Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
17 July 2019

L'Unione Sarda

Rassegna quotidiani locali
a cura dell’Ufficio stampa e redazione web



L’UNIONE SARDA
 
 
1 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 17 luglio 2019 / Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
INGEGNERIA. Incontro organizzato da Sardegna ricerche
L'utilizzo consapevole dell'energia elettrica

Oggi alle 11 nella sede del Dipartimento di ingegneria elettrica ed elettronica (Diee), in via Marengo 2 (edificio G, aula Mocci), si terrà l'incontro di metà progetto del cluster Semi (Sistemi efficienti e affidabili per il monitoraggio e la gestione intelligente dell'energia elettrica), condotto dallo stesso Dipartimento. Il progetto ha l'obiettivo di fornire alle imprese sarde le competenze e gli strumenti per un utilizzo più intelligente, efficiente e consapevole dell'energia elettrica e degli impianti, attraverso lo sviluppo e la diffusione di metodologie e sistemi di misura, flessibili e a basso costo, che consentano il monitoraggio affidabile delle grandezze elettriche fondamentali e l'analisi della qualità dell'alimentazione elettrica, la cosiddetta Power quality (Pq).
L'incontro sarà l'occasione per fare il punto sullo stato d'avanzamento del progetto insieme allo staff tecnico, guidato dalla responsabile scientifica Sara Sulis, la referente di Sardegna Ricerche, Elena Lai, le nove imprese già coinvolte e le altre potenzialmente interessate a partecipare. Si procederà infine con la programmazione delle future attività da svolgere congiuntamente con le imprese.

 

2 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 17 luglio 2019 / Agenda (Pagina 19 - Edizione CA)
DIARIO CITTADINO
Premi per i laureati

Domani alle 11 nell’aula magna del Rettorato (via Università 40) si svolgerà la cerimonia di premiazione dei migliori 16 laureati nell’anno accademico 2017-18 dell’Università di Cagliari, che si sono distinti in ogni Facoltà per i voti di laurea, il tempo impiegato e la media riportata negli esami, ed eventuali periodi di mobilità. I premi saranno consegnati dalla rettrice Maria Del Zompo.

 

3 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 17 luglio 2019 / Sulcis Iglesiente (Pagina 27 - Edizione CA)
Domusnovas
CASO RWM: PERIZIA TECNICA

Il Tar nomina un consulente tecnico in vista dell'udienza sul caso Rwm prevista per il 20 gennaio 2020. Il tribunale amministrativo ha accolto la richiesta presentata dai legali di alcuni movimenti antimilitaristi in merito alle autorizzazioni rilasciate alla Rwm per l'ampliamento dello stabilimento di Domusnovas.
«Nell'ordinanza i giudici della prima sezione del Tar - si legge in un comunicato - sostengono che “l'esatta qualificazione della natura dell'attività svolta dalla società Rwm all'interno della fabbrica appare dirimente ai fini della corretta individuazione dell'iter procedimentale di rilascio dell'autorizzazione per cui è causa e, conseguentemente, ai fini della decisione del presente giudizio”. Per meglio chiarire questo aspetto i giudici hanno quindi deciso di incaricare, attraverso il magnifico rettore dell'Università di Cagliari, un docente di ruolo del Dipartimento di chimica industriale della stessa Università».
I giudici hanno quindi deciso di incaricare, attraverso il rettore dell'Università di Cagliari, come consulente un docente di ruolo del Dipartimento di chimica industriale.

 

4 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 17 luglio 2019 / Prima (Pagina 1 - Edizione CA)
L'analisi
REGIONALISMO DIFFERENZIATO

