Press review

06 May 2018

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di domenica 6 maggio 2018 / Provincia di Oristano (Pagina 40 - Edizione CA)
PORTO INDUSTRIALE. Ieri i laboratori del progetto Lab Boat per i ragazzi
“Navigare con la scienza”, studenti in barca a vela

Il progetto Lab Boat “Navigare con la scienza” ha toccato Oristano nella penultima tappa isolana. La barca a vela Adriatica, utilizzata nella trasmissione “Velisti per caso” è stata ospite ieri del Consorzio industriale. Lo scalo oristanese è stato per una mattina teatro di laboratori di ricerche e seminari con la partecipazione di oltre 100 studenti degli istituti “Mossa” e “Othoca”.
I LABORATORI Il battello-laboratorio, grazie al progetto promosso dal Crs4 e finanziato dalla Fondazione Sardegna, ha ospitato studenti e ricercatori che si sono cimentati in alcune lezioni. Andrea Mameli, responsabile del progetto del Crs4, ha spiegato come i laboratori e i seminari hanno puntato l'attenzione sui temi come «le energie del futuro, le biotecnologie, il trattamento dei sedimenti contaminati e la rimozione degli idrocarburi in mare». Preziosa, tra le altre, è stata la collaborazione del Consorzio industriale, del Consorzio 1, delle università di Cagliari e Sassari del Cnr, dell'Imc e dell'Amp del Sinis.
I COMMENTI «I ragazzi hanno partecipato con grande interesse - ha spiegato Alessandra Carucci, docente di ingegneria ambientale dell'università di Cagliari - documentandosi sui problemi legati all'inquinamento di alcuni siti come Arborea e lo stagno di Cabras». «Abbiamo sentito il parere dei ricercatori - ha spiegato Nicola Miscali del “Mossa” - che sono impegnati a trovare soluzioni per combattere l'inquinamento marino». «Il Crs4 ci ha coinvolto in questo importante progetto - ha spiegato Carlo Aymerich del Consorzio 1 - abbiamo realizzato un laboratorio sul latte ad alta digeribilità, con gli studenti del corso di biotecnologie. Il risultato è stato positivo soprattutto per gli studenti delle scuole superiori».
CONSORZIO INDUSTRIALE Il progetto è stato accolto con soddisfazione dal Consorzio industriale che ha voluto ospitare i laboratori e i seminari: «Tra le finalità dell'ente c'è anche quella di favorire e sviluppare la ricerca - hanno spiegato Massimiliano Daga e Marcello Siddu, presidente e direttore del Consorzio industriale - Gli studenti possono arricchire il loro corso di studi con le realtà produttive ed i sistemi di ricerca non solo locali».
Elia Sanna

 

2 - L’UNIONE SARDA di domenica 6 maggio 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 26 - Edizione CA)
Da giovedì musica e incontri con scrittori e giornalisti
Radio universitarie: Salmo inaugura il festival

Sarà affidato a Salmo il compito di tenere a battesimo la dodicesima edizione del Fru - Festival delle radio universitarie italiane, in scena a Cagliari dal 10 al 12 maggio. Nella mattinata di giovedì a inaugurare la manifestazione che radunerà nel capoluogo più di trentatré radio universitarie italiane, sarà l'artista di Olbia, al secolo Maurizio Pisciottu, pionieristico rapper sardo tra i più influenti nella scena musicale italiana.
Dopo i saluti istituzionali (previsti alle 11.30) Salmo salirà in cattedra alle 12 con una conferenza in cui sarà affiancato dai videomaker Niccolò Celaia e Antonio Usbergo di YouNuts nell'aula Magna della facoltà di Ingegneria e architettura. Abbandonate le aule universitarie, qualche ora più tardi Salmo si esibirà dal vivo, alle 21.30 (evento esclusivo per gli studenti) al Lazzaretto. La serata vedrà alternarsi in consolle, prima e dopo il live, i dj Gryngo, Antonio Benoni, Francesco Tedde, Nicola Serra, Andrea Laddo e Damianito, vincitore del Red Bull 3Styles World Championship nel 2018. L'evento è gratuito e sarà possibile partecipare con badge UniCa e/o previa registrazione al Fru18 (informazioni su www.fru18.it).
Non soltanto musica nella 12ª edizione del festival: il Fru e vedrà alternarsi nei quartieri Marina, Castello e Villanova di Cagliari autori, scrittori, giornalisti, dj e personaggi radiofonici e della comunicazione di rilievo nel panorama nazionale. Tra gli ospiti della dodicesima edizione il dj e produttore Dusty Kid, i Vitiello e Michele Wad Caporosso da Radio Deejay, Claudio Gentile da RadioRai, Elisabetta Sacchi da M2o, Giorgio D'Ecclesia da Radio Globo e i giornalisti cagliaritani Francesco Abate, Vito Biolchini e Anna Piras.

