Sergio Nuvoli
Cagliari, 7 giugno 2017 - Oggi L’Unione Sarda pubblica un intervento del prof. Pietro Ciarlo, Prorettore per l’innovazione e la semplificazione amministrativa. Nel suo articolo il professore pone problemi essenziali per gli Atenei sardi: lo riproponiamo integralmente.
Appello ai parlamentari sardi
SBLOCCARE I FONDI ALLE UNIVERSITA’
di Pietro Ciarlo*
La Sardegna senza le sue Università non sarebbe più niente. Intanto la loro sopravvivenza è da alcuni anni messa a rischio dai criteri di finanziamento stabiliti dalla legge Gelmini. La situazione si è aggravata per l’interpretazione che di questa legge hanno fatto i ministri precedenti. Ma oggi il Ministro Fedeli e il Governo Gentiloni hanno la possibilità di porre riparo a tutto questo. La recentissima sentenza della Corte Costituzionale n. 104 dello scorso 11 maggio ha riaperto i giochi. Infatti essa, sulla base di un ricorso ad iniziativa dell’Università di Macerata, ha annullato il decreto legislativo su cui si fondavano i decreti ministeriali di contenuto discriminatorio che mettono in difficoltà le Università della Sardegna. La questione è stata riaperta, ma non risolta dalla Corte Costituzionale. Infatti, l’annullamento è stato motivato con la genericità del decreto legislativo che lasciava troppo spazio alla discrezionalità ministeriale. Adesso si tratta di riscrivere la norma di legge annullata. La questione è urgente, perché se manca la norma legislativa i finanziamenti restano bloccati.
Il Ministro Fedeli e il Governo non sono partiti con il piede giusto. Pressati dall’urgenza di dare copertura legislativa alla spesa, hanno tentato di ficcare nella cosiddetta manovrina un emendamento che però non avrebbe cambiato nulla nel merito. Questo tentativo è fallito perché sembra che l’emendamento stesso sia stato depositato oltre il termine di presentazione e le opposizioni siano state intransigenti.
E’ il momento di riprendere le nostre rivendicazioni. La norma di legge va riscritta. E’ il momento di entrare nel merito. Per il Governo, bucata un po’ maldestramente la possibilità dell’emendamento nella manovrina, diventa più difficile riproporre lo stesso emendamento in un’altra proposta di legge. Il Governo ascolti le rivendicazioni di giustizia perequativa che vengono da tante Università del Sud, del Centro, ma anche da qualcuna del Nord come Genova. Non a caso l’impugnativa è partita dall’Università di Macerata. Noi facciamo quello che possiamo. E anche di più. Ma senza la politica, senza la nostra politica, senza la politica sarda, non abbiamo speranze. Il Presidente della Regione, i segretari dei partiti chiamino a raccolta i nostri Parlamentari e proviamoci tutti insieme.
*Prorettore per la semplificazione e l’innovazione amministrativa