Press review

Rassegna quotidiani locali a cura dell’Ufficio stampa e redazione web
06 February 2020

L'Unione Sarda

 

1 - L’UNIONE SARDA di giovedì 6 febbraio 2020 / PRIMA PAGINA

L’INTERVENTO
Quel mare conteso

di Massimiliano Piras

Il Mediterraneo si scalda, e questa volta non è colpa del cambiamento climatico. La tensione nel “mare nostrum” è salita già qualche tempo fa quando una nave italiana che doveva eseguire delle ricerche petrolifere su autorizzazione del governo cipriota ha dovuto interrompere le sue attività per l'opposizione della Turchia, ed è aumentata da pochissimo a seguito di un accordo tra la stessa Turchia e la Libia, che concede ad Ankara ampi poteri su una zona di mare che tocca gli interessi di Grecia e Cipro.

Di queste ore è la notizia delle pretese dell'Algeria, che ha istituito una zona economica esclusiva che arriva quasi a lambire le coste italiane e minaccia da vicino le coste sarde. Ma l'atto unilaterale dello Stato algerino ha fondamento giuridico e la Sardegna rischia davvero di perdere il suo mare? Certamente la vicenda darà origine a discussioni e a trattative che saranno lunghe e complesse, ma, tecnicamente, non si tratta di una questione di sovranità. È bene sapere che le dispute tra Stati per acquisire il potere sulle acque adiacenti alle proprie coste in modo da poterne sfruttare le risorse economiche sono avvenute assai di frequente e il moderno diritto internazionale del mare deve in parte la sua origine alle controversie tra diverse nazioni che litigavano per accaparrarsi l'esclusiva di ricchissime zone di pesca. In particolare, nel XVII secolo la corona inglese cercava di proteggere le proprie aree del mare del Nord, mentre gli olandesi, rivendicavano, in nome della libertà dei mari, il libero esercizio della navigazione e l'accesso indiscriminato alle risorse marine. (...) SEGUE A PAGINA 6

REGIONE - Pagina 6  segue dalla prima
Ptrebbe persino servire l’arbitrato internazionale
MARE CONTESO: COSA PREVEDONO I TRATTATI

(...) La disputa per gli inglesi era sostenuta dal grande giurista Selden, mentre gli olandesi replicarono con le tesi del dottissimo Grozio. Alla fine ebbe la meglio la posizione olandese.

Oggi i poteri degli Stati sono regolati dalla Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, stipulata a Montego Bay nel 1982, che riprende in buona misura regole che si sono formate attraverso le consuetudini e i contributi dei secoli precedenti. La Convenzione dispone che gli Stati esercitino la propria sovranità sulle acque interne e sulle acque territoriali, che si estendono fino a dodici miglia marine dalle linee di base costiere. I poteri sul mare territoriale sono analoghi a quelli che uno Stato ha sul proprio territorio.Sempre secondo la Convenzione, gli Stati che si affacciano sul mare hanno il diritto di istituire una zona economica esclusiva, sulla quale possono esercitare determinate prerogative. Queste consistono nella possibilità di sfruttare le risorse biologiche e quelle del fondo e del sottosuolo del mare fino al limite di duecento miglia marine dalla costa.

Il limite delle duecento miglia è stato scelto dalla Convenzione perché entro quella distanza si trova la maggior parte del nutrimento per i pesci e la tecnologia consente di accedere ai giacimenti di minerali. In questo modo la quasi totalità delle risorse biologiche del mare è gestito dagli Stati costieri, così come agli stessi Stati è concesso di estrarre la maggioranza delle riserve di idrocarburi e risorse minerarie offshore.

Se questo effetto ha incontrato il favore degli Stati rivieraschi ed è una delle ragioni dell'ampia diffusione della Convenzione, ratificata ad oggi da 168 nazioni, appare chiaro che la regola generale non si possa applicare dove la geografia lo impedisce, come nel bacino del Mediterraneo, dove spesso le distanze tra le coste sono assai inferiori al limite delle duecento miglia marine. In questi casi la Convenzione stessa prevede che gli Stati frontisti dividano le proprie aree di influenza attraverso accordi bilaterali. L'Italia ne ha stipulati diversi, per esempio nell'Adriatico e nello Jonio con i paesi dell'ex Jugoslavia, con la Grecia e l'Albania e altrettanto ha fatto con la Spagna e con la Francia.

