Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
23 May 2019

L'Unione Sarda

Rassegna quotidiani locali
a cura dell’Ufficio stampa e redazione web



L’UNIONE SARDA
 
1 - L’UNIONE SARDA di giovedì 23 maggio 2019 / Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
POLICLINICO. Il team fa scuola in Grecia
CHIRURGIA GINECOLOGICA DA RECORD

Importante riconoscimento per la chirurgia ginecologica del Policlinico: Stefano Angioni e Michele Peiretti sono stati protagonisti in sala operatoria dell'Aristotle University e nel congresso che si è svolto a Salonicco.
Al convegno erano presenti esperti provenienti da diversi Paesi per confrontarsi sulle più attuali evidenze scientifiche. In particolare, i due ginecologi hanno eseguito in diretta due interventi chirurgici per adenomiosi e per tumore maligno dell'utero con le tecniche di chirurgia laparoscopica più avanzata. Hanno inoltre tenuto due relazioni scientifiche sul tema delle tecniche chirurgiche più moderne nel tumore dell'ovaio e sul trattamento del tumore della cervice nelle donne in età fertile. La struttura dell'Aou, diretta da Anna Maria Paoletti, è un riferimento sia nazionale che internazionale.

 

2 - L’UNIONE SARDA di giovedì 23 maggio 2019 / Agenda Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
DIARIO CITTADINO
Corso di laurea per interpreti

Oggi alle 15, nell’aula Wagner del campus Aresu dell’Università in via San Giorgio, sarà presentato il nuovo indirizzo di laurea in “Mediazione orale” per interpreti di conferenza, che inizierà nel prossimo anno accademico. Saranno illustrati il percorso formativo e i principali sbocchi professionali.

 

3 - L’UNIONE SARDA di giovedì 23 maggio 2019 / Agenda Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
Orientamento universitario
Oggi dalle 15 la facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche propone, nell’Aula A del Campus di viale Sant’Ignazio, “Open Evening 2019”, giornata di presentazione dei corsi di laurea magistrale, magistrale a ciclo unico, dottorati e Scuola di Specializzazione per le professioni legali.

 

4 - L’UNIONE SARDA di giovedì 23 maggio 2019 / Prima Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
La proposta
«CITTADELLA, SERVE UN PIANO»

Scoperti e riscoperti. Non solo per un giorno, per sempre. Fabio Pinna insegna Archeologia medievale all'Università e per lui l'obiettivo non è tanto la riapertura più o meno stabile di un singolo monumento quanto la riappropriazione, da parte della comunità, dei suoi spazi. Anche di quelli già fruibili. Un esempio? «Penso alla Cittadella dei musei, un luogo straordinario nato da una concezione assolutamente innovativa. Si è preso un luogo storico, in passato arsenale regio, e lo si è trasformato nella cittadella museale della Sardegna».
Pinacoteca, museo archeologico ed etnografico, aule del dipartimento universitario, biblioteca di storia dell'arte: «Tutti questi spazi si affacciano sul cortile, sono una tappa fissa giornaliera eppure non viene vissuto dalla città come il polo culturale che dovrebbe essere. Ecco, si tratta di scoprire questo spazio. Occorrerebbe un piano straordinario che metta insieme le istituzioni di questo polo per farlo vivere, produrre cultura riscoprendo il suo spirito antico», conclude Fabio Pinna. (a. pi.)

 

5 - L’UNIONE SARDA di giovedì 23 maggio 2019 / Prima Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
MONUMENTI. Cancelli sbarrati all'Anfiteatro romano, lavori infiniti sulle torri di San Pancrazio e dell'Elefante
I TESORI NASCOSTI E ANCHE POCO CURATI