Beniamino Moro
Sulla cosiddetta autonomia regionale differenziata, chiesta da Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna, si sta determinando un clima da “golpe tecnico”, come scrive il sito ROARS, «in cui decisioni riguardanti tutti gli italiani sono rimesse nelle mani di pochi esponenti dell'esecutivo e dei tre governi regionali interessati».
Esiste una bozza d'intesa, anzi una bozza pressoché identica per ciascuna Regione, sottoscritta il 16 maggio dal presidente del Consiglio Conte coi tre governatori (Fontana, Zaia e Bonaccini), che attualmente è oggetto di discussione nelle segrete stanze del Governo. I documenti di lavoro sono stati sinora occultati al pubblico dibattito. Né studiosi né cittadini hanno avuto modo di consultarli nel dettaglio. Tuttavia, dalle bozze circolate in via informale, si intuisce la gravità del processo in atto del regionalismo differenziato. La situazione di segretezza si è spinta sino al punto da pretendere, da parte della Lega, che il testo che verrà approvato dal Consiglio dei ministri diventi inemendabile in Parlamento. I presidenti di Lombardia e Veneto la mettono così: «Ormai è tutto pronto, è solo una scelta politica». Per fortuna i 5Stelle si sono messi di traverso, sennò il golpe della Lega sarebbe stato già approvato con decreto-legge e magari in Parlamento con la fiducia. Sinora Di Maio si è opposto: «Sento tanto parlare di autonomia, e va bene, l'hanno chiesta i cittadini di Veneto e Lombardia, e la Regione Emilia-Romagna, ed è nel contratto di governo, però dobbiamo ricordare che in Italia non serve un ulteriore divario tra Nord e Sud». (...) SEGUE A PAGINA 8
Politica (Pagina 8 - Edizione CA) SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
La richiesta di tre regioni, sostenuta dalla Lega, è un autentico “golpe tecnico”
L'AUTONOMIA DIFFERENZIATA È SOLO UN PERICOLOSO SALTO NEL BUIO

« E l'unico modo per affrontare l'autonomia - ha proseguito Di Maio - è elaborare soluzioni per il Sud. Serve un grande piano». I sindacati sono sul piede di guerra. In particolare, la Cgil considera i testi sottoscritti il 16 maggio, ora pubblicati dal sito ROARS, come «irricevibili, inaccettabili e da respingere senza alcuna incertezza». Scuola, sanità, ricerca, infrastrutture, beni culturali, ambiente, professioni, previdenza integrativa, sicurezza sul lavoro, per citare le principali, ma anche altre competenze per un totale di 23 per il Veneto, 20 per la Lombardia e 16 per l'Emilia-Romagna, passerebbero dallo Stato alle Regioni. Se non si tratta della frantumazione dello Stato, poco ci manca. Le bozze d'intesa in questione - riferisce Alberto Zanardi dell'Ufficio Parlamentare di Bilancio nella sua audizione in Parlamento del 10 luglio scorso - non esplicitano alcun criterio «in materia di solidità delle finanze e di capacità amministrativa delle Regioni richiedenti, sulla base delle quali valutare l'ammissibilità delle singole istanze di autonomia rafforzata. La giustificazione della richiesta di nuove competenze da parte delle tre Regioni viene liquidata all'articolo 1 con una scarna affermazione, identica per tutte le tre bozze d'intesa, secondo cui “l'attribuzione di forme e condizioni particolari di autonomia corrisponde a specificità proprie della Regione e immediatamente funzionali alla sua crescita e al suo sviluppo”». Troppo poco per giustificare lo scardinamento dello Stato centrale e sostituirlo, alla leggera, con un federalismo improvvisato. I criteri di accesso al regionalismo differenziato, invece, secondo Zanardi, dovrebbero «essere fissati ex-ante in una legge-quadro di attuazione del dettato costituzionale - da verificare sulla base di analisi e valutazioni accurate e adeguatamente documentate». Altrimenti si corrono rischi di peggiorare le prestazioni fornite, di fare deficit nei bilanci regionali, di creare squilibri territoriali e conflitti di competenze, che potrebbero determinare ex-post il fallimento nella gestione delle materie trasferite alle Regioni. Il problema, inoltre, è anche finanziario, in particolare per il settore della scuola, che vale 4,6 miliardi in Lombardia, 2,3 in Veneto e 2,1 in Emilia-Romagna, e complessivamente 27,5 miliardi se tutte le Regioni a statuto ordinario richiedessero questa competenza. Occorre perciò più cautela e trasparenza, per prevenire un salto nel buio.
BENIAMINO MORO, DOCENTE DI ECONOMIA POLITICA UNIVERSITÀ DI CAGLIARI

 

5 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 17 luglio 2019 / Politica (Pagina 8 - Edizione CA)
L'ALLARME. Confindustria: da cinque anni siamo fanalino di coda per la digitalizzazione
Tria: «La fuga dei cervelli ci costa 14 miliardi all'anno, un punto di Pil»

