Press review

20 September 2019

L'Unione Sarda

Rassegna quotidiani locali
a cura dell’Ufficio stampa e redazione web



L’UNIONE SARDA
 

1 - L’UNIONE SARDA di venerdì 20 settembre 2019 / Agenda (Pagina 20 - Edizione CA)
SEMINARIO. Appuntamento oggi alle 15 nell'aula magna
Energia e comunicazione: in Ingegneria si presentano i progetti delle aziende sarde

Oggi alle 15, nell'aula magna della facoltà di Ingegneria, l'Università di Cagliari presenta l'incontro “Reti intelligenti per la gestione dell'energia e Ict” in cui saranno presentati i risultati intermedi di quattro progetti cluster promossi da Sardegna ricerche e condotti dai Dipartimenti di ingegneria elettrica ed elettronica (Diee) e di ingegneria civile, ambientale e architettura (Dicaar), con la partecipazione attiva delle imprese del territorio.
IL PROGRAMMA  Il seminario approfondirà i temi della produzione intelligente dell'energia e delle Ict. In particolare sarà dedicato un intervento a ognuno dei cluster coinvolti: Semi, Prelude3, Virtual Energy e Smartpolygen. Al termine, tavola rotonda sul rapporto tra ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico.
SMARTPOLYGEN  Il progetto mira alla realizzazione di un prototipo di microrete intelligente e alla verifica delle modalità con cui il processo di produzione e utilizzo dell'energia elettrica all'interno delle aziende può essere migliorato secondo un'ottica di gestione smart.
VIRTUALENERGY  Questo progetto riguarda lo sviluppo di sistemi per l'aggregazione, il coordinamento e l'ottimizzazione di un “impianto virtuale”, costituito da risorse energetiche distribuite, mediante sistemi IoT (Internet degli Oggetti) e cloud.
SEMI  Il progetto “Sistemi efficienti ed affidabili per il monitoraggio e la gestione intelligente delleenergia elettrica” vuole fornire alle imprese gli strumenti per un utilizzo più efficiente dell'energia e degli impianti attraverso metodologie e sistemi di misura flessibili e a basso costo, che consentano il monitoraggio delle grandezze elettriche fondamentali e l'analisi della qualità dell'alimentazione elettrica.
PRELUDE3  L'obiettivo del “Protocollo elaborazione dati per l'efficienza energetica in edilizia” è la creazione di una piattaforma digitale e di un protocollo per il monitoraggio, l'elaborazione dati e la creazione di modelli virtuali per la gestione energetica degli edifici e per la simulazione di scenari di intervento.


2 - L’UNIONE SARDA di venerdì 20 settembre 2019 / Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
PIAZZA DEFFENU. Domani
La Capitaneria contro la plastica

Domani, dalle 9, in piazza Deffenu è in programma la giornata “Plastic free”. L'iniziativa, promossa dal Comando delle Capitanerie di porto, è una campagna di sensibilizzazione sui temi della tutela ambientale ed è stata incentrata sull'abbandono della plastica nei mari. Dopo il raduno dei partecipanti e l'apertura dell'info point, verranno distribuiti i kit-pulizia e i volontari verranno suddivisi in due squadre. Una raggiungerà la zona di via dei Calafati (fronte 4ª Regia) a bordo di un autobus messo a disposizione da Ctm, che partirà dal Molo Ichnusa, mentre l'altra si dirigerà, a piedi, verso la pineta di Su Siccu per assistere, sulla banchina antistante la sede della Lega Navale, a una dimostrazione operativa di intervento da parte del personale del IV Nucleo sub Guardia Costiera e dell'Arpas Sardegna. Oltre al Comune di Cagliari, hanno dato un contributo la Regione, l'Autorità del sistema portuale del mare di Sardegna, l'Università degli Studi di Cagliari, l'Arpa Sardegna, l'Area marina protetta di Capo Carbonara, il Wwf, la Croce Rossa Italiana, Legambiente, l'istituto Nautico “Buccari-Marconi”, il Ctm, la Lega navale di Cagliari, il Cus Cagliari, l'Acqua Smeraldina, l'associazione Parco di Molentargius e le associazioni sportive dilettantistiche di canoa.


