Press review

Rassegna quotidiani locali a cura dell’Ufficio stampa e redazione web
03 July 2020

L'Unione Sarda


 

1 - L’UNIONE SARDA di venerdì 3 luglio 2020 / CAGLIARI - Pagina 20
Ateneo. Protesta in via Trentino
GLI STUDENTI UNIVERSITARI OCCUPANO LA MENSA: L'ERSU CERCA UNA SOLUZIONE

«Solo la lotta paga, non ci fermiamo». La protesta continua. Gli universitari dopo l'occupazione della mensa preparano nuove iniziative e puntano il dito contro l'Ersu che però annuncia novità a partire da lunedì prossimo. «Alla lotta - dice Mauro Sitzia, rappresentante degli studenti - si sono uniti anche i lavoratori delle mense che da mesi si vedono allontanati dal proprio posto di lavoro, proprio per le inadempienze della dirigenza stessa dell'ente che ancora oggi non ha chiaro l'indirizzo che essa stessa vuole intraprendere per tamponare questa emergenza, salvo un mero risparmio economico fatto sulla pelle dei lavoratori e degli studenti».

L'occupazione della mensa continua e gli studenti aspettano che l'Ersu riapra delle cucine della casa dello studente e «che il servizio mensa, quanto meno, tenga conto delle basilari esigenze primarie degli studenti che non possono campare di soli panini e meritano pasti dignitosi».

Sulla vicenda è intervenuto anche Michele Camoglio, il presidente dell'Ersu. «Il servizio che dal primo luglio è stato riattivato nelle mense non è risultato certo soddisfacente per le esigenze di una corretta alimentazione degli studenti - si legge in una nota diffusa ieri - questo è purtroppo il risultato di una situazione di emergenza determinata dal Covid-19 che ha costretto l'Ente a chiudere le case dello studente (quasi completamente) e le mense». Il presidente dell'Ersu ricorda che i vari decreti ministeriali, le ordinanze presidenziali e sindacali hanno impedito all'ente di riprendere la normale attività: «La riapertura è passata attraverso il vaglio dei protocolli per la sicurezza dal contagio, che hanno portato vincoli nella gestione tali da non permettere quella fruizione a cui ci si era abituati». Pertanto niente assembramenti nelle case dello studenti, chiusura delle piccole cucine che servivano agli universitari per preparare i pasti e inoltre un utilizzo limitato delle camere con una conseguente riduzione della disponibilità dei posti letto da 550 a circa 400.

«Per poter riaprire le mense si è passati attraverso una contrattazione con la ditta appaltatrice - scrive Camoglio - il braccio di ferro ha portato, in extremis, a risolvere per il mese di luglio (con bassa presenza degli studenti) una fornitura di un minimo di 300 pasti da asporto al giorno. La qualità del pasto è stata verificata nella prima giornata di apertura e si è dimostrata insufficiente. Conseguentemente questo Ente ha rappresentato alla ditta la protesta degli studenti, richiedendo una tipologia di pasti più adeguata alle necessità. Con la ditta si è aperta un'immediata contrattazione per poter portare da lunedì prossimo un'adeguata qualità dei pasti».





 

2 - L’UNIONE SARDA di venerdì 3 luglio 2020 / Speciale SARDEGNA ESTATE - Pagina V
IL GIGANTE PUGILATORE?
ERA UN ASPIRANTE GLADIATORE

di Marianna Guarna
Non sono pugilatori. E non sono neppure scalatori delle mura dei nuraghi, come si era ipotizzato. I meravigliosi colossi in pietra rinvenuti nella piana di Mont'e Prama potrebbero essere giovani inermi che combattevano tra loro per ottenere l'onore di essere consacrati come effettivi dell'esercito sardo in armi. È la straordinaria rivelazione legata a un piccolo frammento di bronzetto proveniente dagli scavi effettuati agli inizi del secolo scorso dall'archeologo Antonio Taramelli nel santuario nuragico di Santa Vittoria di Serri: un braccio immanicato da un guantone che impugna un pugnale. Il manufatto, oggetto di una tesi dottorale presso l'università di Granada, apre nuovi scenari sull'affascinante storia dei Giganti.

