Press review

22 June 2018

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di venerdì 22 giugno 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
UNICA&IMPRESE
Oggi dalle 15.30 negli spazi del Crea in via Ospedale 121 i ricercatori incontrano le imprese per illustrare i progetti avviati e studiare insieme nuove prospettive nell'ambito del progetto Unica&imprese nato dalla collaborazione tra l'Università e Confindustria.

 

2 - L’UNIONE SARDA di venerdì 22 giugno 2018 / Cronaca di Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Disabile portata in braccio
Casa dell'Ersu: ascensore rotto e disagi per tutti

Bloccata con la sua carrozzina davanti alle porte chiuse dell'ascensore guasto. La guardia all'ingresso della casa dello studente di via Trentino ha preso in braccio la ragazza e l'ha portata in camera. Un'altra universitaria ha preso le scale per raggiungere l'alloggio al nono piano con una cassa d'acqua sulle spalle e un altro studente disabile ha atteso con pazienza l'arrivo dei tecnici. «Sappiamo che dovrebbero intervenire entro un'ora, invece ne hanno impiegato cinque», raccontano Filippo Cadeddu, rappresentante degli inquilini dell'Ersu, e Martina Escana, portavoce dell'associazione studentesca UniCa 2.0, entrambi residenti in via Trentino. Nell'edificio di undici piani i problemi con gli ascensori sono all'ordine del giorno: gli impianti sarebbero due ma uno è fuori uso ormai da mesi e il guasto improvviso all'unico disponibile ha provocato più di un disagio.
I primi tre piani dello stabile sono riservati ai disabili: camere per le emergenze chiamate spazi calmi e percorso per non vedenti (che però non raggiunge tutte le camere e si interrompe all'improvviso). «Chiediamo che ci sia maggiore manutenzione per evitare situazioni critiche come quella che si è verificata mercoledì. Non è giusto che alcuni di noi restino bloccati. E poi ci sono altre cose che non vanno: gli infissi rotti in molte stanze, spifferi che entrano dalle porte, cucine troppo piccole e insufficienti per il numero di ragazzi che vive in ogni piano» è l'appello degli universitari.
Mariella Careddu

 

3 - L’UNIONE SARDA di venerdì 22 giugno 2018 / Cronaca di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
L'edificio di via Roma e la gestione dei servizi di viale
La Plaia andranno al vincitore del lotto
L'ex Moderno in cambio dei lavori
L'ipotesi: mensa Ersu in viale Sant'Ignazio e Caritas a Monte Urpinu

