di Sergio Nuvoli
Cagliari, 27 marzo 2018 - Arriva ad un anno esatto dalla visita all’Università degli Studi di Cagliari e dalla lectio magistralis del Premio Nobel per la Medicina prof. Eric Kandel la pubblicazione sulla prestigiosa rivista “Cell Reports” del lavoro “Cannabinoid Modulation of Eukaryotic Initiation Factors (eIF2a and eIF2B1) and Behavioral Cross- Sensitization to Cocaine in Adolescent Rats”, frutto della collaborazione scientifica tra la prof.ssa Paola Fadda e la dott.ssa Maria Scherma – docenti del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Ateneo cagliaritano - ed il gruppo di ricerca del prof. Eric Kandel e della prof.ssa Denise Kandel.
Si tratta del primo attestato dell’intesa tra i due gruppi: hanno contribuito al raggiungimento di questo obiettivo anche il professor Walter Fratta, il dottorando Matteo Deidda e il ricercatore Fabrizio Sanna, anch’essi in forze al Dipartimento di Scienze Biomediche.
I risultati dello studio pubblicato aggiungono supporto alla “Gateway Hypothesis”, l’ipotesi scientifica che era stata oggetto della apprezzatissima lectio magistralis del prof. Kandel all’Università di Cagliari, e che serve a spiegare il rapporto che risulta esistere tra l’utilizzo di droghe leggere e pesanti: le prime fungono da “portale” che favorisce l’accesso a ulteriori dipendenze. Negli anni è stato infatti statisticamente dimostrato che un’alta percentuale di persone dipendenti dalla cocaina ha precedentemente abusato di sostanze contenenti alcool, nicotina e marijuana.
Nel lavoro pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale, i gruppi di ricerca della prof.ssa Fadda e del prof. Kandel – che collaborano da anni - hanno dimostrato che sostanze cannabinoidi sintetiche psicoattive simili al THC presente nella Cannabis modulano i livelli di due fattori di iniziazione eucariotica (eIF2a e eIF2B1) importanti per la sintesi di proteine, processi di memoria e di sensibilità alle droghe.
In particolare, i cambiamenti vengono osservati in animali esposti al cannabinoide in adolescenza, e che dimostrano una maggiore sensibilità alla cocaina. Il quadro che risulta da queste evidenze scientifiche dimostrerebbe un’alterazione di un’età specifica nella suscettibilità all’abuso di sostanze, ponendo in risalto la vulnerabilità neurobiologica del periodo adolescenziale, in un contesto di esposizione a sostanze d’abuso come i cannabinoidi.
RASSEGNA STAMPA
L’UNIONE SARDA di mercoledì 28 marzo 2018
Salute (Pagina 45 - Edizione CA)
Ecco come le droghe leggere
portano nell'inferno della cocaina
UNIVERSITÀ DI CAGLIARI. Il nuovo studio sulle dipendenze
Arriva ad un anno esatto dalla visita all'Università degli Studi di Cagliari e dalla lectio magistralis del Premio Nobel per la Medicina professor Eric Kandel la pubblicazione sulla prestigiosa rivista “Cell reports” del lavoro “Cannabinoid Modulation of Eukaryotic Initiation Factors (eIF2a and eIF2B1) and Behavioral Cross - Sensitization to Cocaine in Adolescent Rats”, frutto della collaborazione scientifica tra la professoressa Paola Fadda e la dottoressa Maria Scherma, docenti del Dipartimento di Scienze Biomediche dell'Ateneo cagliaritano, e il gruppo di ricerca guidato da Eric e Denise Kandel.
COLLABORAZIONE Si tratta del primo attestato dell'intesa tra i due gruppi: hanno contribuito al raggiungimento di questo obiettivo anche il professor Walter Fratta, il dottorando Matteo Deidda e il ricercatore Fabrizio Sanna, anch'essi in forze al Dipartimento di Scienze Biomediche. L'anno scorso Kandel fu l'ospite del primo incontro dei Seminari del Rettore, organizzati dalla professoressa Maria Del Zompo per approfondire importanti tematiche.
