Al “Capodarco L’Altro Festival” riconoscimento al documentario su una ricerca coordinata dal prof. Memoli. RASSEGNA STAMPA
26 June 2017

Sergio Nuvoli - VAI ALLA RASSEGNA STAMPA
 
Cagliari, 26 giugno 2017 - “Sant’Elia, frammenti di uno spazio quotidiano”, webdoc realizzato da Maurizio Memoli e Silvia Aru, ricercatori dell’Università di Cagliari, con il giornalista Claudio Jampaglia e il regista Bruno Chiaravalloti, ha vinto il premio speciale “webdoc”, assegnato dall’agenzia “Redattore sociale” nell’ambito del premio “L’Anello debole 2017”, nella penultima serata del “Capodarco L’Altro Festival”. Il riconoscimento è stato consegnato nella tarda serata di venerdì scorso: una platea numerosa ed attenta ha seguito la serata condotta dal direttore artistico del Premio Andrea Pellizzari, che sul palco ha avuto accanto il giornalista Rai Giovanni Anversa.
 
Il documentario premiato è nato da una ricerca triennale svolta dai ricercatori dell’Università di Cagliari nel quartiere di Sant’Elia, e racconta il volto di una “periferia” e di chi lo abita attraverso una narrazione corale. Lo studio ha infatti coinvolto gli abitanti del quartiere, in particolare le donne.
 
“Il nostro lavoro su Sant’Elia inizia nel 2013 nell’ambito del più ampio progetto di ricerca "Giustizia spaziale e sistemi territoriali mediterranei. Politiche urbane, pratiche sociali, mobilità" (L.7 della Regione Sardegna, coordinato da Maurizio Memoli) – si legge nel sito del webdoc dell’Ateneo cagliaritano - Uno dei principali obiettivi della ricerca era quello di investigare le rappresentazioni e le narrazioni degli abitanti di quartieri cosiddetti “marginali” delle città mediterranee e, contemporaneamente, promuovere un processo di azione/reazione tra ricercatori e abitanti finalizzato alla produzione di nuove forme di narrazione dello spazio, con particolare riguardo all’utilizzo di strumenti visuali e multimediali durante il lavoro sul campo”.
 
L’equipe di ricerca, sotto il coordinamento scientifico di Maurizio Memoli, era composta da Silvia Aru, Emanuela Cara e Matteo Puttilli (con la collaborazione di Raffaele Cattedra alla stesura e somministrazione del questionario). Nella primavera del 2014, a partire dalla ricerca venne realizzato anche un laboratorio fotografico nei locali del Lazzaretto di Sant’Elia.
 
Erano 187 le opere in concorso al Premio internazionale “L’Anello debole 2017”, italiane e da 14 paesi nel mondo (Marocco, Uganda, Ecuador, Australia, Francia, Malta, Bosnia, Iran, Regno Unito Svizzera, Russia, Spagna, Usa e Afghanistan) di cui 22 finaliste. Un’edizione, come ha sottolineato il presidente della Comunità di Capodarco, don Vinicio Albanesi, di “qualità altissima”, qualità cresciuta negli anni costantemente. Per don Albanesi la forza e la serietà del Premio risiedono nella grande qualità professionale e umana con cui vengono affrontate e raccontate le storie e in una giuria sensibile, scrupolosa ed attenta. Spazio anche a una riflessione sul fenomeno migratorio, tema molto presente nelle opere in concorso, e sulla necessità che gli Stati lavorino sull’accoglienza ma anche nel creare le premesse politiche di una vita senza conflitti nei paesi d’origine.
 
Il premio internazionale “L’anello debole” è nato nel 2005 da un’idea del giornalista Giancarlo Santalmassi. Promosso dalla Comunità di Capodarco di Fermo, esso viene assegnato ai migliori video e audio cortometraggi, giornalistici e di fiction, su tematiche a forte contenuto sociale e sulla sostenibilità ambientale. Dal 2010 il premio si svolge all’interno del Capodarco l’Altro festival. La Comunità di Capodarco di Fermo è impegnata dal 1966 nell’accoglienza di persone in difficoltà. In ogni sua attività ha sempre posto attenzione anche alle modalità con cui vengono diffuse le notizie sociali.
 
