Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
28 April 2019

L'Unione Sarda

Rassegna quotidiani locali
a cura dell’Ufficio stampa e redazione web


L’UNIONE SARDA
 
1 - L’UNIONE SARDA di domenica 28 aprile 2019 / Prima Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
LE STORIE. L'immigrazione ora fa meno paura: il problema vero è l'emigrazione
TROPPI CERVELLI COSTRETTI A FUGGIRE
I tanti giovani che studiano all'estero difficilmente poi ritornano

Tutti concentrati su chi arriva (i migranti), pochi su chi invece parte: migranti in direzione contraria. Che la politica sia sempre in ritardo, rispetto alla vita reale, è un fatto. Lo dimostra un sondaggio del Corriere della Sera: agli italiani fanno più paura i “cervelli in fuga”, quasi tutti giovani, che gli sbarchi di stranieri. Addirittura, nell'Ue siamo è al terzo posto nella classifica dei popoli che chiedono misure per impedire ai connazionali di migrare. In attesa che la questione finisca sull'agenda politica, ecco alcune storie cagliaritani che hanno chiesto “asilo lavorativo” all'estero o nel Nord Italia. Con una premessa: nessuno di loro tornerà.
La bocconiana
È andata a Milano quando aveva 18 anni, per laurearsi in Giurisprudenza alla Bocconi. Claudia Fresu ora ne ha 32, ha fatto l'Erasmus a Madrid e un master a San Francisco. Ha lasciato l'ufficio legale di una griffe di borsette («Mi pagavano poco e lavoravo sempre») per trasferirsi in quello di una ditta di profumi. «A Cagliari non ho sbocchi professionali. Non sono all'estero solo perché ho studiato diritto italiano, altrimenti lo farei. Amo la mia città, ma mi ha cacciata».
Il microbiologo
Federico Corona ha 27 anni. Laurea a Cagliari, tirocinio Erasmus a Praga e ora dottorato a Newcastle, nel Regno Unito. «Non tornerò, sarà invece la mia ragazza a raggiungere me. Io tradisco l'Italia? Veramente, è l'Italia a tradire me, negandomi ogni prospettiva».
Le due sorelle
Parte una, l'altra segue. Eleonora Garau, 22 anni, studia Giurisprudenza a Cambridge (diritto britannico), grazie a una borsa di studio: «Già diversi avvocati mi hanno contattata per il tirocinio. Lavorerò, ben pagata, dal giorno dopo la laurea». Sua sorella Roberta Garau, che ha 25 anni, è in Scozia: dottoressa al Western General Hospital di Edimburgo. «Ho trovato lavoro subito: i posti da medico corrispondono a quelli dei laureati. Faccio ricerca e si fa carriera in base ai meriti, non agli accozzi : a Cagliari, e mi duole, potevo scordarmelo».
Le altre due sorelle
«Mi sono diplomata in violino e canto al Conservatorio nel 2015, non c'erano concorsi per orchestre e cantanti. Allora sono venuta a Groningen, nei Paesi Bassi». Il soprano Francesca Pusceddu, 25 anni, si mantiene da sola. Ha seguito un corso di imprenditoria: «Siamo musicisti, dobbiamo creare il nostro lavoro: ci hanno insegnato a organizzare concerti, la tassazione, il diritto d'autore, cose pratiche. Un sogno. Mi manca solo la famiglia». Sua sorella Carlotta, 23 anni, è ad Amsterdam. Diplomata all'Alberghiero di Monserrato, vissuta in tante città europee, «lavoro al call-center di Booking.com. Pagata 2.700 euro al mese, trattata bene, ora avrò un avanzamento di carriera perché me lo merito: qui si promuove chi è capace».
La giornalista
Tiziana Cauli collaborava “pagata a pezzo” con testate cittadine, poi a 23 anni dopo la laurea in Scienze politiche è partita. Ora ne ha 40 ed è corrispondente del canale in lingua spagnola di una rete televisiva cinese, a Bruxelles. Parla quattro lingue. In mezzo, esperienze lavorative in Sudafrica, Chad, Libano, Francia e Regno Unito, oltre che con Medici senza frontiere (imbarcata). «Siamo uno spreco. Se fossi presidente della Regione, la fuga dei cervelli sarebbe la mia priorità».
L'ingegnere
Laurea a Cagliari, Erasmus a Praga e master in ingegneria elettrica, Michele Sambiagio vive ad Aquisgrana, in Germania. «Qui nel Nordreno Vestfalia, il Pil è uguale a quello dell'Olanda. Studio in inglese, imparo il tedesco, lavoro per una multinazionale Usa del settore automobilistico. Frequento un'università prestigiosa spendendo 250 euro a semestre con trasporti gratuiti nel raggio di 200 chilometri. Sono felice, i miei amici a Cagliari no. Amo la mia città, verrò ogni anno».
La paesaggista
Nata a Borore, laureata a Cagliari, Maria Antonietta Pani è un'architetta di trent'anni, «ma in realtà faccio la paesaggista. A Bordeaux lavoro ben pagata e con i contributi. In Sardegna la mia specializzazione sarebbe inutile, e poi nell'Isola i bandi si vincono col sistema del ribasso, quindi poi si deve lavorare quasi gratis. Qui guadagno e imparo. La politica deve porsi il problema di noi, giovani esiliati».
Non persi per sempre: li vedremo al Poetto, in costume da bagno. Solo d'estate.
Luigi Almiento

