Press review

18 September 2018

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di martedì 18 settembre 2018 / Economia (Pagina 13 - Edizione CA)
Mediterraneo
Sardegna, scommessa per il futuro

La Sardegna ha le potenzialità per assumere un ruolo sempre più centrale nel Mediterraneo, ma, evidentemente, non sempre riesce a sfruttarle adeguatamente.
Di questi argomenti parleranno all'Exma di Cagliari, sabato 22 settembre a partire dalle 10, politici, studiosi e amministratori locali e internazionali di alto profilo impegnati proprio in programmi di cooperazione. Obiettivo dell'incontro è mettere a fuoco le strategie perché la Sardegna possa sfruttare tutte le opportunità di sviluppo socio-economico che offre il sistema della cooperazione. All'evento interverranno Gianluca Borzoni, dell'università di Cagliari, che illustrerà la situazione del quadro geopolitico, Alaa Ezz, segretario generale della Confederazione delle associazioni europee egiziane, ed Emanuele Cabras, di OpenMed.
Sulla rete dei trasporti interverranno invece Eduardo Rodes, direttore della scuola europea di Short sea shipping di Barcellona, e Gianfranco Fancello dell'università di Cagliari. Dopo gli interventi su economia circolare e moneta complementare, con protagonisti Giuseppe Littera, di Sardex, e Antonello Chessa, del Crp della Regione, le conclusioni sono affidate all'assessore regionale al personale e affari generali Filippo Spanu, al parlamentare europeo Salvatore Cicu, e al deputato e membro della Commissione Affari Esteri alla Camera Pino Cabras. ( ma. mad.)

 

2 - L’UNIONE SARDA di martedì 18 settembre 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
ORTO BOTANICO. Imparare a riconoscere le specie dannose
Un viaggio alla scoperta delle nuove piante aliene

Una passeggiata nell'Orto botanico, tra fichi d'India e giacinti d'acqua, per conoscere le specie vegetali aliene invasive più diffuse in Italia. Dall'agave all'ailanto, dal giacinto d'acqua al fico degli Ottentotti, quali e quante sono le piante aliene più diffuse nel nostro Paese? Si tratta solo di piante ornamentali o ci sono anche specie agricole e alimentari? Possiamo riconoscere le specie più dannose?
Per dare una risposta a queste e ad altre domande venerdì alle 10 prenderà il via il Percorso flora aliena invasiva, un sentiero didattico immerso nel suggestivo Orto botanico progettato e realizzato nell'ambito del Progetto Life Asap.
LA LEZIONE Ad accompagnare i visitatori in questo viaggio saranno gli esperti dell'Università e dell'Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra): a loro il compito di illustrare le principali problematiche relative alla presenza delle piante aliene invasive e i metodi per contribuire a fermarne la diffusione. Il percorso, infatti, attraverso tredici pannelli esplicativi, permetterà di ricevere informazioni sulle caratteristiche ecologiche di dieci specie, le possibili vie di introduzione, gli impatti negativi e le attività di prevenzione, con l'obiettivo di aumentare la consapevolezza dell'impatto negativo che la loro introduzione e diffusione causa agli ecosistemi, riducendo la biodiversità, minacciando la salute umana con crescenti conseguenze socio-economiche.
IL PERCORSO La cartellonistica del percorso, che sarà fruibile anche dai visitatori ipo e non vedenti, attraverso codici QR potrà collegarsi a pagine di approfondimento disponibili anche in lingua inglese sul sito lifeasap.eu. Informazioni all'indirizzo mail unicag.asap@gmail.com.

 

3 - L’UNIONE SARDA di martedì 18 settembre 2018 / Cultura (Pagina 45 - Edizione CA)
Agenda
MAX LEOPOLD WAGNER FOTOGRAFO
“Max Leopold Wagner, Fotografie della Sardegna di un linguista antropologo”, libro edito a cura dell'Isre e dalla Ilisso sarà presentato domani pomeriggio (dalle 18) all'Auditorium Giovanni Lilliu del Museo del Costume di Nuoro. Intervengono Giulio Paulis, docente di glottologia e linguistica e preside della Facoltà di Studi Umanistici dell'Università di Cagliari, Antonello Cuccu, architetto, studioso di arti applicato, Felice Tiragallo, docente di Antropologia all'Università di Cagliari e curatore del volume. Coordina i lavori Eugenia Tognotti.

 

4 - L’UNIONE SARDA di martedì 18 settembre 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
In evidenza
Politiche pubbliche, corso all'Università

Il Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università diretto da Gianmario Demuro, il corso di “Governance multilivello: la gestione integrata delle politiche pubbliche” che sarà presentato domani alle 16 nell'aula Maria Lai.

