Press review

07 June 2018

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di giovedì 7 giugno 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
BIELORUSSIA
Proseguono fino a sabato le “Giornate della ricerca scientifica bielorussa in Sardegna”. Partecipa una delegazione dell'Accademia delle Scienze della Repubblica Belarus, nell'ambito della cooperazione promossa dalla Regione. Chiusura sabato nella sala del Consiglio Comunale.

 

2 - L’UNIONE SARDA di giovedì 7 giugno 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 21 - Edizione CA)
MIGRAZIONI FEMMINILI
Lunedì alle 20 nella sala degli Specchi della facoltà di Lettere, “Riprendiamoci la Sardegna” ospiterà il giornalista e scrittore Giacomo Mameli che parlerà di “Emigrazione ed immigrazione femminile in Sardegna”. Ingresso libero.

 

3 - L’UNIONE SARDA di giovedì 7 giugno 2018 / Cultura (Pagina 46 - Edizione CA)
Al festival
La X edizione di Leggendo Metropolitano entra oggi nel vivo. Apertura (ore 18, Galleria Giardini pubblici) col dibattito “Sostenibilità e sviluppo turistico per costruire il futuro”. Partecipano Catriona Patterson , direttrice della sostenibilità ambientale del festival di Edimburgo, il giornalista Sergio Rizzo , l'archeologa Maria Antonietta Mongiu e il vicepresidente di Legambiente Edoardo Zanchini . Conduce Paolo Mastino . Alle 19 (Giardini pubblici) l'incontro “A che cosa serve la scienza oggi?”. Ne discutono (con Andrea Possenti) Massimiano Bucchi , professore di Scienza, tecnologia e società all'Università di Trento, ed Eugenio Coccia , rettore della Scuola universitaria superiore Gran Sasso Science Institute all'Aquila.
Alle 19.30 (Teatro Civico di Castello) Adele Diamond , docente di neuroscienze alla British Columbia di Vancouver, spiegherà “Come aiutare i nostri figli ad avere successo”. Presenta la rettrice Maria Del Zompo . Alle 20 (Giardini pubblici) dibattito “Se i confini fossero aperti. Le famiglie contro gli estremismi” con Suad Amiry , Carola Benedetto , Luciana Cilento e Francesco Ragazzi . Conduce Vito Biolchini . Alle 21, Giardini pubblici, Almudena Grandes , scrittrice spagnola nota al grande pubblico per il romanzo “Le età di Lulù”. Alle 21.30 (Giardini pubblici) Francesco Cancellato e Gianfranco Viesti si confronteranno, con la guida di Stefano Usai , sul tema “L'Italia non è un paese per giovani”. (m. a.)

 

4 - L’UNIONE SARDA di giovedì 7 giugno 2018 / Borsa (Pagina 15 - Edizione CA)
Via al cofinanziamento: saranno prodotti anche scudi termici per i razzi Vega
AEROSPAZIO, C'È LA REGIONE
Il progetto di Villaputzu: in programma 35 assunzioni

