Resi noti i dati sul Fondo di Finanziamento Ordinario. Il Rettore: “Aumenta la quota premiale, diminuisce l’importo della quota perequativa. Restano indicatori penalizzanti”
14 September 2017

Sergio Nuvoli 

Cagliari, 14 settembre 2017 -  “Quelle relative alla ripartizione dell’FFO 2017 sono analisi approfondite anche in relazione alla complessità e alle dimensioni degli Atenei, in una realtà di finanziamento del sistema universitario pubblico che dovrebbe essere fortemente potenziato”. E’ il commento del Rettore dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo, sulla ripartizione del Fondo di finanziamento ordinario (FFO) tra gli Atenei italiani, resa nota dal MIUR.
 
“Siamo molto soddisfatti di aver consolidato il peso dell’Università degli Studi di Cagliari nel sistema universitario italiano (1.69% contro 1.7% dell’anno scorso) – prosegue la prof.ssa Del Zompo - perché si tratta di un dato che dipende dal miglioramento di molti indicatori legati alla didattica e alla ricerca. Significa che abbiamo retto la competizione di molti atenei che a loro volta hanno fatto registrare miglioramenti sugli stessi parametri.
 
Sulla quota premiale, che oltre a didattica e ricerca riguarda anche l’internazionalizzazione, siamo cresciuti in termini assoluti e in percentuale (1.82% del 2017 contro 1.61% del 2016), mentre abbiamo avuto meno bisogno di ricorrere – a differenza di altri atenei – alla quota perequativa, che infatti è diminuita in modo sensibile rispetto all’anno scorso (1.47% del 2017 contro il 2.78% del 2016).
 
Gli sforzi compiuti non sono però stati sufficienti a impedire una riduzione dell’FFO rispetto all’anno scorso (-1.89%), perché ancora resistono alcuni indicatori che ci vedono particolarmente in difficoltà, ma che sono stati recentemente modificati dal Parlamento con il provvedimento sul costo standard basato anche sulle nostre richieste, grazie anche al lavoro dei parlamentari sardi, ma che produrrà i suoi effetti a partire dall’anno prossimo.
 
Nei prossimi giorni sarà possibile entrare nei dettagli dell’assegnazione per verificare attentamente le criticità e le eccellenze registrate dal sistema. Siamo cresciuti: molto resta da fare, ma siamo contenti che comincino a vedersi i risultati di una equilibrata politica sulla didattica e sulla ricerca”.
 

UFFICIO STAMPA ATENEO - mail ufficiostampa@amm.unica.it - Sergio Nuvoli - tel. 070 6752216


 

 

 

               


 

 
LA NUOVA SARDEGNA
LA NUOVA SARDEGNA di venerdì 15 settembre
Sardegna – pagina 4
Università, tagli dal ministero
Sassari e Cagliari perdono oltre 1 milione di euro di fondi rispetto al 2016
 
SASSARI Meno fondi per le università sarde: nella tabella dei finanziamenti ordinari pubblicati sul sito del Ministero dell’Istruzione, Cagliari perde l’1,74 per cento passando dai 111,5 milioni del 2016 ai 109,6 milioni del 2017. Stesso decremento percentuale per Sassari, che passa da 67,8 a 66,6 milioni con 1,1 milioni di euro in meno rispetto allo scorso anno. Per il 2017 i fondi complessivi ammontano a 6,982 miliardi di euro totali. Non a tutti è andata male come è successo a Cagliari e a Sassari: 21 atenei hanno visto crescere sensibilmente le risorse. Peggio delle Università sarde soltanto Messina, Palermo e Catania, Siena, Trieste e Bologna. Quest’anno per la prima volta sono stati distribuiti con l’Ffo anche i fondi per la no tax area: prevista dalla legge di bilancio per il 2017, consente agli studenti con Isee fino a 13.000 euro di essere esonerati dal pagamento delle tasse e garantisce tasse calmierate a chi ha un Isee fra 13.000 e 30.000 euro. Si tratta di 55 milioni. La rettrice dell’ateneo cagliaritano, Maria Del Zompo, non sembra troppo preoccupata: «Sulla quota premiale - sottolinea - che oltre a didattica e ricerca riguarda anche l’internazionalizzazione, siamo cresciuti in termini assoluti e in percentuale mentre abbiamo avuto meno bisogno di ricorrere, a differenza di altri atenei, alla quota perequativa, che infatti è diminuita in modo sensibile rispetto all’anno scorso». Il quadro generale, però, porta al segno meno. «Resistono - spiega ancora la rettrice - alcuni indicatori che ci vedono in difficoltà ma che sono stati modificati dal Parlamento con il provvedimento sul costo standard basato anche sulle nostre richieste».

