Press review

27 June 2018

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 27 giugno 2018 / Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
Medicina, test d'ingresso:
l'Università organizza un corso

Solo una parte degli aspiranti studenti ce la fa, e ogni anno c'è chi mastica amaro per essere rimasto escluso. Bisogna superare i test d'ingresso, per potersi immatricolare nella facoltà di Medicina e Chirurgia, e non è semplice. Così, da alcuni anni, è previsto un aiuto. Si chiama Scuola estiva di preparazione ai test d'ingresso e, negli anni scorsi, ha avuto un grande successo, al punto che l'Università cittadina lo ripropone anche per questa stagione estiva.
L'obiettivo è semplice: la Scuola è stata organizzata per fornire a 250 studenti freschi di diploma di scuola superiore “gli strumenti e le abilità logiche necessarie per un corretto approccio al test di ammissione 2018/19”. Nel corso delle lezioni organizzate per i prossimi mesi, sono previste simulazioni di test di ammissione ispirati alla struttura di quelli ministeriali che sono stati utilizzati negli anni precedenti. Particolare importante, i test saranno restituiti agli iscritti completi delle correzioni.
La scuola estiva si terrà dal 23 luglio al 3 agosto e sarà articolata su cinque giorni settimanali, per un totale di cinquanta ore complessive. Le iscrizioni sono aperte già da oggi e fino alle 13 del 10 luglio, secondo le modalità previste dal bando, disponibile sul sito dell'Ateneo www.unica.it e sul sito della facoltà di Medicina e Chirurgia.

 

2 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 27 giugno 2018 / Cronaca Regionale (Pagina 8 - Edizione CA)
Approvato il testo unificato, oggi via libera in Aula Lingua sarda, legge pronta al varo
Il Consiglio regionale imprime una forte accelerata ai lavori e approva tutti i 40 articoli del testo unificato “Disciplina della politica linguistica regionale”. Stamattina, a partire dalle 10, dichiarazioni di voto e varo finale della legge. Ieri l'Aula ha bocciato l'articolo 11 che prevedeva l'istituzione di un'Agenzia sarda per le lingue, mentre istituisce all'articolo 9 la “Consulta de su sardu”. L'organismo ha la funzione di elaborare la proposta di uno standard linguistico e di una norma ortografica della lingua sarda.
Proposta che tiene conto delle macrovarietà storiche e letterarie del campidanese e logudorese, delle parlate diffuse nelle singole comunità locali. L'organismo svolge anche una funzione consultiva nei confronti della Regione per l'applicazione delle norme. Ne fanno parte trenta componenti: l'assessore alla Cultura, un dirigente dell'amministrazione, quattro rappresentanti di Anci e Cal, quattro dal mondo dell'università, dodici esperti eletti dal Consiglio regionale e otto dalla Giunta.
Grande soddisfazione da parte del relatore di maggioranza e padre della legge, Paolo Zedda: «Con questo testo acquisiamo le competenze nella gestione degli sportelli linguistici, nel senso che anziché il ministero se ne occuperà la Sardegna, abbiamo la funzione di coordinamento nell'insegnamento della lingua, e infine possiamo insegnare la storia sarda nelle scuole». Stanziati 500mila euro per far partire la macchina, 3,2 milioni per il 2019 e 3,3 per il 2020.
Roberto Murgia

 

3 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 27 giugno 2018 / Cronaca di Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
Municipio
Eliminare la plastica

Via la plastica da Poetto e Sella del Diavolo: domenica dalle 9 alle 13 l'iniziativa della campagna “#PlasticFreeMed”, il primo degli appuntamenti che la “Fondazione Medsea” vuole organizzare con la fondazione Usa “Parley of the Oceans” nell'iniziativa “100 Island Campaign”. Domani alle 10,30 nella sala del Retablo del Municipio la presentazione di “Puliamo la Sella”. Secondo la ricerca del biologo marino Andrea Alvito per l'Università di Cagliari, intorno all'Isola ci sono 59 rifiuti a chilometro quadrato. L'Area marina di Capo Carbonara tra il 2015 e il 2017 ha rilevato 1061 oggetti galleggianti (il 91 per cento di plastica).

