Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
21 April 2006

Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 4 articoli della testata: L’Unione Sarda


1 - L’Unione Sarda
Provincia Medio Campidano - Pagina 25
Cervi sempre meno timidi ora si avvicinano al centro abitato
Timidissimi, si spingono sempre più vicino alla città. A Pasquetta si sono avvicinati, nella zona di Monti Mannu, ad alcuni turisti che bivaccavano nella zona. Ormai, i cervi, reintrodotti gli anni scorsi dall’Ente foreste, stanno tornano a popolare i boschi di Villacidro. Presenze che non sono passate inosservate e che qualche volta hanno sorpreso ed entusiasmato. «Durante un’escursione con i ragazzi, non lontano da Cuccurdoni Mannu - racconta Vittoriano Tradori, guida degli scout della Madonna del Rosario di Villacidro - abbiamo sentito un bramito, qualche attimo dopo abbiamo potuto ammirare, ad una distanza non superire ai 20 metri, una stupenda coppia di cervi». L’avvistamento è avvenuto non molto lontano dal luogo in cui era stato costruito il primo recinto per il ripopolamento degli animali. «Tornano di frequente nella zona - commenta ancora Tradori - ma ormai è evidente che, soprattutto i nuovi nati, tendono ad esplorare territori sempre più lontani. Qualche volta si avvicinano anche ad alcune zone abitate: ho visto le loro tracce anche in alcuni sentieri di Banarba, una montagna non lontano dall’invaso del Leni». L’animale era scomparso dalle montagne di Villacidro tantissimi anni fa, in città neppure gli anziani ricordano quando. La ricomparsa del cervo è vissuta quasi come un miracolo. Il prodigio è stato reso possibile dagli esperti dell’Azienda foresdtale, oggi Ente Foreste. «Nel 1988 per ripopolare Monti Mannu ? commenta Luciano Mandas, il coordinatore del progetto del centro di recupero fauna di Monastir - abbiamo utilizzato cervi provenienti dai recinti di Maidopis (Burcei) e di Is Cannoneris (Pula)». Una gemmazione che sta dando i suoi frutti: un rilevamento effettuato dall’Ente Foreste in collaborazione con il dipartimento di biologia animale ed ecologia dell’Università di Cagliari ha dimostrato, registrando i bramiti dei maschi adulti nel periodo degli amori, che nel territorio di Villacidro sostano un centinaio di cervi. «Stiamo andando al di là d’ogni più ottimistica previsione, ma per far meglio dobbiamo fare molta attenzione ai numerosissimi cacciatori di frodo», commenta Mandas. (p. s. o.)
 
2 - L’Unione Sarda
Planargia Pagina 20
cabras Un convegno sull’area marina
"La sostenibilità nell’Area Marina Protetta: turismo, pesca e altre iniziative". Sarà questo il tema del convegno che si svolgerà giovedì prossimo nella sala conferenze del MuseO Marongiu con inizio alle 9.20. Diretto da Donatella Bianchi, conduttrice della trasmissione televisiva Linea Blu, si articolerà in due fasi. Al mattino, dopo il saluto delle autorità, verrà discusso il tema "Le politiche e le strategie per la gestione sostenibile dell’Area Marina Protetta". Interverranno, oltre a un rappresentante del ministero dell’Ambiente, l’assessore all’Ambiente del Comune , Alessandro Murana, Angelo Cau dell’Università di Cagliari, Pasquale Amico, presidente nazionale dell’Unci Pesca, Claudio Atzori per la Lega delle Cooperative di Oristano, Roberto Cadelano, segretario della Federcopesca, Mario Guerrieri, esponente del Consorzio Unimar, Luca Fabbri, a nome della Fondazione Slow food per la biodiversità e Fabrizio Selenu, dirigente della Cooperativa Pescatori Tortolì. La seconda fase, nel pomeriggio, esaminerà " Progetti, interventi, azioni per la pratica della sostenibilità nell’area marina protetta". (g.a.)
 
3 - L’Unione Sarda
Lavoro e Opportunità - Pagina 15
Cagliari, si studia il fumo e i tumori
Concorso. Assegno di ricerca riservato a biologi e medici
Dodicimila euro per studiare la correlazione tra fumo di sigaretta e tumore vescicale. È questa l’ultima iniziativa firmata dal settore post lauream dell’Università di Cagliari che bandisce un concorso per attribuire una borsa di studio finalizzata ad attività di ricerche sulla correlazione, appunto, tra fumo di sigaretta e tumore vescicale. Si tratta, in particolare, di un’indagine non invasiva per la determinazione precoce di lesioni vescicali in soggetti con abitudine al fumo che si svolgerà nella Sezione di biologia e genetica del Dipartimento di Scienze e tecnologie biomediche dell’Ateneo del capoluogo isolano. Per partecipare al concorso per l’assegnazione della borsa sono richiesti alcuni requisiti tra cui il conseguimento del diploma di laurea in Scienze biologiche o in medicina e chirurgia. La domanda di partecipazione al concorso deve essere presentata entro mercoledì 26 aprile 2006. Per avere informazioni più dettagliate su tutto il bando di concorso e la relativa modulistica è possibile consultare il sito internet dell’Università di Cagliari alla sezione post-lauream (www.unica.it/didattica/postlauream). (eu. ri.)
 