In mancanza di un accordo, la Convenzione di Montego Bay prevede che una eventuale controversia venga sottoposta al giudizio vincolante di un arbitro o di una corte (il Tribunale internazionale del mare o la Corte internazionale di giustizia).

Questi sono i termini giuridici del caso, e così dovrebbe svilupparsi la vicenda, dal momento che sia l'Italia che l'Algeria sono parti della Convenzione e le ragioni di entrambe potrebbero essere soppesate dalla diplomazia o da un organo terzo. Ma se il Mediterraneo ribolle per altre ragioni non sarà la strada del diritto ad offire la soluzione.

MASSIMILIANO PIRAS

ORDINARIO DI DIRITTO DELLA NAVIGAZIONE UNIVERSITÀ DI CAGLIARI

 



2 - L’UNIONE SARDA di giovedì 6 febbraio 2020 / PRIMO PIANO - Pagina 4

UNIVERSITÀ DI CAGLIARI

Igiene e informazione, vademecum per gli studenti

Una mail inviata a tutti gli studenti per fare chiarezza sul coronavirus. L'invito è quello di evitare inutili allarmismi. Raccogliendo l'invito della Conferenza dei rettori, l'Università di Cagliari sta dando in questi giorni grande visibilità al documento - pubblicato su indicazione della rettrice Maria Del Zompo - che spiega in termini chiari come ci si può infettare, quali precauzioni adottare per prevenire l'infezione e alcune raccomandazioni al personale e agli studenti di ritorno dalla Cina e al personale in visita dalla Cina. Il documento è stato inviato alla mail personale di tutti gli studenti e pubblicato sul sito web e sui canali social dell'Ateneo cagliaritano introdotto dalle parole di Aldo Manzin, docente di Microbiologia clinica alla Facoltà di Medicina. La direzione per i servizi bibliotecari dell'Ateneo, guidata da Donatella Tore, ha predisposto l'avviso con i link più rilevanti di organismi nazionali ed internazionali.



 

3 - L’UNIONE SARDA di giovedì 6 febbraio 2020 / PRIMO PIANO - Pagina 5

MACCHIAREDDU. Sopralluogo dei tecnici Anas sul luogo della tragedia sfiorata

INCHIESTA SUL CROLLO DELLA TORRE FARO
Gli esperti dovranno chiarire se è stata solo colpa del vento

Solo colpa del vento? Toccherà alla magistratura accertare cause ed eventuali responsabilità del crollo, a Macchiareddu, di una delle torri faro installate anni fa sulle rotatorie della Statale 195, un gigante di metallo alto 15 metri che si è schiantato sul cofano di un'auto. Questione di centimetri e sarebbe stata una tragedia: Salvatore Cusato, il 59enne che era al volante di quell'auto, è vivo perché, per istinto, ha inchiodato.

RILIEVI E IPOTESI. Fotografie, rilevamenti, misurazioni: tutto ciò che la polizia stradale ha raccolto martedì sera è incluso in un rapporto che ieri è stato trasmesso alla Procura della Repubblica. «Atti relativi», spiegava ieri Giulio Marongiu, in questo periodo alla guida della sezione provinciale della Polstrada. L'Anas, i cui tecnici ieri mattina erano sul luogo della tragedia sfiorata, parla come prima ipotesi di un «effetto di risonanza» generato nella struttura dal vento: in pratica, il maestrale avrebbe raggiunto la stessa frequenza di oscillazione della torre faro, portando quest'ultima al di là della sua capacità di vibrare.

Il grosso palo si è staccato dalla base cui era appoggiato (senza sprofondare nel terreno) e assicurato da tiranti: lo stesso sistema adottato per altre sette torri faro installate lungo la Statale 195. Una scelta corretta? C'è il rischio di altri crolli? Mauro Coni, docente di Strade, ferrovie e aeroporti alle università di Cagliari (dipartimento di Ingegneria) e di Durban, in Sudafrica, è tranquillizzante: «È una tecnologia utilizzata dappertutto e da tempo, e funziona. A monte ci sono calcoli strutturali, progetti strutturali depositati. Purtroppo non esistono manufatti a rischio zero». E allora?

