Press review

Rassegna quotidiani locali a cura dell’Ufficio stampa e redazione web
24 February 2020

L'Unione Sarda

 


 

1 - L’UNIONE SARDA ONLINE di lunedì 24 febbraio 2020 / CRONACA SARDEGNA - SASSARI E PROVINCIA
SASSARI, ANNULLATA LA VISITA DI MATTARELLA
Il presidente "indisposto" per un colpo di freddo

ERA ATTESO ALL'UNIVERSITÀ
Annullata la visita a Sassari del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Il Capo dello Stato era atteso in città per l'apertura dell'anno accademico.

Alla base della decisione ci sarebbe un malessere che avrebbe colpito Mattarella prima della partenza per la Sardegna.
Da quanto trapela, il presidente avrebbe avuto un abbassamento della voce dopo la visita di ieri a Bari.
"Sono profondamente rammaricato che un'indisposizione, conseguente a un colpo di freddo, mi costringa a rinviare l'appuntamento con l'Università di Sassari e a non condividere, come desideravo, l'importante momento dell'inaugurazione dell'anno accademico - scrive il presidente Mattarella in un telegramma inviato al Rettore dell'Università di Sassari, Massimo Carpinelli - Tenevo molto a par1ecipare a questa importante cerimonia e a poter rivolgere un saluto al corpo docente, agli studenti e a tutti coloro che operano nel suo ateneo, oltre che a essere presente in città. Il mio impegno a render visita a UniSassari è, ovviamente, soltanto rinviato e mi propongo di fissare al più presto, d'intesa con lei, una nuova data. La prego di esprimere a tutti coloro che interverranno il mio rammarico e le mie scuse e a rivolgere da parte mia un augurio di buon anno accademico e un saluto di grande cordialità a tutte le componenti dell'Ateneo".

 

 

2 - L’UNIONE SARDA di lunedì 24 febbraio 2020 / REGIONE - Pagina 9

L’ARRICO. Terza visita istituzionale nell’Isola. Poi “battezzerà” il monumento alla Brigata
MATTARELLA, RITORNO IN SARDEGNA
Il capo dello Stato oggi inaugura l’anno accademico dell’ateneo di Sassari

Con Sergio Mattarella non si sa mai se parlerà, quando parlerà, cosa dirà. È così anche per la sua visita di oggi a Sassari, per cui c'è molta attesa anche al di là dell'occasione che lo riporta nell'Isola: cioè l'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università, in agenda per le 11 nella sede storica dell'ateneo. Perché il presidente arriva nei giorni in cui l'Italia è scossa dal coronavirus, e ci si chiede se - dato il contesto scientifico - vorrà dire qualcosa al Paese. Ma siamo anche in piena crisi di Air Italy, e così una delegazione dei lavoratori della compagnia oggi sarà a Sassari per provare a incontrare Mattarella, e chiedergli un impegno sulla vicenda.

APPELLI E PROTESTE. Non solo: anche gli insegnanti precari annunciano una manifestazione davanti all'Ufficio scolastico di via Angioy (a due passi da piazza Università), alle 10 e 15, per protesta contro i criteri per la stabilizzazione definiti dalla legge 159 del 2019. La sezione sassarese del Coordinamento nazionale precari cercherà di consegnare al presidente una lettera. Impossibile sapere in anticipo se Mattarella dedicherà qualche spazio, nella sua mattinata sarda, a queste istanze. Del resto non è neppure detto che intervenga nella cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico: sarà lui a decidere se prendere la parola. Nel precedente cagliaritano, il 2 ottobre 2017, alla fine fece un intervento di sette minuti. Oltre a quella visita, il presidente della Repubblica è stato in Sardegna - in veste ufficiale - anche il 26 febbraio 2018, quando nella sede del Consiglio regionale partecipò alle celebrazioni per i 70 anni dello Statuto speciale sardo. La frequentazione di Mattarella con l'Isola è poi legata alle vacanze estive, trascorse varie volte (l'ultima nel 2019) alla Maddalena.