Maurizio Memoli è professore ordinario di Geografia economico-politica, Silvia Aru è dottore di ricerca in “Geostoria e geoeconomia delle regioni di confine”, e attualmente borsista di ricerca. Recentemente ha vinto una Marie Curie fellowship al prestigioso Amsterdam Institute for Social Science Research (AISSR) con un progetto sul sistema di accoglienza dei richiedenti asilo in Europa con focus sull’Italia e la relocation dal nostro Paese verso i Paesi del nord Europa.
Nella foto, al centro il prof. Maurizio Memoli e - a sinistra - la dott.ssa Silvia Aru
 
 
 

UFFICIO STAMPA ATENEO - mail ufficiostampa@amm.unica.it - Sergio Nuvoli - tel. 070 6752216


 

 

 

               


 
L’UNIONE SARDA
L’UNIONE SARDA di martedì 27 giugno 2017
Agenda Cagliari (Pagina 19 - Edizione CA)
Film sul rione Sant'Elia: un premio ai ricercatori
UNIVERSITÀ. Documentario di Maurizio Memoli e Silvia Aru
 
“Sant'Elia, frammenti di uno spazio quotidiano”, documentario realizzato dai ricercatori dell'Università Maurizio Memoli e Silvia Aru con il giornalista Claudio Jampaglia e il regista Bruno Chiaravalloti, ha vinto il premio speciale webdoc, assegnato dall'agenzia Redattore sociale nell'ambito del premio ”L'Anello debole 2017”.
Il lavoro è nato da una ricerca triennale svolta dai ricercatori dell'ateneo nel quartiere cagliaritano di Sant'Elia, e racconta il volto di una periferia e di chi lo abita attraverso una narrazione corale da parte degli abitanti del quartiere, in particolare delle donne.
«Il nostro lavoro su Sant'Elia inizia nel 2013 nell'ambito del più ampio progetto di ricerca Giustizia spaziale e sistemi territoriali mediterranei. Politiche urbane, pratiche sociali, mobilità», si legge nel sito del webdoc dell'Ateneo cagliaritano. Uno dei principali obiettivi della ricerca era quello di investigare le rappresentazioni e le narrazioni degli abitanti di quartieri cosiddetti marginali delle città mediterranee e, contemporaneamente, promuovere un processo di azione/reazione tra ricercatori e abitanti finalizzato alla produzione di nuove forme di narrazione dello spazio, con particolare riguardo all'utilizzo di strumenti visuali e multimediali durante il lavoro sul campo».
L'équipe di ricerca, con il coordinamento scientifico di Maurizio Memoli, era composta da Silvia Aru, Emanuela Cara e Matteo Puttilli (con la collaborazione di Raffaele Cattedra alla stesura e somministrazione del questionario). Nella primavera del 2014, a partire dalla ricerca venne realizzato anche un laboratorio fotografico nei locali del Lazzaretto di Sant'Elia.
Erano 187 le opere in concorso al premio internazionale “L'Anello debole 2017” italiane e da 14 paesi nel mondo.


 

