Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
06 April 2006
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 5 articoli delle testate: L’Unione Sarda, La Nuova Sardegna
 

 

1 - L’Unione Sarda
Pagina 23 - Cronaca di Nuoro
Via al progetto Supramonte
A quattro mesi dalla presentazione a Orgosolo davanti al presidente della Regione Renato Soru, il progetto Supramonte è pronto per passare al vaglio dei cittadini di Oliena, Dorgali e Orgosolo, comuni consorziati per l'occasione. È, infatti, in via di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione il bando per accedere ai fondi del Piano operativo regionale stanziati per questo piano. E su questo strumento e le possibilità di accesso ai finanziamenti domani è prevista un'assemblea a Dorgali e sabato a Oliena. Nel primo caso tutti gli operatori economici, compresi quelli di Cala Gonone, sono invitati alla riunione che si terrà domani alle ore 19 presso la sala consiliare del Municipio. Durante l'incontro si parlerà proprio delle modalità di partecipazione ai Bandi Por per la richiesta dei contributi per iniziative imprenditoriali coerenti con il Progetto Supramonte che, anche per l'impegno della giunta presieduta dal sindaco Angelo Carta sta destando molto interesse a Dorgali e nella sua frazione marina. A Oliena, invece, i contenuti e l'iter del progetto verranno illustrati sabato alle 18 nel centro polifunzionale di Su ponte ?e sas concias da Anna Pireddu, direttrice del laboratorio provinciale di programmazione. L'iniziativa è rivolta a tutti gli operatori economici: ristoratori, operatori agrituristici, artigiani, produttori agricoli, apicoltori, escursionisti, bed&breakfast, cooperative degli olivicoltori, dei pastori e dei viticoltori e a quanti vogliano far parte del progetto intercomunale. Anche l'università di Sassari, presente all'interno del Consorzio per la parte relativa alla promozione degli studi universitari con i corsi di laurea gemmati dall'ateneo sassarese, sarà partner dell'iniziativa. Il consorzio dei tre Comuni del Nuorese firmerà un protocollo d'intesa con l'università che seguirà la fase d'istruttoria delle iniziative private inserite all'interno del marchio "Supramonte". All'incontro di sabato, infatti, parteciperanno anche i docenti Deiana e Caredda, che seguono i corsi di laurea in Scienze forestali e ambientali di Nuoro: accademici che lavoreranno a stretto contatto con lo sportello del paternariato del capoluogo barbaricino. Scopo dell'iniziativa è favorire la nascita dei consorzi tra operatori turistici ed economici, da cui dipenderà la concessione dei finanziamenti per i singoli progetti. Tenendo sempre presente quello che è lo spirito dell'iniziativa e il principio che ha animato l'associazione fra Comuni: da soli non si da molta strada. Maria Bonaria di Gaetano Sara Sale
 
2- L’Unione Sarda
Pagina 24 - Cronaca di Cagliari
tavola rotonda Come valorizzare i tesori archeologici
Una tavola rotonda su "Tutela e valorizzazione del patrimonio archeologico nel paesaggio interno e costiero dell'Isola" concluderà domani (Sala conferenze Banco di Sardegna, in viale Bonaria, alle 17,30) il ciclo di conferenze organizzato da Italia Nostra e dedicato alle più recenti acquisizioni sulle testimonianze del passato. Interverranno Vincenzo Santoni (soprintendente archeologico della Sardegna), Paolo Scarpellini (soprintendente regionali beni culturali), il rettore dell'Università Pasquale Mistretta, Emanuela Abis e Enrico Corti (Università di Cagliari), Felice Di Gregorio e Piero Castelli di Italia Nostra. Il dibattito sarà coordinato dal giornalista dell'Unione Sarda Lello Caravano.
 