IL PROGRAMMA. Ciò che è certo è che oggi il capo dello Stato arriverà direttamente dall'aeroporto militare di Alghero all'Università, dove sarà ricevuto dal rettore Massimo Carpinelli, insieme al ministro per l'Università e la ricerca Gaetano Manfredi. Saranno presenti il presidente della Regione Christian Solinas e il sindaco di Sassari Nanni Campus. La cerimonia di inaugurazione dovrebbe essere aperta dall'intervento del ministro, mentre la prolusione sarà affidata a Carlotta Sami, portavoce dell'alto commissariato Onu per i rifugiati. Oltre alla relazione del rettore Carpinelli, gli altri interventi previsti sono quelli dello studente Francesco Lugli, della più giovane neoassunta dell'ateneo Michela Patta e del Pontefice Massimo dell'Associazione goliardica turritana, Lorenzo Granieri. Nell'aula magna sarà ammesso solo chi ha l'invito o l'accredito, ma si potrà seguire tutto in streaming sul sito www.uniss.it. Dopo la cerimonia, Mattarella si sposterà in piazza Castello dove sarà inaugurato il monumento ai caduti della Brigata Sassari. Come già accaduto in occasione della visita del presidente Napolitano nel 2012, la tappa sassarese si chiuderà al cimitero, dove l'attuale capo dello Stato renderà privatamente omaggio alle tombe dei suoi predecessori Antonio Segni e Francesco Cossiga.

 

 

3 - L’UNIONE SARDA di lunedì 24 febbraio 2020 / Speciale SALUTE - Pagina VII

ENDOCRINOLOGIA

Nausea e vomiti, spie dell’ipercalcemia
Mi è stato riscontrato un aumento significativo del calcio nel sangue: cosa succede? Risponde ANDREA LOVISELLI, 67 anni, direttore Endocrinologia Policlinico Duilio Casula Aou Cagliari

L'aumento del calcio nel sangue o ipercalcemia, è la spia di una alterazione del metabolismo osseo o renale. Inizialmente può essere asintomatica ed essere scoperta incidentalmente a seguito di un check up; quando è moderata può manifestarsi con sintomi quali nausea, vomito, dolori addominali, letargia e nei casi più gravi con instabilità
motoria e alterazioni dello stato di vigilanza fino al coma. Un corretto iter diagnostico, fondamentale per impostare un adeguato trattamento, inizia con la determinazione del Paratormone nel sangue (PTH): un valore aumentato o normale ma inappropriato rispetto alla concomitante ipercalcemia è indicativo di iperparatiroidismo primitivo, causa più frequente di ipercalcemia. Viceversa, livelli di PTH bassi suggeriscono altre cause di prevalente origine neoplastica. Al Policlinico di Monserrato abbiamo attivato un ambulatorio dedicato a cui sono afferiti oltre 500 pazienti, spesso reduci da un rimpallo fra vari specialisti.

 

4 - L’UNIONE SARDA di lunedì 24 febbraio 2020 / Speciale SALUTE - Pagina VII
REUMATOLOGIA
Lupus, quei sintomi da non sottovalutare

Il Lupus eritematoso sistemico è curabile ?
Risponde ALBERTO CAULI, 54 anni, professore e direttore Reumatologia Policlinico Duilio Casula Aou Cagliari

Il Lupus Eritematoso Sistemico, chiamato anche Les, è una malattia autoimmunitaria che può interessare tutti gli organi del corpo, causata da una disregolazione del sistema immunitario a seguito della quale l'organismo viene “aggredito da se stesso”. La malattia è più frequente nelle giovani donne in età fertile e può interessare organi quali articolazioni, sangue, sistema nervoso, reni, cuore, polmoni, cute; in pratica tutto l'organismo può essere coinvolto, spesso con febbricola e astenia generale. La malattia spesso riconosce una predisposizione genetica e si caratterizza per la presenza nel sangue di autoanticorpi, utili ai fini diagnostici. Grazie a diagnosi più precoci, nuovi farmaci e protocolli terapeutici, la prognosi è migliorata consentendo, nella maggior parte dei casi, una buona qualità di vita e il controllo delle manifestazioni patologiche. In caso di sospetto di Les da parte del medico di famiglia, è importante un invio tempestivo del paziente al centro di Reumatologia di riferimento per la presa in carico.

 

5 - L’UNIONE SARDA di lunedì 24 febbraio 2020 / CULTURA - Pagina 30
Il Vaso di Dueno
Bartolomeo Porcheddu presenta “Il Vaso di Dueno: il più antico documento latino scritto in sardo”. L'incontro, promosso dall'associazione dall'associazione “Riprendiamoci la Sardegna” si terrà alle 20, nell'Aula Capitini (Facoltà di Studi Umanistici) in via Trentino a Cagliari.

