Decisivo l’apporto scientifico del Gruppo di Energetica Elettrica coordinato dal professor Alfonso Damiano. RASSEGNA STAMPA
19 June 2017
 
Sergio Nuvoli - VAI ALLA RASSEGNA STAMPA
 
Cagliari, 19 giugno 2017 - È stato presentato dal Presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, e dall’Assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, il Progetto sulla Mobilità Elettrica della Sardegna, approvato con DGR 28/23 del 2017, già previsto dal Piano Energetico e Ambientale Regionale, da realizzare con risorse inserite nel Patto per la Sardegna firmato con il Governo.
 
Il progetto prevede lo sviluppo e la realizzazione di un sistema che integri la domanda di mobilità elettrica con l’offerta di servizi e infrastrutture che consentano di usufruire appieno dei vantaggi associati ai nuovi paradigmi energetici connessi con la mobilità elettrica. La dotazione finanziaria (Fondi FSC 2014-2020) è di 15 milioni di euro. Sono previsti la realizzazione di infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici, l’acquisto di nuove auto elettriche e la realizzazione di sistemi di mobilità elettrica, integrati grazie all’uso dei più moderni sistemi di comunicazione.
 
La rete di infrastrutture sarà concentrata in cinque aree: Città Metropolitana di Cagliari, Rete Metropolitana di Sassari, Reti urbane di Olbia, Nuoro e Oristano che con una popolazione di oltre 865mila persone consentono di produrre una mobilità ‘generata’ pari al 75% degli spostamenti quotidiani in Sardegna. Interventi e progetti sperimentali sono previsti anche nelle isole minori di Asinara, Carloforte, La Maddalena, Isola di San Pietro.
 
Il progetto ha visto, in virtù dell’accordo di collaborazione esistente sulla mobilità elettrica con l’Assessorato regionale dell’Industria (L. 241/90), la partecipazione anche del Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica dell’Università di Cagliari e in particolare del gruppo di ricerca di Energetica Elettrica coordinato dal Prof. Alfonso Damiano (che ha partecipato alla presentazione di questa mattina). 
 
Il progetto prevede inoltre che il Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica dell’Università di Cagliari collabori attivamente per i prossimi quattro anni nello sviluppo e nel monitoraggio tecnico e scientifico del progetto.
 

UFFICIO STAMPA ATENEO - mail ufficiostampa@amm.unica.it - Sergio Nuvoli - tel. 070 6752216


 

 

 

               

 
 

 
L’UNIONE SARDA
L’UNIONE SARDA di martedì 20 giugno 2017
Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
Auto, nell'Isola futuro elettrico
Entro tre anni 650 stazioni di ricarica e mezzi per i turisti 
GIUNTA. Al via nelle aree urbane gli investimenti sulla mobilità senza uso di carburanti
 
