Press review

05 May 2018

L'Unione Sarda

1 - L’UNIONE SARDA di sabato 5 maggio 2018 / Spettacoli e Società (Pagina 45 - Edizione CA)
SALMO SALE IN CATTEDRA
Trentatré radio italiane all'Università di Ingegneria di Cagliari giovedì a mezzogiorno. In cattedra salirà Salmo.

 

2 - L’UNIONE SARDA di sabato 5 maggio 2018 / Quartu Sant'Elena (Pagina 24 - Edizione CA)
Dopo le proteste, da settembre i collegamenti proseguiranno oltre le 18
CTM, PIÙ BUS PER LA CITTADELLA UNIVERSITARIA

Possono tirare un sospiro di sollievo gli studenti quartesi che ogni giorno devono prendere l'autobus per raggiungere la cittadella universitaria di Monserrato. Da settembre, con l'inizio del nuovo anno accademico, potranno tornare tranquillamente a casa con un solo bus anche se le lezioni finiscono dopo le 18.
Il Ctm ha deciso di prolungare l'orario delle corse. Lo ha annunciato il presidente del Ctm Roberto Murru nel corso di un incontro con gli studenti che da tempo sollecitavano le modifiche. «Per agevolare le richieste degli universitari ma anche di tutti gli altri passeggeri della linea QSA che unisce la cittadella a piazza IV Novembre», ha detto Murru, «pianificheremo una estensione del servizio dopo le 18 a partire dal prossimo servizio invernale, che sarà attivo da settembre».
La necessità di estendere gli orari era stata anche oggetto di un'interrogazione della consigliera del Pd Maria Teresa Cossu che si era fatta portavoce delle esigenze dei tanti pendolari.
Intanto con l'arrivo dell'estate dovrebbero essere riattivate anche le linee notturne che collegano Quartu a Cagliari. I disagi sono però continuati per tutto il periodo invernale, soprattutto per i ragazzi che si recano nei locali notturni di Cagliari ma anche degli altri centri dell'hinterland e che non hanno poi la possibilità di tornare a casa con un mezzo pubblico. Il bus che spegne i motori più tardi è il 30: l'ultima corsa è alle 22,58. «Le richieste di prolungamenti o di estensioni di servizio che pervengono in azienda sono molteplici ma il servizio Ctm», prosegue Murru, «è stabilito dal contratto di servizio con la Regione che eroga circa 12 milioni e mezzo di chilometri per tutti gli otto Comuni serviti e non trascuriamo certamente il servizio da e per la città di Quartu».
Giorgia Daga

 

3 - L’UNIONE SARDA di sabato 5 maggio 2018 / Cronaca Regionale (Pagina 11 - Edizione CA)
I GIUDIZI SULL'ISOLA. L'assessore Paci: sfruttare la predisposizione dei turisti verso i sardi
«BELLA, PULITA, COSTOSA E LONTANA»