 

5 - L’UNIONE SARDA di martedì 18 settembre 2018 / Provincia di Cagliari (Pagina 29 - Edizione CA)
Premio “Giulio Angioni”
GUASILA. Scadono giovedì le iscrizioni al premio letterario “Giulio Angioni”, organizzato dal Comune e dall'associazione culturale Figli d'arte Medas, dedicato al grande scrittore e antropologo nato a Guasila nel 1939 e scomparso nel gennaio di un anno fa. Potranno partecipare opere inedite, a tema libero e senza vincoli di lunghezza, firmate da autori maggiorenni e residenti nel territorio nazionale.

 

6 - L’UNIONE SARDA di martedì 18 settembre 2018 / Cultura (Pagina 46 - Edizione CA)
Scienza
Lo studio, firmato da Cnr e Ateneo di Sassari, coordinato da Francesco Cucca
I sardi custodi del Dna 
Tratti genetici dei preistorici arrivati in Europa 

Isola di centenari e monumenti megalitici, la Sardegna s'impone nell'immaginario collettivo come terra antica e conservativa, depositaria di segreti millenari. La scienza dà contorni più definiti a questa lettura, fondandola non su suggestive narrazioni ma sul rigore del metodo. Uno studio del Cnr e dell'Università di Sassari, che ha conquistato la copertina del numero di ottobre della rivista “Nature Genetics”, dimostra che i sardi, soprattutto quelli delle regioni dell'interno, custodiscono meglio di qualunque altra popolazione europea contemporanea le caratteristiche genetiche delle genti che nella preistoria s'insediarono sul Continente europeo. Documenta inoltre la stretta parentela degli abitanti dell'Isola con i baschi, facendo rimontare l'ascendenza condivisa (intuita e indagata anche da linguisti e archeologi) ai contadini del Neolitico o, addirittura, ai cacciatori-raccoglitori pre-neolitici.
LO STUDIO Le scoperte che portano la Sardegna al centro dell'attenzione della comunità scientifica internazionale sono frutto del sistematico lavoro del team di ricercatori guidati da Francesco Cucca, direttore dell'Istituto di ricerca genetica e biomedica del Cnr e professore di Genetica medica dell'Università di Sassari, e da John Novembre, docente nel Dipartimento di genetica dell'Università di Chicago. I risultati sono presentati nell'articolo “Genomic history of the Sardinian population”.
LE ANALISI «Lo studio, che prova come i sardi rappresentino meglio la componente più antica degli europei», dice Cucca, sintetizzando i termini della scoperta, «fonda la sua attendibilità sulla straordinaria quantità dei dati presi in esame; ha infatti riguardato milioni di varianti genetiche. Contando sulla precisione degli esami, abbiamo sequenziato l'intero genoma di 3541 persone provenienti da diverse aree dell'Isola. Il materiale genetico è stato quindi raffrontato con i campioni di Dna estratto da resti ossei provenienti soprattutto da siti archeologici neolitici dell'Europa continentale. Datati in un periodo compreso fino a 15 mila anni fa, mostrano una notevole somiglianza tra i geni dei sardi contemporanei e quelli dei primi contadini neolitici vissuti in un periodo compreso tra 10mila e 7mila anni fa».
IL RIGORE DEL METODO La ricerca non ha preso avvio da ipotesi precostituite. Non si è lasciata cioè condizionare dall'input derivante da altri ambiti di studio. Il test che prova la parentela con i baschi e dimostra quanto già sostenuto dal linguista Eduardo Blasco Ferrer, «ha un carattere agnostico, non mirato o esclusivo. Sono state infatti prese in esame tutte le popolazioni europee».
SCIENZE A CONFRONTO Il materiale messo oggi a disposizione è quindi prezioso per ricostruire la storia del popolamento dell'Europa e della Sardegna. «Al contrario delle popolazioni europee attuali - spiega lo scienziato - i sardi presentano un contributo molto limitato da parte di genti provenienti dalle steppe che, diffuse nel continente europeo nell'Età del bronzo, si sono mischiate con popolazioni preesistenti, diluendo così i contributi più antichi. L'affinità con i contadini neolitici, e in misura minore, con i cacciatori-raccoglitori preneolitici, suggerisce anche che la Sardegna è una potenziale riserva di antiche varianti genetiche appartenenti alla linea basale proto-europea che, nell'Europa continentale, sono attualmente molto rare o potrebbero addirittura essere andate perdute».
Gli aspetti legati alla ricostruzione del passato non sono gli unici apprezzabili. I risultati della ricerca potrebbero rivelarsi strumento fondamentale per lo studio delle malattie genetiche e della loro evoluzione nel tempo.
Manuela Arca

