Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
16 April 2006
Rassegna a cura dell’Ufficio Stampa e web
Segnalati 7 articoli delle testate: L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna

 
 
1 – L’Unione Sarda
Pagina 20 – Cultura
L’avventura sarda di Max Leopold Wagner
«Sono consapevole del rimprovero, che mi giunge da più parti, di essermi dedicato "troppo" al sardo. Ma ciò mi lascia del tutto indifferente». A scriverlo, in una missiva del 26 febbraio 1926, è il linguista tedesco Max Leopold Wagner, tra i maggiori e più profondi studiosi di lingua e cultura sarda, oltre che tra i romanisti di maggior nerbo teoretico del Ventesimo secolo. Autore fra l’altro del manuale La lingua sarda: storia, spirito e forma, del celebre e celebrato Dizionario Etimologico Sardo, ma anche di 450 scritti che non sono mai passati sotto il torchio di stampa, di cui oltre la metà dedicati alla lingua della terra di Sardegna. Come il denso Wörter Sachen Bilder Eindrücke: Sardinien 1925-1927: il diario di viaggio di un soggiorno che il grande glottologo bavarese effettuò alla metà degli anni Venti nell’Isola. Un volume ancora inedito in lingua italiana che dopo la pubblicazione lo scorso anno in tedesco esce adesso in traduzione sarda, col titolo Sa Sardìnnia de Max Leopold Wagner 1925-1927. A curarne l’edizione critica è Giovanni Masala, studioso nuorese, lettore di Lingua e civiltà sarda presso il dipartimento di Lingue e Letterature romanze dell’università di Stoccarda e direttore della collana Sardìnnia: una pregiata serie di studi e ricerche che, con questo volume, si arricchisce di un’altra preziosa pagina sulla Sardegna. L’opera, spiega Giovanni Masala, «contiene documenti pressoché sconosciuti. Come i verbali di un’inchiesta dialettologica condotta da Wagner in venti località sarde in un arco di tempo dal 1925 al 1927, con descrizioni degli informatori, osservazioni fonetiche, fotografie e relativi schizzi, e impressioni sull’avventura sarda commentate dal linguista svizzero Karl Heinimann». Come è nato il progetto? «In maniera assolutamente casuale. Incuriosito dal saggio di Heinimann, mi sono recato nel Scheuermeier-Archiv, custodito nell’Istituto di filologia romanza di Berna, e lì mi sono imbattuto nei preziosi scritti di Wagner». Preziosi. Quanto? «Tanto. A parte le curiosità linguistiche, anch’esse importanti per apprezzare le differenze ma anche le affinità tra i venti dialetti descritti, particolarmente interessanti si rivelano, sul piano etnologico, etnografico e umano, gli stralci delle lettere di Wagner. E poi affascinante è il repertorio iconografico: splendide le fotografie scattate a Fonni, Escalaplano, Sant’Antioco, Mogoro, Villacidro, Tempio, Bitti, Ploaghe, Milis, Busachi, Perdasdefogu, Desulo, Cabras, Oristano e Cagliari, dove l’obbiettivo va a fissare ora oggetti della cultura materiale ora intere famiglie in costume». Max Leopold Wagner: c’è chi lo apostrofa come "il vero artefice della grammatica sarda". Condivide? «Wagner ha costituito un sicuro modello di riferimento: senza i suoi studi pionieristici saremmo qui ancora a discutere se il sardo è un dialetto o una lingua». A proposito di "Sardìnnia", qual è stata l’accoglienza in Germania per questa collana di studi dall’accento sardo? «Positiva. Sono tanti i turisti che iniziano a non accontentarsi più delle solite pubblicazioni sulla Sardegna, o troppo generiche o troppo specialistiche. Il nostro obiettivo è quello di rendere popolari studi a torto pensati per una élite di studiosi. La collana Sardìnnia (www.sardinnia.de) è divenuta così la collana del nostro istituto dell’università di Stoccarda, con tutto il prestigio che ne deriva per la nostra Isola». Ma c’è più amore o più nostalgia in questo omaggio alla Sardegna? «C’è sicuramente tanto amore, e anche tanta nostalgia. Ma non è per "isolarci" che ne rendiamo un giusto tributo, piuttosto per aprirci. Un po’ come i Shardana, i nostri antenati, grandi navigatori, a cui dedichiamo il nostro lavoro».
Corrado Piana
 
2 – L’Unione Sarda
Pagina 27 – Cagliari
Biodiversità. Una mostra al Dipartimento di Scienze botaniche dell’Università
Una banca freddissima e tutta verde
In freezer specie vegetali che rinasceranno tra un secolo
La Banca del Germoplasma conserva semi di piante sarde e delle isole del Mediterraneo.
 
