Press review

Rassegna quotidiani locali a cura dell’Ufficio stampa e redazione web
20 May 2020

L'Unione Sarda


 

1 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 20 maggio 2020 / CAGLIARI - Pagina 26

Università. Nello staff un docente dell’ateneo
BIMBI PROTAGONISTI DEL PROGETTO ANTI-COVID

Un appello di istituzioni e organizzazioni scientifiche che promuovono la salute, accompagnato da linee guida per uscire dalla crisi provocata dal Covid-19. Alla stesura ha partecipato anche il docente dell'Università cagliaritana Paolo Contu, vicepresidente Iuhpe per l'Europa. È l'Unione internazionale per la promozione della salute e l'educazione sanitaria. I bambini sono protagonisti dell'iniziativa intitolata “Una prospettiva dI promozione della salute sul Covid-19: Teniamo il cavallo di Troia fuori dai nostri sistemi sanitari, promuoviamo la salute per tutti nei tempi di crisi e oltre”. Contiene cinque strategie per affrontare la crisi generata dall'epidemia. Consentono di acquisire le migliori competenze disponibili e di applicarle nella vita quotidiana. Il documento sottolinea in particolare l'obbligo di politiche di equità che privilegino le persone più vulnerabili e più predisposte a subire le conseguenze delle misure introdotte per frenare la pandemia (residenti in quartieri degradati o in insediamenti informali, esclusi dell'economia regolare, senza fissa dimora). Per l'individuazione delle soluzioni più idonee è raccomandata anche la partecipazione dei cittadini.




 

La Nuova Sardegna

 


 

 

2 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 20 maggio 2020 / PRIMA PAGINA
Sassari
Università: il nuovo rettore a settembre    
r. sanna a pagina 13

SASSARI - Pagina 13
UNIVERSITÀ » LE ELEZIONI
I direttori dei dipartimenti: i tempi sono strettissimi, dopo l'estate per andare al voto non bisognerà perdere altro tempo
«IL NUOVO RETTORE ALLA FINE DI SETTEMBRE»

di Roberto Sanna

Giampaolo Demuro: “Ci sono tempi tecnici da rispettare ma sono comunque ottimista, apriremo le urne al massimo all’inizio di ottobre” - Eraldo Sanna Passino: “Potevamo organizzarci meglio, ad aprile eravamo ancora fermi e adesso siamo finiti dentro un imbuto”

