappresentante dell'Ersu troppo distante dal mondo studentesco», attaccano i gruppi Università per gli studenti e Sinistra universitaria. «Parlano le 1.600 borse di studio in più in due anni, e la mia lotta contro gli affitti in nero e prestiti d'onore», replica Matteo Murgia, il rappresentante degli studenti all'Ersu criticato. Manca poco meno di un anno alle elezioni per il rinnovo della rappresentanza degli studenti universitari all'Ersu (che si dovrebbero svolgere entro aprile 2007), e lo scontro è già iniziato. L'affondo contro Matteo Murgia, arriva dai rappresentanti in Senato accademico, Maurizio Deiana e Roberto Ibba, che criticano anche la politica sul diritto allo studio adottata dall'ente regionale. «È stato fatto poco per il problema dei posti letto e non ci sono notizie sulla fantomatica nuova casa dello studente», spiegano. Altri capi d'accusa sono il servizio mensa («La dislocazione delle mense in via Premuda e piazza Michelangelo è sbagliata, mentre alla Cittadella universitaria il servizio non funziona»), le troppe barriere architettoniche ancora esistenti nelle facoltà e negli uffici universitari, e il trasferimento degli uffici delle attività culturali dell'Ersu da via Trentino (dove ci sono il teatro Loy, la biblioteca Ersu, la sala Cosseddu e il Cus) a via Sassari. Poi l'affondo contro Murgia: «Con rammarico constatiamo che il rappresentante in questi anni è stato distante al mondo studentesco». Tirato in ballo, il componente del cda dell'Ersu preferisce non polemizzare. «La mia attività è sotto gli occhi di tutti - spiega Murgia - come l'aumento delle borse di studio per gli studenti, e le mie battaglie contro gli affitti delle case in nero. Inoltre ricordo che tra poco si concluderà l'iter burocratico che porterà alla costruzione della cittadella universitaria». Senza polemizzare, Murgia ci chiede come mai «nessuno dei rappresentanti negli altri enti universitari sia intervenuto a sostenere l'Ersu quando aveva chiesto spazi maggiori in Cittadella». Murgia è sereno: «Sono lontano dal mondo studentesco? Ricordo a tutti che chiunque può chiedere negli uffici Ersu il mio recapito telefonico. E poi se proprio si vuole affrontare la discussione sull'ente e sue quello che sta facendo, perché non si convoca un Consiglio degli studenti? Sono pronto a dare tutte le risposte possibili. Ma nella sede giusta. Quest'attacco mi fa sorridere: è il primo atto dei nuovi consiglieri in senato accademico, che non avevano niente di meglio da fare che criticare l'Ersu». (m. v.)
 
2 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari Pagina 23
Monserrato. Nelle case sfitte ospitalità a studenti, docenti e familiari dei pazienti
Campus universitario nel centro città
Albergo diffuso per i pendolari, un progetto con l'Ateneo
L'ospitalità porta a porta sarebbe un rimedio alla totale carenza di strutture ricettive. C'è un progetto con la richiesta di un milione e mezzo
Un campus universitario a Monserrato: dove e, soprattutto, come farlo? Una domanda che ha dato spunto a un'idea che, ora, è già qualcosa di più: «Facciamolo nel centro storico, sul modello dell'albergo diffuso», hanno pensato in Municipio. Insomma, non uno stabile unico, troppo esiguo per ospitare gli studenti fuori sede e i parenti che fanno visita ai pazienti ricoverati al Policlinico: «Spargiamolo nel cuore della città: potrebbe essere la ricetta giusta per rivitalizzare il centro storico». L'ospitalità porta a porta sopperirebbe alla (quasi) totale carenza di strutture ricettive: l'offerta in città si limita ad appena tre bed and breakfast. Una squadra di tecnici si è messa al lavoro e, sotto l'egida del Comune, ha elaborato un piano: individuazione e ristrutturazione delle case sfitte e richiesta dei contributi all'Unione europea tramite la Regione. In calce c'è anche la firma dell'Università. La richiesta Un milione quattrocentomila euro sono una previsione di spesa più che equa. «Ma dovranno essere anche i privati a rischiare, a lanciare il progetto di ospitalità diffusa». Il sindaco Marco Sini riferisce il progetto al futuro: «Non è un intervento che può essere attuato dall'oggi al domani, ma che abbiamo inserito nei progetti di qualità con l'obiettivo di offrire risposte a una parte dei settecento pendolari che ogni giorno frequentano il polo universitario». Il freno Per conoscere quante case possano essere destinate all'ospitalità dei forestieri, insomma, bisognerà attendere: «Faremo un convegno, naturalmente se il progetto sarà finanziato cercheremo di venire incontro ai cittadini che aderiranno, magari velocizzando le pratiche». Il sindaco si sofferma anche un altro aspetto: «Attendiamo l'approvazione del piano particolareggiato per il centro storico, per poter intervenire serve questo. Da qui a qualche anno penso potremmo avere i primi riscontri, anche perché l'offerta dell'Ateneo cresce di continuo e la città ha il dovere di mettersi al passo». Non a caso il piano prevede anche di migliorare l'offerta quantitativa delle attività culturali e di favorire l'accesso alle attività sportive ai residenti. L'Università L'adesione dell'Ateneo è stata immediata: «L'idea di ristrutturare edifici esistenti e mettere la stessa città nelle condizioni di diventare un tutt'uno con l'Università non può che attrarci», dice Franco Meloni, responsabile per l'innovazione e lo sviluppo. «Ora bisogna trovare chi è disposto a mettere soldi».
Lorenzo Piras
 