 
AGENZIA GIORNALISTICA ITALIA
 
(AGI) - Cagliari, 26 giu. - "Sant’Elia, frammenti di uno spazio quotidiano", documentario realizzato da Maurizio Memoli e Silvia Aru, ricercatori geografi sociali dell’Universita’ di Cagliari, con il giornalista Claudio Jampaglia e il regista Bruno Chiaravalloti, ha vinto il premio speciale ’webdoc’, assegnato dall’agenzia "Redattore sociale" nell’ambito del premio "L’Anello debole 2017". Il lavoro premiato e’ nato da una ricerca triennale svolta dai ricercatori dell’ateneo nel quartiere cagliaritano di Sant’Elia, e racconta il volto di una "periferia" e di chi lo abita attraverso una narrazione corale da parte degli abitanti del quartiere, in particolare delle donne. "Il nostro lavoro su Sant’Elia inizia nel 2013 nell’ambito del piu’ ampio progetto di ricerca "Giustizia spaziale e sistemi territoriali mediterranei. Uno dei principali obiettivi della ricerca era quello di investigare le rappresentazioni e le narrazioni degli abitanti di quartieri cosiddetti "marginali" delle citta’ mediterranee e, contemporaneamente, promuovere un processo di azione/reazione tra ricercatori e abitanti finalizzato alla produzione di nuove forme di narrazione dello spazio, con particolare riguardo all’utilizzo di strumenti visuali e multimediali durante il lavoro sul campo". L’equipe di ricerca, con il coordinamento scientifico di Maurizio Memoli, era composta da Silvia Aru, Emanuela Cara e Matteo Puttilli (con la collaborazione di Raffaele Cattedra alla stesura e somministrazione del questionario). Nella primavera del 2014, a partire dalla ricerca venne realizzato anche un laboratorio fotografico nei locali del Lazzaretto di Sant’Elia. Erano 187 le opere in concorso al Premio internazionale "L’Anello debole 2017", italiane e da 14 Paesi nel mondo di cui 22 finaliste. Un’edizione, come ha sottolineato il presidente della Comunita’ di Capodarco, don Vinicio Albanesi, di "qualita’ altissima", qualita’ cresciuta negli anni costantemente. Nato nel 2005 da un’idea del giornalista Giancarlo Santalmassi e promosso dalla Comunita’ di Capodarco di Fermo, il Premio viene assegnato ai migliori video e audio cortometraggi, giornalistici e di fiction, su tematiche a forte contenuto sociale e sulla sostenibilita’ ambientale. La Comunita’ di Capodarco di Fermo e’ impegnata dal 1966 nell’accoglienza di persone in difficolta’. In ogni sua attivita’ ha sempre posto attenzione anche alle modalita’ con cui vengono diffuse le notizie sociali. Maurizio Memoli e’ professore ordinario di Geografia economico-politica, Silvia Aru e’ dottore di ricerca in "Geostoria e geoeconomia delle regioni di confine", e attualmente borsista di ricerca.(AGI)
Red/Mav
 

 
ANSA
Webdoc Ateneo Cagliari vince al ’Capodarco l’Altro Festival’
Premio speciale a documentario sul quartiere di Sant’Elia
CAGLIARI
 
(ANSA) - CAGLIARI, 26 GIU - "Sant’Elia, frammenti di uno spazio quotidiano", documentario realizzato da Maurizio Memoli e Silvia Aru, ricercatori geografi sociali dell’Università di Cagliari, con il giornalista Claudio Jampaglia e il regista Bruno Chiaravalloti, ha vinto il premio speciale "webdoc", assegnato dall’agenzia "Redattore sociale" nell’ambito del premio "L’Anello debole 2017" al "Capodarco l’altro festival".
Il lavoro è nato da una ricerca triennale svolta dai ricercatori dell’ateneo nel quartiere di Sant’Elia, e racconta il volto di una "periferia" e di chi lo abita attraverso una narrazione corale da parte degli abitanti, in particolare delle donne. "Il nostro lavoro su S.Elia inizia nel 2013 nell’ambito del più ampio progetto di ricerca ’Giustizia spaziale e sistemi territoriali mediterranei. Politiche urbane, pratiche sociali, mobilità’, coordinato da Maurizio Memoli", spiegano i responsabili nel sito del webdoc dell’Ateneo. L’equipe di ricerca era composta da Silvia Aru, Emanuela Cara e Matteo Puttilli, con la collaborazione di Raffaele Cattedra alla stesura e somministrazione del questionario. Nella primavera del 2014, a partire dalla ricerca venne realizzato anche un laboratorio fotografico nel Lazzaretto di Sant’Elia. Erano 187 le opere in concorso al Premio internazionale "L’Anello debole 2017", sia italiane sia provenienti da 14 Paesi. Un’edizione, come ha sottolineato il presidente della Comunità di Capodarco, don Vinicio Albanesi, di "qualità altissima". Nato nel 2005 da un’idea del giornalista Giancarlo Santalmassi e promosso dalla Comunità di Capodarco di Fermo, il Premio viene assegnato ai migliori video e audio cortometraggi, giornalistici e di fiction, su tematiche a forte contenuto sociale e sulla sostenibilità ambientale. Maurizio Memoli è professore ordinario di Geografia economico-politica, Silvia Aru è dottore di ricerca in "Geostoria e geoeconomia delle regioni di confine", e attualmente borsista di ricerca. (ANSA).
 

