Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
07 May 2019

L'Unione Sarda

Rassegna quotidiani locali
a cura dell’Ufficio stampa e redazione web



L’UNIONE SARDA
 
1 - L’UNIONE SARDA di martedì 7 maggio 2019 / Regione (Pagina 8 - Edizione CA)
IL DIBATTITO. Perantoni (M5S): non è accettabile
LA CIVILTÀ NURAGICA, MATERIA SCONOSCIUTA NEI TESTI UFFICIALI
Le lacune nei libri ministeriali colmate dalla passione degli insegnanti sardi

«Tra il 1.500 e il 1.000 a.C., mentre la civiltà nuragica raggiungeva il suo splendore, i faraoni governavano l'Egitto e ingrandivano il loro impero, gli Ittiti conquistavano una buona parte del Vicino Oriente, i Micenei dominavano la Grecia e molte popolazioni diverse si stabilivano nella penisola italiana. La civiltà nuragica si sviluppò insieme a questi popoli e con alcuni di loro strinse legami molto forti. È il segno che i Sardi erano protagonisti della Storia del mondo antico».
La rete  Questo è l'estratto di un testo di storia per la quarta elementare. Un testo non ufficiale, naturalmente, perché nei libri adottati dal ministero della Pubblica istruzione, sui quali si formano tutti i bambini di tutte le regioni, la storia della civiltà nuragica è pressoché inesistente. Lo ha scritto, insieme con una serie di altri fascicoli (scaricabili gratuitamente online) un gruppo di docenti, archeologi, studiosi appassionati, e questi preziosi volumetti illustrati vengono proposti, con grande successo, agli insegnanti dell'Isola. «Li facciamo secondo gli standard dei programmi ministeriali, e quando andiamo a raccontare della nostra iniziativa negli istituti, le maestre ci ringraziano molto e li adottano nei loro piani di offerta formativa. Questo la dice lunga su quanto sia sentita l'esigenza di studiare questa materia», dice Maurizio Onnis, l'ideatore del progetto, già autore di libri scolastici per le case editrici nazionali, sindaco di Villanovaforru e componente della Corona de Logu, associazione di amministratori indipendentisti.
La battaglia  Il dibattito si allarga, dopo che - ne ha parlato il direttore de L'Unione Sarda sul quotidiano di domenica - il deputato del M5S Mario Perantoni ha presentato un'interrogazione su quest'assurdo “buco”, facendo riferimento alla petizione lanciata dalla cooperativa “Sardinia Experience”, che chiede di inserire la storia della civiltà nuragica nei programmi scolastici italiani.
Gli esperti  «Emerge una forte carica di orgoglio identitario, ma attenzione a non semplificare», avverte Fabio Pinna, docente di Archeologia all'Università di Cagliari. «Insomma, è un'istanza interessante, da trasformare in un processo educativo diffuso. Devo dire che è un momento in cui ci sono diversi movimenti in altri territori che mirano a rievocare certi momenti storici - ad esempio nel Meridione si vuole rivalutare la fase borbonica - che nascono quando ci sono crisi economiche e culturali. Si cerca un'età dell'oro quando il presente non ci soddisfa. È comprensibile. Di buono c'è che si continua ad alimentare la ricerca scientifica, di tutta la nostra storia, e questa attività ha risonanza anche a livello internazionale».
Secondo Giampaolo Salice, ricercatore di Storia all'Università di Cagliari, «la scuola pubblica nasce per formare il cittadino italiano, e difficilmente potrà troverà spazio per la civiltà nuragica. Ma mi chiedo se questa battaglia sia più politica che culturale. Io credo che la storia non sia una questione di nozioni ma di metodo, di apprendimento di capacità critiche, non mi interessa la storia per glorificare il mio popolo. Comunque, la Regione potrebbe trovare una soluzione di mediazione e decidere di introdurre programmi integrati nelle nostre scuole».
Cristina Cossu

 


