Press review

23 September 2018

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di domenica 23 settembre 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 33 - Edizione CA)
In evidenza
NOTTE DEI RICERCATORI IN PIAZZA GARIBALDI

Saranno 25 i gazebo-divulgativi allestiti in piazza Garibaldi per La notte dei ricercatori che si svolgerà venerdì. L'evento è organizzato dall'assessorato comunale alla Cultura in collaborazione con l'Università di Cagliari.

 

2 - L’UNIONE SARDA di domenica 23 settembre 2018 / Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
Nuove economie crescono
Turismo, ambiente e agricoltura: miracoli dei droni

Dai video turistici all'agricoltura di precisione, fino alle bonifiche ambientali. Le potenzialità dei droni crescono e si guarda all'alta specializzazione. L'Università di Cagliari apre all'Italdron Academy Sardegna per un brevetto accademico.  MADEDDU A PAGINA 11

Cronaca Regionale (Pagina 11 - Edizione CA)
Si punta sui brevetti accademici. Del Zompo: «L'ateneo acquisisce sempre più competenze»
I DRONI ORA VANNO ALL'UNIVERSITÀ
Dall'agricoltura alla ricerca scientifica, il futuro viene dall'alto

Nel futuro, neanche troppo lontano, finirà che ognuno di noi ne avrà uno “parcheggiato” sotto casa. Chissà, potrebbe tornarci utile per le necessità quotidiane, magari farci arrivare direttamente la spesa a domicilio. Nel presente, invece, i droni sono già una straordinaria realtà: si utilizzano per matrimoni e servizi fotografici dall'alto, o per effettuare video di panorami mozzafiato da condividere con gli amici sui social. Ma sempre più spesso vengono impiegati dalla Protezione civile, dagli organi di polizia, dagli ingegneri, dai geologi, dai geometri, e in agricoltura.
NUOVE PROFESSIONI Fin qui il loro utilizzo era noto. Quello che non si sapeva, invece, è che adesso diventare pilota di droni può aprire nuove opportunità di lavoro. Grazie all'accordo siglato fra Italdron Academy, centro di formazione riconosciuto da Enac che nell'Isola ha il suo riferimento nell'Italdron Accademy Sardegna, a Dolianova, e Cepas, istituto di certificazione delle competenze e della formazione, partono dalla Sardegna i corsi per acquisire le competenze necessarie per eseguire interventi in settori nuovi: ponti radio, grandi strutture, ponti e strade e ispezioni nelle navi. Nuove professionalità per cui le grandi aziende fanno oggi la fila pur di trovarne qualcuna sul mercato. «Dopo la fase della formazione dei piloti, ora si passa a quelle della creazione delle competenze», spiega Massimo Dutto, amministratore delegato di Cepas. «Il brevetto, quello fin qui conosciuto e disciplinato dall'Enac serve a garantire chi sa e può pilotare un drone e chi no. Adesso, con questa certificazione delle competenze, invece, andiamo oltre e creiamo figure professionali che sono richieste dal mercato», aggiunge Nicola Zizzoli, Ceo di Italdron Accademy. «Una volta ottenuto questa certificazione di professionalità, il pilota dovrà ogni anno dimostrare di avere le competenze. In questo modo partiamo dalla Sardegna per lanciare in tutta Italia un percorso culturale», sottolinea l'ad di Cepas. Perché proprio la Sardegna? «Perché qui abbiamo la qualità della scuola e i nostri piloti sono un'eccellenza», spiega Giorgio Baggiani, di Italdron Academy. «Nostro obiettivo», dice ancora, «è formare insieme alle università, Coldiretti e gli altri enti nuove figure richieste dal mercato».
L'UNIVERSITÀ Con i droni, insomma, nasceranno nuove professioni e quelle che già ci sono avranno uno strumento in più. Per questa ragione a questo mondo guarda con particolare interesse anche il mondo universitario in Sardegna. L'ateneo di Cagliari, per esempio, ha siglato un'intesa con Italdrone per consentire a docenti e studenti di ingegneria l'accesso al brevetto e una collaborazione su progetti di ricerca incentrati soprattutto su pianificazione e bonifiche di aree inquinate. «I droni, utilizzati nella ricerca scientifica, possano portare a risultati impensabili», spiega Maria Del Zompo, rettore dell'università di Cagliari. «Soprattutto per alcuni gruppi di ricerca possono rappresentare un grandissimo aiuto ed è per questo motivo che impiegati nella didattica possono avere un ruolo importante. In questo modo», dice ancora, «l'università continua ad aprirsi al territorio, acquisendo sempre di più nuove competenze».
AGRICOLTURA HI-TECH La transizione dalla zappa all'era di Big data e dei coltivatori 4.0 grazie ai droni è, per alcuni casi, già realtà. E poggia su un criterio molto semplice: dare a ogni pianta solo ciò di cui ha bisogno, quando ne ha bisogno. Come? «Coltivando anche dati», spiega Luca Saba, direttore regionale di Coldiretti. «C'è sempre maggiore necessità di specializzazione nelle campagne e i droni sono fondamentali. Penso alle realtà vitivinicole, ma anche a un impiego dei droni nella lotta alla peste suina» Come? «Identificando i capi allo stato brado, attraverso lo studio di un algoritmo che sia in stabilire quanti capi esistono e dove si trovano», conclude Saba.
Mauro Madeddu