Nuova interpretazione
Una nuova interpretazione che gli archeologi Giacomo Paglietti, direttore del Museo di Villanovaforru e Raimondo Zucca, curatore dell'Antiquaria Arborense, hanno illustrato per la prima volta al pubblico nel corso di una conferenza sul tema “Inermi o pugilatori a Mont'e Prama”. Sulla natura delle statue si dibatte da anni: secondo le ricostruzioni, i colossi si dividono in due categorie, inermi e armati, a loro volta suddivisi in arcieri e guerrieri con spada e scudo. I primi sono giovani fino ai 17 anni, rivestiti di un gonnellino ai fianchi che termina a coda di rondine sui glutei. Non portano armi, ma un pugnale all'interno del guantone destro e sostengono lo scudo per difendersi la testa e il corpo dai colpi di pugnale dell'avversario. È stata la presenza dei tagli che lo scultore dell'epoca ha intenzionalmente riprodotto nel petto e nelle gambe di alcuni pugilatori, colorati con ossidi rossi a rappresentare il sangue, a solleticare la curiosità degli studiosi che sono giunti a una conclusione: quelle statue raccontano di sanguinose lotte di iniziazione dei giovani sardi del IX secolo a.C. Mont'e Prama continua a regalare pagine di storia. «L'eccezionale restauro effettuato dal Centro di conservazione e restauro di Li Punti - spiega Giacomo Paglietti - permette di evidenziare sempre più la stretta connessione tra la grande statuaria in pietra e la piccola bronzistica. E di conseguenza il legame tra questo angolo remoto del Sinis e il mondo nuragico regionale».

Riti di passaggio
A oltre 40 anni da quella formidabile scoperta, gli studi non si fermano. «Quelle di giovani vigorosi che tremila anni fa - continua Paglietti - si confrontavano corporalmente e alla pari in agoni sportivi, non letali, forse all'interno di riti di passaggio o di iniziazione all'età adulta». Certo non si può parlare di verità univoche. «Ciò che ci insegna questa straordinaria scoperta, dopo cent'anni, di un braccio di statuina in bronzo con manicotto e mano guantata che impugna un pugnale, proveniente dal tempio all'aperto di Santa Vittoria di Serri - afferma Raimondo Zucca - è che sappiamo sempre troppo poco del mondo antico».

Un bronzetto
Questa nuova chiave di lettura, però, sembra escludere le primitive ipotesi secondo cui le più numerose statue di Mont'e Prima, 25 su circa 40, erano pugilatori o scalatori delle mura dei nuraghi che si difendevano con lo scudo dai nemici sferrando terribili destri con il pugno guantato. Secondo l'archeologo, questa lotta di iniziazione dei giovani sardi seguirebbe le logiche più arcaiche. «Un esempio luminoso - dice Zucca - è l'iniziazione dei giovani di Sparta, che iniziava da fanciulli con l'agone, senza vesti, se non un mantello, senza calzari, senza cibo, con un solo mezzo, un pugnale». Gli indizi sono tanti, come la manina di bronzetto di Monte Benei, a pochi chilometri dall'area che ha ridato alla luce i guerrieri: un bronzetto che offre a due contendenti i due pugnaletti a elsa gammata, necessaria per lo scontro a primo sangue.





