Press review

04 July 2018

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 4 luglio 2018 / Economia (Pagina 13 - Edizione CA)
CENSIS. Cagliari è quinta tra le grandi università, Sassari terza tra le medie
GLI ATENEI SARDI AI PRIMI POSTI

Cagliari è quinta tra i mega-atenei (da 20 ai 40.000 iscritti). Sassari migliora la terza posizione del 2017 tra gli atenei medi (tra 10 e 20.000 iscritti) ed è seconda. Anche quest'anno il Censis ha pubblicato le classifiche delle università suddivise per dimensioni, servizi, strutture, borse di studio, servizi digitali, internazionalizzazione: gli atenei sardi si confermano al top in Italia.
CAGLIARI «Siamo molto soddisfatti, ci conforta il costante miglioramento della didattica, della ricerca, del rapporto con il territorio e dei servizi agli studenti», spiega il rettore dell'università di Cagliari Maria Del Zompo. «Parte del merito va all'aumento del sostegno della Regione che specie negli ultimi due anni contrasta la diminuzione dei fondi statali attribuiti su parametri iniqui. È un percorso, iniziato per quanto riguarda me tre anni fa, che registra un costante miglioramento: lo stiamo facendo con l'impegno di tutti, la fiducia delle famiglie e degli studenti sardi. Non possiamo dimenticare il supporto ai progetti di ricerca assicurato dalla Fondazione di Sardegna e il rapporto con le imprese».
SASSARI Soddisfatto anche Massimo Carpinelli, rettore dell'università di Sassari. «È un buon risultato che premia gli sforzi di tutti. Abbiamo conquistato il primato nel settore dell'internazionalizzazione e delle strutture e siamo arrivati secondi nel settore dei servizi digitali e innovazione tecnologica. Sono orgoglioso di aver puntato su questi indicatori nelle linee strategiche dell'ateneo. Siamo riusciti a fare progressi sulle borse di studio, segno che il cammino intrapreso è quello giusto. Il prossimo obiettivo sarà intervenire in modo più incisivo sui servizi che sono stazionari rispetto allo scorso anno». (ma. mad.)

 

2 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 4 luglio 2018 / Cultura (Pagina 39 - Edizione CA)
AGENDA
SANT'EFISIO E I SARACENI

È il titolo della conferenza che si tiene domani alle 17.30 al Museo archeologico di Cagliari. Interviene Fabio Pinna, docente di Archeologia Medievale dell'Università degli Studi di Cagliari. A partire dalle prime conquiste arabe del VII secolo nel Mediterraneo e dalla testimonianza offerta dalla Passio del Santo martire, verrà tracciato un quadro storico sulle vicende che hanno interessato la presenza dei Saraceni nell'Isola.

 

3 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 4 luglio 2018 / Spettacoli e Società (Pagina 38 - Edizione CA)
L'evento Su il sipario, oggi alle 21, con i lavori di Salvatore Mereu e Peter Marcias
“Posada Film Fest” al via
Da qui riparte il cinema 

