Press review

08 November 2018

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di giovedì 8 novembre 2018 / Economia (Pagina 18 - Edizione CA)
COOPERAZIONE. L'incontro
A scuola di progetti Euromediterranei

Arrivano dalla Spagna, dalla Tunisia, dalla Grecia, dal Marocco, dall'Egitto, dal Libano e dalla Palestina, dalla Giordania. Trenta funzionari appartenenti a istituzioni di alto livello nel mondo degli affari e provenienti da questi Paesi dell'area mediterranea sbarcano a Cagliari per partecipare oggi alla quarta edizione della “Scuola di Cooperazione Euromediterranea”.
L'iniziativa è organizzata dall'associazione OpenMed nell'ambito di un progetto finanziato dall'Unione europea e mira a migliorare gli scambi di competenze e le relazioni tra le agenzie di sviluppo del Mediterraneo. Lo scopo è condividere le principali competenze ed esperienze dirette relative ai progetti euromediterranei e pianificare nuove proposte. All'inaugurazione della Scuola parteciperanno Emanuele Cabras, presidente OpenMed, Emanuele Garzia, vicepresidente della Camera di Commercio di Cagliari e Alessandra Carucci, Vicerettore per le Relazioni internazionali dell'università. ( ma. mad. )

 

2 - L’UNIONE SARDA di giovedì 8 novembre 2018 / Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
VIALE SANT'IGNAZIO. Dopo il crollo di qualche mese fa
Lavori nella biblioteca di Giurisprudenza

Disagi per l'avvio a sorpresa dei lavori di ristrutturazione nella biblioteca di Giurisprudenza in viale Sant'Ignazio. Alla vista dei calcinacci, complice la chiusura dell'ingresso principale, tra gli studenti si era diffusa la voce di un nuovo crollo. In realtà, niente a che vedere con quanto accaduto nella primavera scorsa, quando a causa delle infiltrazioni dovute alle forti piogge, era venuto giù il controsoffitto della sala F, l'ala dove sono catalogate le riviste giuridiche.
«Non c'è stato alcun nuovo crollo - assicura Giovanni Pilo, direttore dei servizi bibliotecari - si tratta di semplici lavori di impermeabilizzazione del piano terra. Anzi, gli interventi di questi giorni ci permetteranno di tornare alla normalità e di ripristinare il servizio». Per consentire i lavori è stato necessario spostare l'ingresso della facoltà sul retro dell'edificio. È stato inoltre sospeso l'utilizzo delle sale lettura della biblioteca, mentre i servizi di consultazione e prestito rimangono operativi. «Ci auguriamo che l'Università possa intervenire il prima possibile - dice Lorenzo Massa, rappresentante degli studenti - per rendere la facoltà un luogo più confortevole e sicuro».
Matteo Piano

 

3 - L’UNIONE SARDA di giovedì 8 novembre 2018 / Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Ieri mattina la protesta
Tagli alle buste paga, sit-in in rettorato di impiegati e portieri