LA RICERCA I risultati dello studio pubblicato in questi giorni aggiungono supporto alla “Gateway Hypothesis”, l'ipotesi scientifica che era stata oggetto della apprezzatissima lectio magistralis di Kandel all'Università di Cagliari, e che serve a spiegare il rapporto che risulta esistere tra l'utilizzo di droghe leggere e pesanti: le prime fungono da “portale” che favorisce l'accesso a ulteriori dipendenze.
LE DIPENDENZE Negli anni è stato infatti statisticamente dimostrato che un'alta percentuale di persone dipendenti dalla cocaina ha precedentemente abusato di sostanze contenenti alcol, nicotina e marijuana. Nel lavoro pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale, i gruppi di ricerca di Fadda e Kandel hanno ora dimostrato che sostanze cannabinoidi sintetiche psicoattive simili al Thc presente nella Cannabis modulano i livelli di due fattori di iniziazione eucariotica, importanti per la sintesi di proteine, processi di memoria e di sensibilità alle droghe.
TEST SU ANIMALI In particolare, i cambiamenti vengono osservati in animali esposti al cannabinoide in adolescenza, e che dimostrano una maggiore sensibilità alla cocaina. Il quadro che risulta da queste evidenze scientifiche dimostrerebbe un'alterazione di un'età specifica nella suscettibilità all'abuso di sostanze, ponendo in risalto la vulnerabilità neurobiologica del periodo adolescenziale, in un contesto di esposizione a sostanze d'abuso come i cannabinoidi.
ANSA
Droghe leggere aprono strada dipendenze
Studio Università Cagliari pubblicato su "Cell Reports"
Le droghe leggere fungono da portale per l'accesso ad ulteriori dipendenze: è la "gateway hypothesis", al centro di uno studio realizzato da un gruppo di ricercatori dell'Università di Cagliari con Eric Kandel, il Premio Nobel per la medicina che esattamente un anno fa tenne una lezione sul tema in ateneo. Gli esiti della ricerca congiunta sono stati pubblicati sulla rivista internazionale "Cell Reports" con il titolo "Cannabinoid Modulation of Eukaryotic Initiation Factors (eIF2a and eIF2B1) and Behavioral Cross- Sensitization to Cocaine in Adolescent Rats".
Nel lavoro viene dimostrato che sostanze cannabinoidi sintetiche psicoattive simili al THC presente nella Cannabis modulano i livelli di due fattori di iniziazione eucariotica (eIF2a e eIF2B1) importanti per la sintesi di proteine, processi di memoria e di sensibilità alle droghe. In particolare, i cambiamenti vengono osservati in animali esposti al cannabinoide in adolescenza e che dimostrano una maggiore sensibilità alla cocaina. Il quadro che risulta da queste evidenze scientifiche dimostrerebbe un'alterazione di un'età specifica nella suscettibilità all'abuso di sostanze, ponendo in risalto la vulnerabilità neurobiologica del periodo adolescenziale, in un contesto di esposizione a sostanze d'abuso come i cannabinoidi.
Il lavoro è frutto della collaborazione scientifica tra la professoressa Paola Fadda e la dottoressa Maria Scherma, docenti del Dipartimento di Scienze Biomediche dell'Ateneo cagliaritano, ed il gruppo di ricerca di Kandel e della professoressa Denise Kandel. Si tratta del primo attestato dell'intesa tra i due gruppi: hanno contribuito al raggiungimento di questo obiettivo anche il professor Walter Fratta, il dottorando Matteo Deidda e il ricercatore Fabrizio Sanna, anch'essi in forze al Dipartimento di Scienze Biomediche.