3 - L’UNIONE SARDA di venerdì 20 settembre 2019 / Regione (Pagina 7 - Edizione CA)
IL PIANO. Pediatri e talassemici perplessi sulla proposta di legge della Giunta
SANITÀ, PRIMI NO ALLA RIFORMA
«Rischiamo di fare passi indietro nella qualità dell'assistenza»

In Italia funziona così: quando cambiano Governi o Giunte si modificano leggi o riforme dei predecessori, non sempre con l'intento di migliorare la vita dei cittadini. E così prima che una riforma manifesti i suoi effetti si cambia tutto col rischio che si producano incompiute perenni.
Quando ciò accade in Sanità, il rischio è che a rimetterci siano i pazienti. Ecco perché alcuni aspetti della bozza di riforma predisposta dalla giunta Solinas, preoccupano medici, ammalati, associazioni. In particolare fa discutere l'ipotesi di trasferire Oncologico e Microcitemico dall'Azienda ospedaliera Brotzu all'Azienda ospedaliera universitaria.
LE RISERVE DEI PEDIATRI  Uno degli scopi sembra quello di aumentare i posti letto universitari per non perdere cattedre ma, osservano alla Società italiana di pediatria, «il rischio è di frammentare l'assistenza e tornare a sette anni fa quando un bimbo con patologie complesse poteva far riferimento a quattro ospedali diversi con specialisti che non dialogavano tra loro». Insomma, osserva Rossella Mura, oncoematologa pediatrica e presidente regionale della Sip, «dopo che abbiamo lavorato per anni per creare un dipartimento multidisciplinare che inizia a funzionare, ci spaventa pensare che ora si smembri di nuovo tutto per ricominciare daccapo. Purtroppo i bambini non si ammalano solo di influenza o diarrea e per curarli bene occorrono professionalità specifiche, una logica di rete e un lavoro d'équipe che temiamo di non poter più garantire».
I TALASSEMICI  Anche Thalassa Azione, associazione di talassemici, esprime «grande preoccupazione». «Non ci sono chiare le motivazioni di uno spostamento, deciso dall'alto e senza possibilità di replica, che rischia di rendere ancora più difficili le cure per le persone con talassemia che afferiscono all'ospedale Cao, nato nel 1981 con la mission di prendersi cura a 360 gradi del paziente con microcitemie», spiega il presidente Matteo Pusceddu. «Nel 2018 l'Azienda Brotzu ha definito la creazione di una Struttura semplice dipartimentale di Talassemia, non più legata alla seconda Clinica pediatrica come in passato. Una soluzione che, pur non essendo ideale, ha garantito personale dedicato e un certo grado di autonomia che con questo spostamento all'Azienda universitaria rischia di essere messo in discussione, dato che non si sa quale inquadramento verrà dato all'attuale struttura semplice Talassemia all'interno dell'Azienda universitaria. Non vorremmo», aggiunge Pusceddu, «che la cura della talassemia venga ritenuta una mera routine trasfusionale, c'è la necessità di avere una rete ben definita di collaborazioni con diversi specialisti di varie aree quali cardiologia, radiologia, endocrinologia, ginecologia, oculistica, ortopedia, otorinolaringoiatria e altro».
PROBLEMI ACCENTUATI  «Auspichiamo che la Giunta regionale, il presidente Solinas e l'assessore Nieddu, rivedano le proprie intenzioni», conclude Pusceddu, «e procedano a una decisione solo ed esclusivamente dopo aver attuato un concreto e dettagliato confronto con le parti sociali».
I FAMILIARI  Anche i familiari sono perplessi. «Vogliono farci rientrare in un vortice di smembramenti e accorpamenti senza tener conto di ciò che cambia per i pazienti che in un ospedale ci vivono ed hanno bisogno di riferimenti chiari e cure di qualità», osserva Anna Crisponi, madre di due talassemiche di 12 e 16 anni. «Quando siamo passati dalla Asl 8 al Brotzu abbiamo avuto grandi difficoltà, soprattutto nella prima fase, poi le cose si sono stabilizzate ed ora la qualità dell'assistenza è migliorata, il polo pediatrico è ben distribuito, le strutture sono ravvicinate e non ha senso allontanarle di nuovo». Crisponi sottolinea un altro aspetto: la necessità di avere medici di fiducia, che conoscano le specificità di ogni paziente e non siamo costretti a cambiare specialista. Perché la conoscenza del paziente è parte della qualità della cura
Fabio Manca