Otto appuntamenti, per un'estate all'insegna del cinema di qualità, all'ombra della torre medievale. Lo strumento cinematografico mette nel mirino la Sardegna, ancora una volta, sebbene mutino le prospettive: l'Isola diventa una suggestiva partenza, più che un punto di approdo. Al via oggi alle 21, con i lavori di Salvatore Mereu e Peter Marcias, il Posada Film Fest. Una serie di serate-evento, tutti i mercoledì di luglio e agosto, Ferragosto a parte, in piazza Zirottu, dove la proiezione gratuita di un film d'autore allieterà e offrirà spunti di riflessione. Permetterà il dialogo tra il pubblico e gli attori e i registi delle varie pellicole.
LETTURE DEL MONDO Gli orizzonti mutano, si ampliano. Dopo il successo dello scorso anno, il progetto allestito da Mousiké Nuoro e finanziato dal Comune di Posada e dalla Pro Loco (con il contributo della Fondazione Sardegna Film Commission e dell'Isre) intende confermare e rafforzare la sua vocazione di piattaforma del cinema d'autore. «Al di là dell'origine dei protagonisti, ciò che ci è sembrato più interessante è stato offrire agli spettatori delle riflessioni su temi universali, che esulano dai confini fisici», dice la direttrice artistica della rassegna, Carlotta Lucato. «L'Isola è in tutti noi, amanti del cinema, che grazie ai film usciamo dalla nostra bidimensionalità per proiettarci in mondi lontani geograficamente e per cultura. Ma l'Isola è anche nei registi e nelle registe sarde, così come in quelli non sardi che decidono di venire a girare qui: un punto di partenza vasto e diversificato ma ben circoscritto, da cui partire per elaborare un messaggio comprensibile a tutte le latitudini».
FESTA DEL CINEMA Il cartellone è ricco, variegato. I film provengono tutti dai circuiti festivalieri internazionali, dove sono stati spesso premiati con riconoscimenti e menzioni. Si parte stasera con il cortometraggio “Futuro prossimo” di Salvatore Mereu, prodotto in collaborazione con il Celcam dell'Università di Cagliari e proiettato alla settantaquattresima Mostra del cinema di Venezia, e con “Uno sguardo alla Terra”, il nuovo lavoro di Peter Marcias, finalista nella sezione Documentari ai Nastri d'argento 2018. Poi, ecco “L'uomo con la lanterna” di Francesca Lixi (11 luglio), vincitore del premio Corso Salani al Festival di Trieste 2018, e “L'Isola di Medea” di Sergio Naitza (18 luglio). Ma anche “Figlia mia” di Laura Bispuri, il 25 luglio, o “La stoffa dei sogni” di Gianfranco Cabiddu, il primo agosto. Infine, l'otto agosto il Posada Film Fest ospiterà anche “Surbiles” di Giovanni Columbu, già acclamato al Locarno Festival 2017.
CORTOMETRAGGI Avranno un'apposita vetrina, il 22 agosto: una serata dedicata ai corti d'autore, con la produzione Isre rappresentata dall'affascinante “La cena delle anime” di Ignazio Figus; quindi, “Domenica” di Bonifacio Angius e “Maialetto della Nurra” di Marco Antonio Pani. La rassegna posadina si concluderà il 29 agosto, con la proiezione del film “Il clan dei ricciai” di Pietro Mereu.
Gianfranco Locci
 

La Nuova Sardegna

 

4 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 4 luglio 2018 / Prima pagina
BUONI ATENEI PER NON CREARE DISOCCUPATI
di LUCA ROJCH
Dagli inferi delle classifiche al podio scintillante. La rivincita delle università sarde è certificata da una ricerca del Censis che dice alcune verità. Gli atenei dell’isola non sono cadenti esamifici per studenti mediocri, ma centri di eccellenza a misura di universitario. Merito di chi ci lavora, dai rettori ai docenti. Merito anche della Regione che in questi anni ha investito molto nell’istruzione. Sarà che Francesco Pigliaru ha un robusto passato da brillante docente, sarà che questa è stata chiamata con una certa spocchia “la giunta dei professori”, come se si trattasse di una colpa, di una sorta di scarsa umanità. Ma Pigliaru ha sempre spinto con forza sulla formazione. È un pilastro, un mantra che la giunta continua a ripetere. La conoscenza come il vero pane per le generazioni future. La preparazione è la materia prima del lavoro, l’antidoto a un futuro di disoccupazione. Anche le iniziative, dal master & back, al talent up, al resto al sud, puntano tutte a una crescita dei territori.   ? CONTINUA A PAGINA 5