di Stefano Lenza

Una banca molto particolare, una sorta di conto corrente della natura: si versa oggi per incassare domani con interessi altissimi. I forzieri sono in viale Fra Ignazio, nei frigo del Centro di conservazione della biodiversità del Dipartimento di Scienze Botaniche dell’Università. A meno venticinque gradi, custodiscono circa novecento fonti di vita della flora sarda e dei principali sistemi del Mediterraneo. «È una conservazione a lungo termine per assicurare una ripresa della vitalità anche fra un secolo», spiega il professor Gianluigi Bacchetta. Tempi storici e non umani destinati ad allungarsi ancora di più. «Ora possiamo contare solo sui surgelatori, ma non appena disporremo degli impianti ad azoto liquido, con temperatura costante a meno centosessanta gradi, la nostra eredità potrà essere utilizzata anche tra cinquecento anni». Ma non c’è bisogno di aspettare tanto per usufruire dei vantaggi della Banca del germoplasma della Sardegna (Bg-Sar). La tutela delle specie in estinzione è infatti solo uno degli obiettivi che hanno portato alla sua creazione. Nell’immediato, può contribuire non poco a salvaguardare il nostro patrimonio verde, difendendone la specificità dalle invasione barbariche di multinazionali della flora che invadono il mondo con i loro prodotti. Sino a fine mese, all’Orto Botanico, è aperta un’esposizione di piante più o meno rare e ai visitatori è offerta la possibilità di capire come funzionano il Centro e la Bg-Sar. Per il 29 è in programma una visita guidata alle roccaglie della biodiversità, uno spazio abbandonato sin dagli anni ’50, poi recuperato e dal 2005 trasformato in giardino roccioso. «Abbiamo messo a dimora specie endemiche delle isole del Mediterraneo, con particolare riguardo a quelle della Sardegna», dice il professor Bacchetta. Lo spazio è diviso in tre settori in base al tipo di roccia: granitica, calcarea e metamorfica, cioè quella che ha subito trasformazioni nel corso del tempo. Si possono osservare il radicchio di scogliera, fiorito tutto l’anno e ottimo da mangiare. Oppure una santoreggia ormai estinta in Italia e presente esclusivamente a Cagliari, attorno al castello di San Michele. O, ancora, l’iris planifolia, su lillu e Casteddu che si trova sul colle di Sant’Elia. Il Centro di conservazione della biodiversità è stato realizzato con il contributo determinante della Provincia che, dal 1997, non gli ha mai fatto mancare il suo sostegno, portandolo all’avanguardia insieme a quello di Trento. Un mese fa, il 20 marzo, è arrivato anche il riconoscimento ufficiale della Regione che fino ad allora era stata la grande assente. «Ora ci auguriamo che segua in tempi brevi l’approvazione della legge sulla conservazione dell’agrobiodiversità, cioè delle specie di origine autoctona coltivate e no». Perche anche in agricoltura, la terra dei nuraghi ha le sue produzioni uniche, come la Pompia, un ibrido naturale tra il cedro e il limone caratteristico della Baronia. Approvato dalla Giunta un anno fa, il provvedimento stenta a ottenere il via libero del Consiglio regionale. Si tratta di norme importanti che consentirebbero anche la tutela legale dei tesori verdi isolani, mettendoli al riparo dalle razzie delle multinazionali che brevettano il germoplasma sardo in Australia, in Olanda o negli Usa. Dopo di che, i monopolista detta il prezzo. Un esempio? Il pomodoro camone, proprietà esclusiva di una società americana che vende i semi a un euro l’uno in confezioni da millecinquecento. «Una nuova variante potrebbe essere messa a punto, tutelata e ceduta ai nostri coltivatori a prezzi contenuti», ipotizza Gianluigi Bacchetta. «Con la legge e la certificazione della specie - osserva il docente universitario - il nostro patrimonio sarebbe salvaguardato con grandi vantaggi economici per i vivaisti locali». E scatterebbe il semaforo rosso a quella sorta di colonizzazione vegetale imposta dalle multinazionali che sta imbastardendo la flora sarda e cui si dovrebbe porre fine con un altra legge dispersa tra le nebbie della politica regionale: il Piano forestale e ambientale che divide l’Isola in venticinque distretti, descrivendo dettagliatamente le caratteristiche vegetali di ciascuno. Il traguardo è una Sardegna più verde ma non snaturata nella composizione della sua flora
 