 

2 - L’UNIONE SARDA di domenica 28 aprile 2019 / Provincia di Cagliari (Pagina 32 - Edizione CA)
SINNAI. Convegno di urbanistica del collettivo “Immoi”
Nasce il giardino in movimento

Si è svolto a Sinnai il workshop di urbanistica tattica Pop Up Urbanism, organizzato dal collettivo di progettisti Immoi, in collaborazione con l'architetto Nicolò Fenu, il docente Ivan Blecic e un gruppo di studenti e studentesse della facoltà di Architettura dell'Università di Cagliari. Tutto ciò nell'ambito del processo partecipato di riuso temporaneo “Innoimmoi” (qui adesso), che ha avuto come esito la selezione di uno spazio aperto di proprietà comunale tra le scuole di Sant'Isidoro, e che è pronto a diventare un “Giardino in movimento” per tutta la comunità.
Il workshop, così come è stato proposto, ha visto la progettazione dell'assetto grafico di uno spazio della via Dessì che il Comune lo scorso anno ha assegnato al collettivo di progettisti. Uno spazio che è un parcheggio ma dove d'ora in avanti si potrà fare tanto altro, mantenendone però la destinazione principale. Si punta su micro-interventi dal budget contenuto e facilmente concretizzabili a beneficio della comunità. Ma sono tanti altri gli spazi che l'associazione Immoi vuole valorizzare a Sinnai. (r. s.)

 

3 - L’UNIONE SARDA di domenica 28 aprile 2019 / Regione (Pagina 6 - Edizione CA)
La pluripremiata Daniela Ducato parla di sostenibilità, parità di genere e bandi pubblici (poco) verdi
«Noi soffocati dalla plastica dei falsi innovatori»