Poco meno di 800mila euro per aiutare l'Isola a diventare uno dei centri di eccellenza del settore aerospaziale europeo. A tanto ammonterà il cofinanziamento deciso dalla Giunta regionale allo Space propulsion test facility (Sptf), la struttura ipertecnologica che nei prossimi anni prenderà vita a Villaputzu, grazie a un investimento complessivo di 26 milioni di euro e l'assunzione di 35 specialisti fra informatici, chimici e ingegneri, da reperire sul territorio.
IL PROGETTO L'infrastruttura sarà realizzata da Avio, azienda leader nel settore, in partnership con l'Asi (Agenzia spaziale italiana), il Dass (Distretto aerospaziale della Sardegna), la Regione e il Comune di Villaputzu. Il programma potrà contare, oltre che sulla quota regionale, anche su 8 milioni di euro stanziati dal ministero dello Sviluppo economico. Il progetto è stato presentato nel luglio scorso nel centro del Sarrabus alla presenza dei sindaci del territorio, sindacati, imprenditori, consiglieri regionali e cittadini.
ALTA TECNOLOGIA Nell'infrastruttura, oltre a portare avanti ricerca e test di prodotti spaziali, saranno prodotti scudi termici interni ed esterni per la famiglia dei razzi Vega, lanciati in Guyana Francese per portare nello spazio satelliti a uso civile. «A meno di un anno di distanza dalla prima presentazione ufficiale siamo pronti a partire - ha detto l'assessore Paci - il progetto di Avio è stato approvato dal Ministero e la Giunta ha dato subito il via libera al cofinanziamento, garantendo un supporto economico oltre che politico e logistico. Crediamo molto in questo progetto e più in generale nelle possibilità che ha la Sardegna con le sue competenze di guadagnare un ruolo fortemente strategico a livello internazionale, con le inevitabili positive conseguenze in termini di economia e occupazione. In particolare in questo progetto ci sono tre pilastri della politica della Giunta: attrazione di nuove imprese, investimenti nelle zone interne, per farle rivivere attraverso nuove occasioni di lavoro e sviluppo, e aerospazio, un settore in cui abbiamo sempre creduto e che vogliamo continuare a valorizzare».
INSEDIAMENTO INTEGRATO Quello di Villaputzu sarà quindi un insediamento tecnologico integrato unico in Europa e potrà essere ulteriormente valorizzato per garantire uno sviluppo autonomo dei nuovi sistemi di propulsione del vettore spaziale europeo Vega per diversi decenni. A breve la Sardegna potrà quindi vedere la nascita di un nuovo polo industriale che sarà in grado di attirare talenti e competenze su una tecnologia di punta come quella spaziale che in Sardegna è già una solida realtà.
Luca Mascia

 

5 - L’UNIONE SARDA di giovedì 7 giugno 2018 / Cronaca di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
SANITÀ. Al congresso nazionale che si è svolto a Rimini
Cardiologi ospedalieri, riconoscimenti al Brotzu

C'era tanto ospedale Brotzu, al congresso nazionale di Cardiologia dell'Anmco (Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri), nei giorni scorsi a Rimini. L'ospedale cagliaritano era presente con otto relatori invitati a parlare nelle sessioni (sette medici e la caposala), dodici lavori scientifici (uno dei cinque centri italiani scientificamente più attivi) e un lavoro selezionato tra centinaia, del giovane cardiologo del reparto Stefano Mameli, che ha vinto il prestigioso premio Maseri-Florio. Il lavoro presentato da Giulio Binaghi al Congresso europeo sullo scompenso cardiaco a Vienna è arrivato tra i sei finalisti, su più di mille lavori presentati da tutto il mondo.
«Ringrazio», ha scritto il primario di Cardiologia del Brotzu, Maurizio Porcu, «tutti coloro che hanno partecipato attivamente al 49° Congresso nazionale, dimostrando che la Cardiologia del Brotzu è uno dei centri maggiormente impegnati, scientificamente e culturalmente, nel panorama cardiologico italiano. Otto relatori invitati (Cristiana Caredda, Marco Corda, Achille Giardina, Stefano Mameli, Daniele Pasqualucci, Nadia Sanna, Monica Urru e me), sette comunicazioni orali e cinque poster accettati, incluse le tre presentate dalla Cardiologia Pediatrica (complimenti a Roberto Tumbarello e al suo gruppo)».
Porcu si rallegra anche per la comunicazione che ha vinto il premio di ricerca Maseri-Florio, «che sancisce ancora di più il livello dell'impegno scientifico del nostro gruppo. Il numero delle comunicazioni e poster ci vedono tra i cinque centri scientificamente più attivi in campo nazionale».
I giovani cardiologi e gli specializzandi (Emanuele Accalai, Marta Brizzi, Paola Cabras, Daniele Cocco, Paolo Manca, Laura Orrù, Alessandra Cadoni, Stefano Mameli e Assunta Merola) sono stati i veri protagonisti: «A loro i miei complimenti», scrive il primario Porcu, «anche per come hanno presentato e per come si sono impegnati nella discussione, in un non facile contesto nazionale». Porcu ringrazia anche l'Emodinamica (Bruno Loi, Francesco Sanna, Angelica Rossi e Alberto Boi), la Cardiochirurgia (Emiliano Cirio) e Luigi Minerba dell'Università, oltre che il presidente regionale dell'Anmco, Marco Corda.