 

3 - L’UNIONE SARDA di venerdì 3 luglio 2020 / SASSARI E ALGHERO - Pagina 40
Sassari. Dopo la decisione di far decadere i rappresentanti di studenti e dottorandi
ELEZIONI DEL RETTORE, NUOVO SCONTRO
I sindacati: “Carpinelli fissi la data”. La replica: la prossima settimana

«Alla fine della settimana, o nei primi giorni della prossima, fisserò le elezioni». Parola di rettore uscente, con mandato che scadrà il 31 ottobre. Le nuove elezioni si terranno entro quel mese. Massimo Carpinelli cita l'articolo 7 del Decreto legge 22/2020 convertito, con modificazioni, dalla legge 41/2020, che «sospendeva sino al 30 giugno le procedure elettorali». Lo stesso articolo invocato nel duro comunicato delle Segretarie provinciali Flc-Cgil, Federazione Cisl, Università Federazione Uil Scuola Rua, Fgu/Gilda Unams e Rsu. «Si invita il rettore uscente a porre in essere senza indugio ogni adempimento di legge riservato alla sua competenza, diretto a garantire il tempestivo e corretto svolgimento delle operazioni elettorali per il rinnovo del mandato rettorale, dando immediata applicazione alla legge, nel rispetto del basilare principio di parità di trattamento e con l'osservanza dell'obbligo di trasparenza».

La contestazione sindacali

Nel corso dell'ultima seduta del Senato accademico lo stesso rettore uscente ha «comunicato la decadenza, con decorrenza 15 luglio 2020, dei rappresentanti degli studenti, specializzandi e dottorandi di ricerca eletti negli organi accademici dell'Ateneo, in quanto sarebbero giunti alla scadenza naturale del mandato, previsto per la fine di maggio 2020». Le sigle sindacali evidenziano come la legge indichi che i componenti degli organi collegiali e monocratici degli Atenei «proseguono nell'incarico fino al subentro dei nuovi organi, anche eventualmente in deroga alle durate previste per i singoli mandati».

Poi l'affondo: «Non risulta che il rettore uscente abbia dimostrato altrettanto zelo nel preannunciare l'imminente decadenza di sé stesso ovvero di altri soggetti presenti negli Organi di governo, di cui egli stesso ha orientato a suo tempo la nomina. Forse c'è la malcelata insofferenza per le posizioni spesso assunte dalla componente studentesca, che ha un peso non irrilevante nell'elezione del nuovo rettore?»

Il futuro

Massimo Carpinelli ribatte: «Non ho detto questo, tanto che i rappresentanti degli studenti li ho convocati per il Senato accademico di lunedì». E replica sottolineando l'emergenza provocata dal Covid-19 e la veloce risposta dell'Ateneo sassarese a un'emergenza complessa: «La nostra Università è stata la prima amministrazione in Sardegna a utilizzare lo smart working per gli impiegati e tra le prime in Italia a consentire agli studenti di sostenere lezioni ed esami on line».

La proclamazione della data per le elezioni dovrebbe depotenziare la polemica. A quel punto i candidati potranno presentarsi ufficialmente, anche se le disposizioni anti Covid-19 rendono complicata la campagna elettorale. I candidati per ora ufficiali (anche se si fanno anche altri nomi) sono Giampaolo Demuro, direttore del Dipartimento di Giurisprudenza; Gavino Mariotti, professore ordinario del Dipartimento di Scienze umanistiche e sociali; Plinio Innocenzi, professore ordinario nel Dipartimento di Chimica e Farmacia.

Giampiero Marras




 

La Nuova Sardegna

 

 

 

 

4 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 3 luglio 2020 / SASSARI - Pagina 17
Università >> La protesta
I SINDACATI: «IL RETTORE INDÌCA SUBITO LE ELEZIONI»
Protesta per la decisione sulla decadenza dei rappresentanti degli studenti
Le segreterie provinciali: obbligo di trasparenza e parità di trattamento