Ville antiche, torri, musei e chiese: un grande patrimonio chiuso e quindi sconosciuto
Cagliari città d'arte ma con qualche lacuna. Ovvero, monumenti dimenticati, patrimonio culturale e architettonico che rivendica urgenti interventi di tutela e restauro. Le emergenze sono distribuite a macchia di leopardo e disegnano ombre scure nella città del sole, tra i colli, il mare, la laguna e lo stagno.
L'INVENTARIO  Rita Pamela Ladogana custodisce a mente l'elenco delle pecche. Materia privilegiata per la docente che insegna Storia dell'arte contemporanea all'Università e racconta la bellezza ai suoi studenti. La lista non ha primi e tantomeno ultimi posti. È solo un inventario di manchevolezze, siano esse riferite a monumenti o a opere d'arte. Il complesso delle sculture (ex candide) di Costantino Nivola, nel palazzo del Consiglio regionale, la dice lunga sull'inquinamento da smog in via Roma. «Sarebbe opportuno ripulire le sculture, anche il graffito che riproduce il disegno che Salvatore Fancello donò all'artista di Orani, suo grande amico, per le sue nozze. Ebbene, è davvero sporco», dice Ladogana. «Per non parlare del cimitero monumentale di Bonaria, dove molte, troppe tombe di pregio, con le sculture di Giuseppe Sartorio, avrebbero necessità di un intervento. Magari neppure tanto costoso come un'adeguata pulizia. Ricordo, tra i tanti, la statua dell'avvocato Todde, il monumento a Maria Contu, la tomba del Canonico Giovanni Spano».
LA NECROPOLI  La lista nera comprende anche intere aree. Tuvixeddu occupa il vertice, almeno nelle convinzioni di Roberto Copparoni, presidente di Amici di Sardegna. «Già è anomalo il fatto che un parco archeologico venga gestito dal Verde pubblico. Molti cagliaritani ancora non sanno come raggiungere la necropoli, non esistono cartelli bilingue per i turisti e intere zone sono in abbandono. I pullman con i visitatori non possono neppure raggiungere l'ingresso di via Falzarego, mentre sarebbe naturale ricavare la “porta” principale vicino all'ex Calcidrata». Per la professoressa Ladogana, «la villa Mulas-Mameli di Tuvixeddu andrebbe recuperata». Dimora liberty costruita attorno al 1900 sui ruderi di un'antica fattoria, è ormai in precarie condizioni. Sogno infranto per gli inventori di “Monumenti aperti” che magari vorrebbero inserirla tra le mete della manifestazione nata nel 1997.
GLI ALBORI  «Quando iniziammo a sondare il terreno, a metà degli anni Novanta, immaginando “Monumenti aperti”, ci trovammo di fronte a una sorta di tabula rasa», ricorda Massimiliano Messina, uno degli ideatori e vicepresidente di Imago Mundi. Lucchetti, catene. Monumenti iperchiusi da tanto, da sempre, quindi sconosciuti per la maggioranza dei cagliaritani. «Nella prima edizione riuscimmo a far aprire le torri di San Pancrazio e dell'Elefante. Restarono visitabili oltre i giorni della manifestazione grazie anche all'impegno dell'allora assessore Gianni Filippini. Sono di nuovo chiuse per restauro». Off limits come l'Anfiteatro, la Quarta Regia, la chiesa di San Giuseppe Calasanzio e il cisternone del parco dei Cappuccini che riforniva l'acqua all'anfiteatro.
Andrea Piras

 

6 - L’UNIONE SARDA di giovedì 23 maggio 2019 / Quartu SantElena (Pagina 22 - Edizione CA)
Flumini
Maggio dei libri, gli scrittori vanno a scuola

Gli studenti di Flumini incontrano gli scrittori. Tre gli appuntamenti con le scuole previsti dalla rassegna organizzata dall'assessorato alla Cultura in collaborazione con la biblioteca circoscrizionale, in occasione del Maggio dei libri.
Oggi la prima iniziativa: dalle 10 alle 11,30 la professoressa Maria Cristina Dessì, ricercatrice e docente di Storia della filosofia all'Università di Cagliari incontrerà gli alunni della terza B della scuola secondaria di primo grado di via Is Pardinas per un approfondimento sulla rivoluzione astronomica tra Cinquecento e Seicento.
Mercoledì 29 e venerdì 31 diverse classi dell'istituto comprensivo “6” visiteranno la biblioteca di Flumini per un momento d'incontro utile a fornire spunti e proposte di lettura per il periodo estivo, puntando soprattutto sull'educazione alla cura dei beni comuni, sia ambientali che culturali. (g. da.)

 

7 - L’UNIONE SARDA di giovedì 23 maggio 2019 / Prima Spettacoli (Pagina 41 - Edizione CA)
DAL FILM AL LIBRO. Stasera la presentazione a Cagliari
Quei “Banditi a Orgosolo”, sul set di De Seta 60 anni dopo

