Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
07 April 2006

Rassegna a cura dell’Ufficio stampa e web
Segnalati 5 articoli delle testate L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna


1 – L’Unione Sarda
Pagina 21 – Cagliari
Università. Ultimi giorni utili per le domande: all’estero dai tre ai dodici mesi
Studenti in viaggio, pronte 700 borse Erasmus
«Buona uscita dalla Sardegna»: con questo saluto, il pro rettore all’Internazionalizzazione dell’Università di Cagliari, Vanna Ledda, ha invitato gli studenti a partecipare al nuovo bando Erasmus, che mette a disposizione 727 borse di studio per trascorrere un periodo (dai tre ai dodici mesi) in un altro ateneo europeo. Sono questi gli ultimi giorni utili per la presentazione delle domande, che dovranno arrivare agli uffici di villa Asquer, in viale Ciusa 93, entro lunedì 10 aprile. Per invogliare i ragazzi sardi che frequentano l’Università di Cagliari a fare le valige e partire, il settore Mobilità dell’ateneo, ha di recente organizzato una serata nella sala Cosseddu di via Trentino, invitando a raccontare la loro esperienza gli studenti stranieri presenti in città, proprio con il programma Erasmus, e anche alcuni cagliaritani che hanno trascorso una parte del loro percorso di studi in Europa. «Un’esperienza che ti fa crescere - ha detto Amelie, studentessa rumena - perché impari una cultura diversa dalla tua, una nuova lingua. È un anno che cambia il tuo modo di pensare». Tantissimi gli spagnoli presenti, ma anche una ragazza giapponese: «Le difficoltà - ha commentato Satoko, passata da Tokyo a Cagliari - esistono, ma la convinzione che si tratti di un’esperienza fondamentale per la tua vita ti fa superare tutto». Dagli stranieri ai cagliaritani che hanno già provato il progetto Erasmus. «Ho passato un anno in Germania e non sarei più voluta tornare - ha sottolineato nel suo intervento Sonia, iscritta alla facoltà di Lingue e Letterature straniere - malgrado le difficoltà iniziali. Il consiglio che posso dare a chi partirà è quello di non fare gruppo con gli altri italiani». Gabriele, che ha vissuto la sua esperienza a Bordeaux, ha tranquillizzato chi pensa di perdere tempo e ritardare l’arrivo alla laurea: «Ci vuole qualche giorno per adattarsi nuovamente alla realtà di Cagliari, ma quando sei fuori riesci a dare numerosi esami che ti sono riconosciuti». «È la prima occasione per conoscere l’Europa - ha commentato il pro rettore Ledda - e serve per superare uno dei problemi che hanno i ragazzi sardi: la mancanza di confronto». Anna Aloi, responsabile del settore Mobilità, ha ricordato che «sono 240 le sedi europee collegate con l’Università di Cagliari». La modulistica e tutte le informazioni (con i posti disponibili per ogni facoltà) si possono trovare anche sul sito Internet www.unica.it.
Matteo Vercelli
 