 
ANSA.IT
 
"Sant’Elia, frammenti di uno spazio quotidiano", documentario realizzato da Maurizio Memoli e Silvia Aru, ricercatori geografi sociali dell’Università di Cagliari, con il giornalista Claudio Jampaglia e il regista Bruno Chiaravalloti, ha vinto il premio speciale "webdoc", assegnato dall’agenzia "Redattore sociale" nell’ambito del premio "L’Anello debole 2017" al "Capodarco l’altro festival".
Il lavoro è nato da una ricerca triennale svolta dai ricercatori dell’ateneo nel quartiere di Sant’Elia, e racconta il volto di una "periferia" e di chi lo abita attraverso una narrazione corale da parte degli abitanti, in particolare delle donne. "Il nostro lavoro su S.Elia inizia nel 2013 nell’ambito del più ampio progetto di ricerca ’Giustizia spaziale e sistemi territoriali mediterranei. Politiche urbane, pratiche sociali, mobilità’, coordinato da Maurizio Memoli", spiegano i responsabili nel sito del webdoc dell’Ateneo.
L’equipe di ricerca era composta da Silvia Aru, Emanuela Cara e Matteo Puttilli, con la collaborazione di Raffaele Cattedra alla stesura e somministrazione del questionario. Nella primavera del 2014, a partire dalla ricerca venne realizzato anche un laboratorio fotografico nel Lazzaretto di Sant’Elia.
Erano 187 le opere in concorso al Premio internazionale "L’Anello debole 2017", sia italiane sia provenienti da 14 Paesi. Un’edizione, come ha sottolineato il presidente della Comunità di Capodarco, don Vinicio Albanesi, di "qualità altissima". Nato nel 2005 da un’idea del giornalista Giancarlo Santalmassi e promosso dalla Comunità di Capodarco di Fermo, il Premio viene assegnato ai migliori video e audio cortometraggi, giornalistici e di fiction, su tematiche a forte contenuto sociale e sulla sostenibilità ambientale. Maurizio Memoli è professore ordinario di Geografia economico-politica, Silvia Aru è dottore di ricerca in "Geostoria e geoeconomia delle regioni di confine", e attualmente borsista di ricerca.
 