3 – L’Unione Sarda
Pagina 39 – Provincia di Cagliari
San Basilio. Bandito l’appalto per la strumentazione
Il radiotelescopio pronto nel 2008
Tutto è pronto a San Basilio per l’installazione del più grande radiotelescopio in Europa. Terminato il basamento sul quale sorgerà l’antenna, ora sono stati appaltati i lavori per completare l’opera. Lo scorso 20 marzo una multinazionale tedesca ha vinto la gara d’appalto, subito dopo le festività di Pasqua inizieranno ad arrivare i materiali per la costruzione del radiotelescopio. Intanto sono in fase di realizzazione anche gli edifici circostanti e le strutture che accoglieranno una cinquantina di persone tra astronomi, fisici, ingegneri e tecnici oltre a centinaia di studiosi da tutta Europa. Tutto procede secondo i piani dunque. Se non dovessero esserci impedimenti di nessun tipo (soprattutto legati al clima) a metà 2008 l’attività dell’immensa struttura denominata "Sardinia Radio Telescope" potrà partire. Ma la zona sede dell’impianto è già da tempo oggetto di studio per ricercatori e universitari. Da quando sono iniziati i lavori ci sono state vere e proprie visite guidate, con studenti universitari e neo-laureati, che hanno trascorso intere giornate nel centro del Gerrei. Viaggi studio che hanno permesso a ricercatori sardi e della Penisola di conoscere le potenzialità del radiotelescopio. I numeri sono di un certo livello: il grande orecchio spaziale avrà un diametro di 64 metri, sarà alto 72 e peserà 2500 tonnellate. Solo negli Stati Uniti c’è un’antenna di un livello tecnologico tanto d’avanguardia. Non a caso l’amministrazione comunale vuole sfruttare la gigantesca parabola anche ai fini turistici e per la crescita dell’economia. Adesso che inizieranno i lavori sull’antenna saranno impiegarti anche operai del territorio (quando le competenze lo consentono), la stessa cosa sta avvenendo con la costruzione degli edifici attorno a Pranu Sanguini.
Severino Sirigu
 
4 – L’Unione Sarda
Pagina 50 – Nuoro
Formazione Professioni sanitarie, un master universitario
Un master universitario di I° livello per le funzioni di coordinamento delle professioni sanitarie, indirizzato a infermieri, tecnici di laboratorio e di radiologia, educatori professionali, ostetriche, fisioterapisti e assistenti sanitarie. Verrà inaugurato il 19 aprile alle 14,30 presso la sede dei Salesiani -zona Biscollai. Il percorso formativo, della durata di 1500 ore, che si articola in lezioni teoriche, stages e project work, si concluderà a febbraio 2007 con la discussione di una tesi. L’importante iniziativa organizzata dall’IPASVI provinciale, a cura dell’università Carlo Cattaneo LIUC di Castellanza (Varese), conta 103 professionisti iscritti, provenienti da tutta l’Isola. All’inaugurazione saranno presenti varie autorità politiche.

 
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Oristano
Archeologia subacquea
Da Roma nuovi fondi per l’università
ORISTANO. Un finanziamento di 250 mila euro per i corsi di archeologia subacquea e agraria di Oristano è stato concesso dal ministero per la Pubblica istruzione. Ne dà notizia il parlamentare oristanese Giovanni Marras. La decisione del ministero è arrivata negli utlimi giorni prima delle elezioni, ma se n’è avuta notizia solo ora. «Sono veramente soddisfatto del risultato che abbiamo ottenuto presso il ministero con il decreto firmato il 7 aprile 2006. Il sottosegretario Valentina Aprea ci aveva assicurato la destinazione dei fonti in tempi brevi e ha mantenuto la parola. La richiesta fatta da me e dal presidente della Provincia Onida è stata soddisfatta in pieno». Secondo Marras questa volta si è riusciti a dimostrare «che il lavoro fatto in sinergia con le istituzioni locali (Provincia e Consorzio 1), ha prodotto i suoi frutti per l’Oristanese».
 