2 – L’Unione Sarda
Pagina 25 – Cagliari
Medicina. Ricerca condotta dalla Clinica dermatologica
Psoriasi, nuova frontiera per sconfiggere la malattia
La lotta ai casi più gravi di psoriasi può costare anche 20 mila euro. Le spese per i medicinali biologici, che vengono utilizzati nei centri Psocare, specializzati nel trattamento della malattia cronica della pelle, sono infatti ingenti. Basti pensare che una scatola da cento milligrammi di infliximab (medicinale entrato a far parte del programma di ricerca da pochi giorni) costa, al pubblico, 940 euro, e all’ospedale 570. Un ciclo di cure, da trenta-quaranta sedute, raggiunge quindi i 20 mila euro di spesa, esenti dal ticket, a differenza invece dei medicinali per le forme lievi. In Sardegna sono tre le cliniche di dermatologia che partecipano al programma di ricerca promosso dall’Agenzia italiana del farmaco, e uno di questi è il dipartimento dell’ospedale San Giovanni di Dio, diretto da Nicola Aste. I sardi colpiti dalla malattia (non contagiosa, ma considerata inguaribile), nelle sue varie forme, sono circa 30 mila, oltre il due per cento della popolazione. «I malati di psoriasi - spiega Aste - devono sapere che a Cagliari c’è un centro che si occupa di questa malattia. Devono semplicemente chiamare il centro unico per le prenotazioni dell’Asl 8, e fissare una visita ambulatoriale. Se il quadro clinico è di particolare gravità, vengono poi assegnati al nostro centro». Dove s’inizia il trattamento, prima con le terapie sistematiche (foto-terapia, puva-terapia, farmaci tradizionali come la ciclosporina), per poi arrivare, nei casi più difficili (dopo che la prima terapia non ha dato risposte efficienti) all’utilizzo dei farmaci biologici. «Seguiamo - sottolinea Aste - circa 400 persone al mese. Di queste solo una trentina arrivano al biologico, per una questione di terapia e di costi». Il Centro che opera nella clinica dermatologica dell’Università di Cagliari, all’ospedale San Giovanni di Dio, accoglie i casi che arrivano dall’intera provincia, estendendosi anche a quella della Sulcis e dell’Oristanese. «Deve essere chiaro che la psoriasi può essere curata - spiega il direttore del Centro - anche dal medico di base o dai reparti di dermatologia. Il nostro ambulatorio visita in media dodici persone al giorno, nelle due aperture settimanali. Le forme più gravi vengono riscontrate più o meno nel 25 per cento dei casi, ma soltanto per il 3-4 per cento vengono utilizzati i farmaci biologici». L’ultimo di questi è, come detto, l’infliximab, mentre da novembre sono utilizzati l’etanercept e l’efalizumab. Il Centro universitario cagliaritano ha iniziato anche un altro progetto, nella lotta alla malattia (che porta un’accelerazione del processo di ricambio delle cellule epidermiche, causato da un’alterazione del sistema immunitario): uno studio epidemiologico, per verificare se esistono di collegamenti tra la psoriasi e alcune zone della Sardegna.
Matteo Vercelli
 