L'Eurispes: ecco come gli italiani percepiscono la Sardegna La Sardegna ha un'identità, una diversità evidente rispetto ad altre aree che la globalizzazione non è riuscita a cancellare nel processo inevitabile di omogeneizzazione. «È un aspetto su cui occorre lavorare perché diventi la vera forza di quest'isola, perché i visitatori sono predisposti ad accettare la sua autenticità e i suoi valori». Il professor Alberto Mattiacci, direttore scientifico di Eurispes, è molto chiaro nell'introdurre i risultati della ricerca “A kentannos. Indagine sull'immagine percepita della Sardegna”, presentata ieri al Caesar's Hotel di Cagliari.
SORPRESA Risultati che, solo in parte, sorprendono Gian Maria Fara, fondatore dell'Istituto e sardo doc: «Non si fa abbastanza per far conoscere le nostre potenzialità, trasformandole così in energia positiva. La nostra identità deve essere il nostro punto di forza, noi sardi non siamo omologati». È ciò che è emerso attraverso i questionari (1.125) compilati da un campione rappresentativo della popolazione italiana, suddiviso per sesso e fasce d'età (Millennials, 18-34 anni, Generazione Z, 35-54, Over 55).
IL PIL Lo spunto per lo studio è partito da un'analisi sulla situazione economica dell'Isola che denota una forte debolezza strutturale, tanto che il Pil sardo è al 14° posto nella classifica delle regioni italiane. Un aspetto messo in rilievo nelle risposte degli intervistati. Un esempio? I punti di debolezza sono gli stessi per tutte le generazioni: costo della vita, collegamenti, anche per gli spostamenti interni, il livello dell'industria e quello dell'innovazione tecnologica. Tutti concordi, con differenze percentuali minime, nel notare queste lacune.
PIÙ E MENO Lo stesso si può affermare per i punti di forza della Sardegna. Unanime il giudizio sulla bellezza e straordinarietà dell'ambiente, del mare e delle spiagge - quasi la totalità degli intervistati -, la particolarità dell'entroterra, le attrattive delle città e, soprattutto, la disponibilità all'accoglienza dei residenti. «Su questa predisposizione all'ospitalità - sottolinea Giacomo Del Chiappa, docente di Marketing all'Università di Sassari - si concentra l'autenticità e i valori culturali dei sardi. Che bisognerebbe cercare di potenziare, trattandosi di un valore aggiunto importante, riconoscibile».
PERCEZIONE Tuttavia, l'immagine evocata dall'Isola negli italiani rimane comunque distante dalla realtà. C'è chi non è mai stato in Sardegna (il 57% dei Millennials, il 47% della Generazione Z e il 56 degli Over 55) e chi c'è stato almeno una volta (il 45%) o più volte (il 73%). Con le dovute differenze, sia chiaro. I più giovani conoscono in particolare la costa settentrionale e poco altro, mentre gli altri intervistati ha visitato diverse zone e ha una visione più completa della regione, aree dell'interno comprese.
DEFINIZIONI Gli aggettivi più usati in positivo per definire la Sardegna: bellissima, indimenticabile, profumata, rilassante, incontaminata e accogliente. E le accezioni negative: costosa, lontana, caotica, carente, fredda e chiusa. Contrasti non solo apparenti, dovuti evidentemente alla diversa età del campione. Interessante osservare che, considerando l'attrattiva mare, gli intervistati mettano Alghero al primo posto tra le località di riferimento, seguita da Cagliari e Porto Cervo, con il nord est dell'Isola a farla comunque da padrone (La Maddalena, Santa Teresa le più gettonate).
ENOGASTRONOMIA L'agroalimentare sardo risulta molto apprezzato (formaggi, pane carasau, dolci tipici e poi vino, mirto e birra) al punto che i turisti, prima di rientrare nella Penisola, acquistano diversi prodotti sapendo di non trovarli nella città di residenza. Questo genere di spesa “last minute” è una voce rilevante nell'export isolano, in ogni caso insufficiente nel complesso.
LA REGIONE «Nel lavoro di Eurispes - ha concluso l'assessore regionale della Programmazione Raffaele Paci - si ribadisce che esistono tutte le caratteristiche perché si possa creare sviluppo. L'ambiente e l'innovazione tecnologica devono far diventare l'Isola punto di riferimento. Noi vogliamo puntare sul turismo esperienziale, sulla cultura, le tradizioni e la storia. Basta con l'eccessiva concentrazione spazio-temporale delle vacanze».
Vito Fiori

 

4 - L’UNIONE SARDA di sabato 5 maggio 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 22 - Edizione CA)
AEROSPAZIO
Martedì e mercoledì sarà inaugurato il Sardinian Deep Space Antenna. Iniziative a Cagliari (e a San Basilio) per il progetto di ricerca scientifica nell'aerospazio, che coinvolge l'Università. Delegazioni di Nasa, Agenzia spaziale italiana, Agenzia spaziale europea, Istituto nazionale di astrofisica.