 
L’UNIONE SARDA
L’UNIONESARDA.IT
Oggi alle 11:25
 
"Sant’Elia, frammenti di uno spazio quotidiano", lavoro realizzato da Maurizio Memoli e Silvia Aru, ricercatori dell’Università di Cagliari, con la regia di Bruno Chiaravalloti, si è aggiudicato il premio speciale "webdoc" nell’ambito del premio "L’Anello debole 2017".
Il documentario premiato nasce da una ricerca triennale svolta dai ricercatori dell’Università di Cagliari nel quartiere di Sant’Elia, e racconta il volto di una "periferia" e di chi la abita attraverso una narrazione corale. Lo studio ha infatti coinvolto gli abitanti del quartiere, in particolare le donne.
"Uno dei principali obiettivi della ricerca – spiegano dall’Ateneo - era quello di investigare le rappresentazioni e le narrazioni degli abitanti di quartieri cosiddetti "marginali" delle città mediterranee e, contemporaneamente, promuovere un processo di azione/reazione tra ricercatori e abitanti finalizzato alla produzione di nuove forme di narrazione dello spazio, con particolare riguardo all’utilizzo di strumenti visuali e multimediali durante il lavoro sul campo".
L’equipe di ricerca, sotto il coordinamento scientifico di Maurizio Memoli, è composta da Silvia Aru, Emanuela Cara e Matteo Puttilli.
Il riconoscimento è stato consegnato nella penultima serata del "Capodarco L’Altro Festival". I ricercatori dell’ateneo cagliaritano si sono aggiudicati la vittoria fra 187 opere in concorso, provenienti dall’Italia e da altri 14 Paesi nel mondo.
Il premio internazionale "L’anello debole" è nato nel 2005 da un’idea del giornalista Giancarlo Santalmassi. Promosso dalla Comunità di Capodarco di Fermo, nelle Marche, viene assegnato ai migliori video e audio cortometraggi, giornalistici e di fiction, su tematiche a forte contenuto sociale e ambientale. Dal 2010 il premio si svolge all’interno del "Capodarco L’Altro Festival".
(Redazione Online / v.l.)
 

 
CAGLIARIPAD.IT
 
"Sant’Elia, frammenti di uno spazio quotidiano", documentario realizzato da Maurizio Memoli e Silvia Aru, ricercatori geografi sociali dell’Università di Cagliari, con il giornalista Claudio Jampaglia e il regista Bruno Chiaravalloti, ha vinto il premio speciale "webdoc", assegnato dall’agenzia "Redattore sociale" nell’ambito del premio "L’Anello debole 2017" al "Capodarco l’altro festival".
Il lavoro è nato da una ricerca triennale svolta dai ricercatori dell’ateneo nel quartiere di Sant’Elia, e racconta il volto di una "periferia" e di chi lo abita attraverso una narrazione corale da parte degli abitanti, in particolare delle donne. "Il nostro lavoro su S.Elia inizia nel 2013 nell’ambito del più ampio progetto di ricerca ’Giustizia spaziale e sistemi territoriali mediterranei. Politiche urbane, pratiche sociali, mobilità’, coordinato da Maurizio Memoli", spiegano i responsabili nel sito del webdoc dell’Ateneo. L’equipe di ricerca era composta da Silvia Aru, Emanuela Cara e Matteo Puttilli, con la collaborazione di Raffaele Cattedra alla stesura e somministrazione del questionario. Nella primavera del 2014, a partire dalla ricerca venne realizzato anche un laboratorio fotografico nel Lazzaretto di Sant’Elia.
Erano 187 le opere in concorso al Premio internazionale "L’Anello debole 2017", sia italiane sia provenienti da 14 Paesi. Un’edizione, come ha sottolineato il presidente della Comunità di Capodarco, don Vinicio Albanesi, di "qualità altissima". Nato nel 2005 da un’idea del giornalista Giancarlo Santalmassi e promosso dalla Comunità di Capodarco di Fermo, il Premio viene assegnato ai migliori video e audio cortometraggi, giornalistici e di fiction, su tematiche a forte contenuto sociale e sulla sostenibilità ambientale. Maurizio Memoli è professore ordinario di Geografia economico-politica, Silvia Aru è dottore di ricerca in "Geostoria e geoeconomia delle regioni di confine", e attualmente borsista di ricerca.
 

