Press review

04 October 2018

L'Unione Sarda

1 – L’UNIONE SARDA di giovedì 4 ottobre 2018 / Economia (Pagina 12 - Edizione CA)
Un convegno a Cagliari
Innovazione, ateneo e imprese fanno rete 4.0

Stimolare la ripresa dell'economia regionale, puntando sull'innovazione digitale, per favorire la nascita di nuove opportunità imprenditoriali. L'Università di Cagliari si configura sempre di più come un ponte tra le imprese e le istituzioni. Per incentivare occasioni di sviluppo, nell'ultimo anno sono stati siglati 340 accordi con altrettante aziende. L'ha annunciato ieri Maria Chiara Di Guardo, prorettore all'Innovazione e ai rapporti con il territorio dell'ateneo cagliaritano, nel suo intervento alla conferenza del Garr, la rete telematica dell'Università e della ricerca italiana, in programma fino a domani a Cagliari, nell'aula magna Capitini, del polo umanistico di Sa Duchessa. «Siamo molto impegnati anche sui brevetti, e investiamo costantemente sui progetti europei. Da parte nostra - ha precisato Di Guardo - c'è un'attenzione forte alla collaborazione sull'industria 4.0. In questa logica stiamo aggiornando i nostri corsi e attivandone di nuovi, come quelli che formano data scientist ed esperti di cybersecurity». Il rettore, Maria Del Zompo, che ha dato il via ai lavori, ha ricordato che nelle tre giornate della Conferenza si tratteranno «argomenti molto attuali e intriganti. Abbiamo avviato un dialogo con i colleghi di Informatica, Ingegneria e Matematica per potenziare la conoscenza di base dei nostri studenti, indipendentemente dalla disciplina e dalla professione per cui si preparano». Tra gli interventi c'è stato anche quello dal vicepresidente della Regione Raffaele Paci. «L'innovazione tecnologica è patrimonio di tutti, e noi abbiamo il compito di valorizzarlo, migliorarlo e garantire continuità ai grandi progetti a prescindere dalle fisiologiche alternanze politiche e amministrative». Ieri alla tavola rotonda sull'intelligenza artificiale, è intervenuto anche il sottosegretario allo Sviluppo economico, Andrea Cioffi. «Abbiamo fatto una call for experts sull'intelligenza artificiale, e ne abbiamo aperto un'altra anche sulla blockchain. Pensiamo che questi due temi siamo fondamentali per immaginare una nuova industria e un nuovo scopo per il Paese. A questo si sommano i lavori che dobbiamo fare su infrastrutture di base, fibra, cloud e potenza di calcolo».
Eleonora Bullegas

 

2 – L’UNIONE SARDA di giovedì 4 ottobre 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Coinvolti anche giocatori e medici della squadra rossoblù
INFORTUNI E GENETICA: L'ATENEO PREMIATO A RIO

Genetica e calcio professionistico: l'Università di Cagliari sul podio a Rio de Janeiro. L'Aspetar Award per la miglior ricerca scientifica ha premiato il lavoro del team guidato da Carla Maria Calò docente del Dipartimento di scienze della vita e dell'ambiente, al quale hanno preso parte la dottoranda Myosotis Massidda, i medici del Cagliari calcio - Marco Scorcu e Paolo Cugia - la Juntendo University e la Nippon Sport Science University di Tokyo e la Federazione medico sportiva italiana».
I RISULTATI Il progetto ha l'obiettivo di individuare i geni responsabili delle variazioni di performance e della predisposizione agli infortuni nei calciatori. Nato nel 2009, ha per capofila l'Università di Cagliari e procede con la collaborazione dello staff sanitario del club rossoblù: con la società il dipartimento diretto da Anna Maria Fadda ha formalizzato una convenzione nel 2015. «Gli studiosi hanno individuato una relazione tra il polimorfismo del gene ACE I/D e gli infortuni muscolari nei calciatori» spiega una nota stampa dell'ateneo.
IL CAMPIONE La ricerca ha analizzato il dna di oltre 500 calciatori provenienti dal Cagliari e da squadre top-level giapponesi. Attraverso una meta-analisi si è riscontrata un'associazione significativa tra il genotipo DD e gli infortuni muscolari. Relazione che risulta essere presente a prescindere dalla diversa etnia dei giocatori. Lo studio evidenzia che i calciatori portatori dell'allele D sembrerebbero protetti dallo sviluppo di lesioni muscolari indotte dalla pratica sportiva in esame. "Ritengo questo risultato molto importante per il futuro delle Scienze motorie e della Medicina dello sport, che dovrebbe avere uno step obbligato che passa attraverso la genetica», rimarca Carla Maria Calò.

