Press review

01 October 2018

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di lunedì 1 ottobre 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
LA RIVOLUZIONE DEI DATI Da mercoledì a venerdì l'Università ospita Data (R)evolution: la conferenza GARR 2018 su open data, intelligenza artificiale, industria 4.0 e innovazione. I lavori si svolgeranno nell'Aula magna Capitini della Facoltà di Studi umanistici a Sa Duchessa. Tra gli ospiti della Conferenza organizzata da Garr, la rete a banda ultralarga dedicata alla ricerca e all'istruzione, ci sono il sottosegretario allo Sviluppo economico Andrea Cioffi e il vicepresidente della Regione Raffaele Paci.
LAUREA INTERNAZIONALE Parte il secondo anno del corso di laurea internazionale “Business and economics e International studies in management” che si tiene in lingua inglese all'Università di Cagliari e nella tedesca University of Applied studies di Bielefeld. L'appuntamento è per domani alle 18 nell'Aula magna della Facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche per accogliere gli studenti che hanno superato le selezioni nelle rispettive università.

 

2 - L’UNIONE SARDA di lunedì 1 ottobre 2018 / Provincia Ogliastra (Pagina 26 - Edizione CA)
USSASSAI. Migranti e pazienti insieme per due giorni a San Salvatore
Sui Sentieri di libertà cammina la fratellanza

La libertà è un sentiero che unisce. Pazienti e migranti camminano in fila indiana, tra i boschi di Ussassai intorno all'antico santuario campestre di San Salvatore. Un percorso di fratellanza, in occasione della festa dedicata a San Gerolamo.  Tutti insieme cucinano nella grande posada e montano le tende sul piazzale. Camminano, fanno terapia e poi la sera ballano sul sagrato della chiesetta. Con loro c'è la gente di Ussassai.
Dopo dodici anni, qualcuno che un tempo era paziente, oggi è guarente . Marco Francesco cominciò proprio qui il suo percorso imparando a fare il pane. Oggi ha guidato il furgone con a bordo sette migranti.
IL PROGETTO Arrivano in sessanta, da tutta l'isola: sono persone in terapia presso il centro diurno di San Gavino, i centri di salute mentale di Oristano, Carbonia-Iglesias, Lanusei, Olbia, le case famiglia Ctr di Santa Giusta, Decimo e Assemini, la clinica universitaria di Cagliari. Con loro l'associazione Andalas de Amistade trekking e dieci migranti ospiti della cooperativa Alle Sorgenti Progetto A di Villacidro.
LA FILOSOFIA Il progetto di trekking terapia Sentieri di Libertà è curato da Alessandro Coni, direttore della dipartimento di Salute mentale della Assl di Sanluri. «La filosofia è quella di far partecipare chi ha problemi psichiatrici alla vita delle comunità e della natura. Facciamo nostro l'augurio della signora Bastiana di Ussassai, chi deusu osi paghidi ogna passu ». I pazienti camminano dal 2006 e da allora hanno fatto tanta strada sui Sentieri di Libertà. Hanno scalato le montagne sarde e quelle del Nepal, portato la psichiatria oltre il buio, tra la gente. Il santuario ha accolto i pannelli della mostra dedicata a una grande avventura. Spiega Marco Francesco: «Il fatto di avere tutti le magliette rosse ha abbattuto i ruoli e permesso uno scambio di umanità. Non c'erano privilegiati». Antonio rafforza il concetto: «Come si è detto nella serata eravano tutti uguali e abbiamo dormito tutti per terra». Ieri pomeriggio è stata scoperta una targa in memoria di Anselmo Secci. Donò il terreno sul quale è stata costruita sa posada comunale. La chiusura della riflessione conclusiva lascia il segno. «Noi oggi siamo un pezzo di mondo bello e abbiamo dimostrato che possiamo costruire un domani migliore».
Simone Loi

 

3 - L’UNIONE SARDA di domenica 30 settembre 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 35 - Edizione CA)
Le lezioni, tenute da Marco Lutzu, cominciano domani
Università, parte il corso di musica e poesia sarda

Da quest'anno è attivo all'Università di Cagliari il “Musica e poesia di tradizione orale in Sardegna”, destinato agli studenti del corso di laurea magistrale in Storia e Società, facente parte delle classi di laurea magistrale in Lettere. Si parlerà principalmente di poesia orale, di metrica e rime, di approcci etnografico allo studio delle gare a otadas , mutetus , arrepentina e mutos . «Durante i primi anni dell'autonomia, nello studio della lingua e della letteratura di Sardegna, si tendeva ad utilizzare la categoria del “ritardo” per definire la poesia sarda: essa doveva necessariamente rimuoversi la patina del vecchio, dell'antico, dell'arcaico, o smettendo di usare la lingua autoctona o, in alternativa, adottare le forme di altri poeti, esterni alla realtà isolana. La gara poetica, già dagli anni '50, fu stigmatizzata in quanto non lirica, invocante un determinato pubblico e, in questo senso, “politica”. Il corso di laurea in Lettere, con le sue differenti azioni didattiche, con grande risolutezza del suo corpo docente e studente, ha incentivato gli insegnamenti utili alla trasmissione delle conoscenze di rilevanti opere della letteratura, lingua, cultura, storia e tradizione sarda, perfettamente inglobata - da sempre - nella realtà europea. L'obiettivo è sempre quello di far acquisire agli studenti una solida base di conoscenze storico-letterarie e critico-teoriche dei processi e dei meccanismi di produzione, trasmissione e ricezione delle fonti e dei testi», ha detto il rappresentante degli studenti Luca Biggio. Le lezioni iniziano domani, e il docente sarà l'etnomusicologo Marco Lutzu. «Un motivo d'orgoglio personale, ma soprattutto un doveroso tributo alla nobile arte dell'improvvisazione poetica della nostra isola», ha commentato Lutzu.