Sardegna - Pagina 5   SEGUE DALLA PRIMA
BUONI ATENEI UNICO ANTIDOTO ALLA DISOCCUPAZIONE
di LUCA ROJCH
Crescita che passa dalla formazione, dalla iperspecializzazione. La metà della popolazione della Sardegna non ha laurea, né diploma. Peggio fanno solo Sicilia e Puglia. Uno studente su tre abbandona la scuola dopo la licenza media. Nell'isola solo il 23 per cento dei giovani, si fa per dire, tra i 30 e 34 anni ha una formazione universitaria. Un dato che sprofonda la Sardegna al 18esimo posto tra le regioni meno istruite. E a questo censimento si devono aggiungere tutti i giovani che per studiare scelgono di andare via dalla Sardegna. Per continuare questa discesa agli inferi dell'istruzione si possono snocciolare altri dati. L'Istat certifica che il 50 per cento della popolazione sarda tra i 25 e i 64 anni ha solo il diploma di scuola media. Un dato che fa dell'isola la regione meno istruita d'Italia. Nel 2017 la Sardegna conquista un altro primato. È la prima regione in Italia per abbandoni scolastici. Il 21 per cento della popolazione tra i 18 e i 24 anni non ha titoli superiori alla terza media.Per completare il deserto su cui si cerca di far fiorire la conoscenza ci sono i neet. Un acronimo preso di peso dall'inglese, che come tutte le parole straniere ha un uso cosmetico. Alla lettera significa "not engaged in education, employment or training", in italiano: persone non impegnate nello studio, né nel lavoro, né nella formazione. Sono i giovani tra i 15 e i 29 anni che non lavorano, non studiano e non seguono corsi di formazione. In Sardegna sono il 30 per cento. Altro primato da grande depressione.Forse da soli basterebbero questi numeri per spiegare quanto la ripresa del tessuto economico e sociale di un'isola passi dalle sue università e dalla formazione dei suoi giovani. Quanto lo spirito imprenditoriale sia legato a doppio filo alla formazione di chi in quelle aziende ci lavorerà.Ancora di più in un'isola condizionata da un gigantesco gap infrastrutturale. Energia, trasporti, strade segnano un solco competitivo insormontabile. Ogni prodotto che parte o arriva nell'isola deve pagare una sorta di pedaggio che quasi in automatico lo pone fuori mercato. Solo l'iperspecializzazione o i prodotti ad alto valore tecnologico aggiunto superano le barriere fisiche del mare e mantengono il loro appeal commerciale. Come dimostrano due industrie di successo hi-tech nate in Sardegna: Tiscali e Abinsula. E quest'ultima ha mosso i primi passi proprio dentro l'università di Sassari. La Sardegna da oggi potrà cancellare il cliché di una sorta di minorità dei suoi atenei. Da ora le università sarde sono eccellenze laureate a pieni voti. @LucaRojch
 

5 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 4 luglio 2018 / Prima pagina
LA CLASSIFICA DEL CENSIS
Università “medie”
SASSARI È SECONDA CAGLIARI 5A TRA I BIG
    Zoccheddu a pagina 5

Sardegna - Pagina 5
L’ISTRUZIONE NELL’ISOLA
Secondo l'indagine del Censis è la seconda tra gli atenei di media grandezza
L'UNIVERSITÀ DI SASSARI TRA LE MIGLIORI D'ITALIA
Il rettore: «Punti di forza strutture, servizi digitali e internazionalizzazione»
Finalmente i nostri studenti possono stare in Sardegna senza perdere opportunità
Il prossimo obiettivo è intervenire in modo più incisivo per migliorare i servizi