CONTROLLI PERIODICI. «È fondamentale investire sulla manutenzione: serve una continua attività di monitoraggio», ricorda Coni. Anas afferma che «il periodico controllo effettuato» dal suo personale «non aveva evidenziato alcuna criticità nelle saldature al piede della torre» crollata avant'ieri. «Anas - conferma Coni - ha standard molto elevati: ci sono strade non Statali in Sardegna, tipo certe consortili, messe ben peggio». Però in generale non si considera abbastanza l'importanza della manutenzione costante, non legata alle emergenze e ai disastri: «Un esempio: in questo momento, in Sardegna, ci sono 4 miliardi di euro stanziati per realizzare nuove strade e appena 30 milioni per fare le manutenzioni di circa 15 mila chilometri di strade esistenti». Solo a Cagliari, ricorda Coni (che è stato assessore nella prima Giunta Zedda), «i pali di illuminazione pubblica sono 27 mila, più almeno altri 10 mila per la segnaletica, più decine di migliaia di piante». E tutti devono essere «controllati costantemente perché, quando una struttura crolla, quasi sempre c'è stato un deterioramento precedente».

Marco Noce



 

4 - L’UNIONE SARDA di giovedì 6 febbraio 2020 / AGENDA - Pagina 17
CONVEGNO. In via Corte d’Appello 87
ARCHITETTI, TIROCINIO PRIMA DELL'ESAME

L'ordine degli Architetti, in collaborazione con Università e Cnappc, si appresta a trovare l'intesa per sostituire la prima prova dell'esame di stato abilitante alla professione con un tirocinio professionale obbligatorio da 900 ore, senza il quale non si potranno affrontare le successive prove. Domani alle 17.30, nell'aula magna Gaetano Cima della facoltà di Ingegneria e Architettura (via Corte d'Appello 87), è in programma una tavola rotonda su questo tema alla quale prenderà parte, tra gli altri, l'assessora regionale al Lavoro Alessandra Zedda.
Le prospettive
Secondo la presidente dell'ordine Teresa De Montis, il confronto nasce dall'esigenza di un dialogo costante tra le parti coinvolte nel processo formativo, al fine di tutelare il futuro della professione e di garantire concrete opportunità ai nuovi laureati. L'intesa porterebbe alla firma di un protocollo volto all'attivazione di tirocini professionali da 900 ore, lasciando agli ordini territoriali l'incarico di accreditare gli studi aderenti al programma e di rilasciare le certificazioni finali. I tirocini diventerebbero quindi sostitutivi della prima prova dell'esame di stato per garantire il passaggio alla successiva prova con un bagaglio di competenze avanzato.
I partecipanti
Tra gli ospiti, oltre a docenti e presidenti degli ordini provinciali, anche Gaetano Longo, Senior Architect dello studio Lombardini 22 di Milano primo in Italia per fatturato che darà il via a “2x1”, appuntamento mensile che vedrà alternarsi affermati progettisti con percorsi lavorativi differenti.



 

5 - L’UNIONE SARDA di giovedì 6 febbraio 2020 / MEDIO CAMPIDANO - Pagina 24
SANLURI. Premiato un giovane neo dottore in marketing
Vince una borsa di studio e un master