Oltre cento operatori dell'università tra impiegati e portieri si sono dati appuntamento ieri mattina davanti alla sede del Rettorato per un sit-in di protesta. Nel mirino il cambio nei termini del contratto collettivo che ha avuto un effetto devastante sulle loro buste paga mensili: gli impiegati si sono visti sfilare 450 euro lordi, 100 gli addetti alla portineria. Al fianco degli operatori anche Cgil, Cisl e Uil.  Alle 10.22 una delegazione è stata ricevuta dalla rettrice Maria Del Zompo che ha spiegato: «La nostra Università negli ultimi 7-8 anni ha perso circa 17 milioni di euro a causa degli indicatori imposti dallo Stato. Un milione di euro solo nell'ultimo anno. Stiamo tagliando insegnanti e ricercatori perché un ulteriore declassamento sarebbe una catastrofe. Ciononostante - ha aggiunto la rettrice - il budget per le pulizie e il servizio di portierato non è stato toccato». Eppure i 132 lavoratori hanno ricevuto una brutta sorpresa in busta paga a causa di un cavillo burocratico nei nuovi contratti. L'Università si dice incolpevole in quanto «l'utilizzo del nuovo contratto nazionale non dipende dall'ateneo, che al momento non può legalmente intervenire». La Del Zompo si è quindi resa disponibile a valutare tutte le alternative proposte dai sindacati. Al fianco dei lavoratori anche gli studenti di Storia, Beni Culturali e Territorio che si sono mobilitati in difesa di Bruno Garau, storico impiegato della Cittadella dei Musei il cui demansionamento sta creando non pochi disagi in tutto il Dipartimento. «In 14 anni di servizio, Bruno Garau è diventato un elemento istituzionale di supporto e di congiunzione tra i docenti e gli studenti - si legge nella petizione firmata e inviata al Rettore da più di 350 universitari - pertanto abbiamo deciso di esprimere dissenso e incredulità verso un atto così ingiusto e insensato che non ci si attende da un centro promotore di cultura».
Giacomo Dessì

 

4 - L’UNIONE SARDA di giovedì 8 novembre 2018 / Sport (Pagina 52 - Edizione CA)
ATLETICA
Convegno su asma e sport

A quattro settimane dalla Crai Cagliari Respira 2018, la mezza maratona allestita dal Cagliari Marathon Club, va in scena nel weekend il tradizionale appuntamento collaterale. Il Convegno “Asma & Sport”, ormai arrivato alla sua decima edizione, si svolgerà domani e sabato nella Sala Congressi della Cittadella Universitaria di Monserrato.  Come consuetudine, la prima data prevede una sessione scientifica che avrà inizio alle 14 e che sarà dedicata interamente al tema dell'asma, della Bpco (broncopneumopatia cronica ostruttiva) e dei relativi percorsi terapeutici. La giornata di sabato (che scatta alle 9.20, con una sessione una scientifica e una a carattere divulgativo), aperta a tutti, tratterà temi strettamente correlati a sport e medicina sportiva.

 

5 - L’UNIONE SARDA di giovedì 8 novembre 2018 / Commenti (Pagina 45 - Edizione CA)
Il dibattito
LA BATTAGLIA PER L'EUROPA