 


  

ANSA
Università: meno soldi a Cagliari e Sassari
Miur, capoluogo e ateneo nord isola -1,74 rispetto a 2016
CAGLIARI
 
(ANSA) - CAGLIARI, 14 SET - Meno fondi per le università sarde: nella tabella dei finanziamenti ordinari pubblicati sul sito del Ministero dell’Istruzione, Cagliari perde l’1,74 per cento passando dai 111,5 milioni del 2016 ai 109,6 milioni del 2017. Stesso decremento percentuale per Sassari, che passa da 67,8 a 66,6 milioni con 1,1 milioni di euro in meno rispetto allo scorso anno. Per il 2017 i fondi complessivi ammontano a 6,982 miliardi di euro totali. Non a tutti è andata male come è successo a Cagliari e a Sassari: 21 atenei hanno visto crescere sensibilmente le risorse. Peggio delle Università sarde soltanto Messina, Palermo e Catania, Siena, Trieste e Bologna. Quest’anno per la prima volta sono stati distribuiti con l’Ffo anche i fondi per la no tax area: prevista dalla legge di bilancio per il 2017, consente agli studenti con Isee fino a 13.000 euro di essere esonerati dal pagamento delle tasse e garantisce tasse ’calmierate’ a chi ha un Isee fra 13.000 e 30.000 euro. Si tratta di 55 milioni.
 
Università: Del Zompo, meno fondi ma cresciuti in didattica
(V. "Università: meno soldi a Cagliari..." delle 18:30 circa)
CAGLIARI
(ANSA) - CAGLIARI, 14 SET - Meno risorse dal Ministero all’Università di Cagliari sui finanziamenti ordinari rispetto al 2016. Ma alcuni dati dell’analisi delle tabelle pubblicate dal Miur suonano come segnali di incoraggiamento. Lo spiega, in una nota, la rettrice dell’ateneo Maria Del Zompo. In particolare per quanto riguarda i parametri relativi alla didattica, alla ricerca e all’internazionalizzazione. "Siamo molto soddisfatti di aver consolidato il peso dell’Università di Cagliari nel sistema italiano (1.69% contro 1.7% dell’anno scorso) - precisa - perché si tratta di un dato che dipende dal miglioramento di molti indicatori legati alla didattica e alla ricerca. Significa che abbiamo retto la competizione di molti atenei che a loro volta hanno fatto registrare miglioramenti sugli stessi parametri". Altri dati positivi. "Sulla quota premiale - sottolinea Del Zompo - che oltre a didattica e ricerca riguarda anche l’internazionalizzazione, siamo cresciuti in termini assoluti e in percentuale (quasi 28 milioni nel 2017 contro 23 milioni circa nel 2016, 1.82% del 2017 contro 1.61% del 2016), mentre abbiamo avuto meno bisogno di ricorrere, a differenza di altri atenei, alla quota perequativa, che infatti è diminuita in modo sensibile rispetto all’anno scorso (1.47% del 2017 contro il 2.78% del 2016)". Il quadro generale, però, porta al segno meno. "Resistono - spiega ancora la numero uno di via Università - alcuni indicatori che ci vedono particolarmente in difficoltà, ma che sono stati recentemente modificati dal Parlamento con il provvedimento sul costo standard basato anche sulle nostre richieste, grazie anche al lavoro dei parlamentari sardi, ma che produrrà i suoi effetti a partire dall’anno prossimo". (ANSA).

 

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