Press review

26 November 2018

L'Unione Sarda

RASSEGNA STAMPA di LUNEDÌ 26 NOVEMBRE 2018

 

1 - L’UNIONE SARDA di lunedì 26 novembre 2018 / Agenda di Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
DIARIO CITTADINO
La conosci Giulia? Replica a teatro

La dissacrante commedia sugli stereotipi e gli squilibri di genere nel mondo dell’informazione si replica stasera al Massimo alle 21, con ingresso gratuito. Testimonial d’eccezione sarà la rettrice dell’Università, Maria Del Zompo. La produzione è di “Lucido sottile”, l’iniziativa è di Corecom, Ateneo, Comune e Giulia giornaliste.
Filosofia, incontro con Remo Bodei
La lectio magistralis del filosofo Remo Bodei inaugura domani il Lei festival. L’incontro “Al di là delle parole” inizierà alle 20, nell’Auditorium del Conservatorio, in piazza Porrino.

 

2 - L’UNIONE SARDA di lunedì 26 novembre 2018 / Regione (Pagina 8 - Edizione CA)
LO STUDIO. Ma gli esperti hanno delle riserve
La ricerca choc: nove sardi su dieci si sentono stressati
Sono i soldi, il lavoro e i figli a preoccupare di più la popolazione

Da paradiso, cioè un luogo da preferire come buen retiro, a inferno. La Sardegna che emerge dall'indagine dell'Osservatorio Reale Mutua racconta di un popolo stressato (92%), stracarico di pressioni, preoccupazioni e incombenze che finiscono per incidere negativamente sulla qualità della vita. È un quadro che contraddice l'opinione diffusa sull'Isola. Ritmi e tempi dettati dalle stagioni, cibi sani e ambiente pressoché integro non bastano a superare le ansie determinate dalle difficoltà economiche che riguardano il 78% della popolazione, la ricerca di un lavoro o, per chi ce l'ha, il timore di perderlo che condiziona il 63%. A questi si aggiungono i problemi di salute (56%), la relazione con il partner (24%) e l'educazione dei figli (20%) ed ecco condito il piatto dello stress.
ADATTAMENTO   «Francamente mi sembrano percentuali esagerate - è la risposta stupita di Laura Cappai, psicologa - ma, non conoscendo il metodo utilizzato per la ricerca, non posso aggiungere molto altro. Dal mio personale osservatorio posso solo confermare che il lavoro, quindi un reddito, per sé o per i propri figli è un motivo di preoccupazione. Anche se in questa epoca di grandi mutamenti sociali si riscontra un'importante evoluzione nello spirito di adattamento alle nuove situazioni».
Disturbi e soluzioni
Conseguenti allo stress, diversi disturbi che vanno dall'insonnia (ne soffrirebbe il 69%) agli sbalzi di umore (49%), dalla tensione muscolare (31%) all'emicrania (27%). Yoga, pilates e meditazione sarebbero la soluzione per il 52% dei sardi, senza trascurare la corsa (46%) e il nuoto (41%), insieme all'alimentazione (47%).
ALTRE CAUSE DI STRESS  L'insoddisfazione economica (58%) e la mancata realizzazione professionale (54%) risultano tra le cause scatenanti dello stress, insieme ai carichi di lavoro (41%) e alla competizione interna all'azienda (39%). Per questo, il 56% dei sardi vorrebbe orari di lavoro più flessibili e smartworking, così da conciliare i tempi anche con la vita privata. «La tutela della salute passa anche dalla gestione di tutti quei fattori che sono sempre più parte integrante della quotidianità e, in dosi eccessive, possono condizionare il benessere psicofisico delle persone - ha detto Michele Quaglia, direttore commerciale di Reale Mutua -. Insieme all'adozione, in generale, di uno stile di vita sano, che tutti possiamo impegnarci a mettere in pratica, anche il welfare aziendale ricopre un ruolo importante in questo senso».
RICERCA E BUCHI NERI  «Sarebbe interessante - ha spiegato Donatella Petretto, psicologa dell'Università di Cagliari - comprendere quale peso abbiano le strategie di coping nell'indicazione di eventuali soluzioni ai problemi. Avrei voluto approfondire questi aspetti. Intanto, per arrivare a percentuali così alte di stressati nella popolazione bisognerebbe capire cosa viene inteso per stress. E poi, per una valutazione sui dati emersi dalla ricerca sarebbe importante conoscere, tra gli altri, il numero degli intervistati, il sesso, l'età e i luoghi di residenza». Fattori fondamentali per esprimere un giudizio che poggi su qualcosa di concreto. In effetti, sono diversi i vuoti evidenziati nella ricerca e la stessa società, a una nostra richiesta, non ha fornito gli elementi necessari per approfondire l'argomento. ( v. f. )

 

3 - L’UNIONE SARDA di lunedì 26 novembre 2018 / Agenda (Pagina 15 - Edizione CA)
POLICLINICO CASULA. Chirurgia otorino e polispecialistica
Video in diretta dalle sale operatorie per due congressi medici internazionali

La chirurgia del Policlinico di Monserrato al vertice in Europa. Da dopodomani a venerdì le sale operatorie del “Duilio Casula”, in particolare quelle di Otorino e di Chirurgia polispecialistica, saranno al centro dei principali appuntamenti in programma a livello internazionale.
LA CHIRURGIA OTORINO  Si parte mercoledì con il team della chirurgia Otorino del professor Roberto Puxeddu, l'unico specialista italiano a operare in diretta streaming nell'ambito del quarto European Laryngological Live Surgery Broadcast (il link è http://els.livesurgery.net/), in programma a Poznan (Polonia). La Società laringologica europea ha coinvolto, per i lavori in programma a Poznan, anche i professori Vilaseca e Quer (Barcellona), Giovanni (Marsiglia), Remacle (Lussemburgo), Wittekindt (Giessen), Simo (London), Langeveld (Laiden), Lang (Essen) e Wierzbicka (Poznan). Tra i temi trattati durante l'evento, “Il cancro della laringe: casi trattati endoscopicamente laser a CO2, incluso il sistema robotico”, e poi “Papillomatosi della laringe”, “Il diverticolo di Zenker - approccio endoscopico ed esterno”. L'ultimo appuntamento curato dalla Società laringologica europea ha coinvolto ottomila chirurghi di 62 Paesi. Sono stati affrontati diciotto interventi chirurgici su varie patologie oncologiche.
I POLISPECIALISTI  Il giorno dopo tocca alla chirurgia Polispecialistica diretta dal professor Piergiorgio Calò: le sale operatorie dell'Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, saranno protagoniste del “Laparoscopic 29° Congresso internazionale di chirurgia dell'apparato digerente” che si terrà a Roma-Eur. (il link è http://www.laparoscopic.it/). Il Congresso è tra i più prestigiosi e prevede numerosi collegamenti con le sale operatorie più importanti nazionali ed internazionali. Le sale del Policlinico saranno coinvolte per due interventi di plastica della parete addominale per via laparoscopica per laparoceli.
IN DIRETTA CON ROMA  Il professor Calò sarà a Roma per commentare in diretta gli interventi, che a Cagliari saranno eseguiti dalla sua équipe dedicata alla chirurgia di parete laparoscopica, guidata dal dottor Enrico Erdas, in collaborazione con il collega Stefano Piras.

 

4 - L’UNIONE SARDA di lunedì 26 novembre 2018 / Olbia e Gallura (Pagina 26 - Edizione CA)
OLBIA. Nelle classifiche sulla qualità della vita la città è penalizzata negli indicatori
Cultura, l'investimento mancato
Giovane, dinamica ma poco colta? «Dai numeri, ritratto un po' infedele»

Svetta ai primi posti per numero di imprese, bar e ristoranti, arranca per cinema, teatri, eventi culturali e numero di laureati: le classifiche sulla qualità della vita dipingono una città (e una Gallura) a due velocità. L'ultima è quella stilata dal quotidiano economico “Italia oggi” in collaborazione con l'Università La Sapienza e vede la città al cinquantesimo posto tra i 110 capoluoghi di provincia italiani (anche se la provincia non esiste più) in risalita di due posizioni rispetto allo scorso anno. Poco più di metà classifica, quindi, e meglio che nell'analoga graduatoria (ma stilata con criteri diversi) del “Sole 24 ore” che dava Olbia alla 69° posizione. Giovane, dinamica ma non troppo colta: sembra questo il ritratto che emerge dai numeri e che non vede sostanziali cambiamenti negli anni.
CINEMA E TEATRI  Un dato penalizzante è quello delle strutture. Olbia può contare su un solo cinema-teatro in città. «Stiamo cercando di colmare questo gap attraverso politiche che sostengano la crescita culturale della città, sia dal punto di vista delle strutture che della programmazione», spiega l'assessora alla Cultura Sabrina Serra: «Per quanto riguarda il cinema, che riguarda l'iniziativa privata, c'è il progetto della multisala a Sa Marinedda che presto potrà ampliare l'offerta mentre per il teatro, la gara per l'affidamento del Michelucci è andata deserta e ora ce ne sarà un'altra». Il teatro Michelucci, l'ultima idea del grande architetto toscano, resta l'eccellenza incompiuta benché sia stata inserita come uno dei punti nevralgici dell'Iti, il piano di riqualificazione urbana da 15 milioni di euro.
SCUOLA E UNIVERSITÀ  Sul fronte della dispersione scolastica, altro punto debole, è attivo ormai da anni l'Osservatorio, si è registrato un miglioramento ma i numeri (come quelli del resto della Sardegna) sono ancora lontani da una media accettabile. Sul fronte dei laureati, poi, l'ultima classifica del Sole24ore piazzava Olbia alla penultima posizione. Retaggio, probabilmente, di anni in cui trovare un lavoro, anche non qualificato, non era poi troppo difficile. «Sull'Università stiamo spingendo molto - spiega ancora la Serra - con investimenti sulle strutture, le intese per i nuovi corsi di studio e la nascita di un Consorzio universitario». La possibilità di frequentare in città corsi strettamenti legati all'economia dle territorio, come turismo e ambiente, dovrebbe essere visto un incentivo.
LE LUCI OLTRE I NUMERI  Ma oltre i freddi numeri, ci sono realtà importanti sulla scene culturale olbiese: il successo degli incontri con gli autori nella biblioteca Simpliciana, i festival di letteratura, fotografia e cinema d'autore che Argonauti affianca al Cinema di Tavolara che è ormai un'istituzione, l'Olbia film netwoork e la musica di Emmas. «Credo che nei dati entrino solo gli spettacoli dei circuiti ufficiali ma non dipingono la situazione reale della città oggi. - racconta Marco Navone, operatore culturale con Argonauti - Penso che Olbia negli ultimi anni sia molto cresciuta sotto questo punto di vista e che oggi sia una delle realtà più interessanti della Sardegna». Caterina De Roberto 