SASSARI Fine settembre, al massimo i primi giorni di ottobre. È la data che i direttori dei dipartimenti dell'Università di Sassari indicano come ultima possibile per procedere alle elezioni del nuovo rettore. Elezioni che avrebbero dovuto svolgersi in giugno e che l'emergenza sanitaria ha cancellato dal calendario, col decreto governativo dell'8 aprile che tiene fermo tutto fino al 31 luglio. I tempi adesso cominciano a essere stretti: Massimo Carpinelli, in carica da sei anni, decadrà automaticamente con l'inizio del nuovo anno accademico, il primo di novembre. Sembra una data ancora lontana, è dietro l'angolo: il rettore dovrà bandire le elezioni, quindi gli aspiranti successori avranno tempo fino a un mese prima della data fissata per depositare ufficialmente la candidatura. Con l'estate di mezzo, è tutto un attimo.Nei mesi scorsi l'unico a farsi avanti pubblicamente è stato il direttore di Giurisprudenza Giampaolo Demuro, che si aspetta di andare alle urne «tra settembre e ottobre. La situazione potrebbe sbloccarsi in estate e a quel punto le elezioni potrebbero essere indette. Ci sono anche dei tempi tecnici da rispettare, io sono comunque ottimista e penso che per la fine di settembre, al massimo l'inizio di ottobre si andrà a votare». Domenico Morace, direttore del dipartimento di Scienze umanistiche e sociali, area che dovrebbe esprimere come candidato Gavino Mariotti, ribadisce che «al momento attuale non è comunque pensabile una data a ridosso dell'estate, ci sono troppi adempimenti burocratici. Anche per me scegliere una data tra settembre e ottobre è la soluzione migliore». «Fine settembre mi sembra il momento migliore, sia per consentire una normale campagna elettorale, sia perché ritengo giusto che chi sarà chiamato a esprimere il voto dovrà farlo in una situazione di serenità mentale che, in questa emergenza, certamente non abbiamo avuto» sottolinea Marco Milanese, direttore del dipartimento di Storia, scienze dell'uomo e della formazione. Per Alberto Porcu, direttore di Medicina, non bisognerà arrivare troppo a ridosso del nuovo anno accademico: «Fine settembre mi sembra corretto, non bisogna dimenticare che il nuovo rettore, chiunque sarà, dovrà governare una struttura con un fatturato di cento milioni di euro e non potrà essere catapultato di botto in una realtà così importante».
Eraldo Sanna Passino, direttore di Veterinaria, sottolinea che «a questo punto dipende dal rettore, diciamo che siamo arrivati un po' "lunghi" all'appuntamento perché se è vero che il decreto di aprile ha bloccato tutto, è altrettanto vero che fino a quel momento da noi era tutto fermo. Altre realtà, per esempio la Federico II di Napoli o la Sapienza di Roma, era già avanti nella procedura e hanno avuto modo di fissare già la data. Noi adesso siamo in un imbuto e navighiamo a vista, credo che a giugno si potrebbe fissare una data per settembre». Ludovico Marinò, direttore di Economia, dice che «le disposizioni attuali non sono chiarissime, è certo che comunque serve un congruo lasso di tempo e prima della fine di settembre mi sembra difficile che si possa fare qualcosa». Gerard Aimè Pinna, direttore del dipartimento di Scienze biomediche si attiene alla legge: «c'è un regolamento, c'è anche un decreto, vediamo come evolve. Voglio capire bene com'è la situazione soprattutto perché anche io, il 31 ottobre, sono in scadenza». Antonio Luigi Pazzona, direttore di Agraria, vede come momento ideale «la prima decade di ottobre, ci sono troppi tempi tecnici da rispettare. Per esempio, gli studenti non hanno ancora potuto eleggere la loro rappresentanza». «Andare al voto tra settembre e ottobre mi sembra la data più "umana" anche per permettere un sereno passaggio di consegne. Sempre sperando che non ci sia una seconda ondata dell'emergenza sanitaria» chiude Pierluigi Fiori, direttore di Scienze biomediche.
 






 

3 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 20 maggio 2020 / SASSARI - Pagina 13

Nel 2014 la vittoria di Carpinelli

Le ultime elezioni per eleggere il rettore dell'Università di Sassari risalgono al giugno del 2014, quando Massimo Carpinelli, fisico, ordinario del dipartimento di chimica ed ex preside di Scienze, aveva preso il posto di Attilio Mastino. Carpinelli l'aveva spuntata al ballottaggio su Eraldo Sanna Passino, direttore dell'ospedale veterinario, per 387 voti a 355, al termine di una durissima campagna elettorale cominciata con cinque candidati.

L'emergenza Coronavirus ha fatto slittare l'appuntamento di giugno e il timore che serpeggia negli ambienti è non riuscire a completare la procedura in tempo. A votare saranno i docenti dell'ateneo, i membri del Consiglio degli studenti, i rappresentanti degli studenti nei consigli di dipartimento, i rappresentanti del personale tecnico-amministrativo che sono presenti nel Senato accademico e nel consiglio di amministrazione, il personale tecnico-amministrativo. Nelle prime due votazioni per essere eletti è necessaria la maggioranza assoluta, poi si andrà al ballottaggio.