 

 

 

 

La Nuova Sardegna



 

ULTIM’ORA
6 - LA NUOVA SARDEGNA ONLINE di lunedì 24 febbraio 2020 / Sassari – Cronaca
https://www.lanuovasardegna.it/sassari/cronaca/2020/02/24/news/universita-il-presidente-mattarella-rinvia-la-visita-a-sassari-1.38510364
UNIVERSITÀ, IL PRESIDENTE MATTARELLA RINVIA LA VISITA A SASSARI
Il capo dello stato, colpito da una influenza, ha fatto sapere che programmerà la visita in città per i prossimi mesi

SASSARI. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha dovuto rinviare la visita a Sassari e non sarà presente all'inaugurazione dell'anno accademico all'università cittadina. Colpito da una influenza e da un abbassamento della voce, dopo la visita di ieri a Bari, il capo dello stato ha annunciato che verrà a Sassari nei prossimi mesi. A confermare la notizia, anche il presidente della Regione Christian Solinas.

«Sono profondamente rammaricato che un'indisposizione, conseguente a un colpo di freddo, mi costringa a rinviare l'appuntamento con l'Università di Sassari e a non condividere, come desideravo, l'importante momento dell'inaugurazione dell'anno accademico - scrive il presidente Mattarella in un telegramma inviato al Rettore dell'Università di Sassari, Massimo Carpinelli - Tenevo molto a partecipare a questa importante cerimonia e a poter rivolgere un saluto al corpo docente, agli studenti e a tutti coloro che operano nel suo ateneo, oltre che a essere presente in città. Il mio impegno a render visita a Sassari è, ovviamente, soltanto rinviato e mi propongo di fissare al più presto, d'intesa con lei, una nuova data. La prego di esprimere a tutti coloro che interverranno il mio rammarico e le mie scuse e a rivolgere da parte mia un augurio di buon anno accademico e un saluto di grande cordialità a tutte le componenti dell'Ateneo».

 

 


7 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 24 febbraio 2020 / PRIMA PAGINA

Omaggio al coraggio e al valore della Brigata. «Segni e Cossiga miei illustri predecessori»
MATTARELLA: «CARI AMICI DI SASSARI»
Il nodo dei trasporti: «Non possono esistere cittadini con minori opportunità rispetto ad altri»

di SERGIO MATTARELLA
Presidente della Repubblica

Ringrazio il direttore della “Nuova Sardegna” di avermi invitato a rivolgere, tramite il suo giornale, un breve, caloroso saluto alla città di Sassari e ai suoi abitanti, in occasione della mia partecipazione alla cerimonia di apertura dell’anno accademico della locale università. La gente sassarese si è sempre contraddistinta per la straordinaria capacità di rimanere orgogliosamente fedele alla propria specificità e alle proprie tradizioni e, nel contempo, di partecipare attivamente, con il proprio prezioso apporto, alla costruzione della comunità nazionale. È a tutti noto il coraggio e il valore della Brigata Sassari durante la Grande Guerra. Anche oggi, le donne e gli uomini della Sassari continuano a fornire il proprio contributo al mantenimento della pace, impiegati in diversi teatri di gravi crisi nel mondo.
Sassari può anche vantare il raro privilegio di aver dato i natali a ben due miei illustri predecessori alla Presidenza della Repubblica: Antonio Segni e Francesco Cossiga. Con il prestigio della sua università, la vivacità intellettuale e culturale dei suoi abitanti, l’intelligenza volitiva della sua gente, Sassari si è posta sempre come un ponte tra la Sardegna e l’Italia, in un virtuoso e fecondo processo di reciproca integrazione. Davanti alle numerose sfide che la globalizzazione oggi ci pone, con il suo carico di speranza e di inquietudine, occorre che lo Stato centrale si faccia carico di preservare la peculiarità della comunità sassarese, assecondando e proteggendo la sua antica vocazione all’apertura. A cominciare proprio dalla questione dei trasporti e delle comunicazioni, senza i quali non ci possono essere integrazione, innovazione e sviluppo. Perché – come ho spesso sottolineato – nella nostra Repubblica non possono esistere cittadini con minori opportunità rispetto ad altri e la distanza territoriale non può diventare motivo di emarginazione o esclusione.
A coloro che lavorano nel giornale, ai suoi lettori e ai sassaresi tutti, rivolgo il mio augurio più fervido di progredire sempre, conservando l’identità e l’orgoglio per le proprie radici.