Il campanello di allarme era già risuonato ma stavolta a mettere il dito nella piaga è il ministro dell'Economia Giovanni Tria. «La fuga dei cervelli all'estero ci fa perdere circa 14 miliardi di euro all'anno, poco meno dell'1% del Pil», ha detto alla Business school della Luiss davanti agli imprenditori che puntano sul digitale. E certo, è il ragionamento, essere indietro sul digitale non aiuta. «Da un quinquennio il nostro Paese è agli ultimi posti nella classifica Ue sulla digitalizzazione», ricorda la Federazione della Confindustria che riunisce le aziende del settore. E questo nonostante gli sforzi compiuti. Ma per Tria non è solo un problema italiano, «come continente europeo stiamo accumulando un ritardo rispetto ai player globali».
Sicuramente, secondo il ministro, che è anche docente universitario, bisogna «ripensare il ruolo dell'informatica nella formazione obbligatoria». Anche perché, il 65% dei bambini che inizieranno le scuole elementari a settembre con tutta probabilità, come provano i più recenti studi, si ritroveranno a fare un mestiere che ancora deve essere inventato. La sfida è che i nuovi lavori vengano creati in Italia e i ragazzini di oggi domani possano guadagnare e vivere bene dove sono nati.

 

6 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 17 luglio 2019 / Regione (Pagina 7 - Edizione CA)
TRASPORTI. La replica dell'assessore Sconti sui bus agli studenti:
«Non ci sono le coperture»

La diminuzione dello sconto sui trasporti per gli studenti è una possibilità, ma solo «perché manca la copertura finanziaria». L'assessore Giorgio Todde (Lega) interviene dopo l'interpellanza del centrosinistra alla Giunta e a Christian Solinas (primi firmatari i consiglieri del Pd Roberto Deriu e Valter Piscedda) per difendere le agevolazioni varate con la Finanziaria 2019 e sapere «quali misure intendano mettere in campo per evitare la riduzione».
Una delle ultime delibere della Giunta Pigliaru prevedeva infatti sconti dell'80% del prezzo del biglietto per studenti sotto la soglia Isee di 25mila euro. Due giorni fa l'assessorato ai Trasporti ha comunicato alle rappresentanze studentesche l'intenzione di decurtare le agevolazioni. Da qui la presa di posizione prima del Pd e poi di LeU e Progressisti.
Ma, ha spiegato ieri l'assessore, «in base al budget stiamo cercando di mantenere la situazione attuale, cioè l'80% di sconto sul prezzo dei trasporti pubblici per gli studenti, questo però non sarà facile perché nella scorsa legislatura la maggioranza fece una delibera consapevole del fatto che per l'anno dopo non ci sarebbe stata la copertura finanziaria, nella stessa delibera è scritto anche che sarebbero stati necessari interventi economici in futuro per poter tenere questo standard».
Ora, sottolinea l'esponente della Lega, «noi non vogliamo certo abolire gli sconti, probabilmente potranno essere ridimensionati, ad ogni modo lavoreremo pensando a tariffe agevolate per il prossimo anno per le fasce più deboli». Purtroppo, chiarisce ancora Todde, «nella legge è prevista solo una parte di copertura, e noi stiamo sfruttando tutti i 10,5 milioni, che però non bastano per coprire fino all'80%, è un calcolo matematico». (ro. mu.)

 

7 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 17 luglio 2019 / Commenti (Pagina 12 - Edizione CA)
Il dibattito
LE UNIVERSITÀ CON IL TRUCCO

Ci risiamo: ancora un'inchiesta per concorsi truccati in università. Questa volta a finire sotto i riflettori di inquirenti e magistrati è stato l'ateneo di Catania per ben 27 concorsi col trucco, nel senso che si sapevano già a priori i vincitori delle varie cattedre.
Purtroppo non è la prima volta che accade e non sarà neppure l'ultima, dato che il sistema di reclutamento dei nuovi docenti fa acqua da tutte le parti e sembra fatto apposta per favorire il sottobosco. Troppo, infatti, è l'arbitrio di cui godono i componenti delle commissioni giudicanti, troppo pochi i rischi che si corrono quando si è colti in flagrante. Qualche sanzione può arrivare, ma, diciamolo, è ben difficile perdere stipendio e cattedra anche se si sono commesse palesi malversazioni.
Il problema del reclutamento dei nuovi docenti è però grave. Incide sulla qualità del corpo accademico perché “uccide” la meritocrazia. Contribuisce, soprattutto, a creare un'immagine distorta del mondo universitario, visto dall'esterno come un sistema chiuso, settario, riservato a pochi privilegiati, per di più raccomandati. Una vera e propria distorsione perché nei fatti le università non sono solo intrallazzi e nepotismo, ma rimangono in molti casi il fiore all'occhiello della nostra cultura umanistica e scientifica. In un'epoca in cui l'immagine, se non è tutto, rappresenta comunque molto, trasmettere all'esterno un'impressione negativa a noi pare una un peccato mortale. Allontana maggiormente gli italiani dal mondo accademico, già guardato con diffidenza perché non garantisce come un tempo impieghi e stipendi di alto livello. E questo impoverisce ancora di più il nostro Paese.
ROBERTO ROVEDA, STORICO E GIORNALISTA