SASSARI Sindacati sul piede di guerra per la vicenda dei rappresentanti degli studenti, specializzandi e dottorandi di ricerca eletti negli Organi accademici dell'Ateneo, per il biennio 2018/2020. Nell'ultima riunione del Senato accademico, infatti, il rettore uscente Massimo Carpinelli avrebbe comunicato la decadenza dei rappresentanti con decorrenza 15 luglio 2020. «Nell'attesa che il rettore emani il decreto per indire l'elezione del proprio successore, assicurando così l'osservanza della legge - hanno sottolineato le segreterie provinciali di Flc-Cgil Federazione Cisl Università, Federazione Uil Scuola Rua, Fgu/Gilda Unams e Le Rsu - apprendiamo con una certa sorpresa la notizia della decadenza, in quanto sarebbero a suo dire giunti alla scadenza naturale del mandato, previsto per la fine di maggio 2020, con una possibile proroga degli stessi ai sensi della Legge n. 444/1994. Infatti l'interesse generale, di cui come sindacati siamo portatori, impone che in ogni momento sia assicurato il corretto funzionamento degli Organi di governo dell'Ateneo senza infingimenti o, peggio, deprecabili strumentalizzazioni in danno di alcune componenti e a vantaggio di altre».La sorpresa dei sindacati, dunque, nasce dalla motivazione posta dal rettore a fondamento del "preavviso di decadenza" secondo la quale «solo per loro parrebbe rilevare l'emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del Covid-19 che, non avendo consentito di procedere al rinnovo delle suddette rappresentanze entro la scadenza naturale del mese di maggio 2020 (come previsto dal vigente Regolamento elettorale), oggi le priverebbe inesorabilmente di qualunque residua funzione rappresentativa. In realtà così non è». I sindacati evidenziano che per espressa previsione dell'art. 7 del D. L. 8 aprile 2020 n. 22, coordinato con la Legge di conversione 6 giugno 2020, n. 41, «i componenti degli organi collegiali e monocratici degli Atenei proseguono nell'incarico fino al subentro dei nuovi organi, anche eventualmente in deroga alle durate previste per i singoli mandati dall'articolo 2 della legge 30 dicembre 2010, n. 240, e dall'articolo 4 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 febbraio 2003, n. 132, nonché alle disposizioni di legge o statutarie che prevedano limitazioni alle relative funzioni». I sindacati citano un caso tra i tanti, ma solo a titolo di esempio: «quello di una delle componenti esterne in Consiglio di amministrazione, la quale ha operato notoriamente in una condizione di incompatibilità per tutta la durata dell'incarico (2015-2019), in violazione dell'art. 63, comma 7 lettera c) dello Statuto, il cui rinnovo il rettore uscente ha riproposto (avendone già caldeggiato la nomina nel 2015) al Senato Accademico nella seduta del 26 luglio 2019, ma stavolta senza successo».In conclusione, le segreterie provinciali che firmano il documento sindacale, invitano il rettore uscente «a porre in essere senza indugio ogni adempimento di legge riservato alla sua competenza, diretto a garantire il tempestivo e corretto svolgimento delle operazioni elettorali per il rinnovo del mandato rettorale, dando immediata applicazione all'art. 7 del D. L. n. 22/2020 convertito, con modificazioni, dalla Legge n. 41/2020, nel rispetto del basilare principio di parità di trattamento e con l'osservanza dell'obbligo di trasparenza». (red.cro.)






 