Fra i dieci neolaureati in Italia che si sono aggiudicati una borsa di studio di 1.200 euro da parte delle Case automobilistiche estere e un master con Quattroruote, c'è Mattia Mancosu, 28 anni, di Sanluri. Premiata la sua tesi di laurea sul marketing dell'automobile, conseguita all'università di Cagliari con 110 e lode.
«Ho partecipato al concorso - ammette il giovane Mancosu, neo laureato in Economia manageriale- ma non mi aspettavo di vincere. Una gradita sorpresa. Sono contento. Un po' è la ricompensa per i sacrifici che si devono affrontare nello studio di tanti anni. Anche se non ho rinunciato a nulla. Ho fatto tutto quello che piace a un giovane che vuole raggiungere un obiettivo. Appena maggiorenne, diplomato ragioniere al Vignarelli, istituto tecnico di Sanluri, ho iniziato a lavorare a Cagliari, alla Ford, senza nulla togliere allo studio. Mi sono laureato col massimo dei voti, con una tesi su un'esperienza vissuta in casa Fiat. La dimostrazione che quando la volontà e l'impegno è forte, il resto arriva senza particolari problemi».
Soddisfatto racconta del secondo premio ricevuto nei giorni scorsi a Roma, presso la Camera dei deputati. «Un attestato che mi consente di frequentare gratuitamente il master Global marketing, comunicazione & made in Italy. Il mio nome è stato inserito nell'elenco dei meritevoli, selezionati da AlmaLuarea, società di formazione». (s. r.)

 


6 - L’UNIONE SARDA di giovedì 6 febbraio 2020 /SASSARI E ALGHERO - Pagina 36
SASSARI
Università tra ricorsi e inchieste

Assegni di ricerca, concorsi e gestione dei corsi di specializzazione, sono diverse le tematiche dei ricorsi amministrativi, indagini e dei processi penali che riguardano l'Università di Sassari. Tematiche che si intrecciano tra di loro. Il dato emerge dall'esame della sentenza del Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso di una ricercatrice, alla quale era stato negato un assegno di studio e ricerca.
Il candidato indebitamente premiato dalla selezione perché privo di titolo (stando alla sentenza del Consiglio di Stato) è lo stesso che compare in un'indagine del pm Giovanni Porcheddu, sempre per l'assegnazione di un altro assegno di ricerca. Il fascicolo è quello aperto a carico del professore di Diritto Tributario, Valerio Ficari, membro della commissione di valutazione che si è occupata, nel 2017, della selezione oggetto dell'indagine della Procura di Sassari. Lo stesso Ficari è al centro, insieme ad altri colleghi, di un indagine della Procura di Firenze. La Guardia di Finanza di Sassari, nel luglio dello scorso anno, si è presentata nell'abitazione del candidato che sarebbe stato favorito nelle selezioni, per acquisire documenti. Il difensore di Valerio Ficari, l'avvocato Agostinangelo Marras, non ha voluto rilasciare dichiarazioni.Altri procedimenti in corso sono quelli per la gestione della Scuola di Specializzazione di Psichiatria e la vicenda del concorso per l'assegnazione dei fondi destinati ai ricercatori sardi che lavorano all'estero e rientrano nell'Isola. L'Ateneo sassarese ha manifestato la massima fiducia nella magistratura. ( a. b. )


 

La Nuova Sardegna

 
 

 


7 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 6 febbraio 2020 / PRIMA PAGINA
MATTARELLA IL 24 A SASSARI
Il presidente parteciperà all’inaugurazione dell’anno accademico 
  a pagina 2

PRIMO PIANO - Pagina 3
Sarà presente all'inaugurazione dell'anno accademico dell'università
MATTARELLA IL 24 A SASSARI VISITA A SORPRESA NELL'ISOLA
Prima di Mattarella solo due presidenti avevano partecipato alla cerimonia: Segni nel 1962 per i 400 anni dell’ateneo e Napolitano nel 2012 in occasione dei 450 anni. Il protocollo non dovrebbe subire variazioni rispetto alla tradizione con l’ingresso del Corteo accademico, la relazione del rettore e il saluto del Capo dello Stato