 

RASSEGNA STAMPA di DOMENICA 25 NOVEMBRE 2018

 

1 - L’UNIONE SARDA di domenica 22 novembre 2018 / Economia (Pagina 25 - Edizione CA)
IL PROGETTO. L'assessora all'Ambiente Spano: «Un lavoro di tutti i partner istituzionali»
Isola più connessa al Mediterraneo
Altri 8 milioni in arrivo per il Piano di cooperazione italo-francese

In arrivo oltre 8 milioni di euro per connettere l'Isola al resto del Mediterraneo. Il fondo cofinanziato dall'Ue è stato sbloccato dopo il via libera ai 28 progetti della terza fase del Programma operativo marittimo Italia-Francia, il piano di cooperazione transfrontaliera che vede la Sardegna al fianco di Corsica, Liguria, Toscana e i dipartimenti francesi delle Alpi-Marittime e del Var in Provence-Alpes-Côte d'Azur nella promozione di misure di prevenzione del rischio incendi, sicurezza in mare, mobilità studentesca, protezione e valorizzazione del patrimonio naturale e culturale. Le risorse toccheranno così i 33,3 milioni di euro complessivi.
INSULARITÀ DA SUPERARE  «Quello dell'insularità e della necessità di superarne i limiti è uno dei temi centrali del nostro programma di governo - ha spiegato l'assessore regionale alla Programmazione Raffaele Paci - garantire infrastrutture, connessione, network, nuove opportunità di lavoro grazie all'alta tecnologia, all'innovazione, al digitale sono le strade per farlo e portano vantaggi anche alle zone più interne, per le quali in questi progetti c'è particolare attenzione».
GESTIONE DEI ROGHI  Le proposte finanziate per la gestione dei roghi boschivi vedranno anche il progetto Med Star di cui è capofila la Sardegna. In materia di sicurezza della navigazione sono stati invece ammesse a finanziamento 5 progetti con partner sardi coinvolti, tra cui l'Università di Cagliari e l'Autorità Portuale. «Il contrasto agli incendi ha necessità più che mai di innovazione e di soluzioni che possono essere applicate in tutto il Mediterraneo sia per tecniche di spegnimento che di metodologia di gestione selvicolturale attiva», ha detto l'assessora all'Ambiente Donatella Spano.
RUOLO CENTRALE  L'Isola avrà un ruolo centrale anche nella parte più consistente del programma dedicata alla creazione della rete transfrontaliera di servizi per l'impiego e per le azioni di supporto della mobilità degli studenti. La Sardegna sarà infine presente nel progetto strategico Ma.r.e. con l'Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro e altri partner.
Luca Mascia

 

2 - L’UNIONE SARDA di domenica 22 novembre 2018 / Prima Cagliari (Pagina 27 - Edizione CA)
L'INIZIATIVA. Decine di proposte dei lettori per ridare vita al padiglione abbandonato
IL FUTURO DEL NERVI: ECCO LE IDEE
Un gigantesco acquario, il museo del mare e un nuovo centro nautico

I soldi ci sono. Parola di Massimo Deiana, presidente dell'Autorità portuale. Un milione e 300 mila euro per il parco circostante, i camminamenti e i gazebo. Un altro milione per la banchina. Per decidere la destinazione futura del padiglione Nervi mancano ancora le idee che diano nuova vita all'ex deposito del sale. A suggerirle sono stati i lettori de L'Unione Sarda che in soli due giorni hanno inviato ai profili social del giornale decine di consigli. In testa ai desideri dei cagliaritani c'è l'acquario. Il più votato. Un impianto che in una città di mare sarebbe doveroso ospitare e che invece non esiste.
IL PIÙ VOTATO  “Un acquario con tutti i pesci che popolano il nostro meraviglioso mare”, scrive Francesco Lecca . “Acquario e centro didattico universitario per la cura e la rimessa in mare della fauna”, aggiunge Danila Pistis . E ciò che vorrebbero anche Patrizia Adamu , Roberto Meloni e Alessandro Tanca , in riferimento anche all'esperienza di Genova. Stessa proposta per Stefano Olla , Simone Cara , Gianluca Carta e Gianfranco Mulas . “Visto che si trova sul mare dove la gente va anche a pescare la destinazione dev'essere un acquario”, confermano Fulvio e Serena Garau - Utzeri . Per Gian Pietro Cuccu , il padiglione Nervi “bisognerebbe puntare sulla riconversione della struttura per assecondare una delle ragioni per le quali venne creato, ovvero favorire l'economia del settore”. Un acquario può essere un'idea, dice Anna Maria Busonera : “Acquario, così si accontentano grandi e piccoli”; “Un acquario, con specie ittiche endemiche e non. Magari valorizzandolo con un museo del mare sempre in ottica locale”, spiega Michel Angelo su Facebook.
MUSEO DEL MEDITERRANEO  “Museo del mare ...storia del porto di Cagliari”, è la proposta di Francesco Calledda Patta . In linea con le indicazioni di Enrico Pani , Alberto Zucca , Pietro Salis , Giuseppe Giu , Maria Luisa Suergiu , Fabrizio Corbia , Salvatorangelo Lubrano Lavadero e Anna Aledda . “Un grande museo del mare sardo con un'area espositiva dedicata ai reperti e dotata di sale destinate alla proiezione dei vari documentari”, scrive Luigi Porrà .
LE ALTERNATIVE  Di museo delle scienze e tecnologia interattivo parla Serena Stara , mentre Maurizio Murgia vorrebbe metterlo “a disposizione di artisti sardi, italiani e stranieri di arte contemporanea per eseguire le opere a disposizione di tutti con relativo polo culturale possibilmente a livello internazionale”. Ancora: fiera nautica per Paolo Pacinotti , padiglione concerti per Mauro Marongiu , polo commerciale per @lucamas1999 ; Università dello sport per @francyfara . E “piscina olimpica con tribune per gli spettatori della Rari Nantes per le gare internazionali” secondo @melis_nicola . Luca Lanzafame vorrebbe un casinò dedicato ai turisti e Manolo Flumini “una bella discoteca”. Marco Manca pensa alla Fiera della nautica, Bubba Zappa al Centro smistamento clandestini, Daniela Crobu a un casinò. Giulia Giuli propone di coinvolgere gli alunni delle scuole superiori per avere il loro parere, mentre Gino Meloni suggerisce la nascita di un cantiere per piccole imbarcazioni. Tore Taris ricorda le origini e propone di mantenere i riferimenti alle saline. “Il padiglione ai ricercatori”, scrive invece Patrizia Schirru . “Esposizione e vendita di prodotti tipici della Sardegna”, è l'idea di Giulio Fantini . “Affidarlo agli artisti per farlo diventare una galleria”, dice Donatella Sechi . “Riprendere la funzione originale e riattivare le saline”, commenta Antonino Tolu . “Un ittiturismo”, suggerisce Giulia Farci . “Un mercato per il pesce”, propone Efi Spa ; “Ùn centro di sviluppo ittico”, è la proposta finale di Ignazio Zini .
Andrea Piras

La tesi di due studenti del Politecnico di Torino
Una casa dedicata al mondo della vela

È stata giudicata meritevole dalla commissione esaminatrice e per questo pubblicata nel sito dell'Ateneo di Torino, la tesi di laurea “La rotta del sale”, presentata dagli studenti del Politecnico Pietro Petrollese e Stefano Melis, impegnati in un lavoro di ricerca e valorizzazione del padiglione Nervi. Nel progetto per la riqualificazione dell'ex impianto industriale, abbandonato da anni nonostante un intervento di conservazione, i due ricercatori hanno pensato a una casa del mare destinata ad ospitare manifestazioni veliche di prestigio. Idea evidentemente legata alla sua posizione tra il parco del Molentargius e il porto, a poche decine di metri, tra l'altro, da diversi e importanti porticcioli turistici che ospitano le barche da diporto. «L'ex deposito del sale è inoltre inserito in un nodo strategico cittadino per assecondare la costruzione futura di una ricucitura di tre porzioni di città e di paesaggio, separati da quelle stesse linee d'acqua che hanno spinto, nei secoli, lo sviluppo della città di Cagliari», spiegano Melis e Petrollese. «Il recupero di questa porzione di territorio antropizzato è parte fondante del processo di ricucitura urbana avviato dall'amministrazione comunale». (a. pi.)