 

6 - L’UNIONE SARDA di giovedì 7 giugno 2018 / Salute (Pagina 43 - Edizione CA)
CAGLIARI. Esperti e addetti ai lavori a confronto
Robot e intelligenza artificiale
Le nuove sfide della medicina

È in programma domani a Cagliari (THotel di via dei Giudicati, dalle 9) il convegno dal titolo “Robotica e Intelligenza artificiale. Nuove frontiere della medicina”.
L'appuntamento, realizzato per le cure del corso di formazione di Chirurgia robotica nell'ambito della Struttura complessa di Urologia, Trapianto renale e Chirurgia robotica dell'ospedale Brotzu, nasce come occasione di importante approfondimento sulle implicazioni di queste innovazioni che potrebbero cambiare, in modo importante e negli anni a venire, il rapporto fra medici e pazienti.
A confronto un panel di esperti e di addetti ai lavori, figure di primo piano del panorama locale, nazionale e internazionale, con l'obiettivo di offrire una visione allargata sul tema, e dunque con un focus su quanto oggi in essere e in divenire, in tema di robotica e intelligenza artificiale, anzitutto nell'Isola ma anche al di fuori.
Fra gli argomenti in agenda: la robotica nella chirurgia urologica (Mauro Frongia); il robot “Da Vinci” con la filosofia che ne sta alla base e gli sviluppi futuri (intervento a cura di abmedica); l'intelligenza artificiale e la realtà aumentata in medicina (Mario Zucca); l'auto a guida autonoma (intervento a cura di Audi); gli algoritmi (Gianmaria Mancosu e Stefano Ledda); il lavoro nell'era che verrà (Gianfranco Bottazzi); le società scientifiche e i big data (Giuseppe Quintaliani).
L'organizzazione, che vede come presidente il dottor Mauro Frongia, è affidata ad una segreteria scientifica composta dal dottor Antonio Barracca, dal dottor Rossano Cadoni, dall'ingegner Stefano Ledda, dal dottor Stefano Mallocci, dall'ingegner Gianmaria Mancosu.
«Il convegno - spiegano gli organizzatori - serve per introdurre al mondo dell'intelligenza artificiale. Vogliamo mostrarne i vantaggi, le opportunità e prepararci a governare questo cambiamento».
L'iscrizione, gratuita ma obbligatoria, prevede la consegna di un attestato di partecipazione a coloro che seguiranno tutta la sessione dei lavori scientifici.
La Struttura di Urologia, Trapianto renale e Chirurgia robotica dell'ospedale Brotzu è stata primo centro, in Europa, ad aver effettuato, nel 2013, un trapianto di rene con tecnica interamente robotica. Il Brotzu vanta poi il primato del primo doppio trapianto di rene in singolo paziente con tecnica robotica. Un intervento che è valso alla struttura diretta da Mauro Frongia la pubblicazione sulle maggiori riviste scientifiche a livello mondiale. (v. l.)