 

5 - L’UNIONE SARDA di sabato 5 maggio 2018 / Provincia di Oristano (Pagina 36 - Edizione CA)
SENEGHE
Premio Montiferru: da oggi in gara 138 oli

Weekend all'insegna del Premio nazionale Montiferru dell'olio extravergine che compie 25 anni. Domani i nomi dei vincitori tra i 138 partecipanti: 73 gli oli di 48 aziende agricole della Penisola; 52 gli oli sardi di 32 aziende, 13 gli oli internazionali, tra cui uno argentino. Oggi la mostra di "Sardegna Foreste, i tesori naturali di un'Isola". Nell'oleificio sociale i laboratori di formaggi ovini e bovini e tanto altro. Alle 18, la partenza della corsa agonistica Seneghe Corre. Alle 21.30 lo spettacolo "Per Assassinarvi" anteprima di Cabudanne de sos Poetas. Domani la mostra Bimboil dei bambini della scuola primaria di Seneghe e le creazioni artistiche di Gianmario Palmas e Claudia Cubeddu. Segue il canto tradizionale de Sos Cuntrattos di Seneghe. Organizza la Camera di Commercio di Oristano, il Comune di Seneghe, le Agenzie Laore e Agris, Città dell'Olio, l'Università di Cagliari, con il patrocinio del Ministero Politiche Agricole e Regione. ( j. p.)

 

6 - L’UNIONE SARDA di sabato 5 maggio 2018 / Provincia di Sassari (Pagina 41 - Edizione CA)
SASSARI
Giovani e sport secondo Cus e Università: un'indagine durata tre anni

Monitorati per tre anni, per capire come crescono fisicamente e se le capacità motorie sono in calo rispetto ai ragazzi di 10-15 anni fa, come suggeriscono studi nazionali. È l'ambizioso obiettivo del progetto “Movimento e analisi antropometrica nella popolazione giovanile” portato avanti da Cus, Università di Sassari e Dipartimento di Scienze Biomediche.
Ieri nell'aula magna dell'ateneo sassarese sono stati presentati i primi dati, raccolti nell'anno scolastico 2016/17 su 357 studenti di età compresa fra 14 e 17 anni (69% maschi e 31% femmine) appartenenti agli istituti Industriale Angioy, Ipia Pellegrini, e ai licei Azuni e Canopoleno. È già a buon punto anche la raccolta dati relativi all'anno in corso e fra poco verranno incrociati con quelli ereditati dall'Osservatorio Coni capacità motorie (dal 2000 al 2012) per capire se ci sono differenze nei test di rapidità (i 20 metri da fermo), forza esplosiva degli arti inferiori (salto in lungo da fermo) e forza degli arti superiori (lancio della palla medica da 2 kg). Per quanto riguarda i dati antropometrici: il 69% degli studenti è alto tra i 160 e i 180 cm, solo il 4% è più alto, mentre appena il 2% è tra i 140 e 150 cm. In una fase successiva si confronteranno i dati tra gli studenti che praticano attività agonistica (almeno 3 allenamenti a settimana) e quelli che hanno stile di vita sedentario. Un altro obiettivo è capire come cambiano i ragazzi nei tre anni cruciali per lo sviluppo fisico. Come spiegato dal docente Andrea Virgilio: «Ormai sono sempre meno le occasioni di attività ludica per i bambini e di movimento per i ragazzi». (g. m.)

 

7 - L’UNIONE SARDA di sabato 5 maggio 2018 / Agenda Cagliari (Pagina 22 - Edizione CA)
IN EVIDENZA
Martedì si presenta Incunaboli a Cagliari

Si presenta martedì alle 16, nella Biblioteca dell'Ateneo in via Università 32, il progetto “Incunaboli a Cagliari”. Ne parleranno Claudia Giordano, Bianca Fadda, Roberto Poletti, Giovanna Granata, Marco Palma e Cecilia Tasca.

 

La Nuova Sardegna

 

8 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 5 maggio 2018 / Primo piano - Pagina 3
Il numero 1 risponde alle critiche e bacchetta la politica: stop all'ingerenza
IL SUPER MANAGER DELL'ATS: «RESTO E SALVERÒ LA SANITÀ»