 

3 - L’UNIONE SARDA di domenica 6 maggio 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 26 - Edizione CA)
SEMINARIO ALL'UNIVERSITÀ
Il Dipartimento di Scienze sociali e delle istituzioni dell'Università ospita l'antropologo Leonardo Piasere (Università di Verona) per una giornata di studi sui rom in Europa. La mattina, dalle 10, terrà una lezione su “La costruzione culturale del corpo “zingaro”. Il razzismo scientifico e i rom (1780-1930)”. Alle 15, Piasere farà da discussant alla relazione di Massimo Aresu (Università di Leeds) su “Zingari e gitani tra Medioevo ed età moderna. Una prospettiva mediterranea”. Il seminario si tiene venerdì nell'aula anfiteatro (via Sant'Ignazio 17).

 

4 - L’UNIONE SARDA di domenica 6 maggio 2018 / Cronaca di Cagliari (Pagina 24 - Edizione CA)
CITTADELLA DI MONSERRATO. Gli studenti sardi parteciperanno ora alla finale nazionale
Giochi della Chimica, ecco i tre campioni regionali

Rappresenteranno la Sardegna alle finali nazionali dei Giochi della Chimica in programma a Roma dal 16 al 18 con la speranza di entrare a far parte della nazionale italiana che parteciperà, a luglio, alla cinquantesima Olimpiade internazionale della chimica a Praga e a Bratislava. I tre studenti sardi (Diego Evaristo dell'istituto tecnico Asproni-Fermi di Iglesias, Alessandro Ledda del liceo scientifico Fermi di Alghero e Salvatore Piu dell'istituto Angioy), vincitori della fase regionale nelle rispettive categorie, sono stati premiati (insieme ai ragazzi arrivati al secondo e terzo posto) ieri alla Cittadella universitaria di Monserrato. La manifestazione, organizzata dalla Società chimica italiana, su incarico del Ministero della Pubblica istruzione, entra dunque nella fase calda. «La conoscenza vi rende liberi di scegliere», ha detto agli studenti la rettrice dell'Università, Maria Del Zompo. «Per questo è fondamentale la passione trasmessa dalle famiglie e dagli insegnanti: all'Università formiamo cittadini consapevoli». «Attenti alle bufale sulla chimica», ha avvertito Valentina Onnis, responsabile regionale della manifestazione. «In rete è facile trovare notizie errate sulle molecole. Iniziative come questa della Società Chimica Italiana servono per diffondere la giusta cultura chimica». Ai Giochi hanno partecipato 250 studenti di 18 scuole sarde suddivisi nelle tre categorie di concorso: la classe “A” riservata agli studenti dei bienni di ogni tipo di scuola, la “B” per i ragazzi dei successivi trienni e la “C” per gli studenti dei trienni a indirizzo chimico degli Istituti tecnici e professionali.

 

5 - L’UNIONE SARDA di domenica 6 maggio 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 26 - Edizione CA)
Libri antichi
La Biblioteca universitaria presenta il progetto “Incunaboli a Cagliari”
Incontro martedì alle 18 in via Università 32

 

6 - L’UNIONE SARDA di domenica 6 maggio 2018 / Commenti (Pagina 18 - Edizione CA)
LA LINGUA SARDA NELLE SCUOLE 
Ecco come promuoverla

Ancora una volta intervengo nel dibattito sulla lingua sarda che sta suscitando molto interesse. Innanzitutto mi sento in dovere di ringraziare i lettori che mi sollecitano sulla travagliata questione dell'uso della nostra lingua ed insieme il giornalista Massimo Crivelli e L'Unione Sarda che mi ospitano cortesemente in questa rubrica. Mi è stato ripetutamente chiesto come si può incoraggiare e favorire l'entrata dei vari dialetti e suddialetti della lingua sarda nella scuola dell'obbligo dell'Isola. A mio giudizio l'entrata deve avvenire in maniera strumentale o veicolare. Si invitano i ragazzi a fare ricerche sulla loro città o sul loro paese intorno ai rioni, alle vie, alle piazze, intorno alle feste religiose e pure profane, alle usanze, alle tradizioni e leggende, ai canti popolari. Dopo li si invita ad esporre le loro ricerche parlando ed eventualmente anche scrivendo il loro dialetto locale. Assicuro in base alla mia esperienza che i ragazzi accetteranno molto volentieri questa iniziativa didattica e la prenderanno anche come un divertimento. Per fare questa ricerche sul loro paese i ragazzi di certo si rivolgeranno ai loro genitori e ai loro nonni, i quali accetteranno volentieri anche'essi la iniziativa didattica. Invece quel mostriciattolo della “limba comuna sarda” otteneva pure l'effetto grandemente negativo di estraniare del tutto dalla operazione della salvaguardia e del recupero della lingua sarda l'intera generazione degli adulti e dei vecchi. Ciò sia detto, ovviamente, non per mero spirito polemico ma per ristabilire una verità oggettiva.
Massimo Pittau, Storico, glottologo,
professore emerito all'Università di Sassari

