Per più di 20 anni docente di Farmacologia del nostro Ateneo. Il ricordo firmato dal prof. Gessa su "L'Unione Sarda"
05 June 2017

Cagliari, 8 giugno 2017 (sn) - Pubblichiamo il ricordo che del professor Alessandro Tagliamonte firma oggi su L’Unione Sarda - in tutte le edicole della Sardegna - il prof. Gian Luigi Gessa, Emerito di Farmacologia del nostro Ateneo e Medaglia d’oro al merito della Sanità pubblica conferita dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

 
L’UNIONE SARDA
L’UNIONE SARDA di giovedì 8 giugno 2017
Cultura (Pagina 40 - Edizione CA)
«La ricerca scientifica è sempre stata la sua droga»
Medicina Il farmacologo Gian Luigi Gessa ricorda l’allievo Alessandro Tagliamonte
 
Nei giorni scorsi si è spento Alessandro Tagliamonte, ordinario di Farmacologia nella facoltà di Medicina dell’Università di Cagliari per oltre vent’anni. Ecco come lo ricorda il professor Gian Luigi Gessa.
 
Un mese fa sono volato a Siena per festeggiare gli 80 anni del mio primo allievo, Alessandro Tagliamonte. Alla festa c’erano tutti, la moglie Paola, i figli, i nipoti, le allieve, i colleghi dell’università. Non c’era Sandro. Per un improvviso aggravarsi della sua malattia era in ospedale. La mattina dopo andai a trovarlo. Si sollevò a sedere, si levò la maschera dell’ossigeno, la sostituì con le cannule nasali, mi abbracciò e iniziò subito un’accesa, vivace, appassionata discussione, come sempre, sul suo ultimo lavoro scientifico. Riguardava l’effetto del digiuno sui recettori degli oppioidi. Che significa con quale meccanismo il digiuno renda più attraenti i cibi e forse le droghe.
Gli consigliai di non affaticarsi. «Parlare di ricerca - mi rispose - mi ossigena il cervello ben più di questa bombola». Ironico, sarcastico, come sempre. Il medico del reparto fece capolino più volte nella stanza. Infine, ci separò borbottando: «Non ho mai assistito un malato così grave che si accalorasse tanto sull’appetito dei topi». Un secondo incontro era previsto per questa settimana.
Per Sandro la ricerca scientifica era la droga che lo ha reso felice. Siamo stati assieme nel Gotha della ricerca scientifica americana, siamo tornati assieme a Cagliari, io come professore, lui come contrattista universitario. Dopo qualche anno anche lui fu promosso. «Dall’asilo alla cattedra» commentò sarcastico, come sempre. Prima che venisse stregato dalla farmacologia, Sandro lavorava nella clinica medica dell’Università di Padova: le sue radici di clinico non erano state recise. Quando negli anni Ottanta esplose in Sardegna l’epidemia dell’eroinodipendenza, Sandro si dedicò all’assistenza di quegli infelici ragazzi. Vi si buttò con tutta la sua anima, le sue conoscenze, il rigore scientifico, in modo quasi khomeinista. Aveva introdotto a Cagliari il trattamento metadonico in modo ortodosso secondo le regole stabilite da Vincent Dole.
Per aver istituito un servizio pubblico con il maggior numero di pazienti al mondo trattati col metadone ricevette a New York il Nyswander/Dole “Marie” Award. Allora il trattamento strettamente farmacologico col metadone suscitava molte polemiche e contrasti. L’idea che la tossicodipendenza fosse una malattia cronica come il diabete non era accettata. Il metadone era considerato dai medici, dai politici e dall’opinione pubblica come un momento particolare, circoscritto al controllo della crisi d’astinenza. Il trattamento cronico era come trattare col cognac un bevitore di whiskey. Il farmaco e il suo profeta erano ferocemente criticati. «Non rispondo a queste critiche, vuoi che un Nobel della fisica risponda ad un idraulico?». Sarcastico, come sempre. In verità, l’idraulico era una donna. Sandro non accettava che il metadone venisse somministrato, secondo norme ministeriali, in dosi piccole, a scalare, per non più di sei mesi. Non tollerava che la psicoterapia venisse erogata da operatori non preparati. Fece una scoperta importante: molti tossicodipendenti presentavano un ingrossamento dei linfonodi. Intuì che potesse trattarsi di un’infezione. Virale? Chiese all’amico Paolo Emilio Manconi di verificarne la natura. Paolo Emilio emise una sentenza allora mortale. I tossicodipendenti di Cagliari erano stati contagiati dal virus HIV. I due ricercatori avevano scoperto che quella malattia, che era ritenuta dei gay, era stata trasmessa dallo scambio delle siringhe. Sandro e Paolo Emilio si preoccuparono subito dei tossicodipendenti rinchiusi a Buoncammino: nel carcere la siringa era più preziosa della stessa eroina. Entrambi hanno dedicato passione e affetto ai tossicodipendenti carcerati e nella loro attività professionale hanno trascorso in carcere molti più anni di qualche mafioso.
Gian Luigi Gessa