RASSEGNA STAMPA di SABATO 24 NOVEMBRE 2018
 

1 - L’UNIONE SARDA di sabato 23 novembre 2018 / Prima (Pagina 1 - Edizione CA)
CAGLIARI. Super sconti sui mezzi di trasporto pubblico
Arst e Ctm alla conquista degli studenti

Niente più salassi per andare a scuola. Dall'anno prossimo, l'abbonamento per gli studenti, da quelli delle medie agli universitari, costerà l'80 per cento in meno. Lo ha stabilito la Finanziaria regionale che ha stanziato 10,5 milioni di euro per i prossimi tre anni. Resta solo da stabilire se lo sconto potrà essere più corposo per le famiglie con un reddito basso. A Cagliari si parla di bus notturni anche per l'inverno. Il servizio è stato richiesto con un ordine del giorno dal Consiglio comunale ma ci sono problemi a reperire i fondi necessari. COCCO A PAGINA 22

Cagliari (Pagina 22 - Edizione CA)
TRASPORTI. Emendamento alla Finanziaria: stanziati 10,5 milioni di euro per 3 anni
STUDENTI, IL BUS È (QUASI) GRATIS
La Regione pagherà l'ottanta per cento del costo dell'abbonamento

Bus gratuiti per gli studenti, attivazione del servizio notturno anche in inverno: la proposta, contenuta nell'ordine del giorno presentata da Matteo Massa, è stata approvata dal Consiglio comunale. E, almeno in parte, diventerà realtà l'anno prossimo. In parte perché gli studenti non pagheranno più tutti quei 175 euro annui dell'abbonamento al Ctm. Sull'ampliamento del servizio anche alle ore notturne il discorso è rimandato (forse all'anno prossimo quando, scaduto il contratto di servizio tra Ctm e Regione, dovrà essere rivisto tutto il trasporto pubblico locale).
L'ABBONAMENTO  Ma, intanto, la buona notizia sta nel fatto che gli studenti usufruiranno di un forte sconto: la Regione ha inserito nella Finanziaria 10,5 milioni di euro destinati, per i prossimi tre anni, proprio al trasporto degli studenti. «Questa», interviene l'assessore regionale ai Trasporti Carlo Careddu, «è stata la mia prima richiesta, accolta favorevolmente da maggioranza e Giunta».
I COSTI  Una cifra importante che dovrebbe soddisfare tutte le esigenze. «Sarebbe sufficiente a coprire tutti gli abbonamenti che ci sono oggi». Solo che gli studenti, da quelli delle Medie agli universitari, dovranno sborsare un po' di soldi. «Abbiamo deciso di coprire l'80 per cento del costo perché vogliamo incentivare l'utilizzo del trasporto pubblico. Se l'abbonamento fosse gratis, verrebbe preso anche da chi, in realtà, non lo usa». In pratica, dovrebbe costare intorno ai 50 euro. «Poi, stabiliremo se praticare differenziazioni in base al reddito».
LA NOTTE  Gli studenti, dunque, avranno lo sconto. Ma loro (insieme a tutti gli altri utenti) dovranno aspettare per poter usare l'abbonamento anche di notte. «Ora», interviene Fabrizio Marcello, delegato alla Mobilità della Città metropolitana, «c'è un monte, tra Ctm e Arst, di quasi 16 milioni di chilometri». Per far viaggiare i bus di notte servono altri chilometri e, dunque, soldi. «Gli enti locali», spiega Careddu, «hanno un fondo unico da cui dovrebbero pagare anche il trasporto. Quei soldi, invece, spesso vengono spesi, sia chiaro in maniera oculata, per altre cose».
GLI ENTI LOCALI  Ma da via Roma e da Monte Claro arrivano segnali poco incoraggianti. «Siamo disponibili», taglia corto l'assessora comunale alla Mobilità Luisa Anna Marras, «ma servono soldi che non possiamo spendere». Risposta analoga dalla Città metropolitana. «Gli azionisti del Ctm, Comune di Cagliari, Città metropolitana e Comune di Quartu», riprende Marcello, «fanno già tanto: tutti gli utili vengono destinati al miglioramento del servizio. Non possiamo fare altri sacrifici». E anche il Ctm frena. «Siamo pronti», dice il direttore generale Roberto Murru, «a mettere in campo le risorse di personale e di mezzi che sarebbero necessarie. Ma, nel contratto di servizio, la Regione deve farsi carico dei maggiori corrispettivi necessari per coprire l'incremento di costi generato dai nuovi servizi». 
Marcello Cocco
 

2 - L’UNIONE SARDA di sabato 23 novembre 2018 / Cagliari (Pagina 25 - Edizione CA)
LE SCUOLE. Il capoluogo della Sardegna figura tra i poli italiani di innovazione tecnologica
INTELLIGENZA ARTIFICIALE E VIDEOGIOCHI: È BOOM
Nuove figure per le professioni del futuro e industrie dal fatturato formidabile

Con le sue due scuole specializzate nel campo, Cagliari, pur se ancora ai suoi albori nell'ambito del pensiero computazionale, si presenta insospettabilmente preparata ad accogliere l'impulso tecnologico, ed è inclusa nel novero di quelle città italiane note come poli IT (information technology).
«Il capoluogo della Sardegna può davvero essere inquadrato come un distretto IT», conferma l'imprenditore Roberto Pintor, referente della scuola di programmazione informatica Brebux Code School di via Roma, «l'obiettivo principe dei nostri corsi, che avranno inizio nel prossimo febbraio, è quello di muovere nuove figure pronte alle professioni del futuro e il metodo d'insegnamento è incentrato sull'attività pratica e di gruppo».
VIDEOGIOCHI  Se la Brebux insegna i fondamenti per diventare programmatori di base in 12 settimane, un'alternativa per chiunque sia appassionato di arti digitali potrebbe essere rappresentata dalla Game Maker Academy: si tratta di una scuola che si rivolge ad adulti e a ragazzi dagli 11 ai 17 anni, per imparare la tecnica della creazione di videogiochi, da ottobre a giugno, per un totale di due lezioni alla settimana.
«Il videogioco è un'arte, legalmente ammesso tra le opere audiovisive dal 2016», racconta Andrea Assorgia, imprenditore informatico e docente di videogame coding presso l'accademia. «Si tratta però anche di un'industria dal fatturato formidabile, pari quasi alla somma di quello della musica e del cinema».
La quantità incalcolabile di algoritmi di intelligenza artificiale, pur assolvendo ormai a numerose funzioni pratiche dapprima gravose per l'essere umano, sembra tuttavia presagire conseguenze allarmanti per il futuro dell'umanità. Sarà mai possibile ipotizzare un futuro in cui gli algoritmi riusciranno a surclassare persino la creatività umana?
ALGORITMI  Marco Roccetti, divulgatore a livello internazionale, afferma che già adesso questi algoritmi valicano le capacità umane, limitandosi tuttavia a contesti ridotti e di calcolo. In ambito creativo la situazione si fa più intricata, perché, se esistono oggi strumenti senza rivale umano nell'attività di classificazione e informazione, non è ancora all'orizzonte un automa che produca opere in modo tanto soddisfacente da rivaleggiare con la creatività degli artisti umani.
«In sostanza», suggerisce il professore, «sarebbe più opportuno e benefico pensare al legame uomo-macchina non tanto come a un rapporto di rivalità ma, piuttosto, come una collaborazione proficua tra algoritmi e mente umana».
Angelica Grivel

 

3 - L’UNIONE SARDA di sabato 23 novembre 2018 / Agenda (Pagina 26 - Edizione CA)
COMUNE. Oggi un flash mob allo stadio Santoru
Lo sport dilettantistico si schiera contro la violenza sulle donne

I PROTAGONISTI  Parteciperanno all'iniziativa squadre sportive con i propri atleti e tutti i cittadini che vorranno prendere parte al pomeriggio di sport e sensibilizzazione. Ha annunciato la propria presenza, attraverso il sito ufficiale, il Centro universitario sportivo, sensibile al tema. Le squadre di futsal e di scherma del Cus, tra l'altro, hanno prestato il loro volto per la campagna “Diciamo no alla violenza sulle donne” #sempre25novembre.



RASSEGNA STAMPA di VENERDÌ 23 NOVEMBRE 2018


1 - L’UNIONE SARDA di venerdì 23 novembre 2018 / Prima Economia (Pagina 20 - Edizione CA)
INDUSTRIA. Il leader di Confindustria all'ultima tappa del Digital innovation hub
Scanu: «Sulla digitalizzazione molte agevolazioni, le imprese locali sappiano cogliere l'opportunità»

L'industria 4.0 chiama e la Sardegna dovrà rispondere se non vuole perdere l'ultimo treno in uscita dalla crisi. Il tema della digitalizzazione delle imprese è stato al centro della quarta e ultima tappa del Digital innovation hub (Dih), il contenitore virtuale nel quale piccole e medie imprese moderne e tradizionali si incontrano per definire la trasformazione digitale del tessuto produttivo regionale. Un incrocio tra domanda e offerta di servizi digitali coordinato dai promotori dell'iniziativa: Sardegna Ricerche, Confindustria Sardegna, Unioncamere Sardegna, Confcommercio Sardegna, Università di Cagliari e di Sassari, Confindustria Digitale e assessorato regionale alla Programmazione.
ESEMPI VIRTUOSI  «La sfida digitale è un'occasione da non perdere», ha spiegato il presidente regionale di Confindustria, Alberto Scanu, «abbiamo a disposizione agevolazioni fiscali mai così convenienti. Dobbiamo superare però le resistenze di una parte delle imprese ancora non consapevoli dei vantaggi di un passaggio ai modelli di digitalizzazione 4.0. La sfida più impegnativa è promuovere le opportunità già disponibili e renderle disponibili alla più ampia platea possibile».
«COGLIERE LE OPPORTUNITÀ»  «Fra qualche anno sfruttare le opportunità della rivoluzione del 4.0 sarà forse inutile perché saranno state colte altrove», avverte Gianni Fenu, delegato del Rettore dell'Università di Cagliari per i temi legati all'Ict, «gli imprenditori locali devono capire che proprio nell'Isola trovano le competenze e le strutture per rinnovarsi e rimanere competitivi in un mercato che non può più prescindere dalla digitalizzazione»
Luca Mascia


2 - L’UNIONE SARDA di venerdì 23 novembre 2018 / Regione (Pagina 8 - Edizione CA)
LA VERTENZA. Protesta su blocco turnover
Sciopero dei medici, venerdì nero anche in Sardegna
Oggi rinvii per centinaia di interventi