 

4 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 27 giugno 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
In evidenza
Studenti universitari e identità di genere

Appuntamento con “Queeresima” oggi alle 18 nella sede Arc in via F\alzarego 35. Sarà presentato il progetto “Look Closer”: studentesse e studenti raccontano (attraverso attori) come vivono l'orientamento sessuale e l'identità di genere all'Università.

 

5 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 27 giugno 2018 / Cultura (Pagina 43 - Edizione CA)
Il saggio
I luoghi comuni nel campo del diritto: falsità spacciate per verità assolute

«Tutti sono uguali davanti alla legge ma alcuni sono più uguali degli altri». Traduzione: la legge non è uguale per tutti.
«La legge non va interpretata ma applicata». Traduzione: i giudici si devono attenere alla lettera delle norme.
«Chi esercita un proprio diritto non nuoce a nessuno». Traduzione: se nuoce non è un diritto.
Tutto vero? No: tutto falso. Si tratta di luoghi comuni resistenti nel tempo che dal campo del diritto tracimano nel dibattito politico. Nel libro appena pubblicato da Edizioni scientifiche italiane, “La fallacia dei luoghi comuni”, Bruno Troisi, già docente di Diritto civile all'Università di Cagliari, smonta brocardi latini, massime diffusissime e frasi fatte spacciate per verità assolute col massimo rigore scientifico e una straordinaria capacità divulgativa. Un esempio? Chi accusa i giudici «politicizzati» di volersi sostituire al legislatore dimentica come i magistrati siano sempre più coinvolti nelle dinamiche sociali e, di fronte all'immobilismo parlamentare, svolgano una complessa attività di supplenza legislativa. Basti pensare ai temi etici, il fine vita su tutti, e al ruolo innovatore dei tribunali: interpretando le norme esistenti hanno dato risposte alle domande dei cittadini che la politica non ha ancora fornito.
Altro esempio: dura lex sed lex. Per dimostrare che le leggi devono essere applicate tenendo conto delle realtà concrete Troisi elenca con grande efficacia una serie di esempi che vanno dalla madre condannata per atti osceni perché allattava il figlio al parco alla maestra multata perché è trascorso troppo tempo dalla salita sul bus all'obliterazione del biglietto per i 20 alunni fino al gestore di un chiosco sanzionato per aver fatto lavorare un gruppo di donne che lo aveva aiutato a spalmare la marmellata sulle fette biscottate destinate a 200 bambini. Il libro di Troisi dedica il capitolo finale al referendum abrogativo e al quorum negato da un astensionismo che sa di abuso di diritto.
Maria Francesca Chiappe

 

6 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 27 giugno 2018 / Provincia di Oristano (Pagina 35 - Edizione CA)
VILLA VERDE. Universitari impegnati
Studenti nelle chiese stile contemporaneo

Le chiese di stile contemporaneo della Marmilla trasformate, per un giorno, in aule universitarie. Gli studenti dei corsi di architettura di Cagliari e Alghero hanno partecipato a una lezione speciale nella nuova parrocchia di Sini, inaugurata tre mesi fa e nel cantiere della chiesa di Villa Verde. «Per noi è importante unire la teoria alla pratica. È straordinario parlare di architettura dentro le architetture. Attività didattica fuori dalle aule e dentro le chiese diventate aule», ha spiegato Carlo Atzeni, docente di Progetto e costruzione del corso di architettura dell'Università di Cagliari. Occasione per ribadire le attese di Villa Verde per la nuova chiesa. «Speriamo entro fine anno di poter inaugurare almeno il primo spazio interno», ha auspicato il nuovo sindaco Sandro Marchi.
LA LEZIONE Diverse decine di studenti arrivati da Cagliari e Alghero hanno visitato la nuova parrocchia di Santa Chiara a Sini. Li ha guardati soddisfatto il parroco don Samuele Aru: «Finalmente abbiamo una nuova chiesa per riti e celebrazioni. Siamo onorati che il nostro edificio sacro sia diventato materia di studio per l'università». I ragazzi osservano le volumetrie, l'altare, le cappelle. Stile contemporaneo. Tutt'altra cosa rispetto alle chiese rinascimentali e barocche. Così come la chiesa dell'Assunta di Villa Verde, ancora un cantiere aperto. «Il principio fondamentale della nostra scuola è imparare facendo. I nostri ragazzi vedono un cantiere e non un progetto, un disegno su carta o su computer», ha commentato Sabrina Scalas, assistente del corso di elementi costruttivi dell'architettura a Alghero. «Gli studenti hanno scoperto che si può fare architettura con poche risorse nei nostri centri straordinari delle zone interne e che non si deve rinunciare a farlo», ha aggiunto Atzeni.
I PROGETTI «La somma stanziata per le due chiese è la stessa, un milione e 100 mila euro, 25 per cento dai Comuni, 75 dalla Conferenza episcopale italiana», ha riferito Maurizio Manias, del team dei progettisti delle due parrocchie. «Nella chiesa di Sini domina la luce che da forma agli spazi», ha spiegato Silvia Mocci progettista del team, del quale fa parte Adriano Dessì, che ha detto della chiesa in costruzione di Villa Verde: «La struttura richiama l'idea della capanna, che ben si integra anche col contesto territoriale delle colline della Marmilla».
LE ATTESE Manias ha annunciato: «Contiamo di rendere fruibile almeno la parte della parrocchia per le celebrazioni entro natale». Il sindaco di Villa Verde ha chiuso: «Tutta la popolazione aspetta la nuova chiesa. Una bell'opera, adattata chiaramente ai tempi odierni». ( an. pin. )

