Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
28 February 2006
Rassegna a cura dell’ufficio stampa e web
Segnalati 6 articoli delle testate: L’Unione Sarda, La Nuova Sardegna, Il Nord Sardegna

 

1 - L’Unione Sarda
Pagina 43 – Cultura
L’universo poetico di Liberati incontra Luchino Visconti Percorsi di pittura, cinema, architettura per l’omaggio dell’artista al grande regista di "Senso"
Celebrare il centenario della nascita di un grande regista come Luchino Visconti attraverso i lavori di Angelo Liberati, in cui ai metodi della pittura tradizionale, inchiostri, pastelli, tempere, grafite, acrilici e oli si affiancano gli immancabili collages di veline colorate e i décollages. Ma è valido anche il procedimento inverso: partire dalle infinite suggestioni della produzione cinematografica, immagini di scene, locandine, titoli di film, volti di celebri attori per scoprire l’universo poetico dell’artista. Un percorso, quello della mostra inaugurata venerdì 24 febbraio negli Spazi San Pancrazio (Cittadella dei Musei), che mira ad evidenziare il continuo interagire di pittura, cinema e architettura, da sempre considerate autonome forme d’arte. Un progetto, realizzato in collaborazione con la Fondazione La Colombaia di Luchino Visconti, che espone una serie di pannelli dedicati alla vita e alla filmografia di Luchino Visconti e con il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Cagliari, cui è dedicato un momento importante della mostra che, analizzando il rapporto tra architettura e cinema, attraverso la proiezione di filmati e la presenza di pannelli didattici, spiega come lo spazio sia spesso assoluto protagonista e non semplice sfondo. "I luoghi del quotidiano, dell’effimero e dell’oblio" partecipano quindi profondamente al processo creativo del regista, del letterato o dell’artista, anche quando non vengono mostrati. Proprio come in Piazza del Popolo, la grande tela (cm 140x360) che ci racconta di quel "luogo" dove tutto è cominciato, dove Angelo Liberati arrivò da Frascati, nei primissimi anni Sessanta, per lavorare come tipografo in una bottega in via del Babbuino. Là erano situate le gallerie più in vista del momento, "Il Fante di Spade" dove esponeva Renzo Vespignani, ancora inavvicinabile, "L’attico", punto di riferimento per gli astrattisti. Là c’era la Scuola di Arti Ornamentali che il giovane Liberati riusciva a frequentare solo fino a marzo, attratto com’era dalla bellezza della primavera romana. In quella zona magica di Roma era possibile incontrare i protagonisti del cinema, gli attori, i registi, Michelangelo Antonioni, forse il preferito dall’artista. Ed ecco che dai toni dorati del paesaggio, tra le veline, gli acrilici e le matite colorate, a testimoniare il ruolo importante che ebbero Roma e Piazza del Popolo per tutti gli anni Sessanta e Settanta, scorgiamo i volti dell’attrice svedese Anna Karina e di Luchino Visconti, la facciata di Santa Maria del Popolo, custode del grande Caravaggio, i pini di Roma, le ragazze, e quasi ci pare di sentire il fragore dei manifesti strappati di Mimmo Rotella. Seguono una serie di opere che ripercorrono trent’anni di storia, di vita sociale e politica, spesso estrapolata dalle grandi pagine dell’Espresso, strumento indispensabile per l’artista che ancora rimane affascinato dalle pubblicità dell’epoca e dalla densità degli inchiostri. Il cosiddetto "ciclo Visconti", realizzato con interruzioni anche lunghe o brevi pause, prese avvio con un’opera, Senza titolo, del 1976, in cui olio e veline coprono il manifesto di Gruppo di famiglia in un interno, il penultimo film di Visconti (1974) in cui il regista, in modo freddo, lucido e disincantato, tornava a riflettere sulla società contemporanea e sulla decadenza della cultura occidentale. Sono circa trenta opere in cui si succedono i riferimenti ai film più noti Il Gattopardo, La caduta degli Dei, Senso, agli attori preferiti da Visconti, Claudia Cardinale, Burt Lancaster, Helmut Berger, Romy Schneider. Liberati non rinuncia però a celebrare i propri idoli: scorrono i versi di Bob Dylan, i volti di Antonioni e di Marcello Mastroianni, impresso sulla tela in uno splendido ritratto realizzato a punta di pennello. Continui i riferimenti a intellettuali del passato come Pavese, ai loro testi, a oggetti divenuti di culto come la macchina da scrivere Olivetti, alla forza travolgente della pubblicità, alla figura femminile, continua "sorgente d’amore e di vita". È in questo modo che, dall’atmosfera dorata di Piazza del Popolo, arriviamo ai toni freddi, cupi e tenebrosi della periferia di Mastri guerrai, una grande tela del 2005, già esposta nella recente mostra tenutasi alla Galleria Arcivernice, in cui oli, smalti e pastelli, nella violenza del gesto, diventano strumento di contestazione. Come quando l’artista, dimostrando una non comune sensibilità, accosta le immagini della strage di Milano al celebre Autoritratto di Egon Schiele (1911), opera che testimonia in modo emblematico le inquietudini di quella generazione del secolo scorso che visse gli orrori della Grande Guerra. In una sorta di montaggio cinematografico Angelo Liberati, come giustamente ha notato, nel suo intenso e acutissimo intervento, il professor Mario Ciusa Romagna, riordina le impressioni di una vita, riflette sul passato, premessa imprescindibile della vita dell’uomo, e sul presente, ponendosi il problema del futuro. Tutto sembra compiersi sotto il vigile sguardo di una luna rosa che- come profetizzano i versi riportati sulla tela di un brano, Pink Moon, del cantautore inglese Nick Drake - "ci sommergerà tutti".
Marzia Marino
 