 

7 - L’UNIONE SARDA di domenica 6 maggio 2018 / Provincia di Oristano (Pagina 42 - Edizione CA)
MARMILLA
Ecco Manu Invisible

Manu Invisible, lo street artist sardo, è pronto per arrivare in Marmilla. Il suo compito sensibilizzare i cittadini di Gonnosnò e Villa Verde al rispetto e alla conoscenza delle risorse e dei tesori naturali del territorio con due opere. Iniziativa che si inserisce nel progetto "Siguros pro natura", finanziato con 100 mila euro a testa alle due amministrazioni da Mediafriends Onlus col sostegno dell'Università di Sassari e dell'Osvic. Ora il via alla campagna di sensibilizzazione. Manu Invisibile domani e martedì realizzerà la sua opera a Gonnosnò; mercoledì e giovedì a Villa Verde. ( an.pin.)

La Nuova Sardegna

 

8 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 6 maggio 2018 / Sardegna - Pagina 11
Esperti a confronto a Cagliari. Il pm Cocco: tangenti mascherate con posti di lavoro
Corruzione, male difficile da sradicare

di Stefano Ambu
CAGLIARI Da Aristotele, nominato da una docente di filosofia, a Giovanni Lindo Ferretti, ex leader del gruppo punk Cccp, citato dal preside della facoltà teologica della Sardegna Francesco Maceri. I contributi di filosofi e cantanti per cercare di capire che cosa è la corruzione sotto diversi punti di vista: culturale e religioso. Un tema trattato anche da prospettive più "pratiche", quelle della Procura e della Guardia di finanza. Sono stati gli argomenti sviscerati nel corso di un convegno organizzato dall'Universitá di Cagliari dal titolo "Corruzione, antitesi della coscienza civile". Dall'alto al basso. Dal "De generatione et corruptione" di Aristotele, introdotto dalla docente di Storia della filosofia Francesca Crasta. Ai termini che più volgarmente inquadrano il reato: bustarelle, tangenti, mazzette. Marco Cocco, sostituto procuratore della Repubblica del tribunale di Cagliari, ha aperto il suo intervento con una domanda: «Perché i casi di corruzione approdano raramente in tribunale?- ha detto- Il contrasto alla corruzione è essenziale: lo dicono regioni etiche ed economiche. Con l'accordo corruttivo, i protagonisti stringono un patto di acciaio. La gestione illegale del bene pubblico ha carattere di sistema: interi apparati vengono coinvolti. È un sistema che ha delle regole che vengono rispettate con la consegna del silenzio: riguarda i protagonisti ma anche le vittime, ad esempio l'imprenditore, scoraggiato alla denuncia per la paura di essere magari tagliato fuori da futuri appalti». La tangente? «Inafferrabile - ha detto Cocco- la mazzetta ora non viene consegnata a mano, le strade sono difficilmente reperibili, mascherate anche da incarichi di consulenza. Altre utilità che sostituiscono la vecchia mazzetta? Favori sessuali o posti di lavoro». Il possibile rimedio? «Favorire la dissociazione- ha detto- e tutelare il denunciante dalle possibile ritorsioni. E promuovere le indagini sui reati spia». Anche Guardia di Finanza e Corte dei conti hanno esaminato il tema sottolineando i risvolti economico-sociali. «La corruzione- ha detto Bruno Bartoloni, comandante regionale delle Fiamme gialle- non è un profilo esclusivo della pubblica amministrazione o della politica, ma della società». Un approccio non lontano da quello indicato dal rettore Maria Del Zompo: «Ognuno di noi nasce in un certo modo, che ci condiziona. Ma quello che accade intorno a noi fin dalla nascita può modificare la reazione dei nostri geni: l'ambiente può condizionale il nostro comportamento».