di Gianni Bazzoni
SASSARI Ci sarà il presidente della Repubblica Sergio Mattarella all'inaugurazione dell'anno accademico dell'università di Sassari in programma il prossimo 24 febbraio. La notizia dell'arrivo dell'ospite d'onore è stata tenuta a lungo riservata ma ieri sono arrivate tutte le conferme e i preparativi del cerimoniale per accogliere il terzo Capo dello Stato nello storico ateneo sassarese sono già molto avanti. Prima di Mattarella solo altri due presidenti della Repubblica hanno partecipato alla cerimonia che apre l'anno accademico all'Università: nel 1962 il sassarese Antonio Segni che aveva sancito il traguardo dei 400 anni dell'ateneo e poi - nel 2012 - Giorgio Napolitano (per i 450 anni) al quale successivamente era stata anche conferita la laurea honoris causa in Scienze politiche. Sergio Mattarella è quindi il terzo Capo dello Stato che con la sua visita istituzionale sancisce il prestigio dell'ateneo sassarese che quest'anno tocca quota 458 anni e si prepara a celebrare nel migliore dei modi l'appuntamento con il presidente della Repubblica. Il protocollo dell'appuntamento non dovrebbe subire particolari variazioni rispetto al programma tradizionale, con l'ingresso del Corteo accademico, la relazione del rettore Massimo Carpinelli e a seguire il saluto del Capo dello Stato.
Sergio Mattarella - che anche quest'anno ha trascorso un breve periodo di vacanza alla Maddalena - è da sempre molto legato alla Sardegna. E il suo arrivo a Sassari rappresenta una occasione per valorizzare l'università che rappresenta una delle istituzioni storiche del territorio. La visita in città dovrebbe avere tempi abbastanza stretti ma non è improbabile che il presidente della Repubblica decida di spostarsi di poco per andare a visitare il monumento dedicato alla Brigata Sassari che si sta realizzando in questi giorni in piazza Castello. Un'opera messa su a tempo di record e che a questo punto potrebbe essere proprio una delle tappe "extra università" di Mattarella.
Lo scorso 4 novembre, a Napoli, il Capo dello Stato nel corso di una solenne celebrazione aveva decorato nel giorno dell'Unità nazionale e delle Forze armate la bandiera del 151° Reggimento Fanteria Sassari. Una onorificenza riconosciuta alle bandiere di guerra e tra queste aveva sventolato quella della "Sassari" alla quale il presidente della Repubblica aveva consegnato il titolo di Cavaliere dell'Ordine militare d'Italia quale riconoscimento del ruolo della "Sassari" nel decennio di missioni internazionali in Afghanistan, Libano e Iraq.
Al presidente Mattarella erano arrivati poi i "ringraziamenti" della Sardegna per la nomina di un sassarese speciale come Massimiliano Sechi tra i "33 eroi silenziosi" della Repubblica Italiana.
Le immagini di quell'incontro al Quirinale tra il presidente degli italiani e il giovane sassarese nato con una grave malformazione agli arti, e oggi formatore di top manager, avevano commosso l'Isola. Un pezzo di Sassari, quella semplice e rispettosa, nella platea di coloro che si sono distinti per aspetti come coraggio e altruismo, per il profondo valore sociale delle loro azioni, dei veri e propri eroi dei nostri giorni. «Poter commentare questa notizia è davvero molto emozionante - aveva detto - Massimiliano Sechi -. Sono onorato e felice per il riconoscimento del presidente Mattarella e vi garantisco che per me questo non è un punto di arrivo ma l'ennesimo grande stimolo per fare partire tutti i progetti ideati e programmati a favore di ragazzi in situazioni di difficoltà».
Una ricorrenza quella dei 458 anni dell'università sassarese che si carica di tanti significati proprio per la prestigiosa presenza di un Capo dello Stato tra i più amati anche in Sardegna.

 

 

8 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 6 febbraio 2020 / PRIMA PAGINA
VENERDÌ IL LIBRO
Filippo Figari e l’arte popolare isolana

Ladogana a pagina 36

CULTURA E SPETTACOLI - PAGINA 36
Nell'affresco del Palazzo Civico di Cagliari l'esemplarità della cultura popolare isolana
FILIPPO FIGARI, UN BARBARO DEL NOVECENTO