 

8 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 17 luglio 2019 / Sassari e Alghero (Pagina 35 - Edizione CA)
SASSARI. Nella squadra di Campus i docenti Lugliè e Mulas
DALL'UNIVERSITÀ I PRIMI DUE ASSESSORI

Arrivano in prestito dall'Università i primi due assessori della Giunta Campus. Si tratta di docenti dell'Ateneo sassarese individuati dal rettore Massimo Carpinelli che ha indicato una serie di nomi al nuovo primo cittadino il quale a sua volta ha effettuato la scelta definitiva. Un'operazione ''inusuale'' come l'ha definita Nanni Campus rivendicandone l'originalità e difendendola apertamente da perplessità e speculazioni: «Non c'è niente di politico, mi auguro che non ci sia una ricerca del pettegolezzo che possa non tanto mettere in imbarazzo me, che ho le spalle larghe, ma le stesse istituzioni».
Prescelti 
I due nuovi assessori sono Antonella Lugliè e Gabriele Mulas. La prima è docente di Ecologia nel dipartimento di Architettura, il secondo è docente di Chimica Fisica nel Dipartimento di Chimica e Farmacia. Antonella Lugliè, 58 anni, guiderà l'assessorato all'Ambiente e verde pubblico. Gabriele Mulas, 53 anni, nell'Ateneo sassarese è stato a lungo il delegato del rettore per la Trasformazione tecnologica. Anche per questo è stato scelto come assessore all'Innovazione tecnologica assieme alla Programmazione, uno degli assessorati più strategici. Alla prima conferenza stampa a Palazzo Ducale Nanni Campus era affiancato dai due nuovi componenti della Giunta e dal rettore Massimo Carpinelli. Con il primo cittadino, ex docente, ex direttore del Dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche ed ex membro del Senato Accademico ci sono stima e amicizia. «Mi sono permesso di chiedere al rettore la possibilità di avere indicazioni di tecnici che potessero mettersi a disposizione della collettività», ha detto Campus. «La missione dell'Università è fare didattica e ricerca, ma il mondo accademico è felice, come è successo in altri casi, se persone competenti possono mettersi al servizio della cittadinanza», ha ribadito Carpinelli.
Novità 
Per Campus la procedura è irrituale «ma è qualcosa che qualifica l'Amministrazione e l'Università. D'altra parte Sassari è città universitaria e non è affatto strano che si sia guardato da quella parte per cercare le competenze necessarie per affrontare i problemi. Anzi forse è strano non sia stato fatto prima». Quella degli assessori ''universitari'' è stata una anteprima della presentazione della Giunta che sarà al completo giovedì per la prima riunione del Consiglio comunale. Appuntamento che si avvicina anche per la minoranza, sempre alla ricerca dell'assetto migliore.  Mariano Brianda è sempre deciso a rinunciare al posto, ma le richieste perché accetti sono insistenti. Per oggi è previsto un incontro con i consiglieri del Pd. Il giudice ha tentato di far passare l'idea di un gruppo unico, già tramontata, ed è stata presa in considerazione l'alternativa di creare un gruppo assieme ai consiglieri eletti nelle altre liste del centro sinistra. Difficile, ma ci sono ancora 48 ore per decidere. (fr. fe.)