3 - L’UNIONE SARDA di domenica 23 settembre 2018 / Cronaca Regionale (Pagina 7 - Edizione CA)
Sit-in in via Roma. Solinas: prima i sardi
PASS AGLI STUDENTI STRANIERI, LEGA-PSD'AZ CONTRO LA GIUNTA
Spanu: «Protesta assurda»

«Prima gli studenti sardi». Ieri, ad affermare il concetto con fischietti e bandiere, erano quasi un centinaio i giovani leghisti riuniti sotto il palazzo del Consiglio regionale. Nel mirino, un progetto attuato dalle università di Cagliari e Sassari, Passaporto europeo , sostenuto dal Miur e appoggiato dalla Regione, che rilascia “pass accademici” ai migranti consentendogli di acquisire competenze specialistiche da sfruttare poi nei Paesi d'origine. «Una follia», secondo il deputato della Lega e coordinatore del Movimento giovani Padani, Andrea Crippa, a Cagliari per il sit-in con il collega Guido De Martini e il senatore di Psd'Az-Lega, Christian Solinas. «Ci sono tanti ragazzi sardi costretti ad andarsene dalla propria terra per frequentare l'università o alla ricerca di un posto di lavoro e se la Regione ha soldi da spendere, li deve usare prima per loro».
Il progetto è destinato a richiedenti asilo con un titolo di scuola secondaria o universitaria ma che non hanno con sé la documentazione per dimostrarlo: i rifugiati che hanno requisiti per iscriversi sono 12 per l'Ateneo di Cagliari e 20 per quello di Sassari. «Davanti al sacrificio che fanno le famiglie sarde per pagare le tasse universitarie per i propri figli - dice Solinas - credo che se ci sono risorse a disposizione, sia università che Regione debbano prima di tutto garantire il diritto allo studio ai giovani sardi». In realtà, replica l'assessore all'Istruzione Giuseppe Dessena, «con l'aumento delle risorse regionali da 3 a 13 milioni di euro, le borse di studio e le azioni a sostegno di studenti meritevoli ma privi di mezzi per il 2018-2019 diventano più ricche e si amplia la platea dei beneficiari, fino a novemila». Per l'assessore agli Affari generali, Filippo Spanu, è «una protesta assurda e sconcertante». «Su circa 40mila studenti nelle università di Cagliari e Sassari - fa notare - poco più di 30 giovani rifugiati beneficiano del progetto sulla base di norme ben precise applicate dal Miur».
Critiche aspre dal Pd. «I leghisti sardisti, inventando falsi favoritismi e false corsie preferenziali, hanno deciso di anticipare la campagna elettorale inaugurando una deriva all'insegna del “prima i sardi”», commenta il segretario regionale Emanuele Cani. La deputata dem Romina Mura, si chiede se «i Lega-sardisti stanno proponendo alle università sarde di alzare i muri e chiudere le porte agli stranieri? Così stanno sostenendo che i sardi dovrebbero studiare solo a Cagliari e Sassari e non in altri atenei in Italia, Europa e resto del mondo».
Roberto Murgia


4 - L’UNIONE SARDA di domenica 23 settembre 2018 / Spettacoli e Società (Pagina 59 - Edizione CA)
Su il sipario “La conosci Giulia?” Il 6 ottobre a Cagliari
L'IRONIA PER ABBATTERE STEREOTIPI E PRECONCETTI