 

9 - LA NUOVA SARDEGNA di domenica 6 maggio 2018 / Cultura e spettacoli - Pagina 44
È stato lo stesso strumento utilizzato nel Sinis per la città sepolta dei Giganti di Mont'e Prama
Così l'associazione "Oristano nascosta" ha ricostruito il tracciato di un'intricata rete di cunicoli
Con il georadar ritornano alla luce gli antichi sotterranei degli Arborea

di Enrico Carta
ORISTANO Il tesoro della Oristano dei giudici di Arborea non è in superficie. Non è fatto di oro e gioielli, ma è ugualmente nascosto. È uno scrigno ricoperto oggi da strisce d'asfalto che seppelliscono quel sottosuolo non più impenetrabile e inesplorato. È lì giù, a pochi metri di profondità, che qualcosa di ancora misterioso sta venendo alla luce anche grazie all'utilizzo del georadar del professor Gaetano Ranieri che ha messo a disposizione la stessa tecnologia utilizzata per esplorare il sottosuolo di Mont 'e Prama a Cabras facilitando gli scavi e il recupero dei meravigliosi reperti. È lì giù che si trova la "Oristano nascosta", nome che l'associazione di cui fanno parte Marco Piras, Antonello Manca, Maurizio Casu e don Gianni Pippia ha scelto di darsi. È la Oristano nascosta che riemerge da quando è iniziata l'esplorazione della città più segreta di Ugone, Mariano ed Eleonora d'Arborea.Pochi metri sotto i nostri piedi si può fare un viaggio al centro della terra dei giudici. Lì a regnare è un intreccio di cunicoli - oggi in buona parte murati e non più collegati tra loro, ma il reticolato è facilmente ricostruibili con le nuove tecnologie. In epoca medievale, quei cunicoli erano uniti. Oggi sono la porta d'accesso a una serie di interrogativi e ipotesi più o meno suggestive che ancora devono essere portate all'attenzione degli storici. Cos'era e a cosa serviva quel reticolato fatto di lunghi corridoi, di stanze più ampie in cui sostare, di cisterne dove ancora oggi l'acqua si raccoglie? Ammazzando i sogni, si potrebbe pensare a una serie di spazi nati per far defluire le acque che altrimenti avrebbero ripetutamente sommerso la città. Insomma, un'opera di ingegneria che doveva consentire a Oristano di non morire annegata in un periodo in cui stagni e paludi erano assai più estesi di oggi e arrivavano sino alla cinta muraria della città sotto la cui bandiera si portò avanti il sogno unitario della Sardegna.Ma si può volare molto più in alto perché tanti indizi lasciano intuire che quel labirinto di strade fosse qualcosa di più di una semplice opera idraulica. Le dimensioni, i punti di collegamento tra una parte e l'altra, possono far pensare che quello fosse un sistema di protezione per la città e, in particolare, per i suoi signori. Lo snodo centrale è la reggia degli Arborea, trasformata in carcere nei secoli successivi. In quella che oggi è piazza Manno risiedevano i giudici con la corte ed è da lì che si dipanano le strade sotterranee che hanno un'altezza di quattro metri e dove potevano anche passare due persone a cavallo affiancate.Quello è un periodo di guerre, di lotte per la conquista del potere in Sardegna e un sistema di protezione sotterraneo non sarebbe certo un unicum. Oristano avrebbe riproposto, pur con tutte le difficoltà legate alla presenza dell'acqua e delle zone paludose, qualcosa che già altrove in Europa funzionava. Non è un caso che la strada sotterranea consentiva il collegamento dalla reggia con la Cattedrale e la piazza d'armi degli Arborea che, dopo essere stata sede del Distretto militare, è oggi in fase di recupero. Sempre da piazza Manno, per altre direttrici, si arrivava poi alla chiesa di Santa Chiara, luogo di preghiera dei signori della città e ancora verso piazza Mariano, quindi già fuori dalla città medievale. Oppure verso l'attuale piazza Roma dove in quei secoli la torre di Mariano era la via di uscita dalla cinta muraria.È proprio in quest'ultimo luogo che si svolse un episodio ancora non chiarito del tutto dagli storici per come si svolsero gli eventi. È il 1368 e Oristano è sotto assedio, le truppe aragonesi non danno tregua e si pensa che ormai non ci sia più modo di resistere. Invece accade qualcosa che ribalta le sorti della battaglia di Sant'Anna. L'esercito aragonese viene colto di sorpresa alle spalle dalle truppe degli Arborea di Ugone III e Mariano IV, incredibilmente materializzatesi sul campo. Sfruttando questo vantaggio l'esercito dei giudici vince la battaglia, spezza l'assedio su Oristano e uccide il comandante Martinez de Luna a capo degli aragonesi. Da dove arrivavano le truppe liberatrici? Forse avevano attraversato proprio quei tunnel sotterranei che consentirono loro di sbucare in aperta campagna e organizzare la controffensiva.

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