 


8 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 24 febbraio 2020 / PRIMO PIANO - Pagina 2

LA VISITA DEL PRESIDENTE / Il capo dello Stato parteciperà all'inaugurazione dell'anno accademico
Previsto un incontro con Solinas. Alla cerimonia anche il ministro Manfredi

ARRIVA MATTARELLA 
PRIMA VOLTA A SASSARI

di Giovanni Bua
SASSARI Tutto pronto per la mattinata del presidente Mattarella. Che nel giro di poche ore riuscirà a mettere in fila una serie di eventi storici per la città, la sua università, la Brigata Sassari. I dettagli della visita ormai sono quasi tutti svelati e sono stati messi a punto ieri nell'ultima visita degli addetti al cerimoniale del Presidente. Gli appuntamenti del capo dello Stato saranno tutti concentrati nell'arco della mattinata e Mattarella all'ora di pranzo sarà già a bordo del volo di Stato che lo riporterà a Roma. L'arrivo è per questa mattina presto all'aeroporto militare di Alghero. Ad accogliere il capo dello Stato, che viaggerà con il suo consigliere personale nel settore degli affari militari, Roberto Corsini, sarà la prefetta Maria Luisa D'Alessandro, che da settimane sta coordinando il tavolo che gestisce tutti i dettagli della mattinata. Il presidente a quel punto si dirigerà alla sede centrale dell'Università, completamente liberata dalle auto già da ieri sera e controllata palmo a palmo dall'imponente dispositivo di sicurezza che farà da discreto angelo custode alla visita. Ad attenderlo fuori dall'Ateneo il presidente della Regione Christian Solinas, l'amministratore unico della Provincia Pietrino Fois, e il vicesindaco Gianfranco Meazza (il sindaco Campus è fuori città da venerdì «per impegni presi in precedenza e non annullabili»), oltre ad altre autorità cittadine. Ad accogliere il presidente della Repubblica dentro l'Ateneo sarà invece il rettore Massimo Carpinelli, vero protagonista dell'arrivo di Mattarella in città, insieme al ministro dell'Università e della Ricerca Gaetano Manfredi, arrivato a Sassari ieri sera. Carpinelli condurrà il presidente nel suo ufficio per un incontro privato. Poi Mattarella, dopo aver firmato il "libro d'onore" dell'Ateneo, riceverà, sempre nella stanza del Rettore, il governatore Solinas per un breve saluto. A quel punto Carpinelli indosserà toga ed ermellino e inizierà la cerimonia in aula magna (sigillata dalle 10.15) per la cerimonia di inaugurazione del 458º anno accademico, con il presidente seduto in prima fila nella parte destra della sala con al suo fianco il governatore Christian Solinas e il sottosegretario alla Difesa Giulio Calvisi. In sala, tra le tante autorità presenti, anche i figli dei due presidenti che Mattarella onorerà a fine mattinata con una visita al cimitero: Mariotto Segni e Giuseppe Cossiga. La cerimonia sarà aperta dai saluti del ministro Manfredi, a cui seguirà la relazione del rettore Carpinelli, la prolusione, affidata a Carlotta Sami, portavoce dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, dedicata a "Rifugiati, la sfida dell'accesso all'istruzione superiore. Una grande opportunità per le università italiane". Sono previsti inoltre gli interventi di uno studente e di un componente del personale tecnico amministrativo. In particolare, prenderanno la parola Francesco Lugli, 22enne di Rimini - primo tra gli ammessi alla Scuola Superiore di Sardegna dell'Università di Sassari - e Michela Patta, la più giovane neoassunta tra i dipendenti dell'Ateneo (è nata nel 1985). Il pontefice massimo dell'Agt Lorenzo Granieri consegnerà invece, a margine della cerimonia, la feluca di Giurisprudenza al capo dello Stato. Non è previsto, come protocollo, nessun intervento del presidente. Che comunque, eventualmente, parlerà per ultimo. In sala il coro dell'università e la banda della Sassari in uniforme storica. E proprio alla Brigata è dedicata la seconda tappa prevista. Il presidente, insieme a Corsini, raggiungerà infatti piazza Castello, con l'arrivo previsto alle 12.15 da via Cagliari. Verrà accolto nella parte alta della piazza da Solinas e dalle altre autorità cittadine e, un passo indietro, dal sottosegretario Giulio Calvisi e dal comandante della Sassari, Andrea Di Stasio. La banda della Brigata suonerà l'inno di Mameli e, dopo, la marcia d'ordinanza dell'Esercito "4 maggio", durante la quale il presidente passerà in rassegna i militari schierati, il picchetto d'onore e la bandiera di guerra del 152° che si inchinerà (unico caso previsto) di fronte al capo dello Stato. A quel punto il presidente arriverà sul lato sinistro del monumento dedicato alla Brigata Sassari, e Calvisi e Di Stasio taglieranno il nastro, probabilmente con la pattadesa del comandante della Sassari, alla presenza del presidente (che, secondo il rigido protocollo del Quirinale, non taglia mai alcun nastro o inaugura in prima persona). A quel punto partirà l'inno della Brigata "Dimonios", cantato anche da alcune scolaresche cittadine che saranno nella parte bassa della piazza. Anche in questo caso non è previsto alcun intervento ufficiale del presidente, che potrebbe però decidere di dire qualche parola. O di visitare, come hanno fatto i suoi predecessori arrivati in città, il museo storico della Brigata Sassari nella Caserma La Marmora. Da lì Mattarella partirà alla volta del cimitero cittadino, per una visita in forma privata alle tombe dei suoi predecessori: il presidente Antonio Segni e il presidente Francesco Cossiga. Poi il ritorno all'aeroporto militare di Alghero e la partenza immediata per Roma.