di Claudio Zocheddu
SASSARI Le università sarde sono tra le migliori d'Italia. La classifica annuale stilata dal Censis, infatti, ha premiato gli atenei di Sassari e Cagliari piazzandoli ai vertici delle categorie di riferimento: l'università di Sassari è seconda nella graduatoria degli atenei di medie dimensioni, ovvero quelli che hanno un numero di iscritti compreso tra i diecimila e i ventimila studenti, mentre Cagliari è quinta nella classifica dei "grandi atenei", che contano tra i ventimila e i quarantamila iscritti. I parametri. Il Censis ha esaminato gli atenei italiani indagando cinque macro categorie: i servizi, le borse di studio, le strutture, la comunicazione e i servizi digitali e l'internazionalizzazione. La prima categoria è formata da due componenti, il numero di pasti erogati durante l'anno accademico 2016/2017 in rapporto al numero degli iscritti, mentre la seconda comprende il numero di posti e di contributi per gli alloggi rapportati agli studenti iscritti ma residenti fuori dalla regione di riferimento. Un parametro che penalizza le università sarde, i voti di riferimento non sono alti, rispetto alle altre per via della condizione insulare che scoraggia gli spostamenti dalla Penisola. Per borse di studio è stata intesa, invece, la spesa degli "atenei e degli enti del diritto allo studio per interventi a favore degli studenti" e le due università sarde hanno ottenuto 95 punti (Sassari) e 98 (Cagliari). Ci sono poi le strutture, ovvero i posti disponibili nelle aule, nei laboratori e nelle biblioteche. In questo caso Sassari ha portato a casa il massimo dei voti (110) mentre Cagliari si è fermata qualche gradino più in basso (83). Per quanto riguarda la comunicazione e i servizi digitali l'analisi è molto più complessa ed è stata suddivisa in 11 "famiglie" che includono 81 indicatori. In sintesi si tratta dell'accessibilità dei siti internet degli atenei, dei servizi disponibili on line e dei contenuti rilanciati dai profili social. Sugli aspetti legati alla Rete il risultato migliore è quello di Sassari (105) seguita da Cagliari (92). L'ultimo aspetto indagato è quello dell'internazionalizzazione e, nello specifico, si tratta del numero di studenti stranieri, quelli che hanno trascorso un periodo all'estero e della spesa sostenuta dagli atenei per faviorire la mobilità internazionale degli iscritti. in questo caso Sassari ha ottenuto 101 punti mentre Cagliari ne ha incassati 82. La somma dei "voti" ha consegnato il secondo posto e 98 punti all'ateneo sassarese, arrivato secondo preceduto di appena un punto dall'Università di Siena, mentre Cagliari si è piazzata al quinto posto con 87,4 punti staccata di appena sei lunghezze dalla prima della classe, l'università di Perugia. Le reazioni. «È un buon risultato che premia gli sforzi di quanti lavorano a vario titolo nel nostro ateneo - afferma il rettore dell'Università di Sassari , Massimo Carpinelli -. Abbiamo conquistato il primato nel settore dell'internazionalizzazione e delle strutture e siamo arrivati secondi nel settore dei servizi digitali e innovazione tecnologica. Sono orgoglioso di aver puntato su questi indicatori nelle linee strategiche dell'ateneo perché i risultati sono molto positivi. Siamo riusciti a fare progressi su indicatori importanti come quello che definisce le borse di studio, è il segno che il cammino intrapreso è quello giusto. Il prossimo obiettivo sarà quello di intervenire in modo più incisivo sui servizi, che risultano stazionari rispetto allo scorso anno». Anche se in ,questo caso, Carpinelli ci tiene a rimarcare una spetto fondamentale del parametro in cui l'università sassarese ha ottenuto il voto più basso - e che forse le ha impedito di conquistare la prima piazza nella classifica degli atenei di medie dimensioni: «L'indicatore si riferisce essenzialmente ai pasti distribuiti agli studenti e ai posti letto, dunque fattori sui quali l'Università non ha responsabilità - aggiunge il rettore prima di stilare un bilancio sulla condizione attuale della "sua" università -. L'Ateneo ha cambiato volto: è moderno, internazionale, tecnologico. Finalmente i nostri studenti possano trovare quello che potrebbero avere nei migliori Atenei della penisola, senza però doversi allontanare dalla propria regione». I complimenti arrivano dal presidente della Regione, Francesco Pigliaru: «Cagliari e Sassari si piazzano benissimo nella valutazione annuale Censis sulla qualità delle università italiane. Complimenti! I 17 milioni in più stanziati dalla Regione per il 2018 a favore dei nostri due atenei sono un investimento per migliorare ulteriormente».