La casa (chiusa) dello studente di via Roma verrà ceduta “in conto lavori” per il secondo lotto del Campus universitario di viale La Plaia. Una parte dei soldi destinati al recupero saranno utilizzati per la realizzazione della mensa di viale Sant'Ignazio dopo che la Caritas avrà liberato i locali accettando il trasferimento nell'ex caserma dell'Aeronautica di Monte Urpinu, l'altra parte sarà investita per la trasformazione di una sala della Casa dello studente di via Trentino in mensa e per la realizzazione di un refettorio nella Cittadella universitaria di Monserrato. Il grande Risiko sui servizi da offrire agli universitari è iniziato: al tavolo Regione, Ente regionale per il diritto allo studio (Ersu), Comune e Università.
L'EX MODERNO La parte più prelibata della partita è senza ombra di dubbio la Casa dello studente di via Roma, chiusa da anni per problemi legati agli impianti e alle autorizzazioni antincendio. L'edificio di 5 piani che per anni ha ospitato l'albergo sarà ceduto in permuta all'impresa che si aggiudicherà il secondo lotto del campus di viale La Plaia. «Abbiamo in mano il project financing elaborato da un importante studio legale romano (Piselli & partners) », spiega Gian Michele Camoglio, presidente dell'Ersu. «Secondo questa proposta, che presto presenteremo alla Regione, l'imprenditore che si aggiudicherà il secondo lotto dovrà costruire edifici in grado di ospitare 300 posti letto, la mensa, i parcheggi e la biblioteca universitaria». Come rientrerà dalle spese per poi fare utili? «Al vincitore daremo in permuta l'ex albergo, affidandogli la gestione per 30 anni del campus universitario: vincerà chi chiederà un canone più basso».
Palazzo Vivanet presto potrebbe tornare alla sua antica destinazione: albergo. L'operazione immobiliare è appetibile: per il recupero sono necessari circa 5 milioni di euro. In totale 11 milioni che per un palazzo di cinque piani costituito da 50 camere singole e 47 doppie, oltre che vari locali e sale, nel cuore del capoluogo, non è una cifra fuori mercato. I tempi sono strettissimi: l'operazione deve essere conclusa entro l'anno, prima che la campagna elettorale per le elezioni regionali entri nel vivo.
OPERAZIONE MENSE Recentemente l'Ersu era riuscita a ottenere un finanziamento regionale di circa sei milioni di euro per il recupero dello studentato di via Roma. Soldi che ora, vista la permuta dell'edificio, saranno destinati ad altre iniziative. «Secondo la nostra proposta, che trova d'accordo anche Regione e Università, con i fondi risparmiati potremmo recuperare e realizzare nuovi spazi e metterli a disposizione degli studenti», afferma Camoglio. «Una parte dei fondi potrebbe essere impiegata per la nuova mensa della Cittadella di Monserrato. Potremmo poi porre rimedio ai gravi disagi di via Trentino recuperando la Sala Cosseddu che verrebbe messa in collegamento con la mensa in modo da raddoppiare i posti», afferma il presidente dell'Ersu.
L'ISOLA UNIVERSITARIA Cagliari città degli studenti. L'obiettivo è encomiabile e per raggiungerlo la Regione ha in serbo una mossa a sorpresa: creare, sempre con la collaborazione di Ersu, Comune e Università, un'area senza auto tra viale Buoncammino e via Sant'Ignazio, all'incrocio con i Salesiani, nel polo economico-giuridico. «Con la parte restante dello stanziamento regionale destinato all'ex Moderno vorremmo realizzare una nuova struttura nei locali attualmente utilizzati dalla Caritas, mettendo a disposizione degli studenti altri 200 posti mensa e centinaia di posti letto», afferma Camoglio. E la Caritas? «Potrebbe trovare ospitalità nella “Cittadella della solidarietà” che sorgerà nell'ex caserma dell'Aeronautica di via Cagna».
Andrea Artizzu

 

4 - L’UNIONE SARDA di venerdì 22 giugno 2018 / Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
Il neuroscienziato cagliaritano: la cautela del Css più psicosociale che scientifica
Gessa: «La canapa leggera? Solo un effetto placebo»

«Guardi, questa del Consiglio superiore di Sanità mi sembra una cautela più di tipo psicosociale che scientifico». Il professor Gian Luigi Gessa, farmacologo di fama mondiale, a lungo direttore del Dipartimento di neuroscienze dell'Università di Cagliari, non vede tutta questa pericolosità della cannabis leggera e, se proprio dobbiamo parlare dell'effetto che può fare ai ragazzi, «contiene sostanze psicoattive in misura così piccola che non ha sul cervello un effetto euforizzante. L'effetto che può avere è unicamente quello placebo».
Il punto è un altro, avverte il professor Gessa: «Se dovessi giudicare questi giovani che fumano cannabis light direi che sono piuttosto coglioni. Perché? Perché è come se fumassero una sigaretta di cui piace la carta e non la nicotina». Insomma, vista la bassa concentrazione di thc (il principio attivo) non c'è l'effetto euforizzante ma solo quello del fumo che fa male ai bronchi e ai polmoni.
Il problema, sottolinea lo scienziato cagliaritano, «per i ragazzi comincia quando si fuma uno spinello vero ». In questo caso, la cannabis - che contiene mediamente un 5-20% di tetraidrocannabinolo (alcune qualità possono arrivare a contenere fino al 25-30%) responsabile degli effetti psicotropi - fa male davvero. «Ha un effetto psicoattivo seducente che porta a ripetere l'esperienza e quindi a diventare dipendenti. Detto questo, io non conosco conseguenze sul cervello di un adulto che magari nel weekend fuma un sigaro, beve un bicchiere di vino o si fa una canna. Il problema riguarda invece gli adolescenti e i preadolescenti: il fatto è che alla loro età il cervello è ancora in una fase di crescita, di evoluzione. L'uso della cannabis, perciò, modifica in senso negativo questa maturazione». Determina tra l'altro problemi di apprendimento, delle capacità motorie e della memoria. Insomma, «nel caso in cui si cada nella dipendenza il cervello subirà danni. Ma se uno fuma cannabis light direi che il cervello ce l'ha già guasto perché consuma qualcosa che fa solo male ai polmoni». ( p. s.)