Mentre sta per prendere il via a Cagliari il G7 dei trasporti, il presidente della Regione presenta il primo piano di Mobilità elettrica nella storia della Sardegna. Non è un caso. «Al summit si parlerà di presente e di futuro - ha spiegato ieri Francesco Pigliaru prima di illustrare il nuovo progetto da 15 milioni di euro - e a noi piaceva l'idea di raccontare ciò che stiamo facendo in uno degli ambiti più importanti del sistema trasporti, la mobilità elettrica appunto».
QUINDICI MILIONI Le risorse provengono dal Patto per la Sardegna che, ha puntualizzato il governatore, «nonostante lo scetticismo manifestato da qualcuno all'opposizione e nella stessa maggioranza, sta generando risultati importanti. Penso al metano, alla continuità territoriale, agli ammortizzatori sociali, all'edilizia scolastica». Dieci milioni sono destinati all'acquisto di veicoli elettrici e soprattutto alla realizzazione di 650 stazioni di ricarica, altri cinque per azioni di supporto alle imprese.
Entro il 2020 le stazioni di ricarica saranno dislocate tra le grandi aree urbane di Cagliari, Sassari, Nuoro, Oristano e Olbia, nelle isole minori (La Maddalena, Carloforte, Asinara e Sant'Antioco), e nelle principali strade statali: 131, 131 dcn e 130. I Comuni coinvolti sono i primi otto per numero di abitanti, che complessivamente mettono insieme 865mila anime, il 52% della popolazione residente nell'Isola.
Tra le 650 colonnine, cinquanta saranno di tipo Fast Charging (con potenza superiore ai 22 kilowatt): lungo la Carlo Felice ce ne sarà una ogni 50 chilometri e si impiegheranno dai 15 ai 20 minuti per effettuare una ricarica dell'80%. Altre trecento saranno di tipo Quick Charging (potenza tra 7 e 22 kW), le rimanente di tipo Slow Charging (dai 3 ai 7 kW).
LE IMPRESE I restanti cinque milioni andranno alle aziende: alberghi, gestori di car sharing e autonoleggio, a chi opera collegamenti tra città, porti e aeroporti, e si occupa di promozione dell'ultimo miglio con mezzi elettrici. Scopo del piano, infatti, a parte la sostenibilità col taglio delle emissioni di Co2, è la promozione turistica.
Su questo aspetto, in particolare, si è soffermato Pigliaru: «Soprattutto in vista del prossimo anno dobbiamo lavorare per far venire sempre più turisti senza la propria auto, con la possibilità di avere a prezzi accettabili mobilità elettrica disponibile, e per la prossima estate sarebbe interessante poter fare una campagna marketing rivolta ai turisti, per dare l'idea molto precisa di una Sardegna che offre mobilità elettrica».
LE GARE I primi risultati saranno tangibili alla Maddalena, una delle isole minori alla quale sono stati destinati 600mila euro per l'acquisto di autobus elettrici. Questo perché, ha spiegato l'assessora all'Industria Maria Grazia Piras, «è più facile partire a livello locale, in un luogo più contenuto come La Maddalena». In ogni caso la delibera è stata già pubblicata e «adesso siamo pronti a bandire le gare».
L'assessora ha dedicato una riflessione all'aspetto economico («sorprendente») dell'operazione: «Una volta infrastrutturata la 131, considerato che una ricarica elettrica costa 2 euro per kilowattora, percorrere Cagliari-Sassari costerebbe quattro, cinque euro al massimo». Ragionamenti che troveranno spazio anche nelle discussioni del G7 dei trasporti: l'intenzione della Giunta è portare questi progetti innovativi di mobilità elettrica come biglietto da visita con cui la Sardegna, da domani, si presenterà al mondo. Pigliaru però ammette che «i trasporti rappresentano uno dei problemi più gravi dell'Isola, nessuno più dei sardi sa quanto i trasporti possano costituire un limite a sentirsi inclusi». E per questo «con Baleari e Corsica porteremo al vertice una posizione chiara e netta su come le regole europee debbano tener conto dei problemi delle isole».
Roberto Murgia
 
L’UNIONE SARDA
Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
I ricercatori di Cagliari
Progetto nato da una task force dell'Università
 
Nella redazione del Piano per la mobilità elettrica regionale recita un ruolo di primo piano il gruppo di ricerca di Energetica elettrica, coordinato dal professor Alfonso Damiano del Dipartimento di ingegneria elettrica ed elettronica (Diee) dell'Università di Cagliari.
L'attività di ricercatori cagliaritani si è sviluppata in virtù di un accordo di collaborazione stretto, su questi temi, con l'assessorato regionale all'Industria.
Nello specifico, il progetto prevede che il Dipartimento collabori attivamente per i prossimi quattro anni nello sviluppo e nel monitoraggio tecnico e scientifico del progetto. Due anni fa Alfonso Damiano - professore associato di Energetica elettrica e macchine elettriche, da sempre impegnato sui temi dell'energia - ha coordinato il Piano energetico ambientale della Regione Sardegna, in cui il nuovo progetto per la mobilità elettrica si inserisce coerentemente. Al team che fa ricerca con lui arrivano di frequente riconoscimenti nazionali e internazionali. L'ultimo, in ordine di tempo, risale a pochi giorni fa: Mario Porru, dottore di ricerca poco più che trentenne che ha discusso la tesi con Damiano, ha ricevuto uno dei più importanti riconoscimenti del settore dell'energia, il “Best PhD Thesis Award”, che viene assegnato dall'associazione che riunisce a livello mondiale gli ingegneri elettrici ed elettronici.
 