Il teatro sociale d'arte come strumento per far riflettere su temi di attualità e di interesse collettivo. Per scardinare attraverso la forma drammaturgica e l'ironia preconcetti e pregiudizi, per esplorare nuovi codici e linguaggi, alla ricerca del senso e non del consenso. Abbattere quegli stereotipi, espliciti e velati, che insinuandosi nelle pieghe di una informazione spesso superficiale e riduttiva danneggiano l'immagine delle donne, alimentando una cultura sessista e discriminatoria. A partire dalla lingua italiana che spesso ignora la declinazione al femminile dei nomi quando si tratta di professioni e di ruoli istituzionali non più solo maschili, oggi sempre più ricoperti anche da donne. O dalle discriminazioni di genere che investono diversi livelli del nostro tessuto sociale, come quello lavorativo, dell'educazione delle bambine e dei bambini (dalla scuola alla pubblicità), le disparità salariali e di carriera, le molestie, gli abusi, lo sfruttamento della professione, fino alla rappresentazione mediatica distorta delle tragedie del femminicidio che spesso descrive le vittime non come tali, ma colpevoli.
Lo spettacolo teatrale “La conosci Giulia?” organizzato su del Corecom Sardegna e dell'associazione di Giulia Giornaliste porterà in scena il 6 ottobre al Massimo di Cagliari, alle 21.00 (ingresso gratuito e aperto a tutti), attraverso il linguaggio ironico della commedia, i temi sul rapporto tra media e parità di genere offrendo uno spaccato della società con le sue contraddizioni per far sorridere e soprattutto far riflettere. In scena una schiera di attrici e attori, musiciste e musicisti di primissimo piano sulla scena isolana (e non solo) e una testimonial d'eccezione della serata: la Magnifica Rettrice dell'Università di Cagliari Maria Del Zompo. Il cast: Le Lucido Sottile, Cristina Maccioni, Angelo Trofa, Leonardo Tomasi, Vanessa Podda, Valentina Fadda, Ambra Pintore, Federico Valenti, Diego Milia, Tanya&Mara, Kor Vocal Ensemble e la voce di Elio Turno Arthemalle. Testi di: Michela Sale Musio, Tiziana Troja, Vanessa Podda, Angelo Trofa, Valentina Fadda, Ambra Pintore. Costumi e scene: Filippo Grandulli e Daniele Coppi; Sound Design: Davide Sardo; Luci e audio: Live Studio di Giovanni Carlini; Trucco e Parrucco: Daniela Dessì; Foto: Michelangelo Sardo. Per tutti i dettagli: info@sardegnateatro.it.


5 - L’UNIONE SARDA di domenica 23 settembre 2018 / Cronaca di Nuoro (Pagina 50 - Edizione CA)
NUORO. Il Consorzio destinatario di fondi per quasi 6 milioni di euro della Regione
RESTART, L'UNIVERSITÀ ORA SCOMMETTE SULLA RICERCA

Da cenerentola a sede universitaria strutturata il passo è breve, quando le idee brillanti non vengono intralciate dalla burocrazia. «Di recente la Regione ci ha affidato uno stanziamento di 5 milioni e 729 mila euro - confessa Fabrizio Mureddu, commissario del Consorzio universitario nuorese -. Entro l'autunno avvieremo un centro regionale di competenza per la Ricerca, l'Economia sostenibile, il Turismo e l'Ambiente. Con Restart, questo il nome del progetto, puntiamo al rilancio territoriale». Nuoro scommette sulla ricerca, amplia la sua offerta e si lega sempre più al territorio. I due milioni e mezzo del Fondo unico per le sedi universitarie decentrate saranno dunque integrati da quasi 6 milioni di euro. Il Piano di rilancio del Nuorese dà le attese risposte, almeno in ambito accademico. Da un lato Restart sarà improntato al rafforzamento dell'esistente, al mondo agroforestale. Si occuperà di produzioni sostenibili, di recuperi ambientali. «Dall'altro lato - prosegue Mureddu - ci sarà l'ingresso di nuove materie e temi di ricerca. Penso soprattutto al patrimonio culturale e ambientale, ai musei, all'archeologia e alle reti escursionistiche». La sede barbaricina si compatta, abbatte i confini locali. Punta a fare rete. «Il nostro legame con il territorio si rafforza in modo incredibile - spiega Mureddu - perché, ricerca a parte che non deve mai essere fine a se stessa, è previsto il trasferimento delle competenze alle imprese esistenti o a quelle che potranno nascere». La ricercatrice di Orani Claudia Pinna dà l'esempio. Da giorni sfoggia il suo camice bianco, tra i laboratori accessoriati di Sa Terra Mala. Fa comprendere le potenzialità della sede nuorese, la sua attitudine. «Stiamo portando avanti un progetto di studio su un coleottero xilofago emergente nei boschi di querce - racconta -. Con grande soddisfazione faccio ricerca a Nuoro: c'è tutto per lavorare con qualità». Intanto, complice la variegata offerta formativa, le iscrizioni ai corsi di UniNuoro procedono spedite. Si chiuderanno a metà ottobre.
G. L.
 

