Competenze, studi e tecnologie sofisticate nel progetto che si chiude nel settembre 2020
Cagliari, 5 marzo 2018
Mario Frongia
"La Sardegna ha scenari ideali per il progetto Pac Pac: per i giochi non utilizziamo ricostruzioni in 3D ma luoghi e paesaggi reali riadattati per i videogame". Ivan Blecic, responsabile scientifico del progetto, è docente di Estimo e valutazione di piani e progetti al dipartimento di Ingegneria civila, ambientale e architettura dell'ateneo di Cagliari. "Abbiamo pensato a valorizzare territori, qualità culturali, storiche e archeologiche, specie quelli meno noti". In sostanza, le bellezze dell’isola viaggeranno sul web. La rivoluzione firmata dagli studiosi dell’Università di Cagliari, è innovativa e ricca di opzioni occupazionali ed economiche. Ai due videogames del progetto Pac Pac si accede gratis dal pc o da uno smartphone. Giochi interattivi che svelano bellezze naturali meno note della Sardegna. In sostanza, non solo film o fiction tv su Carloforte o Stintino ma "videogiochi d'avventura che calamitano i turisti ed esaltano il dna della Sardegna, fuori stagione e verso mete insolite. Partiamo dal Parco geominerario, archeologia industriale e paesaggi naturalistici di pregio. L'altro videogame chiederà al giocatore di visitare e spostarsi in varie località della Sardegna. Nei giochi si è coinvolti in prima persona in esperienze di esplorazione, vanno risolti enigmi, scoperti dettagli, trovate soluzioni. Il tutto matura in scenari reali, si incontrano personaggi, ci si incuriosisce a ricostruire la trama narrativa di una storia che - spiega il professor Blecic - si dispiega in modo interattivo" .
Ricerca e territorio: applicazioni che vanno e perseguono concretamente la terza missione dell'ateneo di Cagliari
"I giochi d'avventura, a basso costo e con alto valore culturale e tecnico, fiction tv e cinema interattivo, premiano una regione ricca di competenze di alto livello tecnico e culturale. Competenze sofisticate che si integrano in un prodotto rivolto al grande pubblico". I ricercatori – consci che dopo Il trono di spade la gente vada a Dubrovnik in Croazia e a Scampia dopo aver visto Gomorra – hanno preso spunto dal gioco americano Myst seguito da Riven: storytelling, narrazione, qualità e tecnica d'eccellenza. “Ma noi, anziché andare su ambienti inventati, fantasy o ricostruiti in 3D, usiamo foto e video delle realtà locali sarde”. Dall’ateneo ai mercati del turismo e della cultura. Un idea giovane, fresca, appetibile. Il team procede con un obiettivo: “Mettiamo l'idea a disposizione di consorzi e guide turistiche, charter, noleggi, sistemi museali, catene alberghiere e imprenditori delle vacanze, promotori di escursioni e altri possono ritrovarsi in un percorso di visibilità ad alta diffusione. Risparmiando tempo e soldi si esalta lo spettacolo degli scenari isolani". Con un’attenzione speciale: “Stiamo attenti alla fedeltà e alla congruità storico culturale dei luoghi. La Sardegna non è una vetrina o un palco, ma - rimarca Ivan Blecic - un'esperienza di gioco con elementi autentici dei valori identitari".
Pac Pac, trenta mesi di elaborazione, In cantiere, con i videogames, una piattaforma e una app dedicata
Il progetto - promosso da Sardegna ricerche - si è aperto a gennaio e dura trenta mesi. Sono previsti laboratori, workshop game jam nelle scuole superiori, corsi universitari e summer school cui i ragazzi si cimentano nel fare altri giochi con le nostre piattaforme. I giochi saranno on line, ci sarà una piattaforma dedicata e una App. "Pac Pac" associa il Dicaar con i dipartimenti di Matematica e informatica, Pedagogia, psicologia e filosofia. Ivan Blecic coordina i ricercatori Maurizio Memoli, Paolo Sanjust, Antonello Sanna, Caterina Giannattasio, Riccardo Scateni, Davide Spano, Elisabetta Gola ed Emiliano Ilardi. Ovvero, esperti di progettazione e sviluppo di giochi, sviluppo software, geografia visuale. Ma anche produzione di web-doc, sceneggiature e forme narrative multimediali e visuali su base territoriale, geografia dell'emozione e della percezione spaziale, recupero patrimonio architettonico, computer grafica, guide mobili per musei, teorie linguaggi e comunicazione, semiotica dei nuovi media.
Storytelling, linguaggi e processi della comunicazione per promuovere la Sardegna sui cinque continenti
Lo scenario si amplia con sociologia dei processi culturali e comunicativi, digital storytelling e videogames per la didattica. Accademia, ricerca e approccio intelletto-culturale più un cluster di imprese legate alla promozione culturale e turistica. Tra queste, Consorzio Turistico l'Altra Sardegna, Consorzio Turistico Arcipelago di Tavolara, Ente sviluppo e tutela tecnologia, arte e cultura (Esttac), Mommotty (produzioni cinematografiche e audiovisive, docu-film e soap), Indòru (suoni, musiche e immagini per cinema e tv), Teravista (riprese aeree ambientali, produzioni video-fotografiche terrestri), Inoke (sperimentazione tecnologie e tecniche di comunicazione nella realtà virtuale), Sky Survey System (rilievi aerei, immagini immersive aeree e a terra), La cooperativa Viseras (sistema Museale MaMu di Mamoiada) e Inside Sardinia (aree Parco Geominerario con itinerari per turismo di nicchia). Nel progetto anche Sardegna Film Commission (valorizza il patrimonio artistico e ambientale sardo con la filiera audiovisiva di alta specializzazione) e Italian Videogame Program (Ivipro) (mappatura territorio per la produzione di videogiochi).