2 - L’UNIONE SARDA di martedì 7 maggio 2019 / Prima (Pagina 1 - Edizione CA)
L'analisi LA MALATTIA DELLA POLITICA
Beniamino Moro
La “deficite” è una malattia della politica, che in Italia ritorna ciclicamente. A differenza di altre malattie, come la bronchite o la polmonite, che aggrediscono l'uomo, la deficite aggredisce la salute del bilancio pubblico e viene contratta dai politici, coadiuvati da economisti compiacenti. Essa può essere definita come la propensione dei governanti di turno ad aumentare la spesa pubblica in deficit (da cui la sua definizione), non per fare nuovi investimenti, come prescrive la teoria economica keynesiana, ma per finanziare la spesa corrente, da cui ci si aspetta un ritorno positivo in termini elettorali. 
La prima ondata di deficite in Italia risale agli anni '80, con i governi di centrosinistra. Allora c'era la lira, di cui qualcuno oggi caldeggia il ritorno. Risale ad allora, infatti, la diffusione incontrollata di questa malattia, che ha causato l'enorme debito pubblico che oggi abbiamo sulla groppa (2.400 miliardi di euro). In quegli anni, il rapporto annuale deficit/Pil non è mai sceso sotto il 10% (oggi le regole europee impongono il 3%) e tali deficit si sono accumulati di anno in anno facendo passare il rapporto debito/Pil dal 57% nel 1980 al 105% nel 1992, quando è scoppiata la prima vera grande crisi finanziaria italiana dei tempi moderni.
Quella crisi pose fine allo SME, il sistema europeo dei cambi amministrati. Per evitare il default (fallimento dello Stato), a giugno del 1992 venne costituito il governo tecnico di Giuliano Amato. (...) SEGUE A PAGINA 9

Politica (Pagina 9 - Edizione CA) SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
Dagli Anni '80 una lunga storia di spese irresponsabili scaricate sui successori
SOFFRIAMO DI “DEFICITE”, MALATTIA CRONICA DELLA POLITICA ITALIANA

(...) Quando c'è da approvare una pesante manovra finanziaria di lacrime e sangue, i politici di professione preferiscono di solito lasciare l'incombenza a un governo tecnico, di modo che, passato il pericolo, possano dire che non sono stati loro ad approvare le misure restrittive e impopolari, ma necessarie, del risanamento dei conti. Il governo Amato fece una doppia manovra: la prima a luglio di 30 mila miliardi di lire (incluso un prelievo forzoso sui conti correnti bancari del 6 per mille) e la seconda a settembre 1992 di quasi 100 mila miliardi di lire. Complessivamente, quelle manovre corrispondevano all'8% del Pil, che tradotte in valori attuali equivarrebbero a una manovra da 140 miliardi di euro. Insomma, una deficite cronica durata 12 anni venne curata alla fine con l'amara medicina imposta dal governo Amato. Con quella medicina, l'Italia fu salvata dal baratro e, per evitare che il rischio di default si potesse ripetere, venne approvato definitivamente alla Camera, nel successivo mese di ottobre 1992, il Trattato di Maastricht (il cosiddetto vincolo esterno per i futuri governi), che ha dato luogo all'Unione Monetaria Europea (Ume).
Una seconda puntata di deficite venne subita dal nostro Paese nel 2011-12 col governo Berlusconi (fu tolta in deficit l'Ici sulla prima casa) e in coincidenza con la crisi finanziaria globale, che in Italia assunse la forma di crisi del debito pubblico. Anche in quella occasione, i politici di professione lasciarono l'incombenza della cura al governo tecnico di Mario Monti, che fece una manovra da 30 miliardi di euro. Questa includeva anche la riforma Fornero della previdenza, che oggi Salvini vorrebbe nuovamente smantellare.
Infine, le forme più recenti di deficite includono gli 80 euro di Renzi (10 miliardi/anno), il reddito di cittadinanza di Di Maio (6) e quota 100 di Salvini (7), per un totale 23 miliardi all'anno, tutti in deficit. Come dire che anche il governo del cambiamento sulla deficite non ha cambiato proprio niente. La Commissione Ue ha preteso le clausole di salvaguardia sull'Iva, da applicare in automatico proprio per 23 miliardi nel 2020, e 28 nel 2021. Salvini ci vorrebbe aggiungere anche altri 12 miliardi di flat tax, per un totale di 35 miliardi, più le altre spese indifferibili. Perciò, la prossima manovra finanziaria sarà compresa tra i 40-45 miliardi. La farà questo governo o passerà la mano, come ormai è tradizione, a un nuovo governo tecnico che s'incaricherà di fare il lavoro sporco del risanamento dei conti?
BENIAMINO MORO, DOCENTE DI ECONOMIA POLITICA UNIVERSITÀ DI CAGLIARI