6 - L’UNIONE SARDA di domenica 23 settembre 2018 / Provincia di Oristano (Pagina 49 - Edizione CA)
MARRUBIU. Il sindaco: i soldi solo ai ragazzi che non lasciano la scuola
«Gli assegni comunali a chi prosegue gli studi»

Vuoi avere l'assegno di studio? Per chi ha superato l'esame di licenza media sarà indispensabile proseguire la frequenza nelle scuole superiori, per i maturandi l'iscrizione all'università.
Questa la nuova regola introdotta dall'amministrazione comunale di Marrubiu fra i criteri per la concessione degli assegni di studio agli alunni.
«Anche così combattiamo la dispersione scolastica - ha esordito il sindaco Andrea Santucciu - Un'emergenza che resiste ma non vogliamo demordere. E mettiamo in campo nuove iniziative».
IN GIUNTA L'esecutivo ha approvato il programma di assegnazione delle borse di studio. Sono diciannove quelle previste per la scuola superiore per uno stanziamento di 4.340 euro, venticinque invece per gli studenti delle Medie per un impegno finanziario di 2.660 euro.
Confermati i criteri su reddito della famiglia e merito scolastico. «Abbiamo invece introdotto un nuovo criterio - ha annunciato Andrea Santucciu - Per concorrere è indispensabile l'iscrizione alla classe o al ciclo di studi successivo, anche per gli studenti che hanno conseguito la maturità».
Per chi ha raggiunto la maturità è indispensabile l'iscrizione all'università per candidarsi al bonus finanziario concesso dal Comune.
LA DISPERSIONE «Abbiamo pensato a questa novità anche per proseguire la nostra lotta contro la dispersione scolastica - ha ammesso il primo cittadino - Iniziativa che si somma ad altri progetti messi in campo anche attraverso il Piano locale unitario dei servizi alla persona. Dal 2000 a oggi l'abbandono scolastico è rimasto costante a Marrubiu, ma non l'abbiamo ancora eliminato. Anche se ci sono interventi sempre più personalizzati per gli alunni. Per il prossimo anno una decina di ragazzi con difficoltà ha già un piano di sostegno programmato».
ALTRE INIZIATIVE Ma ci sono altri progetti per contrastare la dispersione scolastica. La strada sarà la collaborazione fra istituzioni. «Pensavo di unire alle conferenze sulla legalità, tenute dal maresciallo dei carabinieri Mike Scannella, alcune lezioni di educazione civica per rinsaldare il rapporto fra scuola e ragazzi», ha concluso Santucciu.
Antonio Pintori

 

7 - L’UNIONE SARDA di domenica 23 settembre 2018 / Economia (Pagina 22 - Edizione CA)
Il report è di Das, compagnia di Generali Italia. In Sardegna al lavoro solo 345 manager
MANAGER SARDI TRA I PIÙ ANZIANI
L'Isola è seconda in Italia: il 68% dei dirigenti ha più di 50 anni