Kandel fu l'ospite, il 27 marzo dell'anno scorso, del primo incontro dei Seminari del Rettore, organizzati dalla rettrice Maria Del Zompo per approfondire importanti tematiche. I risultati dello studio pubblicato in questi giorni aggiungono supporto all'ipotesi scientifica che era stata oggetto della lectio magistralis di Kandel a Cagliari.
L’UNIONE SARDA online
Droghe leggere e dipendenze: lo studio dell'Università di Cagliari
Oggi alle 11:37
Arriva ad un anno esatto dalla visita all'Università degli Studi di Cagliari e dalla lectio magistralis del Premio Nobel per la Medicina, Eric Kandel, la pubblicazione sulla prestigiosa rivista "Cell Reports" del lavoro sulle droghe leggere frutto della collaborazione scientifica tra il dipartimento di Scienze biomediche dell'ateneo cagliaritano e il gruppo di ricerca del premio Nobel stesso.
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I risultati dello studio, dal titolo "Cannabinoid Modulation of Eukaryotic Initiation Factors (eIF2a and eIF2B1) and Behavioral Cross- Sensitization to Cocaine in Adolescent Rats", aggiungono supporto alla "Gateway Hypothesis", l'ipotesi scientifica che era stata oggetto dell'apprezzatissima lectio magistralis del professor Kandel all'Università di Cagliari, e che serve a spiegare il rapporto che risulta esistere tra l'utilizzo di droghe leggere e pesanti: le prime fungono da "portale" che favorisce l'accesso a ulteriori dipendenze.
Negli anni è stato infatti statisticamente dimostrato che un'alta percentuale di persone dipendenti dalla cocaina ha precedentemente abusato di sostanze contenenti alcool, nicotina e marijuana.
E la ricerca, guidata per la parte cagliaritana dalle professoresse Paola Fadda e Maria Scherma, indica che sostanze cannabinoidi sintetiche psicoattive simili al THC presente nella Cannabis modulano i livelli di due fattori di iniziazione eucariotica (eIF2a e eIF2B1) importanti per la sintesi di proteine, processi di memoria e di sensibilità alle droghe.
In particolare il quadro che risulta da queste evidenze scientifiche dimostrerebbe un'alterazione di un'età specifica nella suscettibilità all'abuso di sostanze, ponendo in risalto la vulnerabilità del periodo adolescenziale.
A contribuire al raggiungimento di questo importante obiettivo anche il professor Walter Fratta, il dottorando Matteo Deidda e il ricercatore Fabrizio Sanna, anch’essi in forze al Dipartimento di Scienze Biomediche.
CAGLIARI. Le droghe leggere fungono da portale per l'accesso ad ulteriori dipendenze: è la «gateway hypothesis», al centro di uno studio realizzato da un gruppo di ricercatori dell'Università di Cagliari con Eric Kandel, il Premio Nobel per la medicina che esattamente un anno fa tenne una lezione sul tema in ateneo. Gli esiti della ricerca congiunta sono stati pubblicati sulla rivista internazionale «Cell Reports» con il titolo «Cannabinoid Modulation of Eukaryotic Initiation Factors (eIF2a and eIF2B1) and Behavioral Cross- Sensitization to Cocaine in Adolescent Rats».
Gli animali esposti al cannabinoide in adolescenza dimostrano una maggiore sensibilità alla cocaina. Il quadro che risulta da queste evidenze scientifiche dimostrerebbe un'alterazione di un'età specifica nella suscettibilità all'abuso di sostanze, ponendo in risalto la vulnerabilità neurobiologica del periodo adolescenziale, in un contesto di esposizione a sostanze d'abuso come i cannabinoidi.
Il lavoro è frutto della collaborazione scientifica tra la professoressa Paola Fadda e la dottoressa Maria Scherma, docenti del Dipartimento di Scienze Biomediche dell'Ateneo cagliaritano, ed il gruppo di ricerca di Kandel e della professoressa Denise Kandel. Si tratta del primo attestato dell'intesa tra i due gruppi: hanno contribuito al raggiungimento di questo obiettivo anche il professor Walter Fratta, il dottorando Matteo Deidda e il ricercatore Fabrizio Sanna, anch'essi in forze al Dipartimento di Scienze Biomediche. Kandel fu l'ospite, il 27 marzo dell'anno scorso, del primo incontro dei Seminari del Rettore, organizzati dalla rettrice Maria Del Zompo per approfondire importanti tematiche.
