Press review

08 January 2019

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di martedì 8 gennaio 2019 / Agenda di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Leggi razziali: la mostra
Rimarrà aperta e visitabile nell’atrio di Palazzo Belgrano per tutto il mese di gennaio la mostra documentaria “A 80 anni dalle leggi razziali”, inaugurata in occasione del convegno durante il quale l’Ateneo ha chiesto scusa alle famiglie dei tre docenti espulsi dall’Ateneo nel 1938 a seguito delle leggi razziali.

 

2 - L’UNIONE SARDA di martedì 8 gennaio 2019 / Cagliari (Pagina 16 - Edizione CA)
La città in pillole
La memoria è racconto letterario

Maria Antonietta Mongiu
La città è per sua natura accumulazione di memoria. È viva se vi si riconoscono umanità, topografie, tipologie, morfologie. Se non accade “senza sforzo” c'è un deficit di cultura perché secondo Ezra Pound «La cultura comincia quando si riesce a fare una cosa senza sforzo». Si può difendere senza sforzo ciò che non si conosce? È poco probabile. Senza conoscenza e competenza si è cittadini inconsapevoli e pessimi amministratori, incapaci finanche di leggere la «differenza fra la realtà e la realtà com'è rappresentata in varie forme espressive elevate», quelle, ad esempio, agite da studiosi e da intellettuali.
Chi più di Antonio Romagnino e di Roberto Coroneo? Nelle forme espressive più elevate hanno narrato Cagliari onorandone l'accumulazione di memoria. Sono mancati l'11 novembre del 2011 il primo e a due mesi esatti il secondo. Belli come sanno essere alcuni sapienti a cui l'intelligenza concede una speciale grazia estetica e un'aura di nobiltà, in virtù forse di un rispecchiamento letterario. Quale migliore epitaffio allora, per entrambi, dell'umanissimo incipit di Fernando Pessoa che recita «La morte è la curva della strada, morire è solo non essere visto». Significa non incontrare Antonio Romagnino sul 10 e Roberto Coroneo nel bar sotto casa ma soprattutto aver perso la loro capacità di penetrare i temi dell'urbano e farne oggetto di studio e di battaglie civili. Furono esemplari nella militanza intellettuale per il bene comune e patrioti dell'articolo 9 della Costituzione che li ha accomunati per la restituzione alla pubblica fruizione dell'Anfiteatro e di Tuvixeddu. Ancora di là da venire.
Come dimenticarli nel Seminario “Tuvixeddu. Bene comune o attività edilizia?"”, il 27 marzo 2010, in cui Salvatore Settis tenne una memorabile Lectio magistralis? O la generosità di Roberto Coroneo che, con altri docenti delle Università, analizzò, dissentendone, la sentenza del TAR che annullava il vincolo su Tuvixeddu proposto dalla Commissione del Paesaggio? Furono anche loro ripagati, nel marzo del 2011, dal Consiglio di Stato che stabilì, finalmente, il risanamento del colle e la sua tutela. In attesa di atti conseguenti e definitivi, bisogna anche riconoscere ad Antonio Romagnino l'intuizione che nei decisori sardi albergasse un deficit di senso della città e che il disconoscimento della laguna di Santa Gilla avrebbe contagiato la città di pietra. È accaduto.

 

3 - L’UNIONE SARDA di martedì 8 gennaio 2019 / Agenda (Pagina 19 - Edizione CA)
DASS. Il 30 gennaio presentazione con i partner mondiali
Il progetto del distretto aerospaziale è pronto a spiccare il primo volo

Sarà presentato mercoledì 30 gennaio, alle 10.30 all'aeroporto di Elmas (sala Grande, via dei Trasvolatori), il progetto “Bat: sistema innovativo di navigazione aerea basato su rilevazioni inerziali”, che vede coinvolti il distretto aerospaziale della Sardegna (Dass), le società Lion Consulting, Airbus, Gem Elettronica e WesTrade. L'appuntamento nell'Isola ha una risonanza internazionale: il progetto sarà infatti presentato di fronte ai rappresentanti del governo italiano e di quello maltese.
L'INIZIATIVA  Si tratta di un progetto che ha come obiettivo lo sviluppo di un sistema di navigazione in grado di essere operativo anche in assenza di segnale gps attraverso il riconoscimento della posizione del velivolo sfruttando l'asse di rotazione della Terra. Il progetto, che vale poco più di 8 milioni di euro, è finanziato dal ministero dello Sviluppo economico e cofinanziato dalla Regione con risorse pari a circa il 12 per cento del costo complessivo. «Sarà un'ulteriore occasione», sottolinea il presidente del Dass, Giacomo Cao, «per confermare la capacità del distretto aerospaziale di attrarre sul territorio isolano investimenti e soggetti imprenditoriali anche internazionali, quali il colosso Airbus e la società maltese WesTrade, che potranno portare a significativi sviluppi del comparto aerospaziale anche sotto il profilo occupazionale». È il primo progetto con partner internazionali: durerà due anni.
LA PRESENTAZIONE  Tutti i dettagli dello studio saranno illustrati il 30 gennaio, all'aeroporto di Elmas. Un incontro ad alto livello, considerato che saranno presenti rappresentanti della presidenza del Consiglio e del ministero dello Sviluppo economico, il primo ministro della Repubblica di Malta, Joseph Muscat con il presidente della Malta Chamber of Commerce Enterprise and Industry, Frank Farrugia, e l'ambasciatrice maltese in Italia, Vanessa Frazier. Saranno presenti i portavoce delle aziende Airbus, Gem Elettronica e Lion Consulting. Quanto ai rappresentanti sardi, assieme al presidente del distretto Cao e al coordinatore del progetto Bat, ceo della Wes Trade Ltd, Alessio Bucaioni, interverrà per conto della Regione l'assessore alla Programmazione, Raffaele Paci.