Al timone delle aziende sarde ci sono i manager tra i più vecchi d'Italia. La fotografia scattata da Das, compagnia di Generali Italia specializzata nella tutela legale, ha fatto un bilancio anagrafico sui dirigenti delle imprese italiane, esaminando anche i principali rischi cui vanno incontro nell'esercizio delle loro funzioni. Un quadro che lascia poco spazio alle nuove generazioni visto che oltre due manager sue tre hanno superato i 50 anni. Una media di gran lunga superiore a quella nazionale dove solo il 57% dei circa 106mila dirigenti di imprese italiane ha oltrepassato il traguardo del mezzo secolo di vita.
DOPO IL MOLISE I vertici imprenditoriali più in là con gli anni si trovano però in Molise. Nella piccola regione del centro-sud d'Italia oltre sette manager su dieci (73%) hanno varcato la soglia dei 50 anni. Subito dopo troviamo l'Isola con il 68% di vecchie leve al comando di un'impresa. Guardando il bicchiere mezzo pieno si potrebbe definire una generazione esperta quella che sta ora portando avanti l'intero comparto produttivo regionale, non priva, tuttavia, di rischi professionali e penali.
GRANDI RESPONSABILITÀ «Con sempre maggiore frequenza - spiega Roberto Grasso, amministratore e direttore generale di Das - i dirigenti sono chiamati in causa per responsabilità penali e civili di vario tipo. Il quadro è reso più complesso dall'introduzione di nuove normative, come ad esempio il Regolamento Europeo 679 del 2016 che introduce sanzioni amministrative fino al 4% del fatturato mondiale della società per le violazioni delle disposizioni sulla privacy. Di fronte a questo scenario - prosegue Grasso - abbiamo studiato una copertura partendo dall'analisi di quelle che sono le principali violazioni in cui incorrono le figure apicali delle aziende».
LA CLASSIFICA Dopo Molise e Sardegna la classifica dell'anzianità manageriale vede Umbria e Valle d'Aosta con il 67% di over 50 sono. All'altro capo della graduatoria, tra le regioni più giovani, si piazzano invece Lombardia (47%), Trentino Alto Adige (43%), Marche (42%) e, con una quota del 40% ciascuna, Friuli Venezia Giulia, Lazio e Piemonte.
Ma il divario tra l'Isola e buona parte del resto d'Italia è anche quantitativo: in Sardegna infatti si contano solamente 345 manager contro i quasi 48mila operativi in Lombardia. Numeri che confermano la limitata crescita del sistema imprenditoriale sardo. Il report stilato da Das inoltre mette in luce una persistente presenza maschile ai tavoli del potere. Perché, non solo i manager rappresentano una nicchia ristrettissima dei lavoratori italiani (lo 0,89%), ma di questi solo il 15% è di sesso femminile.
RUOLO IMPORTANTE Un ruolo di prestigio che comporta comunque grandi responsabilità. «Dalle sentenze tra il 2003 e il 2013 - conclude Grasso - quasi il 44% ha riguardato casi di violazione della diligenza e circa il 33% irregolarità contabili. Poco più di una sentenza su 4 (28%) ha avuto invece per oggetto casi di prosecuzione dell'attività dopo la perdita del capitale sociale e circa il 16% casi di conflitto di interessi. Gli atti eccedenti l'oggetto sociale o i poteri hanno interessato circa il 6% delle sentenze, mentre nel 40% dei verdetti è stata riconosciuta la responsabilità degli amministratori».
Luca Mascia

La Nuova Sardegna

8 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 23 settembre 2018 / Sardegna - Pagina 6
Proteste sui passaporti d'accesso. La Regione: «Sconcertante»
Lega: «No ai migranti nelle università»

CAGLIARI Si sono dati appuntamento sotto il palazzo del Consiglio regionale per protestare contro il progetto "Passaporto europeo" attuato dalle università di Cagliari e Sassari, sostenuto dal ministero dell'Istruzione e avallato dalla Regione Sardegna, che consente ai richiedenti asilo di acquisire competenze specialistiche da sfruttare poi nei paesi d'origine. Erano circa una ventina i giovani attivisti della Lega che hanno scandito slogan e sventolato i vessilli del partito di Matteo Salvini. La protesta dei leghisti non si è placata nemmeno davanti al numero esiguo di giovani immigrati che parteciperanno al progetto, appena 30 divisi nelle due università sarde. «Una protesta assurda e sconcertante: su 40 mila studenti poco più di 30 giovani rifugiati hanno un pass accademico dato sulla base di norme ben precise - commenta l'assessore regionale Filippo Spanu. Anche il Pd prende le distanze: «È un anticipo di campagna elettorale all'insegna del "prima i sardi"», dice il segretario del Pd, Emanuele Cani.