 

4 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 20 maggio 2020 / LETTERE E COMMENTI - Pagina 45

LA CONOSCENZA È CONDIVISIONE E SCAMBIO DI IDEE

di Plinio Innocenzi,
Università degli Studi di Sassari

La crisi globale creata dall'epidemia ci ha reso familiare un'espressione poco usata in precedenza, in parte proprio per la sua accezione sgradevole: distanziamento sociale. Il distanziamento ci viene richiesto per evitare il diffondere del contagio, eppure è contrario alla natura dell'uomo che secondo Aristotele è un "animale sociale". Questa separazione ci allontana dai nostri affetti ma si deve osservare anche nelle istituzioni che si basano sul vivere e lavorare insieme, come le scuole e le università. La trasmissione della conoscenza avviene attraverso processi complessi, che richiedono un'interazione diretta e in vicinanza, affinché si formi e si sviluppi la discussione e lo spirito critico. La crisi, però, ha richiesto una soluzione rapida che permettesse comunque di continuare l'attività didattica. Scuole e università hanno risposto adottando l'insegnamento a distanza, con modalità varie, che hanno garantito il mantenimento di un contatto costante tra studenti e professori. È lecito domandarsi cosa resterà di questa esperienza al termine della crisi. In questi mesi abbiamo continuato a ripeterci che niente più sarà come prima: ma quanto e come dovremmo cambiare? Una prima lezione che abbiamo appreso dall'esperienza dell'insegnamento a distanza è che questo non può sostituire le forme di apprendimento tradizionale, poiché il contatto tra il docente e lo studente è un elemento fondante dello scambio educativo. L'utilizzo delle tecnologie informatiche ha grandi vantaggi, eppure, come abbiamo avuto modo di verificare, tali tecnologie non sono equamente usufruibili da tutti. Molti studenti hanno ancora grande difficoltà di accesso alla rete, né tutti posseggono gli strumenti idonei per poter seguire le lezioni online. La preparazione del materiale didattico per le lezioni a distanza, inoltre, richiede un approccio professionale grazie al quale, superata la fase pionieristica, i contenuti sono prodotti in centri di produzione audiovisiva specializzati.
L'importanza delle lezioni in presenza non è però solo legata all'interazione tra il docente e lo studente, ma anche a quella degli studenti tra loro, solo così si crea un ambiente di apprendimento complesso. Le tecnologie informatiche già da molto tempo ci permetterebbero di compiere molte delle nostre attività lavorative a distanza. Il motivo per cui non si è ricorso a un uso così esteso di queste tecnologie è proprio perché l'interazione sociale costituisce un momento fondamentale della vita quotidiana. Tuttavia, questa esperienza ci ha anche insegnato che l'utilizzo opportuno e creativo delle tecnologie di cui ora disponiamo può portare a indubbi benefici. Tra questi vi è la formazione permanente, facilitare l'accesso allo studio agli studenti lavoratori e agli studenti dotati di disabilità. Abbiamo anche imparato quanto può essere utile svolgere a distanza molte delle riunioni che avrebbero richiesto spostamenti tediosi e faticosi.I collegamenti a distanza potranno dunque permettere di allargare i nostri orizzonti, e dialogare così con persone che altrimenti non potremmo raggiungere. Si tratta di cogliere pertanto le opportunità che ci offre l'esperienza di questo esperimento forzato, mostrando che effettivamente nulla sarà come prima. E questa differenza sarà data proprio dal considerare quanto prezioso è ogni momento in cui possiamo trovarci e discutere, scambiarci idee, raccontare e scoprire anche attraverso il piacere dell'affabulazione. Si tratta di quel momento magico di condivisione della conoscenza, che si verifica ogni volta che un docente, se ama il proprio lavoro, riesce a trasmettere il piacere di domandare il perché dei fenomeni e dei fatti. Nulla sarà come prima, se utilizziamo questa esperienza non per costruire nuove gabbie virtuali, ma per riscoprire e costruire una nuova "bottega del sapere" fatta di condivisione e presenza.

 

 

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