 

6 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 4 luglio 2018 / Sardegna - Pagina 5
Cagliari, il rettore commenta il quinto posto: « La nostra forza è il lavoro d'insieme e la ricerca»
DEL ZOMPO: «MIGLIORATI IN TUTTA LA DIDATTICA»

CAGLIARI Il risultato è lusinghiero, per usare un eufemismo. E se il podio è sfuggito di pochi punti è solo perché la concorrenza era di quelle da fare tremare le gambe. Eppure Perugia, Parma e Pavia sono sullo stesso livello di Cagliari quando si parla di offerta universitaria. Una lettura che migliora una qualità già elevatissima se si considerano i progressi registrati negli ultimi tempi: «Siamo molto soddisfatti per quello che l'Ateneo di Cagliari sta facendo nel tempo - spiega il rettore, Maria Del Zompo -, ci conforta in particolare il costante miglioramento su tutti i parametri della didattica, della ricerca, del rapporto con il territorio e dei servizi agli studenti. Parte del merito va all'aumento del sostegno della Regione che specie negli ultimi due anni contrasta la diminuzione dei fondi statali attribuiti in base a parametri iniqui». La strada che ha portato Cagliari verso la vetta della graduatoria dei "grandi atenei" non è stata affrontata in solitudine, anzi: «È un percorso, iniziato con me tre anni fa, che registra un costante miglioramento: lo stiamo facendo con l'impegno di tutte le componenti dell'Ateneo (personale, docenti e studenti), la fiducia delle famiglie e degli studenti sardi che continuano a crederci e con il supporto della Regione - aggiunge Maria Del Zompo. L'analisi del risultato non può prescindere dalla valutazione delle novità: «Una delle componenti in crescita è legata ai risultati della ricerca e della internazionalizzazione, a cui vanno aggiunti i risultati ottenuti con il nuovo sito dell'Ateneo, il primo in Italia perfettamente conforme agli standard e per questo certificato dall'Agid, l'agenzia per l'Italia digitale, con la comunicazione e con l'inizio della digitalizzazione dell'Ateneo». Ma la posizione che più interessa il rettore dell'Università di Cagliari non quella definita dall'indagine annuale effettuata dal Censis: «Al di là delle classifiche che hanno un valore relativo per chi le stila, siamo il primo ateneo sardo accreditato dal ministero con un giudizio ampiamente positivo su tutte le componenti. Vista la peculiarità della nostra regione, non possiamo dimenticare il supporto ai progetti di ricerca assicurato dalla Fondazione di Sardegna e il rapporto con le imprese: due componenti importanti per la crescita del territorio e dell'Ateneo stesso. Da soli non funziona: la nostra forza è lavorare insieme», conclude Maria Del Zompo. (c.z.)

 

7 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 4 luglio 2018 / Attualità - Pagina 12
UNIVERSITÁ
Boom di matricole, Bologna al top
Con Perugia, Siena e Camerino. Aumento del 5,2% rispetto al 2017

ROMA Crescono, per il terzo anno consecutivo, le immatricolazioni alle università italiane che, nel 2016/17, hanno fatto registrare un aumento del 5,2% rispetto all'anno precedente. Bologna si conferma al vertice della classifica dei migliori mega atenei statali (quelli con più di 40mila iscritti), seguita da Firenze a pari merito con l'università di Padova e con La Sapienza di Roma. Al pari dello scorso anno, ultima in classifica è l'università di Napoli Federico II, preceduta in penultima posizione dall'università di Catania. L'università Statale di Milano, infine, si conferma terzultima. Questo il quadro che emerge dalla classifica stilata dal Censis prendendo in considerazione strutture disponibili, servizi erogati, livello di internazionalizzazione e capacità di comunicazione 2.0. L'università di Perugia continua a guidare la classifica dei grandi atenei statali (da 20mila a 40mila iscritti). Scala la graduatoria di tre posizioni l'università della Calabria, collocandosi al secondo posto, conferma la terza posizione l'università di Parma; scivola al quarto posto, perdendo due posizioni in un anno, l'università di Pavia, con un punteggio complessivo di 87,8. New entry tra i grandi atenei statali è l'università di Palermo, preceduta dall'università di Modena e Reggio Emilia e dall'università di Cagliari. Siena comanda la classifica dei medi atenei (da 10mila a 20mila iscritti) che vede sul podio Sassari e Trento. Tra i piccoli atenei (fino a 10mila iscritti) in testa c'è Camerino, mentre Foggia e Cassino completano il podio. La classifica dei Politecnici resta stabile, con Milano sempre in testa, seguito da Venezia, Torino e Bari.