2 - L’Unione Sarda
Pagina 24 - Provincia Medio Campidano
Guspini Uomini e industrie a cavallo di due secoli
"Uomini e industrie tra ’800 e ’900 in Sardegna" è il tema del XIX convegno di archeologia industriale, organizzato dal gruppo archeologico "Neapolis" di Guspini con il patrocinio della Soprintendenza archeologica per le province di Cagliari e Oristano, dell’Università di Cagliari e dell’amministrazione comunale. Il convegno, che si svolgerà in quattro conferenze, inizierà sabato. Alle 17,30, nell’aula consiliare, lo scrittore e giornalista Paolo Fadda terrà la relazione "Grandi e piccoli uomini nell’epopea imprenditoriale sarda". Il secondo appuntamento è fissato per l’11 marzo, il docente universitario Stefano Pira si soffermerà sulla "nascita e sviluppo delle attività industriali della Sardegna contemporanea". Il direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Sardegna Paolo Scarpellini svolgerà la relazione "Note sull’archeologia industriale della Sardegna contemporanea". Il 25 marzo concluderà il convegno Luciano Ottelli, presidente del Parco Geomineario, che parlerà di "miniera incontro tra scienza tecnica e valori umani". Il gruppo Neapolis da ventidue anni promuove iniziative culturali per il recupero, la conoscenza e la salvaguardai del patrimonio archeologico del paese.
(g. p. p.)
 