 

7 - L’UNIONE SARDA di giovedì 7 giugno 2018 / Provincia Ogliastra (Pagina 39 - Edizione CA)
Tortolì
Fumo e cancro, il medico sale in cattedra

Alunni a lezione antifumo. I ragazzi delle classi prime dell'Istituto comprensivo numero 2 di Tortolì e Lotzorai hanno trascorso una mattinata insieme ad Andrea Perra, docente di patologia generale e ricercatore al dipartimento di Scienze biomediche dell'Unità di oncologia e di patologia molecolare dell'università di Cagliari. Il medico li ha messi in guardia sui danni da fumo di sigaretta: «Se tutti smettessero di fumare, il numero dei casi e delle vittime del cancro crollerebbe». È stato questo il messaggio che Perra ha trasmesso ai ragazzi, accompagnati dalle docenti Ester Lecca, Rosa Mulas e Cinzia Pintus. «La sigaretta non danneggia solo i polmoni, ma molti altri organi vitali e crea dipendenza psicologica».
Durante l'incontro il professore ha inoltre distribuito opuscoli con le istruzioni per l'esposizione consapevole al sole, spiegando ai ragazzi che i raggi ultravioletti producono effetti benefici sull'organismo, ma possono creare danni se ci si espone senza adeguata protezione. I ragazzi hanno partecipato all'incontro con grande attenzione. ( ro. se. )

 

8 - L’UNIONE SARDA di giovedì 7 giugno 2018 / Spettacoli e Società (Pagina 45 - Edizione CA)
L'INTERVISTA  A tu per tu con l'algherese Karim Qqru stasera a Cagliari sul palco di Ateneika
The Zen Circus a Cagliari
«Noi? Mai stati di moda»

La musica live di AteneiKa 2018 prosegue. L'appuntamento, questa sera, è con il rock degli Zen Circus. La band toscana è pronta a tornare in Sardegna con il suo ultimo lavoro, “Il fuoco in una stanza”. Un disco che, a vent'anni dall'esordio, ha regalato agli Zen il primo posto nella classifica italiana dei vinili più venduti, il settimo in quella degli album e ha portato le performance del gruppo a un livello superiore: «Le date invernali sono state le più grosse per produzione e le più belle della nostra vita», ci ha raccontato il batterista Karim Qqru, nato ad Alghero e di casa in Sardegna per gran parte dell'anno.
È vero che avete iniziato a lavorare a questo disco già da prima che uscisse “La terza guerra mondiale”?
«Sì, da quando abbiamo il nostro studio di registrazione a Livorno, è cambiato il nostro modo di lavorare e i tempi si sono dilatati, ma in senso buono. Alla fine della registrazione de “La terza guerra mondiale” avevamo anche altri pezzi, che stavano prendendo una direzione diversa sia nei testi, che nella musica e uno di questi era “Il fuoco in una stanza”».
I due progetti si sono influenzati a vicenda?
«Ne “La terza guerra mondiale” c'è una lente sul mondo, che poi nei testi va a ingrandire delle piccole storie e la vita di tutti i giorni, spesso nella sua dimensione privata. Ne “Il fuoco in una stanza” è l'esatto contrario, ci si concentra su tutte le sfumature dei rapporti famigliari, interpersonali e il mondo esterno fa da luogo della tragedia».
Cosa c'è dietro la metafora del fuoco in una stanza?
«In modo molto simbolico vedevamo il fuoco come una rappresentazione di tutto quello che di positivo o negativo può avvenire nel privato, dal dolore per una vita familiare andata a rotoli, fino al concetto di rivoluzione personale e privata di una persona, il tutto fra le quattro mura di una stanza».
Come nella copertina.
«Per noi la cover è sempre fondamentale, ma ancora di più per capire questo disco, il più giocato per simboli e immagini della nostra produzione».
A vent'anni dal primo album, avete raggiunto l'apice del successo di pubblico solo con gli ultimi tre lavori. Come se lo spiega?
«Sicuramente da parte nostra c'è stato quello che chiamiamo l'effetto nomadi. Non siamo mai stati di moda, non è mai stato il nostro anno, ma abbiamo sempre avuto un'etica lavorativa ben precisa, che riguarda il nostro concetto di indipendenza in un momento in cui si usa il temine “indie” per nulla. Negli ultimi due anni i grandi media si sono resi conto che ci sono molti gruppi che vendono tanti dischi e suonano tanto in giro, nonostante la mancanza di promozione e di supporto da parte delle radio. Così si sono svegliati e hanno iniziato a passarli».
Dopo un tour invernale esaltante, ripartite proprio da Cagliari.
«Sì, è bello ricominciare da una città così importante per me, la mia vera casa, una città piena, viva ed europea».
Cinzia Meroni