 

5 - L’UNIONE SARDA di venerdì 22 giugno 2018 / Cronaca di Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
Centro studi
No allo sgombero

No allo sgombero del Centro studi autogestito dell'Università. «Se così fosse sarebbe un atto di grave repressione nei confronti di studenti che hanno deciso di occupare uno spazio per poter decidere come studiare senza sottostare alle logiche mercantilistiche che spesso l'Università propone», scrive in una nota la Federazione sociale di Usb/Sardegna. «L'università deve essere un posto aperto ai saperi, agli apprendimenti che possono scaturire solo da un confronto libero laico e non indirizzato al profitto. Lo sgombero di questo spazio autogestito sarebbe un danno non solo per gli studenti che lo gestiscono ma per la comunità intera».

 

6 - L’UNIONE SARDA di venerdì 22 giugno 2018 / Economia (Pagina 15 - Edizione CA)
Commercialisti
Convegno sulla crisi al Forte Village

“Crisi d'impresa e delle responsabilità professionali”. Si è aperto ieri al Forte Village, una due giorni di incontri organizzata dall'Ordine e dalla fondazione dei dottori commercialisti e degli esperti contabili cagliaritani. Le famiglie strangolate dai debiti e le imprese in crisi finanziaria, possono ora contare su leggi e professionisti responsabili. Commercialisti in primis, ma anche avvocati, consulenti del lavoro, investiti di un ruolo sociale.
L'iniziativa dell'Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Cagliari, in stretto collegamento con la sezione fallimentare del Tribunale e in collaborazione con l'Università, intende fornire ai professionisti che praticano il diritto fallimentare l'occasione di approfondire il corretto utilizzo delle procedure concorsuali, quali strumenti funzionali al salvataggio dell'azienda. Ma la competenza e la professionalità dei consulenti è rivolta anche alle famiglie, molte delle quali sono le vere vittime della crisi ormai decennale. Da poco meno di un anno, a Cagliari sta operando il primo Organismo di composizione della crisi da sovraindebitamento (Occ) in Italia, una realtà nata da una costola dell'Ordine dei commercialisti che aiuta ogni giorno moltissimi cittadini. Ci sono soluzioni, insomma, con l'ausilio delle nuove normative, per dare una mano a chi è in difficoltà.

 

7 - L’UNIONE SARDA di venerdì 22 giugno 2018 / Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
MATURITÀ. Dopo il secondo scritto lunedì arriva il quiz, poi gli orali
ARISTOTELE, CHE SORPRESA
Il filosofo greco non rovina l'esame al Classico

L'incubo si materializza alle 8.30, con l'apertura della busta ministeriale: al Classico c'è Aristotele. Si aspettavano Platone, forse Plutarco e, invece, è “uscito” lui, il grande filosofo greco, tanto grande quanto tosto da tradurre. Lo sapevano che sarebbe stata dura la seconda prova d'esame, gli studenti della maturità, ma quando il nome di Aristotele salta fuori anche i muri devono aver tremato. Ma alla fine, il brano - incipit dell'ottavo libro dell'Etica Nicomachea, incentrato sull'amicizia - sembra «più facile del previsto».
VERSIONE DI GRECO «Ci aspettavamo Platone», confessa Stefano Faticoni fuori dai cancelli del Dettori, a fine prova. «C'è stato un momento di preoccupazione all'inizio», ammette Lucrezia Dalmasso, «ma poi la tensione si è sciolta». Alla fine «è andata, ma ci siamo presi tutte le quattro ore», dice Alessandro Apolito, confermando le previsioni del preside Roberto Pianta. Quel che forse non sanno è che «poteva andare molto peggio». Così la vede Mauro Aresu, studente di lettere antiche all'Università di Cagliari, appassionato di greco e latino, tra gli autori di “Una parola al giorno”, sito web dove lui si “diverte” a spiegare le figure retoriche. «I maturandi di quest'anno sono stati sfortunati sull'autore ma non per il passo scelto, in cui non ci sono troppe difficoltà sintattiche. Semmai dal punto di vista lessicale: trattandosi di un testo di filosofia va compreso prima di essere tradotto. Più problemi, credetemi, avrebbe dato la Metafisica di Aristotele».
INDIRIZZO SCIENTIFICO Se il greco fa paura, la matematica non è da meno. Se l'anno scorso a farli impazzire era stata una bicicletta con le ruote quadrate, ieri gli studenti avevano da risolvere un altro problema, sempre concreto e reale: il funzionamento di una macchina per la produzione industriale di mattonelle. In più il classico studio di una funzione. Facile? Difficilissimo, a sentire i giudizi fuori dal Pacinotti, «ma qualcosa l'abbiamo azzeccata», giurano due diciottenni in fuga dopo sei ore di esame. «Troppe formule». È questo il guaio. Da cui mette in guardia Stefano Montalto, prof universitario, coordinatore del corso di studi in Matematica. «Arrivano all'Università con un'impostazione basata sulla mera applicazione di formule», avverte. «Meno nozionismo e più capacità di ragionamento: così si individua l'essenza del problema e si riesce a trovare la soluzione anche senza dover applicare una formula nota».
LE ALTRE PROVE Soddisfatte le studentesse dell'Artistico Foiso Fois, Camilla Valenti impegnata sul design e Caterina Casula alle prese con la pittura incentrata sul sogno e l'utopia. «Sono tracce che piacciono molto ai ragazzi», conferma la dirigente Ignazia Chessa. Al liceo Eleonora D'Arborea, Scienze umane e linguistico, seconda prova superata. «Ho analizzato il testo di un autore giapponese», racconta Ludovica Incani. «Difficile? La prova è in inglese, ma sono contenta». Merito anche dei commissari. E forse delle caramelle distribuite tra i banchi. Lunedì il quizzone.
Carla Raggio