 

7 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 27 giugno 2018 / Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
In mostra i vessilli della vittoria e le bandiere custodite al Vittoriano
CENT'ANNI DALLA GUERRA
Iniziative dell'Esercito in onore dei Caduti sardi 

«Vogliamo ricordare gli oltre 14mila sardi morti durante la Grande Guerra. Dal dolore prende spunto la consapevolezza della memoria per guardare al futuro evitando gli errori del passato». Così il comandante regionale dell'Esercito, il generale Giovanni Domenico Pintus, ha voluto presentare la serie di iniziative organizzate nell'Isola per la celebrazione del centenario della fine della Prima Guerra mondiale. Mostre storiche, convegni, conferenze e una rappresentazione teatrale: per due mesi - da settembre a novembre - l'occasione, come ha evidenziato l'assessore regionale agli Enti Locali, Cristiano Erriu, «per trasmettere ai giovani i valori di fratellanza e unità nazionale per cui hanno combattuto i nostri nonni».
I VESSILLI Tra le iniziative più interessanti presentate ieri nella sala Versari di via Torino e organizzate dal Comando militare Sardegna insieme al Comitato sardo grandi eventi, la Regione, l'associazione Club modellismo storico di Cagliari, le due Università sarde e l'Ufficio scolastico regionale, c'è quella della mostra “I vessilli della vittoria”. «Arriveranno nell'Isola», ha evidenziato Alberto Monteverde, presidente del Club modellismo, «i gloriosi vessilli della Brigata Sassari e della Brigata Reggio. Bandiere di guerra e relative frecce dei reggimenti 45°, 46°, 151° e 152° che sono attualmente conservate nel sacrario della bandiera del complesso del Vittoriano a Roma». Sarà presente anche il Tricolore che sventolò sul campanile di San Giusto a Trieste il 4 novembre 1918. E per la prima volta sarà esposta la bandiera del consolato d'Austria Ungheria di Cagliari, «in pieno spirito di pace e concordia, omaggio ai caduti degli antichi avversari». La mostra sarà arricchita da documenti rari (anche una collezione di fotografie inedite della Sassari realizzate tra il 1915 e gli anni del primo dopoguerra), uniformi storiche originali e modelli militari in scala.
CONFERENZE Alla presentazione hanno partecipato il presidente del Comitato sardo grandi eventi, Aldo Accardo, e la rappresentante dell'ufficio scolastico regionale, Rosalba Crobu. Da settembre verrà allestita un'altra mostra (dedicata agli eventi bellici), un convegno sulla memoria della Grande Guerra, uno spettacolo teatrale sul periodo storico. Nei quattro capoluoghi (il 27 settembre a Sassari, il 4 ottobre a Oristano, l'11 ottobre a Nuoro e il 18 ottobre a Cagliari) verranno svolti convegni e conferenze sulle “Trincee profonde del 900”. La Regione, come ha ricordato Erriu, «sostiene un progetto di recupero dei cimiteri di guerra di Casara Zebio che custodiscono la memoria di tanti sassarini morti sull'altopiano di Asiago». L'assessore ha confermato l'interesse per il lavoro dello storico di Tempio, Guido Rombi, sull'elenco dei caduti sardi: una ricerca faticosa per raccogliere in un database più di 15 mila nomi. In attesa di un patrocinio pubblico, ora più vicino. (m. v.)

