Ricercatori e studenti di due dipartimenti di UniCa impegnati nell'iniziativa nella miniera di Seruci. RASSEGNA STAMPA
16 June 2017

Sergio Nuvoli - VAI ALLA RASSEGNA STAMPA
 
Cagliari 16 giugno 2017 - Si è parlato anche del progetto “ARIA”, all’Hotel Flamingo di Pula, durante la riunione semestrale della collaborazione “DarkSide” impegnata in un esperimento che si svolge presso i Laboratori del Gran Sasso. L’esperimento, dedicato alla scoperta ed alla osservazione della Materia Oscura, è attualmente in fase di crescita (da un rivelatore di 50 chilogrammi si passerà ad un rivelatore di 20 tonnellate (400 volte più grande).
 
L’esperimento è legato anche al progetto “ARIA” - finanziato con un importante contributo della Regione Sardegna - dedicato alla realizzazione di un impianto di distillazione criogenica, il cui elemento centrale è una colonna di distillazione unica nel suo genere. Esso è destinato alla purificazione isotopica del gas (nobile) Argon, gas che costituisce il cuore del rivelatore dell’esperimento “DarkSide”.
 
Nello sviluppo del progetto è impegnato un gruppo di ricercatori dell’Università di Cagliari (del Dipartimento di Fisica, coordinati dal prof. Alberto Devoto e del Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Chimica e dei Materiali, coordinati dai professori Michele Mascia, Simonetta Palmas e Annalisa Vacca) e della Sezione di Cagliari dell’I.N.F.N. Partecipano attivamente al progetto anche studenti dei corsi di laurea e dei dottorati di ricerca dell’Ateneo, per i quali rappresenta una preziosa occasione di confronto con la comunità scientifica mondiale.
 
L’impianto è in corso di realizzazione all’interno della miniera di Seruci della CarboSulcis, e sarà utile non solo per la produzione di Argon dedicato prevalentemente a scopi scientifici, ma sarà in grado di produrre con altissima efficienza anche altri gas.
 
Esso infatti potrà produrre isotopi pesanti dell’azoto, del carbonio e dell’ossigeno che presentano crescente interesse come traccianti in campo della diagnostica medica ed il cui uso - su scala mondiale - presenta un incremento medio annuo del 10%.
 

UFFICIO STAMPA ATENEO - mail ufficiostampa@amm.unica.it - Sergio Nuvoli - tel. 070 6752216


 

 

 

               

 

 
L’UNIONE SARDA
L’UNIONE SARDA di sabato 18 giugno 2017
Provincia Sulcis (Pagina 34 - Edizione CA)
Ricerche scientifiche nella miniera
GONNESA. La Carbosulcis coinvolta nel Progetto Aria
 
È stato presentato alla comunità scientifica internazionale, in un convegno a Pula. Si tratta del Progetto Aria sulla ricerca della materia oscura che si sta sperimentando nei laboratori dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, nel Gran Sasso.
È finanziato anche dalla Regione Sardegna, che può contare sulla partnership con l’università americana di Princeton, e si propone di sfruttare le gallerie sotterranee della Carbosulcis. Nella miniera sulcitana dovrebbe essere installata una torre di distillazione criogenica per purificare l’Argon, un gas nobile centrale nella ricerca perché in grado di “stanare” la materia oscura.
Di tutto questo e dei primi risultati della ricerca si è parlato in questi giorni a Pula, di fronte ad esperti internazionali. Il team dell’Università di Cagliari partecipa con il Dipartimento di Fisica, coordinato dal professor Alberto Devoto e con i Dipartimenti di Ingegneria Meccanica, Chimica e dei Materiali, coordinati dai professori Michele Mascia, Simonetta Palmas e Annalisa Vacca, insieme alla Sezione di Cagliari dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. L’impianto all’interno dello stabilimento Carbosulcis di Nuraxi Figus è in fase di costruzione e sarà in grado di produrre l’Argon per scopi scientifici, così come altri gas di notevole importanza nella diagnostica medica. (a. pa.)
 

 
ANSA
Università Cagliari: argon e altri gas da miniera di Seruci
Uso per scopi scientifici e per medicina diagnostica
CAGLIARI
(ANSA) - CAGLIARI, 16 GIU - Argon per scopi scientifici dalla miniera di Seruci della Carbosulcis. Ma anche altri gas. Ad esempio isotopi pesanti dell’azoto, del carbonio e dell’ossigeno da utilizzare - e sono molto ricercati- come traccianti in campo della diagnostica medica. È uno degli sviluppi dell’esperimento "DarkSide", legato al progetto "ARIA" - finanziato con un importante contributo della Regione Sardegna - dedicato alla realizzazione di un impianto di distillazione criogenica: l’elemento centrale è una colonna di distillazione unica nel suo genere. Alcuni ricercatori dell’Università di Cagliari hanno illustrato in questi giorni il progetto "ARIA" ai partecipanti alla riunione semestrale della collaborazione "DarkSide", il team impegnato nell’esperimento che si svolge nei laboratori del Gran Sasso che punta alla scoperta ed alla osservazione della materia oscura. L’importante riunione, di livello mondiale, si conclude oggi a Pula. Nello sviluppo del progetto è impegnato un gruppo di ricercatori dell’Università di Cagliari (del Dipartimento di Fisica, coordinati dal prof. Alberto Devoto e del Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Chimica e dei Materiali, coordinati dai professori Michele Mascia, Simonetta Palmas e Annalisa Vacca) e della Sezione di Cagliari dell’Infn. Partecipano attivamente al progetto anche studenti dei corsi di laurea e dei dottorati di ricerca dell’ateneo: per loro una preziosa occasione di confronto con la comunità scientifica mondiale. (ANSA).
 

