Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
11 April 2006
Rassegna a cura dell’Ufficio Stampa e web
Segnalati 3 articoli delle testate: L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna

 
 
 
1 - L’Unione Sarda
Provincia Sulcis - Pagina 48
Portovesme
Venti milioni per proteggere la falda
La facoltà di Ingegneria dell’Università di Cagliari ha iniziato la progettazione della barriera idraulica di settanta pozzi, finalizzata alla messa in sicurezza della falda acquifera superficiale che scorre nei pressi dell’area industriale. Lo studio preliminare è stato commissionato dalle aziende del polo di Portovesme, coordinate nell’iniziativa dal Consorzio industriale. Verrà consegnato entro una sessantina di giorni. La spesa, anticipata dalle società industriali, è di 20 milioni di euro. L’inizio dell’intervento è previsto per la primavera 2007. (a. s)
 
2 - L’Unione Sarda
Provincia di Nuoro - Pagina 54
Finanziamenti europei a Oliena, Orgosolo e Dorgali
Nuove idee per il marchio Supramonte: c’è un mese per presentare i progetti
Sono l’ultimo salvagente lanciato dalla Comunità europea per salire sul treno dello sviluppo i 700 milioni di euro che dovranno essere impegnati entro il 2006. Il 30 marzo la giunta regionale ha firmato la delibera e tra qualche giorno, forse oggi stesso, sarà caccia al bando che possa interpretare il sogno di vedere finalmente uniti Oliena, Dorgali e Orgosolo. Se alle centinaia di milioni di euro made in Bruxelles si può ambire da tutta la Sardegna è altrettanto vero che avranno 10 punti in più rispetto agli altri i progetti dell’alleanza marchio Supramonte. È stato spiegato sabato scorso dai tecnici del laboratorio provinciale ai giovani e meno giovani riuniti nel centro polifunzionale di Oliena. «L’idea è buona, ma c’è poco tempo ? dice Cenceddu, del ristorante CiKappa ?. La nostra categoria è molto unita, ma nelle altre non è così, ci vogliono servizi di gestione del territorio, anche se mancano attrattive per convincere i turisti a restare dentro il paese». Dalla pubblicazione dei bandi ci saranno 30 giorni di tempo per compilare le schede con l’idea progettuale. Per questo ci si può rivolgere al laboratorio del parternariato in via Roma a Nuoro, la cui responsabile Anna Pireddu, spiega come ci si deve muovere per accedere ai bandi. La seconda fase, quella progettuale, sarà seguita dall’Università di Sassari che ha firmato un protocollo d’Intesa con i comuni di Dorgali, Oliena e Orgosolo per la consulenza scientifica. Dopo di che sarà la Regione a compilare la graduatoria con i promossi e bocciati e i relativi punteggi. Tutto in 90 giorni. «Ancora non ho capito bene di cosa si tratta ? confessa Fabio Congiu, dei Servizi turistici Corrasi ?. Credo che nel settore dell’escursionismo si potrebbe creare un sistema di servizi unico in modo da offrire cose diverse». Anche i ragazzi del corso di archeologia, promosso dall’assessorato comunale alla Cultura, ci stanno pensando. «Ci piacerebbe creare una società per la gestione del patrimonio archeologico e ambientale», confessano Maria Grazia Occhipinti, 27 anni, e Simone Fronteddu, di 20. M.B.D.G.
 

 
 
3 – La Nuova Sardegna
Cagliari – Pagina 1
Un convegno in città
Biodiversità come motore di svilupppo
Cagliari. La Sardegna è ricca di tesori verdi che, se opportunamente salvaguardati e valorizzati, potrebbero costituire un’importante risorsa per uno sviluppo economico sostenibile, ma questi tesori rischiano di scomparire perché non sufficientemente protetti. Se ne è parlato sabato scorso in città in un convegno interregionale promosso dalla Soroptimist International, un’associazione che si occupa della promozione dello sviluppo attraverso le identità locali dei territori, al fine di favorire una cultura di pace. Uno sviluppo sostenibile, ha detto la presidente nazionale Teresa Gualtieri, è fondamentale per una globalizzazione sostenibile basata su un nuovo modello di welfare, e il bacino del mediterraneo con la sua biodiversità può svolgere un ruolo centrale. Secondo il sindaco di Cagliari Emilio Floris, oggi la tutela ambientale non è solo finalizzata al miglioramento della qualità della vita ma rappresenta una grande attrattiva perché in un ambiente sano si possono collocare imprese eco-compatibili ad alta tecnologia che utilizzano le risorse ambientali e promuovono l’occupazione. Anche Cagliari, capitale nel Mediterraneo, ha un ruolo importante, perché ricca di tesori floristici.
E chi più della Sardegna può vantare una tale biodiversità? L’isolamento territoriale ha determinato anche un isolamento genetico, ha precisato Mauro Ballero, docente di botanica Farmaceutica, e ciò la rende uno dei siti unici al mondo, tanto che oggi, grazie a queste peculiarità, vengono portati avanti studi di grande importanza scientifica. Il nostro patrimonio verde va dai grandi alberi monumentali agli ambienti forestali, dalle piante officinali alle oltre 60 specie di orchidee spontanee, fino agli ambienti marini. Perfino il porto Su Siccu è ricco di un fungo da cui la casa farmaceutica inglese Glaxo ha isolato uno dei più potenti antibiotici, le Cefalosporine, di gran lunga superiori alla Penicillina (che oggi rendono una fortuna), isolate a suo tempo dal microbiolog cagliaritano Giuseppe Brotzu. I tesori verdi della Sardegna potrebbero costituire una risorsa importantissima proprio per l’industria farmaceutica. Ci sono piante da cui è possibile isolare principi attivi anti-tumorali e anti-Hiv, ha informato Leonardo Monsignore, ordinario di chimica farmaceutica, ma il problema è che molte specie endemiche rischiano l’estinzione. Recenti studi, ha aggermato Teresa Casari, presidente del club Soroptimist di Cagliari, mostrano che il 70 per cento del patrimonio verde viene distrutto o sprecato. Le cause principali sono l’inquinamento, l’abbandono delle campagne, lo sfruttamento dei boschi, gli incendi, e la speculazione edilizia, ma la cosa più grave è che in Sardegna manca una legge regionale per la tutela e la valorizzazione della biodiversità. La Società botanica italiana ha presentato già vent’anni fa una proposta di legge, ha denunciato il professor Mauro Ballero, ma il testo deve essere stato dimenticato in qualche cassetto dell’assessorato all’Ambiente. E nonostante anche l’assessore Tonino Dessì abbia manifestato interesse sull’argomento, esiste ancora un grave vuoto legislativo per la tutela dei nostri tesori verdi.
Stefania Siddi

 

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