I risultati dello studio pubblicato in questi giorni aggiungono supporto all'ipotesi scientifica che era stata oggetto della lectio magistralis di Kandel a Cagliari.
YOUTG.NET
Le droghe leggere come "porta d'accesso" per quelle pesanti: lo studio dell'Università di Cagliari
In Sardegna
CAGLIARI. Le droghe leggere fungono da "portale" d'accesso a quelle pesanti. Si chiama "Gateway Hypothesis" l'ipotesi scientifica pubblicata sulla prestigiosa rivista “Cell Reports” a un anno dalla lectio magistralis tenuta all'Università di Cagliari dal professor Eric Kandel, premio Nobel per la Medicina e docente di Biofisica e Biochimica alla Columbia University.
Arriva ad un anno esatto dalla visita all’Università degli Studi di Cagliari e dalla lectio magistralis del Premio Nobel per la Medicina prof. Eric Kandel la pubblicazione sulla prestigiosa rivista “Cell Reports” del lavoro “Cannabinoid Modulation of Eukaryotic Initiation Factors (eIF2a and eIF2B1) and Behavioral Cross- Sensitization to Cocaine in Adolescent Rats”, frutto della collaborazione scientifica tra la prof.ssa Paola Fadda e la dott.ssa Maria Scherma – docenti del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Ateneo cagliaritano - ed il gruppo di ricerca del prof. Eric Kandel e della prof.ssa Denise Kandel.
Si tratta del primo attestato dell’intesa tra i due gruppi: hanno contribuito al raggiungimento di questo obiettivo anche il professor Walter Fratta, il dottorando Matteo Deidda e il ricercatore Fabrizio Sanna, anch’essi in forze al Dipartimento di Scienze Biomediche. Kandel fu l’ospite – esattamente il 27 marzo dell’anno scorso – del primo incontro dei Seminari del Rettore, organizzati dalla prof.ssa Maria Del Zompo per approfondire importanti tematiche.
I risultati dello studio pubblicato in questi giorni aggiungono supporto alla “Gateway Hypothesis”, l’ipotesi scientifica che era stata oggetto della apprezzatissima lectio magistralis del prof. Kandel all’Università di Cagliari, e che serve a spiegare il rapporto che risulta esistere tra l’utilizzo di droghe leggere e pesanti: le prime fungono da “portale” che favorisce l’accesso a ulteriori dipendenze. Negli anni è stato infatti statisticamente dimostrato che un’alta percentuale di persone dipendenti dalla cocaina ha precedentemente abusato di sostanze contenenti alcool, nicotina e marijuana.
Nel lavoro pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale, i gruppi di ricerca della prof.ssa Fadda e del prof. Kandel – che collaborano da anni - hanno ora dimostrato che sostanze cannabinoidi sintetiche psicoattive simili al THC presente nella Cannabis modulano i livelli di due fattori di iniziazione eucariotica (eIF2a e eIF2B1) importanti per la sintesi di proteine, processi di memoria e di sensibilità alle droghe.
In particolare, i cambiamenti vengono osservati in animali esposti al cannabinoide in adolescenza, e che dimostrano una maggiore sensibilità alla cocaina. Il quadro che risulta da queste evidenze scientifiche dimostrerebbe un’alterazione di un’età specifica nella suscettibilità all’abuso di sostanze, ponendo in risalto la vulnerabilità neurobiologica del periodo adolescenziale, in un contesto di esposizione a sostanze d’abuso come i cannabinoidi.