 

8 - L’UNIONE SARDA di mercoledì 27 giugno 2018 / Commenti (Pagina 13 - Edizione CA)
Cagliari e le sue periferie
LA RIQUALIFICAZIONE PARTE DAI TRASPORTI

Mi meraviglia profondamente che l'attenzione, quando si tratta di governo della mobilità, sia rivolta prevalentemente ai flussi veicolari pendolari su Cagliari, ed al come ripartirli su mezzi alternativi. Mi meraviglia che non ci si ponga l'obiettivo di far diminuire l'entità di questi flussi, intervenendo sulle cause che li provocano.
Viene affermato che la gente si sposta per ragioni di studio, di lavoro, di accesso ai servizi, etc. Se è così, il governo della città metropolitana deve essere indirizzato a rimuovere le cause della pendolarità - che in parte rimarrà poiché non è totalmente eliminabile o riducibile il peso della città maggiore - con una politica soprattutto di servizi, che non significa semplicisticamente spostarli, ma soprattutto non aggiungerne altri nell'area dove già sono - cioè nel territorio comunale di Cagliari - e posizionarli in condizioni di migliore accessibilità, in rapporto ad un ripensato sistema dei trasporti: linee, frequenze e aree/strutture per la sosta ed il parcheggio in prossimità pedonale alle linee di trasporto collettivo.
Se non si interviene sulle cause, potranno diminuire le entità dei flussi veicolari che utilizzano il mezzo privato, ma non diminuiranno i flussi, cioè il rapporto di dipendenza dell'area vasta dalla città di Cagliari.
È profondamente sbagliato ragionare solo di distribuzione modale e quindi di governo della mobilità, ma non della localizzazione dei servizi e questi, se vogliamo parlare di città metropolitana, devono essere avvicinati all'origine della domanda, localizzandoli in rapporto al sistema dei trasporti, come più sopra inteso: questo è intermodalità. Invece, continuiamo a ragionare facendo riferimento alla strada ed all'autovettura.
Perché non si è considerata l'ipotesi di realizzare un corridoio di metro lungo il percorso - e quindi affiancato - alla S.S. n° 554, aiutandola a funzionare?
Perché si è scelto di realizzare nuove rotatorie e poi di scavalcarle con nuovi tronchi stradali? È possibile che nessuno si renda conto che, intervenendo solo sulle strade, e non facendo una politica di trasporto collettivo, si continuerà ad aumentare l'attrattività dell'autovettura, così da lasciare alla teoria l'ipotesi risolutiva della distribuzione modale?
Io non sono contro il collegamento a favore di Quartu, Quartucciu e Selargius, ma sono perché immediatamente dopo si realizzi un corridoio metro di drenaggio da Margine Rosso a Monserrato ed all'aeroporto di Elmas: significherebbe dare una grossa, aggiuntiva opportunità di connessione all'aeroporto di una parte rilevante dell'area vasta di Cagliari, gravitante sulla città, anche se non compresa nel contesto metropolitano, e del territorio regionale - bacino di utenza del predetto aeroporto - senza gravare sulla rete viaria urbana: continuità territoriale significa questo.
Ma vogliamo veramente pensare che i centri del settore nord-est dell'area cagliaritana, per andare all'aeroporto si serviranno della metro per piazza Repubblica, e poi piazza Matteotti, quando potrebbero avere un collegamento più breve e più veloce? Ma vogliamo veramente credere che lasceranno l'autovettura privata?
Iniziare a costruire la nuova città partendo dalla riqualificazione prioritaria della periferia significa questo. Vorrei tanto sentir trattare di questo e non solo di numeri, che pure sono importanti, ma è altrettanto importante avere un disegno della città metropolitana (scusatemi ma non lo vedo), dei servizi e del sistema dei trasporti, smettendola di parlare solo di Cagliari e dando finalmente attenzione alla periferia, che deve diventare sistema urbano integrato, con un sistema dei trasporti di interconnessione interno, con i nodi di trasporto verso l'esterno e con le polarità di Cagliari.
Francesco Annunziata
Ingegnere, già docente all'Università di Cagliari

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