 

4 - L’UNIONE SARDA di domenica 30 settembre 2018 / L’agenda della città (Pagina 35 - Edizione CA)
CORSO IN LETTERE
Martedì dalle 9 alle 18 Gabriella Paolini spiega come creare e distribuire materiale educativo online

 

5 - L’UNIONE SARDA di domenica 30 settembre 2018 / Cronaca di Cagliari (Pagina 33 - Edizione CA)
Anche per i medici impossibile chiedere un mutuo, programmare vacanze, fare formazione
TRA I PRECARI DELLA SALA OPERATORIA
Chirurghi con contratti a tempo in attesa della stabilizzazione

In corsia, con il camice indosso, sembrano tutti uguali. Trentotto ore alla settimana, reperibilità a parte, per uno stipendio iniziale di circa duemila e cinquecento euro al mese. Ma c'è medico e medico e a reggere la sanità pubblica sono spesso i precari che devono fare i conti con contratti brevi, incarichi a chiamata, borse di studio a singhiozzo e un futuro del tutto incerto. Non è raro che - proprio com'è capitato nell'équipe romana che ha eseguito il primo trapianto di viso in Italia - anche i più bravi non abbiano il posto fisso.
MUTUO NEGATO In vista delle stabilizzazioni annunciate dall'azienda per la tutela della salute, il clima negli ospedali cagliaritani si è fatto più sereno, ma gli anni da precari lasciano il segno. «È terribile. Dal punto di vista personale significa non poter prendere un mutuo per l'acquisto della casa, non poter programmare la propria vita», racconta Jenny Atzeni, 39enne cagliaritana precaria da quattro anni. Ora è in servizio a San Gavino. «Per una donna significa anche non poter diventare madre perché è chiaro che alla scadenza del contratto una dottoressa incinta non verrebbe richiamata». Gli effetti dei contratti a scadenza si riflettono anche sul profilo lavorativo. «Un precario ha meno voce in capitolo all'interno di un gruppo, c'è paura, si è più vulnerabili, in una posizione costante di ricattabilità. Per noi seguire un progetto o fare un aggiornamento professionale è più complicato».
NIENTE MASTER È uno dei tanti problemi con i quali si scontra da anni anche Alessandra Melis, cagliaritana di 37 anni: ha lavorato a Parigi e a Milano e poi ha deciso di tornare a casa, in Sardegna. Ora presta servizio nel centro di Chirurgia generale e coloproctologica del Policlinico di Monserrato. «Vado avanti con rinnovi di due o tre mesi, ma al di là dei problemi personali come il mutuo e le vacanze impossibili da programmare, c'è una questione importante legata alla formazione. Da una parte l'azienda investe solo sui medici già stabilizzati pagando per loro la partecipazione ai convegni che io invece devo autofinanziarmi, dall'altra non sono libera di investire su me stessa. Io vorrei fare un master magari proprio in chirurgia del colon, ma è impossibile fino a quando non saprò in quale reparto dovrò lavorare».
CHI CE L'HA FATTA Per tanti medici che ancora aspettano, qualcuno può finalmente festeggiare. Alessandro Longheu, chirurgo di 34 anni, è pronto a firmare il contratto a tempo indeterminato con il Dipartimento di Chirurgia di Monserrato. «Mi sento molto fortunato, per me è come tornare in famiglia, qui mi sono specializzato e qui spero di continuare a crescere».
Mariella Careddu

 

6 - L’UNIONE SARDA di sabato 29 settembre 2018 / Cronaca di Cagliari (Pagina 22 - Edizione CA)
Molti bambini tra gli stand dei Dipartimenti e delle forze dell'ordine
I CERVELLONI IN PIAZZA
Notte dei ricercatori: l'Università è tra la gente