 
LA NUOVA SARDEGNA
LANUOVASARDEGNA.IT
16 giugno 2017
 
CAGLIARI. Alcuni ricercatori dell’Università di Cagliari hanno illustrato in questi giorni il progetto “ARIA” ai partecipanti alla riunione semestrale della collaborazione “DarkSide”, il team impegnato nell’esperimento che si svolge nei laboratori del Gran Sasso che punta alla scoperta ed alla osservazione della Materia Oscura, attualmente in fase di crescita (da un rivelatore di 50 chilogrammi si passerà ad un rivelatore di 20 tonnellate, 400 volte più grande).
L’importante riunione, di livello mondiale, si conclude oggi 16 giugno in un albergo di Pula. All’esperimento “DarkSide” è legato il progetto “ARIA” - finanziato con un importante contributo della Regione Sardegna - dedicato alla realizzazione di un impianto di distillazione criogenica, il cui elemento centrale è una colonna di distillazione unica nel suo genere.
Nello sviluppo del progetto è impegnato un gruppo di ricercatori dell’Università di Cagliari (del Dipartimento di Fisica, coordinati dal professor Alberto Devoto e del Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Chimica e dei Materiali, coordinati dai professori Michele Mascia, Simonetta Palmas e Annalisa Vacca) e della Sezione di Cagliari dell’I.N.F.N. (Istituto nazionale di fisica nucleare).
Partecipano attivamente al progetto anche studenti dei corsi di laurea e dei dottorati di ricerca dell’ateneo, per i quali rappresenta una preziosa occasione di confronto con la comunità scientifica mondiale. L’impianto è in corso di realizzazione all’interno della miniera di Seruci della CarboSulcis, e sarà utile non solo per la produzione di Argon dedicato prevalentemente a scopi scientifici, ma sarà in grado di produrre con altissima efficienza anche altri gas. Esso infatti potrà produrre isotopi pesanti dell’azoto, del carbonio e dell’ossigeno che presentano crescente interesse come traccianti in campo della diagnostica medica ed il cui uso - su scala mondiale - presenta un incremento medio annuo del 10%.
 

 
CAGLIARIPAD.IT
 
Argon per scopi scientifici dalla miniera di Seruci della Carbosulcis. Ma anche altri gas. Ad esempio isotopi pesanti dell’azoto, del carbonio e dell’ossigeno da utilizzare - e sono molto ricercati- come traccianti in campo della diagnostica medica. È uno degli sviluppi dell’esperimento "DarkSide", legato al progetto "ARIA" - finanziato con un importante contributo della Regione Sardegna - dedicato alla realizzazione di un impianto di distillazione criogenica: l’elemento centrale è una colonna di distillazione unica nel suo genere.
Alcuni ricercatori dell’Università di Cagliari hanno illustrato in questi giorni il progetto "ARIA" ai partecipanti alla riunione semestrale della collaborazione "DarkSide", il team impegnato nell’esperimento che si svolge nei laboratori del Gran Sasso che punta alla scoperta ed alla osservazione della materia oscura.
L’importante riunione, di livello mondiale, si conclude oggi a Pula. Nello sviluppo del progetto è impegnato un gruppo di ricercatori dell’Università di Cagliari (del Dipartimento di Fisica, coordinati dal prof. Alberto Devoto e del Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Chimica e dei Materiali, coordinati dai professori Michele Mascia, Simonetta Palmas e Annalisa Vacca) e della Sezione di Cagliari dell’Infn. Partecipano attivamente al progetto anche studenti dei corsi di laurea e dei dottorati di ricerca dell’ateneo: per loro una preziosa occasione di confronto con la comunità scientifica mondiale.
 

 
VISTANET.IT
16 giugno 2017 12:23 La Redazione
 
Alcuni ricercatori dell’Università di Cagliari hanno illustrato in questi giorni il progetto “Aria” ai partecipanti alla riunione semestrale della collaborazione “DarkSide”, il team impegnato nell’esperimento che si svolge nei Laboratori del Gran Sasso che punta alla scoperta ed alla osservazione della Materia Oscura, attualmente in fase di crescita (da un rivelatore di 50 chilogrammi si passerà ad un rivelatore di 20 tonnellate (400 volte più grande). L’importante riunione, di livello mondiale, si conclude oggi in un albergo di Pula.
All’esperimento “DarkSide” è legato il progetto “Aria” – finanziato con un importante contributo della Regione Sardegna – dedicato alla realizzazione di un impianto di distillazione criogenica, il cui elemento centrale è una colonna di distillazione unica nel suo genere. Esso è destinato alla purificazione isotopica del gas (nobile) Argon, gas che costituisce il cuore del rivelatore dell’esperimento “DarkSide”.
Nello sviluppo del progetto è impegnato un gruppo di ricercatori dell’Università di Cagliari (del Dipartimento di Fisica, coordinati dal prof. Alberto Devoto e del Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Chimica e dei Materiali, coordinati dai professori Michele Mascia, Simonetta Palmas e Annalisa Vacca) e della Sezione di Cagliari dell’I.N.F.N. Partecipano attivamente al progetto anche studenti dei corsi di laurea e dei dottorati di ricerca dell’Ateneo, per i quali rappresenta una preziosa occasione di confronto con la comunità scientifica mondiale.
L’impianto è in corso di realizzazione all’interno della miniera di Seruci della CarboSulcis, e sarà utile non solo per la produzione di Argon dedicato prevalentemente a scopi scientifici, ma sarà in grado di produrre con altissima efficienza anche altri gas.
Esso infatti potrà produrre isotopi pesanti dell’azoto, del carbonio e dell’ossigeno che presentano crescente interesse come traccianti in campo della diagnostica medica ed il cui uso – su scala mondiale – presenta un incremento medio annuo del 10%.
 

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