Press review

Rassegna quotidiani locali a cura dell’Ufficio stampa e redazione web
24 January 2020

L'Unione Sarda


 

1 - L'UNIONE SARDA di venerdì 24 gennaio 2020 / REGIONE - Pagina 9

ISTRUZIONE. L’assessore Biancareddu illustra il nuovo piano regionale dell’offerta formativa

«NELL'ISOLA NON CHIUDERÀ NESSUNA SCUOLA»
Capoterra vince la sa battaglia: salva l’autonomia dell’istituto Sergio Atzeni

«In Sardegna non sarà chiusa alcuna scuola». L'ha assicurato ieri, a Cagliari, l'assessore regionale della Pubblica istruzione, Andrea Biancareddu, in occasione della presentazione del Piano di dimensionamento scolastico e dell'offerta formativa regionale per l'anno scolastico 2020/2021. Nell'Isola ci sono 272 autonomie scolastiche, di cui 21 risultano sottodimensionate, ma l'esponente dell'esecutivo, anche alla luce di un tasso di dispersione scolastica del 23%, ha sottolineato che «nonostante le ristrettezze economiche, questa Giunta ha deciso di investire in pubblica istruzione e in cultura, per mettere in condizioni di far studiare anche i bambini che vivono nei paesi più sperduti dell'Isola. La cultura è un investimento a medio e a lungo termine».
DIFESA DELLE AUTONOMIE. L'assessore ha spiegato che la Regione ha un'interlocuzione continua con Roma: «Si sta lavorando in modo che alcune norme di principio, come ad esempio quelle che riguardano il numero legale delle autonomie scolastiche, pari a 600 alunni per le scuole in Comuni non montani e a 400 per quelli montani, possano essere plasmate sulla nostra realtà. Spesso per arrivare a 400 alunni dobbiamo unire 17 comuni. Se si tratta di paesi dell'interno della Sardegna, come Gavoi, Irgoli, Tempio o Bortigiadas, non si può usare lo stesso metodo che si utilizza per Milano. Credo che il ministero possa modificare questi parametri, in modo che possa attuarsi un principio di uguaglianza».

CAPOTERRA AUTONOMA. Alcuni territori si mobilitano. Ieri in commissione Istruzione del Consiglio regionale docenti e genitori degli studenti della Dante Alighieri di Selargius hanno contestato la soppressione della direzione scolastica, nonostante i soli 44 alunni in meno rispetto ai 600 richiesti. Proteste anche a Capoterra dove però, dopo una battaglia che ha coinvolto amministrazione e cittadini, è stata creata anche una autonomia all'istituto Sergio Atzeni, prima accorpato al Bacaredda di Cagliari e ora autonomo. L'istituto per geometri è stato invece accorpato al tecnico industriale Dionigi Scano.

LE RISORSE. In questa prima fase della Legislatura, la Giunta ha deciso di mettere in campo una serie di risorse per la scuola e per il mondo accademico. Ci sono 16 milioni di euro per l'università di Cagliari, 9 milioni per quella di Sassari, 4,4 milioni di euro per le borse di dottorato di ricerca, 500mila euro per le competenze linguistiche, 850mila euro per i corsi di specializzazione, 5,7 milioni di euro per l'Università diffusa, 3,7 milioni di euro per l'Università della Terza Età, 13 milioni e 650 mila euro per le borse di studio, 3,7 milioni di euro per il trasporto scolastico, 3,8 milioni per l'acquisto di libri di testo e 10,8 milioni di euro per le disabilità. L'assessore ha annunciato che, successivamente, saranno attuati anche dei Piani per l'edilizia scolastica e per l'impiantistica sportiva.

La Nuova Sardegna

 

 


2 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 24 gennaio 2020 / SASSARI - Pagina 17

Metà ospedaliera e metà universitaria, ma la procedura va a rilento nonostante l'input della Regione