 

3 - La Nuova Sardegna
Pagina 25 – Sassari
Per scongiurare la chiusura il sindaco scrive a Renato Soru
Scienze del mare
ALGHERO. La facoltà di Scienze del mare rischia di affogare, travolta da un’ondata di tagli. L’allarme arriva da Salvatore Circosta, presidente dell’associazione «Mare e ambiente», che riunisce studenti e laureati del corso. La protesta trova un alleato nel sindaco, che ha deciso di scrivere direttamente a Renato Soru per richiamare l’attenzione sui tagli della Regione. «La sede di Alghero - denuncia Marco Tedde - vede ridotte le proprie risorse del 35 per cento nel 2005 e del 44 per cento nel 2006». Gli studenti temono il blocco delle immatricolazioni, un lucchetto che sbarrerebbe l’accesso alla facoltà. Ma la paura maggiore è lo spostamento a Sassari. Il corso di Scienze del mare è nato in città grazie alla collaborazione tra la facoltà di scienze dell’ateneo sassarese e l’amministrazione comunale. «L’obiettivo - spiega Circosta - era creare un polo scientifico di alta formazione». Professionisti del blu sotto tutti gli aspetti: lo studio e la cura dell’acqua, le produzioni marine, l’analisi delle specie ittiche con le tecnologie più moderne.
Una risorsa intellettuale da cui la città può pescare a piene mani.
«Non vanno trascurati - scrive il primo cittadino - i benefici della ricaduta economica che la presenza delle facoltà universitarie ha prodotto soprattutto sul mercato immobiliare». Affitti e spese quotidiane hanno dato un impulso all’economia cittadina.
Gli studenti sono più di duecento. Una conquista per Alghero, che vanta un corso unico nell’Isola. Tedde punta il dito contro il metodo: «Non si comprende - accusa il sindaco - quale sia il criterio ispiratore di simili scelte. Vengono penalizzate realtà che andrebbero sostenute e non affossate».
(si.po)
 
4 - La Nuova Sardegna
Pagina 17 - Sassari
L’Accademia delle belle arti accoglie la giunta e fa progetti per il futuro
SASSARI. L’Accademia delle Belle Arti sabato scorso ha aperto le porte alla città per accogliere la giunta comunale e il sindaco Gianfranco Ganau. Un evento storico per Sassari: per la prima volta l’amministrazione comunale ha incontrato ufficialmente il presidente, il direttore e il consiglio di amministrazione dell’importante istituto cittadino.
L’appuntamento, oltre a permettere all’esecutivo e al primo cittadino di visitare i locali dell’Accademia e conoscere nel dettaglio i laboratori artistici dell’istituto, ha offerto l’occasione per illustrare ai vertici della scuola per gli artisti il progetto di intervento nell’area dell’ex mattatoio: in collaborazione con la Provincia di Sassari che si occuperà della ristrutturazione, l’amministrazione comunale cederà provvisoriamente all’Accademia, uno spazio di trecentocinquanta metri quadri, utile per dislocare i nuovi laboratori artistici.
Restituire a Sassari il ruolo di capoluogo della cultura e dell’alta formazione, continua dunque a essere l’obiettivo dell’amministrazione comunale: come ha ribadito il sindaco Ganau, la città deve valorizzare il proprio polo di prestigio che comprende non solo l’Università ma anche il Conservatorio musicale e l’Accademia delle Belle Arti.
Lo spazio sul quale a breve la scuola degli artisti potrà contare, si inserisce all’interno dei ragionamenti già avviati con Università, Soprintendenza e associazioni culturali cittadine per il “Progetto Qualità “: grazie al concorso per il finanziamento tramite Pit e alle risorse che i soggetti coinvolti riusciranno a mettere in campo, Sassari lavorerà per arrivare a essere punto di riferimento regionale per la cultura, la scienza e l’arte. L’impegno assunto dall’amministrazione, è quello di proseguire nel percorso di collaborazione avviato con l’Accademia delle Belle Arti, a partire dall’iniziativa promossa dalla scuola degli artisti per il 1 aprile: con la collaborazione dell’amministrazione comunale, l’Accademia delle Belle Arti aprirà l’istituto ai cittadini per tutta la giornata, realizzando mostre e allestendo percorsi espositivi.
 