3 – L’Unione Sarda
Pagina 54 – Cultura
Vetrina e biblioteca, la cultura sarda è in Rete
Nasce un portale che presenta tutti i beni culturali dell’Isola: siti e monumenti, letteratura e musica
Un po’ vetrina e un po’ biblioteca digitale. Perché per dare un’immagine dell’Isola a trecentosessanta gradi non basta tirare fuori dal cassetto le solite immagini di sabbia abbacinante e acqua azzurra. Non basta neanche raccontare la nuova onda musicale e il risveglio della letteratura che finalmente varca il confine e il cinema che rastrella premi. E poca cosa è la storia, dal prenuragico a oggi, se non si affianca l’arte e la lingua. Così ai piani alti del palazzone di viale Trento hanno pensato di valorizzare l’identità affidandosi alle migliori fonti storiche, alle biblioteche, alle università. Il risultato è un portale dedicato ai beni culturali ? www.sardegnacultura.it - che il presidente Soru non esita a definire «patrimonio culturale della Regione, un’opera in progress che valorizza gli sforzi fatti sinora da cooperative e imprese che gestiscono i beni sardi. Digitalizzare la cultura e mettere a sistema tutti i siti che si occupano della Sardegna è l’obiettivo». E il progetto apre la strada alla Biblioteca digitale europea che entro il 2008 ? fanno sapere dall’Ue - digitalizzerà le ricchezze culturali di numerosi Paesi. «Noi lo stiamo già facendo e tra un mese lo presenteremo a Bruxelles», svela Renato Soru, «con la speranza di esportare il nostro lavoro». Subito i numeri, anche se la macchina lavora a pieno regime e le cifre sono destinate a cambiare nel giro di pochi giorni: 30mila documenti sono già disponibili, oltre settecento schede analitiche presentano monumenti e siti, altrettante raccontano la storia della Sardegna attraverso le varie civiltà in tutte le epoche, dal prenuragico all’età fenicio-punica e romana, quella giudicale fino al regno d’Italia. Poi ci sono seimila immagini che illustrano i diversi canali tematici del portale e seicento tra guide archeologiche, monografie e romanzi. E qui sta una delle novità: se l’e-book e la tecnologia print on demand sbandierate negli anni Novanta non hanno cambiato il mercato dell’editoria, non lo farà neppure la pubblicazione on line dei testi, completi, di alcuni dei più rappresentativi autori sardi, ma aiuterà chi vorrà soddisfare ogni curiosità sulla letteratura sarda. «Non si tratta di una traccia, ma del libro completo scaricabile in versione Pdf grazie alla collaborazione con due editori, Ilisso e Carlo Delfino, poi chi vorrà comprare il libro lo potrà sempre fare in libreria», ha spiegato Soru: «La Regione finanzia l’editoria e ora ci ricorderemo di comprare anche i diritti per la pubblicazione in Rete». Basta cliccare sulla categoria Argomenti e scegliere Letteratura contemporanea per scoprire Giuseppe Dessì, Salvatore Cambosu e Salvatore Satta che "si distinguono per la creazione di opere letterarie in italiano" insieme a "Franco Solinas, Maria Giacobbe, Giuseppe Fiori, Francesco Masala, Antonio Cossu", e apprendere che "Michelangelo Pira per la letteratura in sardo, e Sergio Atzeni per quella in italiano, aprono nuove stagioni e prospettive". E ancora che "negli ultimi anni la produzione letteraria sarda si è allargata a dismisura (in particolare quella basata sulla investigazione poliziesca) proponendo diversi nomi e titoli sui quali ancora la critica letteraria non ha espresso giudizi definitivi". «Tutto il materiale raccolto e caricato ? ha spiegato l’assessore regionale alla Cultura Elisabetta Pilia - è stato selezionato da una squadra formata da trenta persone interne all’amministrazione regionali più un gruppo di 24 laureati e studenti delle Università di Cagliari e Sassari (Archeologia e Storia dell’Arte) ed è frutto anche della collaborazione tra tanti enti locali e cooperative che gestiscono musei, siti archeologici e dell’Isre di Nuoro che continuerà ad aggiornare alcuni canali con materiale etnografico». Ciò che merita di essere catalogato lo sarà entro breve tempo per arrivare al risultato finale: «Tutti i beni saranno digitalizzati ? ha aggiunto Soru - e resi accessibili alle amministrazioni e a coloro che vorranno conoscerci meglio. È uno strumento che serve a tutti gli operatori culturali che attraverso il portale troveranno maggiore visibilità ma è dedicato anche alle scuole e alle università. Abbiamo semplicemente usato uno strumento, la tecnologia, per riportare a galla la nostra storia, svuotato i cassetti e riportato alla luce fotografie e filmati importanti custoditi da privati e fondazioni e restituiti alla gente». Le sei sezioni comprendono i Periodi storici, nei quali è possibile navigare seguendo un percorso cronologico che può incrociarsi con altri percorsi tematici (Archeologia, Architettura e Arte): chi vuole approfondire la conoscenza di un monumento può confrontarlo, ad esempio, con altre testimonianze dello stesso periodo storico e avere tutte le indicazioni necessarie per raggiungerlo, gli orari e i costi per visitarlo. Per i secoli più recenti, Fotografia e Cinema completano la panoramica delle altre espressioni artistiche (trovano spazio alcuni filmati riguardanti le opere dei registi sardi, uno su tutti Salvatore Mereu, e le musiche tradizionali). La Letteratura invece prevede anche la produzione scritta nella pluralità di parlate che compongono il mosaico linguistico della Sardegna. Alla letteratura "in limba" è invece dedicato uno spazio apposito. Del progetto fanno parte anche sezioni destinate a successivi aggiornamenti: i Luoghi della cultura, che presentano le biblioteche e gli archivi, le schede dei monumenti, le aree archeologiche e i musei. Ma non è tutto. Per migliorare l’offerta culturale, presto ogni sito archeologico o museale verrà dotato di strutture che accoglieranno bar, negozi e biglietterie coerenti con le richieste delle sovrintendenze. «Pensate per ogni luogo ? specifica Soru - saranno strutture modulari che si potranno modificare a seconda delle esigenze dei singoli siti e che ci permetteranno di liberarci di quelle già esistenti, più simili a baite di montagna». Il programma rientra nel bando di 700mila euro per lo sviluppo locale dei territori.
Grazia Pili
 