 

3 – L’UNIONE SARDA di giovedì 4 ottobre 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
ASSEMBLEA PER LE MATRICOLE I rappresentanti di “Progetti Studenti - studi umanistici” organizzano un'assemblea informatricole rivolta a tutti coloro che stanno iniziando la vita universitaria. Risposte ai quesiti su Ersu, esami, scadenza importanti, autocertificazioni e biblioteche. L'appuntamento è per oggii alle 18 nell'aula 16 a Sa Duchessa.
CONVEGNO SULLA MATEMATICA Da oggi fino a sabato si svolgerà il convegno dall'Unione matematica italiana e dalla Commissione italiana per l'insegnamento della matematica. L'iniziativa è rivolta a insegnanti di matematica del primo e secondo ciclo e si svolgeranno nelle aule del Dipartimento di Matematica dell'Università.
INTELLIGENZA ARTIFICIALE Oggi alle 9, nel polo universitario Sa Duchedda parte la tre giorni “Data (r)evolution - conferenza Garr”. L'appuntamento è un momento di incontro e confronto tra utenti, operatori e gestori della rete nazionale dell'istruzione e della ricerca, per condividere esperienze e riflessioni sull'uso della rete come strumento di ricerca, formazione e cultura, in discipline e contesti differenti.

 

4 – L’UNIONE SARDA di giovedì 4 ottobre 2018 / Provincia Sulcis (Pagina 28 - Edizione CA)
SANT'ANTIOCO. Il Comune si era opposto all'arrivo dell'Università di Tubinga
Guerra nel Tofet, il Tar dà ragione al Ministero

Comune di Sant'Antioco e Governo vanno alla guerra per l'archeologia. Non scorre il sangue, ma carte bollate e sentenze e, per ora, il primo punto va al Ministero dei Beni culturali. Il Tar, infatti, revocando di fatto un provvedimento cautelare che in estate accoglieva in modo prudenziale le istanze comunali, ha emanato un'ordinanza che autorizza, in attesa della decisione nel merito, le operazioni di scavo nel tofet. Le potranno eseguire gli archeologi dell'Università tedesca di Tubinga. L'incarico era stato dato dalla Sovrintendenza circa un anno fa a fronte di un'emergenza. Ma l'amministrazione Locci, si era opposta accusando innanzitutto la Soprintendenza di non aver chiesto il permesso di entrare nella zona archeologica. Dopo di che il Comune aveva promosso un'azione giudiziaria contro il Ministero. La disputa è diventata anche politica: il gruppo d'opposizione “Genti Noa”, commentando il pronunciamento provvisorio del Tar scrive che: «Il Comune ha perso la causa e rimediato una magra figura. Soldi e opportunità gettate al vento perchè alla prima occasione si caccia via una prestigiosa Università per ragioni di campanile e di bottega». Il Tar ha scritto di aver privilegiato “il progetto che, sotto il profilo scientifico e metodologico, corrispondeva maggiormente alle esigenze di conoscenza, conservazione e valorizzazione”. Un programma di ricerca sostenuto, ricorda Genti Noa, «da due istituzioni universitarie in sinergia col Dipartimento Biblische Einleitung und Zeitgeschichte, con équipe composte da specialisti italiani e tedeschi, con alcuni apporti di esperti tunisini e americani che si collocano in primo piano nel dibattito sul Tofet». Di opposto avviso Locci: «Rispettiamo l'ordinanza ma aspettiamo che si decida nel merito: siamo davanti a equivoci che hanno portato il ministero a dare la concessione ai tedeschi piuttosto che al nostro Comune». E aggiunge: «Ho forti dubbi sul progetto perché Tubinga fa da prestanome a ricercatori non incardinati nell'Università: non ci rappresentano nulla. Siamo partner di Università sarde e collaboriamo con l'Università tedesca di Bochum: qui hanno scavato personalità di spicco come Barreca, Moscati, Bartoloni e Bernardini».
Andrea Scano
 