5 - La Nuova Sardegna
Pagina 9 – Attualità
Tosi si dimette
Dalla conferenza dei rettori
Piero Tosi si è dimesso dalla carica di presidente della Conferenza dei rettori (Crui). La decisione segue la sospensione di due mesi dalla carica di rettore dell’ateneo di Siena decisa da una ordinanza del gip del tribunale della città toscana per vicende giudiziarie in cui sarebbe coinvolto lo stesso Tosi. Sarà ora l’assemblea dei rettori a decidere se accettare o meno le dimissioni. Secondo quanto è stato reso noto sono tre le ipotesi di abuso d’ufficio aggravato che riguardano Tosi, legate a due nomine e ad una consulenza, e una di falso ideologico per due concorsi.
 

 

6 - Il Nord Sardegna
Pagina 25 – Sassari
Università. Il dipartimento sassarese supera anche la Bocconi e La Sapienza
Facoltà di Economia da 30 e lode è la prima in Italia per la ricerca
Marco Vannini: «Se non avremo maggiori risorse, non potremo ripetere il miracolo»
Medaglia d’oro. La facoltà di Economia di Sassari è prima in Italia per la qualità della ricerca. In testa a università prestigiose come la Bocconi di Milano o la Sapienza di Roma e in barba ai luoghi comuni, che relegano gli atenei di periferia a fondo classifica. Questa volta Sassari è prima per la qualità dei prodotti. Tradotto dal burocratese, il dipartimento guidato dal professor Marco Vannini vince il primo premio per la qualità di libri e articoli pubblicati tra il 2001 e il 2003 sul panorama nazionale. La formula del successo? La campagna acquisti di docenti la cui fama varca i confini italiani, secondo il preside di facoltà Francesco Morandi; l’aver scelto i prodotti non in base a prestigiose etichette professorali ma «in maniera laica, secondo la qualità degli articoli», per Vannini. A stilare la classifica è stato il Civr, il comitato ministeriale di indirizzo per la valutazione della ricerca. Capovolti i ruoli, stavolta sono stati i prof a prendere i voti. E quelli della facoltà sassarese, in una scala da 0 a 1, prendono 0.94. Merito di questo traguardo, «l’investimento nella ricerca – sostiene Morandi - e la collaborazione con istituzioni e imprese, in particolare con l’Associazione degli industriali del Nord Sardegna». Sì, ma un tallone d’Achille la facoltà ce l’avrà pure se alcuni dei suoi studenti non si sanno capacitare del primato. «Primi? Com’è possibile? Non abbiamo aule, l’organizzazione delle lezioni lascia a desiderare, gli appelli sono pochissimi» comincia a elencare una studentessa. «Un conto è la ricerca, un conto la didattica - ammette il preside, iniziando a srotolare il suo personale cahier de doleances - un problema secolare è quello logistico: aspettiamo da tempo di avere una sede stabile e abbastanza capiente». Altro allarme, la carenza di personale: poco, pochissimo per una facoltà in crescita. E le risorse economiche? «Quelle non sono mai abbastanza - ironizza il preside - Il numero delle matricole, purtroppo, sta crescendo di anno in anno. E dico purtroppo perché non abbiamo abbastanza fondi». «All’interno dell’ateneo siamo quelli che hanno raggiunto i migliori risultati - aggiunge Vannini - ma anche quelli a cui sono andate meno risorse». Un rebus, la ripartizione dei fondi in base al merito delle facoltà, da risolvere sia in sede ministeriale che all’interno dell’ ateneo. «Abbiamo bisogno di fondi per confermare queste eccellenze - dice il professore - Per quanto, se no, potremo ripetere il miracolo?».
Paola Medde
 
Pagina 25 – Sassari
I dati
La classifica del Civr
Il comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca (Civr), organismo di nomina governativa, ha realizzato per il ministero dell’Istruzione la classifica delle migliori università nel triennio 2001-2003 in base alla qualità dei prodotti, ossia al valore scientifico degli articoli e dei libri pubblicati dalle facoltà.
 

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