La scienza a misura di bambino si fa con una pallina da ping pong e un asciugacapelli, le stelline di carta e i mattoncini Lego. Ieri in piazza Garibaldi i ricercatori hanno tradotto in parole semplici quello che studiano nei dipartimenti dell'Università. Venticinque stand per portare il mondo del laboratorio tra la gente e tradurre formule ed equazioni in un linguaggio elementare applicato alla vita quotidiana.
TRA GLI STAND La Notte europea dei ricercatori - organizzata nell'ambito del progetto Sharper che ha coinvolto 12 città in tutta Italia - a Cagliari è iniziata alle 17 quando intorno al tappeto gravitazionale del Dipartimento di Fisica si erano già radunati molti ragazzini. «Questa è la simulazione della rotazione dei pianeti intorno al sole», racconta Matteo Tuveri, 29 anni, dottorando di ricerca in Fisica teorica e fondatore con altri cervelloni di Ideas, un gruppo di divulgazione scientifica. Dall'altra parte Marta Burgay costruisce stelline con i cartoncini colorati e le regala ai bambini che le chiedono come si studiano gli astri. Gianfranco Cicotto, invece, ricercatore di Psicologia del lavoro, usa il gioco per analizzare i rapporti tra colleghi: con i mattoncini Lego si possono raccontare le relazioni con il proprio capo-ufficio e provare a capirne di più. Un bidone della spazzatura accessoriato con sensori e cavi elettrici può tornare utile per avvertire quando è arrivato il momento buono per svuotarlo. Claudio Marche, iscritto al secondo anno Magistrale, spiega come funziona: «Si tratta solo di un esempio che fa capire quali sono le applicazioni che l'informatica può avere nel quotidiano». Università e non solo: tra gli angoli che hanno incuriosito di più c'erano quelli della Polizia scientifica, del Ris dei carabinieri e dei vigili del fuoco. In fila per vedere com'è facile rilevare le impronte digitali o analizzare la scena del crimine nel caso di un delitto. I vigili del fuoco hanno mostrato i metodi di ricerca e controllo delle sostanze radioattive e le possibilità di Dedalo, un sistema informatico usato per captare il segnale dei telefonini gsm e rintracciare in questo modo eventuali dispersi. A ogni tappa si riceveva un bollino da incollare sulla cartolina dell'evento.
SOGNI NEL CASSETTO Aurora Corona, 9 anni tra pochi mesi, alunna della terza elementare, accompagnata dal babbo alle 18 ha già visitato tutti gli stand. «L'argomento che mi è piaciuto di più è lo studio della materia oscura, ma non ho cambiato idea: da grande voglio fare la cantante».
Mariella Careddu

 

7 - L’UNIONE SARDA di lunedì 1 ottobre 2018 / Cronaca di Cagliari (Pagina 22 - Edizione CA)
IL DIBATTITO
Alle origini dei flussi migratori
MA LA SOLUZIONE È SOLO IN AFRICA

Luca Lecis
Docente di storia contemporanea, Università di Cagliari

Quei flussi migratori provenienti dall’Africa che tuttora interessano i paesi del continente europeo, hanno spinto la classe politica a interrogarsi sulle misure più adatte a contrastare il fenomeno, tralasciando di analizzare le cause che li hanno determinati. E sebbene parte della stampa internazionale abbia evidenziato alcuni dei problemi dell’instabilità sociale dei Paesi africani coinvolti (corruzione, violenze, insicurezza politica), scarsa, o pressoché nulla, è stata una riflessione capace di contribuire a comprendere un fenomeno migratorio che in termini di numeri, riguarda marginalmente l’Europa. In primis esso interessa infatti lo stesso continente africano: ogni mese milioni di persone si spostano nelle città africane e buona parte dei paesi vive alcuni fra i più veloci tassi di urbanizzazione mai stati registrati su scala mondiale. All’aumento della popolazione urbana residente non corrisponde però un’adeguata crescita economica: tessuti urbani fragili e privi di adeguate infrastrutture ne impediscono infatti la crescita. Il recente rapporto sullo stato di salute delle città africane, stilato dall’agenzia dell’Onu per gli insediamenti umani e lo sviluppo urbano sostenibile, ha evidenziato come negli ultimi quindici anni le prime cinque città ad aver goduto dei maggiori investimenti esteri siano state Cairo, Johannesburg, Lagos, Casablanca e Tangeri. Questa geografia degli investimenti aiuta a comprendere gli sforzi internazionali miranti alla creazione di politiche di sviluppo in grado di trasformare alcune delle più popolose metropoli africane in destinazioni economicamente attraenti e competitive. Misura di più facile realizzazione quando realtà locali, città e governi nazionali centrali cooperano, dato che le forme di investimenti diretti esteri sono fondamentali per sostenere lo sviluppo dei paesi africani. Nonostante ciò tali forme di sostegno alla crescita non possono essere considerate una panacea degli ancor numerosi mali che affliggono il continente africano anche perché, da soli, si rivelano insufficienti per garantire una crescita economica inclusiva. Basti pensare infatti che i cosiddetti foreign direct investment, costituiscono appena il 5% del totale su scala globale, a fronte di una popolazione che costituisce il 15% di quella mondiale. Occorre dunque favorire uno sviluppo articolato non limitato ai seppur importanti finanziamenti alla rete infrastrutturale, ma che sia anche capace di annullare le ancora pesanti differenze nelle aree del continente, in primis la sicurezza alimentare, possibile solo attraverso investimenti nel settore delle tecnologie, della logistica e dei servizi nell’agroalimentare che siano equamente distribuiti in tutti gli stati africani, premessa per uno sviluppo industriale che tarda a concretizzarsi a causa della inadeguatezza delle risorse necessarie. In tal senso gli investimenti esteri, precisa il rapporto Onu, «sono di vitale importanza per l’avvio dell’industrializzazione e il rafforzamento della diversificazione industriale, attraverso il trasferimento di conoscenze e tecnologie e per lo stimolo della produttività e della crescita delle esportazioni». Solamente investendo nei servizi e nelle tecnologie avanzate si garantirà una reale crescita ai Paesi africani. E quando anche l’Unione Europea si renderà conto che il nodo migratorio può esser sconfitto solo attraverso articolate e inclusive forme di cooperazione con tutti i Paesi africani e non solo con quelli economicamente vantaggiosi per determinate risorse, allora i flussi dei migranti economici che sembrano spaventare parte dell’opinione pubblica, apparterranno alla memoria di un passato che, in fondo, accomuna anche l’Italia.