 

9 - L’UNIONE SARDA di giovedì 7 giugno 2018 / Provincia di Oristano (Pagina 34 - Edizione CA)
ORISTANO. Convegno sulla produzione dello spumante
All'auditorium si parla di bollicine

L'auditorium di San Domenico ospita oggi un convegno sullo spumante di qualità. Alle 9.30 si confronteranno enologi, esperti e studiosi del fenomeno bollicine made in Italy. L'Italia è al secondo posto nel settore dopo la Francia. Si parlerà di “Bollicine del nuovo millennio, dalla vigna al bicchiere”.
L'evento, organizzato dal Consorzio Uno, sede dei corsi universitari di Oristano, dall'Università di Sassari, dall'associazione regionale Assoenologi regionale si preannuncia come un importante simposio per la valorizzazione della spumantistica in Sardegna. Si parlerà di quantità, qualità e delle varietà territoriali che rappresentano l'identikit dello spumante made in Italy. Sono previsti gli interventi di Giovanni Battista Montini di Oenofrance Italia, società internazionale di consulenza enologica, Paolo Sivilotti dell'università di Udine. Dominique Lebouef della Station Oenotechnique de Champagne e Daniele Pizzinato, ricerca e sviluppo di Oenofrance Italia. ( e. s. )

 

La Nuova Sardegna

 

10 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 7 giugno 2018 / Economia - Pagina 14
INDUSTRIA AEROSPAZIALE
Investimento di 26 milioni: parteciperà anche la Regione con 790mila euro
GLI SCUDI TERMICI PER RAZZI SARANNO MADE IN SARRABUS
Previste 35 assunzioni nel territorio tra informatici, chimici e ingegneri

di Antonello Palmas
CAGLIARI Non si ferma il volo della Sardegna nello spazio. Dopo aver conquistato un ruolo fondamentale nella gestione delle missioni interplanetarie con l'inaugurazione del radiotelescopio di San Basilio, l'isola diventa base per la ricerca e i test di prodotti per voli spaziali e per la produzione di scudi termici innovativi per il razzo europeo Vega, il vettore che porta in orbita satelliti a uso civile, indispensabili per esempio nel controllo della terra e delle variazioni climatiche. La base sarà nel Comune di Villaputzu, nel Sarrabus. Nel vicino Salto di Quirra già sono avvenuti test sui propulsori.Qui sorgerà lo Space propulsion test facility (Sptf), infrastruttura tecnologica unica in Italia e in Europa, che la giunta regionale ha deciso di cofinanziare. Il risultato saranno 35 assunzioni interamente sul territorio fra informatici, chimici, ingegneri oltre a tutto l'indotto, un'operazione che permetterà alla Sardegna di diventare strategica nella filiera dello spazio a livello mondiale e che potrebbe portare a ulteriori sviluppi nel settore: anche i sistemi di propulsione del lanciatore Vega potrebbero essere sviluppati a Villaputzu per diversi decenni. Un vero e proprio nuovo polo industriale in Sardegna, che potrà attirare talenti e competenze su una tecnologia di punta come quella spaziale che in Sardegna è già una solida realtà.Il Vega, che prende il nome dall'omonima stella della costellazione Lyra, è un vettore da 30 metri a corpo unico, senza booster laterali, con tre stadi a propellente solido e uno a propellente liquido. La fase del lancio che avviene nella Guyana Francese sottopone a temperature altissime la struttura del razzo, che deve essere necessariamente protetto da scudi termici interni ed esterni. E quelli di nuova generazione saranno prodotti in carbon carbon (lo stesso tipo di materiale utilizzato per i freni delle auto di Formula 1).Il costo totale del progetto è di 26 milioni. Come stabilito dal Ministero dello sviluppo economico, il finanziamento pubblico è pari a poco più di 8,7 milioni di euro: la Regione, su proposta dell'assessore della programmazione Raffaele Paci, parteciperà con 790mila euro, ovvero il 3% dell'investimento complessivo, il Mise con quasi 8milioni. Con il via libera dell'esecutivo regionale, il progetto può dunque entrare nella fase operativa: per dare attuazione a tutti gli interventi sarà ora sottoscritto uno specifico accordo di attuazione fra Regione, Mise e Avio, azienda leader nel settore che realizzerà lo scudo, in partnership con Agenzia spaziale italiana, Distretto aerospaziale della Sardegna, Regione e Comune di Villaputzu. «A meno di un anno di distanza dalla prima presentazione ufficiale siamo pronti a partire - dice l'assessore Paci - Crediamo molto in questo progetto e più in generale nelle possibilità che ha la Sardegna con le sue competenze di guadagnare un ruolo fortemente strategico a livello internazionale, con le inevitabili positive conseguenze in termini di economia e occupazione. Gli obiettivi sono attrazione di nuove imprese; investimenti nelle zone interne, per farle rivivere attraverso nuove occasioni di lavoro e sviluppo; e aerospazio, un settore in cui abbiamo sempre creduto». Con l'innovazione e l'alta tecnologia l'isola prova a superare il gap geografico trasformandolo in una risorsa: «Le caratteristiche della nostra isola - conclude Paci - , le competenze digitali che possiamo garantire e il supporto della nostra giunta sono ideali per ospitare importanti progetti internazionali».

