Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
12 April 2019

L'Unione Sarda

Rassegna quotidiani locali
a cura dell’Ufficio stampa e redazione web


L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA di venerdì  12 aprile 2019 / Agenda (Pagina 21 - Edizione CA)
MEMO
Università, open day
Oggi dalle 10 le facoltà di Ingegneria e Architettura e di Studi umanistici insieme per un open day che consentirà a 700 studenti di conoscere i corsi di laurea, i servizi e i laboratori.
Workshop di Ingegneria
Oggi workshop sul tema “Dal reale al digitale: Virtual Reality e Mixed Reality per la rappresentazione digitale di ambienti interni”, organizzato dal dipartimento di Ingegneria elettrica ed elettronica dell’Università, nell’ambito del progetto DigitArch. Appuntamento alle 11 nella facoltà d’Ingegneria e Architettura (via Marengo 2).

 

2 - L’UNIONE SARDA di venerdì  12 aprile 2019 / Provincia di Nuoro (Pagina 37 - Edizione CA)
ASTROFISICA. Rilanciata la candidatura di Sos Enattos come sito europeo di ricerca
ONDE GRAVITAZIONALI, LULA CAPITALE
Simposio internazionale a Orosei: «Benvenuti nell'era dei buchi neri»

La miniera dismessa di Sos Enattos a Lula potrebbe ospitare il nuovo cacciatore di onde gravitazionali. È quanto è emerso al decimo Simposio internazionale dell'Einstein Telescope in corso a Marina di Orosei. Nei giorni in cui le prime immagini di un buco nero fanno il giro del mondo. «Benvenuti nell'era dei buchi neri». Così ha aperto i lavori Michele Punturo, dell'Istituto nazionale di fisica nucleare di Perugia, parlando del sito che ambisce a entrare nel Forum strategico europeo per le Infrastrutture di ricerca. Decine di scienziati provenienti da tutta Europa si sono riuniti discutere la conformità del sito, candidato a essere la sede dell'interferometro di terza generazione e per avviare ufficialmente la collaborazione internazionale ET. A partire da 12 siti in tutta Europa, ne sono stati selezionati due, tra i quali verrà scelta nel 2022 la sede che ospiterà l'impianto: uno nell'area di Limburgo, al confine tra Olanda, Belgio e Germania. L'altro, appunto, quello dell'ex-miniera metallifera di Sos Enattos.
Sopralluogo
Gli esperti verificano di persona a Lula lo stato di avanzamento dei lavori per l'allestimento del laboratorio sotterraneo SarGrav, destinato a ospitare esperimenti di precisione sulla gravità. Sos Enattos è stata individuata sulla base di attente valutazioni sulla conformazione geologica e strutturale. Per la captazione delle onde gravitazionali ci sarà bisogno di un gran silenzio, e questa zona è caratterizzata da bassa sismicità e scarso rumore antropico, perché poco popolata.
Ieri mattina gli ospiti hanno ricevuto il benvenuto dai rappresentanti dei due atenei sardi e di tre gandi enti di ricerca che hanno offerto il proprio entusiasta supporto al progetto, «circostanza singolare e che gioca a favore della scelta per la Sardegna». Sia L'INFN, che l'INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), che dell'INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) si sono detti pronti offrire il proprio contributo attivo.
I finanziamenti
«Supporto è arrivato anche da parte della politica sia a livello nazionale che regionale, in termini di finanziamenti», spiega Punturo. «Il precedente governo ha deciso di conferire 5,5 miloni di euro del Foe (Fondo ordinario per enti di ricerca) allo studio delle onde gravitazionali: parte saranno destinati all'interferometro Virgo di Pisa - che fa un po' da apripista- e parte proprio al progetto ET». «Si tratterebbe di un volano per decenni», non ha dubbi Punturo. «L'impatto positivo di lungo periodo per tutta l'Isola sarebbe molteplice». Ripercussioni economiche dirette, per la costruzione dell'impianto che produrrà impiego, ma anche indirette: sul campo sarebbero presenti in pianta stabile tra i 100 e i 150 ricercatori provenienti da tutta Europa. Per il mantenimento dello stabilimento saranno inoltre necessarie aziende specializzate in loco. In più, vista la silenziosità che la sede dell'infrastruttura dovrà mantenere, i vincoli di salvaguardia ambientale favorirebbero la conservazione naturale dell'intera area.
Barbara Schintu

 

3 - L’UNIONE SARDA di venerdì  12 aprile 2019 / Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
I TIMORI. Si teme lo svuotamento di uffici, scuole e ospedali
Medici e insegnanti, verso l'emergenza