4 - L’Unione Sarda
Cultura - Pagina 42
Immagini d’autore per fissare il Big Bang
Il cammino percorso dalla Fisica, in poco più di un secolo di scoperte e formulazioni teoriche, è stato semplicemente spettacolare. Ma per raccontare la scienza, specie quando ci si allontana dall’intuizione e dal buonsenso, come accade appunto con le dimensioni e le velocità distanti dalla percezione umana, c’è sempre più bisogno di immagini. E la stessa realizzazione degli apparati per la rivelazione delle particelle acquista dignità di soggetto da riprendere. Per questo il CERN (Centro Europeo di Ricerche Nucleari) di Ginevra, si affida a fotografi professionisti per riprendere tutte le fasi dell’installazione degli esperimenti. Nel caso di ALICE (A Large Ion Collider Experiment), uno dei più grossi apparati in costruzione, l’incarico di fotografo ufficiale è stato assegnato da una commissione internazionale al cagliaritano Antonio Saba. «Sono molto orgoglioso - spiega Saba - perché significa aver raggiunto un notevole livello di eccellenza nella fotografia industriale e applicata alla scienza e alla tecnologia». Cosa comporterà questo impegno? «Dovrò seguire l’installazione delle strutture e di rivelatori di particelle, in costruzione a Ginevra, Cagliari e Bologna». Tutti soggetti fotogenici? «Saranno facili da riprendere solo i grandi impianti, mentre sarà più complesso spettacolarizzare e rendere visibili particolari importanti ma di dimensioni ridotte». Come la piccola Alice, nata dalla penna di Lewis Carroll, esplora il Paese delle meraviglie, questo ambizioso progetto del CERN ci porterà a scoprire l’affascinante stato di creazione dell’universo, provando a riprodurre in miniatura la grande esplosione primordiale: il Big Bang. Nel sottosuolo di Ginevra, dentro un anello lungo 27 km, si sta costruendo il più grande acceleratore di particelle del mondo (LHC: Large Hadron Collider). Al suo interno verranno accelerati e fatti urtare nuclei di atomi di piombo, scelti tra i più pesanti a disposizione con i loro 208 nucleoni (neutroni e protoni), ad energie elevatissime, mai raggiunte prima d’ora in un acceleratore. Quando l’urto avviene frontalmente i nuclei vengono compressi creando una palla di fuoco nella quale si raggiungono temperature di migliaia di miliardi di gradi (molto superiori a quelle del centro del sole). Si suppone che in queste condizioni i neutroni e i protoni si sciolgano e le particelle che li compongono, i quark, e quelle che li legano, i gluoni, si muovano liberamente dando origine al plasma di quark e gluoni. L’osservazione sperimentale di questo stato della materia fornirebbe un’ulteriore prova della validità delle teorie più accreditate sulla costituzione dell’infinitamente piccolo. Questo plasma è lo stesso che si sarebbe formato pochi milionesimi di secondo dopo il Big Bang, probabilmente analogo a quello che si ritrova nelle stelle di neutroni. L’esperimento ALICE è costituito da una struttura complessa di rivelatori di particelle costruiti per analizzare, con la massima accuratezza, le collisioni tra i nuclei di piombo che avvengono nell’acceleratore. Questi urti si ripetono 1.000 volte al secondo, producendo ciascuno molte migliaia di tracce che verranno immagazzinate nei computer per essere poi analizzate. All’enorme impresa partecipano più di 1.000 fisici provenienti da 29 Paesi tra i quali l’Italia. Un contributo significativo viene fornito dal gruppo di Cagliari dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e del Dipartimento di Fisica dell’Università di Cagliari. Il gruppo, guidato da Sergio Serci, è formato da altri tre universitari (Giovanna Puddu, Gianluca Usai, Alessandro De Falco) e due ricercatori INFN (Corrado Cicalò e Alberto Masoni). «Siamo coinvolti nel progetto da otto anni - spiega Cicalò - e collaboriamo alla costruzione di due sistemi di rivelatori in stretta collaborazione con gruppi di altri Paesi europei. Dopo una lunga fase di progettazione questi moduli sono stati assemblati ed è ora in corso la loro installazione al CERN nella caverna che ospita ALICE. Una parte del gruppo si occupa anche dello sviluppo di componenti elettronici creati appositamente per l’esperimento, e un’altra contribuirà all’analisi dei dati». Andrea Mameli

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