 
VISTANET.IT
26 giugno 2017 11:27 La Redazione
 
“Sant’Elia, frammenti di uno spazio quotidiano”, documentario realizzato da Maurizio Memoli e Silvia Aru, ricercatori geografi sociali dell’Università di Cagliari, con il giornalista Claudio Jampaglia e il regista Bruno Chiaravalloti, ha vinto il premio speciale “webdoc”, assegnato dall’agenzia “Redattore sociale” nell’ambito del premio “L’Anello debole 2017”.
Il lavoro premiato è nato da una ricerca triennale svolta dai ricercatori dell’ateneo nel quartiere cagliaritano di Sant’Elia, e racconta il volto di una “periferia” e di chi lo abita attraverso una narrazione corale da parte degli abitanti del quartiere, in particolare delle donne. «Il nostro lavoro su Sant’Elia inizia nel 2013 nell’ambito del più ampio progetto di ricerca “Giustizia spaziale e sistemi territoriali mediterranei. Politiche urbane, pratiche sociali, mobilità” (L.7 della Regione Sardegna, coordinato da Maurizio Memoli) – si legge nel sito del webdoc dell’Ateneo cagliaritano (http://webdoc.unica.it/santelia/index.php) – Uno dei principali obiettivi della ricerca era quello di investigare le rappresentazioni e le narrazioni degli abitanti di quartieri cosiddetti “marginali” delle città mediterranee e, contemporaneamente, promuovere un processo di azione/reazione tra ricercatori e abitanti finalizzato alla produzione di nuove forme di narrazione dello spazio, con particolare riguardo all’utilizzo di strumenti visuali e multimediali durante il lavoro sul campo».
L’equipe di ricerca, con il coordinamento scientifico di Maurizio Memoli, era composta da Silvia Aru, Emanuela Cara e Matteo Puttilli (con la collaborazione di Raffaele Cattedra alla stesura e somministrazione del questionario). Nella primavera del 2014, a partire dalla ricerca venne realizzato anche un laboratorio fotografico nei locali del Lazzaretto di Sant’Elia.
Erano 187 le opere in concorso al Premio internazionale “L’Anello debole 2017”, italiane e da 14 paesi nel mondo (Marocco, Uganda, Ecuador, Australia, Francia, Malta, Bosnia, Iran, Regno Unito Svizzera, Russia, Spagna, Usa e Afghanistan) di cui 22 finaliste. Un’edizione, come ha sottolineato il presidente della Comunità di Capodarco, don Vinicio Albanesi, di “qualità altissima”, qualità cresciuta negli anni costantemente.
Nato nel 2005 da un’idea del giornalista Giancarlo Santalmassi e promosso dalla Comunità di Capodarco di Fermo, il Premio viene assegnato ai migliori video e audio cortometraggi, giornalistici e di fiction, su tematiche a forte contenuto sociale e sulla sostenibilità ambientale. La Comunità di Capodarco di Fermo è impegnata dal 1966 nell’accoglienza di persone in difficoltà. In ogni sua attività ha sempre posto attenzione anche alle modalità con cui vengono diffuse le notizie sociali.
Maurizio Memoli è professore ordinario di Geografia economico-politica, Silvia Aru è dottore di ricerca in “Geostoria e geoeconomia delle regioni di confine”, e attualmente borsista di ricerca. Recentemente ha vinto una Marie Curie fellowship al prestigioso Amsterdam Institute for Social Science Research (AISSR) con un progetto sul sistema di accoglienza dei richiedenti asilo in Europa con focus sull’Italia e la relocation dal nostro Paese verso i Paesi del nord Europa.
 