4 - L’UNIONE SARDA di venerdì 20 settembre 2019 / Prima Economia (Pagina 14 - Edizione CA)
TECNOLOGIA. Dal 3 al 4 ottobre all'ex Manifattura Tabacchi ritorna la rassegna sull'IctSinnova, idee per l'Isola del futuroL'assessore Fasolino: «Vogliamo attrarre investimenti internazionali»
Non solo Ict. Spazio anche per la biomedicina, l'agrifood, il settore dell'energia, il turismo, i beni culturali, la robotica, il gaming. L'innovazione in tutte le sue declinazioni, insomma. Il 3 e il 4 ottobre Cagliari torna a essere un grande laboratorio digitale grazie a “Sinnova 2019”, il settimo Salone dell'Innovazione promosso da Sardegna Ricerche. Il più importante appuntamento dedicato all'innovazione che, con il sostegno dell'assessorato regionale alla Programmazione, racconta le novità della tecnologia attraverso incontri, laboratori, performance, esibizioni e soprattutto la presenza di esperti di livello nazionale e internazionale, come Federico Faggin, l'inventore del microprocessore, considerato lo Steve Jobs italiano, e Paolo Sassu e Christian Cipriani, i primi a essere riusciti a impiantare una mano bionica. «Sinnova è il simbolo di una Sardegna che affronta la sfida del futuro per creare uno scenario in cui possano nascere nuove imprese e nuove opportunità lavorative», spiega l'assessore regionale alla Programmazione, Giuseppe Fasolino. «Vogliamo restituire alle nuove generazioni la speranza di poter realizzare idee vincenti nella nostra terra».
L'APPUNTAMENTO  Per due giorni, Cagliari diventerà, quindi, un luogo d'incontro e confronto tra diverse realtà riunite nei 6.000 metri quadrati della ex Manifattura Tabacchi. I numeri: sono 92 le aziende sarde che esporranno, 30 start up, 13 imprese femminili. Costo: 200.000 euro. Il successo di Sinnova è nei numeri: dalla prima edizione, infatti, sono 15mila i visitatori, 700 le imprese espositrici (di cui 200 startup) e 110 investitori esteri. Quest'anno gli investitori arriveranno da Francia, Germania, India ed Emirati Arabi Uniti. «Quest'anno lo slogan della manifestazione è “È ora. Cambia!”», spiega Valter Songini, relazioni esterne di Sardegna Ricerche. «È questo il momento di cambiare, di indirizzare le scoperte e le innovazioni tecnologiche verso un futuro sostenibile».
INCONTRI E PARTNERSHIP  Un “perno” di Sinnova, fin dalla prima edizione, sono gli incontri B2B. «Abbiamo organizzato queste attività che consentiranno alle imprese di presentare prodotti, processi e servizi innovativi e incontrare altre aziende, centri di ricerca e istituzioni al fine di avviare accordi di partnership e collaborazione», sottolinea Anita Pili, assessora regionale all'Industria. «Per fare impresa oggi è necessario essere capaci di trasformare i limiti in opportunità, anticipando le nuove richieste del mercato», aggiunge.
LE NOVITÀ  Sono due le novità di quest'anno: “Sinnova Collabora”, che racconterà 35 progetti di ricerca di successo finanziati dalla Regione, con il coinvolgimento di 200 imprese, e “Sinnova for School”: dal 15 ottobre Sinnova prosegue nelle scuole dell'Isola, con un tour in quattro tappe organizzato dal 10Lab, che appassiona alle sfide tecnologiche gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado.
Mauro Madeddu


