Finanziati i programmi degli Atenei per gli anni 2017/2021. Il Rettore: “Puntiamo sulla motivazione dei ragazzi”. FOTO E VIDEO
06 June 2017

 

di Sergio Nuvoli (ha collaborato Sara Piras) - vai alla RASSEGNA STAMPA - video intervento Rettore
 
Cagliari, 6 giugno 2017 - Per combattere il fenomeno della dispersione universitaria, l’abbandono degli studi e il calo del numero dei giovani laureati, la Regione investe 7 milioni di euro nei programmi di "Orientamento all’istruzione universitaria o equivalente" per gli anni 2017/2021. L’esigenza nasce dal fatto che solo il 17% degli studenti isolani consegue il titolo di Laurea, a fronte del target posto da Europa 2020 del 40% e degli obiettivi che l’Italia si è prefissata nel Programma nazionale di Riforma, corrispondenti al 26/27%. Le misure per l’orientamento sono state presentate questa mattina nel corso di una conferenza stampa a Villa Devoto, dal presidente della Regione Francesco Pigliaru, dall’assessore della Pubblica Istruzione Giuseppe Dessena, dai rettori di Cagliari e Sassari Maria Del Zompo e Massimo Carpinelli e dal Prorettore vicario dell’Ateneo cagliaritano, Francesco Mola.
 
"Se con Iscol@ combattiamo la dispersione scolastica, con azioni come questa portiamo avanti la battaglia contro la dispersione universitaria lavorando così sull’intera filiera dell’istruzione", dichiara Francesco Pigliaru. "Il passaggio dal sistema di apprendimento della scuola superiore, fortemente strutturato, a quello dell’Università - che invece presuppone fin dal primo giorno una grande assunzione di responsabilità - risulta spesso destabilizzante per gli studenti più deboli: nel migliore dei casi ritardano e nel peggiore rinunciano. Investire sull’orientamento significa intervenire in questo meccanismo e ridurre i margini di incertezza. Per aiutare i ragazzi a tenere la barra dritta, poi, l’intervento continua per tutto il primo anno. Sappiamo bene che per crescere abbiamo bisogno di giovani sempre più istruiti, e vogliamo aiutare le nostre Università a essere luoghi vivi e collegati con il mondo. I 30 milioni per la ricerca che abbiamo chiesto e ottenuto nel Patto con il Governo servono proprio a questo", ha concluso Pigliaru.
 
"È un’azione che mira a valorizzare ciò che di più importante abbiamo – ha proseguito l’assessore Giuseppe Dessena – le risorse umane. E questo è un obiettivo di legislatura: l’istruzione ad alti livelli è ciò che ci serve per far uscire l’isola da uno stato di crisi e proiettarla verso il futuro. Una misura importante dunque e mirata, strutturata in maniera sinergica da Regione, Università e Scuole, che ha il fine di far comprendere l’importanza dell’offerta universitaria della Sardegna ai futuri laureandi, accompagnando gli studenti che si iscrivono all’Università verso una scelta consapevole dei corsi di studi più adatti alle loro caratteristiche e aspettative lavorative".
 
Soddisfatti anche i Rettori delle due Università dell’isola. Secondo Maria Del Zompo la Regione Sardegna, con questo finanziamento, "svolge un ruolo importantissimo". "Il nostro programma è già iniziato - ha proseguito il Rettore di Cagliari - puntiamo sulla motivazione dei giovani, sulla loro voglia di mettersi alla prova e applicarsi in corsi di studio che li attirano e gratificano. Attiveremo nelle scuole superiori percorsi modulari legati alle varie facoltà scelte. Nel Piano strategico abbiamo previsto di trasformare le segreterie studenti in veri luoghi di accoglienza, sostegno e confronto in cui trovare gli strumenti del counseling e del coaching per affrontare al meglio il percorso accademico".
 