LA STRANA DIVISIONE DELLA SCUOLA DI CARDIOLOGIA

SASSARI É calato uno strano silenzio sulla vicenda della scuola di specializzazione di Cardiologia. A dicembre c'era stata la delibera aziendale con la quale si confermava la direzione ospedaliera e questo nonostante la promessa - fatta nei mesi precedenti - di farla diventare universitaria e garantire così il futuro alla scuola. Una situazione facilitata dalla trasformazione della chirurgia vascolare da universitaria in ospedaliera, quindi senza alcuno spostamento di "potere" a favore degli universitari.A un certo punto (anche dopo i servizi pubblicati dalla Nuova Sardegna) c'era stato un passo indietro della direzione, perchè il rischio era davvero quello di perdere la scuola di specializzazione di Cardiologia (l'ennesima, in pratica 22 in dieci anni). E così è saltata fuori l'idea quantomeno cervellotica di dividere una struttura di eccellenza sotto il profilo dell'assistenza e della formazione e in continua crescita (la conferma arriva dai numeri): metà universitaria e metà ospedaliera. Un po' come si fa quando si deve cercare di accontentare tutti e il rischio è quello di lasciare una situazione incompiuta e di vanificare tutto quello di buono che è stato fatto finora. La Regione si è mossa e l'assessore alla sanità Nieddu ha seguito direttamente la vicenda. Ma oggi restano ancora da chiarire diversi aspetti: è stato infatti chiesto il secondo professore necessario per la sopravvivenza della scuola (il dottor Citro, delibera di fine dicembre dell'Aou) che ha accettato. Ma la procedura è ancora congelata, perchè la struttura andava deliberata ed è invece in una specie di limbo. E dire che non c'è più molto tempo a disposizione. Insomma, l'assessorato regionale alla Sanità si è espresso chiaramente per garantire il futuro della scuola di specializzazione e ha anche accettato la divisione al 50 per cento (già a dicembre). Al momento pare che manchi una firma del direttore generale facente funzioni dell'azienda, e quindi resta la situazione di stallo.La domanda che si fanno in molti è la seguente: ma qual'è il senso della variazione? Se la Cardiologia universitaria aveva raggiunto livelli di eccellenza (confermati dai numeri), perchè inventare un cambiamento e una divisione che alla fine rischiano di pagare soprattutto i pazienti e gli utenti di un servizio davvero tra i migliori in assoluto? (g.b.)

 

 


3 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 24 gennaio 2020 / SASSARI - Pagina 18

L'UDIENZA PRELIMINARE

Ricercatori dal gup per truffa, i difensori depositano le memorie

SASSARI Si è aperta ieri mattina davanti al gup Giancosimo Mura l'udienza preliminare per i sei ricercatori universitari imputati di truffa nell'ambito dell'inchiesta nata in seguito alla denuncia su presunte irregolarità nel concorso pubblico bandito dall'Università di Sassari e finalizzato al reclutamento di sette ricercatori. Un progetto, quello sul cosiddetto "rientro dei cervelli", finanziato dalla Regione che però a un certo punto aveva sospeso il trasferimento dei fondi a causa delle numerose segnalazioni. Denunce che facevano riferimento a "anomalie" nella procedura di selezione e in particolare la mancanza dei requisiti per cinque dei sette ricercatori reclutati sulla base del programma regionale, con contratti triennali. Nei loro confronti (all'elenco si è aggiunto poi anche un sesto candidato) il sostituto procuratore Giovanni Porcheddu ha chiesto il rinvio a giudizio per truffa. Reato che si sarebbe consumato perché avrebbero partecipato al concorso «presentando domanda contenente dichiarazioni e documenti mendaci e comunque ingannevoli - scrive il pm - per dissimulare la mancanza del requisito dello stabile impegno all'estero in attività di ricerca previsto quale presupposto e requisito base indispensabile dall'articolo 2 comma 1 del bando rettorale». In questo modo, secondo la Procura, avrebbero «indotto in errore la commissione concorsuale che li decretava vincitori del concorso». Nell'udienza di ieri il gup ha chiesto ai difensori di produrre memorie. Hanno invece voluto discutere oralmente gli avvocati Loy e Lampis che assistono l'imputata Sonia Fernandez Sanchez. I due legali si sono concentrati in particolare sui titoli della candidata da loro assistita (arrivata decima in graduatoria) che avrebbero dovuto farle ottenere la borsa da ricercatore. Cosa che non avvenne perché i posti erano sette. Gli altri avvocati, Sebastiano Chironi, Vanni Luciano, Marco Palmieri, Enrico Cossu e Silvio Piras depositeranno le memorie. Il 19 marzo la discussione davanti al gup. (na.co.)

 

 


4 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 24 gennaio 2020 / SASSARI - Pagina 18

LA DONAZIONE
Dall’Emporio della Solidarietà un lettino alla clinica pediatrica

SASSARI Un nuovo lettino che renderà più confortevole e accogliente l'ambulatorio visite della Clinica pediatrica dell'Azienda ospedaliero universitaria di Sassari. Lo ha donato nei giorni scorsi l'Emporio della solidarietà di Sassari che ha così contribuito ad arricchire la dotazione della clinica diretta dal professor Roberto Antonucci. «Si tratta di una donazione di qualità - ha detto con soddisfazione il direttore della Pediatria - e soprattutto utile all'operatività quotidiana del reparto». «Per noi - hanno aggiunto i rappresentanti dell'Emporio della solidarietà, Mattia e Giuseppe Mulas - è stato un grande piacere e ci consente di aprirci e avvicinarci ancora di più al territorio». Il lettino, di colore azzurro, sarà sistemato nell'ambulatorio di medicazione che si trova al secondo piano del Materno infantile.Alla consegna del lettino, che si è tenuta nella sala della biblioteca, era presente anche la coordinatrice infermieristica della Pediatria, Anna Maria Zara.

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