 

9 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 23 settembre 2018 / Provincia di Nuoro - Pagina 23
"Progetto giovani" bandisce un concorso di idee tra gli universitari dell'isola
IL FUTURO DEL POLO DI OTTANA NELLE MANI DEGLI STUDENTI
I promotori: «I nostri obiettivi sono la riqualificazione e il rilancio dell'area»

di Federico Sedda
OTTANA Un concorso di idee per dare vita alla riqualificazione del polo industriale di Ottana e prospettare un percorso di ripresa produttiva. Questa l'iniziativa a carattere regionale dell'associazione di promozione civile "Progetto giovani", con sede a Domusnovas, in collaborazione con l'associazione "Sardegna al Massimo" e patrocinata dall'università degli studi di Cagliari. Gli obiettivi e i contenuti del concorso sono stati illustrati nei giorni scorsi nella sede della facoltà di Ingegneria e Architettura dell'università di Cagliari. Il concorso, infatti, è indirizzato agli studenti iscritti ai corsi di laurea magistrale delle facoltà di Ingegneria e Architettura e di Economia, purché residenti in Sardegna.«La nostra iniziativa - spiega il presidente dell'associazione "Progetto giovani", Alessio Siciliano - vuole contribuire a riqualificare uno dei maggiori poli industriali della Sardegna. Obiettivo del concorso è quello di promuovere idee per il rilancio dell'area industriale di Ottana, con particolare riferimento allo sviluppo di processi innovativi e sostenibili che possano fornire nuove opportunità occupazionali alla comunità locale attraverso elaborazioni svolte da studenti universitari, i quali, potranno mettere in pratica quanto appreso durante il proprio percorso di studi, contribuendo così a far crescere in essi la consapevolezza dei propri mezzi». In particolare, gli studenti dovranno disegnare una nuova attività industriale che rispetti i canoni delle filosofie green, dell'eco-sostenibilità, dell'eco-compatibilità e dell'economia circolare. Il tutto basato sull'utilizzo dei prodotti della zona e sul recupero degli scarti agricoli, dell'allevamento e delle altre attività produttive presenti in loco, nel rispetto delle professionalità del sito industriale, delle tradizioni e delle peculiarità del territorio. «I concorrenti - si legge nel bando di concorso - devono necessariamente costituirsi in gruppi, i cui componenti devono provenire da almeno tre corsi di laurea differenti in modo tale da garantire la multidisciplinarietà degli stessi. Il gruppo indicato dalla giuria come ideatore del miglior progetto, sarà premiato con duemila euro». Le iscrizioni sono aperte dal primo al 19 ottobre 2018. La consegna degli elaborati dovrà essere fatta il 21 dicembre 2018, mentre il risultato del concorso sarà reso noto entro il 18 gennaio 2019. La cerimonia di premiazione si terrà a Ottana a gennaio del 2019.

 

10 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 23 settembre 2018 / Cultura e spettacoli - Pagina 36
Nella ricerca coinvolto anche il docente di Cagliari Camerota
«LA LETTERA "ERETICA"? CERTAMENTE DI GALILEO»

di Roberto Sanna
SASSARI Per quella lettera che Salvatore Ricciardo, giovane ricercatore dell'Università di Bergamo, ha trovato in una biblioteca di Londra di proprietà della Royal Society, Galileo Galilei ha rischiato il rogo. Tanto da doverla edulcorare due anni dopo, in una copia da lui stesso diffusa.Fino allo scorso mese di agosto, in realtà, si pensava che la prima lettera non fosse autografa ma contraffatta dal monaco che denunciò lo scienziato toscano all'Inquisizione, ma così non è: a confermarlo è Michele Camerota, professore ordinario di Storia della Scienza all'Università di Cagliari, che insieme al collega di Bergamo Franco Giudice ha esaminato il documento giungendo alla conclusione che «la mano è quella di Galileo Galilei. Abbiamo confrontato la lettera con alcuni scritti coevi e tutto corrisponde, inoltre ci sono alcune varianti e cancellature che solo lui avrebbe potuto fare». Michele Camerota, che è specializzato negli studi galileiani, e Franco Giudice esporranno le loro conclusioni in un articolo che uscirà a breve sulla rivista "Notes and Records" della Royal Society. Il ritrovamento per quanto causale è avvenuto alla luce del sole: la lettera era esposta e catalogata, ma si pensava fosse una copia. Salvatore Ricciardo invece si è posto il dubbio e ha informato il suo supervisore di Bergamo, il quale a sua volta ha chiamato in causa il collega e amico dell'Università di Cagliari. Il loro lavoro mette fine così a un piccolo giallo: la lettera che il monaco benedettino Niccolò Lorini inviò all'Inquisizione nel 1615 è infatti custodita negli archivi segreti del Vaticano. Lle successive correzioni dello stesso Galilei hanno alimentato la convinzione che quel monaco avesse prodotto un documento falso. Il destinatario della lettera era l'amico Benedetto Castelli, matematico dell'università di Pisa «ma per quanto il destinatario fosse un privato - dice Camerota - il vero scopo era quello di chiarire le sue posizioni. Galileo Galilei cercò di limare il contrasto tra il Copernicanesimo e la Chiesa, ma quella lettera si trasformò per lui in un capo d'accusa. Una volta fiutato il pericolofece circolare la stessa lettera con alcune correzioni delle espressioni più forti. In particolare il termine "falso" attribuito ad alcune affermazioni della Bibbia è stato sostituito con un "suonano lontano dal vero". Per tanti anni si è pensato che fosse stato il frate dominicano a correggere, con espressioni più gravi, la lettera originale. Adesso invece abbiamo la certezza che fu Galilei a scrivere quelle espressioni, alleggerendole successivamente». L'articolo che uscirà tra pochi giorni sarà inoltre un punto di partenza per capire quanto questa vicendapossa aver influenzato l'intera vicenda dello scienziato toscano, ma resta da chiarire ancora un punto: come ha fatto quel documento così prezioso ad arrivare fino a Londra? «Stiamo approfondendo la questione - conclude Michele Camerota -: l'idea che abbiamo è che ci fossero dei contatti molto stretti tra l'Accademia del Cimento di Firenze e gli ambienti inglesi che poi hanno dato vita alla Royal Society, purtroppo manca un documento di accompagnamento e la lettera è stata catalogata solo col nome del mittente».