IL SERVIZIO DI ALBERTO VIAZZI NEL TGR RAI SARDEGNA
andato in onda nel Tg delle 14 del 6 giugno 2017
 
Il rapporto con le scuole sarà sempre più stretto, secondo quanto dichiarato da Maria Del Zompo, l’Università di Cagliari dispone di un software in grado di seguire il cammino dello studente a partire dall’istituto superiore che ha frequentato. In questo modo le difficoltà tipiche degli studenti di quell’istituto saranno individuate e si potrà intervenire tempestivamente per risolverle in accordo con la scuola. "Siamo grati al Presidente, all’assessore e a tutta la Giunta per aver contribuito alla realizzazione di questo percorso: siamo pronti a partire con i tanti progetti che abbiamo predisposto e che monitoreremo", ha concluso il Rettore.
 
A Sassari il rettore Massimo Carpinelli ha già avviato una rete di percorsi di orientamento tra Scuola, famiglie e Università per il tutoraggio dei giovani studenti. "Siamo molto soddisfatti di questo intervento della Regione – ha affermato Carpinelli – senza il quale queste importanti azioni non si sarebbero potute mettere in campo. Stiamo lavorando con le scuole superiori, e le famiglie degli studenti, per eliminare il divario e il forte impatto che i ragazzi vivono nel passaggio dal sistema didattico della scuola a quello degli Atenei. Puntiamo alla consapevolezza della scelta e a un approccio sistemico e graduale".
 
L’Orientamento. L’intervento interessa gli studenti del terzo, quarto e quinto anno delle scuole superiori di secondo grado dell’isola e gli iscritti al primo anno di Università, e coprirà dunque l’arco di 4 anni accademici, dal 2017/2018 al 2020/2021. L’azione sarà guidata dalle Università di Cagliari e Sassari, chiamate a cooperare con le scuole, e gli altri istituti di istruzione terziaria di livello equivalente a quello universitario aventi sede formativa in Sardegna - come gli istituti di alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), la scuola superiore per mediatori linguistici e la Pontificia facoltà Teologica - che insieme si occuperanno di realizzare le attività di accompagnamento al percorso universitario. Questo sarà orientato in base alle esigenze del mondo del lavoro, e ancora in relazione alla richiesta di accesso ai diversi corsi di studio.
 
Obiettivi. La Regione presta particolare attenzione all’orientamento universitario con l’obiettivo di innalzare i livelli di competenze e di successo formativo da raggiungere attraverso l’orientamento in ingresso, anche in rapporto alle esigenze del mondo del lavoro, per contrastare così il fenomeno dell’abbandono universitario dopo i primi mesi di corso.
 
Le azioni. Sono previsti infatti appositi percorsi che mirano a dare allo studente l’opportunità di conoscere i temi, le aree disciplinari, gli ambiti professionali e i settori emergenti, test di autovalutazione in base ai diversi corsi di studio ed esperienze, e momenti significativi di vita universitaria.
 
- La linea A del Potenziamento dell’Orientamento a scuola serve a fornire agli istituti superiori gli strumenti per la valutazione del livello di conoscenze e competenze degli studenti rispetto ai requisiti richiesti per accedere all’istruzione universitaria, e a programmare interventi di rafforzamento delle abilità, anche attraverso una esperienza universitaria.
 
- Sarà fornito anche un set integrato di test con difficoltà crescente, scaricabile anche on line dalle piattaforme curate dalle Università di Cagliari e Sassari. I test serviranno sia per valutare il livello delle competenze degli studenti in transito verso il mondo universitario e registrare significative informazioni sulle attitudini, sia per la preparazione dei giovani ai test d’ingresso programmato nazionale e locale per molteplici aree disciplinari.
 
- Saranno inoltre rivolti corsi ai docenti delle scuole superiori sulle nuove metodologie didattiche specie sul potenziamento dei “saperi minimi”, e avviati percorsi di sperimentazione di Alternanza Scuola – Università, attraverso laboratori o seminari, nell’ottica di un processo che dia continuità nel percorso di studi e nel passaggio dalla scuola all’Ateneo.
 
- La linea B del Potenziamento dell’Orientamento in entrata all’Università prevede iniziative diversificate e innovative che serviranno ad accrescere la consapevolezza nella scelta dei corsi di studio in base anche alle opportunità offerte nel territorio per gli sbocchi occupazionali.