 
LA NUOVA SARDEGNA
LA NUOVA SARDEGNA di martedì 20 giugno 2017
Primo piano – pagina 3
Veicoli elettrici, ecco 20 milioni
Fondi da Regione ed Europa per le colonnine di ricarica lungo le strade dell'isola
 
CAGLIARIPrezzi stracciati: appena cinque euro da Sassari a Cagliari, sono 220 chilometri, altrettanti per il ritorno. Con un'auto elettrica il viaggio alla fine costerà meno di una doppia, abbondante colazione al bar, contro gli almeno 40 euro di benzina, qualcosa in meno se il motore è diesel. Con una certezza in più: sulla Carlo Felice, nel 2020, la batteria potrà essere ricaricata in ognuna delle future cinque colonnine, distanti 50 chilometri una dall'altra, basterà attaccare la spina per ripartire dopo qualche minuto verso la meta. Lo stesso sarà possibile sulla 131 dcn Nuoro-Olbia e la statale 130 direzione Sulcis. Servirà soprattutto a ridurre le emissioni di anidride carbonica fino a rendere ancora più green la Sardegna. È questa la notizia racchiusa in una delle pagine del primo Piano regionale per la mobilità elettrica.Il finanziamento è stato deciso e approvato dalla giunta: 15 milioni arriveranno dalla cassaforte del Patto per la Sardegna, più altri 5 dai fondi europei. La quota più importante dell'investimento sarà destinata a installare 650 stazioni di ricarica da un capo all'altro della Sardegna. Il bando sarà pubblicato entro l'anno e prevede anche la gestione delle colonnine, per garantire alla fine la copertura di oltre la metà dei residenti in Sardegna, con il coinvolgimento nel progetto della Città metropolitana di Cagliari, delle reti urbane di Sassari, Olbia, Oristano e Nuoro, che da sole producono il 75% degli spostamenti quotidiani.
Cinque dei 15 milioni saranno destinati invece alle imprese, in particolare alberghi, gestori di car sharing e autonoleggio, chi opera collegamenti tra città, porti e aeroporti, il cosiddetto ultimo miglio, mentre per il momento non sono previsti incentivi diretti ai privati che acquisteranno l'auto elettrica o ibrida. Infine parte del finanziamento riguarda La Maddalena (subito a disposizione 600mila euro), Carloforte, Sant'Antioco e l'Asinara: la Regione le vuole trasformare molto prima del 2020 in isole dove un domani dovranno viaggiare solo auto e pullman elettrici.«Vogliamo ridurre in fretta - ha detto il governatore Francesco Pigliaru - le emissioni di Co2. L'Europa s'è posta l'obiettivo di un taglio del 30% entro il 2030, le Regioni d'Europa sono andate oltre e puntano al 40-50. In Sardegna, dal 1990 al 2014, siamo già al 20 e quindi non siamo lontani dall'obiettivo. Dobbiamo crederci, per dare un'immagine sempre più attenta all'ambiente e alla salute».
A tracciare il Piano che coprirà le lunghe percorrenze, compresa la mappa delle colonnine, è stato il dipartimento di energia elettrica dell'università di Cagliari, e in particolare il gruppo coordinato da Alfonso Damiano: «Abbiamo puntato - dice - a coprire le aree più popolate per incidere da subito sulle emissioni causate dal consumo dei carburanti tradizionali e siamo riusciti a mettere insieme un progetto di infrastrutture diffuso e credibile».
L'assessora all'industria Maria Grazia Piras: «Il Piano è un passo importante verso mobilità elettrica in Sardegna e sviluppo sostenibile. Avevamo preso un impegno, l'abbiamo mantenuto e ora comincia una sfida entusiasmante. Vogliamo far arrivare sempre più turisti senza auto al seguito, per poi dar loro la possibilità di noleggiare mezzi elettrici a prezzi accettabili».
 