 


11 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 7 giugno 2018 / Sassari - Pagina 17
Il manager dell'Aou rifiuta la nomina a direttore di una struttura piemontese
D'Urso: «Torino? Grazie, resto qui»

SASSARI «Ho deciso di restare in Sardegna e proseguire con l'incarico affidatomi nel 2016 di dirigere l'Aou di Sassari. È vero, non sono sardo, ma da quando sono in Sardegna mi sento cittadino di questa regione e, ancora di più, di Sassari. Voglio proseguire nell'azione di rilancio dell'Azienda ospedaliera universitaria nell'importante ruolo di nodo ospedaliero di riferimento del Nord Sardegna». Così il direttore generale dell'Aou, Antonio D'Urso, che ieri mattina ha comunicato all'assessore della Sanità della Regione Piemonte di non accettare l'incarico a direttore generale dell'Aou San Luigi di Orbassano di Torino.«Ho incontrato il rappresentante della giunta di Sergio Chiamparino - ha proseguito D'Urso - e ho avuto modo di chiarire le mie intenzioni. Li ho ringraziati per la scelta, per me motivo di orgoglio e fatta anche in funzione dell'esperienza maturata proprio qui nell'Aou di Sassari. E proprio quest'ultimo aspetto mi ha spinto a restare in Sardegna. Ci sono ancora tanti progetti da portare avanti, soprattutto in questo momento in cui l'azienda sta avviandosi lungo un percorso di rilancio».«Mi hanno rafforzato nella decisione le numerose attestazioni di solidarietà che in questi giorni mi sono state manifestate da molti professionisti dell'Azienda, dal rettore Massimo Carpinelli, dal presidente Francesco Pigliaru, dall'assessore Luigi Arru, dal sindaco Nicola Sanna, e da tanti altri. Li ringrazio tutti. Resterò a Sassari e in Sardegna, per il profondo attaccamento a quest'isola e alle persone, donne e uomini, che ho conosciuto in questi quasi due anni di incarico».