Provincia di Cagliari Pagina 23
«Speriamo si faccia presto»
La città che diventa campus universitario, l'idea ai monserratini piace: «L'ospitalità diffusa», dice Marcella Argiolas, studentessa universitaria, «darebbe la possibilità a tantissimi studenti fuori sede, che frequentano gli istituti superiori o la Cittadella universitaria, di potersi stabilire a Monserrato a prezzi più contenuti». Proposta che secondo Michele Puddu, studente, cambierebbe da cima a fondo la città «trasformandola al pari delle più prestigiose sedi universitarie europee». Inoltre, la nascita del campus universitario, «favorirebbe l'accoglienza di studenti stranieri sviluppando lo scambio tra diverse culture». Per Angelo Marci, la proposta non creerebbe vantaggi esclusivamente per gli studenti: «La realizzazione di strutture di accoglienza e di alloggi anche nelle case sfitte sarebbe un importante punto di riferimento soprattutto per i familiari di coloro che devono affrontare un ricovero al Policlinico e che vivono lontano da Cagliari. Con questi nuovi servizi, eviterebbero lo stress del viaggio». Possibili ricadute positive anche nel commercio della città: «Il progetto incentiverebbe l'apertura di nuovi negozi», dice Paolo Manca, «rivalutando le storiche vie del centro commerciale».
Giulia Marini
 
 

3 – La Nuova Sardegna
Pagina 5 - Cagliari
Un diffrattometro in uso agli studenti di Monteponi 
Regalo per l’università 
PORTOVESME. Cresce l’interesse elle industrie di Portovesme per l’Università del Sulcis Iglesiente. Questa volta è la Portovesme srl a dare un contributo per la realizzazione dei laboratori della facoltà di scienza dei materiali. Proprio in questi giorni nei locali di Igea, utilizzati come laboratori scientifici dell’Università, sono stati completati i lavori per il montaggio e il collaudo di un diffrattometro a raggi X.
 Uno strumento ritenuto indispensabile dai docenti ed utilizzabile dagli studenti nella determinazione qualitativa e quantitativa delle fasi che costituiscono i materiali. Con accurati e sofisticati metodi di elaborazione il diffrattometro consente di risalire anche alla struttura atomica dei materiali. E’ quindi un prezioso strumento di ricerca ed un supporto didattico di alto valore. Il diffrattometro verrà utilizzato anche dalla Portovesme srl per le analisi di interesse aziendale. Questo significa che l’azienda e l’Università saranno in grado di scambiarsi le reciproche conoscenze in campo scientifico. «Diventano sempre più stretti - si legge in un comunicato congiunto - i rapporti tra l’Ausi e la Portovesme srl che dal 1998 è uno dei soci dell’associazione universitaria. Già in passato si sono avuti molti contatti tra azienda e Ausi nei tiricini degli studenti iscritti al corso di studi di scienza dei materiali. Sono molti anche i dipendenti della fabbrica di piombo e zinco che frequantano le facoltà di Monteponi.»
 Il valore commerciale del diffrattometro è di oltre 250 mila euro e questo intervento costituisce un valido esempio di collaborazione tra Industria e Università. Recentemente l’Ausi ha presentato un progetto, nell’ambito della progettazione integrata, per la formazione di un centro per la formazione, la ricerca e i servizi nel campo dei materiali. (ea)
 
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Prima Pagina
In gravidanza colpite il 18%, la media nazionale è il 6% 
Donne sarde, alto rischio diabete 
CAGLIARI. Nelle donne sarde il diabete in gravidanza è tre volte superiore rispetto alla media nazionale (18% contro il 6%). Per la prima volta il dato emerge su larga scala da uno studio condotto dalla clinica Ostetrica e Ginecologica dell’università di Cagliari diretta da Gian Benedetto Melis. Pubblicata su Diabetes Care, l’indagine ha valutato mille donne sarde in gestazione e i risultati evidenziano una incidenza definita «sorprendente e davvero preoccupante».
 
Pagina 7 - Sardegna
Un’incidenza del 18% contro il 6% nazionale 
Diabete in gravidanza: le sarde più colpite 
CAGLIARI. Nelle donne sarde il diabete in gravidanza è tre volte superiore rispetto alla media nazionale (18% contro il 6%). Per la prima volta il dato emerge su larga scala dopo uno studio condotto, all’Università di Cagliari, dalla clinica Ostetrica e Ginecologica diretta dal professor Gian Benedetto Melis.
 Pubblicata su Diabetes Care, la più accreditata delle riviste sul tema, l’indagine ha valutato mille donne in gestazione, native della Sardegna, ed i risultati evidenziano una incidenza definita «sorprendente e davvero preoccupante».
 Secondo il professo Melis si tratta di «un problema medico e sociale di grossa rilevanza, perchè notevole è al contempo la stessa incidenza delle malformazioni e morti fetali anche vicino al termine gestazionale. In più, la presenza di macrosomia (feto di dimensioni maggiori del normale) può provocare gravi problemi al momento del parto».
 A giudizio di Melis, invece, effettuare uno specifico test di sangue (Ogct) fra la 25a e la 30a settimana, eviterebbe una tardiva diagnosi e le sue conseguenze. Negli ultimi dieci anni l’applicazione di questa metodica ha determinato fra l’altro la riduzione della mortalità perinatale (nelle 24 ore successive al parto) del due per mille.
 «L’auspicio - ha concluso il professor Gian Benedetto Melis - è che le autorità sanitarie della Sardegna preposte tengano conto dell’ importanza dei risultati che abbiamo messo in luce e prendano gli opportuni provvedimenti. Ogni anno, infatti, nascono in Sardegna circa 15.000 bambini».

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