La Nuova Sardegna

7 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 18 settembre 2018 / Ogliastra - Pagina 29
Siglato un protocollo fra il ministero della Difesa e il distretto aerospaziale
A PERDAS UN LABORATORIO SUL VOLO IN CADUTA LIBERA
L'università studierà come migliorare il record della campionessa italiana

TORTOLÌ Ha avuto inizio il 1° luglio e termine domenica 16 settembre il servizio di salvamento a mare del Comune. A dire il vero, così come ha ricordato l'assessore comunale alla Protezione civile, Fausto Mascia, sarebbe dovuto terminare lo scorso 31 agosto «ma siamo riusciti a trovare dei fondi dal bilancio e così lo abbiamo potuto erogare fino a domenica 16 in sei delle spiagge del nostro territorio comunale». Il presidente dell' associazione Alpherat Regulus, (che ha fornito i bagnini), Paolo Tedone, coadiuvato nella sua attività dal figlio Alessio, sottolinea che gli interventi a mare effettuati sono stati una settantina. «I nostri operatori - prosegue Tedone - sono stati sempre impegnati anche nel fare rispettare le ordinanze, sia del Circomare Arbatax sia del Comune. Molti bagnanti non si attenevano alle norme e molti altri non ne erano a conoscenza. Parlo di natanti che arrivavano a riva in gommone a motore acceso; altri che andavano a pesca subacquea con il fucile armato; altri che entravano in acqua con i loro cani». Tedone ricorda che i bagnini hanno effettuato medicazioni ad alcuni bambini per punture di meduse o taglietti procurati da conchiglie. Alcuni hanno elogiato l'attività della bagnina della Capannina. «Sono soddisfatto - conclude il presidente dell'Alpherat Regulus - di come si è svolta la stagione estiva 2018 e soprattutto per la professionalità degli operatori. Ringrazio il personale del Circomare e la polizia locale di Tortolì-Arbatax per la fattiva collaborazione». (l.cu.)di Lamberto CuguddawPERDASDEFOGU«Il futuro del Poligono sperimentale interforze del salto di Quirra (Pisq) deve essere duplice, ovvero militare e civile». A sostenerlo con sempre maggiore decisione è il sindaco del "paese con le stellette", Mariano Carta, in attesa di avere un incontro con il presidente del Distretto aerospaziale della Sardegna (Dass), Giacomo Cao, «in relazione alle annunciate sperimentazioni di tipo civile per la specialità Speed Skydiving». Anche il generale di Brigata aerea, Giorgio Russo, comandante del poligono, ha evidenziato come «questa sperimentazione esalta il ruolo duale del Poligono e in generale della Difesa, ovvero la capacità di operare a vantaggio sia del settore militare che di quello civile». Per il presidente del distretto aerospaziale Giacomo Cao, infine, «si tratta di un'ulteriore importante occasione per dimostrare le sinergie che si è in grado di mettere in campo a livello regionale e nazionale». La Speed Skydiving è una disciplina in cui paracadutisti che si lanciano in caduta liberà raggiungendo velocità impressionanti, come la campionessa Mascia Ferri, che dopo il record dell'agosto 2017 conquistato nei cieli di Tortolì (dove toccò i 381,97 chilometri orari), quest'anno ha aperto la sua stagione in Portogallo con un nuovo e più veloce record, pari a 387.04 chilometri orari. «L'obiettivo dell'esperimento - spiegano gli esperti - è quello di analizzare la postura dell'atleta durante il lancio per identificare i parametri biomeccanici rilevanti ai fini della prestazione. Questa è misurata da due strumenti, posti ai lati del paracadute, in grado di rilevare la velocità massima e media. La Speed Skydiving è una disciplina del paracadutismo sportivo considerata lo sport non motorizzato più veloce al mondo». L'abilità dell'atleta, che si lancia in caduta libera da 4mila metri, con l'intento di raggiungere la massima velocità possibile nel chilometro che va dai 2700 ai 1700 metr». Le sperimentazio sulla Speed Skyding avverranno sulla base di un protocollo che è stato sigliato fra il ministero e il Dass, che vede comunque coinvolti in maniera diretta anche la campionessa italiana Mascia Ferri, la Vitrociset, l'Università di Cagliari - Dipartimento di Ingegneria meccanica chimica e dei materiali, sotto il coordinamento della Società 3DAerospazio (soci del sopracitato Dass).«Per analizzare la postura dell'atleta durante il lancio e per identificare i parametri biomeccanici rilevanti ai fini della prestazione, lo skydiver sarà dotato, in varie parti del corpo, di marker che riescano a identificare lo scostamento dei segmenti anatomici di arti superiori ed inferiori dalla posizione ideale».Masciai Ferri è allo stato attuale l'unica donna al mondo a praticare a livello agonistico la Speed Skydiving. Nel 2018 ha migliorato il suo record, portandolo a 387.04 chilometri orari (migliorando di 6 chilometri quello conquistato 13 mesi fa nei cieli di Tortolì). Ha vinto la medaglia di bronzo ai campionati italiani, nella categoria open, e si è aggiudica nuovamente il primo posto nella classifica mondiale Issa femminile.