Quella di “Banditi a Orgosolo” è una storia lunga (la lavorazione ha il suo culmine nel 1959 ma iniziò già un anno prima) che dall'uscita del film, nel 1961, ha registrato premi e riconoscimenti. Fino alla famosa frase di Martin Scorsese che lo definì un capolavoro indiscusso. Oggi alle 17.30 alla Mediateca del Mediterraneo, a Cagliari in via Mameli, verrà presentato il volume di Antioco Floris “Banditi a Orgosolo. Il film di Vittorio De Seta” che, oltre a inquadrare il film nel contesto di produzione e di ricezione internazionale, raccoglie i materiali che documentano la sua realizzazione. All'incontro con l'autore (docente dell'Università di Cagliari), e coordinati da Antonello Zanda, interverranno il giornalista Gianni Filippini, Michelina Masia, docente di Sociologia del diritto e di Antropologia giuridica all'Università di Cagliari, e Sergio Naitza, critico cinematografico e regista documentarista.  Il libro, progettato con Vittorio De Seta poco prima che morisse e pubblicato dall'Editore Rubbettino, si definisce nell'ambito di un progetto di ricerca dell'Università di Cagliari finanziato dalla Regione Sardegna e prende corpo grazie anche ai materiali conservati alla Cineteca Sarda.

 

8 - L’UNIONE SARDA di giovedì 23 maggio 2019 / Regione (Pagina 10 - Edizione CA)
BATTAGLIE CULTURALI. Maria Agostina Cabiddu
La giurista di Urzulei premiata dalla Crusca

«DIFENDE L'ITALIANO» Si batte contro l'inglese obbligatorio per master e dottorati di ricerca
Una giurista nata a Urzulei, che parla con sicurezza il sardo dei suoi antenati, premiata dall'Accademia della Crusca per la difesa della lingua italiana. Capita a Maria Agostina Cabiddu, docente ordinaria di Istituzioni di diritto pubblico presso il Politecnico di Milano. È l'era dei Social network, quando il gergo inglese fa trendy e gli altri idiomi perdono terreno. Tanto, si dice, ci si può arrangiare con l'opzione “visualizza traduzione”.
BENEMERITA DELLA LINGUA  Ma l'Accademia della Crusca (la più antica istituzione del mondo al servizio della conservazione delle lingue nazionali) ha istituito un nuovo premio, da conferire a una persona di alta qualifica culturale, di qualsiasi nazionalità, che abbia contribuito in maniera rilevante alla tutela, valorizzazione e diffusione dell'italiano. Nella sua prima edizione, gli accademici della Crusca, hanno attribuito il premio internazionale Benemeriti della lingua italiana a Maria Agostina Cabiddu. Perché «ha combattuto una serrata battaglia per mantenere vivo l'uso della lingua italiana nei corsi universitari di istruzione scientifica superiore». Una battaglia che dura da quasi otto anni e ancora non si è conclusa.
IL POLITECNICO DI MILANO  Nel dicembre del 2011 il Senato accademico del Politecnico deliberò l'uso esclusivo della lingua inglese nei corsi di laurea magistrale e di dottorato di ricerca. La professoressa Cabiddu si oppose, riunendo intorno a sé un comitato di docenti, raccogliendo con un primo appello circa trecento firme. «Chiedevamo che dalla delibera del Senato accademico venisse tolto l'avverbio esclusivamente », afferma la docente, che si rivolse anche al Tar della Lombardia, ottenendo l'annullamento della delibera «per manifesta incostituzionalità dell'abolizione della lingua italiana dai corsi di istruzione superiore». Una battaglia culturale per evitare che la lingua italiana diventi un elemento discriminante: «Gli studenti devono essere liberi di scegliere di seguire il corso in lingua straniera, ma devono poter frequentare le lezioni anche in italiano. Se non parlano e capiscono fluentemente l'inglese sono costretti a cambiare corso. Ne va anche dell'insegnamento stesso, se non si padroneggia bene la lingua straniera si rischia di abbassarne la qualità».
«SÌ AL PLURILINGUISMO»  Cabiddu sottolinea che non è una crociata contro l'idioma britannico, ma un modo di tutelare quello italiano, che rappresenta l'identità delle persone: «Sono per il plurilinguismo, imparare altre lingue è importante, così come è importante tutelare le differenze linguistiche, non possiamo permettere però che l'italiano venga escluso dalle alte sfere dell'insegnamento». Un problema di molti. «In tutta Europa c'è una sorta di omologazione, l'inglese sta diventando la lingua d'élite con un uso esclusivo in tutti i sensi. Già quarant'anni fa Finlandia e Svezia hanno adottato l'insegnamento in lingua inglese, conseguentemente le lingue nazionali vengono abbandonate. Dobbiamo evitare che lo stesso succeda in Italia, nazioni come la Francia o la Spagna presentano le nostre stesse problematiche» prosegue la docente. Il premio della Crusca è una grande soddisfazione: «L'Accademia ha sempre seguito da vicino tutta la vicenda, questo riconoscimento è molto importante nella battaglia culturale che stiamo portando avanti».
Francesca Lai