Medici in sciopero, oggi, in tutta la Sardegna con il rinvio di centinaia di interventi chirurgici, visite specialistiche e prestazioni diagnostiche mentre saranno garantiti solo le urgenze e il pronto soccorso. Disagi previsti in tutta Italia per la massiccia adesione alla giornata di protesta indetta dai sindacati. Tagli alla sanità, blocco del turn-over, organici ridotti all'osso, contratto fermo da dieci anni: queste le rivendicazioni della categoria che oggi incrocerà le braccia. Stamani a Cagliari sit-in davanti all'assessorato alla Sanità, in contemporanea con analoghe manifestazioni in tutte le regioni.
ORGANICI SGUARNITI  Non è un caso se la data di oggi è stata inizialmente scelta dagli anestesisti, categoria ormai ridotta all'osso negli ospedali di tutta Italia, ma basti dire che solo in Sardegna mancano almeno cento specialisti. «Un servizio come il parto indolore, ad esempio, spesso non può essere assicurato perché in sala manca l'anestesista», spiega Cesare Iesu, presidente regionale di Aaroi, l'associazione degli anestesisti e rianimatori ospedalieri. I vuoti in organico si ripercuotono per forza sulla qualità del lavoro nonché sulla qualità dell'assistenza. In nome del risparmio accade che il servizio di guardia 24 ore su 24 venga invece sostituito dalla reperibilità, soluzione non sempre agevole visto che il più delle volte si tratta di emergenze. «Ci sono colleghi che non possono godere neanche del riposo fisiologico necessario - sottolinea il dottor Iesu -, colleghi che arrivano ad avere anche 280 giorni di ferie arretrate. In queste condizioni, come si può garantire un servizio adeguato in un ambito così delicato?».
L'ASSISTENZA NEGATA  Vertenze di carattere nazionale a parte, la riforma della rete ospedaliera regionale non ha certo aiutato. E se già oggi mancano cento anestesisti, cosa accadrà quando presto ne andrà in pensione una decina? «Le condizioni impossibili in cui siamo costretti a lavorare si ripercuotono inevitabilmente sulla qualità del servizio. È questo che vogliamo spiegare ai cittadini: la cattiva gestione della sanità lede il diritto alla salute». E sta provocando, la casistica parla chiaro, anche un incremento del numero delle aggressioni ai medici.
IL RISCHIO  È quel che dice anche Mario Figus, presidente nazionale del collegio revisori dei conti dell'Anaao, l'associazione medici e dirigenti del sistema sanitario nazionale. «Vogliamo far capire alla gente che stiamo combattendo per difendere il sistema sanitario nazionale, un modello a rischio - avverte - davanti a certi tentativi sottotraccia che mirano a privatizzare i servizi». I medici in sciopero chiedono il rinnovo del contratto fermo da dieci anni: «Siamo l'unica categoria del pubblico impiego rimasta fuori». Assunzioni fatte col gontagocce («Per dieci medici che vanno in pensione solo due vengono sostituiti»), concorsi che vanno deserti («viste le condizioni, molti non vogliono lavorare in Sardegna»), giovani specializzati che scappano. «Non si può andare avanti, il sistema sanitario è allo sfascio».  Piera Serusi

LE ISTANZE
Questi i punti della vertenza nazionale: il rinnovo del contratto fermo da dieci anni; la cancellazione del blocco della spesa per il personale della sanità che frena le assunzioni; il finanziamento di almeno 3mila nuovi contratti di formazione specialistica post lauream.

Formazione
IN PIAZZA ANCHE I GIOVANI

La protesta coinvolge anche i medici specializzandi. «Le motivazioni alla base dello sciopero li riguarda da vicino - dice Alessandro Vergallo, presidente nazionale Aaroi -Talvolta sono costretti a subire situazioni da noi denunciate e che, spesso, sfociano in uno sfruttamento selvaggio al quale bisogna opporsi, pur restando disponibili a rivedere una riforma del loro ruolo».


3 - L’UNIONE SARDA di venerdì 23 novembre 2018 / Prima Salute (Pagina 49 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Cagliari guida lo studio pubblicato su Lancet
Contro l'alcolismo si può utilizzare il discusso Baclofen
Un nuovo consenso sul farmaco che aveva sempre diviso la comunità scientifica

Gli scienziati si confrontano da tempo: contro l'alcolismo si può utilizzare anche il baclofen. È un farmaco approvato per contrastare spasmi muscolari in determinate malattie neurologiche, ma il suo utilizzo ha prodotto risultati promettenti (ma non sempre concordi) anche nel trattamento dell'alcolismo. In alcuni studi il Baclofen ha aiutato i pazienti a smettere di bere o, comunque, ha consentito una significativa riduzione del consumo di alcol. In altri, invece, non ha mostrato alcuna superiorità rispetto al placebo somministrato. Tra favorevoli e contrari, il baclofen nel trattamento dell'alcolismo è stato un farmaco, per così dire, “discusso”.
STUDIO SU LANCET  Oggi, però, grazie a un importante lavoro di un gruppo di studiosi coordinato da Roberta Agabio, ricercatrice della sezione di Neuroscienze e Farmacologia clinica del dipartimento di Scienze biomediche dell'Università di Cagliari, e pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale “Lancet Psychiatry” è stato raggiunto un ampio consenso. L'articolo, infatti, scritto da 26 studiosi di 7 Stati, appartenenti a «scuole di pensiero» diverse, fornisce le indicazioni sull'utilizzo del Baclofen nel trattamento dell'alcolismo, individuando le modalità di somministrazione e le tipologie di pazienti che potrebbero beneficiarne (per esempio coloro che soffrono di qualche patologia che compromette la funzionalità del fegato, dal momento che il baclofen viene metabolizzato dall'organismo per via renale e non “pesa” quindi sul fegato). Finora, infatti, per i pazienti e medici che utilizzavano il baclofen, erano disponibili informazioni non codificate, non univoche, per l'uso del farmaco. «Dal momento che non abbiamo condotto una ricerca clinica, il nostro obiettivo non era aggiungere evidenza scientifica all'utilizzo del baclofen nel trattamento dell'alcolismo», spiega Roberta Agabio. «Volevamo fornire una serie di suggerimenti, ampiamente condivisi, per cercare di comprendere meglio come utilizzare il farmaco, quando utilizzarlo, con quale dosaggio».
DISTURBO MENTALE  L'alcolismo, come noto, è un disturbo mentale caratterizzato dall'incapacità di controllare il consumo di alcol. Chi ne soffre ha un rischio di morte prematura 3-4 volte superiore al resto della popolazione. Il trattamento medico ha l'obiettivo di aiutare i pazienti a smettere di bere o almeno ridurre il consumo di alcol. In Italia, a differenza di quanto avviene in Francia, l'utilizzo del baclofen per combattere la dipendenza da alcol è “off-label”, nel senso che viene somministrato su pazienti che non hanno risposto ai farmaci “ufficiali” (sono cinque), che però, va detto, potrebbero essere non tutti adatti a tutti i pazienti.
GRUPPO INTERNAZIONALE  Da qui, l'importanza di poter utilizzare il Baclofen con ampio consenso. «L'originalità del Consenso che abbiamo raggiunto ed è stato pubblicato», spiega ancora Roberta Agabio, «risiede nell'avere costituito un vasto gruppo di esperti internazionali rappresentativi sia degli studi che hanno ottenuto risultati sia positivi sia negativi e degli studi che hanno esaminato gli eventi avversi conseguenti l'uso del baclofen in determinate condizioni o tipologie di pazienti. Abbiamo utilizzato un metodo rigoroso per valorizzare le diverse competenze degli autori e analizzare, votare e approvare un consenso su questo complesso e dibattuto argomento e arrivare a un documento pienamente condiviso dagli autori. L'attualità del nostro consenso è sottolineata dalla recente approvazione, lo scorso ottobre, del baclofen nel trattamento dell'alcolismo in Francia».
Mauro Madeddu
 

4 - L’UNIONE SARDA di venerdì 23 novembre 2018 / Economia (Pagina 21 - Edizione CA)
Sardegna ricerche
Imprese e turismo, la rete dell'innovazione

L'obiettivo è creare una rete transfrontaliera tra soggetti specializzati nei servizi di pre-incubazione, incubazione e post-incubazione di nuove imprese nel settore Ict applicato alla nautica, al turismo e all'energia. Ecco Retic, il programma a cui partecipano Sardegna Ricerche, Apply Consulting e Open Campus, che oggi celebra una giornata di approfondimento alla Manifattura Tabacchi di Cagliari (dalle ore 9,30). Ci saranno Nico Cerri (Polo Tecnologico Lucchese), Max Sirena (Luna Rossa), Giuseppe Consentino (Erg) e Andrea Pili (Sardegna.com-Gruppo Alpitour): ognuno esplorerà il tema dell'innovazione tecnologica quale motore di sviluppo nel proprio ambito di riferimento. La sfida è creare un ecosistema virtuoso grazie al quale potenziali imprese ad alto contenuto tecnologico possano nascere e consolidarsi. Attraverso un accordo fra i partner sarà attivato un network di competenze, integrando in rete soggetti che sinora operano in maniera individuale. (ma. mad.)


5 - L’UNIONE SARDA di venerdì 23 novembre 2018 / Regione (Pagina 9 - Edizione CA)
Il dossier della Caritas
Ma la povertà cresce: le separazioni creano uno choc economico

La povertà relativa in Sardegna è nuovamente in aumento: si è passati dal 14 per cento del 2016 al 17,3 per cento del 2017. A sottolinearlo, partendo dai dati Istat, è il Report su povertà ed esclusione sociale stilato dalle Caritas della Sardegna sulla base dei dati raccolti dai centri per l'ascolto dislocati su tutto il territorio isolano.  «Ma il paradosso, - ha spiegato Raffaele Callia, delegato regionale Caritas e responsabile del Servizio Studi e Ricerche della Caritas Sardegna durante la presentazione del report a Olbia - è che anche se la povertà è in aumento, il numero di persone che si sono rivolte alle Caritas sarde è in diminuzione. Questo perché sempre più le diocesi si sono operate per creare degli strumenti pratici a supporto delle famiglie in difficolta». Resta comunque il fatto che nel 2017 oltre settemila persone si sono rivolte una o più volte ai Centri d'Ascolto. Si tratta soprattutto di italiani, poco meno del 70 per cento, in diminuzione nel rapporto con gli stranieri rispetto agli anni precedenti. Gli immigrati invece sono stati oltre duemila, soprattutto di nazionalità marocchina, senegalese, nigeriana e romena. È la fascia d'età dei quarantenni quella più coinvolta dalla crisi, una crisi legata in primo luogo alla carenza occupazionale, poi a quella abitativa e in sempre più casi, a quella familiare. Divorzi e separazioni mettono in seria difficoltà molte persone che fanno fatica a fronteggiare le spese quotidiana, comprese quelle per le cure mediche e sanitarie. Poi c'è la povertà educativa: chi possiede un titolo di studio superiore riesce a difendersi meglio dalla crisi, ma resta preponderante la quota di coloro che hanno un livello di studio basso o medio basso, l'82,3 per cento. Negli ultimi dieci anni è diminuita proporzionalmente la quota di coloro che hanno una laurea, un diploma universitario o la licenza media superiore. Circa il 61 per cento dei giovani tra i 15 e i 29 anni di cittadinanza italiana possiede solamente la licenza media inferiore, mentre solo due persone - tra quelle della stessa fascia d'età che si sono rivolte ai Centri d'Ascolto sardi - sono laureate.
Antonella Brianda


6 - L’UNIONE SARDA di venerdì 23 novembre 2018 / Regione (Pagina 12 - Edizione CA)
LO STUDIO
«Ambiente rimasto integro»

Quale è stata la carta vincente del Mandrolisai? Lo spiega Alessandro Dettori, docente del Dipartimento di Agraria dell'Università di Sassari: «Nel corso dell'800 la società pastorale ha cancellato buona parte delle realtà agricole, nel Mandrolisai ciò non è avvenuto e questo valore è stato riconosciuto dal Ministero attraverso lo studio condotto dal nostro Ateneo».