Le migliaia di richieste fatte in Sardegna di pensionamenti anticipati con Quota 100 svuoteranno nei prossimi anni scuole, uffici pubblici e ospedali. Una carenza di personale che proprio nel comparto sanitario potrebbe trasformarsi in un'emergenza sociale, secondo i dati diffusi dal Anaao Assomed, il sindacato dei medici che nell'Isola ha previsto entro il 2025 una carenza di quasi 1.200 specialisti. Il buco più grande riguarderà i pediatri: fra sette anni ne mancheranno infatti all'appello 259, seguiti dagli specializzati in medicina d'urgenza (153) e chirurgia generale (116).
Stessa storia per il personale della Scuola: le richieste di pensionamento anticipato arrivate in vista del prossimo anno scolastico sono state poco meno di 900, a cui però dovranno aggiungersi quelle ordinarie inoltrate da chi ha maturato i requisiti imposti dalla legge Fornero.
Un destino analogo a quello degli uffici pubblici, già da anni debilitati da un ricambio di personale limitato. I sindacati da tempo hanno avvertito le istituzioni competenti: i servizi all'interno di pubbliche amministrazioni rischiano la paralisi e non risparmieranno neppure qualche beffa. La carenza di personale aggravata dai prepensionamenti colpirà infatti anche gli uffici territoriali dell'Inps, gli stessi che in questi mesi dovranno sobbarcarsi l'enorme mole di lavoro dovuta alle richieste di Quota 100 e reddito di cittadinanza. (l. m.)

 

4 - L’UNIONE SARDA di venerdì  12 aprile 2019 / Prima Salute (Pagina 41 - Edizione CA)
Oggi a Siamaggiore
L'evoluzione dell'oftalmologia

Un incontro tra più di centocinquanta specialisti e operatori provenienti da tutta Italia per fare il punto sull'evoluzione dell'oftalmologia alla luce delle più recenti innovazioni tecnologiche e informatiche. Questo è “Video Oculistica Sarda 2019”, in programma oggi dalle 9 nell'aula congressi Locanda da Renzo a Siamaggiore, comune alle porte di Oristano.
Nell'occasione avrà luogo un confronto tra tutte le realtà oculistiche della Sardegna con quelle nazionali, in vista della possibilità di un aggiornamento in tempo reale dei nuovi protocolli medici e chirurgici applicati nella diagnostica e nella chirurgia oculare.
Si parlerà delle più evolute metodiche diagnostiche e delle tecniche chirurgiche oggi a disposizione degli oculisti nella loro attività quotidiana.
Presieduti dal chirurgo oculista Giorgio Mattana (responsabile scientifico e organizzatore), dal direttore della Clinica Oculistica dell'università di Sassari Francesco Boscia e da Maurizio Fossarello, specialista in oculistica e chirurgia oftalmica, i lavori si articoleranno i tre sessioni. La prima, dalle 9 alle 10.45, sarà dedicata, tra gli altri ai temi della cura della cataratta e del glaucoma, della diagnosi e terapia iniettiva intravitreale della maculopatia essudativa e della scelta delle lenti premium.
La sessione intermedia, dalle 11 alle 13.30, vedrà il confronto tra gli specialisti sui temi delle neuropatie ottiche, del trattamento chirurgico delle endoftalmiti, della cura della retinopatia diabetica proliferante e dell'edema maculare cistoide.
Tra gli argomenti della sessione conclusiva di "Video Oculistica Sarda 2019", saranno trattati quelli della vitrectomia, della resistenza agli antibiotici nella chirurgia oculare, delle disfunzioni lacrimali, degli anelli intrastomali nella correzione del cheratocono.
L'evento (l'iscrizione al quale è gratuita) è accreditato per l'ottenimento di 8 crediti Ecm per i primi cento oftalmologi, ortottisti e infermieri. (fa. mar.)

 

La Nuova Sardegna

 

LA NUOVA SARDEGNA

5 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì  12 aprile 2019 / Prima pagina
Il commento
MA I BUCHI NERI IN REALTÀ NON SONO NERI

di MASSIMO CARPINELLI, rettore Università di Sassari
La prima immagine di un buco nero ha fatto il giro del mondo; è un bene. Significa che la scienza interessa ancora, nonostante qualunquismo e ignoranza antiscientifica abbiano ormai rotto gli argini. Quell’immagine semplice ed evocativa è il frutto del lavoro certosino di moltissime persone, che hanno lavorato perfettamente coordinate in parti del mondo lontanissime, a ricordarci se ancora ci fosse bisogno, che la scienza ottiene risultati straordinari solo in un mondo libero, aperto, senza frontiere. Il buco nero non è visibile, ma è stato possibile evidenziare quello che con un termine suggestivo i fisici chiamano “l’orizzonte degli eventi del buco nero”, al di là del quale le leggi della fisica diventano difficili da descrivere e sono oggetto di grande ricerca teorica, ma ora finalmente anche sperimentale. ? CONTINUA A PAGINA 4