 

11 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 23 settembre 2018 / Cultura e spettacoli - Pagina 36
CAGLIARI
Teatro, con "Giulia" le donne sfidano il potere maschile
di Roberta Sanna
CAGLIARI Con il titolo "La conosci Giulia?" debutta sabato 6 ottobre alle 21 al teatro Massimo - ingresso gratuito su prenotazione e ritiro biglietti al botteghino già da ieri - uno spettacolo prodotto da Lucido Sottile che, con un'inedita alleanza tra informazione, formazione e teatro si propone di incidere su disparità e pregiudizi di genere, a partire dai preconcetti insiti nel linguaggio stesso e alle molestie in ambito lavorativo, fino agli abusi e alla rappresentazione mediatica della tragedia del femminicidio. A presentarlo ieri Susi Ronchi, coordinatrice di GI.U.Li.A (Giornaliste Italiane Libere Autonome), Mario Cabasino, presidente Corecom (Comitato Regionale per le comunicazioni della Regione) che stabilendo una collaborazione continuativa hanno fatto dell'innovativo progetto teatrale il fulcro dell'edizione 2018-19 del Premio "Gianni Massa". Insieme a loro la testimonial d'eccezione della serata, la Rettrice dell'Università di Cagliari Maria del Zompo, da sempre attiva sul tema e coinvolta anche nello spettacolo, Tiziana Troja, che firma la regia e con Vito Biolchini la drammaturgia, e Michela Sale Musio che ha curato la direzione generale. Lo spettacolo, è stato sottolineato, è frutto di un lavoro collettivo di scrittura e raccolta dati di numerose giornaliste di GI.U.Li.A e di stesura testi di Lucido Sottile e degli stessi artisti, tra cui Vanessa Podda, Angelo Trofa, Valentina Fadda e Ambra Pintore (che si ritaglierà anche un ruolo da cantante) in cui tutti, mettendo in campo le proprie competenze, hanno collaborato alla creazione di una piéce omogenea nei contenuti, ma che in scena alterna moduli più informativi con dialoghi e situazioni da commedia, senza tralasciare aspetti dolenti. L'ambientazione in una redazione giornalistica offre infatti la possibilità, oltre che di centrare il tema del rapporto tra media e parità di genere, di incontrare diverse tipologie di personaggi - tra cui l'atteso duo Tanya& Mara - offrendo esempi realistici di situazioni che, attraverso il sorriso o l'emozione, possano mettere in luce le contraddizioni di una società che fatica a cambiare. Il coinvolgimento in teatro di alcune classi degli istituti superiori Dettori, Siotto e Primo Levi, offrirà a studentesse e studenti l'opportunità di partecipare con i loro elaborati alla sezione Scuola del Premio "Gianni Massa" (che per la sezione Giornalismo è dedicato a Maria Piera Mossa) con giornata finale l'8 marzo.

Questionnaire and social

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