 
ANSA
Trasporti: ecco piano mobilità elettrica, stanziati 15 mln
650 stazioni di ricarica entro il 2020, anche in isole minori
CAGLIARI
(ANSA) - CAGLIARI, 19 GIU - Quindici milioni di euro del Patto per la Sardegna per il primo piano di mobilità elettrica nella storia della Regione. Dieci sono destinati all’acquisto di veicoli elettrici e soprattutto alla realizzazione di 650 stazioni di ricarica da dislocare nel territorio, gli altri cinque per azioni di supporto alle imprese. Il piano - presentato stamattina dal presidente della Regione Francesco Pigliaru, e dall’assessora all’Industria Maria Grazia Piras - prevede, da qui al 2020, la dislocazione delle stazioni tra le aree metropolitane di Cagliari, Sassari, Nuoro, Oristano e Olbia, nelle isole minori (La Maddalena, Carloforte, Asinara e Sant’Antioco) e nelle strade statali 131, 131 dcn e 130. Sono coinvolti i primi otto Comuni per numero di abitanti, complessivamente 865mila, cioè il 52% della popolazione residente nell’Isola. Tra le stazioni di ricarica, 50 saranno di tipo Fast Charging (potenza superiore ai 22 Kw, nella Ss 131 ce ne sarà una ogni 50 chilometri e si impiegheranno dai 15 ai 20 minuti per effettuare una ricarica dell’80%), 300 di tipo Quick Charging (potenza tra 7 e 22 Kw) e 300 di tipo Slow Charging. I cinque milioni sono destinati alle imprese, in particolare alberghi, gestori di car sharing e autonoleggio, chi opera collegamenti tra città, porti e aeroporti, promozione dell’ultimo miglio con mezzi elettrici. Scopo del piano, a parte la sostenibilità con la riduzione delle emissioni di Co2, la promozione turistica. Su questo aspetto, in particolare, si è soffermato il governatore: "soprattutto in vista del prossimo anno dobbiamo lavorare per far venire sempre più turisti senza la propria auto, con la possibilità di avere a prezzi accettabili mobilità elettrica disponibile - ha spiegato - e per la prossima estate sarebbe interessante poter fare una campagna marketing rivolta ai turisti per dare l’idea molto precisa di una Sardegna che offre mobilità elettrica". "Partiamo subito con le gare, già oggi pubblichiamo la delibera - ha annunciato Maria Grazia Piras - i primi risultati saranno percepiti a La Maddalena alla quale sono destinati 600mila euro per autobus elettrici, a dimostrazione del fatto che a livello locale, in un luogo più contenuto, è più facile partire". L’assessora ha anche sottolineato l’aspetto economico per gli utenti: "Una volta infrastrutturata la 131, considerato che una ricarica elettrica costa 2 euro per kilowattora, percorrere Cagliari-Sassari costerebbe quattro, cinque euro al massimo". (ANSA).
 