8 - L’UNIONE SARDA di venerdì 22 giugno 2018 / La traduzione del professor Runchina
Il libro “Etica Nicomachea”
Dopo ciò resterebbe da trattare diffusamente dell'amicizia: infatti essa è una virtù, o comunque strettamente legata alla virtù, inoltre è un valore quanto mai necessario per la vita. Nessuno infatti sceglierebbe di vivere senza amici, anche se possedesse tutti gli altri beni, poiché anche per gli uomini ricchi e che hanno acquistato dignità e poteri sembra che ci sia soprattutto bisogno di amici: quale utilità vi sarebbe di tale ricchezza se si togliesse il titolo di benefattore, che è assai lodevole e si manifesta principalmente nei confronti degli amici? Oppure in che modo tale ricchezza potrebbe essere custodita e salvaguardata senza amici? Essa infatti quanto più è grande, tanto più è malsicura. Nella povertà e nelle altre sventure gli uomini ritengono che l'unico rifugio siano gli amici: sia per i giovani per evitare gli errori sia per i più anziani perché siano assistiti e aiutati nell'assenza di attività che è dovuta alla loro debolezza, sia per coloro che sono nel pieno delle loro forze per compiere azioni egregie, - “due uomini che marciano insieme” - , sono infatti più capaci di pensare e di agire. L'amicizia sembra essere per sua natura innata in chi procrea verso la creatura e nella creatura verso il genitore, non solamente negli uomini ma anche negli uccelli e nella maggior parte degli animali, come pure negli individui di una stessa specie fra di loro e principalmente negli uomini, per cui lodiamo i «filantropi». Si potrebbe inoltre osservare anche nei viaggi come ogni uomo sia per un altro uomo un essere familiare e amico. Ma pare anche evidente che l'amicizia tenga unite anche le città e che i legislatori si preoccupino più per essa che per la giustizia, poiché la concordia sembra essere qualcosa di simile all'amicizia, ed è a questa che principalmente i legislatori mirano e mettono al bando soprattutto la discordia perché ne è nemica.

Per gli allievi tradurre Aristotele non è agevole: in generale l'impianto filosofico delle sue opere è complesso, con le ripetizioni, con la concisione che talvolta confina con l'oscurità, con i richiami e le allusioni, facili da cogliere per gli ascoltatori ma non chiari per i lettori, come il virgolettato omerico, appena accennato nel testo “Due che marciano insieme, uno provvede per l'altro/come sia meglio”. Non mi meraviglierei che i candidati abbiano incontrato difficoltà anche di fronte al participio maschile duale, che allude alla coppia di Odisseo e Diomede protagonisti della spedizione notturna narrata da Omero.
Giovanni A. Runchina
Università di Cagliari

 

La Nuova Sardegna

 