5 - L’UNIONE SARDA di venerdì 20 settembre 2019 / Spettacoli (Pagina 39 - Edizione CA)
Il progetto. Il Touring Club propone nel weekend tre tappe: Cagliari, Oristano e Quartu
In “Un giorno per bene” si scopre la Villa Romana, la Collezione Piloni e il Chiostro del Carmine

Abbiamo chiesto ad Antonello Cicatiello, Giuseppe Melis, Franco Sardi, i tre consoli del Touring Club, di scrivere quali sono gli spazi e i monumenti di cui dobbiamo prenderci cura e perché durante “Un giorno per bene”.
“Un giorno per bene” è un’iniziativa del Touring Club Italiano per coinvolgere soci e cittadini in azioni di volontariato sui beni comuni, materiali e immateriali, in ottemperanza alla missione - propria di questa ultracentenaria organizzazione non profit - con la quale ci si vuole “prendere cura” del Paese. L’evento prevede che domani e domenica, luoghi d’arte, parchi, spiagge, piste ciclabili, monumenti, sentieri e percorsi pedonali di 26 città d’Italia potranno essere fruiti e conosciuti grazie all’impegno dei volontari Touring e delle tante istituzioni e organizzazioni che hanno aderito all’iniziativa.
Prendersi cura In Sardegna l’evento coinvolgerà le città di Cagliari, Quartu S. Elena e Oristano sulla base del presupposto per cui “prendersi cura” significa consapevolezza e questa nasce dalla conoscenza, facile da acquisire ma profonda. Nello specifico abbiamo individuato tre tipologie di “beni” ancora troppo poco conosciuti dal grande pubblico in generale e dai sardi in particolare, che invece meritano maggiore attenzione, soprattutto perché permettono di apprendere qualcosa di più sulla storia di questa terra e di questo popolo.
COLLEZIONI PILONI  A Cagliari, in particolare, l’Università ha entusiasticamente accolto l’invito ad aprire la Collezione sarda “Luigi Piloni” concedendo il patrocinio e coinvolgendo proprie risorse. Si tratta di un insieme di opere d’arte e di artigianato sardo raccolte nel tempo da Luigi Piloni, discendente di nobile famiglia veneta trasferitasi a Cagliari agli inizi del novecento che, dopo aver insegnato nell’istituto magistrale “Eleonora d’Arborea”, lavorò nel settore dei lavori pubblici divenendo direttore generale dell’Anas. Appassionato di tutto ciò che era cultura sarda, nel 1981 ha donato il suo fondo all’Università di Cagliari. Ciò che è interessante è il racconto che sta dietro ogni opera della collezione e, per questo, sarà possibile nei due giorni di apertura accedere a visite guidate dal taglio divulgativo e dal rigore scientifico, così che i visitatori, soprattutto i più giovani, possano godere di una lettura coinvolgente e accattivante dei manufatti artistici e delle preziose carte geografiche.
LA VILLA ROMANA  A Quartu S. Elena, grazie alla collaborazione dell’Amministrazione comunale, si potrà visitare l’area archeologica della Villa Romana di Sant’Andrea, una delle poche testimonianze di insediamento di età imperiale in un contesto non urbano in Sardegna, ora in buona parte coperta dal mare. Chiostro del Carmine A Oristano, infine, grazie alla collaborazione con Consorzio Uno, sarà visitabile il Chiostro del Monastero del Carmine, edificio progettato dall’architetto piemontese Giuseppe Viana a fine Settecento. In questa sede l’evento si terrà nella sola giornata di sabato e oltre la visita sarà possibile, la mattina, assistere a una conferenza sul complesso monumentale del Carmine un concerto di musica barocca. Altre informazioni si trovano nel sito del Touring Club Italiano www.touringclub.it/news/un-giornoper-bene-liniziativa-touring-per-prendersi-curadellitalia, oppure scrivendo all’indirizzo touringsardegna@gmail.com
I consoli di Cagliari Antonello Cicatiello, Giuseppe Melis, Franco Sardi

La Nuova Sardegna

 