VISTANET.IT
19 giugno 2017 14:42 La Redazione
 
Nella settimana che vede la Sardegna ospitare l’incontro dei G7 sul tema dei Trasporti, in programma mercoledì 21 e giovedì 22 giugno a Cagliari, l’isola si presenta al mondo con progetti innovativi nel settore della mobilità elettrica. Lo strumento è il Piano sulla Mobilità Elettrica, già previsto dal Piano Energetico e Ambientale Regionale, da realizzare con risorse inserite nel Patto per la Sardegna firmato con il Governo. Ci sono i soldi, ci sono le idee e soprattutto c’è un potenziale enorme, anche sotto il profilo delle ricadute economiche, che si affianca allo scopo principale, cioè la riduzione drastica delle emissioni di CO2. La Regione ha deciso di dare un’accelerazione agli interventi di promozione in quest’ambito, coerentemente con la strategia energetica in materia di Smart Grid e Smart City. La Giunta, su proposta dell’assessora dell’Industria Maria Grazia Piras, ha infatti dato il via libera al Programma di integrazione della mobilità elettrica. La dotazione finanziaria (Fondi FSC 2014-2020) è di 15 milioni di euro. Sono previsti la realizzazione di infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici, l’acquisto di nuove auto elettriche e la realizzazione di sistemi di mobilità elettrica integrati. La rete di infrastrutture sarà concentrata su cinque aree: Città Metropolitana di Cagliari, Rete Metropolitana di Sassari, Reti urbane di Olbia, Nuoro e Oristano. Interventi sperimentali sono previsti anche nelle isole minori. Sono coinvolti i primi 8 Comuni per numero di abitanti, con una popolazione di oltre 865 mila persone e una mobilità ‘generata’ pari al 75% degli spostamenti quotidiani in Sardegna. Saranno acquistati veicoli elettrici, verranno costruite colonnine di ricarica e infrastrutture sulle strade statali 131, 131 DCN e 130. Previste anche infrastrutture per informatizzare e gestire i punti di ricarica ed erogare i servizi di info-mobilità.
«Questo investimento, che ancora una volta conferma la bontà e la concretezza del Patto con il Governo, è un punto di partenza, ma vogliamo crescere rapidamente», ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru. «Da Istituzione svolgiamo il nostro compito: non ci sostituiamo al privato ma lo sosteniamo perché guardi alla mobilità elettrica come a un settore interessante e senza rischi, grazie alla presenza di un’infrastrutturazione diffusa e credibile. Offrire mobilità sostenibile a prezzi accettabili – ha proseguito il presidente – permetterà di dare un’immagine della Sardegna sempre più attenta alla salute e all’ambiente, e di attrarre un numero maggiore di turisti senza auto. I paesi più avanzati vanno con decisione in questa direzione», ha sottolineato Francesco Pigliaru, ricordando la posizione portata avanti come presidente della Commissione ENVE (Ambiente ed Energia) del Comitato europeo delle Regioni. «Per raggiungere l’obiettivo di contenere il riscaldamento globale di 2° entro il 2030 stabilito nell’Accordo di Parigi sul clima, i Governi puntano ad abbassare le emissioni di gas nocivi del 30%. Ma città e regioni d’Europa, cui spetta il compito di trasformare in azioni concrete quelle decisioni, sanno bene che bisogna essere più ambiziosi: vogliamo ridurre del 50% e oggi investiamo su un tassello importante per riuscire nello scopo».
«Oggi stiamo compiendo un passo importante verso l’era della mobilità elettrica in Sardegna», ha detto l’assessora Maria Grazia Piras. «Vogliamo salvaguardare le città e i paesi della nostra isola e renderli sempre più a misura d’uomo attraverso l’uso di forme di trasporto alternative a basso impatto ambientale. Ma non solo. La mobilità elettrica – ha commentato l’assessora – rappresenta anche una grande opportunità occupazionale nei settori manifatturiero, impiantistico e dei servizi con un mercato potenziale attuale e futuro enorme, con delle forti ricadute sul territorio. Ecco perché abbiamo deciso di destinare una parte delle risorse alle azioni di supporto alle imprese in regime di aiuto. Penso ad azioni di car sharing, al coinvolgimento delle strutture alberghiere, alle infrastrutture di collegamento tra le città e gli aeroporti e al cofinanziamento per l’installazione di strutture di ricarica private. Uno dei nostri obiettivi – ha aggiunto l’assessora – è garantire che le ricariche arrivino da fonti energetiche rinnovabili. La Sardegna, grazie alle sue peculiarità energetiche e di mobilità interna, è la regione ideale nella quale avviare in Italia una rapida implementazione della mobilità elettrica, seguendo gli esempi di Danimarca, Olanda e Norvegia. Oltre alle grandi città e alle grandi arterie stradali, abbiamo pensato di realizzare infrastrutture in alcune aree strategiche dal punto di vista ambientale e turistico: Carloforte, La Maddalena, l’isola dell’Asinara e Sant’Antioco sono zone dove è possibile fare interventi sperimentali. Le isole minori, in virtù anche delle loro peculiarità ambientali e turistiche, sono le aree dove si può avviare in tempi rapidi lo sviluppo di progetti di mobilità elettrica inserite in reti intelligenti e di info-mobilità di tipo sperimentale che possono essere di esempio e verifica di iniziative più ampie da estendere poi a livello regionale e nazionale. La Sardegna – ha concluso l’assessora Piras – è pronta per affrontare la sfida».
Il Piano ha visto – in virtù dell’accordo di collaborazione esistente sulla mobilità elettrica con l’Assessorato dell’Industria (L. 241/90) – anche la partecipazione del Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica dell’Università di Cagliari, e in particolare del gruppo di ricerca di Energetica Elettrica coordinato dal professor Alfonso Damiano. Il Piano prevede che il Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica collabori attivamente per i prossimi quattro anni nello sviluppo e nel monitoraggio tecnico e scientifico del progetto.
 