Sardegna - Pagina 4   segue dalla prima
ECCO PERCHÉ I BUCHI NERI NON SONO NERI
I buchi neri sono oggetti cosmici straordinari, studiati da fisici come Einstein (scettico sulla loro esistenza) o Hawking. E di Hawking mi piace oggi ricordare una frase quanto mai attuale: i buchi neri non sono poi cosí neri. La gravità modifica lo spazio-tempo come fa un peso su una rete elastica, incurvandolo e facendo compiere ai corpi e alla luce traiettorie curvilinee e non rette. Se la massa del peso è enorme le sue dimensioni si riducono e la curvatura diventa esasperata. Un punto dello spazio tempo così denso che nemmeno la luce riesce ad allontanarsi diventando invisibile, ma gli effetti gravitazionali rimangono e sono enormi. L'immagine del buco nero è stata presa grazie a una rete di 8 siti di radio-osservatori sparsi nel mondo, dal Cile, all'Antartico, in zone dalla atmosfera particolarmente limpida, collegati in un unico esperimento chiamato EHT (Event Horizon Telescope) di fatto un unico telescopio grande come la Terra, essendo le immagini dei diversi osservatori sincronizzate usando orologi atomici accuratissimi: un secondo su cento milioni di anni. In EHT lavorano oltre 200 ricercatori, tra i quali anche Ciriaco Goddi, nato in Sardegna
Le osservazioni sono state fatte in una notte del 2017 ma la pubblicazione solo oggi ha richiesto, come sempre in fisica, moltissimi studi e verifiche. Possiamo immaginare l'esperimento come un sasso caduto in uno stagno, che forma onde che viaggiano e sono osservate sulla riva, permettendo di capire cosa è successo quando il sasso è caduto. Vedere un buco nero era considerato impossibile. Ma cosa abbiamo realmente visto? Intorno al buco nero si forma il disco di accrescimento, cioè una massa di gas che verrà attratta inesorabilmente verso il buco nero muovendosi su traiettorie a spirale, raggiungendo velocità vicine a quella della luce e scaldandosi a temperature di miliardi di gradi. EHT osserva la radiazione emessa da questa massa, che sta correndo verso il suo destino. Per effetto della gravità la luce emessa curva intorno al buco nero, dando l'impressione di un alone a qualunque angolo lo si guardi. Dal momento che la radiazione ruota intorno al buco nero mentre viene attratta, quella che viene verso di noi sembra più luminosa di quella che si allontana, dando all'immagine che abbiamo visto quella caratteristica forma che ricorda una luna crescente. L'immagine, confrontata con modelli teorici, ha dimostrato l'esistenza di un buco nero "supermassivo", di massa pari a circa 6.5 miliardi di masse solari, situato al centro della galassia Messier 87, lontana 55 milioni di anni luce, nell'ammasso di galassie della Vergine. Il prossimo obiettivo di EHT è mostrare un buco nero supermassivo che si trova al centro della Via Lattea. L'osservazione di un alone sferico costituisce una importante prova sperimentale della teoria della Relatività Generale. Tuttavia ancora niente si può dire sulla struttura interna del buco nero. Lo scorso anno sono state osservate le onde gravitazionali emesse dalla collisione di due buchi neri. Grazie a queste scoperte l'umanità sta entrando in un'era di grandissimo interesse, potendo finalmente studiare questi oggetti straordinari che fino ad oggi hanno trovato posto solo nei libri di fantascienza. La Sardegna può avere un ruolo fondamentale in questa era, se il futuro laboratorio Einstein Telescope, che noi dell'Università di Sassari, insieme all'INFN, abbiamo proposto di costruire a Sos Enattos, verrà realizzato, battendo la agguerrita concorrenza di altri siti europei. In questi giorni a Orosei è in corso il meeting della collaborazione internazionale Einstein Telescope, in cui i dati raccolti dai ricercatori dimostrano quanto il sito di Lula sia ideale dal punto di vista sismico. L'impresa è straordinaria, ma di quelle che meritano il massimo sforzo: dallo studio dei buchi neri e delle onde gravitazionali possono arrivare risposte fondamentali sull'origine dell'Universo, che tutti, non solo noi scienziati, ci poniamo.
di MASSIMO CARPINELLI,
rettore Università di Sassari

 