5 – L’UNIONE SARDA di giovedì 4 ottobre 2018 / Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
ORTO BOTANICO. Dal giacinto d'acqua al fico d'India: come comportarsi a casa e in vacanza
Viaggio tra gli alieni del giardino Alla scoperta dei pericoli delle piante arrivate da paesi lontani 

Il sorvegliato speciale ha foglie larghe e lucide sulle quali riposa placida una tartaruga, aliena proprio come lui. È il giacinto d'acqua l'unico tra gli esemplari dell'Orto botanico a essere stato inserito nella black list dell'Unione europea che dal febbraio scorso è stata estesa anche all'Italia. È vietato diffonderlo e dunque anche nell'area verde che sta sotto viale Fra Ignazio nessuno può prenderne un pezzetto magari per portarlo a casa e coltivarlo in giardino. Per stare tranquilli lo hanno immerso in un pozzo in fondo alla salita che domina la zona dedicata alle piante succulente, chiamate banalmente grasse, all'interno del percorso “Flora aliena invasiva”.
LA GLOBALIZZAZIONE Il progetto Life Asap ha coinvolto il Dipartimento di Scienze della vita e dell'ambiente dell'Università, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale e il Siistema nazionale della protezione dell'ambiente oltre a numerosi partner nazionali. A capo della squadra c'è la professoressa Annalena Cogoni, affiancata dalla ricercatrice Alessandra Caddeo e dal coordinatore tecnico dell'Orto botanico Gianluca Iiriti. Sono loro a illustrare i dieci angoli attraverso i quali si sviluppa un viaggio che racconta gli effetti della globalizzazione. «Le piante aliene possono arrivare anche da molto lontano e in modi diversi, quasi sempre per colpa dell'uomo che le importa volontariamente o involontariamente e che possono mettere in pericolo l'ecosistema» spiega la coordinatrice. Da qui lo scopo didattico del percorso che diffonde le buone pratiche. La prima regola da tenere quando ci si trova davanti a una pianta aliena è raccogliere le informazioni sui pericoli che la sua diffusione potrebbe causare. «Alcune specie arrivano da zone del pianeta che hanno condizioni climatiche simili alle nostre e per questo si diffondono velocemente, ma serve fare attenzione». In alcuni casi l'importazione è avvenuta in un passato ormai lontano, tanto da rendere foglie e fiori familiari al punto da immaginarli autoctoni. Non è così. «I fichi d'India, per esempio, non sono nati in Sardegna eppure si sono diffusi al punto da essere utilizzati come siepi per delimitare i terreni e hanno ricoperto intere vallate».
Dal progetto non è stato escluso nessuno: all'ingresso i codici che possono essere decodificati con un telefonino forniscono le spiegazioni anche in inglese e in modo dettagliato anche ai non vedenti. Non solo, perché davanti a ogni pianta è presente una piastra in ceramica nella quale è stata ricostruito il dettaglio di una foglia a grandezza naturale per consentire a chi non può vederla di apprezzarne la forma.
GLI ALIENI Oltre al giacinto sono presenti l'agave, il fico d'India e quello degli Ottentotti, l'acetosella gialla (che ora c'è ma non si vede e per ammirare i suoi fiorellini gialli bisognerà aspettare ancora qualche settimana), il ricino, l'acacia saligna, la robinia e l'ailanto che si trova anche all'ingresso di Castello. La guida per chi affronta il percorso è il “Codice di condotta europeo per gli orti botanici sulle specie esotiche invasive” che dispone regole precise «per diventare ambasciatore del progetto».
Per farlo occorre «essere responsabili e consapevoli delle esigenze di ciascuna pianta, preferire varietà native del territorio, fare attenzione ai propri animali che, proprio come i loro padroni, possono diventare vettori per il trasporto di semi e non disperdere la terra nella quale sono state coltivate specie aliene». E ancora: non considerare le piante come souvenir e avere rispetto per la biodiversità che può essere alterata in maniera irreversibile.
Mariella Careddu