 

12 - LA NUOVA SARDEGNA di giovedì 7 giugno 2018 / Lettere e commenti - Pagina 34
L’INTERVENTO
LA CRESCITA DELL'ITALIA DEVE RIPARTIRE DAL SUD
di Salvatore Mura, Università di Sassari

Per capire dove nasce la crisi che attraversa l'Italia basterebbe frequentare i pensionati che vivono con meno di 1.000 euro al mese e devono mantenere i figli disoccupati, i giovani con una laurea che disperati passano dal tirocinio allo stage, i ricercatori che lottano contro il precariato, i piccoli imprenditori che sono oberati dalle tasse, i giovani giornalisti che scrivono gli articoli per pochi euro, i muratori travolti dalla crisi dell'edilizia, gli operai stagionali senza alcuna tutela, i sindaci dei piccoli Comuni che si sentono abbandonati dallo Stato. Qui nasce la crisi politico-istituzionale, perché è anzitutto una conseguenza derivata della crisi sociale alla quale gli ultimi governi non hanno dato una risposta adeguata alla gravità del fenomeno.Cambiare politica economica, attuare riforme che ridistribuiscano la ricchezza e riducano le disuguaglianze e, al contempo, investire nell'istruzione è il modo migliore per difendere le istituzioni e impedire che personaggi sprovveduti e arroganti conquistino la scena. La politica di austerità avrà forse avuto qualche effetto positivo sulla tenuta dei conti pubblici e sulla finanza, ma si è rivelato uno strumento capace, come pochi altri, di alimentare populismo e antipolitica. E quindi, indirettamente, di indebolire le istituzioni. Se questo è il punto di arrivo, come giudicare le scelte degli ultimi anni? L'esito delle elezioni del 4 marzo è stato un segnale piuttosto chiaro, che richiede una risposta ai problemi concreti e alle attese della "povera gente", ma gli sconfitti l'hanno compreso? Ora la difesa del capo dello Stato dalle campagne diffamatorie è sacrosanta, ma è altrettanto necessario impegnarsi per l'attuazione dei principi fondamentali della nostra Costituzione. Principi che impongono coraggiose scelte di giustizia sociale, fondate anzitutto sul lavoro (non quello precario e senza alcuna tutela). Se la "buona politica" rifiuta questa sfida, prima o poi l'accetteranno le forze populiste (e in qualche modo l'hanno già fatta propria con il reddito di cittadinanza) senza porsi alcuno scrupolo per i conti pubblici. L'Europa deve comprendere che su questo terreno in Italia si gioca una partita ben più importante di qualche decimale di punto del rapporto fra deficit e Pil. Il comportamento di certi settori della stampa e dei vertici tedeschi rischia di distruggere rapidamente i progressi fatti con l'integrazione europea. In un contributo molto interessante, Pierluigi Ciocca (già vicedirettore della Banca d'Italia e autorevole economista) indica le misure che potrebbero far crescere l'economia italiana. Tra queste ritiene importante soprattutto l'aumento degli investimenti pubblici: «Gli investimenti fissi lordi della PA - scrive - sono crollati da 54 miliardi nel 2009 a poco più di 30 nel 2017. Non bastano neppure all'ammortamento, a mantenere l'esistente. Investimenti pubblici scelti secondo priorità ed efficacemente attuati avrebbero effetti moltiplicativi sulla domanda globale almeno doppi di quelli generati da maggiori spese correnti della PA (acquisti di beni e servizi), trasferimenti a famiglie (quali il bonus da 80 euro) e sgravi a imprese (quali quelli per una sussidiata, improduttiva occupazione)».Occorre, inoltre, secondo Ciocca, una nuova «strategia per il Sud», che andrebbe «reimpostata come problema di crescita dell'intera Italia». In diverse parti del Mezzogiorno il tasso di disoccupazione è inaccettabile. Aggiunge, infine, che «in Europa il problema non è l'euro. Uscire dall'euro non converrebbe a nessun paese dell'eurozona. Il problema economico europeo è problema di governo intelligente. L'investimento pubblico è, anche a livello europeo, la chiave di volta». L'impostazione keynesiana, «che in Europa interessi geopolitici e l'ortodossia - tedesca, ma non solo - hanno sinora respinto, deve affermarsi. Il rischio, altrimenti, è che con la prosperità dell'Europa naufraghi lo stesso progetto di un'Unione politica tra pari».

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