 

 

 Intervento del Rettore Maria Del Zompo - online su Facebook

 

UFFICIO STAMPA ATENEO - mail ufficiostampa@amm.unica.it - Sergio Nuvoli - tel. 070 6752216


 

 

 

               


 
L’UNIONE SARDA
L’UNIONE SARDA di mercoledì 7 giugno 2017
Borsa (Pagina 12 - Edizione CA)
La Regione punta sui laureati
Per l'orientamento stanziati 7 milioni di euro in 4 anni
Pigliaru: investiamo sulla filiera dell'istruzione. Programma per 138mila studenti
 
La media dei laureati in Sardegna è molto bassa - appena il 17% a fronte del 40% a livello europeo - «un valore che certo non viene incontro alle esigenze di alta tecnologia del mercato del lavoro, per questo vogliamo invertire la tendenza lavorando così sull'intera filiera dell'istruzione», ha sottolineato il governatore Francesco Pigliaru. Ed ecco perché la Regione ha deciso di investire nei programmi di orientamento all'istruzione universitaria o equivalente (Conservatori e Accademie): 7 milioni di euro per quattro anni suddivisi per il 65% delle risorse a Cagliari (4,550 milioni) e per il 35% a Sassari (2,450 milioni).
I BENEFICIARI Il programma si rivolge a 138mila studenti, di questi 116mila delle scuole superiori di secondo grado (29 mila ogni anno) e 22 mila (5.600 ogni anno) universitari. I problemi principali per gli studenti che abbandonano o iniziano a dilazionare gli esami universitari si manifestano soprattutto fra i primi sei mesi e il primo anno: non c'è solo un problema di competenze nelle materie scientifiche (matematica, fisica e chimica), ma anche nella comprensione del testo, in italiano e logica.
LE MISURE Per superare questi problemi le azioni previste mirano a potenziare l'orientamento nelle scuole, per la valutazione del livello di conoscenze e competenze rispetto ai requisiti richiesti per accedere agli atenei e per programmare interventi per rafforzare le abilità. Saranno anche proposti test con difficoltà crescente, scaricabili anche online. Non solo: in programma anche corsi per i docenti delle scuole superiori sulle nuove metodologie didattiche e l'avviamento di percorsi di sperimentazione di alternanza scuole-università. Secondo l'assessore all'Istruzione Giuseppe Dessena «la valorizzazione delle risorse umane è un programma che rientra nell'agenda strategica della Regione. L'obiettivo è abbattere la dispersione scolastica nei diversi livelli e fino ad oggi sono spesi circa 40 milioni».
I RETTORI Per l'Ateneo cagliaritano il rettore Maria Del Zompo, ricordando l'appuntamento per la festa dell'offerta formativa del 13 luglio, ha spiegato che «investire nelle persone è la cosa più importante. Senza questo finanziamento avremmo potuto fare un millesimo di orientamento. L'obiettivo è incrementare il numero di iscritti e avere un numero minore di abbandoni». «In un momento in cui abbiamo sempre meno risorse statali, dobbiamo stringere un rapporto strettissimo con il sistema scolastico regionale e - sottolinea il rettore di Sassari Massimo Carpinelli - potenziare e riallineare i saperi minimi, anche con azioni di tutoraggio».
Roberto Murgia
 

 
LA NUOVA SARDEGNA
LA NUOVA SARDEGNA di mercoledì 7 giugno 2017
Sardegna – pagina 4
Università: servono più laureati
Sette milioni dalla Regione per orientare meglio gli studenti delle Superiori
 
