Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
16 June 2019

L'Unione Sarda

Rassegna quotidiani locali
a cura dell’Ufficio stampa e redazione web



L’UNIONE SARDA
 
1 - L’UNIONE SARDA di domenica 16 giugno 2019 / Agenda (Pagina 33 - Edizione CA)
CONCORSO. Martedì pomeriggio le premiazioni
“Il bello e la sfida di essere donna”
All'università parole e video degli studenti
Cosa significa essere donna? Quali difficoltà comporta l'appartenenza di genere nella realizzazione delle proprie aspirazioni e nella crescita professionale?
Per rispondere in maniera adeguata potrebbe essere d'aiuto guardare i video “Good morning” realizzati da Elisa Cabras e Cristina Casu (alias Sos Colores) e “Cactus girl” di Silvia Atzeni ed Elisa Meloni, oppure leggere gli elaborati “La vera impresa? Essere donna. Quella di genere non è l'unica discriminazione subita dalle donne. Lo dimostra la storia di un'imprenditrice etiope trapiantata in Trentino”, di Carla Boasso, e “Il diritto di essere mediocri. I seminari a tema donna, nell'Aula Magna del Rettorato di Cagliari affrontano nuovamente la (dis)parità di genere” di Sara Congia e Martina Sanna.
Sono i lavori che hanno vinto “Il bello e la sfida di essere donna”, percorso multidisciplinare e concorso indetti dall'ateneo con l'obiettivo di valorizzare la figura femminile, promuovere il rispetto nei suoi confronti e premiare la creazione e la diffusione di video ed elaborati giornalistici sul suo ruolo nella società.
Potevano partecipare gli studenti regolarmente iscritti ai corsi di studio dell'ateneo cagliaritano (laurea, laurea magistrale, laurea magistrale a ciclo unico, dottorato, specializzazione, master) 2018/2019, in corso o fuori corso, e gli studenti Erasmus attualmente ospiti di UniCa.
Nei mesi scorsi, gli 84 studenti che hanno raccolto la sfida hanno frequentato tre seminari e una tavola rotonda sull'argomento, quindi hanno realizzato un video o composto un elaborato scritto in stile giornalistico sul tema. A esaminarli è stata una giuria tecnica composta dalle giornaliste Roberta Celot e Miriam Mauti e dal docente Massimo Tria: i primi classificati, sia per la categoria “video” sia per la categoria “elaborato giornalistico”, vincono mille euro, i secondi 500.
Martedì, alle 16, nell'aula magna del Palazzo del Rettorato, si terrà la cerimonia di premiazione: sarà la rettrice Maria Del Zompo a consegnare i premi in denaro ai primi classificati.
Saranno assegnati anche due premi “social”: la classifica, in questo caso, è stata stilata in base al numero di like ottenuti dai video sulla pagina del concorso. L'autore di quello più votato vince 700 euro, il secondo 300.


2 - L’UNIONE SARDA di domenica 16 giugno 2019 /Sassari e Alghero (Pagina 51 - Edizione CA)
SASSARI. Riconoscimento a una studentessa
Famiglie che cambiano, tesi premiata

Si chiama Ilaria Pisoni, la neolaureata scelta tra undici candidate che si è aggiudicata il premio del concorso per la migliore tesi di laurea sul tema degli studi di genere, bandito dalla commissione comunale di Sassari per le Pari opportunità. Un lavoro dal titolo “Famiglie genitoriali in cammino verso la libertà; una riflessione professionale”. Per questo lavoro la studentessa ha ricevuto una borsa di 500 euro messa a disposizione dal Rotary Club Sassari Silki.
«La tesi premiata ha analizzato il tema in un'ampiezza di aspetti che ha messo in luce una serie di processi discriminatori: dalle (im)pari opportunità per genere e orientamento sessuale, al disconoscimento pregiudiziale di mamme, papà, bambine, bambini e delle loro famiglie». Così è stata motivata dalla commissione la proclamazione della vincitrice.
Mariangela Pala
 

La Nuova Sardegna

 

LA NUOVA SARDEGNA

 

3 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 16 giugno 2019 / Sassari - Pagina 25
Due giornate ricche di spunti, curiosità e qualche emozione
IL PERCORSO DI STUDIO COME VIA DI SALVEZZA DALLA VITA IN CARCERE
La storia di un ex recluso: «Studiare mi ha salvato la vita»