Le ultime settimane hanno costruito la scena per la disputa teatrale tra due poli del tutto contrapposti: populismo vs costituzionalismo, democrazia autoritaria vs stato di diritto, democrazia illiberale vs democrazia parlamentare. Coppie concettuali che si fronteggiano in una battaglia finale per la democrazia. Il tentativo che è in atto è far credere che i sostenitori della democrazia liberale siano complici di elites che votano contro il popolo che rappresentano; mentre le forze populiste e illiberali difendono un popolo (non rappresentato dalle stesse) che le elites hanno tradito. Da questo punto di vista la reazione che in Ungheria ha seguito il voto del Parlamento europeo è sintetizzata dalle dichiarazioni di Orban: il Parlamento europeo ha votato contro il popolo ungherese. Un voto quello europeo che è, in maggioranza, stato descritto come il voto "delle forze che favoriscono l'immigrazione", "organizzato e gestito dagli uomini di Soros, una vendetta per la politica anti-migratoria del governo ungherese". Un clima pessimo in vista delle elezioni europee che si prospettano, sempre più polarizzate sulla condivisione o sul rifiuto dei valori europei. Che sono tuttavia i valori che dovrebbero essere condivisi da tutti gli Stati. I valori scritti nell'articolo 2 del Trattato sull'Unione (e mai, sino ad oggi, oggetto di un voto di censura del Parlamento) spaziano dalla democrazia costituzionale allo stato di diritto, dalla separazione dei poteri al rispetto dei diritti fondamentali. In questi mesi che ci separeranno dal voto mi auguro che i partiti e le coalizioni che si presenteranno alle europee abbiano il coraggio di chiedere un voto per allontanare il rischio che le nostre democrazie liberali si trasformino in democrazie illiberali. Che cosa si intende per democrazie illiberali? Sono quelle democrazie secondo cui solamente la maggioranza sa ciò che è giusto per un paese; sono quelle realtà che limitano la libertà di stampa e la manifestazione del pensiero; sono quelle istituzioni che eliminano i contrappesi esercitati dai poteri autonomi, dalla magistratura alle banche centrali; sono quelle maggioranze che cambiano le costituzioni per mantenere saldo il potere illiberale. Non sono democrazie, ma l'opposto dell'idea stessa di democrazia; per ciò lo sforzo maggiore da fare, da parte di tutti e non solamente dai partiti, sarà accettare il fatto che le democrazie liberali vivono nei vincoli di riconoscimento dei valori che sono universali o, almeno per gli europei, sovranazionali. Si tratta di ripensare un tema senza dubbio fondamentale, come ricordato da Hanna Arendt in "La vita activa", il riconoscimento dell'altro è la base della vita politica. Ma possiamo anche riprendere l'idea che le origini della democrazia possano essere ricondotte alla autonomia personale: siamo democratici perché siamo liberi. Oggi dobbiamo tornare a Tocqueville per reagire alla tirannia della maggioranza e rinforzare l'idea che la democrazia esiste solamente se è aperta e riconosce le minoranze. Oltre dieci anni di crisi finanziaria sembrano facilitare la restaurazione del nazionalismo e del protezionismo in Economia, se vogliamo difendere la democrazia rappresentativa occorre ripartire da una democrazia di prossimità, quella iscritta nel concetto di autonomia responsabile.
GIANMARIO DEMURO
PROFESSORE ORDINARIO
ALL'UNIVERSITÀ DI CAGLIARI

 

6 - L’UNIONE SARDA di giovedì 8 novembre 2018 / Sassari e Alghero (Pagina 43 - Edizione CA)
SASSARI
Medici all' Aou: «Crediti per 10 milioni»

Studi legali al lavoro per predisporre i ricorsi dei dirigenti medici contro l'Azienda universitaria ospedaliera. L'Aou è già stata diffidata ad applicare i fondi contrattuali relativi ad una decina di anni. «La situazione che si è creata è di forte discriminazione nei confronti dei dirigenti medici sassaresi», ha detto Giovanni Garrucciu (Anaao Assomed): «Siamo i meno pagati dell'isola con una decurtazione degli stipendi di almeno 500 euro e un consistente taglio dei contributi previdenziali». Complessivamente, hanno rivelato i sindacati, i dirigenti medici coinvolti nella vertenza sono oltre un centinaio e avrebbero maturato dal 2007 a oggi crediti per oltre 10 milioni di euro. Calcoli effettuati da una società della penisola per conto della Regione quindi si suppone attendibili. «Non per il direttore generale della Sanità», ha accusato Miriam Pastorino (Cgil): «Il 18 luglio del 2017 il dirigente ha inviato alle parti una circolare con cui disconosce i criteri di determinazione del fondo contrattuale e ne chiede il ricalcolo». Il riferimento è ad un arco di tempo di un decennio nel quale i fondi contrattuali sono rimasti immutati. «Temo sia in atto un piano di depauperamento della sanità sassarese», ha detto Antonio Uneddu (Uil Fpl).
Gibi Puggioni

 

7 - L’UNIONE SARDA di giovedì 8 novembre 2018 / Regione (Pagina 11 - Edizione CA)
CULTURA. Stanziati 8,4 milioni di euro
Scavi archeologici, varato il piano straordinario