 

8 - L’UNIONE SARDA di lunedì 1 ottobre 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 24 - Edizione CA)
Il cammino del santo farà tappa anche nella capitale
San Saturnino in marcia da Cagliari a Milano

Un santo, tre regioni e una devozione che parte dal capoluogo sardo e arriva sino a Milano, dopo la tappa nella Capitale. Il cammino di San Saturnino si estende, sino a creare un ponte virtuale che - grazie a un interscambio culturale tra le comunità dove il santo è venerato - rafforzerà la promozione della Sardegna: è questo l'obiettivo del progetto turistico legato ai cammini religiosi, presentato ieri. «Grazie alle ricerche degli studiosi dell'Università abbiamo scoperto numerosi collegamenti storici del patrono di Cagliari e Isili con Roma e Milano», spiega Daniela Noli, presidente dell'associazione Athanatos e curatrice del progetto. «Si parte da un evento religioso che porta san Saturnino in primo piano, ma che punta a promuovere la Sardegna, in collaborazione con la Regione e con i Comuni attraversati dal Cammino», spiega. «Ma si farà promozione dall'Isola alla Penisola in Rete, anche grazie al sostegno della Coldiretti, che con gli agrichef farà conoscere i prodotti agroalimentari sardi negli appuntamenti di Roma e Milano». Il primo è fissato per il 12 ottobre, a Milano, il 19 sarà la volta di Roma, e infine Cagliari, il 26 ottobre. Tre tappe di un progetto che coinvolge numerose associazioni, fra cui Chelu e luna e Karalis Pink team, le diocesi di Cagliari e Oristano fino alle forze dell'ordine: dall'Esercito, i Carabinieri fino alla Marina militare. E che unisce fede e devozione ma anche storia, cultura, artigianato ed enogastronomia, sulla spinta di un tipo di turismo - quello religioso - capace di muovere grandi numeri e di produrre un fatturato a nove zeri. Dieci chilometri di pellegrinaggio - da Gergei sino a Isili - parte di un cammino che coinvolge anche tanti centri isolani. Da Mandas a Siurgus Donigala, Ussana, Serri, Escolca e Gergei. Oltre a Cagliari e Isili.
Sara Marci

 

9 - L’UNIONE SARDA di lunedì 1 ottobre 2018 / Cronaca Regionale (Pagina 7 - Edizione CA)
La classifica delle prime 20 società per fatturato, ma le piccole realtà arrancano
GRANDI IMPRESE CRESCONO
La Saras fa il vuoto: produce quasi un quinto del Pil sardo