 

8 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 4 luglio 2018 / Sassari - Pagina 18
IL CONVEGNO
Le opportunità della mediazione per la risoluzione dei conflitti

SASSARI Venerdì alle 15.30 all’aula Segni della Facoltà di Giurisprudenza si terrà il convegno sulla Mediazione dal titolo “Riflessioni sulle opportunità offerte dalla mediazione per la risoluzione dei conflitti”. Si tratta delle ultime novità legislative di riforma del processo civile che al fine di ridurre l’enorme flusso di cause in ingresso nei Tribunali riserva diverse materie vertenti in materia civile e commerciale (dalle divisioni ereditarie ai diritti reali, dall’usufrutto all’usucapione, locazione, responsabilità medica e sanitaria, contratti assicurativi e bancari, condominio ecc.) cioè proprio quelle che intasano e allungano maggiormante i tempi della giustizia, al preventivo esperimento del tentativo di mediazione. Tradotto: non si può avere accesso al tribunale se prima non si è svolto il procedimento di mediazione presso un mediatore iscritto ad uno degli organismi di mediazione riconosciuti dal Ministero della giustizia. Data l’importanza della riforma, la facoltà di Giurisprudenza di Sassari con la professoressa di Filosofia del diritto Maria Antonietta Foddai, Giurisprudenza di Cagliari con il professore di diritto privato Carlo Pilia, l’organismo “101 mediatori Sassari” con il responsabile Antonio Moro, hanno organizzato il convegno che vedrà la partecipazione del direttore del dipartimento di Giurisprudenza Gian Paolo Demuro, il presidente dell’ordine degli avvocati di Sassari Mariano Mameli, il senatore Ettore Licheri, il Parlamentare Mario Perantoni componente della Commissione giustizia della Camera, Francoise Scafidi dell’università di Scienze politiche di Cagliari, Mohamed Doreid Presidente della sezione Sardegna della Word Lebanese Cultural Union.
 

9 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 4 luglio 2018 / Sassari - Pagina 17
UNIVERSITÀ
Passaporto per i rifugiati

L’Università di Sassari in prima linea nel progetto del Consiglio d'Europa “European Qualifications Passport for Refugees EQPR” (Passaporto europeo per le qualifiche dei rifugiati) a cui le università di Sassari e Cagliari aderiscono come casi pilota. Il progetto sarà presentato venerdì dal rettore Massimo Carpinelli.

 

10 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 4 luglio 2018 / Agenda Provincia di Nuoro Pagina 23
Tortolì, i vertici del Dass ribadiscono però di non volere acquisire la struttura
IL DISTRETTO AEROSPAZIALE: «AEROPORTO, SÌ ALL'AFFITTO»
«Il nostro interessamento è solo relativo a una possibile gestione dello scalo»