7 - L’UNIONE SARDA di venerdì 23 novembre 2018 / Agenda (Pagina 28 - Edizione CA)
DIARIO CITTADINO
Informazione e politica

Oggi alle 16.30 nell’ex biblioteca del campus Aresu, invia San Giorgio, l’incontro “Comunicazione, uffici stampa e politica” con Dino Amenduni, socio dell’agenzia di comunicazione Proforma. L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra il Gus e il corso di laurea in Lingue.



RASSEGNA STAMPA di GIOVEDÌ 22 NOVEMBRE 2018
 

1 - L’UNIONE SARDA di giovedì 22 novembre 2018 / Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
IL SONDAGGIO. È tra le 400 aziende premiate in Italia
Il Policlinico promosso dai dipendenti

Il Policlinico e l'Università fanno parte delle 400 aziende italiane in cui si lavora meglio. A sostenerlo è un sondaggio effettuato da “Panorama-Statista” che ha intervistato online più di quindicimila dipendenti di imprese che danno lavoro ad almeno 250 persone: un sondaggio che ha coinvolto oltre duemila aziende in tutta Italia. Tutti i lavoratori sono stati intervistati attraverso un questionario con il quale è stato chiesto loro di esprimere in modo anonimo l'opinione sul datore di lavoro. Nessuno di loro era a conoscenza del progetto al quale partecipavano e senza che l'azienda venisse a sapere che loro rispondevano a dei questionari. In particolare, ai dipendenti è stato chiesto se raccomanderebbero il proprio datore a parenti e conoscenti e se, invece, sulla base delle loro conoscenze indirette, sconsiglierebbero un datore di lavoro dello stesso settore. Raccolte tutte le risposte dei dipendenti, è stata stilata una classifica delle aziende (suddivise in ventuno settori di attività), utilizzando come criterio anche il punteggio ottenuto l'anno scorso. Dall'elaborazione delle singole valutazioni è stato determinato per ogni azienda un punteggio da 0 a 10. L'Azienda ospedaliero universitaria è rientrata, tra le 400 premiate, nel settore “assicurazione sanitaria, sanità e ambito locale” mentre l'Università è stata inserita in “educazione e ricerca”. A ottenere il riconoscimento per “Le aziende dove si lavora meglio in Italia” anche altre due realtà isolane, Tiscali (nel settore “internet, telecomunicazioni e it”) e Air Italy di Olbia (“trasporti e logistica”).


2 - L’UNIONE SARDA di giovedì 22 novembre 2018 / Economia (Pagina 18 - Edizione CA)
Confindustria
L'innovazione digitale spiegata alle aziende

Per gli imprenditori, gli operatori e i professionisti interessati all'innovazione digitale nelle attività produttive, commerciali e del turismo è un'occasione da non perdere. Questa mattina alle 10 nella sala conferenze di Confindustria Sardegna Meridionale, in viale Colombo 2, a Cagliari, si conclude il road show del Dih Sardegna, il Digital innovation hub costituito da Sardegna Ricerche, Confindustria, Unioncamere, Confcommercio, università di Cagliari e di Sassari, Confindustria digitale, e l'assessorato regionale della Programmazione. Dopo Sassari, Nuoro e Oristano, oggi sarà Cagliari a ospitare l'appuntamento durante il quale verranno illustrate alle imprese le opportunità offerte dai processi di trasformazione digitale, trasferimento tecnologico e innovazione, aiutandole a crescere usufruendo delle incentivazioni previste dal piano Impresa 4.0. La partecipazione è gratuita. Iscrizioni sul sito internet www.dihsardegna.eu.
( ma. mad. )


3 - L’UNIONE SARDA di giovedì 22 novembre 2018 / Oristano (Pagina 37 - Edizione CA)
PIAZZA ELEONORA. Gli appuntamenti di sabato dalle 9.30
No alla violenza sulle donne, mostre e balli

Un fiore e scarpette rosse in ceramica per dire no alla violenza sulle donne. Anche quest'anno Oristano sarà in prima linea nella giornata internazionale contro i maltrattamenti di genere, e farà da capofila ad altri centri dell'Associazione italiana città della ceramica che utilizzeranno le scarpette rosse in ceramica per fare da cornice ad altre iniziative. Tante le iniziative in programma: sabato alle 9.30 in piazza Eleonora una performance di ballo, un tango che racconta una storia d'amore dal corteggiamento al matrimonio sino al tradimento e alla fine tragica. Dopo in Comune ci sarà una tavola rotonda “Violenza zero zero” in cui interverranno Cristina Cabras, professoressa di psicologia dell'Università di Cagliari, Susi Ronchi, presidente di Giulia giornaliste Sardegna e Graziano Pinna, docente della University of Illinois di Chicago.
Seguirà un altro ballo, poi saranno inaugurate le installazioni di ceramica in centro. Domenica alle 11 al Centro antiviolenza la presentazione del volume Tacita muta. La dea del silenzio di Neria De Giovanni. Alle 19 al salone San Sebastiano, si terrà una rappresentazione teatrale a cura del Soroptimist e della commissione Pari opportunità. ( v. p. )


4 - L’UNIONE SARDA di giovedì 22 novembre 2018 / Prima (Pagina 1 - Edizione CA)
Il commento
MA I POVERI ESISTONO

Aldo Berlinguer
Nel celebre romanzo di George Orwell, 1984, il protagonista racconta come l'esistenza sia un fatto soggettivo: esiste solo ciò che viene percepito e ricordato. Se si rimuove questa percezione la persona scompare e, seppur in vita, cessa di esistere. Anche la memoria la ricorderà per poco e presto svanirà nel nulla. È ciò che avviene oggi con l'immigrazione, con la povertà. I migranti, per quanto pochi, sono mal gestiti e, albergando nelle strade, sono ben visibili. Quindi esistono eccome. Anzi, qualcuno dice che sono milioni e hanno invaso il nostro Paese. I poveri, invece, feriti nella dignità, spesso si nascondono. Chi non chiede l'elemosina non si vede affatto, tant'è che i più non immaginano neppure la sua condizione di deprivazione materiale. Eppure i poveri, in Italia, sono tanti e crescono. Nel 2017, l'Istat ha contato 3 milioni e 170mila famiglie in condizione di povertà relativa (cioè al di sotto della soglia di reddito mensile di 1.085 euro per un nucleo familiare di due persone). Ciò equivale a 9 milioni e 368mila individui: il 15,6% dell'intera popolazione italiana. Ancora più toccante è il dato sulla povertà assoluta che si registra quando non si ha il reddito mensile sufficiente a comprare un paniere di beni e servizi essenziali per vivere. Sono 1 milione e 778mila le famiglie italiane (il 6,9% del totale) che versano in tale situazione: il dato più alto da oltre quindici anni. (...) SEGUE A PAGINA 15

Commenti (Pagina 15 - Edizione CA) Segue dalla prima
I POVERI ESISTONO E AUMENTERANNO
(...) In Sardegna non va meglio. Il 17,1% delle famiglie vive in condizioni di povertà relativa: quasi tre punti in più rispetto al 2016 (14%). Il dato supera nettamente la media nazionale (12,3%).
La povertà colpisce di più i giovani, gli inoccupati, i non istruiti. Ne soffrono le famiglie numerose, con persone sotto trentacinque anni, i nuclei familiari stranieri, chi è fuori dal mondo del lavoro e chi non ha il sostrato economico-culturale per poter studiare. Oggi in Italia le persone più povere sono gli immigrati al centro-nord (la comunità più numerosa è quella romena) ed i giovani inoccupati al centro-sud. Attenzione però, non è povero solo chi non ha ma anche chi non ha i mezzi per avere. E anche questa è una forma di povertà recondita, silenziosa. Si tratta di tutti coloro che percepiscono un ammortizzatore sociale rimanendo esclusi dalle dinamiche produttive: coloro che non riescono a tenere il passo della conoscenza che avanza, perdono progressivamente capacità tecniche, si disabituano ad apprendere. E se i sussidi vengono meno la povertà, da potenziale, diviene attuale. Di che cifre parliamo? Circa 900.000 persone beneficiano di misure che vanno dal reddito di inclusione (REI) all'indennità di disoccupazione (NASpi) agli assegni sociale e al nucleo familiare, ai bonus bebè, elettrico, gas, asilo nido, sino alla carta acquisti e agli 80 euro. Di queste, 7 su 10 sono nel mezzogiorno. È vero, alcune di queste misure sono davvero necessarie. Esse però hanno una caratteristica in comune: si fondano su una situazione di disagio (quantomeno di affanno) del beneficiario (in termini di reddito ISEE) senza riuscire (se non sulla carta) a rimuoverne le cause. Anche gli 80 euro, infatti, non sono di per sé “produttivi” potendo andare anche a chi percepisce un'indennità di disoccupazione. Lo stesso accadrà col reddito di cittadinanza, destinato com'è a chi un lavoro (pur cercandolo) non ce l'ha. Anzi, in base alle sue modalità di funzionamento, chi non ha reddito percepirà 780 euro, chi ne ha uno di 500 euro ne percepirà 280. In buona sostanza, per ogni euro in più guadagnato col proprio lavoro il beneficiario perderà un euro di reddito di cittadinanza. Vogliamo chiamare questo incentivo al lavoro? Al contempo l'Italia è il terzo tra i paesi Ocse per cuneo fiscale sul costo del lavoro. Tasse e contributi sociali ammontano al 47,7%, contro una media Ocse del 35,9%. Lo Stato fa dunque cassa sul lavoro. Vogliamo chiamare questa politica occupazionale? Se così è, rassegnamoci. Anche queste forme di povertà non diminuiranno con le misure di sostegno ma cresceranno proporzionalmente ad esse, con l'aggravante di essere indotte invece che contrastate.
Ce lo dice da anni, con i suoi report sul welfare generativo, la Fondazione Zancan: l'assistenzialismo genera povertà e la nasconde. I nuovi poveri vengono così diversamente rubricati e scompaiono. Essi sono invece persone e come tali debbono essere recuperate. Occorre metterle al centro valorizzando le loro capacità - non soltanto i loro bisogni- e coniugare indissolubilmente diritti e doveri. Solo così ritroveranno il loro posto nella società. E torneranno a esistere.
ALDO BERLINGUER
PROFESSORE ORDINARIO
ALL'UNIVERSITÀ DI CAGLIARI