9 - LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 22 giugno 2018 / Primo piano - Pagina 3
Pochi posti nelle scuole di specializzazione. Sos anche per medicina d'urgenza
Mancano gli anestesisti
interventi rimandati

di Silvia Sanna
SASSARI All'appello ne mancano 39 e sarà così ancora per un altro anno. Poi la situazione dovrebbe stabilizzarsi, quando gli ospedali accoglieranno i neo specializzati: 52, equamente divisi tra le scuole di Sassari e Cagliari. Sono gli anestesisti, categoria medica fondamentale ma a ranghi perennemente ridotti, in Sardegna come nel resto d'Italia. L'isola infatti non fa eccezione: anche qui il numero insufficiente di medici anestesisti provoca non pochi disagi, sia per quanto riguarda l'esecuzione di interventi chirurgici sia nella semplice organizzazione dei turni. Ma non è l'unica categoria che andrebbe rinforzata: l'altra grave carenza in Sardegna riguarda i medici di emergenza-urgenza, cioé specialisti rianimatori e professionisti in grado di formulare diagnosi in presenza di una patologia in forma acuta: ne mancano 40. In Sardegna sono una rarità per questo motivo: si investe poco su di loro, con numeri risicati all'interno delle scuole di specializzazione. Se per quanto riguarda gli anestesisti ci sono 26 posti a Sassari e altrettanti a Cagliari, la specializzazione in medicina di emergenza-urgenza esiste solo a Sassari e bandisce appena 16 posti. Decisamente pochi soprattutto con il decollo dell'Areus e dell'elisoccorso, servizio nel quale la figura del medico d'emergenza sarà essenziale. L'sos al ministero è già partito: è necessario calibrare i numeri alle necessità e alle nuove funzioni previste.Appello di Arru a Grillo. Due giorni fa l'incontro a Roma insieme ai rappresentanti di altre regioni, in attesa del faccia a faccia che dovrebbe tenersi a breve. Ma già nel primo vertice con il neo ministro alla Sanità Giulia Grillo, l'assessore regionale Luigi Arru ha posto anche il problema della carenza di anestesisti e medici di emergenza-urgenza. «A stabilire i numeri delle scuole di specializzazione è il Ministero, per questo ho fatto presente che quelli attuali non sono sufficienti per garantire da una parte il ricambio legato all'invecchiamento della classe medica e dall'altra per fare fronte alle nuove competenze. Per esempio - spiega Arru - se prima la figura dell'anestesista era essenziale solo in sala operatoria, ora è fondamentale anche nella terapia del dolore. Stesso discorso per quanto riguarda l'emergenza-urgenza: la nascita dell'Areus ha amplificato la necessità di questa figura professionale negli otto ambiti omogenei del servizio. Da parte nostra abbiamo provveduto con 2 milioni e mezzo di fondi europei a finanziare un master per formare medici rianimatori e specializzati nel trattamento delle urgenze. Ma è importante che il Ministero intervenga stabilendo nuovi numeri per le scuole di specializzazione. Il ministro Grillo ha mostrato apertura verso questo tema, nella consapevolezza che le difficoltà riguardano tutte le regioni d'Italia».I disagi. Da altre parti (come in Campania) il numero insufficiente di anestesisti ha provocato situazioni estremamente gravi, con il rinvio di interventi chirurgici per tumori al seno, al punto che una paziente disperata ha fatto un appello su Facebook. In Sardegna non sono stati denunciati casi di questo tipo ma i disagi non sono mancati, con rinvii frequenti di interventi in elezione, perché l'anestesista di turno viene dirottato sulle emergenze. Strettamente legata a questo è la necessità di rispettare le turnazioni e gli orari di lavoro. La legge parla chiaro: un medico non può lavorare per più di 38 ore settimanali, a tutela della sua salute e dei suoi assistiti. Se prima dell'entrata in vigore, nel 2015, del decreto legge 161, capitava frequentemente che i camici bianchi sforassero gli orari per fare fronte alle esigenze, ora non è più possibile. Se un medico in caso di emergenza supera il limite di ore giornaliere, è obbligato a un tot di ore consecutive di riposo per recuperare la lucidità necessaria. È chiaro che in presenza di carenza di organici - come nel caso degli anestesisti e medici di emergenza-urgenza - il rispetto doveroso delle regole rallenta l'attività delle strutture sanitarie. Con un numero sempre più alto di pazienti che finisce in lista d'attesa.

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