Nuovi cantieri, restauro dei beni archeologici, valorizzazione dei siti e diffusione dei risultati nelle scuole e nelle Università: sono i punti cardine del Piano straordinario scavi varato dalla Regione con una dotazione finanziaria di 8,4 milioni di euro. «Il nostro patrimonio archeologico è un attrattore formidabile che può portare lavoro e sviluppo anche nelle zone interne - ha commentato il presidente della Regione, Francesco Pigliaru - far diventare realtà questo grande potenziale era un obiettivo di legislatura e oggi, con questo investimento, stiamo facendo un passo avanti decisivo nella direzione giusta». Grazie a questa misura si potrà intervenire su 76 siti sparsi nell'Isola. I beni sono stati individuati e scelti in base alle richieste di finanziamento presentate dagli stessi Enti locali e le segnalazioni da parte del Ministero per i beni e le attività culturali.
«MAI UN PIANO COSÌ» «È il più ingente e strutturato piano di scavi archeologici che la Regione abbia messo in campo», ha spiegato l'assessore regionale alla Cultura, Giuseppe Dessena. «In collaborazione con gli Enti locali, la Soprintendenza e il Mibac abbiamo individuato i siti in base alle emergenze e urgenze di intervento da effettuare sul bene. Dal cantiere di scavo al museo è stato curato ogni passaggio perché tutto possa essere fruibile all'utente. Crediamo che investire sul patrimonio culturale sia importante per il rilancio e la crescita dei territori». 
Luca Mascia

 

8 - L’UNIONE SARDA di giovedì 8 novembre 2018 / Prima (Pagina 1 - Edizione CA)
INCHIESTA. Lotta ai “furbetti” grazie alla tecnologia.
I medici: non violiamo la deontologia Il paradiso degli assenteisti
Nell'Isola vuota ogni giorno la scrivania di un dipendente pubblico su 5

Nell'Isola un dipendente pubblico su cinque ogni giorno è in malattia, in ferie o in permesso. Poi ci sono i “furbetti” che il Governo ora vuole stanare, con l'aiuto della tecnologia: le presenze negli uffici verranno verificate con le impronte digitali, l'identificazione dell'iride e con sistemi di videosorveglianza. Intanto i medici sardi si ribellano alla direttiva dell'Inps che premia chi nega l'invalidità: «Viola la deontologia».

Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Stretta sui furbetti: impronte digitali contro gli assenteisti
Nell'Isola resta a casa un dipendente su cinque
La Regione affiderà i controlli a soggetti esterni 