 

5 - L’UNIONE SARDA di giovedì 22 novembre 2018 / Sassari e Alghero (Pagina 42 - Edizione CA)
Sassari
Policlinico

Preoccupazione tra i lavoratori, i pazienti e i sindacati per il Policlinico Sassarese. Per stamattina le segretarie di Cgil, Cisl e Uil hanno indetto un'assemblea dei dipendenti in vista di una protesta da tenersi a Cagliari. «È inaccettabile pensare di svuotare il Policlinico sospendendo centinaia di prenotazioni e trasferendo pazienti negli ospedali pubblici dove c'è già una situazione di sovraffollamento», spiega la nota. Ieri nuovo incontro tra i direttori sanitari del Policlinico, Azienda Ospedaliero Universitaria e l'ATS. (fr.fe.)

 


RASSEGNA STAMPA di MERCOLEDÌ 21 NOVEMBRE 2018


1 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 21 novembre 2018 / Cagliari (Pagina 27 - Edizione CA)
ATENEO. L'esperienza della ex parlamentare Finocchiaro
«La politica non è affare da donne? Falso»

«La politica non è un affare da donne». A smentire questa vecchia diceria è Anna Finocchiaro, chiamata ieri dalla rettrice Maria Del Zompo per l'ultimo appuntamento con “Il bello e la sfida di essere donna”, percorso-concorso dell'Ateneo cagliaritano. Magistrata, ex parlamentare, moglie, madre e soprattutto donna, Finocchiaro ha chiarito da subito come essere protagoniste della scena politica non sia stato e non sia facile. «Ho fatto i salti mortali durante la mia esperienza parlamentare, ospitata in un luogo dove le regole non erano certo fatte a misura di donna», le sue parole, che spiegano come negli anni non si sia risparmiata in un contesto come quello politico da considerarsi l'ultima vera roccaforte del dominio maschile, anche se, ammette, in parte espugnato. I modi di manifestarsi politicamente sono tanti, le donne se si uniscono possono essere protagoniste di grandi cambiamenti. Ultimo esempio Torino, dove sette donne senza leaderismi hanno mobilitato migliaia di persone. Infine a chi chiede una donna presidente della Repubblica, Anna Finocchiaro risponde: «Ambizione possibile, certo non imminente. Bisogna scendere in campo, senza vittimismi e portando avanti in modo fiero le nostre idee».


2 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 21 novembre 2018 / Agenda (Pagina 28 - Edizione CA)
VIALE SANT'IGNAZIO. Convegno alle 16,30 all'Università
Ricerca e analisi del voto femminile in vista delle imminenti elezioni regionali

Un'approfondita ricerca e un'analisi elaborata del voto riguardante le ultime elezioni amministrative in chiave femminile. È il contenuto del lavoro svolto da Maria Francesca Mandis e Luisa Marilotti che sarà presentato oggi alle 16,30 nell'aula magna della facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche in viale Sant'Ignazio 74. Si tratta di una iniziativa organizzata a un anno esatto dall'approvazione della norma sulla “Doppia preferenza di genere” nella Legge elettorale sarda, un via libera con il voto quasi unanime del Consiglio regionale sardo il 21 novembre 2017.
PREFERENZA DI GENERE  L'iniziativa rientra nell'ambito di “# Le DonnePerLaSardegna: dal volume Amministrative sarde 2017: la doppia preferenza di genere, risultati e prospettive, alla Carta di Impegni per la Parità: Elezioni Regionali 2019, per un'equa rappresentanza femminile nelle Istituzioni”. Quello previsto oggi è il primo appuntamento. Il convegno sarà aperto dalla rettrice Maria del Zompo, poi ci sarà l'intervento dell'editore Carlo Delfino. Andrea Deffenu, professore ordinario di Istituzioni di diritto pubblico Università Cagliari, autore della prefazione, presenterà il lavoro e ne parlerà con le autrici.
L'ANALISI  L'obiettivo è «offrire per la prima volta una analisi del voto e una lettura in chiave di genere della tornata amministrativa più significativa dall'entrata in vigore della Legge 251/23 novembre 2012», spiegano gli autori, «che ha istituito la norma della doppia preferenza di genere nei Comuni al disopra dei 5 mila abitanti. In quella occasione è stato coinvolto un sesto dei Comuni sardi».
LA CARTA  Durante il convegno sarà presentata, a cura del “Coordinamento3-Donne di Sardegna”, la “Carta di impegni per la parità: elezioni regionali 2019”. Argomento sul quale sarà aperto nelle prossime settimane un confronto con forze politiche, partiti coalizioni, candidate e candidati in vista delle elezioni regionali 2019 «per un pronunciamento formale e un impegno a perseguirli». Poi il dibattito.


3 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 21 novembre 2018 / Oristano e Provincia (Pagina 41 - Edizione CA)
Morgongiori
“NEMO”

Oggi alle 15.30 nelle ex elementari Comune, Gal Marmilla e Università di Cagliari presentano “Nemo”, un percorso per diventare imprenditori. (an.pin.)
 

4 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 21 novembre 2018 / Prima (Pagina 1 - Edizione CA)
Il commento
ABBANDONARE GLI STUDI

Gabriele Uras
Nello Stato moderno la frequenza proficua della scuola per un certo numero di anni è ritenuta requisito indispensabile per l'acquisizione delle conoscenze necessarie al cittadino per partecipare alla vita della società. Un diritto e un dovere, la cui inadempienza configura un danno per la persona e per la comunità e dà luogo al fenomeno della dispersione scolastica, assai rilevante nella nostra Isola e nel Mezzogiorno d'Italia. Da anni se ne studiano le cause e si propongono rimedi volti a limitarlo, ma con scarsi risultati. Vorrei fare qualche riflessione al riguardo. Non è agevole ricostruire con precisione i tempi lontani in cui l'uomo ha cominciato ad avere consapevolezza di vivere esperienze di insegnamento e apprendimento. È tuttavia certo che ad avviarle è stata una condizione esistenziale governata dal bisogno di sopravvivere, anche affidandosi alla trasmissione di certe abilità alle nuove generazioni. Ed è difficile immaginare che nelle fasi iniziali del suo cammino l'umanità vivesse esperienze di “dispersione apprenditiva”, cioè a dire di evasione dalla incombenza, fortemente necessitata e coincidente con la stessa vita, di insegnare o apprendere a procurarsi il cibo e a difendersi dalle belve, dalle intemperie e dal vicino ostile. La dura legge del bisogno imponeva le condotte nel fare e nel non fare. Nel corso del tempo tante cose sono poi mutate nella vita dell'umanità, tranne una, la presenza in essa, con immutata intensità, della percezione del bisogno, fonte inesauribile dei desideri e delle aspirazioni di ciascuno. (...) SEGUE A PAGINA 7

Regione (Pagina 7 - Edizione CA)  SEGUE DALLA PRIMA PAGINA
Il grave problema della dipersione scolastica
Quando i ragazzi sardi abbandonano gli studi

(...) Ciò vale anche per gli allievi delle nostre scuole, senza escludere i dispersi, gli inadempienti all'obbligo scolastico. Il giorno in cui l'adolescente poco motivato allo studio vedesse nell'apprendimento scolastico uno strumento utile per soddisfare il suo bisogno di crescere, di affermarsi, di realizzare un progetto di vita, forse non abbandonerebbe la scuola, non rinuncerebbe alle sue offerte di istruzione. La legge affida al sistema scolastico il compito di assicurare agli allievi il successo formativo. Ma questo, che per il sistema è il fine che ne giustifica l'esistenza, non è tale per l'allievo. Per lui è solo il traguardo intermedio di un percorso ancora da definire nei suoi approdi e nelle difficoltà dell'incerto cammino. Intermedio e anche strumentale. A che gli serve il successo formativo? Se non gli è utile per soddisfare i suoi bisogni vitali, proseguire gli studi, entrare nel mondo del lavoro e poi farsi una famiglia, o altro ancora, la scuola si carica di valenze negative, e lo studente l'abbandona o smette di studiare. Forse alla radice della dispersione c'è l'intuizione, magari ancor vaga, che per inserirsi nel mondo del lavoro e nella società le conoscenze scolastiche non bastano, servono concrete prospettive di vita corroborate dalla fondata speranza ch'esse si realizzino, condizione alla portata di pochi. Conseguito il successo formativo, quando la vita presenta le sue sfide, il giovane, disarmato e a mani nude, ha bisogno di una società bene ordinata in cui sia possibile a tutti utilizzarlo secondo regole certe fondate sul merito. Forse la dispersione scolastica si può combattere anche così, traendo dalle prospettive del futuro, che non possono mancare, le ragioni da offrire ai giovani per accettare i sacrifici del presente. Mai dimenticare che l'uomo è un intero, e così anche il fanciullo, il ragazzo, il giovane, e che ciò che precede condiziona ciò che segue, e la prospettiva del futuro retroagisce sul presente.
Gabriele Uras
Già dirigente del Miur

 