LA NUOVA SARDEGNA
 

6 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 20 settembre 2019 / Economia - Pagina 14
ARBOREA
Farmacisti sardi in assemblea
ARBOREA. Due giorni di lavori per i farmacisti sardi tra domani e domenica all’Horse Country Resort di Arborea. Si comincia domani con una seduta del comitato centrale della federazione degli Ordini dei farmacisti italiani, aperto ai Consigli delle rappresentanze provinciali dell’isola. Domenica alle 9,40 il convegno organizzato dagli Ordini provinciali che sarà aperto dagli interventi del presidente Fofi Andrea Mandelli e dell’assessore alla sanità Mario Nieddu, con una tavola rotonda cui parteciperanno anche il vicepresidente della Fofi e presidente della Fondazione Cannavò, Luigi D’Ambrosio Lettieri, il tesoriere Mario Giaccone e il presidente nazionale di Federfarma Marco Cossolo. Sarà l’occasione per premiare i colleghi che hanno toccato il traguardo di 50 e 60 anni di attività e per conferire il “Caduceo d’oro” – massimo riconoscimento dell’Ordine – ad Anna Maria Fadda, direttrice del dipartimento di scienze della vita e dell’ambiente dell’università di Cagliari. Si parlerà tra l’altro della specificità del ruolo delle farmacie nell’isola – spiega Gianfranco Picciau (foto), presidente dell’ordine oristanese – dove in molti centri sono l’unico presidio sanitario; e della Sardegna come terra di sperimentazione del nuovo modello della farmacia dei servizi.


7 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 20 settembre 2019 / Economia - Pagina 14
Saranno 92 le aziende protagoniste dell'evento in programma il 3 e 4 ottobre
LE IMPRESE TECNOLOGICHE IN VETRINA A SINNOVA
Ospite d'onore Federico Faggin, padre del microprocessore e del touch screen

CAGLIARI La settima edizione di Sinnova, il salone dell'innovazione, avrà un ospite di eccezione: Federico Faggin. Sarà lui, il padre tutto italiano del microprocessore e del touchscreen, a inaugurare il red carpet regionale dell'alta tecnologia. Chi ha cominciato divertendosi con i giocattoli elettronici, ma oggi rifiuta l'etichetta di «mago del futuro» e tra l'altro, in America, non accettò neanche l'ingaggio arrivatogli da un altro mito, Steve Job, sarà l'esempio da seguire. Lo sarà per le 92 imprese sarde che - dal 3 al 4 ottobre - esporranno le loro meraviglie all'ex Manifattura. Lo faranno con la convinzione non solo di cambiare in meglio la vita a «noi poveri mortali», ma soprattutto proveranno a diventare grandi cercando in tutti i modi di essere contattate da multinazionali e investitori. Cioè da chi, affiancandole, potrebbe trasformare i sogni di questo o quell'inventore nostrano in nuove realtà imprenditoriali. Dunque, l'obiettivo non potrà che essere quello di ripetere in tutto e per tutto il curriculum vincente, oggi anche nel fatturato, del padre del microprocessore. Che tra l'altro tempo fa è stato premiato dall'allora presidente americano Obama con la medaglia d'oro per l'innovazione.
GRANDE VETRINA. Organizzata come sempre dalla Regione, con un finanziamento di 200mila euro, e da Sardegna ricerche, Sinnova sarà ancora una volta una grande vetrina ma anche un appuntamento d'affari per chi ormai applica l'informatica dappertutto. Non c'è settore che oggi non sia contaminato dalle nuove tecnologie: agricoltura, turismo, medicina, trasporti ed energia sono diventati più sostenibili grazie all'invasione dei computer. Con la domotica anche le faccende di casa ora sono tutt'altra cosa. «Con Sinnova - ha detto l'assessore alla programmazione Giuseppe Fasolino - ribadiamo che la Sardegna vuole essere un laboratorio in cui immaginare il futuro, provare ad anticiparlo con idee capaci di conquistare i mercati, far crescere l'economia e aumentare i posti di lavoro».
ECCELLENZE MA NON SOLO. In questi anni, la Sardegna nelle graduatorie nazionali è all'avanguardia nella ricerca applicata. A far da apripista sono state le start up, o imprese nate dal nulla, e alcune di queste oramai hanno conquistato un posto di primo piano. Certo non tutte ed è questo uno dei problemi che va risolto in fretta per evitare di veder sfumare le grandi occasioni della vita. «L'innovazione deve continuare a essere un grande valore aggiunto della Sardegna - ha sottolineato l'assessora all'industria Anita Pili - e dobbiamo evitare che si disperda, oppure non ci faccia crescere come speriamo. Ad esempio sappiamo che fra le start up esiste una mortalità molto alta (una su due non riesce ad andare oltre i 5 anni di vita) ed è per questo che l'impegno della Regione dev'essere massimo nel sostenerle. Lo dobbiamo fare soprattutto con i finanziamenti europei quando cominciano a sgomitare nel mercato globale. Dobbiamo essere decisi nell'affiancarle fino a quando non riescono a trovare i partner finanziari indispensabili per andare oltre il muro dell'anonimato».
IL PROGRAMMA. Come hanno sottolineato Graziella Pisu, direttrice del Centro di programmazione, e Walter Songini per Sardegna ricerche in quei due giorni di ottobre Sinnova punterà a essere il centro del mondo. C'è di tutto: workshop, academy, officine digitali e tour delle scolaresche per diffondere l'educazione nell'uso delle tecnologie. Ancora: convegni sull'intelligenza artificiale e presentazione di progetti all'avanguardia. Con in più anche due suggestioni: il ritorno dei videogiochi degli anni novanta e una sfida fra robot. Anche se la vera notizia è questa: a novembre, in Portogallo, la Sardegna sarà presente al Salone internazionale dell'innovazione con ben 25 aziende e gran parte sono proprio «figlie di Sinnova». (ua)