di Luca Fiori
SASSARI «La prima volta che entri in un carcere i tuoi sensi vengono stravolti. Dietro le sbarre si respira un odore forte, fastidioso che fuori non ho mai più sentito. E poi tocca alla vista subire l'assenza di colori, una vera e propria violenza. E subito dopo all'udito abituarsi a quei silenzi inquietanti e a quel rumore di cancelli e di serrature che dopo un po' che sei dentro inizi a interpretare. Proprio come i passi dell'agente che si fanno più vicini. Dopo un po' riesci quasi a capire se l'imminente arrivo del poliziotto penitenziario porterà una bella o una cattiva notizia».Il racconto di un ex detenuto che durante i 14 anni trascorsi dentro una cella ha trovato la salvezza nello studio e poi ha scritto un libro per raccontare la sua esperienza, è stato uno dei momenti più significati della due giorni ribattezzata "Dentro & Fuori", il workshop organizzato dal Polo Universitario Penitenziario dell'Università di Sassari, assieme alla Conferenza Nazionale Universitaria dei Poli Penitenziari Cnupp della Crui, al Provveditorato Regionale dell'amministrazione Penitenziaria Prap, al Dipartimento Giustizia Minorile e di Comunità - Dgmc del Ministero della Giustizia, al Centro Giustizia Minorile Cgm di Cagliari, all'Ufficio Interdistrettuale per l'Esecuzione Penale Esterna Uiepe di Cagliari.«L'udito in carcere diventa la tua vista - ha raccontato Federico Caputo, ex detenuto e autore del libro "Sensi ristretti" - perché per 22 ore stai dentro la tua cella e puoi solo immaginare quello che accade fuori provando a interpretare i rumori che arrivano da fuori o dalle altre celle. La mia salvezza sono state le lettere di mia moglie, nelle quali riuscivo quasi a sentire l'odore di casa - ha raccontato l'ex carcerato - e lo studio, portato avanti nonostante i continui trasferimenti da un penitenziario all'altro d'Italia». Sassari - è stato detto durante il workshop al polo universitario di viale Mancini - è la settima realtà italiana per numero di iscritti all'università (51 nel 2018-19, con un incremento del +47 percento rispetto al 2017-18), ma quarta per incidenza sulla popolazione carceraria locale (6,2% contro una media nazionale dell'1% nel 2018-19). Gli studenti in regime di detenzione iscritti all'Università di Sassari studiano in 16 corsi di laurea differenti, ripartiti in 5 dipartimenti. Ma il carcere tempiese di Nuchis - ha spiegato Giovanni Gelsomino giornalista e operatore carcerario autore del libro "La luna del pomeriggio" presentato al workshop - ha un primato ancora più invidiabile. «Addirittura la metà dei detenuti del carcere gallurese - ha detto Gelsomino - frequentano la scuola e se si considera che la media italiana è appena del 5 percento si può arrivare a dire che quello di Nuchis è forse un primato a livello europeo». Grazie alla struttura del workshop, pensato con una sessione plenaria e tre parallele durante ogni mezza giornata la varietà è stata tale, che gli studenti e gli addetti ai lavori hanno avuto l'imbarazzo della scelta. Il menù della due giorni è stato ricchissimo e pieno di spunti, grazie al coinvolgimento di associazioni, ordini professionali, istituzioni e case editrici. L'intervento degli ex detenuti e il racconto delle loro storie vere è stato però più forte di qualsiasi dato o percentuale proiettata sulle lavagne luminose dell'università. «La persona non è solo il reato che ha commesso - ha detto un ex detenuto durante il convegno - è giusto pagare per gli errori fatti, ma la possibilità di studiare e di costruirsi un futuro fuori dal carcere devono essere un diritto sacrosanto per tutti».
LA CURIOSITÀ
Le borse dell'Ersu arrivano in cella

Gli studenti in regime di detenzione iscritti all'Università di Sassari studiano in 16 corsi di laurea differenti, ripartiti in 5 dipartimenti. Alcuni hanno profitto talmente elevato da risultare vincitori di borse di studio erogate da Ersu Sassari. La didattica universitaria carceraria viene erogata con modalità diverse ad una platea di studenti che vanno da quelli in regime di detenzione comune, a quelli in alta sicurezza fino ad alcuni detenuti in regime 41bis. Una particolarità del Pup Uniss è la prevalenza degli studenti detenuti in circuiti di alta sicurezza (AS1 - uno studente; AS2 - uno studente; AS3 - 22 studenti; 41bis - 8 studenti) rispetto a quelli in media sicurezza, rispettivamente 62,7% AS e 41bis e 37,3% in media sicurezza.Da maggio 2017 il PupP Uniss si è dotato di un nuovo regolamento all'avanguardia in campo nazionale, in cui le tutele previste sono riconosciute non solo ai carcerati ma anche a tutte le persone con qualunque limitazione alla libertà personale (arresti domiciliari, libertà vigilata) e per tutta la durata del corso di studi, anche qualora fosse conclusa la pena.
L'ECCELLENZA
Il Pup di Sassari tra i migliori d'Italia

Il Polo Universitario Penitenziario dell'Università di Sassari (Pup Uniss) può essere definito come una infrastruttura immateriale del territorio, in quanto genera dei servizi speciali per studenti in regime di detenzione derivanti dall'interazione tra istituzioni (in particolare tra Università degli Studi di Sassari e Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia - DAP, Dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunità del Ministero della Giustizia - DGMC, Provveditorato Regionale dell'Amministrazione Penitenziaria - PRAP, Tribunale di Sorveglianza di Sassari, ERSU Sassari). Con tutti questi enti l'Università di Sassari ha stipulato protocolli d'intesa volti alla definizione dei rispettivi ruoli per facilitare lo studio universitario alle persone ristrette negli istituti penitenziari italiani ed in particolare nella Casa di Reclusione di Alghero, Casa Circondariale di Nuoro, Casa Circondariale di Sassari e Casa di Reclusione di Tempio-Pausania, come definito dal protocollo tra Uniss e PRAP del 26 Marzo 2014 che di fatto istituisce il Polo Universitario Penitenziario.

 

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