Poco credito, molta grande distribuzione, abbastanza agroalimentare, turismo e trasporti. E soprattutto petrolio. Nella top 500 delle aziende sarde, l'élite delle 142.951 imprese attive nell'Isola, c'è una grande porzione di ciò che ancora funziona in una regione strutturalmente debole che, non a caso, è tornata tra le 65 più povere dell'Unione europea con un Pil pari al 71% (era il 76% cinque anni fa) della media comunitaria.
LA CLASSIFICA In cima alla classifica per fatturato c'è la raffineria di Sarroch che fa capo a Saras e Sarlux: la prima nel 2016 (ultimo anno disponibile) ha incassato 5,9 miliardi di euro, la seconda oltre 800 milioni. Significa che il gruppo Saras, da solo, produce circa un quinto del Pil della Sardegna, che è di 31,5 miliardi di euro.
A seguire, a grande distanza, c'è Meridiana Fly che due anni fa ha incassato 391 milioni di euro, al quarto posto il Banco di Sardegna (368 milioni), il gruppo alimentare Isa (301 milioni), Abbanoa (287 milioni), la Compagnia italiana di navigazione (Tirrenia, Moby) con 235 milioni, la Ivi petrolifera (22 milioni), la Fratelli Ibba di Oristano (197 milioni) e la Superemme (190 milioni), la società che gestisce i supermercato a insegna Pan.
SOLO DUE INDUSTRIE Nelle prime 20 posizioni ci sono tre grandi aziende del settore petrolifero, otto colossi del commercio e della grande distribuzione, due giganti della distribuzione di medicinali che assieme fatturano oltre 330 milioni di euro, due istituti di credito e solo due industrie in senso stretto: la Saras e la Fluorsid. Per trovare la prima azienda turistica bisogna arrivare al 24° posto occupato da Sardegna resorts, cui fanno capo molti hotel della Costa Smeralda che assieme fatturano poco più di 71 milioni di euro. L'edilizia, un tempo nei salotti buoni dell'imprenditoria, è quasi scomparsa.
I PICCOLI ARRANCANO E se il fatturato delle top 500 è cresciuto (+ 3,3% rispetto all'anno precedente), le 142mila piccole (il 96,6% del totale) e medie imprese che stanno dietro i colossi arrancano. Numericamente sono cresciute rispetto all'anno precedente ma quasi tutte soffrono ancora di tutti i disturbi storici: nanismo (2,8 addetti in media), sottocapitalizzazione, scarsa propensione all'innovazione e agli investimenti, scarsa capacità di creare valore.
«SCARSE COMPETENZE» «Oggi il match tra bisogni delle imprese e competenze necessarie per soddisfarli è impari», premette Giuseppe Melis, docente di marketing al dipartimento di Scienze economiche ed aziendali dell'università di Cagliari. «Il fatto è che spesso si cercano alibi: l'energia è un problema per le imprese energivore ma non per le altre a cui serve conoscenza, capacità di fare marketing, finanza, di costruire reti e lavorare nel mondo digitale. E le infrastrutture fisiche? Contano niente rispetto a quelle informatiche. Se togliamo le prime 10 aziende della classifica per fatturato, che sono fuori concorso, che cosa vediamo? Vediamo il pastificio Cellino, la 3A, la Argiolas, imprese che pur lavorando con prodotti tradizionali sono cresciute coniugando identità e innovazione. Eppure loro hanno avuto le stesse difficoltà di partenza degli altri».
«POCHI PASSI AVANTI» Stefano Mameli, direttore di Confartigianato concorda: «Le imprese oggi hanno scarse competenze, dovrebbero investire di più su formazione, innovazione, comunicazione, capacità di fare rete. Certo», aggiunge, «accanto a fattori endogeni ce ne solo altri esogeni come la burocrazia, il credito, la banda larga che non arriva dappertutto. Tutti settori sui quali si sono fatti pochi passi avanti».
Fabio Manca

 

10 - L’UNIONE SARDA di lunedì 1 ottobre 2018 / Provincia Medio Camp (Pagina 31 - Edizione CA)
Villamar
Oggi Villamar riscopre la sua storia. Lo farà con la giornata di studio chiamata proprio “Villamar nella storia”, organizzata dal Comune e dalla missione archeologica “Necropoli Villamar”.
I lavori inizieranno alle 9,30 nella casa maiorchina. «Al mattino inquadreremo il territorio di Villamar nelle varie epoche. Invece il pomeriggio è dedicato alle ricerche archeologiche in corso nella necropoli punica, progetto del Comune e dell'Università di Sassari. L'iniziativa si concluderà dopo le conferenze con la visita al sito e al laboratorio di ricerca. Un'ottima occasione per parlare di storia, ma per vedere come la storia si ricostruisce sul campo». Lo ha detto Elisa Pompianu, archeologa e responsabile della nuova campagna di scavo in corso nella necropoli punica di Villamar. (an. pin.)

 

11 - L’UNIONE SARDA di venerdì 28 settembre 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 22 - Edizione CA)
LA SCIENZA IN PIAZZA
Oggi dalle 16 a mezzanotte in piazza Garibaldi spazio a “La notte europea dei ricercatori” che coinvolgerà anche il CRS4.

 

12 - L’UNIONE SARDA di venerdì 28 settembre 2018 / Provincia Sulcis (Pagina 34 - Edizione CA)
Carbonia
Alla Sotacarbo
Notte dei ricercatori

La Notte europea dei Ricercatori fa tappa stasera alla Sotacarbo anche per la gioia dei bambini. Il centro ricerche della Grande miniera ha organizzato una tappa dell'importante manifestazione internazionale di comunicazione scientifica nell'ambito della Settimana della Scienza. Dalle 16.30 visite guidate alla piattaforma pilota e ai laboratori, attraverso cui scoprire come lavorano i ricercatori . A seguire, un laboratorio ludico-didattico per esplorare il tema dell'energia elettrica. Dalle 18 alle 19 in scena un "science show", intitolato Le mirabolanti avventure energetiche del Dottor Burger: viaggio alla scoperta di fenomeni scientifici, per suscitare l'interesse dei bambini verso il mondo della scienza. (a. s.)

 

13 - L’UNIONE SARDA di venerdì 28 settembre 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 22 - Edizione CA)
INCONTRO SULLA SALUTE
A due anni e mezzo dall'istituzione dell'Azienda per la tutela della salute, il dibattito sull'assistenza sanitaria è sempre vivo. L'Ordine dei giornalisti, il Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università e l'Associazione della Stampa hanno organizzato un incontro con Renato Balduzzi, ex ministro della Salute nel Governo Monti. Appuntamento per mercoledì nell'aula magna Maria Lai, Facoltà di Scienze Economiche Giuridiche Politiche, Via Nicolodi 102, dalle 14 alle 17.