 
CASTEDDUONLINE.IT
Autore: Redazione Casteddu Online il 19/06/2017 14:28
 
Nella settimana che vede la Sardegna ospitare l’incontro dei G7 sul tema dei Trasporti, in programma mercoledì 21 e giovedì 22 giugno a Cagliari, l’isola si presenta al mondo con progetti innovativi nel settore della mobilità elettrica. L’obiettivo è fare della Sardegna una regione sempre più ‘verde’ e sempre più sostenibile e all’avanguardia, sia in Italia che in Europa. Lo strumento è il Piano sulla Mobilità Elettrica, già previsto dal Piano Energetico e Ambientale Regionale, da realizzare con risorse inserite nel Patto per la Sardegna firmato con il Governo. Ci sono i soldi, ci sono le idee e soprattutto c’è un potenziale enorme, anche sotto il profilo delle ricadute economiche, che si affianca allo scopo principale, cioè la riduzione drastica delle emissioni di CO2. La Regione ha deciso di dare un’accelerazione agli interventi di promozione in quest’ambito, coerentemente con la strategia energetica in materia di Smart Grid e Smart City. La Giunta, su proposta dell’assessora dell’Industria Maria Grazia Piras, ha infatti dato il via libera al Programma di integrazione della mobilità elettrica. La dotazione finanziaria (Fondi FSC 2014-2020) è di 15 milioni di euro. Sono previsti la realizzazione di infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici, l’acquisto di nuove auto elettriche e la realizzazione di sistemi di mobilità elettrica integrati. La rete di infrastrutture sarà concentrata su cinque aree: Città Metropolitana di Cagliari, Rete Metropolitana di Sassari, Reti urbane di Olbia, Nuoro e Oristano. Interventi sperimentali sono previsti anche nelle isole minori. Sono coinvolti i primi 8 Comuni per numero di abitanti, con una popolazione di oltre 865mila persone e una mobilità ‘generata’ pari al 75% degli spostamenti quotidiani in Sardegna. Saranno acquistati veicoli elettrici, verranno costruite colonnine di ricarica e infrastrutture sulle strade statali 131, 131 DCN e 130. Previste anche infrastrutture per informatizzare e gestire i punti di ricarica ed erogare i servizi di info-mobilità.
 
PIGLIARU: PUNTO DI PARTENZA, VOGLIAMO CRESCERE.
 “Questo investimento, che ancora una volta conferma la bontà e la concretezza del Patto con il Governo, è un punto di partenza, ma vogliamo crescere rapidamente”, ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru. “Da Istituzione svolgiamo il nostro compito: non ci sostituiamo al privato ma lo sosteniamo perché guardi alla mobilità elettrica come a un settore interessante e senza rischi, grazie alla presenza di una infrastrutturazione diffusa e credibile. Offrire mobilità sostenibile a prezzi accettabili – ha proseguito il Presidente – permetterà di dare un’immagine della Sardegna sempre più attenta alla salute e all’ambiente, e di attrarre un numero maggiore di turisti senza auto. I paesi più avanzati vanno con decisione in questa direzione”, ha sottolineato Francesco Pigliaru, ricordando la posizione portata avanti come presidente della Commissione ENVE (Ambiente ed Energia) del Comitato europeo delle Regioni. “Per raggiungere l’obiettivo di contenere il riscaldamento globale di 2° entro il 2030 stabilito nell’Accordo di Parigi sul clima, i Governi puntano ad abbassare le emissioni di gas nocivi del 30%. Ma città e regioni d’Europa, cui spetta il compito di trasformare in azioni concrete quelle decisioni, sanno bene che bisogna essere più ambiziosi: vogliamo ridurre del 50% e oggi investiamo su un tassello importante per riuscire nello scopo”.
 