CAGLIARILe università di Sassari e Cagliari sono in risalita nelle contestate classifiche nazionali, «dettate più da leggi di mercato che da criteri scientifici», diranno i rettori ma hanno un problema importante da risolvere: il numero ancora basso di laureati fra i 30-34 anni. In Sardegna la quota è del 17 per cento, con un distacco di quasi 10 punti rispetto all'obiettivo nazionale e addirittura del doppio se confrontato con quello europeo da raggiungere entro il 2020. La verità è che dopo le Superiori molti studenti, soprattutto quelli iscritti al primo anno dopo il diploma, sbagliano la scelta del corso, perché non non hanno testato prima le loro attitudini. È il fenomeno della dispersione universitaria che la giunta regionale ha deciso di contrastare con un finanziamento di 7 milioni. In quattro anni Cagliari avrà 4,5 milioni, Sassari quasi 2,5. I potenziali beneficiari del programma saranno i 116mila studenti delle Superiori, a cominciare dal terzo anno fino al quinto, e anche agli universitari appena iscritti. «Vogliamo aumentare il numero dei laureati - ha detto il governatore Francesco Pigliaru - perché anche questo, come la lotta alla dispersione scolastica e l'istruzione in generale, è un altro passaggio fondamentale per puntare allo sviluppo». Secondo l'assessore alla cultura Giuseppe Dessena: «Di fatto i continui tagli subiti dalle università sarde nei finanziamenti nazionali hanno reso impossibile il coinvolgimento degli studenti in quella che è una fase fondamentale: la scelta del corso di laurea. Per questo siamo intervenuti con un finanziamento consistente e che non è certo il primo. Sono 140 i milioni che, ogni anno, la Regione trasferisce alle università». La conferma è arrivata dal rettore di Cagliari Maria Del Zompo: «Senza queste risorse, avremmo potuto fare un millesimo dei progetti che abbiamo in mente per ridurre gli abbandoni o il fenomeno dei fuori corso». Da quest'anno in poi il «rapporto col sistema scolastico sarà strettissimo e dobbiamo far sì che aumentino gli iscritti, ma che siano soprattutto iscritti consapevoli», ha sottolineato il rettore di Sassari Massimo Carpinelli. Confermato che le tasse universitarie non aumenteranno neanche quest'anno, saranno sempre intorno ai 700 euro mentre crescerà il numero delle borse di studio e delle agevolazioni, il progetto prevede diversi interventi mirati. La sintesi è questa: il potenziamento dell'orientamento nelle scuole Superiori, perché i futuri diplomati possano testare prima le loro conoscenze e competenze rispetto ai requisiti richiesti dagli atenei. Saranno poi organizzati seminari e laboratori, per dare continuità, è indispensabile, fra i due corsi di studio, oppure dovranno colmare quelle lacune - non solo nelle materie scientifiche ma anche in quelle umanistiche - e spesso è questa la causa dell'improvviso blocco, non si presentano agli esami, che attanaglia molti neo universitari. Non mancheranno neanche le iniziative, come ad esempio l'alternanza scuola-università, per rendere ancora più consapevole e sicura la scelta del corso anche in base alle opportunità di lavoro.
 

 
IL SERVIZIO DI ALBERTO VIAZZI NEL TGR RAI SARDEGNA
 
andato in onda nel Tg delle 14 del 6 giugno 2017
 

 