 

14 - L’UNIONE SARDA di venerdì 28 settembre 2018 / Cultura (Pagina 47 - Edizione CA)
A Cagliari un corso sulla poesia di tradizione orale
Batorinas e mutos all'Università

Che cos'è la “poesia a bolu? Come si svolge una “gara” tra improvvisatori? A queste ed altre domande dovranno rispondere gli studenti universitari che sosterranno l'esame di “Musica e poesia di tradizione orale in Sardegna” nel corso di laurea magistrale in Storia e Società. L'argomento non è certo nuovo in ambito accademico. «Ma per la prima volta la poesia improvvisata della Sardegna sarà materia di studio specifica, cardine di un insegnamento universitario», spiega il professor Marco Lutzu, titolare della cattedra, etnomusicologo, ricercatore e curatore di numerosi prodotti editoriali tra cui l'Enciclopedia della Musica Sarda pubblicata nella collana “Biblioteca dell'Identità” de L'Unione Sarda e del recentissimo “Non potho reposare” licenziato dalle edizioni Nota di Udine. L'ETNOMUSICOLOGIA «L'etnomusicologia è presente all'Università di Cagliari dal 2000 - sottolinea Lutzu - grazie al professor Ignazio Macchiarella, oggi professore ordinario nell'ateneo cagliaritano, che ha tenuto regolarmente corsi per gli studenti della facoltà di Studi Umanistici, dove in diverse occasioni ha trattato il tema della poesia orale nelle culture del Mediterraneo con specifici approfondimenti sulla Sardegna. Inoltre l'Università, nel corso di questi anni ha portato avanti diverse iniziative di ricerca dedicate alla poesia orale, come il progetto trasnfrontaliero “Incontro”, incentrato sullo studio delle pratiche musicali e poetiche orali diffuse in Sardegna, Corsica e Toscana».
Il nuovo corso è aperto a tutti. «Tuttavia possono essere utili competenze di base in ambito etnomusicologico - aggiunge Lutzu - nozioni elementari di metrica e prosodia, oltre a una competenza almeno passiva della lingua sarda».
Il corso avrà una durata triennale. «È stato finanziato con fondi regionali e prevede che io debba condurre le mie ricerche su temi legati alla poesia e alla musica di tradizione orale della Sardegna - continua Lutzu - tra i miei compiti, oltre alla ricerca, c'è la didattica. Terrò dunque un corso di etnomusicologia della Sardegna al secondo semestre, destinato agli studenti di Beni Culturali. Mentre nel primo semestre terrò un corso la cui denominazione ufficiale è “Musica e poesia di tradizione orale in Sardegna”, destinato agli studenti della lauree magistrali della facoltà».
RIME IN LIMBA Durante il corso gli studenti avranno modo di scoprire i segreti di mutos, ottadas, duinas, battorinas, temas, modas e arrepentinas. «La Sardegna - spiega Sebastiano Pilosu nell'introduzione del tredicesimo volume dell'Enciclopedia pubblicata da L'Unione Sarda - vanta ben quattro tradizioni di poesia improvvisata, ognuna delle quali caratterizzata da una specifica area di diffusione e genealogia di poeti, oltre che da ben precise norme relative alle forme metriche da utilizzare e alle modalità di condotta de sas garas ».
POETI IN AULA Teoria, tecnica e metodologia in primo luogo. Ma non solo. Durante le lezioni ci saranno anche i poeti, quelli che si sfidano sui palchi dell'Isola. «Li inviterò in aula - spiega Lutzu - per un confronto con gli studenti. Poi ci saranno anche le proiezioni di alcuni miei documentari. Il corso inizierà il primo ottobre e approfondirà la storia, le forme metriche e musicali, il significato sociale e la valenza culturale che ancora oggi rivestono le diverse tradizioni di improvvisazione dell'Isola, dalla gara a otadas a quella a mutetu lungu, da s'arrepentina ai mutos».
Francesco Pintore

 

15 - L’UNIONE SARDA di venerdì 28 settembre 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 22 - Edizione CA)
Dal Mediterraneo ai Caraibi: studiosi a confronto
Le specialità delle isole, convegno all'Università

Tre giorni dedicati alle isole del Mediterraneo, del nord Europa ma anche a quelle più lontane di Cuba e di Pasqua.  Da mercoledì a venerdì si svolgerà il convegno internazionale “Isole, isolanità, insularità” nell'ambito del progetto Isole - finanziato dalla Fondazione di Sardegna - e dal Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell'Università di Cagliari. 
I TEMI La questione insulare, oggi di grande presenza politica in Sardegna come nel resto d'Europa e del mondo, ha avuto un peso significativo nella storia e nelle storie istituzionali e letterarie a partire, almeno, dal momento in cui Omero cantò con versi immortali l'avventura di Ulisse, desideroso di tornare nella sua Itaca e allo stesso tempo attratto dal fascino delle terre incontrate nel corso della lunga navigazione. Scopo del convegno è approfondire l'indagine sull'idea di insularità - non nuova, nei suoi molteplici e diversi aspetti, agli interessi di ricerca dell'Università di Cagliari - attraverso il contributo di specialisti ed esperti internazionali in varie aree disciplinari (studi letterari e culturali, filologia, semiotica, linguistica, storia e geografia).
IL CALENDARIO Il Convegno si aprirà mercoledì (aula Magna del Rettorato, Via Università 40, ore 9 - Sala Settecentesca della Biblioteca universitaria, via Università 32, ore 15.30), continuerà giovedì (Palazzo Siotto, via dei Genovesi 114, ore 9) e si concluderà venerdì (aula Maria Lai, Via Nicolodi 102, ore 9). A conclusione dei lavori, sarà proiettato - alla presenza del regista - il film Give Us This Day...di Erlendur Sveinsson, direttore del National Film Archive of Iceland (Aula Maria Lai, ore 15,30). I lavori del Convegno e la proiezione del film sono aperti al pubblico.