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 39 - Cultura e Spettacoli
La presentazione del volume mercoledì prossimo
Da Sassari a Cagliari un’unica grande passione
Mercoledì 19 aprile, a Cagliari, nell’aula magna del Conservatorio di musica «Pierluigi da Palestrina», alle ore 17,30, sarà presentato al pubblico il volume «Cappelle, teatri e istituzioni musicali tra Sette e Ottocento», di Myriam Quaquero e Antonio Ligios, pubblicata dall’editore Carlo Delfino. Dopo i saluti di Gabriella Artizzu, direttrice del Conservatorio di Cagliari, dell’assessore regionale alla Pubblica Istruzione e ai Beni culturali Elisabetta Pilia, del presidente della Provincia di Cagliari Graziano Milia e dell’assessore Luciano Marroccu, l’opera sarà illustrata da Bianca Maria Antolini, presidente della Società Italiana di Musicologia. Alla presentazione del libro interverranno i due autori.
 «Musiche e musicisti in Sardegna» rappresenta il primo tentativo di ampio respiro di scrittura dell’ultramillenaria storia musicale sarda, rivolto alla ricomposizione non solo del patrimonio sonoro colto ma anche di quello extra-colto dell’isola.
 Il progetto editoriale, che gode del patrocinio scientifico della Società Italiana di Musicologia, è stato avviato con il coordinamento scientifico affidato ad Aldo Accardo, professore di Storia contemporanea all’Università di Cagliari, ad Antonio Ligios e Myriam Quaquero, titolari delle cattedre di Storia della Musica nei Conservatori di Sassari e di Cagliari, e all’etnomusicologo Pietro Sassu, scomparso nel 2001.
 Il terzo volume dell’opera, “Cappelle, Teatri e Istituzioni Musicali tra Sette e Ottocento”, di circa seicento pagine, è introdotto da un ampio saggio storico di Aldo Accardo ed integrato dagli interventi di diversi studiosi.
 Myriam Quaquero e Antonio Ligios tracciano un primo bilancio della storia musicale dell’Isola, ricostruendo le vicende delle sue più importanti strutture produttive, localizzate a Cagliari, Sassari ed Alghero, e il profilo di alcuni tra i suoi principali protagonisti fino ai primi decenni dell’Unità d’Italia. Il volume, primo di una serie di quattro, è suddiviso in due parti dedicate rispettivamente al Settecento e all’Ottocento, ed è impreziosito da un ricchissimo apparato iconografico e da numerosi esempi musicali.
 Gli altri volumi, che saranno pubblicati prossimamente, saranno dedicati rispettivamente alla tradizione extra-colta (volume 1º, «I suoni della tradizione»), alle vicende della musica in Sardegna durante il Medioevo, nel periodo della dominazione iberica e all’epoca della sovranità sabauda (volume 2º, «Musica e cultura nella Sardegna medievale e spagnola») e infine alla cultura musicale del Novecento e alla complessa situazione della musica nell’età contemporanea (volume 4º, «Il Novecento e l’età contemporanea»).

 
7 – Il Giornale di Sardegna
Pagina 21 – Regione
Formazione. Il progetto della Regione per l'alta specializzazione
Master and back, corsa al posto
già selezionati 150 laureati
Le migliori 500 università del mondo hanno chiesto di entrare nel programma

Claudia Mameli
regione@epolis.sm

■ Una pioggia di soldi per i laureati sardi col Master and back: 53 milioni di euro serviranno per la formazione post lauream di 3000 neo “d do tt o r i ” isolani. Nei giorni scorsi sono stati pubblicati i primi risultati del programma Master and back.
E già 150 laureati sono stati ammessi al finanziamento dei percorsi di alta formazione. Insieme a questi risultati, sono disponibili  anche i primi programmi  di tirocinio e stage.
Una quarantina di accordi di  collaborazione tra università,  centri di ricerca, imprese, enti  pubblici operanti in Sardegna e  organizzazioni che operano fuori dall’ isola, in grado di offrire  un’esperienza formativa  “on the job”.
L’I ST RU T TO R I A delle domande  per la partecipazione a dottorati,  master, corsi di specializzazione,  diplomi accademici in  campo artistico e musicale e  formazione durante il secondo
anno del corso di laurea specialistica  è iniziata con l’esame  delle prime richieste, valutate  dalla Commissione tecnico  scientifica. Dunque, per gli altri  nessun timore di restare tagliati  fuori: si tratta di una prima  parziale lista di beneficiari, che  nei prossimi giorni verrà aggiornata.
Le domande pervenute finora sono circa 600. E la  maggior parte delle richieste  sono dottorati e master di alta  professionalizzazione. La valutazione  avviene automaticamente  per i dottorati, i master e  i corsi di specializzazione universitari,  se il percorso formativo  si svolge presso università  presenti nell’ "Academic Ranking  of World Universities", la  classifica delle 500 migliori  università del mondo. Il prestigio  dei dipartimenti universitari  della Gran Bretagna viene  valutato, invece, attraverso la  classifica Rae, Research Assessment
Exercise.
MA SE LA QUALITÀ del percorso  formativo non fosse rilevabile  attraverso questi elementi, ad  intervenire sarà la valutazione  della Commissione tecnico  scientifica. Sono soprattutto i  master di alta professionalizzazione  a richiedere una valutazione  più attenta, sempre che  non siano già accreditati  dall’Asfor o altri organismi riconosciuti.
Nel caso di master erogati da  soggetti molto diversi tra loro  (aziende, fondazioni, enti di  formazione, etc.), la qualità deve
essere verificata caso per caso,  per assicurare la validità del  percorso formativo. L'esperiemento  proseguirà per tutto  l'anno e solo tra qualche mese  si potrà fare un bilancio. Tutte  le informazioni sono disponibili  sul sito internet della Regione  all’indirizzo www.regione.  sardegna.it/mas terandback.

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