Arriva ad un anno esatto dalla visita all’Università degli Studi di Cagliari e dalla lectio magistralis del Premio Nobel per la Medicina prof. Eric Kandel la pubblicazione sulla prestigiosa rivista “Cell Reports” del lavoro “Cannabinoid Modulation of Eukaryotic Initiation Factors (eIF2a and eIF2B1) and Behavioral Cross- Sensitization to Cocaine in Adolescent Rats”, frutto della collaborazione scientifica tra la prof.ssa Paola Fadda e la dott.ssa Maria Scherma – docenti del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Ateneo cagliaritano – ed il gruppo di ricerca del prof. Eric Kandel e della prof.ssa Denise Kandel.
Si tratta del primo attestato dell’intesa tra i due gruppi: hanno contribuito al raggiungimento di questo obiettivo anche il professor Walter Fratta, il dottorando Matteo Deidda e il ricercatore Fabrizio Sanna, anch’essi in forze al Dipartimento di Scienze Biomediche. Kandel fu l’ospite – esattamente il 27 marzo dell’anno scorso – del primo incontro dei Seminari del Rettore, organizzati dalla prof.ssa Maria Del Zompo per approfondire importanti tematiche.
I risultati dello studio pubblicato in questi giorni aggiungono supporto alla “Gateway Hypothesis”, l’ipotesi scientifica che era stata oggetto della apprezzatissima lectio magistralis del prof. Kandel all’Università di Cagliari, e che serve a spiegare il rapporto che risulta esistere tra l’utilizzo di droghe leggere e pesanti: le prime fungono da “portale” che favorisce l’accesso a ulteriori dipendenze. Negli anni è stato infatti statisticamente dimostrato che un’alta percentuale di persone dipendenti dalla cocaina ha precedentemente abusato di sostanze contenenti alcool, nicotina e marijuana.
Nel lavoro pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale, i gruppi di ricerca della prof.ssa Fadda e del prof. Kandel – che collaborano da anni – hanno ora dimostrato che sostanze cannabinoidi sintetiche psicoattive simili al THC presente nella Cannabis modulano i livelli di due fattori di iniziazione eucariotica (eIF2a e eIF2B1) importanti per la sintesi di proteine, processi di memoria e di sensibilità alle droghe.
In particolare, i cambiamenti vengono osservati in animali esposti al cannabinoide in adolescenza, e che dimostrano una maggiore sensibilità alla cocaina. Il quadro che risulta da queste evidenze scientifiche dimostrerebbe un’alterazione di un’età specifica nella suscettibilità all’abuso di sostanze, ponendo in risalto la vulnerabilità neurobiologica del periodo adolescenziale, in un contesto di esposizione a sostanze d’abuso come i cannabinoidi.
SARDINIAPOST.IT
Dalla cannabis alla cocaina, passaggio obbligato. Nuova ricerca a Cagliari
“Le droghe leggere fungono da portale per l’accesso ad ulteriori dipendenze“: è la “gateway hypothesis”, al centro di uno studio realizzato da un gruppo di ricercatori dell’Università di Cagliari con Eric Kandel (al centro nella foto), il Premio Nobel per la medicina che esattamente un anno fa tenne una lezione sul tema in ateneo. Gli esiti della ricerca congiunta sono stati pubblicati sulla rivista internazionale “Cell Reports” con il titolo “Cannabinoid modulation of eukaryotic initiation factors (eIF2a and eIF2B1) and behavioral cross- Sensitization to cocaine in adolescent rats”.
Nel lavoro viene dimostrato che sostanze cannabinoidi sintetiche psicoattive simili al THC presente nella Cannabis modulano i livelli di due fattori di iniziazione eucariotica (eIF2a e eIF2B1) importanti per la sintesi di proteine, processi di memoria e di sensibilità alle droghe. In particolare, i cambiamenti vengono osservati in animali esposti al cannabinoide in adolescenza e che dimostrano una maggiore sensibilità alla cocaina. Il quadro che risulta da queste evidenze scientifiche dimostrerebbe un’alterazione di un’età specifica nella suscettibilità all’abuso di sostanze, ponendo in risalto la vulnerabilità neurobiologica del periodo adolescenziale, in un contesto di esposizione a sostanze d’abuso come i cannabinoidi.