 

16 - L’UNIONE SARDA di venerdì 28 settembre 2018 / Economia (Pagina 16 - Edizione CA)
I fondatori, insieme a Pigliaru, hanno presentato i progetti agli investitori
Undici start up sarde a Londra

L'Isola può diventare una terra di innovazione e di opportunità di investimento. È la convinzione del presidente della Regione Francesco Pigliaru, che ieri nella sede all'Ambasciata italiana a Londra ha parlato alla comunità finanziaria interessata ad approfondire le opportunità offerte dalla Sardegna con particolare attenzione al settore delle nuove tecnologie.
La giornata di lavori, alla quale ha preso parte l'ambasciatore italiano a Londra Raffaele Trombetta, è stato il momento centrale dell'iniziativa “Sardinia Land of Innovation”, finanziata e organizzata dall'assessorato dell'Industria, in collaborazione con Ice-Agenzia, per favorire l'internazionalizzazione delle imprese sarde. Presente all'incontro in Ambasciata anche l'assessore dell'Industria Maria Grazia Piras che ieri insieme al presidente Pigliaru ha partecipato all'iniziativa di TechItalia dedicata alla presentazione di imprese innovative sarde.
Undici startup sarde (Art Backers, Green Share, Cube Controls, Intendi me, Almy Test, Entando, Bautiful Box, Playcar, Virtuoso, Sud Legno e Oppex) hanno presentato il loro progetto imprenditoriale.
«Crediamo molto nel potenziale delle nostre imprese innovative e continuiamo a sostenere le start up aiutandole ad aprirsi al mondo», ha detto Francesco Pigliaru, ricordando che in questi anni oltre 200 imprese, dall'agroalimentare all'Ict, hanno risposto alle iniziative della Regione per puntare ai mercati esteri. «I dati sull'export continuano a dare segnali positivi e ci incoraggiano ad andare avanti in questa direzione - ha sottolineato - significa che il Sistema Sardegna sta dimostrando di saper fare rete e di avere grandi potenzialità anche oltre i confini nazionali».

 

17 - L’UNIONE SARDA di venerdì 28 settembre 2018 / Cronaca di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
Testimonial della campagna nazionale patrocinata dall'azienda ospedaliero universitaria
«LA FELICITÀ NONOSTANTE LA SMA»
L'impegno di Francesco, Cinzia e la piccola Leti per la ricerca

«Sai cosa faccio quando gli altri bambini corrono? Cerco una discesa per Letizia così anche lei può sentire il vento sul viso». Basta una frase come questa per spiegare che aria tira in casa della famiglia Felice. Sì, Felice: di nome e di fatto. Nonostante la piccola Leti spinga i suoi tre anni su una carrozzina tanto piccola da meritare pure lei un'attenzione in più: l'hanno chiamata Pina, ha le ruote grandi e il telaio blu.
Francesco Felice, Cinzia Collu e la loro bimba sono i testimonial della campagna nazionale dell'associazione Famiglia Sma che raccoglie fondi destinati a sostenere cure e ricerche per l'atrofia muscolare spinale, una malattia che colpisce un bambino ogni 10mila ed è la prima causa genetica di morte infantile. Domenica la campagna patrocinata dall'azienda ospedaliero universitaria di Cagliari sarà nel parco Santa Lucia di Assemini: tutti potranno contribuire acquistando dei gadget in cambio di una donazione.
LE TERAPIE «Noi siamo fortunati, Letizia ha la Sma2 e non la Sma1 che è quella più grave. Non potrà camminare ma noi lavoriamo e facciamo tutto quello che è possibile per far sì che oggi e domani sia sempre più autonoma». Il punto è proprio questo: fare tutto il possibile non è sempre facile. Cinzia, 31 anni, una laurea in Economia e un lavoro nell'azienda di famiglia insieme al marito conosciuto ai tempi dell'Università, destina tutto lo stipendio alle cure della figlia. «Questa è una malattia per ricchi» dichiara fin da subito Francesco nella villetta di Assemini costruita su misura per Leti. La casetta delle bambole in giardino, porte larghe e spazi grandi dove Pina può circolare senza difficoltà.
«Lo scopo dell'associazione è proprio aiutare i genitori che non hanno la possibilità economica di pagare tutto: fisioterapia, piscina, scuola, viaggi per le visite e la somministrazione di cure», spiegano. «La ricerca sta facendo grandi progressi e ogni quattro mesi a Letizia viene somministrata una dose di “Spinraza” un farmaco innovativo per il quale abbiamo dovuto far aprire una procedura qui a Cagliari. Non è stato facile. Abbiamo bussato a tutte le porte, perché sbagliare in queste cose non è possibile». Ecco, l'associazione serve anche a questo. «Quando abbiamo scoperto la malattia è stato un lutto, inutile dire il contrario. Letizia aveva avuto una polmonite e ci sembrava avesse una debolezza muscolare. Dopo moltissimi esami al Microcitemico hanno individuato la causa». Non ancora trentenni e con una bimba di undici mesi, Francesco e Cinzia sono partiti per Roma. «C'era un convegno internazionale proprio sulla Sma, abbiamo incontrato altre famiglie nella stessa situazione ed è stato importante. Ci siamo fatti aiutare fin da subito perché non potevamo permetterci errori».
LE BARRIERE La vita dopo la diagnosi è ricominciata così. «A Roma i genitori di un bimbo malato ci hanno chiesto se volevamo far provare la carrozzina a Letizia. Di solito quando si ha un bambino si sogna il momento in cui farà i primi passi, per noi è stato diverso». Cinzia guarda i riccioli biondi della figlia che va in cerca del gatto Babi. «Quando abbiamo sistemato Letizia sulla sedia era così piccola e all'inizio non capiva come funzionasse. Sono bastati pochi minuti: ha spinto le ruote e ci è venuta incontro. È stato bellissimo».
Paure per il futuro? «Si. Se penso al posto in cui vivo non esiste un solo bar o un parrucchiere accessibile. I gradini sono dappertutto, i marciapiedi pieni di barriere. Voglio che lei sia libera, mi batterò per questo. Fino all'ultimo mi batterò per la sua libertà».
Mariella Careddu