5 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 21 novembre 2018 / (Pagina 31 - Edizione CA)
MONSERRATO. Al lavoro per Sony, National Gallery e università di Lisbona
Profeti lontano dalla patria
Costretti a emigrare all'estero per un impiego di prestigio

Da Monserrato all'estero per fare fortuna. C'è chi è diventato responsabile dell'organizzazione di eventi nella National Gallery di Londra, chi invece si è stabilizzato a Liverpool e programma videogiochi per la Sony. E chi, da ricercatore universitario, sta mettendo radici in Portogallo. Ma tutti con il paese natale sempre nel cuore.
LONDRA  Alessandro Pisu, 42 anni e una laurea in Filosofia, è partito da Monserrato nel 2004, a 28 anni: destinazione Inghilterra. «Vivo a Londra dal 2006 - racconta - dove mi sono trasferito per un master finanziato dalla Regione. Ho iniziato a lavorare alla National Gallery per caso. E dopo un paio di promozioni, da marzo sono diventato Senior commercial events manager , con responsabilità che includono l'organizzazione degli eventi». Il lavoro lo soddisfa, ma il pensiero di tornare a Monserrato c'è sempre: «A parte gli affetti, mi piacerebbe dare un contributo alla promozione della cultura sarda oltre l'Isola. Andare via da Londra non sarebbe semplice, ma ritornare con un progetto valido è un'opzione che non mi lascerei sfuggire».
LIVERPOOL  Tra gli emigrati monserratini all'estero c'è anche Nicola Orrù, che da oltre vent'anni abita a Liverpool dove lavora come programmatore per la Sony. «Sono sempre stato appassionato di videogiochi. E da professionista dello sviluppo software, in Sardegna sarebbe stato quasi impossibile avere occasione di lavoro. Mi sono trasferito in Gran Bretagna nel 2004, sono stato contattato per lavorare in una multinazionale dell'intrattenimento che poi mi ha assunto. Adoro Liverpool: la città è accogliente e non mi sono mai sentito straniero». Un possibile ritorno a Monserrato? «Assolutamente no. Se dovessi lasciare l'Inghilterra per qualsiasi ragione, avrei una lista di Paesi da provare prima: Scozia, Irlanda, Svezia, Giappone, Canada. Ovviamente Monserrato mi manca, e per quanto io possa essere diventato britannico, sono e sarò sempre sardo e monserratino dentro: un anglo-sardo».
PORTOGALLO  Da diversi anni in Portogallo Marco Meloni, giovane ricercatore universitario. «A Monserrato ho vissuto serenamente con la mia famiglia ma ora non offre nessuna prospettiva lavorativa. Spero di contribuire ad un cambiamento, prima o poi».
Federica Lai

 

6 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 21 novembre 2018 / Provincia di Cagliari (Pagina 32 - Edizione CA)
SESTU. Il Comune chiede ai tecnici dell'Università di cercare una soluzione
Mini rotatoria, traffico in tilt
Ingorghi nelle ore di punta tra via Gorizia e via Giulio Cesare

Nell'incrocio delle polemiche vent'anni fa era comparso persino un semaforo, ma l'esperimento si era chiuso in pochi giorni. Poi una mini rotatoria, ancora funzionante. Sta di fatto che nelle ore di punta, tra via Gorizia e via Giulio Cesare, il traffico si paralizza ed esplode l'ira degli automobilisti.
LE POLEMICHE  «L'altra sera eravamo in coda sino a via San Gemiliano», racconta Lucia Sanna, farmacista, «eravamo convinti che ci fosse qualche auto parcheggiata male in via Parrocchia che intralciava il passaggio del bus, invece era solamente il traffico bloccato. La mini-rotatoria non funziona e penalizza chi arriva da via Giulio Cesare». Gli incolonnamenti si registrano ogni giorno nelle ore di punta: al mattino il traffico rallenta, mentre dopo le 18 in molti casi si paralizza e scatta il concerto dei clackson. «Se si blocca lo snodo di via Gorizia, va in tilt la metà di Sestu», ribadisce Vincenzo Meloni, vigile urbano del nord Sardegna che dopo la pensione si è trasferito in Cocco Ortu, «la stessa cosa accade dall'altra parte dell'abitato, tra via Cagliari e via Mongolfier. Il traffico è tanto e le strade strette, ma servirebbe una rivoluzione per decongestionare il centro del paese».
LE IPOTESI SUL TAVOLO  «Il dramma dell'ingorgo della via Giulio Cesare è alla nostra attenzione da subito», ammette il vicesindaco Massimiliano Bullita. «Il fenomeno si è aggravato quando è diventato a senso unico il primo tratto della via Fiume - l'inizio di via San Salvatore - per il quale abbiamo messo in cantiere la realizzazione del marciapiedi per ripristinare il doppio senso con divieto di passaggio dei mezzi pesanti non appena verrà realizzata la parte mancante di via Monteverdi». Insomma, secondo gli esperti del Comune, impedendo al flusso delle auto di sbucare sull'incrocio tra via Gorizia e via Verdi, si è mandato in tilt lo snodo a ridosso del ponte davanti al Municipio. «Abbiamo incaricato i tecnici dell'Università di Cagliari di darci un parere su una soluzione ideata per minimizzare il numero di intersezioni», conclude Bullita, «pensiamo all'inversione del senso di marcia tra la via Scipione e la stessa via Giulio Cesare, con i due ponti che diventeranno a senso unico: così verrà innescata una circolazione a senso rotatorio». Per ora si lavora sui modelli informatici per capire se l'idea può funzionare.
Francesco Pinna

 

7 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 21 novembre 2018 / Regione (Pagina 4 - Edizione CA)
CENTROSINISTRA. Il sindaco accetterà la candidatura solo quando sarà definita l'alleanza
Nuove tensioni nel Pd, Zedda riflette
L'area Soru reclama le primarie. Lunedì si riunisce la direzione regionale

Una nuova miccia rischia di mandare in tilt i meccanismi del Partito democratico, impegnato nel compito (non semplice) di costruire una coalizione per consentire a Massimo Zedda di accettare la candidatura alla presidenza della Regione. La richiesta da parte di Renato Soru, Pietro Cocco e Francesco Sanna per fare il punto della situazione è un primo segnale. Il secondo riguarda la richiesta, senza condizioni, di fare le primarie per scegliere il candidato governatore. Potrebbe significare che l'investitura del sindaco di Cagliari, pratica a cui il Pd sta lavorando assieme agli altri partiti della coalizione, non è ai loro occhi una cosa scontata. Lunedì è stata convocata la direzione regionale, alle 16 a Oristano, per cercare di evitare che, dopo la richiesta urgente avanzata da Soru, Cocco e Sanna di riunire l'organismo, si apra una nuova spaccatura.
LA SITUAZIONE  Fonti vicine alla segreteria precisano che la convocazione era già nell'aria, e dunque non si tratta di una risposta alla comunicazione di una corrente. In tutta questa vicenda non sorprende l'attesa di Zedda, che vorrebbe chiudere la pratica sicuro di avere una coalizione ampia. Ma anche libera da guerre interne al partito che dovrebbe garantire il sostegno più corposo dal punto di vista numerico.
Il problema è che il Pd non ha un piano B: perché le primarie sono contemplate, sì, ma solo in assenza di un candidato largamente condiviso. Almeno così recitava il documento approvato dalla direzione regionale. Per i soriani, però, quella condizione non sembra soddisfatta.
L'ATTESA  Una cornice che non aiuta Zedda a sciogliere definitivamente le riserve, anzi. Il sindaco di Cagliari non ha intenzione di giocare il ruolo di vittima sacrificale di una coalizione disunita e litigiosa visto che il suo obiettivo è l'allargamento. L'ideale sarebbe il modello Cagliari, quello che ha portato alla vittoria di Zedda nel 2016: una coalizione larga senza confini legati strettamente ai vincoli di centrosinistra. Da qui le continue avance verso Autodeterminatzione e un occhio attento a quello che succede alle primarie nazionali del Partito dei sardi.
FINANZIARIA  In Consiglio regionale, intano, sono circa 400 gli emendamenti presentati alla Finanziaria. Confermati i 25 milioni per l'efficientamento energetico e le ristrutturazioni, nonché gli stanziamenti per Lavoras, Reis e università. Circa 3,3 milioni di euro sono stati destinati allo sport dilettantistico mentre 11,5 milioni sono per il settore dell'artigianato e del commercio. Sono 8 gli emendamenti per il pacchetto famiglia e 2,5 milioni andranno al recupero delle aree degradate. L'obiettivo della maggioranza è concludere entro la settimana l'esame del testo in commissione e portare la Finanziaria in aula il 4 dicembre.
M. S.