Il lavoro è frutto della collaborazione scientifica tra la professoressa Paola Fadda e la dottoressa Maria Scherma, docenti del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Ateneo cagliaritano, ed il gruppo di ricerca di Kandel e della professoressa Denise Kandel. Si tratta del primo attestato dell’intesa tra i due gruppi: hanno contribuito al raggiungimento di questo obiettivo anche il professor Walter Fratta, il dottorando Matteo Deidda e il ricercatore Fabrizio Sanna, anch’essi in forze al Dipartimento di Scienze Biomediche.
Kandel fu l’ospite, il 27 marzo dell’anno scorso, del primo incontro dei Seminari del Rettore, organizzati dalla rettrice Maria Del Zompo per approfondire importanti tematiche. I risultati dello studio pubblicato in questi giorni aggiungono supporto all’ipotesi scientifica che era stata oggetto della lectio magistralis di Kandel a Cagliari.
TRASFERIMENTO TECNOLOGICO
Ricerca scientifica. Le droghe leggere fungono da portale per l’accesso ad ulteriori pesanti dipendenze
Pubblicato il 27 marzo 2018
KANDEL con Paola Fadda Walter Fratta e gruppo di ricercaArriva ad un anno esatto dalla visita all’Università degli Studi di Cagliari e dalla lectio magistralis del Premio Nobel per la Medicina prof. Eric Kandel la pubblicazione sulla prestigiosa rivista “Cell Reports” del lavoro “Cannabinoid Modulation of Eukaryotic Initiation Factors (eIF2a and eIF2B1) and Behavioral Cross- Sensitization to Cocaine in Adolescent Rats”, frutto della collaborazione scientifica tra la prof.ssa Paola Fadda e la dott.ssa Maria Scherma – docenti del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Ateneo cagliaritano – ed il gruppo di ricerca del prof. Eric Kandel e della prof.ssa Denise Kandel.
Si tratta del primo attestato dell’intesa tra i due gruppi: hanno contribuito al raggiungimento di questo obiettivo anche il professor Walter Fratta, il dottorando Matteo Deidda e il ricercatore Fabrizio Sanna, anch’essi in forze al Dipartimento di Scienze Biomediche. Kandel fu l’ospite – esattamente il 27 marzo dell’anno scorso – del primo incontro dei Seminari del Rettore, organizzati dalla prof.ssa Maria Del Zompo per approfondire importanti tematiche.
I risultati dello studio pubblicato in questi giorni aggiungono supporto alla “Gateway Hypothesis”, l’ipotesi scientifica che era stata oggetto della apprezzatissima lectio magistralis del prof. Kandel all’Università di Cagliari, e che serve a spiegare il rapporto che risulta esistere tra l’utilizzo di droghe leggere e pesanti: le prime fungono da “portale” che favorisce l’accesso a ulteriori dipendenze. Negli anni è stato infatti statisticamente dimostrato che un’alta percentuale di persone dipendenti dalla cocaina ha precedentemente abusato di sostanze contenenti alcool, nicotina e marijuana.
Nel lavoro pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale, i gruppi di ricerca della prof.ssa Fadda e del prof. Kandel – che collaborano da anni – hanno ora dimostrato che sostanze cannabinoidi sintetiche psicoattive simili al THC presente nella Cannabis modulano i livelli di due fattori di iniziazione eucariotica (eIF2a e eIF2B1) importanti per la sintesi di proteine, processi di memoria e di sensibilità alle droghe.
