Docente di Estetica nel nostro Ateneo dal 1969 al 1974, ricevette - nel 2012, a 102 anni - la laurea honoris causa in Lingue moderne per la comunicazione e cooperazione internazionale
02 March 2018
Gillo Dorfles con alcuni studenti dopo la discussione della laurea honoris causa

di Sergio Nuvoli

Cagliari, 2 marzo 2018 – E’ morto Gillo Dorfles, il teorico d'arte, pittore e filosofo nato a Trieste nel 1910, docente del nostro Ateneo dal '69 al '74, che nel 2012 aveva ricevuto dal nostro Ateneo la laurea honoris causa in Lingue moderne per la comunicazione e cooperazione internazionale, corso di laurea all’epoca presieduto da Marco Pignotti.

Fu una cerimonia, quella che si svolse in Rettorato, che è rimasta nella memoria di tanti, e per la quale rimandiamo alla cronaca, alle foto e alla rassegna stampa dell’epoca (clicca qui per rileggere quello che scrivemmo).

Nel nostro Ateneo ha lasciato un’impronta che ha formato intere generazioni e un ricordo indelebile in molti studenti che hanno frequentato le sue lezioni. Dorfles è un grande e importante studioso del Novecento nel campo dell’Estetica, e ha segnato fortemente anche il Ventunesimo secolo con la sua determinante e incisiva attività di critico e con la sua forte e continua presenza nel mondo dell’arte contemporanea.

Gillo Dorfles nell'Aula magna del Rettorato
Gillo Dorfles nell'Aula magna del Rettorato

Pubblichiamo qui un profilo biografico firmato da Antioco Floris.

Gillo Dorfles arriva a Cagliari nell’autunno del 1969 per il triennio di straordinariato come spesso capitava in quegli anni in cui importanti studiosi passavano un periodo nell’ateneo sardo per consolidare la carriera accademica. Con lui, infatti, in quegli anni sono a Cagliari studiosi del calibro di Corrado Maltese, Giuseppe Petronio, Paolo Spriano, Clara Gallini, Alberto Cirese, Cesare Cases, Carlo Salinari, Mario Baratto, Giuliano Procacci, Alessandro Galante Garrone, Enrico Fubini, Raffaele Laporta per citare alcuni fra i più noti intellettuali italiani.

Chiamato con procedura d’urgenza a coprire la cattedra di Estetica alla Facoltà di Magistero perché, precisa il Consiglio di facoltà, tale insegnamento «è divenuto ormai imprescindibile per motivi di organicità didattica e culturale», per qualche tempo cura anche l’insegnamento di Storia e critica del cinema, rimasto vacante dopo che Pio Baldelli nel 1968 si trasferisce e Firenze. Proprio nel 1969 Dorfles era risultato  vincitore del secondo posto al concorso della cattedra di Estetica bandito dall’Università di Chieti, ma da ricercatore già maturo arriva in città e prende posto nel suo studio a Sa Duchessa con vista sul vecchio carcere di Buoncammino.

In questi anni Gillo Dorfles nelle sue ricerche si sta occupando di design industriale e di architettura, ma soprattutto sta perfezionando i suoi studi sul kitsch e le oscillazioni del gusto che lo renderanno uno degli studiosi più importanti sulla scena nazionale e internazionale della seconda metà del Novecento. Dorfles, facendo tesoro della lezione della avanguardie e delle contaminazioni fra arte e design, evidenzia come ormai il gusto non è più definito da una élite di esperti nel rispetto dei canoni di un’arte “pura”, ma tiene conto di tendenze popolari che comunque si impongono condizionando il rapporto con l’arte. In tal senso anche il kitsch va riconsiderato non più nella prospettiva del “cattivo gusto”, ma come elemento integrante dell’arte contemporanea.

Dopo questa breve esperienza cagliaritana di soli quattro anni, Dorfles ritorna all’Università di Cagliari nel novembre del 2012 per ricevere la laurea honoris causa in Lingue moderne per la comunicazione e cooperazione internazionale. La sua lectio magistralis, dal titolo “Comunicare e progettare tra fatti e fattoidi”, colpisce per la consueta freschezza e lucidità di analisi che ben si addice a un giovane di 102 anni.
Antioco Floris

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