 

8 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 20 settembre 2019 / Lettere e commenti - Pagina 29
EMERGENZA SANGUE
Via la tassa di soggiorno ai turisti donatori

Vorrei proporre due idee che potrebbero in parte risolvere la cronica carenza di sangue in Sardegna e far risparmiare un po’ di soldi alla Regione (e quindi a tutti noi contribuenti). Sulla Nuova Sardegna del 16/09/2019 si è dato risalto a questo annoso problema, che vede adesso l'assessore Nieddu impegnarsi in prima persona per trovare risposte e soluzioni. Una prima idea riguarda l'esonero al pagamento della tassa di soggiorno per i turisti che decidano di donare il sangue compiendo quindi un gesto generoso e solidale verso la comunità che li ospita. Certo, i Comuni farebbero meno cassa ma ci guadagnerebbero tutti i cittadini in termini di disponibilità di sangue (ognuno di noi potrebbe averne bisogno anche per un banalissimo intervento) e ovviamente il relativo risparmio di spesa per l'acquisto di sangue si tradurrebbe in migliori servizi sanitari. Un'altra idea è quella di attribuire CFU (Crediti Formativi Universitari) agli studenti dei corsi di laurea afferenti alla facoltà di Medicina e Chirurgia a fronte di una donazione di sangue. Ogni anno gli studenti sono chiamati a conseguire crediti partecipando a seminari e convegni, e credo che offrire loro la possibilità di acquisire 1 o 2 CFU con questa opportunità possa garantire un grande apporto di sangue. Pensiamo alle centinaia di studenti che frequentano i diversi corsi di laurea triennale, magistrale e a ciclo unico della facoltà, moltiplichiamo per ogni singolo anno di corso e facilmente ricaviamo un dato di sicuro interesse! Ho pensato in prima battuta agli studenti della facoltà di Medicina perché loro più di altri hanno deciso di dedicare la propria vita professionale alla salute della collettività; nei codici deontologici degli infermieri e dei medici, ad esempio, si fa espresso riferimento alla valorizzazione della donazione di sangue come parte integrante del proprio mandato professionale. Spero che i rettori delle due Università sarde, e i presidenti delle rispettive facoltà di Medicina e Chirurgia, possano ritenere valida questa mia idea e studiare con i propri collaboratori le modalità per attuarle. Spero, ugualmente, che i sindaci delle località di villeggiatura (che sono quelle più investite dall'emergenza sangue in estate) accettino di esonerare dalla tassa di soggiorno i turisti che effettuino una donazione di sangue, e spero che i vertici della Regione (il governatore Solinas, il presidente Pais, l'assessore Nieddu e il direttore generale Tidore) possano ritenere valida e percorribile questa strada. 
Irene Bosano, Alghero