 
SARDEGNAOGGI.IT
 
CAGLIARI - Premio internazionale "L’anello debole 2017": al "Capodarco l’altro festival" un webdoc dell’Università di Cagliari vince il premio speciale. Il riconoscimento va al documentario realizzato su una ricerca condotta sul quartiere cagliaritano di sant’elia coordinata da Maurizio Memoli. "Sant’Elia, frammenti di uno spazio quotidiano", documentario realizzato da Maurizio Memoli e Silvia Aru, ricercatori geografi sociali, con il giornalista Claudio Jampaglia e il regista Bruno Chiaravalloti, vince il premio speciale "webdoc", assegnato dall’agenzia "Redattore Sociale" nell’ambito del premio "L’anello debole 2017".
Il lavoro premiato nasce da una ricerca triennale svolta dai ricercatori dell’ateneo nel quartiere cagliaritano di Sant’Elia, e racconta il volto di una "periferia" e di chi lo abita attraverso una narrazione corale da parte degli abitanti del quartiere, in particolare delle donne. "Il nostro lavoro su sant’elia inizia nel 2013 nell’ambito del più ampio progetto di ricerca "giustizia spaziale e sistemi territoriali mediterranei. politiche urbane, pratiche sociali, mobilità". si legge nel sito del webdoc dell’ateneo cagliaritano. "Uno dei principali obiettivi della ricerca era quello di investigare le rappresentazioni e le narrazioni degli abitanti di quartieri cosiddetti "marginali" delle città mediterranee e, contemporaneamente, promuovere un processo di azione/reazione tra ricercatori e abitanti finalizzato alla produzione di nuove forme di narrazione dello spazio, con particolare riguardo all’utilizzo di strumenti visuali e multimediali durante il lavoro sul campo".
L’equipe di ricerca, con il coordinamento scientifico di Maurizio Memoli, era composta da Silvia Aru, Emanuela Cara e Matteo Puttilli (con la collaborazione di Raffaele Cattedra alla stesura e somministrazione del questionario). Nella primavera del 2014, a partire dalla ricerca, viene anche realizzato un laboratorio fotografico nei locali del Lazzaretto di Sant’Elia. 187 le opere in concorso al premio internazionale "L’anello debole 2017", italiane e da 14 paesi nel mondo di cui 22 finaliste. Un’edizione, come sottolinea il presidente della comunità di Capodarco, don Vinicio Albanesi, di "qualità altissima, qualità cresciuta negli anni costantemente". Nato nel 2005 da un’idea del giornalista giancarlo santalmassi e promosso dalla comunità di capodarco di fermo, il premio viene assegnato ai migliori video e audio cortometraggi, giornalistici e di fiction, su tematiche a forte contenuto sociale e sulla sostenibilità ambientale. la comunità di Capodarco di Fermo è impegnata dal 1966 nell’accoglienza di persone in difficoltà. in ogni sua attività ha sempre posto attenzione anche alle modalità con cui vengono diffuse le notizie sociali.
 

 
CASTEDDUONLINE.IT
Autore: Redazione Casteddu Online il 26/06/2017 11:01
 
“Sant’Elia, frammenti di uno spazio quotidiano”, documentario realizzato da Maurizio Memoli e Silvia Aru, ricercatori geografi sociali dell’Università di Cagliari, con il giornalista Claudio Jampaglia e il regista Bruno Chiaravalloti, ha vinto il premio speciale “webdoc”, assegnato dall’agenzia “Redattore sociale” nell’ambito del premio “L’Anello debole 2017”.
Il lavoro premiato è nato da una ricerca triennale svolta dai ricercatori dell’ateneo nel quartiere cagliaritano di Sant’Elia, e racconta il volto di una “periferia” e di chi lo abita attraverso una narrazione corale da parte degli abitanti del quartiere, in particolare delle donne. “Il nostro lavoro su Sant’Elia inizia nel 2013 nell’ambito del più ampio progetto di ricerca "Giustizia spaziale e sistemi territoriali mediterranei. Politiche urbane, pratiche sociali, mobilità" (L.7 della Regione Sardegna, coordinato da Maurizio Memoli) – si legge nel sito del webdoc dell’Ateneo cagliaritano (http://webdoc.unica.it/santelia/index.php) - Uno dei principali obiettivi della ricerca era quello di investigare le rappresentazioni e le narrazioni degli abitanti di quartieri cosiddetti “marginali” delle città mediterranee e, contemporaneamente, promuovere un processo di azione/reazione tra ricercatori e abitanti finalizzato alla produzione di nuove forme di narrazione dello spazio, con particolare riguardo all’utilizzo di strumenti visuali e multimediali durante il lavoro sul campo”.
L’equipe di ricerca, con il coordinamento scientifico di Maurizio Memoli, era composta da Silvia Aru, Emanuela Cara e Matteo Puttilli (con la collaborazione di Raffaele Cattedra alla stesura e somministrazione del questionario). Nella primavera del 2014, a partire dalla ricerca venne realizzato anche un laboratorio fotografico nei locali del Lazzaretto di Sant’Elia.
Erano 187 le opere in concorso al Premio internazionale “L’Anello debole 2017”, italiane e da 14 paesi nel mondo (Marocco, Uganda, Ecuador, Australia, Francia, Malta, Bosnia, Iran, Regno Unito Svizzera, Russia, Spagna, Usa e Afghanistan) di cui 22 finaliste. Un’edizione, come ha sottolineato il presidente della Comunità di Capodarco, don Vinicio Albanesi, di “qualità altissima”, qualità cresciuta negli anni costantemente.
Nato nel 2005 da un’idea del giornalista Giancarlo Santalmassi e promosso dalla Comunità di Capodarco di Fermo, il Premio viene assegnato ai migliori video e audio cortometraggi, giornalistici e di fiction, su tematiche a forte contenuto sociale e sulla sostenibilità ambientale. La Comunità di Capodarco di Fermo è impegnata dal 1966 nell’accoglienza di persone in difficoltà. In ogni sua attività ha sempre posto attenzione anche alle modalità con cui vengono diffuse le notizie sociali.
Maurizio Memoli è professore ordinario di Geografia economico-politica, Silvia Aru è dottore di ricerca in “Geostoria e geoeconomia delle regioni di confine”, e attualmente borsista di ricerca. Recentemente ha vinto una Marie Curie fellowship al prestigioso Amsterdam Institute for Social Science Research (AISSR) con un progetto sul sistema di accoglienza dei richiedenti asilo in Europa con focus sull’Italia e la relocation dal nostro Paese verso i Paesi del nord Europa.