6 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì  12 aprile 2019 / Cultura e spettacoli - Pagina 36
Un'équipe di scienziati lavora per installare nell'ex miniera di Sos Enattos a Lula un mega telescopio di terza generazione
ONDE GRAVITAZIONALI, LA SARDEGNA PUNTA AL TOP
I ricercatori dell’Istituto nazionale di fisica nucleare riuniti a Orosei per fare il punto

di Luca Urgu
OROSEIOsservare l'universo dal cuore profondo della miniera dismessa. Un sogno concreto grazie alla fisica e ad altre scienze. Un progetto già avviato con alcuni investimenti importanti a Lula (oggi sarà inaugurato un laboratorio) che può rilanciare l'economia di un vasto territorio e contemporaneamente disegnare un modello di sviluppo nuovo ed alternativo alle scelte non sempre opportune fatte nel passato. Procede a passo svelto e deciso l'iter per la realizzazione nella ex miniera di Sos Enattos a Lula di un mega telescopio di terza generazione per l'osservazione delle onde gravitazionali, un'infrastruttura di ricerca che ambisce a entrare nella European Strategy Forum on Research Infrastructures, comunità scientifiche internazionali all'avanguardia. Così, se tutto andrà per il verso giusto (la decisione arriverà nel 2022) la Sardegna sarà protagonista di un progetto avveniristico ma dai piedi ben saldi sulla terra, anzi con radici nel sottosuolo. Il sito di Lula, che ha l'investitura della comunità scientifica nazionale, ha comunque ottime chance per ospitare la struttura: è considerato particolarmente adatto allo sviluppo del progetto per via del basso rumore antropico e per l'assenza di rischi sismici. Standard che hanno sbaragliato una lista di outsiders. Resta però al momento in gara a livello europeo un'altra area collocata tra Olanda, Germania e Belgio con cui la partita sarà giocata al fotofinish.Intanto in attesa della decisione definitiva si lavora per farsi trovare preparati e non perdere quella che il rettore dell'Università di Sassari, Massimo Carpinelli, definisce «un'opportunità straordinaria per molteplici ragioni». Ieri al Marina Resort di Orosei una cinquantina di fisici, geologi ed ingegneri arrivati da tutto il mondo, c'era anche lui che guida l'ateneo sassarese dal 2006 e non a caso è un fisico. Gli studiosi stanno partecipando al decimo "Einstein Telescope Symposium", un appuntamento dedicato a discutere sull'organizzazione, la scienza e la tecnologia ET (Einstein Telescope), quella in poche parole che se tutto dovesse andare per il verso giusto sbarcherebbe nella miniera di Sos enattos a chilometri di profondità. E con un investimento di un miliardo di euro. Oggi, nella seconda e conclusiva giornata dell'evento, gli scienziati si sposteranno proprio a Lula per verificare di persona lo stato di avanzamento dei lavori che nel centro ai piedi del Montalbo sono già cominciati per l'allestimento del laboratorio sotterraneo SarGrav, destinato a ospitare esperimenti di fisica di precisione sulla gravità. Il progetto (Einstein Telescope) da più voci viene visto come fondamentale per il rilancio scientifico della Sardegna e dell'Italia. Anche per questo collaborano ormai da tempo diversi soggetti e istituzioni: l'Università di Sassari, INFN, la Regione Sardegna, ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca (MIUR). Giusto per rimanere ai numeri la Regione ha già investito 2 milioni di euro e il ministero 17 milioni di fondi statali sul sito di Lula. «In passato era un progetto decisamente avveniristico, ora i tempi sono maturati in maniera opportuna ed è giusto concretizzare le idee con una squadra di lavoro internazionale con la quale i contatti in questi anni sono sempre stati assidui e il confronto continuo», ha detto Michele Punturo dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e coordinatore internazionale del progetto ET. «Siamo in Sardegna per approfondire una serie di tematiche perché uno dei due siti candidati è qua a Lula. E' stato dunque facile convincere la comunità scientifica che lavora a questi studi avanzati, perché oltre a parlare di scienza andremo a vedere uno dei due siti candidati ad ospitare il megaprogetto». Per Carpinelli i vantaggi che si potrebbero avere se la scelta ricadrebbe su Lula sarebbero davvero molteplici. «Stiamo parlando di un cambio di paradigma epocale, una vera svolta. La Sardegna sarebbe attrattiva non solo per il turismo ma diventerebbe un luogo della ricerca più avanzata con strutture all'avanguardia. Ne avrebbe ovviamente giovamento anche l'Università sempre più autorevole e competitiva. Per non parlare poi della fuga di cervelli che sarebbero trattenuti con una serie di effetti benefici facilmente immaginabili». Ieri pomeriggio numeri e ricadute sono stati illustrati in sala dall'economista Luca Deidda dell'Università di Sassari (assieme ai colleghi Gianfranco Atzeni, Bianca Biagi) che ha presentato uno studio sull'impatto economico, sociale e ambientale dell'investimento potenziale. «Solo la costruzione della struttura alimenterebbe un volume d'affari complessivo nei 9 anni previsti di 3, 6 miliardi di euro, mentre la forza lavoro toccherebbe le 20 mila unità», ha detto il ricercatore. Un impatto distribuito a livello nazionale ed europeo, ma soprattutto in Sardegna, senza contare l'animazione a livello scientifico e culturale ad opera conclusa.

 

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