 


3 - L’UNIONE SARDA di martedì 7 maggio 2019 / Nuoro (Pagina 34 - Edizione CA)
BIBLIOTECA SATTA. Il ricordo del militante domani alle 18.30 in un convegno
Zizzinu Ledda e i suoi figli, la politica a favore degli ultimi

Sono trascorsi cinquantasei anni da quell'otto gennaio 1963, quando un tumore lo strappò alla vita. Eppure l'eredità del pensiero di Luigi “Zizzinu” Ledda rifulge di robusta attualità. Nato a Nuoro il 12 luglio 1903, vinse il concorso per maestro elementare. Rientrato dalla guerra, ricostituì la Camera del lavoro. Dal matrimonio con Salvatorica Marroni nacquero quattro figli. Alla primogenita Marcella seguì Romano, direttore del mensile Rinascita, nonché storico inviato speciale che seguì tutti gli avvenimenti cruciali della seconda metà del '900. Quindi Quirino, vicepresidente negli anni Ottanta del consiglio regionale calabrese e Bruno, caporedattore del quotidiano Paese Sera. Eletto consigliere regionale nel 1949 sotto le insegne del Pci, due anni dopo ruppe con il partito. Al tramonto della sua vita aprì una libreria nel corso Garibaldi. Morì a soli 60 anni. Sul suo lascito ideale verterà il convegno (organizzato dal sodalizio culturale Azione Sardegna) “Zizzinu Ledda e i suoi figli - La passione politica al servizio degli ultimi”, in programma domani alle 18.30 nell'auditorium della biblioteca Satta. Relatori Aldo Berlinguer (docente di scienze giuridiche all'università di Cagliari) e il ricercatore Sebastiano Liori. Il regista Gianluca Medas leggerà alcuni passi del romanzo di Mario Corda “La piazzetta” (Zonza editore), l'unico testo che squarciò il velo di silenzio sul comunista che sfidò la burocrazia del suo partito. Le testimonianze dell'agronomo Dario Capelli e dell'ex sindaco Annico Pau impreziosiranno la serata amarcord.
Claudio Serpico

 

4 - L’UNIONE SARDA di martedì 7 maggio 2019 / Sassari e Alghero (Pagina 38 - Edizione CA)
SASSARI. L'azienda ospedaliero-universitaria si scusa per i disagi creati dalla vertenza
Ambulanze nel caos, l'Aou rassicura: «Una soluzione è vicina»

È vicina la soluzione della vertenza ambulanze dell'Aou di Sassari per il trasporto interno. Ne ha dato notizia l'ufficio stampa dell'Azienda sanitaria precisando che «a breve sarà stipulato il contratto con il raggruppamento temporaneo di impresa che si è aggiudicato la procedura in emergenza per il trasporto intraospedaliero dei pazienti». «Una volta firmato il contratto – assicura la nota – l'Azienda ospedaliero universitaria potrà saldare le fatture ancora in sospeso agli operatori delle ambulanze».
Una soluzione auspicata da tempo, come ha ammesso l'Aou scusandosi con gli utenti per «i disagi che si sono verificati di recente». A causa dei ritardi nel pagamento delle fatture infatti, ha detto il coordinatore delle attività dei trasporti intraospedalieri Gianfranco Bichiri, «le associazioni di volontariato hanno comunicato l'impossibilità di proseguire con regolarità nel servizio a causa della scarsità di risorse finanziarie». Ad aggiudicarsi la procedura in emergenza è stato il Raggruppamento temporaneo d'imprese con a capo l'associazione dei vigili volontari di protezione civile del Soccorso sardo, quindi le associazioni Soccorso sardo Sardegna, Dueffe Soccorso, Pubblica Assistenza e Soccorso Croce Blu. (g.b.p.)