 


Sergio Nuvoli
 
Cagliari, 5 giugno 2017 – E’ scomparso nella giornata di ieri il professor Alessandro Tagliamonte, ad 80 anni appena compiuti. Docente di Farmacologia nella Facoltà di Medicina dell’Ateneo di Cagliari per più di 20 anni, andò poi a ricoprire la stessa cattedra all’Università di Siena agli inizi degli anni ‘90.
 
Il nostro Ateneo lo ricorda anche per il suo impegno pionieristico nella cura dei tossicodipendenti, in particolare gli eroinomani, a cui si è dedicato con rigore scientifico e una grandissima umanità per le necessità di questo peculiare tipo di pazienti.
 
Sul sito dell’Università di Siena si legge che i suoi più recenti interessi di ricerca vertevano sul meccanismo di azione, farmacocinetica e tossicità cronica dei farmaci di abuso e sui modelli sperimentali per lo studio del disturbo post-traumatico da stress.
 
Su suo invito, nel 1989 venne a Cagliari per ricevere la laurea ad honorem in Medicina il prof. Vincent Dole, noto come “l’apostolo del metadone nel mondo”: all’epoca il prof. Tagliamonte era direttore scientifico del Gruppo S.I.M.S., e divideva il suo tempo fra la direzione dell’Istituto di Farmacologia e Patologia Biochimica e il CMAS, il servizio per tossicodipendenti allora unico in Sardegna.
 
 
 
si ringrazia Paola Devoto per le informazioni


UFFICIO STAMPA ATENEO - mail ufficiostampa@amm.unica.it - Sergio Nuvoli - tel. 070 6752216


 

 

 

               


 

 
L’UNIONE SARDA
L’UNIONE SARDA di martedì 6 giugno 2017
Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
Università
È morto Alessandro Tagliamonte
 
Università in lutto per la scomparsa di Alessandro Tagliamonte, morto dopo una lunga malattia domenica a Perugia all’età di 80 anni. Il professore è stato titolare della cattedra di Farmacologia nella facoltà di Medicina dell’ateneo di Cagliari per più di 20 anni, incarico che lasciò all’inizio degli anni Novanta per andare a insegnare all’università di Siena. Tagliamonte si è sempre distinto per il grande lavoro svolto nello studio di una cura delle tossicodipendenze, in particolare quella da eroina.
«Il nostro ateneo lo ricorda anche per il suo impegno pionieristico nella cura dei tossicodipendenti a cui si è dedicato con rigore scientifico e una grandissima umanità per le necessità di questo peculiare tipo di pazienti» si legge sul sito internet dell’università cagliaritana.
I colleghi dell’ateneo toscano, invece, lo ricordano in maniera particolare per gli studi più recenti dedicati al «meccanismo di azione, farmacocinetica e tossicità cronica dei farmaci di abuso e sui modelli sperimentali per lo studio del disturbo post-traumatico da stress».

 

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