Paolo Paolini
ppaolini@unionesarda.it

«Riciclare è un verbo ambiguo, scivoloso, appiccicato anche alle bottiglie di plastica che avvelenano il nostro splendido mare». Daniela Ducato ha sessant'anni, una solida reputazione planetaria di sperimentatrice e la quotidianità vissuta tra Cagliari e Guspini: «Nella prima città sono nata, nell'altra abito con la mia famiglia».
Nostra signora dell'innovazione ha iniziato il suo percorso con la Banca del tempo prima che affiorasse il suo talento «nel mettere in comunicazione i saperi, le aziende». Oggi vanta una lista di estimatori che va dal Capo dello Stato - l'ha nominata cavaliere della Repubblica per meriti ambientali - al New York Times, che a febbraio l'ha citata come artefice di alcuni tra i dieci biomateriali che potranno salvare il mondo: «Non contengono petrolio, acqua, inquinanti e materie prime, ma solo materie ultime, scarti di altre filiere. Sono assenti gli elementi che causano guerre e povertà, per questo parliamo di architettura di pace».
Il premio di cui avrebbe fatto volentieri a meno?
«Il novantotto per cento dei riconoscimenti era per Edizero, un circuito virtuoso di aziende e industrie che producono centoventi biomateriali. Quelli personali sono veramente pochi: a Stoccolma come miglior innovatrice in Europa, l'altro assegnato dalla rivista Fortune e il riconoscimento del presidente della Repubblica».
Quello meno gradito?
«Tutti graditi ma in occasione di Ecomondo un giornalista dell'Espresso - Gigi Riva, un mito per me - chiese agli uomini premiati di parlare dell'innovazione, da me invece voleva sapere come facessi a conciliare gli obblighi familiari con il lavoro. Gli risposi: “Vorrei che la stessa domanda fosse fatta anche agli uomini”».
È arrivata in vetta: ha paura di rotolare giù?
«Sono sempre al punto di partenza, ad ogni nuovo progetto ricomincio da zero. Non sono un'imprenditrice, non amministro né posseggo quote di aziende, non ho neppure la comunione dei beni con mio marito. Questa situazione mi dà in realtà una grande libertà. Il mio ruolo è favorire l'incontro tra persone-aziende-territori-mondo della ricerca, faccio economia della relazione. Sono un po' come una nonna che accompagna i nipoti verso il traguardo».
Dopo il suo incontro con la paladina dell'ambiente Greta Thunberg, il sindaco di Sanluri ha scritto: «Chissà se avrebbe avuto tutto questo successo se non fosse stata autistica».
«Mi astengo dal giudicare. Nei fatti quando ho incontrato Greta ho avuto la bellissima percezione di quanto grande sia il lavoro che sta facendo. Non è espressione di una parte, ha dato voce a bambine e bambini che così poco ascoltiamo».
La protesta dei pastori è di retroguardia?
«È importante la rabbia, la protesta, ma è altrettanto fondamentale che poi ci siano azioni per mettere il mondo pastorale in relazione con tutti gli altri. Anche la multidisciplinarietà e la diversificazione possono aiutare a superare i momenti difficili».
Quando finalmente sarà varata, cosa si aspetta dalla nuova Giunta regionale?
«La Sardegna è fatta di luoghi diversi dove spero che gli assessori vadano una volta al mese per parlare con chi risiede lì. Metto a disposizione anche la mia casa a Guspini. Vorrei che non vivessero solo nelle stanze di viale Trento, a Cagliari».
Il futuro sarà verde?
«Non so come sarà. Il petrolio in alcuni settori è ancora fondamentale: i tubi per l'irrigazione sono fatti di derivati petroliferi, idem le vele delle barche. Al momento non ci sono alternative. Invece su altri prodotti è già disponibile una versione green . Perché scegliere un giubbotto fatto di bottiglie di plastica quando possiamo averlo di fibre rinnovabili? La plastica riciclata non è un prodotto innovativo, semmai una transizione verso un mondo a plastica zero».
I limiti dei bandi pubblici?
«Raramente nel settore edilizio e in quello tessile contengono premialità per chi utilizza materiali biodegradabili. La parola riciclo è fuorviante, ci tiene pulita la coscienza e non cambiamo strada. La richiesta di polimeri di sintesi è in aumento nel mondo, qualcosa vorrà dire».
Soldi pubblici buttati?
«Sostenibilità significa non sprecare risorse. Non c'è un registro che mostri risultati e costi di ogni progetto, studio o ricerca pagati con soldi della collettività. Sarebbe un incentivo a non ripetere gli errori. In Sardegna ho visto tanti soldi sprecati per fuffa verde».
Rischia di essere l'eldorado di imprenditori senza scrupoli?
«Al massimo sono prenditori. Gli imprenditori veri sono quelli che a Guspini si sono dovuti sostituire alla mano pubblica per portare la fibra ottica nella zona industriale».
A Cagliari piovono critiche sulla raccolta differenziata dei rifiuti.
«È utile, si può migliorare per rendere ancora più virtuoso il percorso».
Crede nel chilometro zero?
«Più che crederci è una necessità per sopravvivere».
L'economia verde rischia di essere elitaria?
«L'indipendenza dal petrolchimico è un dovere, se non vogliamo morire di plastica. Forse un tempo poteva essere un vezzo, oggi c'è la consapevolezza».
Cos'è la parità di genere?
«È il tennis che cinquant'anni fa mi ha insegnato l'assenza di differenze tra uomini e donne».
Maria Del Zompo ha detto in un'intervista che preferisce essere chiamata rettore.
«Ognuno sceglie come vuol essere chiamato».
Le donne nella società di oggi?
«Purtroppo non tutto il mondo è come il tennis».

 

4 - L’UNIONE SARDA di domenica 28 aprile 2019 / Prima Economia (Pagina 20 - Edizione CA)
IMPRESA. Entro il 17 maggio
Sinnova, iscrizioni alla grande Fiera delle idee del futuro

Scade il 17 maggio il termine per presentare la richiesta di partecipazione a Sinnova, il Salone dell'Innovazione al servizio dell'impresa in Sardegna. Quest'anno la settima edizione dell'evento si terrà il 3 e 4 ottobre negli spazi della Manifattura Tabacchi, in viale Regina Margherita a Cagliari.
L'evento, aperto alle imprese sarde che si occupano di innovazione di prodotto o di processo o di servizi innovativi, è organizzato da Sardegna Ricerche in collaborazione con l'assessorato regionale alla Programmazione. Sinnova è la vetrina delle innovazioni sviluppate nell'Isola nonché un forum per il confronto e lo scambio delle esperienze delle imprese innovative sarde. Il programma delle due giornate, in corso di definizione, prevede iniziative sulle tematiche dell'innovazione, nonché convegni e workshop formativi con relatori ed esperti nazionali. È inoltre prevista un'area espositiva. Le imprese possono presentare domanda di partecipazione entro le ore 12 del 17 maggio 2019, con i moduli scaricabili dal sito di Sardegna Ricerche: https://buff.ly/2v7TQnE.

 

Questionnaire and social

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