 

La Nuova Sardegna

 

LA NUOVA SARDEGNA

5 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 7 maggio 2019 / Oristano - Pagina 27
Il prodotto Sardegna e il mercato: un incontro al Consorzio Uno
ORISTANO. Riprende oggi il ciclo di appuntamenti AperiTurismo. Il tema dell’incontro riguarda il prodotto turistico Sardegna, interpretato sulla base di trend di domanda e listini alberghieri. Gli incontri, ideati ed organizzati dal Consorzio Uno di Oristano, gestore dell’università, hanno come obiettivo quello di fare sintesi su tematiche verticali sul turismo dell’isola, coinvolgendo il mondo universitario e della ricerca, quello delle imprese turistiche e rappresentanti e amministratori delle pubbliche amministrazioni. L’incontro si arricchirà del contributo del Franco Grasso Revenue Team sui listini alberghieri e sulle pratiche di revenue management, con i risultati di una ricerca svolta da Giorgio Moglioni in collaborazione con la facolta di Economia e gestione dei servizi turistici di Oristano.

 

6 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 7 maggio 2019 / La tua salute – Pag. 2
Pubblicato lo studio di tre ricercatori dell'Università di Cagliari
UN ALGORITMO PER RICONOSCERE I CASI DI FIBROSI POLMONARE
Metodo utilizzabile per la prevenzione di altre malattie impattanti

di Mario Frongia
Algoritmi, intelligenza artificiale, meccanica quantistica: materie e ambiti da marziani. Distanti, quasi sempre incomprensibili, con poco appeal per e nella vita di tutti i giorni. A meno che non riservino notizie di forte interesse per chi sta male o soffre. Ad esempio, di fibrosi polmonare. Un recente studio di un pool di ricercatori dell'università di Cagliari afferenti alla facoltà di Studi umanistici conferma che la scienza non solo va a mille ma è trasversale e multidisciplinare. Da qui, con ricerche contaminanti, i risultati che possono essere di fenomenale importanza nella biomedicina. «Sfruttando la teoria dell'informazione quantistica, il nostro modello algoritmico ha dimostrato di essere un utile supporto alla diagnosi sulla fibrosi polmonare» rimarcano Giuseppe Sergioli, Roberto Giuntini e Hector Freytes. Docenti al dipartimento di Pedagogia, psicologia e filosofia, il trio si occupa di applicazione innovativa della meccanica quantistica alla teoria dell'apprendimento automatico. «Studiamo il machine learning, ovvero utilizziamo la fisica microscopica per migliorare il rendimento di alcuni algoritmi, implementabili anche dai calcolatori di uso comune» precisa Sergioli. Dalle teorie alle applicazioni pratiche, decisive per i cittadini che vogliono migliorare il proprio benessere. «Abbiamo utilizzato un database di 126 pazienti, datoci dall'Istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare del Cnr di Cefalù e dall'Ospedale policlinico di Catania, potenzialmente affetti da fibrosi polmonare idiopatica. Sul gruppo abbiamo poi verificato le potenzialità diagnostiche del nuovo algoritmo sfruttando caratteristiche fisiche e fisiologiche dei potenziali affetti», rimarca Freytes. Passi incoraggianti verso cure e, ancora meglio, prevenzione, accurata e applicabile anche per patologie impattanti. Il team dell'ateneo ha ottenuto l'accettazione dell'articolo "A New Quantum Approach to Binary Classification" dalla rivista Plos One. Lo studio elabora e propone metodiche innovative sul fronte delle ricerche nell'apprendimento automatico. «Si tratta della branca dell'intelligenza artificiale che studia la capacità di allenare una macchina, ovvero un computer, per renderla in grado di svolgere autonomamente delle operazioni, in alcuni casi anche di elevatissimo grado di complessità» rimarca Freytes. Di tipo open access, edita da Public library of science a San Francisco, Plos One pubblica ricerche originali riguardanti le discipline scientifiche. Gli articoli prima della pubblicazione vengono sottoposti a un controllo di qualità preventivo e a un successivo processo di peer review. E la rivista risulta tra le più grandi al mondo nella sua tipologia. L'accettazione del lavoro firmato Sergioli-Giuntini-Freyctes è un bel gol per la comunità accademica isolana.Ma non solo. Il lavoro sperimentale sul Quantum machine learning (apprendimento automatico, ndr) è stato preceduto da un'altra ricerca degli studiosi intitolata "Quantum-inspired minimum distance Classification in Biomedical Context", comparsa sulla rivista International journal of quantum information. In breve, energie positive in evoluzione. E in marcia.«Le ricerche sono nelle fasi iniziali. L'adattività dell'algoritmo da noi sviluppato - aggiunge Roberto Giuntini - offre la possibilità di applicare lo stesso metodo, in linea di principio, a qualsiasi ambito della biomedicina. Il punto cruciale è avere di volta in volta la giusta "formulazione matematica" del modello che meglio si adatti al problema da trattare».In breve, l'ambito biomedico non è l'unico campo d'applicazione degli studi. Per gli studiosi che "allenano le macchine-computer" la partita è aperta anche sul riconoscimento d'immagine e i sistemi di sicurezza.