di Silvia Sanna
SASSARI Da tempo lo danno in partenza. Ma "l'imperatore" della sanità - come lo chiamano i suoi detrattori - non ha intenzione di fare la valigia. Neppure dopo avere partecipato alla selezione dei prossimi direttori generali in Piemonte, la regione che ha lasciato un anno e mezzo fa per trasferirsi in Sardegna. Fulvio Moirano, numero 1 della Ats, non molla. Anzi rilancia. «Ho trasferito la residenza a Sassari - dice - vorrà dire qualcosa». E poi: «A Torino ho fatto la selezione per essere inserito in una lista che ha validità triennale. Per ora rispetterò l'impegno preso con la giunta Pigliaru. Poi si vedrà il da farsi». Moirano guarda avanti senza curarsi troppo delle polemiche che, ammette «qui sono più forti che altrove». Ma quello che conta, al di là delle critiche, sono i risultati. E, assicura il super manager, stanno arrivando e sono positivi.Dottor Moirano, come sta la Sanità in Sardegna?«Rispetto a un anno fa la situazione è migliorata. Soprattutto per quanto riguarda le spese. Il disavanzo è stato ridotto in maniera superiore all'obiettivo prefissato».Eppure l'opposizione di centrodestra, che ha presentato una controriforma, parla di rivoluzione bluff e risparmio inesistente.«Questo è falso. È legittimo criticare ma ci sono dati incontestabili. L'Ats ha speso 69 milioni in meno rispetto all'anno prima. Il mio obiettivo era intorno ai 35-36 milioni. E consideriamo che l'azienda non è ancora a regime, perché i direttori delle strutture unificate sono stati appena nominati».A proposito di questo, il Partito dei Sardi ha criticato le ultime scelte, parlando di nomine politiche.«La polemica in realtà è iniziata tempo fa con le nomine dei direttori sanitari e amministrativi. Mi accusarono di avere scelto professionisti non sardi. Era un pretesto, considerato che gli ultimi nominati sono invece tutti sardi. Il problema non è la sardità ma l'appartenenza politica».Si spieghi meglio.«Prima di arrivare in Sardegna leggevo di nomine legate alla politica, di un direttore generale di un partito, del direttore sanitario di un altro. E mi sembrava molto strano. In commissione regionale ricordo che qualcuno diceva "quella Asl è la mia". Ora nessuno lo può dire».Ritiene di avere limitato l'ingerenza della politica nella sanità?«Dico di avere fatto scelte diverse rispetto al passato, qui come altrove. La politica va rispettata, rappresenta i cittadini. Ma quando vuole decidere chi è il primario non è più politica, quando vuole decidere il direttore di struttura complessa non è un compito suo. Spetta a me. Ora c'è il Partito dei sardi che parla di nomine politiche. La procedura seguita è stata trasparente e ha portato alla scelta di persone che ricoprivano ruoli nelle Asl da più di un decennio. Mi riferisco per esempio a Gianni Salis, che ha lavorato a Nuoro per 13 anni prima di diventare capo di gabinetto dell'assessore Arru. Salis era nell'elenco dei direttori d'area con giudizi più che positivi, sarebbe stato ingiusto sabotarlo. Sa che cosa le dico? Chi ha il sospetto ha il difetto».Ritorniamo al capitolo risparmi, come si è riusciti a contenere i costi?«A breve diffonderò dati e tabelle accurate. Per ora mi limito a confermare i 69 milioni di euro in meno spesi dall'Ats rispetto a un anno prima. Abbiamo fatto un salto importante sulla spesa farmaceutica convenzionata, era la più alta d'Italia da 20 anni, ora probabilmente rientreremo nella media nazionale grazie a 13 milioni di risparmio oltre a quelli che faremo nel 2018. Abbiamo speso di meno anche per quanto riguarda i farmaci ospedalieri grazie anche a una maggiore penetrazione in diversi settori di farmaci biosimilari. C'è molto da fare, considerato che nelle regioni più performanti come il Veneto o l'Emilia questi farmaci vengono utilizzati intorno al 70-80 per cento. Noi in alcune aree siamo appena al 5 con Sassari più "resistente" sul loro utilizzo rispetto a Olbia e Oristano, decisamente competitive. Ma per dare una valutazione corretta della spesa sanitaria sarda è fondamentale valutare anche un altro aspetto».Quale?