 

La Nuova Sardegna

 

LA NUOVA SARDEGNA

9 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 23 maggio 2019 / Sardegna - Pagina 3
L'ASSESSORE NIEDDU
«La riforma con 4 Asl è pronta
convocheremo gli stati generali»

CAGLIARI La bozza di riforma della sanità è pronta. «È sulla mia scrivania. Quando vorranno, la presenterò alla maggioranza. Spero sia presto». Lo ha detto l'assessore Mario Nieddu, confermando che l'Asl unica sarà azzerata e ritorneranno le Aziende sanitarie territoriali: «Fosse per me dovrebbero essere quattro, con i confini delle vecchie Province». Sul resto della riforma il riserbo è per ora assoluto: «Nessuna indiscrezione - ha detto l'assessore - Posso solo dire che cominceremo con i commissariamenti e poi passeremo alla fase successiva, la nomina dei manager. Di sicuro, la sanità territoriale sarà un punto forte della nostra proposta». Da sempre il centrodestra sostiene che quella del centrosinistra ha provocato molti scontenti soprattutto per un motivo: era troppo centralista. Subito dopo Nieddu ha annunciato di voler organizzare anche gli Stati generali sulla salute. «Dico salute - ha sottolineato - perché bisogna andare oltre il concetto stretto di sanità e puntare sulla prevenzione». Gli Stati generali, secondo Nieddu, saranno l'occasione per mettere a confronto tutti i protagonisti del sistema regione: dai medici ai pazienti, dagli infermieri alle associazioni di volontariato. «Sarebbe una novità assoluta - ha ribadito l'assessore - e vorrei organizzarli entro quest'anno, nei mesi successivi alla nostra riforma. Abbiamo bisogno di mettere a confronto i diversi portatori d'interesse, per aver un quadro complessivo ed esatto dell'offerta e della domanda sanitaria». Però come annunciato dallo stessi assessore il primo passo decisivo sarà quello di commissariare l'Ats, le Aziende miste universitarie di Cagliari e Sassari (il posto di direttore generale è vacante), l'ospedale Brotzu, mentre potrebbe restare fuori l'Areus, che gestisce l'ex 118, il servizio emergenze-urgenze, compreso l'elisoccorso. Il primo commissario arriverà di sicuro al Brotzu di Cagliari, è l'ospedale più grande della Sardegna, ma solo perché da mesi il direttore generale Graziella Pintus si è dimesso. Dal primo aprile, l'azienda è gestita dal direttore sanitario, Vinicio Atzeni, ma il suo contratto è in scadenza alla fine di maggio, e su quell'incarico nel centrodestra è già in corso una battaglia politica. (ua)

 

10 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 23 maggio 2019 / Sassari pagina 17
Management Assicurazioni
NUOVO MASTER ALL'UNISS

L'Università di Sassari avvia una collaborazione con il Gruppo Assicurativo Amissima, per la realizzazione di un master interdipartimentale in "Economia & Management delle Assicurazioni". La presentazione ufficiale del percorso formativo oggi alle 11 a Sassari in via Muroni 25 nell'aula B4 del Dipartimento di Scienze economiche e aziendali.

 

11 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 23 maggio 2019 / Alghero - Pagina 28
DIPARTIMENTO DI ARCHITETTURA
Facciata sporca e decadente, i cittadini: degrado inaccettabile

ALGHERO Doveva diventare il luogo di incontro di giovani e studenti. Doveva accogliere giovani creativi e motivati, farli entrare in contatto, permettere alle loro idee di amalgamarsi e contagiarsi. Invece piazza della Juharia è desolatamente vuota e cupa. Un aspetto spettrale cui contribuisce senz'altro lo stato di decadenza della facciata del Dipartimento di Architettura, che la separa da piazza santa Croce e dalla parte più caratteristica e curata del centro storico. Quella parete scrostata da segni di usura e di obsolescenza eccessivi rispetto agli anni trascorsi dalla sua radicale ristrutturazione rattrista chi ama quel luogo e fa discutere la rete. «È davvero un'enorme vergogna che un luogo deputato all'educazione, alla bellezza e alla qualità della città sia in queste condizioni», stigmatizza qualcuno. «Ci sono responsabilità evidenti di progetto, di realizzazione e di gestione», si spinge a sostenere un altro. Fanno sentire la loro voce anche alcuni ambientalisti di vecchia militanza. «A parte che il colore è anche brutto, hanno usato un intonaco scadente», denunciano. «Mi fu spiegato a suo tempo che era stato scelto perché gli algheresi non la notassero - rivela - ma ora quasi non si nota il cambiamento dal precedente stato di degrado». (g.m.s.)