 

 

7 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 7 maggio 2019 / Sassari - Pagina 20
Riccardo Noury sarà giovedì al Vecchio Mulino e venerdì mattina all'università
IL PORTAVOCE DI AMNESTY SPIEGA LE INSIDIE DELLA RETE
Il tema degli incontri: il linguaggio d'odio utilizzato spesso sui social network

SASSARI Il vescovo di Sassari monsignor Gian Franco Saba ha diffuso un messaggio "di fratellanza" ai musulmani che vivono in città e nel territorio della Diocesi in occasione del ramadam.«Care sorelle e fratelli musulmani che vivete nell'Arcidiocesi di Sassari - ha scritto il vescovo - as-salam 'alaykum! Pace su di voi!»Monsignor Saba sottolinea che in occasione dell'inizio del mese di ramadan ha ritenuto di unirsi idealmente a coloro che si apprestano a osservare il digiuno del mese sacro. «Sono consapevole, insieme a voi, che il digiuno e la preghiera avvicinano a Dio e ci liberano dall'assolutizzazione di noi stessi e da quei muri che ci rendono ostili, per aprirci gli uni agli altri in nome della fratellanza umana che abbraccia tutti gli uomini, li unisce e li rende uguali».Il vescovo ribadisce l'importanza - già ribadita in diverse circostanze e sottolineata nelle Lettere pastorali - «che noi, cristiani e musulmani, pur consapevoli delle differenze che ci contraddistinguono, ci ricordiamo dei valori religiosi e morali che condividiamo. La fede in Dio, creatore dell'universo, delle creature e di tutti gli esseri umani, ci chiama a esprimere questa fratellanza umana, salvaguardando il creato e tutto l'universo e sostenendo ogni persona, specialmente le più bisognose e povere». Una fede da rinnovare - secondo il vescovo - nell'Onnipotente, invitati a sostenere «la reciproca conoscenza e il dialogo per incontrarci nello spazio di valori spirituali, umani e sociali comuni».Sul ramadan, monsignor Gian Franco Saba afferma di conoscere «i doni che scaturiscono» e ribadisce di apprezzare «l'importanza che questo mese ha per voi nonché il grande sforzo di digiunare, pregare e condividere i doni dell'Onnipotente con i più bisognosi, mi unisco a ciascuno di Voi nel ringraziamento a Dio, Clemente e Misericordioso, per la Sua benevolenza e generosità. Assicuro la mia vicinanza nella preghiera, con i migliori auguri per un fruttuoso digiuno e un gioioso "Id al fitr", al termine del quale vi invito a un incontro di fraternità e amicizia reciproca, per ritrovarci insieme e così testimoniare la fratellanza umana in nome Dio, Padre di tutti gli uomini. Con l'auspicio di condividere presto insieme a voi spazi concreti nell'Accademia Casa di Popoli, Culture e Religioni». Poi la conclusione: «che l'Onnipotente ci conceda i benefici spirituali promessi a chi obbedisce ai suoi precetti con intenzione retta e impegno sincero!».SASSARIIl discorso d'odio (hate speech) si riferisce all'insieme di tutte le forme di espressione che giustificano l'odio razziale, la xenofobia, l'antisemitismo ed altre forme di odio basate sull'intolleranza (Consiglio d'Europa 2016). Appare evidente come il suo crescente utilizzo da parte di giornali, reti TV e soprattutto persone singole nei social network non sia solo un fenomeno preoccupante di per sé, ma impatti anche sui