 


 

 
SARDINIAPOST.IT
26 giugno 2017  Culture
 
“Sant’Elia, frammenti di uno spazio quotidiano”, documentario realizzato da Maurizio Memoli e Silvia Aru, ricercatori geografi sociali dell’Università di Cagliari, con il giornalista Claudio Jampaglia e il regista Bruno Chiaravalloti, ha vinto il premio speciale “webdoc”, assegnato dall’agenzia “Redattore sociale” nell’ambito del premio “L’Anello debole 2017” al “Capodarco l’altro festival“. Il lavoro è nato da una ricerca triennale svolta dai ricercatori dell’ateneo nel quartiere di Sant’Elia, e racconta il volto di una “periferia” e di chi lo abita attraverso una narrazione corale da parte degli abitanti, in particolare delle donne.
 “Il nostro lavoro su S.Elia inizia nel 2013 nell’ambito del più ampio progetto di ricerca ‘Giustizia spaziale e sistemi territoriali mediterranei. Politiche urbane, pratiche sociali, mobilità’, coordinato da Maurizio Memoli”, spiegano i responsabili nel sito del webdoc dell’Ateneo. L’equipe di ricerca era composta da Silvia Aru, Emanuela Cara e Matteo Puttilli, con la collaborazione di Raffaele Cattedra alla stesura e somministrazione del questionario. Nella primavera del 2014, a partire dalla ricerca venne realizzato anche un laboratorio fotografico nel Lazzaretto di Sant’Elia. Erano 187 le opere in concorso al Premio internazionale “L’Anello debole 2017”, sia italiane sia provenienti da 14 Paesi. Un’edizione, come ha sottolineato il presidente della Comunità di Capodarco, don Vinicio Albanesi, di “qualità altissima”.
Nato nel 2005 da un’idea del giornalista Giancarlo Santalmassi e promosso dalla Comunità di Capodarco di Fermo, il Premio viene assegnato ai migliori video e audio cortometraggi, giornalistici e di fiction, su tematiche a forte contenuto sociale e sulla sostenibilità ambientale. Maurizio Memoli è professore ordinario di Geografia economico-politica, Silvia Aru è dottore di ricerca in “Geostoria e geoeconomia delle regioni di confine”, e attualmente borsista di ricerca.

 

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