Press review

Rassegna quotidiani locali a cura dell’Ufficio stampa e redazione web
02 June 2020

L'Unione Sarda

 


 

1 - L’UNIONE SARDA di martedì 2 giugno 2020 / PRIMA
L’analisi
LE SFIDE DELLA SCIENZA

di Aldo Berlinguer
La pandemia sembra finalmente superata e gradualmente torniamo alla normalità. Ma i danni sono ingenti, molti ancora da conteggiare. In questa vicenda hanno perso tutti: cittadini, famiglie, imprese. Forse solo la scienza, pur divisa su tutto e fra tante polemiche anche mediatiche, parrebbe uscirne “vincitrice”, avendo convinto tutti che senza di essa non c'è futuro. Il dato non è banale. (...) segue a pagina 9

PRIMO PIANO - Pagina 9   segue dalla prima
Le sfide della scienza
(...) Nell'antichità le pandemie erano infatti un flagello divino, un fatto di natura contro il quale si poteva solo pregare. Oggi, con chiese, sinagoghe, moschee chiuse, la speranza è stata riposta nella scienza, dalla quale si attendono risposte concrete. Nessuno dubita infatti che arriverà un vaccino; al massimo ci si chiede quanto tempo impiegherà. Pure la politica, consapevole dei propri evidenti limiti, cerca opportunisticamente di delegare decisioni cruciali (con rischi e responsabilità connesse) agli scienziati.

E almeno la scienza sfata alcuni falsi miti, come la semplificazione sovranista delle porte chiuse. Il boom di contagi in Brasile è difatti eloquente. Noi stessi, un domani, saremo nuovamente a rischio. Basterà un turista infetto e sarà tutto da rifare. Del resto sono anni che gli scienziati ce lo dicono. Le politiche predatorie, sperequate ed inquinanti dei Paesi del terzo mondo sono affare anche nostro. Dopo poco i danni prodotti bussano da noi. Per cui, c'è poco da fare: dinanzi a fenomeni planetari, siamo tutti cittadini globali.

Ma la scienza dove alberga? In Europa (più che altrove) all'interno delle Università. E l'Università è pronta a raccogliere queste grandi sfide globali? La Commissione UE ci invita, da anni, a investire in formazione, ricerca e innovazione. Nel summit di Goteborg del 2017, tutti i leaders hanno rilanciato lo spazio europeo dell'istruzione superiore (di cui al Processo di Bologna), consapevoli che nel 2025 almeno la metà delle posizioni lavorative richiederà competenze tecnologiche elevate. Si è così dato vita al progetto Civis, con il finanziamento di alcuni atenei europei fortemente internazionalizzati. Tra le priorità individuate: informatizzazione dei processi, internazionalizzazione dei percorsi (compresa la conoscenza linguistica), approccio interdisciplinare alla ricerca e alla didattica, rapporto virtuoso tra Università e industria, formazione permanente. Anche la programmazione strategica è essenziale, per scegliere i settori ove investire maggiormente; ancor più per gli Atenei periferici, impegnati a colmare il gap territoriale.

E noi, abbiamo recepito il messaggio? Oppure preferiamo rassegnarci all'ordinaria amministrazione e dividerci stanze e spiccioli, piuttosto che meriti e progetti? Insomma, la pandemia offre a scienza e università un ruolo centrale nell'evoluzione della nostra società. È un'occasione irripetibile: dimostrare di meritarselo. «Chi non può quel che vuol, quel che può voglia», diceva Leonardo. L'Università ha uomini e mezzi all'altezza della sfida, vogliamola cogliere appieno.
ALDO BERLINGUER
UNIVERSITÀ DI CAGLIARI



 

 

2 - L’UNIONE SARDA di martedì 2 giugno 2020 / AGENDA - Pagina 29
Seminari Ateneo
Prosegue domani alle 16 il percorso multidisciplinare dell’Università. Quattro seminari approfondiranno gli obiettivi 6, 7 10 e 13 indicati dall’Onu. Gli incontri dell’Ateneo si svolgono online. Dopo il seminario di Alessandra Carucci, docente di Ingegneria sanitaria-ambientale, e di Donatella Petretto, docente di Psicologia clinica, domani Fabrizio Pilo (docente di Sistemi elettrici per l’energia) interverrà su “Energia pulita e accessibile”.




 

La Nuova Sardegna


 

 

3 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 2 giugno 2020 / OLBIA - Pagina 32
Expo, il Comune sfratta il ristorante Corte del re

L'EDIFICIO OSPITERÀ UNA SEDE DELL'UNIVERSITÀ
L'imprenditore Luca Cassitta: il contratto scade nel 2026

OLBIA L'università lascerà l'aeroporto e approderà nel centro storico. Le sedi saranno due: il palazzo Giordo (ex Standa e Oviesse) e l'Expo Olbia. E a farne le spese sarà il ristorante La Corte del re, che si trova proprio negli stabili dell'Expo, in via Porto Romano. Ma l'operazione non appare poi così semplice, tanto che il Comune e il titolare del ristorante se la vedranno direttamente in tribunale. Poco più di un anno fa, nell'aprile del 2019, l'amministrazione comunale aveva infatti comunicato la disdetta per finita locazione del contratto stipulato nel 2008 tra la società Corte del re e la partecipata Olbia Expo srl, sciolta nel 2012 e alla quale è poi subentrato il Comune. Questo l'obiettivo dell'amministrazione: assegnare l'Expo al consorzio di gestione del polo universitario olbiese. Ma c'è un problema: la società Corte del re, un anno dopo la revoca del contratto di locazione, non ha ancora lasciato la struttura. Ne è così nato un braccio di ferro. Lo scorso 30 aprile il Comune ha quindi inviato un nuovo sollecito, mentre il 26 maggio la giunta Nizzi, con una apposita delibera, ha infine autorizzato «la proposizione dell'azione di sfratto per finita locazione avanti il tribunale di Tempio».

Luca Cassitta, titolare della Corte del re, non ci sta. Nelle scorse settimane, attraverso una lettera in risposta al sollecito del 30 aprile, ha per esempio sostenuto che il contratto di locazione scadrà nel 2026. «Il Comune ci deve risarcire per via dei danni causati dalla chiusura dell'attività. Noi lì abbiamo fatto degli investimenti. Le attività non si chiudono per dei capricci. Se ci pagano, noi ce ne andiamo» commenta l'imprenditore. Dunque, il braccio di ferro è destinato a continuare. E questo mentre vanno avanti (anche se a rilento) le operazioni che permetteranno il trasferimento del polo universitario di Olbia nel cuore della città. Buona parte delle attività didattiche si svolgeranno all'interno di palazzo Giordo, in corso Umberto, dove i lavori di restyling non sono ancora cominciati. La vera sede dell'università sarà invece l'Expo di via Porto Romano, che ospiterà l'aula magna e gli uffici amministrativi. Del consorzio di gestione del polo universitario fanno parte Comune, università di Sassari, Aspo, Sinergest, Geasar, Area marina di Tavolara, Cipnes e Istituto Euromediterraneo

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