comportamenti all'interno della società.Da tempo Amnesty International mette in evidenza il dilagare di un linguaggio tossico, di una retorica divisiva e pericolosa di cui si sta servendo un numero sempre maggiore di leader politici a livello internazionale ma non solo e che si basa sull'individuazione di una minaccia esterna, di un nemico dal quale difendersi.Il linguaggio d'odio, col suo corredo di "fake news", è moneta corrente sui mezzi di comunicazione, e non solo sui social network. Di fronte a questo stato delle cose occorre reagire ed essere pronti a rispondere ai profondi cambiamenti in atto nella cultura del nostro paese.Dell'attività di Amnesty International in questo campo si parlerà con Riccardo Noury, portavoce nazionale di Amnesty International Italia, giovedì al circolo enogastronomico di arte e musica il Vecchio Mulino in Via Frigaglia 5 a partire dalle 20. La serata sarà arricchita dall'intervento artistico di Ciurma Anemica con Daniela Cossiga e Salvatore Delogu. Coordina Marcella Sanna, responsabile di Amnesty International Sassari. L'ingresso è libero. A fine serata chi vorrà potrà partecipare al buffet solidale: una parte del ricavato sarà devoluta ad Amnesty International, per info e prenotazioni 0794920324 - 3393407008). Venerdì al Dipartimento di Scienze Umanistiche e sociali dell'Università degli studi di Sassari (Aula Lessing, via Roma 51) dalle 10 alle 13 si parlerà invece della situazione dei diritti umani nel mondo. Dopo 70 anni dalla nascita della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, una panoramica sulle sue violazioni, sulle lotte di attiviste e attivisti attraverso regioni geografiche e temi trasversali per scattare una foto del 2018 e immaginare il futuro: i conflitti, il commercio di armi, i diritti economici e sociali, la libertà di espressione online e offline, i diritti delle donne e dei migranti. Con Riccardo Noury, portavoce nazionale di Amnesty International Italia, Budd Hall (Universita di Victoria, Canada), Maria Antonietta Cocco dell'Università di Sassari e il prof. Aldo Maria Morace, Direttore di Dipartimento di Scienza Umanistiche e Sociali.

 

8 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 7 maggio 2019 / Cultura e spettacoli - Pagina 31
All'Università di Sassari focus sulla Cina
A partire domani l'Ateneo di Sassari proporrà in aula Segni (viale Mancini 3) una serie di quattro incontri volti ad approfondire la conoscenza della Cina. Il ciclo è coordinato da Quirico Migheli e Plinio InnocenziLe quattro lezioni aperte a tutti si terrranno nell'aula Segni del Dipartimento di Giurisprudenza e saranno dedicate a: La Cina da fabbrica del mondo a centro dell'innovazione (8 maggio, ore 15.00, Plinio Innocenzi); 1949-2019: settanta anni del Partito Comunista cinese al governo (9 maggio, ore 15.00, Edward Burman); La Cina contemporanea e le sue prospettive sotto la presidenza di Xi Jinping (21 maggio, ore 15.00, Filippo Fasulo); Il nuovo ordine mondiale e la "Trappola di Tucidide". Stati Uniti, Cina, Europa e multilateralismo nella geopolitica contemporanea. (23 maggio, ore 15.00, Giuseppe Rao).

 

Questionnaire and social

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