 

La Nuova Sardegna

 

LA NUOVA SARDEGNA

 

9 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 17 luglio 2019 / Economia Pagina 15
II ministro Giovanni Tria rivela il costo annuo dell'emigrazione intellettuale: «Perdiamo circa l'1% del Pil. Sono risorse»
LA FUGA DEI CERVELLI, 14 MILIARDI DI DANNO

monte dei paschi di siena Il ritorno sul mercato dei bond Mps coglie al volo il buon momento del mercato obbligazionario, dove i rendimenti dei titoli di Stato e lo spread Btp-Bund sono in picchiata, e piazza un bond subordinato decennale da 300 milioni di euro, facendo un passo avanti verso il rispetto di uno degli impegni contenuti nel piano di ristrutturazione concordato con la Commissione Ue.Stati uniti Facebook nel mirino del Congresso Un fuoco di fila durato due ore e mezzo. Facebook tenta di difendersi dalle critiche del Congresso americano su Libra. Ma lo scetticismo e in alcuni casi l'ostilità bipartisan dei senatori americani lascia poco spazio di replica. Il democratico Sherrod Brownde definisce Facebook «pericolosa» e paragona Libra a una bambino che gioca con il fuoco.Fondo monetario internazionale Si dimette Lagarde, presto il successore Christine Lagarde si dimette da direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, aprendo di fatto la caccia al suo successore alla guida dell'istituto. Fra i papabili ci sarebbero Mark Carney, l'attuale numero uno della Bank of England; Pierre Moscovici, l'ex commissario europeo agli Affari Economici; l'ex cancelliere dello scacchiere George Osborne. di Marianna Berti wROMA Il campanello di allarme era già risuonato ma stavolta a mettere il dito nella piaga è il ministro dell'Economia, Giovanni Tria. «La fuga dei cervelli all'estero che sta conoscendo l'Italia ci fa perdere circa 14 miliardi di euro all'anno, poco meno dell'1% del Pil», dice parlando alla Business school della Luiss, davanti agli imprenditori che puntano sul digitale.Dati e statistiche non sono una novità ma il richiamo di Tria invita a non rassegnarci. Certo, è il ragionamento, essere indietro sul digitale non aiuta. «Da un quinquennio il nostro Paese è agli ultimi posti nella classifica Ue» sulla digitalizzazione, ricorda la Federazione della Confindustria che riunisce le aziende del settore. E questo nonostante gli sforzi compiuti. Ma per Tria non è solo un problema italiano, «come continente europeo stiamo accumulando un ritardo rispetto ad altri player globali». Secondo il ministro, che prima di entrare al governo faceva il professore universitario, bisogna «ripensare il ruolo dell'informatica nella formazione obbligatoria». Anche perché, il 65% dei bambini che inizieranno le scuole elementari a settembre con tutta probabilità, come provano i più recenti studi, si ritroveranno a fare un mestiere che ancora deve essere inventato. La sfida è che i nuovi lavori vengano creati in Italia e i ragazzini di oggi domani possano guadagnare e vivere bene lì dove sono nati. In gioco per il ministro dell'Economia non c'è solo la competitività ma molto di più.ù«Non si passa al fianco della trasformazione digitale: o ne siamo protagonisti o la subiamo. E se la subiamo il rischio principale, a lungo termine, è politico, non economico», afferma. Tria mette in guardia dal «nuovo petrolio», ovvero i dati. Tutti li produciamo ma chi li possiede? È questa la domanda a cui rispondere. La partita riguarda l'Europa ma come Italia, assicura Tria, in sede di stesura della legge di Bilancio «non potremo in ogni caso risparmiarci una seria riflessione» sull'informatizzazione. Confindustria Digitale lancia un suggerimento: «La chiave è, secondo noi, incardinare la digitalizzazione in un Dipartimento permanente della presidenza del Consiglio», dice esplicito il presidente Cesare Avenia. Oggi invece quel che c'è ha un carattere commissariale, come il Team per la trasformazione digitale che scadrà a fine anno. Un ripensamento della strategia in tal senso potrebbe aiutare a trattenere giovani promesse, cercando di invertire un trend che per ora non accenna a rientrare nei ranghi. Già nel 2017 Confindustria aveva stimato in 14 miliardi l'ammanco dovuto alla fuga dei cervelli. E, ancora, secondo l'Istat da quando è iniziata la crisi gli espatri sono triplicati. La questione era stata evidenziata anche nelle ultime considerazioni finale del governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, che aveva chiarito come non sia più tempo di far scappare le nuove leve.

 

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