IL SERVIZIO DI ANDREA SECHI NEL TG DI VIDEOLINA


Andato in onda nelle edizioni delle 14 del 6 giugno 2017


ANSA.IT
 
(ANSA) - CAGLIARI, 6 GIU - Per combattere il fenomeno della dispersione universitaria la Regione investe sette milioni di euro nei programmi di orientamento all’istruzione universitaria o equivalente, articolati in un quadriennio, suddivisi per il 65% delle risorse a Cagliari (4,550 milioni) e per il 35% a Sassari (2,450 milioni).
I potenziali beneficiari del programma sono 138mila studenti dei quali 116mila delle scuole superiori di secondo grado (29 mila ogni anno) e 22 mila (5.600 ogni anno) universitari. I percorsi sono stati illustrati dal presidente della Regione, Francesco Pigliaru, dall’assessore della Pubblica Istruzione, Giuseppe Dessena, e dai rettori delle università di Cagliari e Sassari, Maria Del Zompo e Massimo Carpinelli.
Le azioni previste riguardano il potenziamento dell’orientamento nelle scuole per la valutazione del livello di conoscenze e competenze rispetto ai requisiti richiesti per accedere agli atenei e per programmare interventi per rafforzare le abilità.
Saranno effettuati test con difficoltà crescente, scaricabili anche online, e saranno svolti corsi per i docenti delle scuole superiori sulle nuove metodologie didattiche e avviati percorsi di sperimentazione di alternanza scuole-università. I problemi principali per gli studenti che abbandonano o iniziano a dilazionare gli esami si manifestano fra i primi sei mesi e il primo anno: non c’è solo un problema di competenze nelle materie scientifiche (matematica, fisica e chimica), ma anche nella comprensione del testo, italiano e logica.
"Vogliamo aumentare la quota dei laureati che nella popolazione sarda è ora bassa rispetto alle esigenze di alta tecnologia del mercato del lavoro - ha spiegato Pigliaru - siamo al 17% contro il 40% della media europea". Secondo l’assessore Dessena "la valorizzazione delle risorse umane è un programma che fa parte dell’agenda strategica della Regione. L’obiettivo è abbattere la dispersione scolastica nei vari livelli e fino a oggi sono spesi circa 40 milioni su queste tematiche". Per Maria Del Zompo, che ricorda l’appuntamento per la festa dell’offerta formativa del 13 luglio, "investire nelle persone è la cosa più importante". (ANSA).
 

 
CAGLIARIPAD.IT
 
Per combattere il fenomeno della dispersione universitaria la Regione investe sette milioni di euro nei programmi di orientamento all’istruzione universitaria o equivalente, articolati in un quadriennio, suddivisi per il 65% delle risorse a Cagliari (4,550 milioni) e per il 35% a Sassari (2,450 milioni).
I potenziali beneficiari del programma sono 138mila studenti dei quali 116mila delle scuole superiori di secondo grado (29 mila ogni anno) e 22 mila (5.600 ogni anno) universitari. I percorsi sono stati illustrati dal presidente della Regione, Francesco Pigliaru, dall’assessore della Pubblica Istruzione, Giuseppe Dessena, e dai rettori delle università di Cagliari e Sassari, Maria Del Zompo e Massimo Carpinelli.
Le azioni previste riguardano il potenziamento dell’orientamento nelle scuole per la valutazione del livello di conoscenze e competenze rispetto ai requisiti richiesti per accedere agli atenei e per programmare interventi per rafforzare le abilità. Inoltre saranno effettuati dei test con difficoltà crescente, scaricabile anche online, e saranno svolti corsi per i docenti delle scuole superiori sulle nuove metodologie didattiche e avviati percorsi di sperimentazione di alternanza scuole-università.
I problemi principali per gli studenti che abbandonano o iniziano a dilazionare gli esami universitari si manifestano soprattutto fra i primi sei mesi e il primo anno: non c’è solo un problema di competenze nelle materie scientifiche (matematica, fisica e chimica), ma anche nella comprensione del testo, in italiano e logica. "Vogliamo aumentare la quota dei laureati che nella popolazione sarda attuale è pericolosamente bassa rispetto alle esigenze di alta tecnologia del mercato del lavoro - ha spiegato Pigliaru - siamo al 17% contro il 40% della media europea". Secondo l’assessore Dessena "la valorizzazione delle risorse umane è un programma che fa parte dell’agenda strategica della Regione.
L’obiettivo è abbattere la dispersione scolastica nei diversi livelli e fino ad oggi sono spesi circa 40 milioni su queste tematiche". Per l’Ateneo cagliaritano Maria Del Zompo, ricordando l’appuntamento per la festa dell’offerta formativa del 13 luglio, ha spiegato che "investire nelle persone è la cosa più importante. Senza questo finanziamento avremmo potuto fare un millesimo di orientamento.
L’obiettivo è incrementare il numero di iscritti e avere un numero minore di abbandoni". "In un momento in cui abbiamo sempre meno risorse statali, dobbiamo stringere un rapporto strettissimo con il sistema scolastico regionale e - ha sottolineato il rettore Carpinelli - potenziare e riallineare i saperi minimi, anche con azioni di tutoraggio".

 

 

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