La Nuova Sardegna

4 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 8 gennaio 2019 / Sardegna - Pagina 5
Il maggior conoscitore dei nonnini da record, Luca Deiana, non ha dubbi:
LA SARDEGNA È ANCORA L'ISOLA DEI CENTENARI
«C'è una costante presenza nei secoli di ultralongevi. Ne ho censiti oltre 4mila»

di Luca Rojch
SASSARI I centenari sardi diventano un marchio registrato. L'elisir dell'immortalità è un brand, come la Coca cola o l'iPhone. La Sardegna in questi ultimi anni è diventata sempre più la terra degli immortali, come mostrano i media internazionali. Un primato così ambito da dover essere brevettato. A registrare il marchio "isola dei centenari" ci ha pensato uno dei maggiori studiosi delle "querce di Sardegna", Luca Deiana, per anni docente di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare all'Università di Sassari, e uno dei maggiori studiosi del mistero dei centenari sardi. Da oltre 30 anni cerca di codificare i segreti dei nonnini che hanno sconfitto il tempo. E in questi anni ha messo insieme una mole di dati impressionanti che hanno consentito allo scienziato di spiegare perché la Sardegna è la terra dei centenari. «È proprio così - spiega -. Nella nostra isola abbiamo testimonianze certe che i centenari sono sempre esistiti. E sono una costante. Grazie alla ricerca che abbiamo portato avanti in questi anni, anche con il progetto Akea, possiamo dire con sicurezza che esiste una personalità del centenario sardo».Non scende nei dettagli per spiegare quale è l'elisir dell'immortalità. Ma difende i suoi centenari con determinazione. Deiana è uno dei maggiori esperti di longevità nell'isola. Ma non si muove solo tra provette e dna. Lui i centenari li conosce per nome, va ai loro compleanni, ci ha parlato decine di volte.Deiana contesta i dati della ricerca del Corriere della Sera che mette l'isola al tredicesimo posto, tra le regioni italiane, per aspettativa di vita. Lo scienziato precisa che centenari e aspettativa generale di vita non hanno nulla a che fare. «Una cosa è parlare della durata media di vita di tutta la popolazione - spiega Deiana -, un'altra è discutere di centenari. Le due cose non sono in rapporto tra loro. La presenza dei centenari in una popolazione ha dei parametri a sé stanti. I criteri utilizzati di solito per parlare di aspettativa di vita non sono applicabili. Faccio un esempio. Il grado di istruzione è assolutamente irrilevante per un centenario. Al contrario ha un peso quando si parla di aspettativa di vita».Impossibile fare una previsione anche sul numero futuro dei centenari. Deiana non lo dice in modo netto, ma i nonnini sono "materiale deperibile", forti come querce, ma possono abbattersi all'improvviso. «Faccio un esempio - continua Deiana -, a Thiesi ci sono 4 centenari ora. Il prossimo anno potrebbero essere sei, o diventare due. Impossibile fare previsioni». Deiana, che completa un libro pieno di dati e ricerche proprio sui centenari, abbatte molte delle certezze che si sono stratificate in questi anni. «Per prima cosa non è corretto dire che esiste una zona dell'isola in cui ci sono più centenari - afferma -. Ho un censimento preciso fatto paese per paese, e posso dimostrare che la loro dislocazione geografica è molto variegata. Posso anche anticipare che in una ventina di centri dell'isola non è mai nato un centenario». Ma Deiana non ha dubbi. La Sardegna è l'isola dei centenari. E il ricercatore è così certo di questo assioma che lo ha brevettato. «Ho dovuto farlo - continua -. In questi anni ho visto altri rubare termini, concetti e slogan che avevo creato ed erano frutto dei miei studi. Alla fine ho brevettato "isola dei centenari", prima che qualche azienda lo scippasse. Se per questo ho fatto la stessa cosa con "Akea". È l'acronimo di A kent'annos, a cento anni. È l'augurio che da sempre viene fatto in Sardegna. Ma è il nome della ricerca che porto avanti da più di 20 anni. Una ricerca che va al di là degli studi su dna, marcatori biochimici e proteine. I centenari che in questi anni abbiamo studiato sono diventati amici. Conosco le loro famiglie, vado ai loro compleanni». Nessuna iperbole. «Col nonnino di Tiana Antonio Todde, morto a 113 anni, abbiamo festeggiato insieme gli ultimi 10 compleanni. E Giovanni Frau di Orroli, scomparso a 111 anni, ha spento per 11 volte le candeline della torta con me davanti».Deiana in questi anni ha costruito un enorme database in cui sono "schedati" tutti i centenari sardi. «Ho messo insieme tutti quelli che hanno superato il secolo di vita dal 1861 al 2017. Ho raccolto i dati Comune per Comune di tutti i 15 censimenti fatti dall'Istat dal 1861 al 2011, a questo ho aggiunto i dati fino al 2017. Ho i dati di 4mila centenari sardi che sono vissuti in questo lasso di tempo. Ma posso dire che abbiamo le prime attestazioni di centenari sardi dal secondo secolo dopo cristo. L'esistenza dei centenari in Sardegna è una costante nei secoli. E devo dire che superare il secolo nel 1700 o nel 1800 era un'impresa».Resta da capire se diventare centenari sia tutta questione di Dna. «È indispensabile, ma da solo non basta, ci sono altri fattori, da quello alimentare a quello ambientale, a quello comportamentale. Anche se devo dire che esiste una personalità precisa del centenario».

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