 

6 – L’UNIONE SARDA di giovedì 4 ottobre 2018 / Provincia Sulcis (Pagina 28 - Edizione CA)
Tutto pronto per la nona edizione del Carbonia Film Festival
Lavoro e migrazione. il cinema sposa l'attualità

Due parole, per riassumere la nona edizione del Carbonia Film Festival: lavoro e migrazioni.
Da martedì 9 a domenica 14 ottobre la città mineraria diventa la Mecca degli appassionati di cinema, fotografia e musica, con ospiti anche internazionali. In giuria del Festival siedono tre grandi del cinema: prima di tutto il regista francese Laurent Cantet, che ha affrontato il tema del lavoro in varie opere, tra cui “Risorse Umane”, la storia di un giovane laureato che ritorna come stagista nella fabbrica dove il padre lavora da anni, e sarà il 12 ottobre al Cine-Teatro Centrale. C'è anche Hugo Rosak, organizzatore di punta del festival di Karlovvy Vary, nella Repubblica Ceca. E l'attrice e regista tunisina Mariam Al Ferjani: «Il suo La belle e la Bestie, che proiettiamo il 12, racconta la violenza sulle donne con grande coraggio - spiega il direttore artistico del Festival, Francesco Giai Via - La rassegna si avvale del sostegno della Sardegna Film commission, ed è organizzata dalla Regione, dal Comune di Carbonia e dal Centro Servizi Culturali Carbonia della Società Umanitaria-Fabbrica del Cinema e Cineteca Sarda.
IL PROGRAMMA Tante le proiezioni di cortometraggi e lungometraggi: per esempio “Torna a casa Jimi - Dieci cose da non fare se perdi il tuo cane a Cipro”, di Marios Piperides, che sarà anche ospite martedì 9: «Cipro è rimasta una delle poche terre divise da un muro, e anche cercare un cane diventa un'avventura». In gara per i premi si affrontano lavori da tutto il mondo, come il divertente “Amateurs”, dove due ragazzi della periferia tedesca di Lafors raccontano la loro comunità con le riprese del cellulare, in proiezione giovedì 11; o lo scioccante “Welcome to Sodom”, docufilm su Agbobloshie, in Ghana, la città discarica più grande del mondo, in sala il 12. «Altro ospite di rilievo sarà Pedro Pinho, che ci porterà l'11 il suo A Fabrica de Nada». Tutta dedicata ai corti la serata del 10, per vedere storie distopiche, ma anche di speranza.
GLI EVENTI Tanti poi i laboratori aperti alle scuole e al pubblico, dove si potranno incontrare per esempio Pietro Cingolani, docente dell'Università di Torino ed esperto di Migrazione, il 9 ottobre, o il docente dell'Università di Cagliari Antioco Floris e il regista Peter Marcias, , domenica 14. Tutti i giorni sarà visitabile l'emozionante mostra sull'emigrazione “Exodos”, mentre arrivano questo sabato i Coma Cose, duo di punta dell'indie italiano. «Carbonia è un punto d'incontro, essere isola non significa isolamento - conclude Giai Via - ma crocevia per conoscersi e arricchirsi».
Giovanni Lorenzo Porrà

Questionnaire and social

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