di RITA LADOGANA, Università di Cagliari
Nelle pagine del saggio "La civiltà di un popolo barbaro", che il pittore cagliaritano Filippo Figari nel 1924 dedica alla stirpe sarda, si legge della vita comunitaria, degli usi e dei costumi di «gente che sa dare un'impronta di ingenua bellezza a tutte le manifestazioni della vita», di gente capace di esaltare con impensata ricchezza «ogni momento decisivo della esistenza» o, ancora, della gentile poesia dei contadini, in riferimento alla tradizione delle cerimonie nuziali.
ARCAICO E MODERNO Con toni celebrativi e altisonanti e con un distacco a tratti mitizzante, Figari descrive l'esemplarità della cultura popolare isolana, residuo di un'identità etnica e culturale ancora intatta e non compromessa dall'ideologia del progresso. Le medesime intenzioni apologetiche sono il fondamento della sua arte e si ritrovano nelle immagini della sua ampia produzione, fin dagli esordi risalenti al primo decennio del Novecento: il vigore delle forme, la brillantezza dei colori e la magniloquenza delle composizioni contribuiscono a definire quella intonazione epica che distingue lo stile personale di Figari nel panorama della nuova generazione di artisti impegnati nella scoperta del fascino primitivo della Sardegna. La prima importante affermazione del pittore risale all'epoca in cui è coinvolto nella grande impresa della decorazione del Palazzo Civico di Cagliari, in misura maggiore rispetto agli altri artisti chiamati a collaborare, tra i quali Francesco Ciusa e Mario Delitala. IL POPOLO NEL PALAZZO Le contadine dalle pose eleganti e i contadini dal piglio austero e vigoroso, protagonisti delle scene dipinte per la Sala dei Matrimoni, a raccontare i secolari rituali delle nozze in Sardegna, segnano un momento di importante svolta per la storia della cultura isolana: Figari sancisce con le sue opere l'ingresso della vita popolare negli ambienti del Palazzo più importante della città, con un importante significato simbolico. Qualche anno più tardi, nella Sala del Consiglio, la ridondanza dei colori e l'esasperata definizione delle masse, proprie di un linguaggio d'avanguardia memore degli studi che Figari aveva compiuto a Monaco, rispondono alla volontà di accentuare oltre misura il tono glorificante, questa volta nella trattazione di un tema che riguarda la storia della città di Cagliari.
GRANDI IMPRESE Figari nel capoluogo isolano ha ormai conquistato la chiara fama di pittore delle grandi imprese pubbliche e negli anni venti si aggiudica numerose nuove commissioni, tra le quali si distingue la decorazione della sala dell'Aula Magna del Rettorato dell'Università di Cagliari. Per consacrare il ruolo importante degli studi universitari il pittore fa ampio ricorso all'allegoria e al mito e nel pannello dedicato alla "Sardegna Industre" spicca il gruppo delle madri contadine lavoratrici, vestite con il costume di Atzara, a simboleggiare le risorse della terra e della famiglia. Sebbene la connotazione ideologica non sia immediatamente esplicita, l'argomento trattato confluisce certamente nella tematica ruralista cara al regime fascista, già largamente diffusa alla metà degli anni venti, quando nella cultura figurativa italiana iniziavano a riflettersi puntualmente i temi del fascismo. Il rapporto di Figari con il regime si è ufficialmente consolidato nel 1929, quando il pittore viene nominato Segretario Regionale del Sindacato Fascista belle Arti e il suo nome si lega ad avvenimenti importanti: nel 1933 in occasione della IV mostra sindacale inaugura a Cagliari la Galleria Comuale d'arte e nel 1935 fonda la Scuola d'arte a Sassari. Negli anni Trenta, in coincidenza con l'affermarsi a livello nazionale della politica imperialista, che segna l'introduzione di misure più repressive anche in campo artistico, Figari è meno libero di indirizzare il suo lavoro all'esaltazione eroica del primitivo isolano nelle grandi decorazioni e si dedica soprattutto ai ritratti da cavalletto.
RITORNO ALLA POESIA Ritroviamo nei ritratti delle sue donne di Atzara una ricerca che accentua il dato emozionale e rivela un tono poetico e intimista, sempre mantenendo l'alta qualità pittorica delle grandi opere, che lo pone tra i protagonisti dell'arte sarda del Novecento. Protagonisti che hanno offerto un "racconto" inedito della Sardegna che merita di continuare ad essere conosciuto, riscoperto e ancora apprezzato. Una finalità importante alla quale risponde la lodevole iniziativa della Nuova attraverso la promozione della collana dedicata ai grandi maestri.