«La Sardegna è una regione generosa che spende molto e si fa carico di servizi aggiuntivi. E tutto ciò che va extra Lea (livelli essenziali di assistenza ndr) fissati dal Ministero della Salute, deve essere pagato. Ecco perché la riduzione della spesa non era scontata, considerato che nel 2017 ci sono stati costi aggiuntivi e ci saranno anche nel 2018: contiamo di portare il disavanzo a 120 milioni - erano 249 nel 2016 - e dentro questi 120 ci sono 60-70 milioni di extra Lea, per esempio i 30 milioni delle guardie armate e la copertura dei costi di viaggio per i sardi che vanno a curarsi fuori dall'isola. Ma anche i presìdi per i diabetici da finanziare con fondi propri: è una scelta politica mirata a offrire una migliore assistenza».Nonostante gli sforzi le liste d'attesa per le visite specialistiche sono molto lunghe. Che cosa si sta facendo per accorciare i tempi?«È un processo complesso, con il blocco delle assunzioni è stato difficile aumentare l'offerta. Ma già nell'anno in corso per diverse prestazioni c'è stata una riduzione dell'attesa per esempio nelle aree di Cagliari, Carbonia, Sanluri. Mentre Sassari, dove i tempi non dipendono solo da noi ma anche dall'azienda ospedaliera, è indietro. Per questo stiamo ultimando uno studio che prevede un bacino di garanzia geografico: significa che ognuna delle 44 prestazioni ambulatoriali deve essere garantita all'interno di un raggio d'azione territorialmente compatibile. Significa che chi prenota una ecografia da Sassari non può essere mandato a Cagliari. Se sono prestazioni semplici devono essere garantite all'interno del distretto, se sono complesse all'interno dell'area socio sanitaria. E se l'ospedale non è in grado di offrirla, si indirizza il paziente verso i privati convenzionati. In questi giorni la Regione ha approvato i budget di spesa, io devo preparare i contratti: se mi rendo conto che negli ospedali non ci sono sufficienti macchinari per garantire le prestazioni in tempi ragionevoli, adeguerò il budget dei privati convenzionati». Una questione spinosa è quella delle visite intramoenia, offerte dai medici a pagamento all'interno delle strutture ospedaliere.«È un problema presente soprattutto a Sassari. Il dottor Pani, nuovo responsabile dell'area socio sanitaria, a breve dovrà predisporre un provvedimento deliberativo che vada a cambiare radicalmente la situazione. È una questione delicata prettamente sassarese».L'altra novità in arrivo è la svolta sulle assunzioni. Quali sono i numeri e i tempi?«Parliamo di 1200 persone tra medici, infermieri, tecnici e operatori socio-sanitari. Il 95% di loro assumerà l'incarico entro la fine dell'anno. La mappatura è stata completata, martedì incontrerò i direttori delle aree per fare il punto, poi al tema saranno dedicate giornate nelle singole aree. Dei 1200, 500 sono gli ex precari che saranno stabilizzati. Per quanto riguarda gli altri 700 li prenderemo dalla mobilità interaziendale, all'interno dell'isola o anche da fuori: ho ricevuto già 140 domande di sardi che hanno chiesto di rientrare a casa. Un'altra quota sarà presa attraverso lo scorrimento della graduatoria. Già entro maggio saranno chiamati i primi 200».In questo modo si risolveranno i problemi d'organico più volte segnalati, per esempio in Gallura?«Il blocco delle assunzioni ha imposto contratti a tempo determinato. Ma in alcune aree come Lanusei, Olbia e Carbonia la gente ha rifiutato. Con le nomine in ruolo, possibili grazie allo sblocco, la situazione cambierà».Un anno e mezzo dopo ritiene che l'Azienda sanitaria unica sia stata una buona scelta per la Sardegna?«Quando sono arrivato ho pensato che passare da 8 Asl a una sola azienda poteva essere eccessivo e complicato per una questione organizzativa. Invece è stata una buona idea. Anche perché ha avuto il merito di uniformare comportamenti organizzativi molto difformi e di limitare le ingerenze della politica locale».