 

3- La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Cagliari
Calamosca, il primo dietrofront 
Il Comune ha firmato una lettera d’intenti con due comandi militari e tre università 
Itinerari turistici e studio dell’ambiente senza più steccati 
L’addio alle servitù non sarà immediato Il progetto oasi è stato già finanziato 
CAGLIARI. Adesso è solo una ‹‹lettera d’intenti›› ma l’obbiettivo è tanto nobile quanto atteso: restituire ai cagliaritani la Sella del Diavolo, Calamosca, il verde del Capo Sant’Elia, e integrarli con Molentargius e le Saline.
 L’intesa è stata sottoscritta dal Comune, dal Comando Militare autonomo regionale, da quello Militare marittimo, delle università di Cagliari, Roma “La Sapienza” e Novara. Ciascuno protagonista avrà un compito ben preciso. I militari dovranno autorizzare l’uso dei sentieri (sinora inagibili perché coperti da servitù), il Comune dovrà gestire le passeggiate liberate dalle stellette. Questo significa che il municipio dovrà non solo dar forma al polmone verde, ma anche mettere i sentieri in sicurezza, fornire servizi, rendere le strade agibili a tutti, e dunque anche ai disabili.
 Alle università spetterà invece il compito di studiare e salvaguardare le numerose specie della flora di Calamosca e Capo Sant’Elia. ‹‹Si parla tanto - ha detto Paolo Ballero, rappresentante del Consorzio interuniversitario - di biodiversità, e non ci accorgiamo che l’unicità dell’ambiente l’abbiamo sotto le finestre di casa››. Un riferimento, appunto, alle tante specie di piante nelle aree adesso sotto il controllo dei militari e e molte di queste specie, soprattutto nella zona di Sant’Elia, ha osservato ancora Ballero, ‹‹sono di provenienza africana››.
 Dopo anni, il Comando militare autonomo, l’intesa è stata firmata dal generale Angelo Dello Monaco e dall’ammiraglio Roberto Baggioni, i i militari sono decisi a fare ancora un passo indietro ma solo se ci sarà la giusta valorizzazione delle bellezze naturalistiche. Come? Tre le direttrici: migliorare la qualità della vita, riqualificare un’area di grande pregio naturalistico (e come ha detto Ballero ‹‹d’importanza europea››) e avere la certezza di nuova occupazione intorno al progetto verde, finanziatp con mezzo milione di euro in arrivo dai fondi della legge regionale per lo sviluppo. Il finanziamento sarà utilizzato non solo per realizzare i sentieri, ma anche l’illuminazione, i punti di ristoro, la segnaletica, sino all’organizzazione delle visite guidate per i turisti. Facile capire come tutto questo richiederà anche le capacità di formare nuove figure professionali.
 Attenzione però: il risultato finale, ha detto il sindaco Emilio Floris, dovrà essere raggiunto a piccoli passi: ‹‹Questo - ha detto - per evitare deturpamenti e barbare devastazioni. Ma anche perché non si può partire da zero e arrivare immediatamente a mille››. Le ricerche sull’area di Calamosca sono state già fatte, e ora, grazie all’intesa appena firmata, non resta che partire, anche se il Comune non potrà muoversi da solo: l’accordo prevede che qualsiasi intervento dovrà essere concordato con l’amministrazione militare.
Sabrina Zedda 
 