 

18 - L’UNIONE SARDA di venerdì 28 settembre 2018 / Cronaca di Nuoro (Pagina 42 - Edizione CA)
LULA. Ieri l'incontro tra ricercatori e studenti, oggi tutti nella vecchia miniera
A Sos Enattos per studiare le onde gravitazionali

"Dalle Miniere osserviamo l'universo" è l'evento divulgativo che l'Università di Sassari ha lanciato per chiarire dubbi e colmare le tante lacune sulle onde gravitazionali, di cui ultimamente si sta parlando e ancora si parlerà per molto tempo.
Legati al Sigrav 2018, la conferenza internazionale che ogni due anni riunisce fisici provenienti da tutto il mondo e che quest'anno si è tenuto a Pula, gli eventi divulgativi, voluti dall'Uniss e dall'Università La Sapienza di Roma con il sostegno del Ministero dell'Istruzione Università e Ricerca della Sardegna, sono iniziati ieri davanti agli alunni delle scuole medie ed elementari di Bitti, Orune e Lula. I ricercatori Domenico D'Urso dell'Uniss ed Enrico Calloni dell'Università Federico II di Napoli, hanno messo a disposizione dei giovani discenti le loro conoscenze scientifiche per fugare eventuali dubbi e soddisfare la loro insaziabile curiosità riguardo gli studi sulle onde gravitazionali e sul telescopio Einstein Telescope che, potrebbe essere ubicato nella miniera dismessa di Sos Enattos di Lula. Il sito, un tempo destinato ad uso meramente turistico, per le sue caratteristiche strutturali ed architettoniche e per il pregio naturalistico dell'area intorno, è stato candidato insieme all'Olanda e all'Ungheria ad ospitare il più grande e moderno strumento per lo studio della materia oscura e delle onde gravitazionali.
L'esito della competizione sarà svelato entro il 2020 e dirà se davvero Sos Enattos, potrà ospitare ET, acronimo cinematografico che riporta alla memoria collettiva la percezione che non siamo gli unici abitanti dell'universo, in parte sconosciuto. Il sito è considerato il più probabile fra i siti competitors per le caratteristiche richieste da tale progetto: mancanza di attività sismica, assenza di inquinamento luminoso e acustico, isolamento antropico e potrebbe per questo rappresentare una grande occasione di riscatto economico per la zona trasformando Sos Enattos in un centro di turismo scientifico.
Intanto, reduci dalla Conferenza Internazionale tenutasi a Pula il 10 settembre scorso, dove al centro del confronto fra scienziati c'era proprio l'Einstein Telescope, Oggi gli studiosi dànno appuntamento a Lula per la Notte dei Ricercatori. L'obiettivo della manifestazione è quello di creare momenti di incontro fra ricercatori e cittadini per diffondere la cultura scientifica. Quest'anno a Lula, nella Miniera di Sos Enattos, il pubblico potrà esplorare l'universo. Sarà raccontato il progetto dell'Einstein Telescope e il futuro che vede la Sardegna candidata per lo studio delle onde gravitazionali di 3° generazione. L'appuntamento è alle 18 con i diversi seminari divulgativi ai quali parteciperanno relatori dell'Istituto nazionale di fisica nucleare di Perugia, dell'Università degli studi Federico II di Napoli e dell'Università di Sassari.
Mariangela Dui

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