 

9 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 5 maggio 2018 / Alghero - Pagina 35
oggi a cagliari la premiazione
Ai "Giochi della chimica" trionfa Alessandro Ledda del Classico

ALGHEROL'algherese Alessandro Ledda è campione regionale dei "Giochi della chimica" tra gli allievi del secondo triennio degli istituti non specializzati in chimica. L'alunno della IV A del liceo classico "Giuseppe Manno" sarà premiato oggi a Cagliari, nella cittadella universitaria di Monserrato e dal 16 al 18 maggio sarà a Roma per partecipare alle finali nazionali. Alessandro Ledda è stimato da insegnanti e compagni per la serietà con cui affronta lo studio, cimentandosi in autonomi approfondimenti di chimica, la sua passione, ma altre materie. Nati in Veneto nel 1984, i "Giochi della Chimica" sono un evento nazionale dal 1987. Coinvolgono tutti gli studenti delle superiori, divisi in tre categorie: studenti del biennio, studenti del triennio degli istituti a indirizzo chimico e studenti del triennio degli istituti non specializzati in chimica. «È un gran risultato, partecipavano in 85 da ogni tipo di liceo», spiegano la sua docente, Tonina Cau e il dirigente scolastico Antonio Uda, con orgoglio. «Di certo Alessandro sta già studiando per prepararsi al meglio per Roma», dicono soddisfatti e orgogliosi per la bella figura fatta dalla scuola. (g.m.s.)

 

10 - LA NUOVA SARDEGNA di sabato 5 maggio 2018 / La mia isola | musica - Pagina 13
"Selling England" e i Genesis non si dimenticano
di Gianmario Demuro
Un disco è una parte della propria vita. Molti dischi rappresentano una vita intera. Per questo motivo la mia scelta ha oscillato a lungo tra "Remain in light" dei Talking Heads, "Rock'n roll animal" di Lou Reed, "Breakfast in America" dei Supertramp, "Darwin" del Banco del Mutuo Soccorso e molti altri ancora, tutti importanti ma tutti legati a momenti precisi della mia esistenza, nessuno permanente. Ma quando la puntina è ridiscesa su "Selling England by the pound" dei Genesis ogni ricordo è tornato con forza, davanti a me. Un disco, un tempo lontano ma onnipresente. Allora, era il 1973, a parte la radio il vinile era l'unico modo per ascoltare musica. Comprare un disco era un rito collettivo e i dischi si ascoltavano insieme ad altri sino a consumarli. Peter Gabriel, i Genesis, e questo disco in particolare, rappresentano la sintesi di tutto ciò che speravamo di non perdere da adolescenti: il tempo condiviso. Nulla è chiaro a quell'età, tutto è difficile, conflittuale: solamente la musica facilitava la comunicazione e teneva insieme tutti. Le discussioni, tuttavia, potevano durare delle ore sulla voce di Peter , sulla chitarra di Jimi Hendrix o sulle voci di Crosby, Stills, Nash & Young. Tuttavia, alla fine di ogni ascolto di "Selling England" tutti cantavano insieme "Aisle of plenty" ( la Navata dell'abbondanza) con un coro che portava tutti indietro, all'inizio del disco. In quell'istante Peter chiedeva: «Can you tell me where my country lies?» (Dov'è il mio paese?) La risposta era una serie di giochi parole, molto britannici, ma meravigliosamente sonori. Ecco il mio ricordo più intenso, questo è il disco che rappresenta la consapevolezza che con la musica si costruiscono immagini di parole. Le immagini erano già dipinte in copertina e preparavano tutti a un ascolto immaginario, più difficile perché l'inglese dei Genesis è letterario, difficile da tradurre. Con le parole dei Genesis era però facile ritrovare il cammino: «the path is clear» cantava Peter nella terza canzone del disco e il cammino era più semplice. Alla fine ciò che era per me, per tutti noi, era la voglia di stare insieme e di non sentirsi lontani. Alla fine il motivo per cui "Selling England" è il disco della vita è nelle ultime strofe di "Firth of Fith" che conducono al Fiume di costante cambiamento. Quel disco iniziato nell'adolescenza mi ha portato sino all'estate del 2004 quando Peter Gabriel ha tenuto un memorabile concerto a Cagliari. I Genesis non esistevano più, ma la loro immensa sonorità era arrivata sino alla mia età adulta, senza interruzioni.

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