5 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 3 luglio 2020 / SASSARI – Pagina 17
Foto e documenti per creare il museo della Quarantena
SASSARI Un museo della Quarantena del Covid-19 anche a Sassari, così come sta avvenendo in altre parti d'Italia e negli Stati Uniti.L'idea è maturata nell'ambito del Centro per gli Studi Antropologici, Paleopatologici e Storici dei popoli della Sardegna e del Mediterraneo, del Dipartimento di Scienze Biomediche, e del consiglio del corso di Laurea in Infermieristica. L'obiettivo è quello di ricostruire i due mesi di lockdown che hanno cambiato le vite di tutti nel particolare contesto territoriale, politico-istituzionale e sanitario di Sassari. Si punta ade accogliere documenti, immagini, foto, dipinti, oggetti d'uso, dispositivi di protezione individuale, tute, mascherine, guanti, disinfettanti e strumenti di rilevazione della temperatura e tamponi.Attraverso le immagini, il museo documenterà l'attività delle unità di crisi, l' organizzazione sanitaria, i principali presidi sanitari, la organizzazione del triage e pre-triage, la vestizione e la svestizione del personale sanitario, variamente impegnato nella guerra al coronavirus nelle varie strutture, nei reparti Covid-19, nei laboratori. Nel programma ideato per la realizzazione del museo saranno coinvolti la Aou Sassari, l'Ats, la facoltà di Medicina e Chirurgia, i dipartimenti e l'Ateneo turritano. La raccolta offrirà una preziosa documentazione che invece manca totalmente per le epidemie del passato e costituirà una base di conoscenza dell'impatto, delle reazioni, delle aspettative e delle paure della comunità, le cui dinamiche consolidate in ambito sociale ed economico, hanno dovuto interagire con le regole dettate dalle istituzioni pubbliche nell'emergenza. Insomma, verrà messo insieme un patrimonio di base per approfondimenti e studi in grado di guidare le politiche sociali e sanitarie anche nel malaugurato caso di future emergenze. L'indirizzo a cui far arrivare manufatti, immagini, foto - con relativa didascalia che indichi autore, oggetto, data, motivo della scelta - sarà comunicato a breve.






 

6 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 3 luglio 2020 / PORTO TORRES - Pagina 19
Lo studioso sulla scoperta del mosaico. L'assessore: «Valuteremo cosa fare»
MASTINO: «NUOVE RISORSE PER LO SCAVO»

PORTO TORRES «C'è l'esigenza immediata di trovare risorse per estendere lo scavo, che è in una posizione centrale, visibilissimo ai turisti che con la nave sbarcano al porto. Può essere un bel biglietto da visita per Porto Torres». È l'autorevole parere di Attilio Mastino, grande storico ed epigrafista, per otto anni pro-rettore e per altri otto Magnifico Rettore dell'Università di Sassari. Idea condivisa da Alessandro Teatini, professore associato di archeologia e storia dell'arte romana presso il Dipartimento di Storia, Scienze dell'Uomo e della Formazione dell'Università di Sassari, dopo una visita a sorpresa in via Ponte Romano nel sito oggetto degli scavi di archeologia preventiva propedeutici alla posa dei cavi della rete del gas finanziati da Italgas.I due illustri ospiti sono stati accolti dalla funzionaria archeologa della Soprintendenza Nadia Canu e dall'archeologa e coordinatrice delle indagini Antonella Pandolfi mentre gli operai della Luciano Sini Srl continuavano a liberare dalla terra lo splendido mosaico venuto alla luce che man mano assume contorni più definiti. «Sono rimasto impressionato dalla freschezza di questo mosaico, dalla sua colorazione in bianco e nero ai margini, secondo la tradizione urbana di Roma e le eredità locali, ma policromo e geometrico al centro, con un disegno complicatissimo e originale, unico, espressione di maestranze africane. Inoltre dalla ricchezza di questa villa che s'affaccia sul mare, una domus analoga a quella bellissima scoperta sul colle del Faro con la celebre iscrizione», ha aggiunto Mastino. Sulle voci di un imminente chiusura dello scavo, «valuteremo la possibilità di fare nuovi saggi e seguire soluzioni alternative», dice l'assessore ai Lavori pubblici Alessandro Derudas. «Noi vorremmo ovviamente chiudere il cantiere dal gas, ma se le condizioni impediscono determinati passaggi, dobbiamo studiare varianti. Nulla è ancora deciso, siamo in fase interlocutoria sia con la Soprintendenza che con l'azienda incaricata dell'appalto. Tutti abbiamo come obiettivo quello di scegliere la soluzione ottimale».
Emanuele Fancellu

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