 

12 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 23 maggio 2019 / Sport - Pagina 44
CAMPIONATI UNIVERSITARI ALL’AQUILA
Marvulli oro nel salto in lungo
La Pintus argento nel disco

CAGLIARI Salto d’oro per Angelo Marvulli ai campionati universitari in corso a L’Aquila. L'atleta del Cus Sassari ha colto il podio nel lungo con un balzo da 7,19 metri. Prima Marvulli (studente odontoiatria), poi Nadia Neri (medicina): bronzo nei 100 enei 200 piani con 12"13 e 24"84. Brilla anche Elisa Pintus (chimica): argento nel disco con il personale di 43,34 metri. La lanciatrice ha poi preso il bronzo nel peso con 12,13 m. Nei 400, personale di Riccardo Fenu (scienze biologiche) con 51"80. Anche per il Cus Cagliari podi pregiati. Francesco Carrieri ha colto l’argento con 10"77 nei 100. Bronzo per la 4x100 maschile con Tedeschi, Carrieri, Mameli e Moro in 41"95. Tra le ragazze, quarta la 4x100 con Lai, Verdecchia, Piras e Mannu in 48"19. Quarta anche Sofia Atzeni nel disco con 40.37 metri e Giulia Mannu nei 200 in 25"20. Per il Cus Sassari gare doc nel judo per le gemelle marocchine Housna e Hasnaa Berhndier (medicina) quinta e settima nei 70kg. Quinta piazza per Eleonora Piras (Accademia belle arti) nei 63 kg. Per le olimpiadi italiane degli atenei – a dieci anni dal terremoto che ha devastato l’Aquila, oltre 300 vittime e 55 studenti universitari morti – il plauso del segretario generale del Cusi, Antonio Dima: «Accoglienza, strutture e servizi perfetti». Ieri, giornata in salita nel calcio. I Cus di Cagliari e Sassari sono stati sconfitti da Brescia e Palermo. Per i ragazzi del capoluogo guidati da Andrea Vargiu e il team di Fabio Cossu, chance contro Modena-Reggio Emilia e Molise: chi vince può recuperare fino alla terza piazza. Stamani, per i Cus sardi presieduti da Marco Meloni e Nicola Giordanelli, prime pallate nel tennis (Binaghi, Cagliari), e per Sassari, nel tiro a segno (Luca Marogna, Martina Mercurio, Valentina Acciaro e Elena Marogna) e nel tennis, Elisa Patta.
Mario Frongia


13 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 23 maggio 2019 / Lavoro - Pagina 23
LA RICERCA
DIRIGENTI P.A.
LO "SPREAD" DEGLI STIPENDI

di LUISA SATTA
Non tutti i dirigenti pubblici sono uguali, almeno a giudicare dallo stipendio: si va da picchi di 230mila euro, appena sotto la soglia stabilita per legge, ai 62mila euro dei presidi. A denunciare lo spread tra le retribuzioni dei "capi" è la ricerca del Forum Pa, la tre giorni dedicata all'innovazione della macchina statale. Una pubblica amministrazione che diventa sempre più "rosa".
Anche nelle posizioni di comando la presenza femminile è infatti diventata maggioranza. È donna il 50,6 per cento. L'avanzata però è più frutto delle uscite da parte dei colleghi uomini che delle assunzioni. Non a caso di giovani in posti di responsabilità se ne contano pochissimi. «Il fatto che il 28,5% abbia già compiuto i 60 anni e si contino appena 212 persone sotto i 35 anni dimostra che la dirigenza pubblica non è un affare per giovani e che le riforme della carriera non sono riuscite a modificare le caratteristiche», osserva il presidente del Forum Pa, Carlo Mochi Sismondi.
Il governo sta pensando a introdurre corsi di laurea che diano accesso diretto alle selezioni pubbliche. Lo studio del Forum Pa rileva così «un notevole divario fra i 498 dirigenti di enti pubblici non economici, agenzie fiscali e presidenza del Consiglio dei ministri (1,1 per cento del totale), che percepiscono un salario medio di 190mila euro, e i 25mila 144 dirigenti (circa il 56,5% del totale) che non arrivano a guadagnarne 70 mila». Guardando ai titoli di studio, i dirigenti pubblici italiani sono quasi tutti laureati. Il "quasi" tuttavia resta. C'è ancora infatti un 3 per cento che ne è sprovvisto. Ringiovanire i ranghi della P.a. porterebbe, con tutta probabilità, a far venire meno anche questo residuo.

 

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