 

8 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 18 settembre 2018 / Provincia di Oristano - Pagina 20
La nuova campagna di ricerche condotta dall'ateneo sassarese
Dopo 15 anni riaperti gli scavi a Iloi

SEDILO Sono ripresi gli scavi a Iloi, il complesso archeologico più importante del paese, dopo una interruzione di 15 anni.La campagna è condotta dall'università di Sassari sotto la supervisione dell'archeologa Anna Depalmas e con il contributo del Comune, che sul progetto ha investito duemila euro. Risorse invero molto esigue, ma in attesa di reperire finanziamenti specifici può riprendere l'attività d'indagine su uno dei comparti del sito in cui è stata rinvenuta parte dei reperti mobili antichi più importanti. L'attività di pulizia e di scavo andrà avanti per tutto il mese di settembre e si concentrerà unicamente sulla capanna numero 15, giudicata dagli studiosi la più interessante dal punto di vista scientifico.Nel villaggio sono state censite più di quaranta unità abitative, tutte evidenti benché la struttura perimetrale sia perfettamente visibile in un numero di casi molto limitato.Delle capanne meglio conservate la numero 15 è tra le più integre e in questa sessione il lavoro degli esperti, aiutati dai volontari dell'associazione archeologica Iloi, consentirà di portare alla luce un altro pezzo delle murature esterne.Anche con gli scavi in corso non s'interrompono le visite guidate all'interno del complesso archeologico, che dietro richiesta può essere visitato nei giorni di apertura del museo del territorio.Il centro espositivo è aperto al pubblico tutti i fine settimana di settembre dalle 17,30 alle 20,30 e la domenica anche dalle 9,30 alle 17,30. (mac)

 

9 - LA NUOVA SARDEGNA di martedì 18 settembre 2018 / Sassari - Pagina 38
Uno studio dell'Università di Sassari pubblicato sulla rivista Nature Genetics
NEL DNA DEI SARDI LA PREISTORIA EUROPEA

SASSARI I geni dei sardi contengono informazioni sulla preistoria dell'Europa. Lo dice una ricerca condotta dall'Università di Sassari e del Cnr (Consiglio superiore delle ricerca) e pubblicata sulla copertina di Nature Genetics.Lo studio sull'intero genoma di 3.514 persone conferma che i sardi, specie quelli delle regioni dell'interno dell'isola, conservano meglio di qualunque altra popolazione contemporanea le caratteristiche genetiche delle popolazioni presenti nel continente europeo oltre settemila anni fa. Tra le popolazioni contemporanee i sardi mostrano una maggiore somiglianza genetica con i baschi. Il Dna dei sardi è quindi una riserva di varianti genetiche antiche, attualmente molto rare altrove e fondamentali per lo studio di malattie con una base genetica.Il team di ricercatori è guidato da Francesco Cucca, direttore dell'Istituto di ricerca genetica e biomedica del Cnr e professore di Genetica medica dell'Università di Sassari, e da John Novembre, professore del Dipartimento di Genetica umana dell'Università di Chicago. Il gruppo di studiosi ha pubblicato un lavoro in cui sono state esaminate le sequenze dell'intero genoma dei oltre tremila individui provenienti da diverse aree della Sardegna. «Lo studio ha confermato un elevato grado di somiglianza genetica tra i campioni di Dna attuale e quello estratto da resti ossei provenienti da siti archeologici neolitici e pre-neolitici, dell'Europa continentale», spiega Cucca. «Queste similarità sono decisamente più marcate nelle aree storicamente più isolate, come Ogliastra e Barbagia - aggiunge il genetista sassarese - Lo studio ha anche rivelato come i baschi siano la popolazione contemporanea con livelli più elevati di ascendenza condivisa con i sardi».

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