 


9 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 24 febbraio 2020 / PRIMO PIANO - Pagina 3

Il figlio dell'ex presidente insieme al rettore Carpinelli ha invitato Mattarella
LA SODDISFAZIONE DI SEGNI: «UN REGALO ALLA NOSTRA CITTÀ»
«Ha accettato subito e con piacere. In un Paese diviso lui è il simbolo dell'unità»

di Alessandro Pirina
SASSARI Figlio di un ex presidente sassarese della Repubblica ed ex docente dell'università di Sassari. Nessuno più di Mario Segni poteva avere l'idea di invitare il capo dello Stato all'inaugurazione dell'anno accademico dell'ateneo turritano. E infatti la visita a Sassari di Sergio Mattarella nasce proprio da un colloquio tra Segni e il rettore Massimo Carpinelli. Una proposta che ha ricevuto l'immediato sì del presidente della Repubblica. Segni, possiamo dire che è stato lei l'artefice della visita di Mattarella a Sassari? «Diciamo che è stata un'idea comune. Io e Carpinelli ci siamo trovati nella fortunata coincidenza di parlare con lui durante un'iniziativa culturale che riguardava mio padre agli Archivi del Quirinale a cui partecipavamo io come presidente della Fondazione Segni e lui come rettore, e a cui Mattarella con grande gentilezza è voluto essere presente. Io ne avevo già parlato genericamente con Carpinelli, ma il giorno gli ho detto: "questa è l'occasione buona". E così prima che iniziasse l'incontro il rettore lo ha invitato». E il presidente? «Ha accettato subito e con piacere. Cosa che non credo capiti spesso, anche perché il cerimoniale del Quirinale e la fissazione dell'agenda del presidente sono cose un po' complicate. Invece, Mattarella ha detto subito di sì». Cosa rappresenta per Sassari la visita del capo dello Stato? «È sicuramente un fatto positivo che i sassaresi dovranno ricordare con gratitudine. Lo dico da sassarese e da professore che ha sempre insegnato all'università di Sassari. Il nostro ateneo ha una tradizione storica. Ricordo che mio padre appena eletto al Quirinale - era il 1962 - venne a Sassari per festeggiare il 400esimo anno accademico. Fu una fortunata coincidenza. L'università di Sassari ha una storia importante, è stata e continua a essere una delle grandi risorse della città. Anzi - aggiungo con preoccupazione - è una delle poche cose che ci è rimasta. Ed è per questo che va valorizzata». Nell'Italia di oggi sempre più divisa su tutto, con la tifoseria che ha preso il posto del dibattito politico, il presidente della Repubblica riesce ancora a essere percepito dal sentire comune come garante dell'unità del Paese. « Nella storia italiana di questi ultimi decenni abbiamo assistito a un potenziamento della figura del presidente della Repubblica. Una presenza sempre maggiore nella politica. Questo lo si può giudicare in vario modo, ma il rafforzamento del ruolo del capo dello Stato è certamente un fatto positivo. In questo paese in crisi per tanti motivi - direi addirittura spirituali - avere un punto di riferimento condiviso, un simbolo dell'Italia è una fortuna. A mio avviso questo fatto è avvantaggiato dal fatto che - pur nelle differenze politiche dei presidenti che ci sono state e che ci sono e che portano anche a dare giudizi diversi, comprese le polemiche legittime che accompagnano i presidenti nel prendere le loro decisioni - questa figura è sempre stata rappresentata da persone degne. Prima di tutto degne umanamente. E questa è stata sempre una fortuna. Ma c'è anche un'altra cosa...». Dica. «Noi siamo un'isola e abbiamo sempre questo amore incerto verso lo Stato. Ci domandiamo se siamo veramente figli o se lo siamo di secondo piano. È una domanda ricorrente. E quindi il fatto che venga materialmente in Sardegna il simbolo dell'unità d'Italia è molto importante». Con Mattarella vi conoscete da tempo, avete anche militato insieme nella Dc. «Ci siamo trovati varie volte su posizioni politiche diverse. Un esempio è la legge che prese il suo nome (il Mattarellum, ndr) e che venne dal referendum promosso da me. Ma questo non ha mai impedito un rapporto di assoluta schiettezza e assoluta stima reciproca». Gronchi, suo padre, Pertini, Cossiga, Scalfaro, Ciampi, Napolitano: sono tanti i presidenti che hanno fatto tappa a Sassari. Che ricordi ha? «La visita che ricordo con più freschezza è ovviamente quella di Napolitano, vi fu un'enorme affluenza. Ma come ogni volta, per tutti i presidenti è stata una grande emozione cittadina».