 

9 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 20 settembre 2019 / Sassari - Pagina 18
IL CONVEGNO
La ristorazione universitaria contro lo spreco alimentare

SASSARI Venerdì 27, dalle 9 alle 14 nella sala conferenze della Direzione generale dell'Ersu, al terzo piano di via Coppino 18, è in programma il convegno (organizzato dall'Ersu in collaborazione con Andisu) dal titolo "la ristorazione universitaria contro lo spreco alimentare - dalla legge 166 del 2016 alle good practices in Italia".Parteciperanno, tra gli altri, Maria Chiara Gadda, deputata e autrice della legge "antispreco", approvata nel 2016, alla quale sarà affidata l'illustrazione dei punti salienti del provvedimento e i passi avanti compiuti su tutto il territorio nazionale dalla promulgazione della legge ad oggi, e il presidente dell'Oricon (l'osservatorio nazionale della ristorazione collettiva e nutrizione), Carlo Scarsciotti. A lui sarà affidata una analisi sulla ristorazione collettiva in Italia, illustrando dati e facendo proposte per aiutare gli enti a ridurre gli sprechi alimentari. Interverrà, inoltre, il Presidente dell'Andisu, l'associazione nazionale degli Enti di Diritto allo Studio italiani, Luigino Filice.

 

10 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 20 settembre 2019 / Sassari - Pagina 18
Il dg Orrù risponde alla segnalazione di un lettore della Nuova
«Entro ottobre nuove sedie a rotelle»

SASSARI Aveva raccontato, in una lettera inviata alla Nuova Sardegna, l'Odissea di sua moglie, costretta a "inseguire" l'unica sedia a rotelle presente al Pronto Soccorso. E aveva invitato il direttore generale dell'Aou Orrù a premiare i tanti medici e infermieri che si danno tanto da fare, e magari a comprare qualche sedia a rotelle in più. Segnalazione raccolta da Orrù che, rispondendo al nostro lettore, Giancarlo Azzu, annuncia che: «Proprio di recente, infatti, l'Aou ha espletato la gara per la fornitura di sedie a rotelle per vari reparti dei nostri presidi ospedalieri. «Al fine di perfezionare la gara - prosegue il direttore generale - alla ditta aggiudicataria sono stati richiesti una serie di riscontri su specifiche relative alle forniture aggiudicate. Dagli uffici competenti mi assicurano che entro il mese di ottobre la fornitura di sedie a rotella sarà effettiva».Infine, per quanto riguarda la presenza di personale medico e non solo, il direttore generale ricorda che «abbiamo destinato alla struttura cinque nuovi medici. Inoltre, stiamo portando a conclusione il concorso per medici di pronto soccorso che consentirà, a noi e all'Ats, di assumere personale specializzato. In caso di necessità potranno essere presi anche medici specializzandi dell'ultimo anno di corso che potranno così diventare immediatamente disponibili nelle strutture. Inoltre, stiamo assumendo anche degli infermieri». (g.bua)

 
11 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 20 settembre 2019 / Prima pagina
AMBIENTE E SVILUPPO
AMAZZONIA, L’INCUBO ROGHI E LA SARDEGNA