In particolare, i cambiamenti vengono osservati in animali esposti al cannabinoide in adolescenza, e che dimostrano una maggiore sensibilità alla cocaina. Il quadro che risulta da queste evidenze scientifiche dimostrerebbe un’alterazione di un’età specifica nella suscettibilità all’abuso di sostanze, ponendo in risalto la vulnerabilità neurobiologica del periodo adolescenziale, in un contesto di esposizione a sostanze d’abuso come i cannabinoidi.
Arriva ad un anno esatto dalla visita all’Università degli Studi di Cagliari e dalla lectio magistralis del Premio Nobel per la Medicina prof. Eric Kandel la pubblicazione sulla prestigiosa rivista “Cell Reports” del lavoro “Cannabinoid Modulation of Eukaryotic Initiation Factors (eIF2a and eIF2B1) and Behavioral Cross- Sensitization to Cocaine in Adolescent Rats”, frutto della collaborazione scientifica tra la prof.ssa Paola Fadda e la dott.ssa Maria Scherma – docenti del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Ateneo cagliaritano – ed il gruppo di ricerca del prof. Eric Kandel e della prof.ssa Denise Kandel.
Si tratta del primo attestato dell’intesa tra i due gruppi: hanno contribuito al raggiungimento di questo obiettivo anche il professor Walter Fratta, il dottorando Matteo Deidda e il ricercatore Fabrizio Sanna, anch’essi in forze al Dipartimento di Scienze Biomediche. Kandel fu l’ospite – esattamente il 27 marzo dell’anno scorso – del primo incontro dei Seminari del Rettore, organizzati dalla prof.ssa Maria Del Zompo per approfondire importanti tematiche.
I risultati dello studio pubblicato in questi giorni aggiungono supporto alla “Gateway Hypothesis”, l’ipotesi scientifica che era stata oggetto della apprezzatissima lectio magistralis del prof. Kandel all’Università di Cagliari, e che serve a spiegare il rapporto che risulta esistere tra l’utilizzo di droghe leggere e pesanti: le prime fungono da “portale” che favorisce l’accesso a ulteriori dipendenze. Negli anni è stato infatti statisticamente dimostrato che un’alta percentuale di persone dipendenti dalla cocaina ha precedentemente abusato di sostanze contenenti alcool, nicotina e marijuana.
Nel lavoro pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale, i gruppi di ricerca della prof.ssa Fadda e del prof. Kandel – che collaborano da anni – hanno ora dimostrato che sostanze cannabinoidi sintetiche psicoattive simili al THC presente nella Cannabis modulano i livelli di due fattori di iniziazione eucariotica (eIF2a e eIF2B1) importanti per la sintesi di proteine, processi di memoria e di sensibilità alle droghe. In particolare, i cambiamenti vengono osservati in animali esposti al cannabinoide in adolescenza, e che dimostrano una maggiore sensibilità alla cocaina. Il quadro che risulta da queste evidenze scientifiche dimostrerebbe un’alterazione di un’età specifica nella suscettibilità all’abuso di sostanze, ponendo in risalto la vulnerabilità neurobiologica del periodo adolescenziale, in un contesto di esposizione a sostanze d’abuso come i cannabinoidi.
CAGLIARIPAD.IT
“Droghe leggere spianano strada a quelle pesanti”. Lo dice una ricerca cagliaritana
Le droghe leggere fungono da portale per l’accesso ad ulteriori dipendenze: è la “gateway hypothesis”, al centro di uno studio realizzato da un gruppo di ricercatori dell’Università di Cagliari con Eric Kandel, il Premio Nobel per la medicina che esattamente un anno fa tenne una lezione sul tema in ateneo.