GIULIA BONGIORNO L'assenteismo che emerge è minimo rispetto al fenomeno effettivo
FILIPPO SPANU Aumenteremo la capacità di controllo su assenze e giustificazioni
DANILO FADDA Il controllo dei dipendenti è obsoleto, quello che conta è il risultato
DAVIDE CASALI «Non perdo più tempo in macchina e sto con la mia famiglia»
Nell'Isola almeno un dipendente pubblico su cinque ogni giorno rimane a casa: malattie, ferie, permessi speciali sfoltiscono gli organici. E spesso a questo piccolo esercito si aggiunge una truppa di “furbetti” che il Governo ora vuole stanare, con l'aiuto della tecnologia: le presenze negli uffici verranno verificate con le impronte digitali, l'identificazione dell'iride e con sistemi di videosorveglianza. Sono le misure previste dal disegno di legge “Concretezza” del ministro della Funzione pubblica Giulia Bongiorno, già approvato dal Consiglio dei ministri.
VERIFICHE ALL'ESTERNO  Negli uffici regionali, dove il tasso d'assenza medio è del 22 per cento, «la stragrande maggioranza dei dipendenti ha un comportamento corretto», sottolinea l'assessore agli Affari generali Filippo Spanu. «Ma è proprio per tutelare chi ha un approccio onesto e regolare che dobbiamo aumentare i controlli». Nelle prossime riunioni di Giunta potrebbe arrivare una delibera, «già inviata ai sindacati», con cui la Regione «incrementa la propria capacità di controllo dei dipendenti. Le assenze e l'adeguatezza delle giustificazioni verranno verificate meglio, con modalità di controllo nuove, affidate anche a soggetti esterni all'amministrazione», spiega l'assessore. A livello statale poi verrà istituito il “nucleo della Concretezza”, che farà parte del Dipartimento della funzione pubblica: il disegno di legge del Governo nazionale prevede che questo ufficio speciale contribuisca a migliorare l'efficienza delle pubbliche amministrazioni. Estenderà la sua azione non solo alle amministrazioni centrali ma si spingerà anche «a supporto degli enti locali», quindi di Comuni, Regioni e servizio sanitario regionale.
«CONCETTI SUPERATI»  C'è chi è convinto che controlli più stretti e fiato sul collo servano a poco. Anzi. Possano essere controproducenti. «Se i dipendenti vengono motivati correttamente, vanno a lavorare anche con qualche linea di febbre», dice Danilo Fadda, assessore al Personale del Comune di Cagliari, dove il tasso d'assenza è del 23,4 per cento e l'età media degli impiegati è di 55 anni. La ricetta giusta è «puntare sulla formazione e spingere gli impiegati a migliorarsi». La tecnologia aiuta, certo. Ma in questo caso non si parla di scanner per il riconoscimento facciale né di impronte digitali: «Stiamo sperimentando con grande successo il telelavoro. I dirigenti hanno notato un incremento della produttività del 25 per cento rispetto al normale lavoro in ufficio». Nei prossimi giorni l'amministrazione cagliaritana parteciperà insieme ad altre quindici in tutta Italia a un nuovo progetto sperimentale di “lavoro agile”: «Non ci saranno limiti di spazio e di tempo, si potrà lavorare con computer o smarth phone, dove e quando si vuole. Il concetto del controllo quasi fisico del dipendente è obsoleto, quello che conta è il risultato. Chi deve occuparsi di una gara d'appalto, ad esempio, perché deve essere obbligato a rimanere in ufficio?», domanda Fadda.
LE ASSUNZIONI  Il dl Concretezza dovrebbe dare il via libera anche a 450mila nuove assunzioni nella pubblica amministrazione nel corso del 2019. «Finalmente il Governo consente di sostituire in maniera più veloce dipendenti andati in pensione. Questo favorirà l'ingresso di forze più giovani e motivate», commenta l'assessore regionale Filippo Spanu. L'età media del Corpo forestale, per dire, è di 53 anni, tre in più rispetto alla media della pubblica amministrazione italiana. 
Michele Ruffi

LA STORIA. Davide Casali è un dipendente del Comune di Cagliari
«Altro che ufficio: grazie al telelavoro produco di più»

Meno spostamenti in macchina, più tempo per la famiglia. E maggiore produttività: da quando Davide Casali ha deciso di partecipare al progetto di telelavoro, è più efficiente: «Se ho qualcosa da fare per il giorno dopo, spesso mi capita di iniziare a lavorarci dalla sera prima. Non si possono fare straordinari, ma ci si può organizzare liberamente e questo influisce sui risultati», racconta il trentasettenne, dipendente dell'ufficio personale del Comune di Cagliari. Tre giorni alla settimana lavora a casa, a Settimo San Pietro, altri due va in ufficio.
Per ora il cambiamento ha portato solo pregi: «Mi trovo molto bene. I procedimenti di cui mi occupo io sono facilmente “telelavorabili”. Con i colleghi comunico via mail o col telefono. Il vantaggio più grande? Non mi devo spostare in macchina , non devo più cercare parcheggio. Solitamente impiego almeno 45 minuti nel tragitto tra casa e il Comune. Ora ho più tempo per me e per la mia famiglia, accompagno i miei figli a fare sport con più tranquillità, mi occupo di più della casa».
Anche con il telelavoro si timbra il cartellino: «Bisogna lavorare per sei ore al giorno. Ci si deve connettere alla rete attraverso un computer abilitato». E i controlli? «Non servono. La produttività è certamente superiore. E poi a casa ci sono molte meno distrazioni rispetto all'ufficio». (m. r.)

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