 


 

9 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 6 febbraio 2020 / PRIMA PAGINA
Università
Superlaureati, per loro un futuro nelle imprese  
 a pagina 14

ECONOMIA - Pagina 14
Ottimi contratti per chi esce dalla Scuola di dottorato di ricerca di Sassari
Dei 217 iscritti in tanti già collaborano nei settori innovazione e mercati esteri
Per tutti i super-laureati c'è un futuro nelle aziende

di Vincenzo Garofalo
SASSARI Solo un dottore di ricerca su sette non ce la fa. Non subito, almeno. Gli altri, l'85 per cento, trovano un lavoro altamente specializzato e ben pagato entro un anno dalla fine degli studi, e sono protagonisti dell'innovazione, dello sviluppo e dell'internazionalizzazione delle aziende private sarde. Sono i professionisti del futuro, vengono fuori dalla Scuola di dottorato di ricerca dell'Università di Sassari, diventata in appena due anni la culla di sapienza e speranza per i laureati e per le aziende dell'isola.Una scuola che da subito ha fatto della collaborazione con le migliori imprese sarde il segreto del suo successo. A testimoniarlo sono i numeri che ieri hanno riempito gli slide proiettati nell'aula magna dell'ateneo sassarese in occasione del convegno "I dottorati di ricerca e le aziende private", organizzato dalla PhD School in collaborazione con Confindustria centro nord Sardegna.Ai dieci corsi di dottorato attivati dall'Università di Sassari sono iscritti 217 laureati che rappresentano l'élite delle menti sfornate dagli atenei non solo sardi, ma di mezzo mondo. Sì, perché ai dieci corsi sono iscritti giovani arrivati davvero da ogni angolo del pianeta: 113 provengono dall'Università di Sassari, 23 da quella di Cagliari, 30 da vari atenei della Penisola, soprattutto del centro e nord Italia, e 51 sono stranieri che hanno scelto la Sardegna dalla Tunisia, dal Pakistan, dal Giappone, Francia, Spagna, Libano, Inghilterra, Iran, per citare solo alcune delle nazionalità dei dottorandi.Questa variegata rappresentanza di intelletti votati alla ricerca, è composta per il 53 per cento da donne, e tutti per accedere alla Scuola di dottorato dell'Università di Sassari, hanno dovuto superare una selezione spietata. «Ogni anno viene bandito un concorso di ammissione ai corsi. Quest'anno alle selezioni hanno partecipato oltre 200 laureati fra i quali gli ammessi ai dottorati sono stati 85», spiega il direttore della Scuola, Antonello Cannas. «Le selezioni sono necessarie per tenere alta la qualità della Scuola e per far sì che chi va avanti sia veramente capace e motivato».Dei 217 iscritti attuali, 47 hanno già iniziato una collaborazione con aziende private: «La richiesta e l'interesse delle aziende sarde sono alti, in tutti i settori. I dottori di ricerca si stanno rivelando fondamentali per lo sviluppo delle imprese, perché grazie alle loro competenze sono in grado di apportare innovazione, internazionalizzazione e progettualità in ogni campo».Un successo esibito con orgoglio anche dal prorettore, Luca Deidda: «L'Ateneo ha investito molto nella Scuola di dottorato non solo in termini finanziari, ma anche e soprattutto in termini di risorse umane», precisa. «Tutto questo sforzo è in linea con la mission che si è data l'Università di Sassari, ossia essere un ateneo sostenibile, in grado di incidere positivamente su processi che generano formazione, competenze e sviluppo nella società globale, e non solo in ambito strettamente accademico. Per questo - conclude - è di fondamentale importanza la collaborazione con le aziende, non solo locali, e con le varie istituzioni».