Gli esiti della ricerca congiunta sono stati pubblicati sulla rivista internazionale “Cell Reports” con il titolo “Cannabinoid Modulation of Eukaryotic Initiation Factors (eIF2a and eIF2B1) and Behavioral Cross- Sensitization to Cocaine in Adolescent Rats”. Nel lavoro viene dimostrato che sostanze cannabinoidi sintetiche psicoattive simili al THC presente nella Cannabis modulano i livelli di due fattori di iniziazione eucariotica (eIF2a e eIF2B1) importanti per la sintesi di proteine, processi di memoria e di sensibilità alle droghe. In particolare, i cambiamenti vengono osservati in animali esposti al cannabinoide in adolescenza e che dimostrano una maggiore sensibilità alla cocaina. Il quadro che risulta da queste evidenze scientifiche dimostrerebbe un’alterazione di un’età specifica nella suscettibilità all’abuso di sostanze, ponendo in risalto la vulnerabilità neurobiologica del periodo adolescenziale, in un contesto di esposizione a sostanze d’abuso come i cannabinoidi.
Il lavoro è frutto della collaborazione scientifica tra la professoressa Paola Fadda e la dottoressa Maria Scherma, docenti del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Ateneo cagliaritano, ed il gruppo di ricerca di Kandel e della professoressa Denise Kandel. Si tratta del primo attestato dell’intesa tra i due gruppi: hanno contribuito al raggiungimento di questo obiettivo anche il professor Walter Fratta, il dottorando Matteo Deidda e il ricercatore Fabrizio Sanna, anch’essi in forze al Dipartimento di Scienze Biomediche.
Kandel fu l’ospite, il 27 marzo dell’anno scorso, del primo incontro dei Seminari del Rettore, organizzati dalla rettrice Maria Del Zompo per approfondire importanti tematiche. I risultati dello studio pubblicato in questi giorni aggiungono supporto all’ipotesi scientifica che era stata oggetto della lectio magistralis di Kandel a Cagliari.
ADMAIORAMEDIA.IT
MEDICINA, Droghe leggere ‘portale’ di accesso ad ulteriori dipendenze: studio dei ricercatori dell’Università di Cagliari
Ad un anno esatto dalla visita all’Università di Cagliari e della lectio magistralis del premio Nobel per la Medicina, Eric Kandel, è arrivata la pubblicazione sulla rivista “Cell Reports” del lavoro “Cannabinoid modulation of eukaryotic initiation factors and behavioral cross-sensitization to cocaine in adolescent rats”, frutto della collaborazione scientifica tra la Paola Fadda e Maria Scherma, docenti del Dipartimento di Scienze biomediche dell’Ateneo cagliaritano, ed il gruppo di ricerca di Kandel. Obiettivo raggiunto anche grazie a Walter Fratta, Matteo Deidda e Fabrizio Sanna, professore, dottorando e ricercatore in forze al Dipartimento di Scienze biomediche.
I risultati dello studio supportano la “Gateway hypothesis”, l’ipotesi scientifica oggetto della apprezzatissima lectio magistralis di Kandel a Cagliari (il 27 marzo 2017, ospite del primo incontro dei ‘Seminari del Rettore’, organizzati da Maria Del Zompo per approfondire importanti tematiche), che spiega il rapporto tra l’utilizzo di droghe leggere e pesanti: le prime fungono da ‘portale’ che favorisce l’accesso a ulteriori dipendenze. Negli anni, infatti, è stato statisticamente dimostrato che un’alta percentuale di persone dipendenti dalla cocaina ha precedentemente abusato di sostanze contenenti alcool, nicotina e marijuana.
Nel lavoro pubblicato si dimostra che sostanze cannabinoidi sintetiche psicoattive simili al Thc presente nella Cannabis modulano i livelli di due fattori di iniziazione eucariotica (eIF2a e eIF2B1) importanti per la sintesi di proteine, processi di memoria e di sensibilità alle droghe. In particolare, i cambiamenti vengono osservati in animali esposti al cannabinoide in adolescenza, e che dimostrano una maggiore sensibilità alla cocaina. Il quadro che risulta da queste evidenze scientifiche dimostrerebbe un’alterazione di un’età specifica nella suscettibilità all’abuso di sostanze, ponendo in risalto la vulnerabilità neurobiologica del periodo adolescenziale, in un contesto di esposizione a sostanze d’abuso come i cannabinoidi.