di Lamberto Cugudda
TORTOLÌ Aeroporto costiero: il Distretto aerospaziale della Sardegna (Dass) non ha presentato alcuna manifestazione di interesse per l'acquisizione delle quote dell'AliArbatax spa in liquidazione (il liquidatore è l'avvocato Stefano Monni), società proprietaria dello scalo che ha come socio unico il Consorzio industriale dlel'Ogliastra. A ribadirlo, già lunedì sera, dopo la conclusione dei termini per la presentazione delle sopracitate manifestazioni di interesse, è stato il presidente dello stesso Distretto aerospaziale della Sardegna, Giacomo Cao. «Come ho ricordato altre volte - ha evidenziato Cao - nonché anche il 16 ottobre dello scorso anno nel corso di una riunione tenutasi nella sede dell'ex Provincia Ogliastra a Tortolì, siamo sempre interessati all'aeroporto ogliastrino, ma come affitto o gestione, da utilizzare per le varie attività dei nostro soci. Non siamo stati e non siamo invece interessati all'acquisizione delle quote di AliArbatax spa in liquidazione perché non abbiamo le risorse per poterlo fare».Nel tardo pomeriggio di lunedì, come già annunciato dal presidente del Consorzio industriale Ogliastra, Matteo Frate, l'assemblea degli azionisti dello stesso ente territoriale ha deliberato «di dare mandato al presidente per intavolare la trattativa negoziata con i quattro soggetti che hanno manifestato interesse all'acquisto delle azioni di AliArbatax». Si tratta della compagnia aerea Winfly (il cui amministratore è Alfredo Cestari), dell'imprenditore pescarese Antonio gentile (con interessi immobiliari a Tertenia), e di due società internazionali: una svizzera e una piccola compagnia aerea della Svezia. «La trattativa - come ha evidenziato il presidente del Consorzio industriale Ogliastra - ha l'obiettivo di individuare il miglior offerente in grado di dare le opportune garanzie per la riapertura dello scalo aereo tortoliese al traffico commerciale e a effettuare gli investimenti necessari al rilancio della strategica infrastruttura del territorio».Anche il sindaco Massimo Cannas, spera che possa rilanciare quanto prima lo scalo aereo chiuso da poco meno di sette anni. «Continuiamo a lavorare di concerto con il Consorzio industriale Ogliastra - afferma il primo cittadino - per riuscire a individuare l'imprenditore (o società) che offra le maggiori garanzie, secondo legge, per potere rilanciare il nostro aeroporto. Che continua a essere strategico nel futuro del territorio. Il nostro impegno così come è sempre avvenuto, continuerà a essere totale per dare un futuro all'aeroporto».

 

11 - LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 4 luglio 2018 / Agenda - Pagina 20
ITTIRI
Raccontati in un libro i misfatti dei Sabaudi

di Mauro Tedde
PLOAGHE  Su iniziativa di AutodetermiNatzione-Provincia di Sassari si terrà venerdì a Ittiri (alle 19 nella sala conferenze della biblioteca francescana) e sabato a Ploaghe (alle 19 nell’ex convento dei cappuccini) la presentazione del libro “Carlo Felice e i tiranni sabaudi” di Francesco Casula. Un libro che, come dichiara lo stesso autore, è un omaggio alla sua terra. Si tratta di un lavoro di ricerca meticoloso svolto su documenti storici di vario tipo che messi insieme con uno stile semplice, divulgativo e rigoroso, offre al lettore la possibilità di conoscere, attraverso citazioni di storici, studiosi, prelati e scrittori, fatti e misfatti compiuti dai re sabaudi in Sardegna. Un libro che ripercorre i 226 anni di dominazione sabauda in Sardegna, offrendone una rilettura un po´ fuori dagli schemi, ma senz´altro fonte di analisi e riflessioni. Il testo vuol far conoscere la storia secondo cui la presenza in Sardegna dei re sabaudi per le scelte effettuate dal punto di vista economico, politico e culturale, potrebbe aver ritardato di quasi 50 anni lo sviluppo dell’Isola, con conseguenze ancora attuali. L’autore Francesco Casula nasce a Ollolai e dopo gli studi medi-superiori fatti dai Gesuiti, frequenta il Liceo Sociale di Torino, dove studia a fondo Cesare Pavese. A Roma nel 1970 si laurea in Storia e Filosofia. È stato docente di Storia, Filosofia e Italiano negli istituti superiori. È giornalista pubblicista dal 1989. Attualmente è direttore responsabile e redattore di “Liberatzione sarda”, periodico bilingue e “Madiapolis”, periodico degli studenti universitari di Cagliari. Negli anni passati è stato direttore responsabile de “Il Solco” il prestigioso giornale del PSD´Az e di Emilio Lussu e del periodico bilingue della confederazione sindacale sarda “Tempus de Sardinnia”. Ha scritto “Letteratura e civiltà della Sardegna”, un’opera antologica che raccoglie le opere di scrittori e poeti bilingui, scrittori e poeti in lingua italiana e in lingua sarda.

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