 

8 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 21 novembre 2018 / Prima Cultura (Pagina 50 - Edizione CA)
COLD CASE
Ancora da chiarire se il governatore di Sassari fu avvelenato, la Tac rivela i segni di sub-rachitismo
Ornamenti scomparsi, ma l'affaire del conte di Moriana resta ancora un mistero

Un nobile inquieto, triste, di salute cagionevole, forse ucciso per avvelenamento. Con l'ultimo affronto subito dopo la morte avvenuta nel 1802 a 36 anni di età, la bara depredata e il cadavere spogliato di indumenti e oggetti: bottoni, fibbie, onoreficenze. Prosegue e raccoglie i primi risultati il lavoro dell'equipe di studiosi delle Università di Sassari e Pisa sui resti del principe Giuseppe Placido Benedetto di Savoia, conte di Moriana, governatore di Sassari. Un cold case storico. Il nobile sabaudo morì dopo aver bevuto un bicchiere d'acqua, forse vittima di uno speziale legato ai rivoluzionari. I resti sono stati recuperati durante il restauro del monumento funebre, nel Duomo di San Nicola.  La prima sorpresa è arrivata all'apertura delle due casse: erano state svuotate di tutti gli ornamenti. «Quasi sicuramente è avvenuto al momento della collocazione del monumento nel Duomo, cinque anni dopo la morte del Conte'», hanno spiegato gli studiosi. I resti sono stati sottoposti a Tac e sono all'esame dei vari esperti. Arrivano già le prime risposte, alcune conferme e piccole scoperte. «L'ultimogenito di Vittorio Amedeo III era un tipo longilineo, con il naso prominente, attacchi muscolari ben marcati legati alla pratica dell'equitazione. Che probabilmente gli aveva causato anche una leggera osteoartrosi a livello lombare - è scritto in un comunicato con cui sono stati resi noti i primi risultati del lavoro interdisciplinare - Inoltre, portava i segni di sub-rachitismo, forse causato dalla carenza di vitamina D in età infantile. L'esame dei denti ha rivelato la presenza di carie dovuta al consumo di cibi zuccherini». L'attenzione, è ora rivolta alla risposta più interessante per gli storici: fu davvero ucciso?. Occorre aspettare le analisi più specifiche. Il progetto è partito dall'attività del Centro Studi Antropologici, Paleopatologici e storici del Dipartimento di Scienze Biomediche dell'Università. Coinvolge il professore Gino Fornaciari, autorità in materia, per i suoi studi sulle Cappelle Medicee.
Franco Ferrandu



RASSEGNA STAMPA di MARTEDÌ 20 NOVEMBRE 2018


1 - L’UNIONE SARDA di martedì 20 novembre 2018 / Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
Università
Quando piove l'aula si allaga

«Ogni volta che piove l'aula 5 multimediale della Facoltà di Studi umanistici si allaga e studenti e professori sono costretti ad armarsi di stracci e secchi per asciugare il pavimento». La denuncia arriva da Luca Biggio, rappresentante degli studenti di Unica 2.0. «Sono sufficienti due gocce d'acqua per trasformare l'aula in un lago. Questo spazio è un gioiello molto delicato: ci sono prese elettriche e un sofisticato sistema di impianto audio-video ad alta definizione per la proiezione di materiale audiovisivo e per la riproduzione di musica in alta fedeltà ». Nessuno ha mai preso in considerazione il problema. «Il docente Antioco Floris (Cda dell'Ersu) ha segnalato più volte i disagi. Non riusciamo a capire questo lassismo, eppure l'aula è utilizzata da centinaia di studenti». (a. a.)


2 - L’UNIONE SARDA di martedì 20 novembre 2018 / Un giorno in TV (Pagina 51 - Edizione CA)
Videolina
De Lisa: eccellenza Fuori Sede

Folgorato da una lezione di neurofarmacologia di Maria Del Zompo, Rettrice dell'Università di Cagliari, Roberto De Lisa lavora da oltre un decennio a Londra, all'agenzia europea del farmaco, quella che dopo la Brexit doveva essere insediata a Milano e che, invece, costringerà a trasferirsi ad Amsterdam l'ospite di questa sera (alle 21) di Fuori Sede, il settimanale di Videolina curato da Andrea Frailis, per la regia di Ettore Marongiu.

 
3 - L’UNIONE SARDA di martedì 20 novembre 2018 / Regione (Pagina 5 - Edizione CA)
LA MANOVRA. Allo studio un pacchetto da 65 milioni. L'approvazione entro Natale
Finanziaria formato famiglia
Le ipotesi: sgravi per i figli, bonus asili e sconti agli studenti sui trasporti

Benedetto ceto medio, che nessuno sa bene quale sia ma è in perenne difficoltà. Anche perché di solito tagliato fuori da agevolazioni fiscali e provvedimenti di sostegno. La prossima Finanziaria regionale potrebbe dare però qualche segnale di attenzione verso quella fascia di popolazione. Sgravi legati alla famiglia, trasporti gratis per gli studenti, contributi per chi manda i figli all'asilo nido e per chi ristruttura la casa. Un pacchetto da circa 65 milioni di euro.
QUATTRO PROVVEDIMENTI   Se n'è parlato nei giorni scorsi in un vertice tra la maggioranza e il vicepresidente della Giunta Raffaele Paci. La manovra 2019 è ora in commissione Bilancio, e il presidente Franco Sabatini (Pd) conta di trasferirla all'aula del Consiglio regionale il 4 dicembre, per un'approvazione finale prenatalizia. L'atteggiamento dell'opposizione sui tempi si preannuncia, per così dire, comprensivo: con la campagna elettorale non avrebbe senso intorcinarsi in una battaglia assembleare contro un centrosinistra che ha comunque i numeri per vincerla. La prima misura proposta dalla Giunta, riservata alle famiglie con redditi fino a 55mila euro annui, prevede uno sgravio dell'addizionale Irpef di 200 euro per ciascun figlio. Ancora da definire invece l'entità del bonus per chi manda all'asilo nido i bambini fino ai tre anni di età. Inoltre per tutti gli studenti (scuole medie, superiori e università) è in progetto il taglio dell'80 per cento dei costi del trasporto pubblico locale: bus, treni e traghetti per le isole minori.
Una quarta misura sta a metà strada tra il pacchetto famiglia e quello per l'artigianato: 25 milioni di contributi alle ristrutturazioni edilizie, con premialità per chi risiede nelle zone a rischio di spopolamento e per chi migliora l'efficienza energetica della propria abitazione.
LA MAGGIORANZA  «Vorremmo dare una mano al cosiddetto ceto medio, che non è mai destinatario di particolari interventi», ha spiegato nei giorni scorsi l'assessore Paci: «Delle fasce più deboli ci occupiamo col Reis, per i disoccupati c'è il piano Lavoras. Queste misure invece sono aiuti concreti alle famiglie che con il loro lavoro, facendo studiare i loro figli e con i loro sacrifici quotidiani, contribuiscono a far crescere la Sardegna». L'intervento sulle ristrutturazioni, sottolinea Sabatini, aiuterà anche l'artigianato e in generale l'occupazione. «Per le attività produttive - aggiunge il presidente della commissione - stiamo poi studiando altri provvedimenti: i fondi sulla legge nazionale 949 per gli investimenti e gli acquisti di scorte saranno estesi ai commercianti e passeranno da 2 a 4 milioni, altri 5 rifinanzieranno l'apprendistato. Vogliamo sostenere le Camere di commercio per promuovere gli incentivi agli artigiani e rifinanziare la legge 12 sul commercio». In più si ipotizza un sostegno da 3,3 milioni per le squadre dilettantistiche di atletica leggera, calcio, basket e pallavolo.
L'OPPOSIZIONE  Sul pacchetto famiglia l'opposizione non prepara barricate: «Beh, se ci sono queste norme siamo contenti che finalmente accolgano le nostre proposte», sorride Paolo Truzzu, capogruppo di Fratelli d'Italia: «Noi da tre anni proponiamo aiuti alle madri lavoratrici, tagli ai costi dei trasporti, incentivi alla natalità, contributi per rimediare al cosiddetto “non finito” in edilizia».
FdI presenterà comunque alcuni emendamenti, così come le altre forze della minoranza (la scadenza è oggi a mezzogiorno), tra cui uno sulla sistemazione delle strade provinciali e un altro sulla concessione dei beni minerari anche per attività turistiche. Da domani la commissione Bilancio lavorerà sugli articoli della manovra, poi a dicembre la discussione si trasferirà in aula.
Giuseppe Meloni


4 - L’UNIONE SARDA di martedì 20 novembre 2018 / Economia (Pagina 16 - Edizione CA)
SVILUPPO. A Cagliari
Saras e il territorio: domani un incontro

“Sapersi trasformare per rimanere vincenti”: è il tema dell'incontro in programma domani alle 11 a Cagliari, al Convento San Giuseppe, in via Paracelso. I lavori saranno aperti dal presidente di Saras, Massimo Moratti. Valerio De Molli, ceo di The European House-Ambrosetti, presenterà i risultati di una ricerca dal titolo “Il contributo di Saras nella crescita del capitale territoriale”.
TAVOLA ROTONDA  Seguirà una tavola rotonda, con la partecipazione di Dario Scaffardi (amministratore delegato e direttore generale Saras), Maria Grazia Piras (assessore regione all'Industria), Antonello Arru (presidente Banco di Sardegna), Francesca Argiolas (Cantine Argiolas) e Maria Grazia di Guardo (pro rettore Università di Cagliari). Conclusioni affidate al presidente della Regione Francesco Pigliaru. Modererà i lavori Andrea Bignami, Sky TG24 Economia.

 

5 - L’UNIONE SARDA di martedì 20 novembre 2018 / Prima Economia (Pagina 15 - Edizione CA)
LO STUDIO. La classifica di Italia Oggi e dell'Università La Sapienza
Qualità della vita, la Sardegna tra luci e ombre
Cagliari non brilla ma recupera posizioni

Pochi servizi, tenore di vita scarso, ma tempo libero di qualità da trascorrere in un contesto ambientale più che accettabile. Luci e ombre della Sardegna secondo l'indagine sulla qualità della vita fatta dal quotidiano Italia Oggi in collaborazione con l'università La Sapienza di Roma. L'analisi ha considerato nove parametri (tenore di vita, affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, salute e tempo libero) con cui valutare le 110 vecchie province italiane, con le otto sarde non più attive. Spiccano i pessimi risultati complessivi di Medio Campidano e Sulcis, rispettivamente al centesimo e 92° posto della graduatoria nazionale. Anche per il capoluogo regionale e la provincia di Oristano un piazzamento insoddisfacente - alle posizioni 81 e 82 - ma decisamente migliore rispetto allo scorso anno, quando erano al 94° e al 91°. Uno spazio nella parte alta dell'elenco possono invece vantarlo l'Ogliastra (in posizione numero 46), la Gallura (50) e la provincia Nuoro (51). Le problematiche, soprattutto legate a fattori economici, comunque non mancano: nella sezione “affari e lavoro” tutte le cittadine dell'Isola sono arenate nella parte bassa della classifica, nella quale emerge il pessimo risultato del Medio Campidano al 101° posto, aggravato dall'ultima posizione assoluta nella casella “disagio sociale” e dalla terz'ultima ai “servizi sanitari”. Le buone notizie arrivano invece dalle politiche ambientali messe in atto dalle amministrazioni locali. Misure degne di riconoscimento per cinque delle nostre ex otto province. In questo caso a rifarsi è proprio il Medio Campidano in seconda posizione assoluta, seguito dall'Ogliastra (quinta), Oristano (settima) e Nuoro (nona).
Luca Mascia

Questionnaire and social

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