 


10 - LA NUOVA SARDEGNA di lunedì 24 febbraio 2020 / SASSARI - Pagina 14

Il direttore della facoltà di Giurisprudenza si candida alla carica di rettore
DEMURO LANCIA LA CORSA PER IL DOPO CARPINELLI
«È il momento di assumersi le responsabilità per il futuro del nostro ateneo»

di Giovanni Bua
SASSARI Mentre Massimo Carpinelli inaugura il suo ultimo anno accademico da rettore alla presenza del presidente Sergio Mattarella, parte ufficialmente la corsa per la sua successione.A dare "la mossa" il direttore della facoltà di Giurisprudenza Gian Paolo Demuro, ordinario di Diritto penale, formatosi nelle università di Sassari e di Pavia, autore di monografie in tema di dolo e di tutela penale dei beni culturali, componente del Senato accademico e del comitato direttivo delle riviste Diritto penale contemporaneo e Diritto e Storia, e soprattutto "umanista", categoria a cui, secondo la regola aurea dell'alternanza, toccherà esprimere la prossima guida dell'Ateneo turritano dopo lo "scienziato" Carpinelli. In realtà l'attuale rettore ha ancora nove mesi di mandato, ma la campagna elettorale è in atto a pieno regime da settimane nei corridoi dell'Università. E, complice il momento di massima visibilità possibile coincidente con la visita di presidente della Repubblica e ministro dell'Università, Demuro ha deciso di rompere gli indugi. Il mezzo scelto è stato un post nel suo profilo facebook dall'inequivocabile titolo "Il Rettore che verrà", corredato di programma elettorale in 12 punti dedicato a "I miei principi per l'Ateneo" «Manca ancora qualche mese per le elezioni del prossimo rettore della nostra università - scrive Demuro - ma l'incarico è così importante da meritare già attenzione. Come affermava Cicerone, Historia magistra vitae: la storia personale di ognuno di noi è garanzia del nostro fare e detta anche i momenti per l'assunzione di responsabilità, pubbliche e private. Questo è uno di questi momenti. Perciò ho ritenuto opportuno elencare una serie di principi sulla base dei quali elaborerò il programma e svolgerò (se mi sarà data fiducia) questo compito. Mi sono permesso la presunzione di indicare un percorso, non dimenticando mai la mia dimensione di docente, con i suoi studenti e i suoi libri, che trova la sua massima soddisfazione nel vedere raggiunti gli obiettivi da parte di chi studia. Non sono abituato a campagne elettorali (mi piacerebbe parlare di campagna "rettorale"): ho sempre perseguito gli obiettivi con lo studio e contando solo su me stesso. Ho a cuore però il futuro del nostro Ateneo, credo fortemente nell'Università di Sassari e dunque chiedo - con la massima convinzione - condivisione e aiuto per raggiungere insieme questo traguardo». Tra i punti indicati come priorità da Demuro: autonomia e partecipazione, legalità e trasparenza, qualità e competenza, innovazione, stabilità, semplificazione, conoscenza e università. Il dado è tratto insomma, con Demuro che parte di slancio e i suoi competitori che non potranno a questo punto perdere troppo tempo per uscire allo scoperto e lanciare la sfida.
 

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