4 – L’Unione Sarda
Pagina 14 – Economia
«Lavoro, orientiamo le domande»
La media dei laureati sardi in cerca di lavoro è del 75%, contro la percentuale nazionale che si avvicina al 90. Dati che potrebbero sembrare positivi, ma che hanno un’altra faccia della medaglia: la metà ha infatti un contratto di lavoro precario. «Una conferma del distacco che esiste tra Università e mondo del lavoro, nonostante gli sforzi dell’amministrazione universitaria e delle istituzioni», ha sottolineato Carla Floris, assessore agli Affari Generali della Provincia di Cagliari, intervenuta ieri nel workshop sul Sistema informativo per il lavoro (Sil), che si è volto nell’aula Cosseddu dell’Ersu a Cagliari. IL bilancioL’incontro, il quarto di un programma che prevede la presentazione del Sil in tutte le Province, da parte dell’assessorato regionale al Lavoro, ha permesso a molti studenti universitari e laureati, del polo umanistico, di conoscere il Sistema che mette in contatto la domanda e l’offerta di lavoro. «Il Sil», ha spiegato Emerenziana Silenu, direttore del servizio Politiche per l’impiego dell’assessorato, «ha la funzione di mettere in rete i 28 centri per l’impiego della Sardegna, snellendo gli aspetti burocratici dei vecchi uffici di collocamento. Inoltre dà una maggiore informazione sul lavoro che non può essere affidata ai tradizionali canali del passaggio di voce tra amici e parenti». Giuseppe Verardi, uno dei responsabili del Sistema, ha sottolineato che «sono circa 13 mila i cittadini e 2.700 le imprese che si sono registrati al portale Internet sardegnalavoro.it». Gli accessi hanno toccato quota sette milioni, mentre l’elenco anagrafico unico del lavoro della Regione ha già registrato un milione di cittadini e 185 mila imprese. Il portale Durante i lavori i responsabili del Sistema hanno spiegato come registrarsi al portale: in questo modo si entra a far parte del data-base del Sil, che individua la compatibilità tra il profilo della persona registrata e l’opportunità lavorativa proposta dalle imprese. Uno strumento in più nella lotta alla disoccupazione.
 Matteo Vercelli

 
 
 
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 26 - Sassari
L’«Ordine del Cherubino» a un sassarese
SASSARI. L’«Ordine del Cherubino» al professor Francesco Poddighe. Il rettore dell’Università di Pisa, Marco Pasquali, ieri ha conferito all’accademico sassarese, ordinario di Ragioneria della facoltà di Economia dell’Università della città toscana, il prestigioso riconoscimento, attribuito per i meriti scientifici e culturali conseguiti. Il riconoscimento, conferito in seguito a delibera del senato accademico a favore di un solo studioso per ciascuna facoltà dell’ateneo, può essere assegnato, eccezionalmente, anche a studiosi italiani e stranieri o a personalità che, pur non essendo docenti, abbiano acquisito speciali benemerenze nei confronti dell’ateneo pisano. Il professor Francesco Poddighe è stato tra i promotori e ha contribuito attivamente alla fondazione e allo sviluppo della facoltà di Economia dell’università di Sassari dove, sino allo scorso anno accademico, ha insegnato.

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