 

10 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 6 febbraio 2020 / ECONOMIA - Pagina 14
TAVOLA ROTONDA
Ordine architetti
novità sull'accesso

CAGLIARI. L'Ordine degli architetti di Cagliari, in collaborazione con gli ordini territoriali della Sardegna, Università e Cnappc si appresta a trovare l'intesa per sostituire la prima prova dell'esame di Stato abilitante alla professione con un tirocinio professionale obbligatorio da 900 ore, senza il quale non si potranno affrontare le successive prove. Il protocollo, che potrebbe essere firmato già a giugno, porta a un cambiamento metodologico significativo nel processo formativo post-universitario, che ha come obiettivo quello di fornire ai giovani una formazione avanzata per agevolare l'accesso al mondo del lavoro. A questo proposito è prevista una tavola rotonda tra gli Ordini territoriali della Sardegna, Università e il Consiglio nazionale per elaborare strategie in grado di agevolare l'accesso dei giovani laureati nel mondo del lavoro. L'appuntamento è per domani alle 17.30 nell'aula magna Gaetano Cima della facoltà di Ingegneria e Architettura di Cagliari in via Corte d'Appello 87. Il dibattito avrà come tema di riferimento le metodologie d'accesso alla professione al termine del naturale percorso universitario. Secondo la presidente dell'Ordine Teresa De Montis (foto) il confronto nasce dall'esigenza di un dialogo costante tra le parti coinvolte nel processo formativo, al fine di tutelare il futuro della professione e di garantire concrete opportunità ai nuovi laureati. Il dibattito, organizzato e coordinato da Stefano Mais- il più giovane dei consiglieri dell'Ordine degli Architetti CA e SU- vedrà la presenza di Paolo Malara (consigliere del Cnappc), Caterina Giannattasio (docente università di Cagliari, Delegato Cuia), Teresa De Montis, Tiziana Campus, Laura Del Rio, Patrizia Sini (presidenti degli Ordini Professionali Cagliari e Sulcis, Sassari, Nuoro e Oristano), Francesco Spanedda (consigliere dell'Ordine di Sassari) e Mario Lilliu (consulente alta formazione) e dell'assessora al Lavoro Alessandra Zedda.
 

 

 


11 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 6 febbraio 2020 / AGENDA - Pagina 20
LA GARA
Giovani universitari amano la musica in un Con-te-sto

SASSARI Le associazioni studentesche mettono la musica e i giovani talenti al centro di una iniziativa che vuole essere contemporaneamente una grande occasione di incontro e un valore aggiunto per la prossima festa di Universitari in Piazza. Si chiama "Con-te-sto" ed è organizzata dal Forum delle Associazioni, che riunisce tutte le rappresentanze studentesche dell'ateneo cittadino, un contest musicale organizzato «per permettere - si legge in una nota - ai musicisti sardi di ogni genere di esprimere la propria creatività e mostrare il proprio talento esponendo le proprie produzioni originali».«Ci siamo resi conto - afferma Andrea Lubrano, presidente del Forum delle Associazioni - della mancanza di un evento per le band emergenti: vogliamo che questo contest sia un segnale concreto per chi vuole vivere di musica, con un format che dà valore premiando gli artisti e mettendoli direttamente nelle condizioni di conoscere gli addetti ai lavori e di suonare nella splendida cornice di Piazza d'Italia».L'organizzazione è già a buon punto e il Forum delle Associazioni dà le prime informazioni di servizio per gli interessati.«Il contest - spiegano i promotori della iniziativa - consta di tre serate di selezione all'Ultimo Spettacolo, in Corso Trinità 161, e di una finale durante la prima giornata della storica manifestazione "Universitari in Piazza XIV" che si terrà a fine Maggio in Piazza d'Italia a Sassari».Oltre alla possibilità di suonare davanti a un grande pubblico è presente anche un ricco montepremi: la registrazione di un disco tramite la Dolci Accenti Recording, un buono spesa di 250 euro da poter utilizzare da Ferraris Strumenti Musicali e un consistente premio in denaro. «Speriamo, tramite la collaborazione con Sa Scena Sarda, -rivista online che promuove la musica regionale- di raggiungere i musicisti che vogliono esibirsi per far conoscere la loro musica» dichiara Alessandro Lo Jacono, organizzatore dell'evento. Accordate le chitarre e schiaritevi le corde vocali: è ora di mettersi in gioco! Per iscriversi gratuitamente entro il 1 marzo bisogna scrivere una mail a contesto.forum@gmail.com. Per ulteriori e maggiori informazioni e per leggere il regolamento consultate le pagine social del Forum delle Associazioni.

 

Questionnaire and social

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