PIRAS: PRONTI PER AFFRONTARE LA SFIDA.
 “Oggi stiamo compiendo un passo importante verso l’era della mobilità elettrica in Sardegna”, ha detto l’assessora Maria Grazia Piras. “Vogliamo salvaguardare le città e i paesi della nostra isola e renderli sempre più a misura d’uomo attraverso l’uso di forme di trasporto alternative a basso impatto ambientale. Ma non solo. La mobilità elettrica – ha commentato l’assessora – rappresenta anche una grande opportunità occupazionale nei settori manifatturiero, impiantistico e dei servizi con un mercato potenziale attuale e futuro enorme, con delle forti ricadute sul territorio. Ecco perché abbiamo deciso di destinare una parte delle risorse alle azioni di supporto alle imprese in regime di aiuto. Penso ad azioni di car sharing, al coinvolgimento delle strutture alberghiere, alle infrastrutture di collegamento tra le città e gli aeroporti e al cofinanziamento per l’installazione di strutture di ricarica private. Uno dei nostri obiettivi – ha aggiunto l’assessora – è garantire che le ricariche arrivino da fonti energetiche rinnovabili. La Sardegna, grazie alle sue peculiarità energetiche e di mobilità interna, è la regione ideale nella quale avviare in Italia una rapida implementazione della mobilità elettrica, seguendo gli esempi di Danimarca, Olanda e Norvegia. Oltre alle grandi città e alle grandi arterie stradali, abbiamo pensato di realizzare infrastrutture in alcune aree strategiche dal punto di vista ambientale e turistico: Carloforte, La Maddalena, l’isola dell’Asinara e Sant’Antioco sono zone dove è possibile fare interventi sperimentali. Le isole minori, in virtù anche delle loro peculiarità ambientali e turistiche, sono le aree dove si può avviare in tempi rapidi lo sviluppo di progetti di mobilità elettrica inserite in reti intelligenti e di info-mobilità di tipo sperimentale che possono essere di esempio e verifica di iniziative più ampie da estendere poi a livello regionale e nazionale. La Sardegna – ha concluso l’assessora Piras – è pronta per affrontare la sfida”.
 
IL RUOLO DELL’UNIVERSITÀ.
Il Piano ha visto – in virtù dell’accordo di collaborazione esistente sulla mobilità elettrica con l’Assessorato dell’Industria (L. 241/90) – anche la partecipazione del Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica dell’Università di Cagliari, e in particolare del gruppo di ricerca di Energetica Elettrica coordinato dal professor Alfonso Damiano. Il Piano prevede che il Dipartimento di Ingegneria Elettrica ed Elettronica collabori attivamente per i prossimi quattro anni nello sviluppo e nel monitoraggio tecnico e scientifico del progetto.
 
 

 
YOUTG.NET
 
CAGLIARI. Sardegna sempre più verde, sull’Isola parte la rivoluzione della mobilità elettrica. Quindici milioni di euro, a tanto ammonta la dotazione finanziaria della Regione Sardegna (10 per acquisti di veicoli e infrastrutture e 5 per azioni di supporto alle imprese) per il progetto sulla mobilità elettrica inserito nel Patto per la Sardegna. "È solo l’inizio, presto aggiungeremo altri 5 milioni di euro - ha spiegato il presidente Francesco Pigliaru - l’idea è quella di crescere sempre di più".
Il Piano mobilità elettrica prevede la realizzazione di 650 stazioni di ricarica per veicoli elettrici nelle aree metropolitane di Cagliari, Sassari, Nuoro, Oristano e Olbia. Ma anche a La Maddalena, Carloforte, Asinara e Sant’Antioco. Ma non solo, anche azioni di supporto alle imprese quali ad esempio car sharing, taxi, collegamento tra città, porti e aeroporti e promozione sul territorio.
Secondo la stima di Alfonso Damiano, coordinatore del progetto piano energetico, attualmente in Sardegna sono presenti 1500 auto elettriche-ibride e solo 4 o 5 stazioni elettriche. Con soli 3 euro si possono percorrere circa 130 chilometri. "I lavori partiranno subito - ha precisato l’assessore all’Industria Maria Grazia Piras - la delibera verrà pubblicata martedì".

 

 

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