di Roberto Furesi e Pietro Pulina, Università di Sassari
Il 2019 sarà probabilmente ricordato come l’anno che ha reso gli incendi boschivi un tema di rilevanza planetaria. I roghi nella Foresta dell’Amazzonia e le controversie sorte riguardo alla loro natura e alla loro gestione sono i fatti che più hanno concorso a richiamare l’attenzione del mondo su questo problema; ma non sono gli unici. In poche settimane il fuoco ha distrutto in Siberia quasi 5milioni di ettari di foreste (pari alla metà della superficie boscata italiana) e un altro milione è andato in fumo tra Groenlandia, Alaska e nord del Canada; nelle Isole Canarie un incendio gigantesco ha imposto l’evacuazione di 8.000 persone, mentre nell’Africa sub-sahariana permangono attivi oltre 10mila focolai. Infine, non può non ricordarsi che anche in Sardegna il 2019 ha segnato un forte incremento dei roghi, per quanto a esso si sia contrapposta una riduzione della superficie percorsa dalle fiamme. Quasi sempre e ovunque il fuoco è originato dall’azione dell’uomo: in Sardegna, ad esempio, il 70% dei casi rilevati dal Corpo forestale negli ultimi vent’anni hanno matrice dolosa, mentre un altro 14% è riferibile a comportamenti colposi. CONTINUA A PAGINA 7

Sardegna - Pagina 7 - segue dalla prima
AMAZZONIA, L'INCUBO ROGHI E LA SARDEGNA
di Roberto Furesi e Pietro Pulina, Università di Sassari
Di fronte a questi fenomeni occorre però fare grande attenzione a non cadere nel tranello di confondere fatti con narrazione. Sappiamo di vivere una realtà formata da una componente oggettiva e da un'altra, sempre più rilevante, costituita dalla percezione che ne ricaviamo attraverso i linguaggi e i media che la raccontano. Nella tempesta di messaggi istantanei che ci investe quotidianamente, facciamo sempre più fatica a soffermarci per approfondire e capire. La stessa divulgazione scientifica è ridotta ad uno dei tanti pareri che si confrontano nell'arena mediatica: sbagliato, perché la scienza non è democratica e non si sottopone a votazione, bensì a rigorosa verifica di metodi e fonti.A proposito degli incendi in Amazzonia, ad esempio, la situazione è oggettivamente grave, ma la narrazione che ne vien fatta appare controversa. Se infatti nessuno può negare che il Presidente Bolsonaro abbia assunto posizioni discutibili in tema di politica ambientale è altrettanto incontestabile il fatto che il fenomeno sia da inquadrare in un contesto più ampio e complesso. Innanzitutto, a bruciare non è solo l'Amazzonia brasiliana, ma anche quella boliviana e venezuelana, che in proporzione vedono andare in cenere quote maggiori del loro patrimonio forestale. Inoltre, la Nasa rileva che la misura del fenomeno amazzonico non si discosta granché dalla media dell'ultimo quindicennio ed è ben lontana dai picchi del 2005, quando governava Lula. Solo questo è sufficiente per rendersi conto che l'uso di immagini (spesso datate) di animali bruciati e popolazioni in fuga abbia lo scopo perverso di semplificare i tratti di un contesto estremamente composito, inducendo a identificare il nemico di turno (che, sia chiaro, non piace neanche a noi) e a prefigurare soluzioni politiche, come embarghi o aiuti eccezionali, che appaiono fuori luogo rispetto alla complessità del problema.Il filo rosso che unisce i roghi sardi a quelli dell'Amazzonia è la gestione delle risorse agroforestali che vanno a fuoco perché percepite come ostacoli allo sviluppo economico locale. Finché le risorse forestali saranno vissute come ingombri inutili, spazi sottratti ad opportunità di reddito e occupazione, senza che siano messi a valore i servizi ecosistemici (biodiversità, serbatoi di carbonio, paesaggi ecc.) che erogano, la guerra alla deforestazione è destinata a ineluttabile sconfitta. I nostri boschi devono essere in grado di fronteggiare in proprio le minacce di chi vorrebbe incenerirli. Come? Divenendo essi stessi fonti di reddito, ad esempio con produzioni di legname di pregio per l'industria, che attualmente si rifornisce in misura rilevante dall'estero, per di più di prodotti di disboscamenti illegali. Insomma, il problema è assai complesso. La raccomandazione è quella di soffermarsi a riflettere e a verificare le fonti della narrazione. Perché solo con la percezione della realtà aderente ai fatti e all'evidenza scientifica dei dati si giunge a soluzioni efficaci. Il resto sono solo chiacchiere.

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