4- La Nuova Sardegna
Pagina 32 - Sassari
Meglio Manuntanas per il polo universitario
Vorrei esprimere alcune considerazioni circa la ventilata costituzione a Bonassai di un polo di ricerca e alta formazione che dovrebbe comprendere le facoltà di Veterinaria e Agraria, avanzata nelle ultime settimane dal presidente della giunta regionale Soru. Ritengo di averne titolo per due motivi, il primo nella mia qualità di assessore allo Sviluppo economico e alle Politiche del lavoro del Comune di Alghero, il secondo perché dopo circa quaranta anni trascorsi in quel di Bonassai, penso di conoscere l’azienda e la struttura generale dell’Istituto zootecnico, che in quella località svolge la sua attività, meglio di tutti quei proponenti il polo di ricerca che oggi si affannano a prospettare soluzioni miracolistiche per il futuro della ricerca in Sardegna, e per tentare di risolvere i problemi del lavoro nel territorio algherese, abbandonando soluzioni certamente più intelligenti quale quella dell’utilizzo dell’azienda di Mamuntanas. Innanti tutto, l’istituzione del su menzionato polo presupporrebbe una zona facilmente raggiungibile dal capoluogo Sassari e dalla città di Alghero per facilitare l’arrivo quotidiano degli studenti e dei loro insegnanti. Bonassai non offre questa possibilità dal momento che i collegamenti con le due città sono scarsi, effettuati con mezzi inidonei allo scopo, a orari assolutamente scomodi, con fermate lontane dall’ingresso dell’azienda. L’azienda di Mamuntanas potrebbe viceversa essere raggiunta dalle due città con il treno (per il futuro anche come prosecuzione della metropolitana di superficie di Sassari), gestito, a costi sicuramente più convenienti per l’utenza, in funzione del polo universitario.
 Le caratteristiche pedo-climatiche di Bonassai non sono certamente ideali per quanto riguarda a esempio la ricerca nei settori dell’orticoltura di pieno campo e dell’arboricoltura in generale, essendo un’azienda prettamente zootecnica Mamuntanas invece, disponendo di superfici maggiori di terreno, e con caratteristiche differenti, potrebbe assolvere molto meglio a tale compito, non trascurando fra l’altro la possibilità di realizzare spazi ampi da destinare a giardini, parchi etc. che potrebbero essere goduti dall’istituendo campus universitario, così come, in un contesto più ampio, dalla città di Alghero anche nell’ottica del decentramento universitario che ha portato all’istituzione delle due facoltà di Architettura e di Scienze del mare assicurando appunto al campus una vitalità diversa, data la vicinanza alla città capace di offrire agli studenti sicuramente molto di più di quanto non offra Bonassai con Olmedo. L’ipotesi Mamuntanas consentirebbe inoltre, data appunto la sua vicinanza a Bonassai (Istituto zootecnico) e Tramariglio (Porto Conte Ricerche), un’interessante collaborazione con interscambio ed eventualmente condivisione di strutture di ricerca con indubbi vantaggi per tutto il territorio, senza peraltro confliggere con l’attività scientifica finora svolta (mi sento di aggiungere con grande successo!) dall’Istituto zootecnico di Bonassai.
 Le strutture di cui oggi dispone Bonassai, sono dimensionate all’attività dell’Istituto e sarebbero insufficienti per il polo universitario. Parlo a esempio dei locali adibiti a mensa aziendale, del depuratore, della cabina elettrica, del pozzo utilizzato per l’approvvigionamento idrico, irrigazione a parte. L’adeguamento di questa strutture, in toto o in parte comporterebbe certamente una spesa ben superiore ai 40.000 euro allo scopo disponibili. Quale vantaggio dunque per il territorio che oltre alla perdita di due aziende simbolo come Surigheddu e Mamuntanas, vendute al miglior offerente, si vedrebbe privato oltre che di una importantissima fonte di lavoro che le due realtà rappresentano, anche dell’unica vera struttura di ricerca applicata, riconosciuta a livello scientifico in tutto il mondo (non sembri questa una esagerazione, ma quanto affermato è facilmente verificabile), e che dovrebbe essere il vero fiore all’occhiello dell’intera Regione Sardegna, dal momento che per l’attività svolta le professionalità dell’Istituto zootecnico non potranno mai essere mutuate con quelle dell’università.
 Alla luce delle considerazioni espresse mi chiedo se l’amministrazione regionale non debba, anche sollecitata dagli esponenti politici del territorio, ritornare sulle decisioni prese e riconsiderare la «soluzione Mamuntanas» certamente più illuminata soprattutto in un’ottica di attualità e di proiezione futura.
Ninni Picinelli assessore Alghero
 
5 - La Nuova Sardegna
Pagina 35 - Sassari
Presentazione di un libro sulla società mediatica 
ALGHERO. Stasera alle ore 18,30 nella sede della facoltà di Architettura, ex asilo Sella, verrà presentato il libro di Jesus Alvarez Timoteo dal titolo “Gestione del Potere diffuso: la costruzione della Società Mediatica”.
 Interverranno l’autore insieme a Silvano Tagliagambe (Università degli Studi di Sassari) e Carlo Crespellani Porcella (Università di Pavia). L’evento è organizzato dalla facoltà di Architettura e da quella di Scienze Politiche dell’ateneo sassarese e si inquadra nel programma delle conferenze di approfondimento culturale di Architettura che ormai da tempo costituiscono un momento aperto a tutti coloro che vi vogliono partecipare per allargare i propri orizzonti di conoscenza.
(s.o.)

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